stanno fra loro nella posizione rispettivamente di un arco di cerchio

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stanno fra loro nella posizione rispettivamente di un arco di cerchio e
della sua corda ; poiché infatti la marza viene introdotta, nell'innesto a
becco di luccio, fra la corteccia e il corpo legnoso del soggetto, ruotata
di i8o° rispetto alla posizione che avrebbe nel normale innesto a corona,
così che presenta, verso la corteccia del soggetto, la superficie di sezione
del corpo legnoso. Il tessuto di cicatrizzazione, prodotto in questo primo
tempo dal cambio del soggetto, ha carattere di tessuto parenchimatico ;
una volta però raggiunto il tessuto legnoso della marza e presa connessione con esso, cominciano a comparire nella parte del tessuto di cicatrizzazione più vicina al cambio, cioè più giovane, noduli speciali di tessuto
lignificato. L a posizione di tali noduli è in rapporto col luogo in cui
il tessuto cicatriziale del soggetto raggiunge la connessione anatomica
col tessuto legnoso della marza (Tav. V , fig. 2) : tale rapporto è troppo
evidente per essere casuale.
Per comprendere la speciale morfologia di questi primi noduli di
tessuto legnoso, bisogna richiamare le caratteristiche della formazione
del legno secondario del gelso, nonché quelle delle dicotiledoni in generale, quali risultano dal lavoro del PRIESTLEY (1930).
PACINI (1935) ha messo in relazione la posizione che il cambio del
gelso assume nell'operazione d'innesto, col fatto che le trachee nel legno di primavera si differenziano assai precocemente, mentre il resto
del tessuto legnoso rimane indifferenziato, ciò che fa sì che la superficie
di minor resistenza al distacco viene a trovarsi fra il cambio e il legno,
invece che fra il cambio ed il cribro. Il forte lasso di tempo interposto
fra la differenziazione delle trachee nel legno di primavera, a cui è
dovuta la particolare tecnica di innesto del gelso, non è del resto che
l'esagerazione di quanto normalmente avviene nella differenziazione del
legno delle dicotiledoni (PRIESTLEY, 1930). Nel gelso stesso il fenomeno
va attenuandosi, dopo la prima ripresa primaverile dell'attività del
cambio (come si vede dal confronto del legno della marza della fig. 2
con quella della fig. 1, che rappresenta la sezione di un ramo di gelso
in avanzata attività cambiale) fino a rientrare nella normalità, cioè fino
a presentare quella graduazione nella differenziazione dei diversi elementi legnosi, che si riscontra in tutte le dicotiledoni, come è stato
messo in rilievo dal PRIESTLEY.
La tesi essenziale del PRIESTLEY è che la cellula cambiale è equivalente potenzialmente ad una cellula del meristema apicale, e che la sua
forma differente ed il suo differente comportamento non sono che il
risultato delle differenti condizioni, in cui la cellula cambiale viene a
trovarsi in mezzo a tessuti definitivi. L e iniziali cambiali cribro-legnose
non sarebbero che cellule meristematiche compresse radialmente, for-
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