06/07 musica EXITIME 03 CIMES laboratori CIMES_MUSICA.indd 1 per la città 12-10-2006 9:19:02 CIMES / Centro di Musica e Spettacolo Associazione FontanaMIX EXITIME 03 / PAESAGGI E RITRATTI FontanaMIX in Manifattura, uno spazio per le nuove musiche 15 novembre 2006 / 23 gennaio 2007 Laboratori DMS via Azzo Gardino, 65/a 40122 Bologna t. +39 051 2092400/13 f. +39 051 2092417 www.muspe.unibo.it/cimes ufficio stampa t. +39 051 2092406 [email protected] www.muspe.unibo.it/stampa Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero Il programma è suscettibile di variazioni CIMES_MUSICA.indd 2 con il sostegno di: Regione Emilia-Romagna Comune di Bologna Settore Cultura e rapporti IMAIE Fondazione Isabella Scelsi Istituto Svizzero di Roma Japan Foundation - Roma Il Saggiatore musicale - Bologna con l’Università si ringrazia il Centro Tempo Reale di Firenze 12-10-2006 9:19:04 C A L EN DA R I O EX I TI ME 0 3 lun 04.12.06 • Auditorium mer 15.11.06 • h 19 • Auditorium RITRATTI/jonathan harvey concerto: Kaori Nakajima, pianoforte ------------------------------------------- h 15 • conferenza di Paolo Somigli h 17 • incontro con Jonathan Harvey h 18 • concerto: FontanMIX Ensemble ------------------------------------------- PAESAGGI/giappone mer 15.11.06 • h 20,30 • Teatro PAESAGGI/sull’orlo del silenzio concerto: Solisti del FontanaMIX Ensemble coreografia di Luca Veggetti ------------------------------------------- mar 5.12.06 • Auditorium RITRATTI/bruno bettinelli h 10,30-17 • giornata di studio dedicata a B. Bettinelli h 18 • concerto: P.A.Troili, pianoforte ------------------------------------------- mar 21.11.06 • h 20,30 • Auditorium PAESAGGI/en blanc et noir I concerto: Stefano Malferrari, pianoforte ------------------------------------------- mar 12.12.06 • Auditorium RITRATTI/klaus huber PAESAGGI/un futuro per giacinto scelsi h 15 • conferenza di Andrea Lanza h 17 • incontro con Klaus Huber h 18 • concerto: FontanaMIX Ensemble ------------------------------------------- masterclass del pianista Fabrizio Ottaviucci -------------------------------------------- ven 12.01.07 h 20,30 • Auditorium lun 27 e mar 28.11.06 • h 10-18 • Auditorium mar 28.11.06 PAESAGGI/un futuro per giacinto scelsi h 10-13/15-18 • Spazio cinema consiglio scientifico della Fondazione Scelsi h 20,30 • Auditorium concerto degli allievi della masterclass tenuta da Fabrizio Ottaviucci ------------------------------------------- PAESAGGI/en blanc et noir II concerto: I.Puccia, F.Venturini, pianoforte -------------------------------------------------- lun 15.01.07 h 20,30 • Auditorium PAESAGGI/americhe concerto: V. Corvino, violino M. Castellano, pianoforte ----------------------------------------------- dal 29.11 al 01.12.06 mar 23.01.07 • h 20,30 • Auditorium A. Scalfaro, mer 29.11.06 • h 15 • Auditorium F. Finocchiaro, gio 30.11.06 • h 15 • Auditorium F. Finocchiaro, ven 01.12.06 • h 15 • Teatro ------------------------------------------- concerto del laboratorio strumentale di musica da camera moderna e contemporanea, a cura del FontanaMIX Ensemble ----------------------------------------------- LEZIONI-ANALISI CIMES_MUSICA.indd 3 nuovi/PAESAGGI 12-10-2006 9:19:04 CIMES laboratori per la città Il CIMES esce con mutata configurazione dal progetto triennale “il Suono e l’Immagine”, che si è svolto dal 2003 al 2005 prevedendo seminari, incontri e momenti aperti al pubblico. Partito come esperimento di progettualità trasversale fra diverse arti, questo progetto ha definito alcune possibilità di sviluppo che si sono radicate fra le attività permanenti del CIMES, connettendo al consolidato filone laboratoriale l’organizzazione di eventi pubblici destinati ad un elevato numero di fruitori. Per questa ragione, si è deciso di integrare la sigla del CIMES con la dicitura “laboratori per la città”. L’obiettivo a cui miriamo è la costituzione di pratiche di “cultura attiva”, che consentano di partecipare al processo compositivo degli artisti, di mettere in pratica le conoscenze di tipo intellettuale e anche di condividere, attraverso momenti di carattere dimostrativo, le esperienze d’apprendimento così compiute. La configurazione attuale del CIMES Laboratori per la città prevede che, nell’ambito d’ogni progettazione, si CIMES_MUSICA.indd 4 svolgano momenti d’apertura che connettono l’interno e l’esterno dei percorsi empirici e dei processi artistici. I progetti musicali indirizzano le scelte della rassegna concertistica Exitime proiettandole in contesti conoscitivi che ne vengono internamente animati. Teatro intreccia le attività laboratoriali a una linea suscitatrice d’incontri e materiali culturali, che richiede agli artisti approfondimenti autobiografici e di natura metodologica. Cinema inquadra la visione filmica in percorsi laboratoriali di vario contenuto. Gli interessati possono seguire i singoli eventi (tutti rigorosamente gratuiti) oppure più vaste articolazioni delle iniziative, vorremmo però che, in ogni caso, gli accostamenti e le integrazioni progettuali suggerissero loro la modalità d’una partecipazione culturale attiva, che porta a riconoscersi in quel che si apprende e prova. Gerardo Guccini Responsabile scientifico CIMES 12-10-2006 9:19:05 MUSICA L’attività CIMES/musica per il 2006 si articola in una serie di iniziative didattiche, esecutive, seminariali e concertistiche, che s’inquadrano in due progetti internamente articolati: “Paesaggi” e “Ritratti”. Il primo coniuga storicismo, multidisciplinarità e didattica, affrontando le prospettive della tradizione scelsiana e alcuni significativi esempi di musica contemporanea in America e in Giappone. Il secondo sviluppa la conoscenza delle zone meno vulgate del Novecento musicale, dedicando a Bruno Bettinelli, Jonathan Harvey e Klaus Huber esecuzioni concertistiche integrate da conferenze, convegni e lezioni-analisi. Sono inoltre previsti due incontri con Harvey e Huber a cura di Raffaele Pozzi. Per quanto riguarda la didatti- CIMES_MUSICA.indd 5 ca della musica “pratica” si svolgerà anche quest’anno il laboratorio dedicato all’interpretazione della musica contemporanea. Sia nei progetti che nel laboratorio prosegue il rapporto di collaborazione con FontanaMIX Ensemble, che permette al CIMES/musica di integrare, in un fecondo quadro di scambi e interazioni con gli artisti, la dimensione didattica e le finalità della ricerca con i concerti d’alto profilo culturale della rassegna Exitime 03. Mario Baroni Giuseppina La Face Bianconi Paolo Cecchi 12-10-2006 9:19:05 PAESAGGI/giappone a cura di FontanaMIX mer 15.11.06, h 19 • Auditorium Kaori Nakajima, pianoforte Toshio Hosokawa Haiku for Pierre Boulez to his 75th Birthday (2002/03) Ichiro Nodaira Interlude (2005) Michio Mamiya Etudes for piano (2003-5) Yuji Takahashi Midare-midarete (1997) Atsuhiko Gondai L’heure bleu pour piano op. 97 (2006) mer 15.11.06, h 20,30 • Teatro “Sull’orlo del silenzio” Musiche di Toshio Hosokawa Ideazione e coreografia di Luca Veggetti Solisti del FontanaMIX Ensemble Winter bird (1978), per violino solo Bird fragment III (1990), per sho e flauti Vertical song I (1995), per flauto solo Wie ein Atmen im Lichte (2002), per sho Valentino Corvino, violino Thuridur Jónsdóttir, flauto Naomi Sato, sho Angela Kusnetzova e Fabio Grossi, danzatori i Dalla collaborazione fra Luca Veggetti e Toshio Hosokawa sono nate le coreografie: Duo, per il workshop del New York City Ballet a New York (2004), Subject forgotten, per la National Choreographers Initiative a Los Angeles (2005), On the edge of silence, per il Cincinnati Ballet (2005). Luca Veggetti ha inoltre curato la regia dell’opera di Hosokawa Hanjo, basata sull’omonimo Noh moderno di Mishima per il Festival dello Schleswig-Holstein ad Amburgo. Il Guggenheim di New York nel marzo 2007 ospiterà, per la serie Work and process, una serata Veggetti/Hosokawa. CIMES_MUSICA.indd 6 12-10-2006 9:19:08 PAESAGGI/en blanc et noir I a cura di FontanaMIX mar 21.11.06, h 18 • Auditorium Stefano Malferrari, pianoforte Ludwig van Beethoven Sonata in mi magg. op. 109 (1820) Franco Donatoni Françoise Variationen I-VII (1983) Luigi Dallapiccola Il quaderno di Annalibera (1952) Franco Donatoni Françoise Variationen VIII-XIV (1987) Ludwig van Beethoven Sonata in la bemolle magg. op. 110 (1821-1822) Radicalizzando: l’ascolto è attenzione, non è apprendimento; l’ascolto è testimonianza di quello che accade in quanto suono, non è conoscenza di quello che accade mediante il suono. (...) L’ascolto è esperienza immediata nella quale la conoscenza coincide all’atto: l’ascolto è ascesi. Franco Donatoni, Antecedente X, 1980 CIMES_MUSICA.indd 7 12-10-2006 9:19:10 PAESAGGI/un futuro per giacinto scelsi a cura di Mario Baroni in collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi Alla figura di Giacinto Scelsi vengono dedicate due iniziative. Una masterclass per pianisti tenuta da Fabrizio Ottaviucci e un incontro internazionale dedicato alla ricerca musicologica su Scelsi. La masterclass, che si concluderà con un concerto, deriva quasi naturalmente dal fatto che in tutta la prima fase della sua produzione e in parte della seconda Scelsi utilizzò il pianoforte come suo strumento d’elezione: soprattutto come strumento su cui assiduamente improvvisava. Dalle sue improvvisazioni sono nate molte delle composizioni poi pubblicate da Salabert e da altri editori. Avviare alle tecniche specifiche del pianoforte scelsiano e alla consapevolezza del rapporto fra improvvisazione e composizione è lo scopo primario della masterclass. CIMES_MUSICA.indd 8 L’incontro del gruppo di lavoro internazionale per la ricerca scelsiana, nato dalla collaborazione fra la Fondazione Scelsi e l’Università di Bologna, è determinato dal fatto che la figura di Scelsi è tuttora avvolta in una sorta di mistero che richiede urgenti chiarificazioni. Gli archivi della Fondazione sono rimasti chiusi per quasi vent’anni, dopo la morte del musicista e ciò che di lui si sa è in gran parte frutto di notizie oralmente tramandate e di articoli di critica musicale non sempre confortati dagli opportuni supporti documentari. La riapertura al pubblico degli archivi, prevista per il 2008, rende urgente una riflessione sui temi principali che la ricerca scelsiana dovrà affrontare nei prossimi anni. A una riflessione su questi possibili temi è dedicato l’incontro che vedrà riuniti a Bologna esperti provenienti da molti paesi europei oltre che dall’America. 12-10-2006 9:19:10 lun 27 e mar 28.11.06 • Auditorium Masterclass del pianista Fabrizio Ottaviucci Fabrizio Ottaviucci ha collaborato con musicisti di grande prestigio quali R. De Saram, S. Scodanibbio, M. Caroli, M. Zurria, F. Dillon, T. Bouman, M. Stockhausen. Attivo anche sul piano della sperimentazione ha collaborato con G. Peacock, R. Schulkowsky, P. Giaro, M. Naussef, C. Bauer. Ha tenuto concerti nelle più importanti città d’Italia, Austria, Germania, Inghilterra e tournèes negli USA, Canada, India. Ha registrato per le etichette ECM Monaco, CMP Koln, AMIATA Firenze, SPLASH Milano, WISTERIA Amsterdam, AKTIVARUM Koln. mar 28.11.06, h 10-13/15-18 • Spazio Cinema Gruppo di lavoro internazionale Sono stati invitati: C. Anderson (Berlino), M. Baroni (Bologna) G. Borio (Cremona), P. E.Carapezza (Palermo) P. A. Castanet (Rouen), G. Giuriati (Roma) F. Jaecker (Colonia), S. Kanach (Parigi) J. Menke (Friburgo), A. C. Pellegrini (Roma) G. Reish (Chicago), D. Tortora (Roma) A. Trudu (Cagliari). mar 28.11.06, h 20,30 • Auditorium Fabrizio Ottaviucci, pianoforte con gli allievi della masterclass CIMES_MUSICA.indd 9 12-10-2006 9:19:13 SEMINARIO SUL NOVECENTO RITRATTI/ bettinelli, harvey, huber a cura di Giuseppina La Face Bianconi e Paolo Cecchi Il progetto ‘Seminario sul Novecento’ inizia con tre lezioni-analisi tenute da altrettanti specialisti e prosegue nelle sezioni dei RITRATTI dedicati ai compositori Bruno Bettinelli, Jonathan Harvey e Klaus Huber. Le lezionianalisi includeranno esempi musicali eseguiti dall’ensemble FontanaMix ed esamineranno alcune delle composizioni in programma nei successivi concerti. Per ulteriori informazioni sul progetto si consulti la pagina del sito del dipartimento: www.muspe.unibo.it/corso/annate/0607/musica/labmus1.htm mer 29.11.06 • h 15 • Auditorium Anna Scalfaro Lezione illustrativa delle composizioni di Bruno Bettinelli e Igor Stravinskij che verranno eseguite nel concerto del 4 dicembre. gio 30.11.06 • h 15 • Auditorium Francesco Finocchiaro Lezione illustrativa delle composizioni di Robert Schumann, Johannes Brahms e Bruno Bettinelli che verranno eseguite nel concerto del 5 dicembre. ven 01.12.06 • h 15 • Teatro Francesco Finocchiaro Lezione illustrativa delle composizioni di Pierre Boulez, Bruno Bettinelli e Franco Donatoni che verranno eseguite nel concerto del 12 dicembre. CIMES_MUSICA.indd 10 12-10-2006 9:19:14 RITRATTI/jonathan harvey a cura di Giuseppina La Face Bianconi e Paolo Cecchi lun 04.12.06 • Auditorium h 15 Conferenza di Paolo Somigli: Jonathan Harvey Flight-Elegy, per violino e pianoforte (1984) Bruno Bettinelli Due liriche lunari, per voce e pianoforte (1948) Un assalto al cielo: compositori italiani e avanguardia dal 1950 al 1970. Jonathan Harvey Tombeau de Messiaen, per pianoforte e nastro (1994) h 17 Igor Stravinskij Three songs from William Shakespeare per voce, flauto, clarinetto e viola (1953) Incontro con Jonathan Harvey a cura di Raffaele Pozzi h 18 Sara Gamarro, soprano Marie-Luce Erard, mezzosoprano Stefano Malferrari, pianoforte Francesco La Licata, direttore FontanaMIX Ensemble Lavinia Guillari, flauto Marco Ignoti, clarinetto Haesung Choe, violino Antonella Guasti, violino Corrado Carnevali, viola Nicola Baroni, violoncello Emiliano Amadori, contrabbasso Franco Venturini, pianoforte CIMES_MUSICA.indd 11 Jonathan Harvey Song Offering, per soprano, flauto clarinetto, pianoforte e quintetto d’archi (1988) Il programma del concerto è in particolare dedicato al compositore Jonathan Harvey, nato nel 1939, uno degli esponenti più significativi della musica inglese del secondo dopoguerra. La produzione di Harvey, che si distingue per una sorta di sperimentalismo ‘moderato’ e virtuosamente eclettico, è rappresentata nel programma da tre partiture degli anni ’80 e ’90, che ben esemplificano la sicurezza tecnica e la chiara articolazione formale della scrittura del compositore britannico. Completano il concerto le Due liriche lunari per voce e pianoforte di Bruno Bettinelli, e i Three Songs from William Shakespeare, una delle prime partiture in cui Stravinskij applicò la tecnica seriale. 12-10-2006 9:19:15 RITRATTI/bruno bettinelli a cura di Giuseppina La Face Bianconi e Paolo Cecchi mar 05.12.06 • Auditorium Giornata di studio dedicata alla figura e all’arte di Bruno Bettinelli a cura di Raffaele Pozzi h 10,30-13 Relazioni di Elisabetta Gabellich, Giulio Mercati, Gabriele Becheri, Anna Scalfaro. h 15-17 Silvia Bianchera ... Á l’aube sans bruit ... (1994) Bruno Bettinelli Capriccio - Omaggio a Dallapiccola Omaggio a Petrassi, da Sintesi per pianoforte (1974) Robert Schumann Kuriose Geschichte - Hasche-Mann Wichtige Begebenheit, dalle Kinderszenen op. 15 (1838) Tavola rotonda con Umberto Benedetti Michelangeli, Virgilio Bernardoni, Silvia Bianchera, Marina Mayrhofer, Luciana Pestalozza, Lamberto Trezzini. Bruno Bettinelli Tre pezzi per pianoforte (1984) Bruno Bettinelli (1913-2004), compositore e didatta, va considerato - assieme a Roman Vlad e Mario Peragallo - il più significativo compositore italiano della generazione intermedia tra Petrassi e Dallapiccola e i protagonisti delle nuove avanguardie del dopoguerra, Maderna, Berio, Nono e Clementi. Nella produzione complessiva di Bruno Bettinelli (1913-2004) le pagine pianistiche ben illustrano la progressiva evoluzione del suo linguaggio compositivo, dalle influenze del neoclassicismo di conio hindemithiano, alle suggestioni atonali, sino all’attenta considerazione di alcuni stilemi delle avanguardie del secondo dopoguerra. Le composizioni in programma nel concerto pianistico disegnano un’itinerario che rappresenta in nuce quell’evoluzione, dai Due studi del 1937, alla Sonatina del 1940, sino al ciclo di Sintesi del 1974 e ai virtuosistici Tre pezzi del 1984. Completano il programma una composizione di Silvia Bianchera, allieva di Bettinelli, e alcuni brani di Brahms e Schumann, in un omaggio al grande pianismo romantico che per il compositore milanese fu sempre una fonte ineludibile di conoscenza musicale e di ispirazione compositiva. h 18 Paola Alessandra Troili, pianoforte Johnnes Brahms Ballata in re minore op. 10 n. 1 “Edward” (1854) Bruno Bettinelli Due studi d’interpretazione (1937) Bruno Bettinelli Sonatina (1940) CIMES_MUSICA.indd 12 12-10-2006 9:19:15 RITRATTI/klaus huber a cura di Giuseppina La Face Bianconi e Paolo Cecchi mar 12.12.06 • Auditorium h 15 Conferenza di Andrea Lanza Musica e verbo. Il caso di Luigi Nono dal Canto sospeso (1956) al quartetto Fragment-Stille (1980). h 17 Incontro con Klaus Huber a cura di Raffaele Pozzi Nato in Svizzera nel 1924, Klaus Huber va annoverato tra i compositori del dopoguerra che hanno percorso un itinerario personale e appartato dalle principali tendenze dell’avanguardia europea, giungendo però ad esiti artistici assai significativi. Gran parte delle partiture di Huber sono caratterizzate da una pronunciata densità strutturale, da brusche opposizioni tra zone ricche di cromatismi e sparse rimembranze diatonico-tonali, e da un’organizzazione del tempo musicale complessa e assai flessibile. Le due opere in programma rappresentano con chiarezza tali tendenze: significativo ascoltarle accanto a due partiture di Pierre Boulez, compositore distante da Huber nei postulati estetici e negli esiti espressivi e costruttivi. Nel corso del concerto verrà anche eseguita Arpège, una delle opere più significative del Donatoni “virtuositico” degli anni ’80, e lo Studio da concerto per flauto di Bruno Bettinelli, che testimonia l’attenzione del compositore milanese per le tecniche più innovative di scrittura per quello strumento. CIMES_MUSICA.indd 13 h 18 Annamaria Morini, flauto Stefano Malferrari, pianoforte Yoichi Sugiyama, direttore FontanaMIX Ensemble Lavinia Guillari, flauto Marco Ignoti, clarinetto e clarinetto basso Haesung Choe, violino Corrado Carnevali, viola Nicola Baroni, violoncello Nunzio Dicorato, vibrafono Franco Venturini, pianoforte Pierre ierre Boulez Dérive prima versione per sei strumenti (1984) Bruno Bettinelli Studio da concerto, per flauto (1977) Klaus Huber Schattenblätter per clarinetto basso, violoncello e pianoforte (1975) Pierre Boulez Incises, per pianoforte (1994-2001) Klaus Huber Ein Hauch von Unzeit I (Plainte sur la perte de la réflexion musicale), per flauto (1972) Franco Donatoni Arpège, per sei strumenti (1986) 12-10-2006 9:19:16 PAESAGGI/en blanc et noir II PAESAGGI/americhe ven 12.01.07, h 20,30 • Auditorium lun 15.01.07, h 20,30 • Auditorium Franco Venturini, pianoforte Irene Puccia, pianoforte Valentino Corvino, violino Mauro Castellano, pianoforte George Crumb Five pieces for Piano (1962) John Cage Nocturne, (1947) a cura di FontanaMIX György Ligeti Monument, Selbstportrait, Bewegung tre pezzi per due pianoforti (1976) Martin Matalon Dos formas del tiempo, per pianoforte (2000) Claude Debussy En blanc et noir, per due pianoforti (1915) - Avec emportement - Lent - Sombre - Scherzando Se è vero che può essere preso ad esempio solo ciò che non può essere imitato, non è soltanto perchè la musica di Ligeti non può essere imitata che può essere presa quale esempio. Nel suo deludere l’imitatore, nello svelarsi impudicamente al lettore, nel farsi beffe dell’analista che si affanna a tracciare schemi, a ragionare proporzioni, a definire rapporti, la musica di Ligeti rivela con prepotente assertività la condizione denudata dell’invenzione. Franco Donatoni, I modelli inimitabili,1985 a cura di FontanaMIX per violino e pianoforte Massimiliano Damerini Zappa counterpoint I, per violino e pianoforte (2006) (prima esecuzione assoluta) George Crumb Four Nocturnes - Night Music II per violino e pianoforte (1964) Mauro Castellano Zappa counterpoint II per violino e pianoforte (2006) (prima esecuzione assoluta) Conlon Nancarrow Sonatina, per pianoforte (1941) Valentino Corvino Zappa counterpoint III per violino e pianoforte (2006) (prima esecuzione assoluta) La composizione è un processo organizzativo, come l’architettura. Se concettualizzate bene il processo organizzativo, potreste essere compositori IN OGNI CAMPO CREATIVO: compositore video, compositore coreografico, compositore di ingegneria sociale, qualsiasi cosa. Datemi qualcosa, qualsiasi cosa, e ve la organizzerò: questo è quello che faccio per lavoro. Frank Zappa, L’autobiografia, 1990 CIMES_MUSICA.indd 14 12-10-2006 9:19:17 nuovi/PAESAGGI a cura di FontanaMIX mar 23.01.07, h 20,30 • Auditorium Concerto del Laboratorio strumentale di musica da camera moderna e contemporanea Il laboratorio strumentale, giunto al suo terzo anno, è un luogo d’incontro nel quale giovani interpreti affrontano il vasto e complesso repertorio cameristico del ventesimo secolo. CIMES_MUSICA.indd 15 12-10-2006 9:19:18 LABORATORI a cura di Giuseppina La Face Bianconi e Paolo Cecchi L’attività CIMES Musica per il 2006 prevede, accanto alle iniziative concertistiche e ai convegni, un importante settore dedicato alla didattica della musica “pratica”. Anche quest’anno avranno luogo il laboratorio di interpretazione strumentale dedicato alla musica cameristica del ‘900 e il laboratorio di musica corale e orchestrale, collegato all’attività della cattedra di Pedagogia musicale, e già attivo con lusinghieri risultati nel corso dell’anno passato. CIMES_MUSICA.indd 16 ottobre-dicembre 2006 • Auditorium Laboratorio strumentale di musica da camera moderna e contemporanea Il laboratorio si svolgerà in otto incontri e avrà come docenti alcuni musicisti dell’ensemble FontanaMIX (info su www.muspe.unibo.it/cimes). Laboratorio di musica corale e orchestrale Il laboratorio corale ed orchestrale sarà diretto anche quest’anno da Marco Fanti è avrà durata annuale. Per maggiori informazioni si consulti la pagina del sito del Dipartimento di musica e Spettacolo http://www.muspe. unibo.it/corso/annate/06-07/musica/ labmus1.htm. 12-10-2006 9:19:19 UNA STAGIONE PER LA NUOVA MUSICA Per affrontare un discorso globale e serio sulla musica in quanto prodotto umano, e non soltanto della cultura occidentale, è necessario volgere lo sguardo all’antropologia e alla etnomusicologia e comparare varie culture tra loro per scoprire moduli comuni o differenze. Franco Evangelisti, 1979 Exitime è una manifestazione di musica contemporanea, e la musica contemporanea è quella classica scritta oggi, cioè: non musica scritta oggi alla maniera classica, ma proprio lo stadio evolutivo odierno della musica classica. Bisogna spiegarlo, in effetti, poiché l’uomo comune, anche non incolto, la musica contemporanea nemmeno sa che esiste: “Compositore? Cioè scrivi musica? Come Beethoven? Non sapevo esistessero ancora”. Già dire allora, con formula più corretta, musica classica contemporanea, rende CIMES_MUSICA.indd 17 12-10-2006 9:19:21 più chiaro lo stato di minaccia in cui essa sopravvive. Ormai anzi sarebbe estinta, se non fosse per le sovvenzioni pubbliche, peraltro esigue. Il volenteroso promotore di musica contemporanea dunque, che aspirerebbe a rivolgersi non solo al conoscitore ma anche all’uomo colto comune, magari al giovane in formazione, è spaesato. Da una parte si rende ben conto che il mondo va in tutt’altra direzione, verso un sempre più totalitario dominio del sistema televisivo-consumista. Un sistema, in particolare, capace di imporre una musica che esprime e alimenta - sfogandoli però come una valvola - solo il sentimentalismo e l’isteria, la frustrazione e la rabbia, la superficialità e la noia da lui stesso indotti. D’altra parte sa pure, il promotore, che in questo contesto ostile rimangono sempre possibili forme di resistenza culturale altissime, sia tradizionali sia del tutto inedite. E, ancora, sa per esperienza che una di queste è, al suo meglio, la musica contemporanea. Non può quindi che lottare per difenderla, in quanto patrimonio genetico di civiltà, e per proteggerne i tentativi darwinistici di adattamento. Ora, è vero che tanta musica contemporanea, più che minacciata dall’esterno dall’inconsapevolezza dominante, è internamente rósa dal tarlo dell’intellettualismo, dello sperimentalismo CIMES_MUSICA.indd 18 fine a sé stesso, insomma della vanità. Da una miseria esperienziale, che la rende insufficiente da un lato rispetto alla totalità della realtà, dall’altro rispetto all’intero repertorio storico, sociale ed etnico delle musiche rese oggi disponibili dalla tecnologia. Se nella testa e nel corpo dell’uomo seduto a tavolino non convergono tutta la ferocia e la tenerezza, la luce e la tenebra, il logico-immateriale e il sensuale, la conoscenza e quanto rimane di residuo mistero, il coinvolgimento emotivo e la serena imperturbabilità della vita nelle loro forme più estreme, dalla penna non uscirà niente di estremamente significativo. D’altra parte, se non si metabolizzano i modi di esperienza musicale offerti dalla cornucopia concertistica e discografica globale, non si è all’altezza dei tempi sul piano musicale tecnico, dato che la possibilità di ascoltare tutto implica anche il dovere di farlo. Il compositore che crede di non aver nulla da imparare dalla musica di un altro popolo o strato sociale pecca di sicumera ma soprattutto perde qualcosa: le altre musiche non hanno qualcosa che la contemporanea ha, ma anche hanno qualcosa che la contemporanea non ha. La soluzione non sta nell’associare alla musica direttamente, senza mediazione tecnica cioè senza completa traduzione nel codice irriducibilmen- 12-10-2006 9:19:21 te specifico della musica, i contenuti extramusicali: spesso ad esempio risulta solo ricattatorio, eticamente, il riferimento a vittime di guerra, dittatura, razzismo, mafia o povertà, sentimentalmente quello all’infanzia o al disamore, intellettualmente quello a must culturali classici o up to date, eccetera. Né dall’altra parte la soluzione sta - tendenza oggi invece diffusa più che mai per il mero pretesto che è possibile - nel citare gli stilemi estranei come tali, spogliandoli di ogni senso loro proprio e lasciandogli appunto solo quello di essere una citazione. In fondo è sempre questione di tecnica: la tecnica musicale deve assimilare l’extramusicale, e la tecnica musicale stilisticamente determinata deve assimilare lo stilisticamente estraneo (incorporandone così anche gli impliciti contenuti extramusicali). Perché esiste un punto inesteso, alchemico, dove musicale e umano si transustanziano reciprocamente, ed è lo stesso dove si annullano incontrandosi tra loro le differenze stilistiche. Il cimento del volenteroso promotore quindi dovrebbe essere la diffusione di musica che si diparta da quel punto, da tale autentico vertiginoso ‘centro’: così la musica contemporanea rende alla realtà ciò che la realtà le ha dato. CIMES_MUSICA.indd 19 12-10-2006 9:19:22 Scorrendo il calendario della presente edizione, si individuano alcune linee programmatiche adottate da Exitime per promuovere la musica contemporanea “in quanto prodotto umano”. Cioè in quanto precipitato di tutta l’esperienza dell’uomo, tendenzialmente non ridotta all’isterilente circuito accademia/sperimentazione/sovvenzioni/ prime (ultime) assolute, ma non per questo acquiescente alla falsa totalità imposta dal sistema televisione/consumo. Anzitutto la costituzione delle risorse umane. Exitime - caso raro in Italia, dove la cultura musicale pratica e quella teorico-critica sono per una perniciosa tradizione separate a partire dai percorsi formativi - unisce le forze dei musicisti contemporanei di area bolognese, sia compositori sia esecutori, e quelle dei musicologi della locale Università, sede del primo Dams. Per questo si mescolano i concerti ideati e promossi dall’associazione FontanaMIX e quelli voluti dal Dipartimento di musica e spettacolo dell’Alma Mater, ma soprattutto si incontrano e arricchiscono vicendevolmente le competenze, senza rinunciare in nulla al valore delle rispettive specializzazioni. Così per esempio si deve a un organo universitario il progetto del laboratorio d’interpretazione pianistica scelsiana (27 e 28 novembre), mentre CIMES_MUSICA.indd 20 12-10-2006 9:19:24 viceversa il laboratorio strumentale di musica da camera con l’ensemble FontanaMIX (23 gennaio) è offerto in via prioritaria anche agli studenti del Dams, che pure sono destinatari naturali di tutta la manifestazione. La riflessione ha un oggetto vivo su cui riflettere, e la prassi si inserisce da subito nel processo complessivo della cultura. La didattica. Pur avendo una compiuta realizzazione in quanto rassegna di musica intesa come forma di spettacolo, Exitime nasce con la vocazione primaria di fornire occasioni di apprendimento ai giovani. I suddetti laboratori strumentali esemplificano questo aspetto dell’iniziativa al livello più concreto, ma tutti i concerti svolgono con efficacia una funzione di insegnamento, a maggior ragione se si tiene presente quanto spesso e gravemente sia trascurato il repertorio novecentesco e contemporaneo nei curricula degli aspiranti musicisti e musicologi. Storicismo. Proprio perché votata elettivamente alla contemporaneità, una manifestazione come Exitime non tralascia di dare spazio alla musica più antica, che dell’odierna è il fondamento imprescindibile. Sono perciò regolarmente inserite in cartellone partiture dei grandi maestri del CIMES_MUSICA.indd 21 Novecento storico, oltre a opere paradigmatiche ancora più lontane. Lontane infatti solo nel tempo, ma tuttora attuali come inesauste fonti del pensiero compositivo: dopo il Bach dell’Arte della fuga nell’edizione del 2005, quest’anno (21 novembre) il Beethoven delle ultime sonate pianistiche. D’altronde già da sé il Novecento è un secolo lungo, i cui esordi appaiono ormai remoti: si constata ad esempio - riprendendo il gioco cronologico aperto l’anno scorso con Webern - che l’opus pianistico di Debussy (En blanc et noir, il 12 gennaio) è sostanzialmente equidistante tra il tardo Beethoven e noi. A illustrare un quadro completo del Novecento musicale contribuiscono pure gli omaggi a figure come quella di Bruno Bettinelli (4, 5 e 12 dicembre), il quale, nato nel 1913 e quindi schiacciato tra la generazione eroica degli anni attorno al 1900 (Dallapiccola, Petrassi e, sia pure scoperto tardivamente ma adesso celebrato, anche Scelsi) e quella gloriosa degli anni ‘20 (da Maderna a Bussotti compreso), patisce una certa marginalizzazione critica. La multidisciplinarità. Se la musica ambisce a integrarsi nel complesso della vita dell’individuo e della comunità, deve aprirsi al rapporto con tutti gli ambiti esistenziali, e in particolare approfondire l’affini- 12-10-2006 9:19:25 tà con le altre arti, attraverso la massima varietà dei media espressivi e costruttivi. Vanno in questo senso i momenti dedicati da Exitime, anche nelle passate edizioni, alla videoarte, all’elettronica, alla danza. L’arte coreutica, rappresentata di nuovo quest’anno dall’opera di Luca Veggetti (15 novembre), testimonia, se ce ne fosse bisogno, il radicamento della musica nel corpo, e attraverso esso in tutto il fondo dell’esperienza umana: nulla di ciò che è possibile alla musica è negato alla danza. Non si può, per gli anni prossimi, che auspicare ulteriori fecondi incroci extramusicali. Globalità/Individualità. Il panorama odierno della musica contemporanea è caratterizzato da un’estrema parcellizzazione, dovuta alla diffusione della tradizione musicale colta occidentale in strati sociali sempre più larghi e in tutto il pianeta, grazie anche ai moderni mezzi tecnologici e di comunicazione. In questo contesto immenso e ormai inconoscibile la programmazione musicale non può che destreggiarsi contemperando due principi opposti, quello antologico e quello monografico, quello della copertura ‘orizzontale’ del campo e quello dell’approfondimento ‘verticale’ su un autore o su un tema. Risponde a questo orientamento la serie dei “ritratti”, CIMES_MUSICA.indd 22 che Exitime dedica a compositori che sono sì singoli, ma rappresentano anche tendenze generali, magari estranee. Dunque nella terza edizione Exitime amplia ancora il suo orizzonte, anche oltre l’Occidente. Il concerto dedicato a Klaus Huber (12 dicembre) riempie quella che bisogna ammettere essere una lacuna pure degli esperti: in Italia Huber è più spesso citato come maestro di autori a loro volta illustri come Wolfgang Rihm o Brian Ferneyhough, che come compositore in proprio, ed è un peccato, tanto più tenendo conto di tutti i valori storici, spirituali della sua musica, capaci di attrarre ascoltatori anche non avvezzi agli estremismi sperimentali. Peraltro il mondo di Huber rimane ancora assolutamente, perfino tradizionalmente, l’Europa; altri concerti (12 e 15 gennaio) dischiudono invece la prospettiva americana. Innanzitutto col ritorno, dopo lo spettacolo cosmico-coreografico dell’anno scorso, dello statunitense George Crumb, e con Martin Matalon, argentino di formazione newyorkese da noi ancora poco frequentato. E poi con Conlon Nancarrow, con Frank Zappa, che tra accademia e pop abbatte soprattutto un confine socio-stilistico più che geografico, e con John Cage. Quest’ultimo stabilisce infine il legame con l’Oriente, insieme a Giacinto Scelsi, cui per il terzo anno consecutivo Exi- 12-10-2006 9:19:25 time consacra due intere giornate (27 e 28 novembre), e all’inglese Jonathan Harvey (omaggiato il 4 dicembre), che pur nella perfetta appartenenza alla koiné stilistica centroeuropea riesce a integrare contenuti spirituali desunti dalla civiltà indiana. Antropologia. Fin qui comunque si è trattato di sguardi nostri, di noi occidentali, sulle altre musiche e sulle altre culture. Che già dimostrano - lo dimostra l’ascolto, al di là dei riferimenti nei titoli o nei manifesti - come l’assunzione di elementi tecnico-stilistici da mondi estranei implichi sempre in profondità rivolgimenti nel senso complessivo, globalmente umano della musica. Così, nel contesto ormai planetario delle comunicazioni, la stessa musica contemporanea, spesso tacciata di chiusura, può rivelarsi al contrario uno spazio aperto, un terreno libero per l’incontro culturale e antropologico. Quali conseguenze questo possa determinare quando sono gli altri a gettare il loro sguardo su di noi, traendo ciò che preferiscono secondo i loro criteri, lo illustrano due concerti come quelli dedicati a compositori giapponesi, uno panoramico l’altro monografico su Toshio Hosokawa (15 novembre). La musica orientale tradizionale rende palese come certi caratteri della scrittura di autori occidentali CIMES_MUSICA.indd 23 12-10-2006 9:19:27 orientalisti, che a chi non conosce l’Oriente sembrano balzani e provocatori, sono là assolutamente normali, pacifici. Proprio questi caratteri originari - il rapporto col silenzio, il senso dello scorrimento temporale - spesso trapassano fino nella produzione di compositori come Hosokawa, che si sono formati anche alla scuola dell’Occidente. In un brano come Wie ein Atmen im Lichte per sho, ad esempio, lo scorrimento temporale è continuo: come, mutatis mutandis, in Scelsi o nei minimalisti. D’altra parte la tessitura timbrico-articolativa, nettamente meno spessa che in questi autori, è coerente con tutta l’arte giapponese, formata di vuoti e linee essenziali piuttosto che di masse e volumi corposi. L’aspetto strano in effetti, che manifesta un diverso senso del tempo, è che questa continuità, questa orizzontalità enfaticamente orizzontale, ogni tanto è inaspettatamente interrotta da lunghe pause, che si notano a maggior ragione perché interrompono un continuum, non un andamento frammentario o fraseggiato. Nella continuità, nell’orizzontalità, il taglio verticale risulta massimamente drastico: non meno drammatico per il fatto che a irrompere, invece che una maggiore quantità di suono, è il silenzio. CIMES_MUSICA.indd 24 12-10-2006 9:19:28 1820 1821-22 1838 1854 1915 1937 1940 1941 1947 1948 1952 1953 1953 1962 1964 1972 1974 1975 1976 1977 1978 1983 1984 1984 1984 1985 1986 1987 1990 1994 1994 1995 1997 2000 1994-01 2002 2002-03 2003-05 2005 2006 2006 2006 2006 CIMES_MUSICA.indd 25 Sonata op. 109 Sonata op. 110 Kinderszenen op. 15 Ballate op. 10 En blanc et noir Due studi d’interpretazione Sonatina Sonatina Nocturne Due liriche lunari Il quaderno di Annalibera Three songs from William Shakespeare Quattro illustrazioni sulle metamorfosi di Vishnù Five pieces for Piano Four Nocturnes, Night Music II Ein Hauch von Unzeit I Sintesi Schattenblätter Monument, Selbstportrait, Bewegung Studio da concerto per flauto Winter bird Françoise Variationen I-VII Flight-Elegy Dérive Tre pezzi per pianoforte Song Offering Arpège Françoise Variationen VIII-XIV Bird fragment III ... Á l’aube sans bruit ... Tombeau de Messiaen Vertical song I Midare-midarete Dos formas del tiempo Incises Wie ein Atmen im Lichte Haiku for Pierre Boulez - to his 75th Birthday Etudes for piano Interlude L’heure bleue pour piano op. 97 Zappa counterpoint I Zappa counterpoint II Zappa counterpoint III Ludwig van Beethoven Ludwig van Beethoven Robert Schumann Johannes Brahms Claude Debussy Bruno Bettinelli Bruno Bettinelli Conlon Nancarrow John Cage Bruno Bettinelli Luigi Dallapiccola Igor Stravinskij Giacinto Scelsi George Crumb George Crumb Klaus Huber Bruno Bettinelli Klaus Huber György Ligeti Bruno Bettinelli Toshio Hosokawa Franco Donatoni Jonathan Harvey Pierre Boulez Bruno Bettinelli Jonathan Harvey Franco Donatoni Franco Donatoni Toshio Hosokawa Silvia Bianchera Jonathan Harvey Toshio Hosokawa Yuji Takahashi Martìn Matalon Pierre Boulez Toshio Hosokawa Toshio Hosokawa Michio Mamiya Ichiro Nodaira Atsuhiko Gondai Massimiliano Damerini Mauro Castellano Valentino Corvino 12-10-2006 9:19:28 NOTE CIMES_MUSICA.indd 26 12-10-2006 9:19:29 direttore del dipartimento Franco La Polla responsabile scientifico CIMES Gerardo Guccini progetti, laboratori e incontri a cura di Paolo Aralla, Mario Baroni, Paolo Cecchi Giuseppina La Face Bianconi, Francesco La Licata Fabrizio Ottaviucci, Raffaele Pozzi organizzazione e promozione Alessandra Farneti, Carolina Rubino logistica e organizzazione tecnica Il Baule amministrazione Anna Facchini, Emma Dolza, Sebastiano Manno Roberto Raspadori, Tiziana Ladinetti, Katia Tabanelli ufficio stampa Laura Bernardini catalogo e materiali promozionali Alessandra Farneti, Raffaella Leonzi progetto grafico Enrico Costanza (www.doping.cc) CIMES on line Enrico De Stavola, Maurizio Morini CIMES_MUSICA.indd 27 12-10-2006 9:19:29 www.muspe.unibo.it/cimes CIMES_MUSICA.indd 28 12-10-2006 9:19:30