Il sistema monetario
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Premessa: in un sistema economico senza moneta il
commercio richiede la doppia coincidenza dei
desideri.
L’esistenza del denaro rende più facili gli scambi.
Moneta: insieme di tutti i valori che, nell’ambito di un
sistema economico, vengono usati per effettuare
scambi di beni e servizi.
Nell’ambito del sistema economico la moneta svolge
tre funzioni:
Mezzo di scambio
Unità di conto
Deposito di valore
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Le funzioni della moneta
Le prime due funzioni sono in generale svolte dalla
moneta in modo esclusivo.
La moneta invece non è l’unico modo per depositare
valore.
Tra tutti i depositi di valore, la moneta è quella che ha il
maggiore grado di liquidità.
Liquidità: facilità con la quale un bene patrimoniale può
essere convertito nel mezzo di scambio dell’economia.
Al tempo stesso però la moneta è la forma di valore
maggiormente esposta a svalutazione nel caso in cui il
livello generale dei prezzi aumenti.
È sufficiente riflettere sul fatto che quando i prezzi
aumentano occorre una quantità maggiore di moneta
per comperare la medesima quantità di beni e servizi.
La forma della moneta
• Moneta merce: è la forma assunta nel caso in cui la
moneta abbia un valore intrinseco (oro e/o carta moneta
convertibile in oro)
• Altri esempi: le sigarette in tempo di guerra!!
• Moneta a corso legale: oggetto che diventa moneta per
decreto dello Stato.
• Affinché un sistema monetario a corso legale abbia
successo occorre che la moneta sia riconosciuta ed
accettata come tale dalla collettività.
• Esempio: nazioni che di fatto usano il dollaro per
effettuare una parte degli scambi al posto della moneta
nazionale.
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Lo stock di moneta in un’economia
• La quantità complessiva di moneta in circolazione
nell’economia è detta stock di moneta.
• La stock di moneta in circolazione nell’economia
determina, nel lungo periodo, il livello dei prezzi.
• Questo infatti non è altro che la quantità di moneta che
in media è necessaria per acquistare una unità di bene
e/o servizio prodotto: se, a parità di Pil, lo stock di
moneta cresce il suo valore scende e quindi i prezzi
salgono.
• La misurazione dello stock di moneta è un’operazione
complessa e, per certi versi, non univoca.
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In termini generali: moneta è tutto quello che è liquido
e/o può essere trasformato in tempi brevi in
un’attività liquida.
1. Prima componente: il circolante. E’ la somma delle
banconote e delle monete metalliche detenute nei
portafogli degli agenti economici.
2. Seconda componente: i depositi a vista. Il circolante
non è l’unico modo per detenere liquidità. Se possiedo
un deposito bancario posso emettere assegni e/o
usare il bancomat, che hanno la stessa liquidità della
moneta.
3. Terza componente: tutte le forme di deposito che
possono essere trasformate in depositi a vista in tempi
brevi (ad es. i titoli di Stato a breve termine).
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Lo stock di moneta nell’Eurosistema
• M1 = banconote e saldi che possono essere convertiti e
usati per pagamenti, cioè depositi a vista.
• M2 = M1 + depositi con scadenza fino a 2 anni e
depositi rimborsabili fino a 3 mesi
• M3 = M2 + strumenti negoziabili emessi da banche
centrali, istituti di credito ed altre istituzioni finanziarie.
Definizioni di M1 e M2 negli USA
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La moneta e la Banca Centrale
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Come funziona un sistema monetario? Da dove nasce
la moneta?
La Banca Centrale è un’istituzione decisiva quando
l’economia utilizza forme di moneta-credito.
Le due principali funzioni della BC sono:
Supervisione del sistema bancario
Controllo della quantità di moneta presente
nell’economia che avviene attraverso:
– vigilanza sul livello dei prezzi,
– operazioni sui mercati monetari e finanziari,
– gestione delle riserve valutarie.
Le banche e l’offerta di moneta
Nei moderni sistemi finanziari la BC non controlla da
sola lo stock di moneta, ma interagisce con il sistema
delle banche commerciali.
Le banche commerciali con le loro scelte sui prestiti
contribuiscono a determinare la quantità complessiva di
moneta in circolazione nell’economia.
Immaginiamo un sistema economico molto semplice in
cui la BC stampa la moneta e la distribuisce ai cittadini,
lanciandola dalle sue finestre.
Se la BC stampa 100 Euro, questa è la quantità di
moneta di cui può disporre l’economia. Lo stock di
moneta corrisponde al circolante.
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• Supponiamo ora che ci sia una banca commerciale (A),
che svolge come unica attività la raccolta di depositi:
abbiamo in questo caso un sistema bancario a riserva
del 100%:
• Tutto il circolante può essere depositato dai suoi
proprietari presso la banca A.
• La quantità di moneta in questo caso continua ad essere
pari a 100 Euro (il circolante diminuisce di 100 e i
depositi aumentano di 100).
• Anche tutte le altre possibili combinazioni di circolante
e depositi, determinano uno stock di moneta pari a 100
Euro.
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Tuttavia la banca (A) può considerare anche un’altra
strategia: può decidere di prestare almeno una parte
dei depositi.
In questo caso abbiamo un sistema a riserva
frazionaria.
Immaginiamo che la banca A decida di tenere a
riserva il 10% dei depositi e di prestare la somma
rimanente.
Perché la banca (A) può trovare conveniente questa
strategia?
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Presta il 90% ad un tasso di interesse più alto di quello che
paga ai depositanti
Tiene il 10% dei depositi per sicurezza, in modo da fare
fronte alle possibili richieste di contante da parte dei
depositanti
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• Ora la banca ha sempre 100 Euro di passività (i
depositi), ma all’attivo del suo bilancio ha 10 Euro di
riserve e 90 Euro di prestiti, che le verranno restituiti in
futuro.
• Lo stock di moneta è ora aumentato ed è pari a 190.
Cosa è successo?
• 100 Euro sono i depositi iniziali e 90 sono la
disponibilità di chi si è indebitato presso la banca e può
usare il prestito come moneta (ad esempio aprendo un
nuovo conto corrente nella banca A oppure in un’altra
banca).
• Se la banca A colloca a riserva solo una quota dei
depositi e presta la parte rimanente, crea moneta.
• La banca ha reso più liquida l’economia, ovvero ha
consentito a chi a preso a prestito di avere accesso al
mercato dei beni e servizi reali.
• Attenzione!! L’economia non è più ricca. I mutuatari
hanno aumentato le loro disponibilità, ma hanno anche
accresciuto i loro debiti.
• Il processo di creazione della moneta non si ferma qui.
• Supponiamo che i 90 Euro che la banca A ha prestato
siano depositati dal mutuatario presso un’altra banca
(B).
• Dopo il deposito la banca B ha 90 Euro di passività.
• Se il suo tasso di riserva è anch’esso pari al 10% allora
utilizzerà 81 Euro per fare prestiti e 9 Euro rimarranno
a riserva.
• Lo stock di moneta è aumentato di altri 81 Euro.
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• Il processo continua e ogni volta che del circolante viene
depositato in banca e da questa impiegato in prestiti, si
crea nuova moneta.
• La creazione di nuova moneta non continua però
all’infinito.
• Nota: ad ogni passaggio successivo la nuova quantità di
moneta è minore di quella creata nel passaggio
precedente.
• Se definiamo cr il tasso di riserva (il rapporto tra riserve
detenute dalla banca e depositi) possiamo trovare
formalmente quale sia la quantità di moneta M creata da
un ammontare iniziale di depositi D.
• Abbiamo:
M = D + (1-cr) D + (1-cr)2 D + (1-cr)3 D + …=
= (1/cr) D
• Quanto più basso è cr tanto più alto è l’effetto
moltiplicativo del credito:
– quanto maggiore è la quota di depositi che le banche
decidono di concedere in prestito tanto più alta è la loro
capacità di creare moneta.
• Il processo mette in evidenza la relazione tra riserve
detenute dalle banche e totale dei depositi.
• Passiamo ad analizzare il comportamento del sistema
economico (imprese e famiglie).
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• Queste non portano mai tutto il circolante in banca, ma
desiderano detenerne una parte per le loro esigenze
immediate.
• Possiamo allora scrivere che il circolante è una frazione
dei depositi:
• C = cl D dove 0<cl<1
• cl rappresenta la propensione di un’economia ad usare
circolante.
• Abbiamo allora una importante definizione.
• Base monetaria: somma delle banconote in circolazione
all’interno del sistema economico e di quelle detenute dal
sistema bancario.
• In formule la base monetaria H è:
• H = C + R = (cl + cr) D
• L’offerta di moneta è la somma del circolante e dei
depositi:
• M = C + D = (cl + 1) D
• Sappiamo anche che le banche detengono sotto forma
di riserve liquide una percentuale dei depositi pari a:
R = cr D dove 0< cr < 1
• Il rapporto tra M e H definisce il moltiplicatore
monetario:
M
( cl + 1) D
( cl + 1)
( cl + 1)
=
=
>1→ M =
H
H
( cr + cl ) D ( cr + cl )
( cr + cl )
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• Il moltiplicatore monetario è sempre maggiore di uno e
dipende da due parametri:
1. il rapporto tra riserve e depositi: quanto più è basso
questo rapporto tanto più è alto il moltiplicatore;
2. la percentuale di circolante che i privati desiderano
trattenere rispetto ai loro depositi: tanto più è bassa
tanto più è alto il moltiplicatore monetario.
• Il controllo della base monetaria consente, una volta
conosciuti i valori di cr e cl, di monitorare la dimensione
dello stock di moneta in circolazione nell’economia.
• Per questa ragione esso è il principale riferimento
quantitativo della BC nella gestione della sua politica
monetaria.
Il ruolo della Banca Centrale nel controllo
della quantità di moneta
• La BC ha come obiettivi macroeconomici il controllo:
1. dell’offerta di moneta (e quindi del livello generale dei
prezzi)
2. dei tassi di interesse, ovvero del costo del credito
• A partire dal 1 gennaio 2002 queste competenze sono
passate dalla Banca Centrale Italiana a Banca Centrale
Europea (BCE).
• Questa istituzione è responsabile dell’offerta di
moneta per tutte le nazioni che hanno adottato l’Euro
ed hanno così rinunciato alla sovranità nazionale sulla
loro moneta.
• Le competenze della BC sono molto simili in tutte le
economie.
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Il bilancio della Banca Centrale
• La BC è un’istituzione finanziaria che quotidianamente
ha rapporti con altri soggetti economici, rispetto ha
posizioni finanziarie attive e passive.
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–
–
Lo Stato Centrale
Le altre banche centrali
Le banche commerciali
Famiglie e imprese
• Il bilancio della BC definisce l’ammontare di passività
ed attività nei confronti di questi soggetti.
• Esso deve sempre essere in pareggio: se aumenta una
voce al passivo ci deve essere un uguale variazione in
una delle voci dell’attivo.
Le voci all’attivo ed al passivo
del bilancio della Banca Centrale
ATTIVO
PASSIVO
TITOLI DI STATO
CIRCOLANTE
RISERVE IN VALUTA
RISERVE
ORO
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• La BC vanta un credito nei confronti:
– dello Stato quando compera titoli del suo debito
– di altre banche centrali quando possiede il loro circolante
• La BC è in una posizione di debito nei confronti:
– delle banche commerciali quando queste versano alla BC le
riserve, ovvero la parte del circolante che queste NON usano
per creare nuovi depositi
– del settore privato quando questo detiene circolante
• Attraverso la gestione del suo bilancio la BC
contribuisce a determinare la quantità complessiva di
moneta in circolazione
• Il passivo della BC è infatti pari alla base monetaria (C
+ R) di cui l’offerta di moneta (C + D) è un multiplo.
• Di fatto in un’economia chiusa, come quella che noi
esaminiamo, questo significa che la BC controlla la
dinamica dell’offerta di moneta attraverso quella delle
riserve che le banche commerciali hanno depositato
presso il suo conto.
• Le riserve sono di due tipi:
– Obbligatorie
– Libere
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• La principale responsabilità della BC è il controllo
dell’offerta di moneta.
• Tuttavia in un sistema a riserva frazionaria, le banche
commerciali creano autonomamente moneta.
• Ne segue che il controllo dell’offerta complessiva di
moneta da parte della BC è indiretto e dipende
dall’influenza delle azioni della BC sui comportamenti
del sistema bancario.
• In questa dinamica il controllo della base monetaria
diventa l’obiettivo (intermedio) nel controllo dell’offerta
di moneta da parte della BC.
• Gli strumenti che questa ha a disposizione sono tre:
• 1. Il coefficiente di riserva obbligatoria: è costituito dal
rapporto minimo tra riserve di liquidità e depositi che
una singola banca deve detenere.
• Il coefficiente è determinato univocamente dalla BC.
• Un aumento del coefficiente di riserva deciso dalla BC
obbliga le banche a trattenere una maggiore frazione dei
depositi sotto forma di riserve ed ha quindi l’effetto di
ridurre la creazione di nuovi depositi bancari e di
abbassare il valore del moltiplicatore monetario.
• Una sua riduzione ha naturalmente effetti di segno
opposto.
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• 2. Il tasso di sconto: è il tasso di interesse praticato dalla
BC alle banche commerciali quando queste richiedono
anticipi di liquidità.
• Se la BC decide di aumentare il tasso di sconto induce
le banche commerciali a trattenere un ammontare
maggiore di riserve rispetto a quelle obbligatorie per
evitare di dover chiedere prestiti alla BC ad un tasso più
alto.
• Variazioni nel tasso di sconto:
– modificano il valore del moltiplicatore monetario.
– hanno un importante funzione di segnalazione, per
tutto il mercato finanziario, sull’orientamento della
BC.
• 3. Le operazioni di mercato aperto: consistono nella
compravendita di titoli sul mercato finanziario che hanno
lo scopo di variare direttamente la base monetaria
detenuta da banche e privati.
• Si tratta di fatto del principale strumento usato dalla BC
per influenzare l’andamento dello stock di moneta.
• Come ogni altro intermediario la BC ha un attivo e un
passivo di bilancio.
• Nelle voci all’attivo la BC ha crediti nei confronti di altri
soggetti (titoli di Stato e riserve in valuta). Nel passivo ci
sono le riserve delle banche commerciali e il circolante.
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• Se la BC decide di vendere titoli di Stato alle banche
commerciali riduce la liquidità dal sistema economico:
• le riserve delle banche commerciali presso la BC
crescono (sono la contropartita per l’acquisto dei titoli
venduti dalla BC alle banche)…
• … di conseguenza diminuiscono i depositi. L’offerta di
moneta si riduce.
• Se la BC acquista titoli di Stato dal sistema bancario
aumenta la liquidità del sistema economico.
• Le riserve delle banche commerciali presso la BC
diminuiscono e di conseguenza i depositi aumentano.
• In questo caso l’offerta di moneta aumenta.
• Con le operazioni di mercato aperto la BC agisce sulla
base monetaria, sulle riserve bancarie e dunque sui
depositi bancari, che costituiscono la parte più
importante dell’offerta di moneta.
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• Una seconda, importante funzione svolta dalla BC è
quella di assicurare condizioni di stabilità al mercato
finanziario.
• Per questo obiettivo la BC funge da prestatore di ultima
istanza al sistema bancario.
• La BC può (se lo desidera) stampare moneta in quantità
illimitata. In questo modo è in grado di garantire
qualsiasi richiesta di liquidità proveniente dal sistema
bancario.
• Il prestatore di ultima istanza è pronto a intervenire
prestando liquidità alle banche e alle altre istituzioni
finanziarie, quando una situazione di panico finanziario
minaccia l’intero sistema economico.
• In pratica evita che il fallimento di una banca determini
un processo di fallimenti a catena.
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