Le entrate pubbliche ed il sistema tributario Scienza delle Finanze Modulo Economia dei tributi Facoltà di Economia Roma 3 Giovedì 10/10/2013 Dr.ssa Ambra Citton [email protected] Argomenti: Le tipologie di entrate pubbliche; Gli elementi costitutivi dell’imposta; La classificazione delle imposte; Gli effetti economici delle imposte. Le tipologie di entrate pubbliche Le tipologie di entrate pubbliche : Si definiscono entrate pubbliche tutte le risorse che affluiscono nelle casse degli enti pubblici e che sono alla base del sistema di finanziamento delle attività da essi svolte. Le tipologie di entrate pubbliche (1) Da un punto di vista economico, le entrate pubbliche si distinguono in due grandi categorie: Entrate originarie, che derivano dalla gestione diretta di risorse da parte dell’Ente pubblico in campo economico o dalla rendita del loro patrimonio; Entrate derivate, imposte riscosse coattivamente dai contribuenti. Le tipologie di entrate pubbliche (2) Sotto il profilo temporale le entrate si distinguono in: Ordinarie: quelle che si rinnovano regolarmente per ogni esercizio finanziario o che attengono alla produzione corrente; Straordinarie: quelle che ricorrono saltuariamente e (di solito) attingono al patrimonio della collettività per il finanziamento di nuove ed impreviste esigenze di spesa. Le tipologie di entrate pubbliche (3) A seconda della loro natura, anche ai fini contabili, le entrate vengono poi distinte in: Tributarie (di cui ci occuperemo); Extra tributarie (diritti, canoni, ecc..); Entrate derivanti dall’alienazione o dall’ammortamento di beni patrimoniali; Entrate per rimborso crediti. Le tipologie di entrate pubbliche (4) Le entrate pubbliche possono anche considerarsi il corrispettivo che lo Stato richiede in cambio della sua offerta di beni e servizi pubblici, ossia il loro prezzo. La determinazione di tale prezzo, tuttavia, non sempre segue le regole di mercato, ma è influenzata da due fattori: Le caratteristiche di non rivalità e non escludibilità dei beni pubblici; La finalità dell’offerta (interesse pubblico) Le tipologie di entrate pubbliche (5) I criteri rilevanti ai fini di questo tipo di classificazione sono : Presenza o meno di una domanda da parte del cittadino (escludibilità); Presenza o meno di esternalità positive; La finalità. Le tipologie di entrate pubbliche (6) A seconda della maggiore o minore approssimazione delle entrate all’entità dei prezzi di mercato si distingue tra (Einaudi): Prezzo privato (di mercato); Prezzo sociale (quasi-privato); Prezzo pubblico; Monopolio fiscale; Tassa; Imposta. Le tipologie di entrate pubbliche (7) Il prezzo privato si ha quando: 1) 2) Si è in presenza di una domanda da parte dei consumatori; Non vi sono esternalità. Ciò consente di stabilire: Costo marginale = Ricavo marginale Ottenendo, in tal modo, la massimizzazione dei profitti. Le tipologie di entrate pubbliche (8) Il prezzo sociale (o quasi privato) viene applicato ogni qual volta a finalità meramente economiche di profitto, si affiancano finalità pubbliche o sociali. Un esempio classico è la vendita del legname delle foreste demaniali: il prezzo di vendita è quello di mercato, ma la quantità offerta è limitata da finalità di tutela ambientale. Le tipologie di entrate pubbliche (9) Il prezzo pubblico (tariffa) si applica in presenza di una domanda libera da parte dei consumatori ed in assenza di esternalità. Lo Stato ha la finalità sociale di accrescere il consumo del bene o servizio offerto. Se ne avvantaggiano solo coloro che fanno domanda, i quali sono anche i soli a finanziare la copertura del costo di produzione. L’obiettivo è la massimizzazione dei surplus dei consumatori del servizio e, a tal fine, si determina: Prezzo = Costo medio L’Ente può applicare delle discriminazioni di prezzo, ma sempre garantendo la copertura del costo complessivo del servizio (es. trasporto pubblico). Ricavi totali = Costi totali Le tipologie di entrate pubbliche (10) Il monopolio fiscale riserva allo Stato l’esclusiva sulla produzione di taluni beni o servizi. Il corrispettivo richiesto è superiore sia al costo di produzione che al margine di utile che spetterebbe ad un imprenditore privato: si include nel prezzo una prestazione tributaria con l’obiettivo di alimentare il gettito. Ne sono un esempio: - Tabacchi; - Lotto e lotterie. Le tipologie di entrate pubbliche (11) La tassa si applica nei casi in cui pur in presenza di una domanda esplicita da parte dei consumatori, la produzione del bene o servizio genera un’esternalità positiva di cui occorre tener conto. Il corrispettivo richiesto è inferiore al costo di produzione ed è possibile applicare delle discriminazioni di prezzo. La fornitura del bene o servizio avviene in disavanzo (la copertura è demandata ad altre forme di prelievo coattivo): Ricavo totale < Costo totale Le tipologie di entrate pubbliche (12) L’imposta è un prelievo coattivo di ricchezza privata effettuato dallo Stato e dagli altri enti pubblici allo scopo di ottenere le risorse necessarie alla produzione di beni e servizi indivisibili. Si ricorre alle imposte nel caso di assenza di una domanda esplicita di consumatori individuabili e presenza di esternalità. Dal punto di vista giuridico, l’imposta è un’obbligazione che nasce dalla legge e che ha come caratteri essenziali la coattività e la mancanza di una controprestazione diretta dello Stato. Gli elementi costitutivi dell’imposta Gli elementi costitutivi dell’imposta: Soggetto attivo; Soggetto passivo; Presupposto; Base imponibile; Aliquota. Gli elementi costitutivi dell’imposta (1): Il soggetto attivo è lo Stato o l’ente pubblico dotato di potestà impositiva. Con l’approvazione della legge delega per il federalismo fiscale (Legge 05 maggio 2009, n. 42) e del decreto attuativo (D.Lgs. 06 maggio 2011, n. 68) è stata disciplinata anche la potestà impositiva delle Regioni che potranno, con propria legge, istituire nuovi tributi regionali purché su basi imponibili libere. Gli elementi costitutivi dell’imposta (2): Il soggetto passivo è il contribuente tenuto al pagamento dell’imposta. Fenomeni di traslazione dell’imposta rendono necessaria l’ulteriore distinzione tra soggetto percosso (individuato dalla norma) e soggetto inciso (chiamato effettivamente al pagamento). Gli elementi costitutivi dell’imposta (3): Il presupposto dell’imposta è quella particolare situazione di fatto, quale il percepimento di un reddito o il consumo di un bene, cui la legge ricollega l’obbligo di pagare l’imposta. Gli elementi costitutivi dell’imposta (4): La base imponibile è il valore o la grandezza a cui si commisura l’imposta. Essa può essere espressa: - In termini monetari (imposta ad valorem); In termini fisici (imposta specifica). Gli elementi costitutivi dell’imposta (5): Nel passaggio dalla definizione del presupposto dell’imposta alla determinazione della base imponibile possono venire introdotte esclusioni, esenzioni ed agevolazioni che provocano differenze tra l’imponibile potenziale e quello effettivo (c.d. “erosione”). Gli elementi costitutivi dell’imposta (6): L’aliquota indica ciò che è dovuto dal contribuente per ogni unità di base imponibile. Nelle imposte ad valorem è fissata in termini percentuali. Per le imposte specifiche è determinata in unità monetarie per ogni unità di imponibile (es. tot centesimi di euro per litro di benzina). Gli elementi costitutivi dell’imposta (7): L’aliquota può non essere unica, ma variare al variare della base imponibile. Pertanto è importante distinguere tra: Aliquota media; Aliquota marginale. Gli elementi costitutivi dell’imposta (8): L’aliquota media è data dal rapporto: ta= T(y)/Y Essa rappresenta quanto dovuto, in media, dal contribuente per ogni unità di imponibile Gli elementi costitutivi dell’imposta (9): L’aliquota marginale è data dal rapporto: tm= ∆T(y)/∆Y Essa indica di quanto varia il debito di imposta al variare della base imponibile e rappresenta quanto dovuto dal contribuente per ogni unità aggiuntiva di base imponibile. Gli elementi costitutivi dell’imposta (10): In relazione all’andamento di tali aliquote, è possibile individuare tre diverse tipologie di imposte: Proporzionali (ta=tm) ; Progressive (ta<tm); Regressive (ta>tm). Gli elementi costitutivi dell’imposta (11): Un’imposta è progressiva se l’aliquota media cresce al crescere della base imponibile. In questo caso l’imposta cresce più che proporzionalmente al crescere della base imponibile. Ne consegue che, in questi casi, l’aliquota marginale è sempre maggiore dell’aliquota media. Gli elementi costitutivi dell’imposta (12): Nel caso di un’imposta proporzionale, l’aliquota è costante al variare della base imponibile e l’imposta aumenta in misura proporzionale; Nel caso di un’imposta regressiva, l’aliquota diminuisce all’aumentare dell’imponibile e l’onere di imposta aumenta in misura meno che proporzionale. Gli elementi costitutivi dell’imposta (13): Aliquota media Progressiva Proporzionale Regressiva Reddito Gli elementi costitutivi dell’imposta (14): La progressività dell’imposta rileva ai fini della valutazione degli effetti distributivi del prelievo tributario. I possibili metodi per attuare la progressività sono: Progressività continua; Progressività per classi; Progressività per scaglioni; Progressività per deduzioni o detrazioni. Gli elementi costitutivi dell’imposta (15): La deduzione è un’agevolazione che dà la possibilità di sottrarre una parte del reddito complessivo all’applicazione dell’imposta. Il beneficio fiscale che ne deriva è commisurato all’aliquota marginale raggiunta dal contribuente. Una deduzione dall’imponibile, infatti, si traduce in uno sgravio fiscale il cui ammontare è tanto più elevato quanto più elevata è l’aliquota marginale del contribuente. Ne beneficiano, pertanto, gli individui ad alto reddito, salvo che la struttura delle deduzioni non sia costruita in modo da assumere un andamento decrescente. Gli elementi costitutivi dell’imposta (16): La detrazione è un’agevolazione che consiste nella possibilità di sottrarre determinate somme dall’imposta lorda. La detrazione corrisponde pertanto ad un abbattimento dell’imposta uguale per tutti i contribuenti: la detrazione, infatti, riduce, in valore assoluto, l’onere tributario in eguale misura per ogni contribuente. Gli elementi costitutivi dell’imposta (17) Progressività per Classi: CLASSI Limite inferiore Limite superiore - 5.000 5.001 40.000 40.001 Aliquota Reddito 4.500 Imposta 450 Reddito netto Al. media 4.050 0,10 0,1 0,2 0,3 Riordinamento dei redditi netti Reddito 8.000 Imposta 1.600 Reddito netto 6.400 Al. media 0,20 Reddito 40.000 Imposta 8.000 Reddito netto 32.000 Al. media 0,20 Reddito 40.001 Imposta 12.000,3 Reddito netto 28.000,7 Al. media 0,30 Gli elementi costitutivi dell’imposta (18) Progressività per Scaglioni: SCAGLIONI Limite inferior e Reddito Imposta su limite supe riore Imposta 4.500 450 Limite superi ore Aliquot a - 5.000 0,1 500 Reddito 8.000 5.001 40.000 0,2 7.500 Imposta 1.100 Reddito netto 6.900 40.001 0,3 No riordinamento dei redditi Reddito netto Al. media Al. media 4.050 0,100 0,138 Reddito 40.000 Imposta 7.500 Reddito netto 32.500 Al. media 0,188 Reddito 40.001 Imposta 7.500,3 Reddito netto 32.500,7 Al. media 0,188 Deduzione Aliquota legale 0,10 Reddito Deduzione 4.000 4.500 Reddito imponibile 500 Imposta 50 Reddito netto Al. media 4.450 0,011 Reddito 8.000 Reddito imponibile 4.000 Imposta Reddito netto Al. media 400 7.600 0,050 Reddito 40.000 Reddito imponibile 36.000 Imposta 3.600 Reddito netto 36.400 Al. media 0,090 Reddito 500.000 Reddito imponibile 496.000 Imposta 49.600 Reddito netto 450.400 Al. media 0,099 Detrazione Aliquota 0,10 Detrazione 400 Reddito 4.500 Imposta 450 Imposta netta 50 Reddito netto 4.450 Al. media 0,011 Reddito 8.000 Imposta 800 Imposta netta 400 Reddito netto 7.600 Al. media 0,050 Reddito 40.000 Imposta 4.000 Imposta netta 3.600 Reddito netto 36.400 Al. media 0,090 Reddito 500.000 Imposta 50.000 Imposta netta 49.600 Reddito netto 450.400 Al. media 0,099 Gli elementi costitutivi dell’imposta (19) I due sistemi sono equivalenti quando: Det = t x Ded La classificazione delle imposte La classificazione delle imposte (1): Le imposte si distinguono innanzitutto in due principali categorie: Dirette: sono imposte commisurate a manifestazioni immediate della capacità contributiva, quali il reddito o il patrimonio; Indirette: sono imposte che colpiscono manifestazioni indirette della capacità contributiva, quali il trasferimento o il consumo di beni. La classificazione delle imposte (2): L’insieme delle imposte dirette ed indirette costituisce il prelievo tributario, mentre il prelievo fiscale è dato dalla somma di imposte dirette, indirette e dei contributi sociali. La classificazione delle imposte (3): Le imposte dirette vengono poi distinte in: Imposte reali (che si concentrano sui singoli beni o redditi considerati personali del soggetto passivo) Imposte personali (che tassano gli stessi soggetti, ma tengono conto delle caratteristiche soggettive di chi percepisce il reddito o possiede il patrimonio) La classificazione delle imposte (4): Ulteriori classificazioni sono: Imposte fisse: quando il loro ammontare è fisso e non dipende dalle decisioni di produzione e consumo (es. imposta di registro in somma fissa); Specifiche: quando vengono commisurate alla quantità prodotta di un bene; Ad valorem: quando risultano commisurate al valore della base imponibile (produzione o vendite); Sul reddito netto ( commisurate alla differenza tra ricavi e costi di un’attività produttiva). Gli effetti economici delle imposte Gli effetti economici delle imposte: I principali effetti economici delle imposte sono: Traslazione; Erosione; Rimozione; Elisione; Ammortamento. Gli effetti economici delle imposte (1): La traslazione di imposta è il processo economico con il quale il contribuente percosso trasferisce il peso effettivo del tributo su altri soggetti, i quali divengono i contribuenti di fatto (incisi dal tributo). La traslazione può essere in avanti (la più frequente) o indietro (ad es. sui fattori della produzione) Gli effetti economici delle imposte (2): L’erosione consente al contribuente di ottenere un risparmio di imposta grazie ad una riduzione della base imponibile determinata dalla normativa fiscale (esenzioni, esclusioni, agevolazioni) Gli effetti economici delle imposte (3): La rimozione ricorre quando il contribuente si astiene dal compiere determinati atti che potrebbero costituire il presupposto di imposta (es. non acquista una casa); Gli effetti economici delle imposte (4): L’elisione si ha quando il contribuente intensifica la propria attività in modo da compensare con il maggior reddito così ottenuto, gli accresciuti oneri tributari. L’elisione viene anche detta rimozione positiva. Gli effetti economici delle imposte (5): L’ammortamento consiste nella diminuzione del valore patrimoniale di un cespite in seguito all’introduzione o all’aumento di un’imposta sul reddito ottenuto da quel cespite. La perdita è pari alla capitalizzazione dell’imposta al tasso di interesse corrente. Fine