Programma Regionale di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 della Regione Liguria azione B) «informazione» misura 111 Domanda di aiuto N° 94752200785 Beneficiario: Istituto Regionale per la Floricoltura (IRF), Sanremo INCONTRO FORMATIVO IF2 INNOVAZIONE DI PRODOTTO ATTRAVERSO DOMESTICAZIONE DI FRONDE SELVATICHE ED INNOVAZIONE DI PROCESSO ATTRAVERSO SISTEMI INNOVATIVI DI MOLTIPLICAZIONE E DI GESTIONE COLTURALE ANCHE TRAMITE UTILIZZO DI ENERGIE ALTERNATIVE Fonte: “La coltivazione delle fronde ornamentali nel ponente ligure” - Dr F. Gimelli Convegno “ In Europa si passa con il verde” - Coltivatori Diretti - Finale Ligure 03/03/2006 Estratto da “Indagine Florovivaismo 2007 - RELAZIONE FINALE” - Marzo 2009 MIGLIORAMENTO DELLE STATISTICHE CONGIUNTURALI DELLE COLTURE FLORICOLE E ORTICOLE MiPAF IRF: ATTIVITA’ SU SPECIE DA FRONDA - A partire dagli anni ’80 Il mercato del fiore reciso ligure inizia un rapido declino; - le fronde rimangono un articolo in crescita, molto richiesto soprattutto dal mercato estero; - vi è necessità di specie nuove, e il pittosporino variegato rappresenta una delle prime introdotte verso la metà degli anni ’80; Pittosporum tenuifolium cv “Silver Queen” Pianta di origine neozelandese che è stata avviata alla coltivazione industriale, a partire dalla metà degli anni ’80, da Giacomo Noli, allora presidente IRF. Pittosporum tenuifolium “Silver Queen” A partire dal 1993 sono state realizzate: - prove di moltiplicazione; - messa a punto delle tecniche colturali più idonee per la coltivazione a scopo industriale; - approfondimenti relativi alla patologia e alla difesa. SPECIE DA FRONDA ALL’IRF Verso i primi anni ’90, l’ I.R.F si attiva per reperire, provare e diffondere nuove specie: - si avviano ricerche presso vivai nazionali che riproducono specie non mediterranee ma già acclimatate; si realizzano piccoli campi prova, sia presso IRF che in aziende esterne facenti capo alla Comunità Montana Intemelia locate a diverse altitudini; si testano circa 50 tra specie e varietà, che però non riscuotono particolare interesse. Solo alcune di queste, successivamente, conquisteranno una piccola fetta di mercato: Viburnum tinus, Photinia x fraserii “Red Robin”, Dodonaea viscosa purpurea, Myrtus communis “taraentina”. Dodonea viscosa Purpurea Myrtus communis var. taraentina Photinia x Fraserii “Red Robin” SPECIE AUSTRALIANE E NEOZELANDESI Verso la metà degli anni ’90, l’IRF rivolge la sua attenzione verso piante di origine australiana e neozelandese: Coprosma Grisellinia Lophomyrtus Melaleuca Meryta Metrosideros Ozothamnus Phormium …….. SPECIE AUSTRALIANE E NEOZELANDESI Attraverso sopralluoghi effettuati direttamente nei paesi di origine (Australia e Nuova Zelanda) e ricerche mirate, i tecnici IRF hanno individuato numerose specie che presentavano caratteristiche interessanti dal punto di vista commerciale; - sono state acquistate piante e/o semi appartenenti a oltre un centinaio di specie differenti; - sono state realizzate prove di moltiplicazione ed allevamento, sia presso IRF che presso aziende pilota; - parallelamente, presso IRF, sono state realizzate prove volte a verificare la loro conservabilità in post-raccolta e le loro potenzialità commerciali. RAPPORTI DI COLLABORAZIONE Negli anni l’IRF ha instaurato rapporti di collaborazione con diverse strutture operanti su tutte le province liguri: Imperia Savona Genova La Spezia Associazione Produttori FLORIVIERA Associazione Produttori FLOR.AS. Associazione Produttori ASS.FLOR. Servizio Provinciale Agroalimentare Metrodideros kermadecensis Fam. Myrtaceae - Arbusto che raggiunge anche notevoli dimensioni (h: 4-5 m). - In Nuova Zelanda è conosciuto come “albero di natale” perché fiorisce in quel periodo (da noi in estate). - In fase giovanile presenta foglie lucide e brillanti portate su rametti rossastri - Da adulto le foglie diventano tomentose. - Fiorisce ad anni alterni. - Si adatta bene ai più diversi tipi di terreni. - Tollera male temperature al di sotto dello zero. Lophomyrtus x ralphii Fam. Myrtaceae -Pur essendo coltivato come reciso nell’area di origine, -non si adatta al nostro clima a causa dell’umidità relativa insufficiente. Coprosma repens Fam.Rubiaceae - Nelle zone d’origine nota come “Mirror Plant” a causa delle foglie che sembrano lucidate artificialmente. - È un arbusto flessibile e molto frondoso che ben si adatta ai più diversi tipi di terreno. - Resiste fino a temperature di -1/-2 ° C , se si mantengono per brevi periodi - Cresce bene anche in zone costiere (non teme la salinità) ed ha sviluppo piuttosto rapido. Le varietà “Painter’s Palette” e “Pink Splendour” hanno riscosso un certo successo commerciale, sebbene i quantitativi assorbiti al mercato siano modesti (nell’imperiese sono coltivate un migliaio di piante). Queste varietà sono però suscettibili al freddo e non resistono alle gelate. Infine mal sopportano la frigo conservazione per cui, sebbene presentino un’elevata durata in acqua (fino a 30 gg), non possono essere frigo-trasportate. Phormium spp. Fam. Agavaceae Genere costituito da oltre 600 specie e varietà. Nell’imperiese sono coltivate varietà con variegatura della foglia verde/gialla. Pur essendo piante che producono foglie dai colori e dalle forme variegate non sono molto ricercate e in generale hanno volumi di commercializzazione piuttosto modesti. Si è provato ad introdurre tipologie diverse, caratterizzate da variegature tendenti al rosa e al rosso (“Rainbow Sunrise” e “Rainbow Queen”), con scarso successo. Grisellinia lucida Fam. Cornaceae Bell’arbusto con foglie levigate, carnose, di forma oblunga (10-20 cm) di colore verde brillante. Si adatta solo all’ambiente protetto. Produce rami molto belli ma ha avuto un modestissimo successo. Meryta sinclairii Fam. Araliaceae Piccolo albero sempre verde con foglie grandi, quadrangolari e coriacee disposte all’apice del ramo. È una pianta da coltivare in serra. Ha riscosso poco successo sul mercato. ANNI 2000 Si effettuano prove su piante da fronda con bacche Symphoricarpos spp. Fam. Caprifoliaceae ANNI 2000 Malus spp. Fam.Rosaceae ANNI 2000 Rose da bacca “Autumns’ Pride” ANNI 2000 In seguito alle prove condotte sulle specie australiane e neozelandesi si sono selezionati i semenzali di alcune specie per le quali si intravedevano possibilità di sviluppo produttivo e commerciale e su di esse si è focalizzata l’attenzione. ANNI 2000 Melaleuca linariiifolia fam. Mirtaceae ANNI 2000 Sono stati selezionati 7 cloni che presentavano buone caratteristiche di produttività e di qualità della fronda. Piccole partite di ogni clone sono state fornite ad alcuni commercianti che ne hanno apprezzato le qualità. Difetti: - le piante hanno elevate esigenze irrigue; - i rami recisi hanno poca durata in acqua per cui necessita ricorrere all’impiego di conservanti. ANNI 2000 Ozothamnus diosmifolius fam. Asteraceae ANNI 2000 Ozothamnus diosmifolius fam. Asteraceae Stadio ottimale di raccolta (3) Ozothamnus diosmifolius cv ‘White’ Ozothamnus diopsmifolius cv ‘Pink’ ANNI 2000 - Sono stati selezionati cloni a fiori rosa e cloni a fiori bianchi caratterizzati da steli più diritti rispetto a quelli prodotti dalle selezioni già presenti sul mercato - Piccole partite sono state fornite ad aziende pilota Difetti: - le piante prediligono terreni permeabili con pH < 7,4 - Per ottenere la produzione di rami fioriti tra marzo e aprile, quando sono richiesti dal mercato, e devono essere coltivate in serra . ANNI 2006-2010 Peucedanum officinalis fam. Apiaceae ANNI 2006-2010 Peucedanum officinalis fam. Apiaceae • Le due specie selezionate sono risultate facilmente coltivabili sotto ombraio in piena terra • Producono foglie di buona qualità e i rami raggiungono la lunghezza richiesta dal mercato (min 40 cm) a partire dal secondo anno di coltivazione. • P. officinalis: la conservazione post-raccolta è inferiore rispetto a quella di altre fronde. • In ogni caso i commercianti preferiscono acquistare le fronde raccolte da piante selvatiche poiché hanno prezzi inferiori. P. officinalis Peucedanum spp. Euphorbia “Ligustica”” Vulgo: Euphorbia Nido. Risultati di sperimentazioni effettuate con progetto ReVFLOR 2007-2010 PREMESSA • Fronda apprezzata e richiesta • Attualmente in commercio si trova soprattutto la fronda che cresce selvaggia nei vicini boschi francesi. • Le prove di adattamento alla coltura “industriale” effettuate presso l’IRF hanno dato esiti positivi. • I risultati ottenuti sono più che sufficienti per spingerci a promuoverne la coltivazione in Liguria. Euphorbia Ligustica allo stato naturale. Euphorbia Ligustica, presenta le capsule dei semi, quasi maturi, a fine maggio. Euphorbia “Ligustica” CONSIGLI COLTURALI • La piantagione: si può effettuare in pien’aria, sia in pieno sole che in mezzombra; • • • Periodi di piantagione utili: settembre-ottobre e febbraio-primi di marzo; Densità di piantagione consigliata: da 20 a 40 piante/m2 coltivato; Preparazione del terreno: vangatura, fresatura, immediata piantagione (per favorire la crescita delle piante prima del sopraggiungere delle malerbe); Cure colturali: irrigazioni, fertirrigazioni e scerbature frequenti fino a che le piante non hanno formato un tappeto verde omogeneo (~ 3 mesi). • Euphorbia “Ligustica” NOTE POSITIVE • • • • • • L’Euphorbia ligustica è molto resistente al clima del Ponente Ligure (estati siccitose), e si è perfettamente adattata al suolo argilloso-calcareo; Finora non è risultata soggetta ad alcuna malattia fungina e non risulta particolarmente appetita da acari o insetti; Ottima germinabilità del seme e mantenimento delle caratteristiche nella progenie. In un anno dalla semina si comincia a raccogliere le prime fronde; Le produzioni ottenute (prove c/o IRF ed aziende esterne) hanno richiesto bassi costi di gestione colturale (comprensivi di raccolta e confezionamento) e quindi, dato che il prezzo sul mercato è ancora contenuto, una redditività maggiore rispetto alle altre specie “da fronda”. Il prodotto coltivato è qualitativamente migliore di quello raccolto in natura e spunta prezzi superiori. Euphorbia “Ligustica” PROVE PRESSO COLTIVATORI • Sono state fornite circa 20.000 piantine da seme a diverse aziende del comprensorio sia sanremese che savonese. • I prezzi spuntati dalle produzioni ottenute sia presso IRF che presso aziende esterne sono sempre stati superiori a quelli ottenuti dalle fronde di euforbia raccolte in natura. Euphorbia “Ligustica” RISULTATI OTTENUTI DA PROVE IRF • Necessità di irrigazioni frequenti e abbondanti; • l'E. Ligustica è molto resistente alla siccità, e trae vantaggio da irrigazioni costanti che ne accelerano la crescita, consentendole di raggiungere risultati sorprendenti; • I nutrienti sono stati apportati esclusivamente per fertirrigazione, successivamente alla piantagione (salinità di 1 gr/L; rapporto nutritivo 1 : 0,3 : 1,3; requenza 1- 2/settimana). Euphorbia “Ligustica” PRATICHE COLTURALI • La scerbatura è stata l’unica pratica colturale effettuata sopratutto nelle prime fasi di allevamento, in quanto una volta che la pianta si è sviluppata le malerbe sono state naturalmente contenute. • Complessivamente la gestione delle erbe infestanti ha richiesto 15’/m2 (per le tesi all’aperto). Euphorbia “Ligustica” LA PRIMA RACCOLTA Una fonte di reddito può essere rappresentata dalla vendita di piante di un anno, ricorrendo all’adozione di sesti d’impianto molto fitti (40 piante /m2) Piante raccolte al primo anno Euphorbia “Ligustica” LA SECONDA RACCOLTA • Il secondo anno si potranno raccogliere le piante rimaste in coltura (10-20/m2 asseconda della densità di piantagione iniziale), recidendo la pianta alla base. • La pianta rigermoglierà dal taglio di raccolta, riformando successivamente le piante; • Negli spazi, lasciati liberi dalle piante raccolte il primo anno (estirpandole), si origineranno altre piante, grazie al seme dispersosi naturalmente, dalle piante non raccolte. • Le prove condotte all’IRF e presso altre aziende liguri, hanno originato una produzione media annua al primo anno di Kg 2,5 su 20 piante/m2 e 3 Kg su 30 piante/m2 conteggiando solo le piante di un anno estirpate. • Le raccolte effettuate sulle piante rimaste in coltura al secondo anno e recise alla base, hanno prodotto non meno di 5 Kg/mq (con punte di Kg 10) e lunghezze non inferiori a 80 cm (e con massimi fino a 120 cm).Tempi di raccolta circa 5 minuti 1 metro quadro, e 5 minuti di confezionamento per la stessa quantità. Euphorbia “Ligustica” Prodotto raccolto al secondo anno presso azienda esterna. Euphorbia “Ligustica” ASPETTI FITOSANITARI Assenza attuale di problemi fitopatologici di rilievo (massima rusticità); Non si è reso necessario alcun trattamento antiparassitario. Euphorbia “Ligustica” INIZIATIVE PER FAVORIRNE LA COLTIVAZIONE • Accordo e collaborazione con un vivaio dell’imperiese. L’IRF ha fornito il seme all’azienda vivaistica, per iniziare a soddisfare le prime richieste di coltivazione. Il vantaggio per i coltivatori è quello di avere delle piantine, seminate automaticamente in alveolo ad un prezzo contenuto. Le piantine sono trapiantabili con minori costi (tempi ridotti) e alte percentuali di attecchimento (quasi nulle). Euphorbia “Ligustica” • Le prove condotte ci hanno permesso di determinare tecniche di coltivazione ottimali che permettono risultati concorrenziali rispetto alla raccolta selvaggia del prodotto, sia dal punto di vista economico che da quello commerciale. • Ne consigliamo la coltivazione in Liguria. INNOVAZIONE DI PROCESSO E DI PRODOTTO INNORNA (D.M. 11065/7643/09) Indirizzato all’ottenimento di innovazione nel campo delle piante ornamentali, nello sviluppo di nuovi prodotti da integrare nella gamma già disponibile. L’innovazione e la ricerca sono al centro della crescita economica dei territori; è attraverso le politiche per la promozione della ricerca, dell’innovazione e per le tecnologie dell’informazione e comunicazione che si può accrescere la competitività e recuperare il distacco da realtà più avanzate. Necessità di nuove tecnologie, sostenibili dal punto di vista ambientale e a minor consumo di materie prime e di energie. INNORNA (D.M. 11065/7643/09) La Liguria ha un forte impatto molto sulla produzione di fronde verdi, fiorite e con frutto. E’ quindi importante attivare tematiche di studio rivolte alla valorizzazione di tali prodotti. Le attività su viburno ed eucalipto in INNORNA sono state finalizzate alla soluzione di problematiche produttive che ostacolano una maggiore diffusione di tali colture. VIBURNO (Viburnum tinus ‘Macrophilla) Fronda fiorita: Periodo invernale (nov-mar): come infiorescenza chiusa di colore rosa-marrone, o ad apertura parziale o totale dei singoli fiorellini bianchi Fronda con bacca: Fine primavera - estate: con frutti immaturi di colore rosso vivo; Autunno - inverno: con frutti maturi, consistenti, di colore blu metallico VIBURNO (Viburnum tinus ‘Macrophilla) Si è considerata l’attitudine alla produzione come fronda con bacca. Questo tipo di produzione, infatti, è particolarmente appetita per produzioni di nicchia e come tale è fondamentale poter disporre di una produzione di qualità che sia programmabile; ad oggi, la produzione appare problematica e discontinua. Si sono affrontati studi sull’evoluzione dei diversi stadi fenologici per verificare l’influenza delle condizioni colturali e ambientali sull’omogeneità di fioritura e fruttificazione (PROTERINA C). Sono stati, inoltre, ottenuti risultati soddisfacenti riguardo la moltiplicazione agamica in vitro di genotipi meritori selezionati; tale metodo permetterebbe una penetrazione veloce di genotipi pregiati sul mercato. CRITICITA’ Fronda fiorita: Fronda con bacca: Induzione a fioritura: Allegagione dei frutti Condizioni ambientali posizioni molto ombreggiate Variabilità: tra le piante e le selezioni Tecniche colturali potature tardive -tarda primavera Auto-incompatibilità: Esigenze di impollinazione incrociata Concimazioni: eccessi di azoto e carenza di potassio Fattori ambientali: gelate, temperature troppo elevate, attacchi di tripidi o patogeni fungini sull’infiorescenza La conoscenza dei fattori che determinano la fioritura o la fruttificazione e la disponibilità di genotipi selezionati potrebbero determinare un maggiore sviluppo della superficie coltivata MOLTIPLICAZIONE IN VITRO disinfezione moltiplicazione radicazione ambientamento MOLTIPLICAZIONE IN VITRO disinfezione ▪Tempi di stabilizzazione: 1 mese ▪ Successo della sterilizzazione: 87% moltiplicazione radicazione ambientamento ▪ Dopo 2 mesi dall’inoculo ▪ Ciclo delle subcolture: 8 settimane ▪ Tasso di moltiplicazione: 4 (da 1 esp. > 4 platnule/trasf) ▪ 8 mesi per avere da 1 gemma circa 1000 piante ▪ Dopo 1 mese > 71% radicazione ▪ Dopo 2 mesi > oltre 90% radicazione ▪ Necessario passaggio in carbone per ingrandimento foglie e allungamento plantula ▪ Vib NAA 0,25: 0,25 mg/l di NAA (ac. α-naftalenacetico) ▪ Fase ancora critica ▪ % ambientamento bassa: 22% ▪ Da affinare periodo ambientamento, substrato e ambiente ottimale EUCALIPTO (Eucaliptus spp) EUCALIPTO (Eucaliptus spp) E. cinerea E. ficifolia E. gunnii L’eucalipto è caratterizzato da eterofillia, ossia variazione della forma della foglia nel passare dalla fase giovanile a quella adulta. Sono le proprio le fronde allo stadio giovanile che presentano un alto valore ornamentale e vengono utilizzate sia come fronda recisa fresca, sia come fonda essiccata. Per la produzione delle fronde recise è essenziale pertanto mantenere le caratteristiche di giovanilità mediante interventi cesori. Il genere è caratterizzato da un elevato livello di eterozigosi La riproduzione per seme, qualora possibile nelle nostre condizioni climatiche, non assicura il mantenimento delle caratteristiche positive (conformazione, portamento e colorazione del fogliame) che garantiscono la pregevolezza del prodotto La commercializzazione dell’Eucaliptus sta mostrando segni di declino legati alla carenza di genotipi selezionati che dovrebbero essere utilizzati per allestire nuovi impianti e rinvigorire gli impianti già esistenti. EUCALIPTO (Eucaliptus spp) In vivo è molto difficile riprodurre vegetativamente genotipi pregiati e quindi conservare le caratteristiche di pregevolezza della pianta di partenza. Sono stati affrontati approcci innovativi di tecniche di propagazione per clonare in vitro genotipi meritori selezionati. Con INNORNA è stato possibile ottenere il ringiovanimento del materiale vegetale di partenza, punto base per poter proseguire nelle successive fasi produttive I risultati conseguiti stanno portando alla costituzione di uno stock in vitro di genotipi che saranno moltiplicati, indotti a radicare e in seguito acclimatati in vivo. Questo permetterà di fornire piantine da ricoltivare per le aziende con benefico effetto di impulso per la produzione di tale fronda. Nei primi espianti si sono verificate elevate perdite a causa di una degenerazione dei tessuti (sviluppo di un tessuto calloso-vitreo ) con successiva necrosi delle gemme. Nel corso delle attività condotte in INNORNA abbiamo limitato questo fenomeno e si è riusciti ad ottenere una percentuale di successo del 50% sul totale degli espianti trattati; considerata la difficoltà peculiare di questa specie riguardo questo tipo di propagazione si può considerare il risultato soddisfacente MOLTIPLICAZIONE: tasso di moltiplicazione > 2 (da 1 pianta si hanno 2-3 piante ogni trasferimento; trasferimenti necessari ogni 4 settimane Al momento l’IRF sta lavorando in vitro principalmente su E. gunnii. Al momento sono presenti circa 200 piante in moltiplicazione. Seguiranno prove per ottimizzare la radicazione e l’acclimatazione delle piantine ex-vitro in vivo. Verranno introdotti nuovi espianti, valutando sia lo stato fisiologico del materiale di partenza sia diverse epoche di inoculo. L’obiettivo è quello di riuscire a fornire plantule di circa 10 cm di altezza ex-vitro (standard vivaistico). Campo collezione di genotipi meritori di E. gunnii, E. citrodora Prove esplorative di germinazione Prove di radicazione INNOVAZIONE DI PROCESSO INTRODUZIONE DEL FOTOVOLTAICO AD INTEGRAZIONE DEL REDDITO FORNITO DALLA COLTIVAZIONE DI PIANTE ORNAMENTALI Progetto Ministeriale FOTOAGRI Partner coinvolti: