IL PEAR: LA VIA AMERICANA ALLA PARAPSICOLOGIA

IL PEAR: LA VIA AMERICANA ALLA PARAPSICOLOGIA
Summary
This paper deals with PEAR and GCP.
The Princeton Engineering Anomalies Research (PEAR) program was established at Princeton
University in 1979 by Robert G. Jahn, then Dean of the School of Engineering and Applied
Science, to pursue rigorous scientific study of the interaction of human consciousness with sensitive
physical devices, systems, and processes common to contemporary engineering practice. Since that
time, an interdisciplinary staff of engineers, physicists, psychologists, and humanists has been
conducting a comprehensive agenda of experiments and developing complementary theoretical
models to enable better understanding of the role of consciousness in the establishment of physical
reality.
The Global Consciousness Project (GCP) is an international effort involving researchers from
several institutions and countries, designed to explore whether the construct of interconnected
consciousness can be scientifically validated through objective measurement. The project builds on
excellent experiments conducted over the past 35 years at a number of laboratories, demonstrating
that human consciousness interacts with random event generators (REGs), apparently "causing"
them to produce non-random patterns. A description of the technical implementation is given under
procedures.
Uno studio scientifico dei fenomeni anomali collegati alla coscienza
Il PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research), è stato istituito presso l’ Università di
Princeton (USA) nel 1979 da Robert G. Jahn, ora ex Preside della Scuola di Ingegneria e Scienza
applicata, al fine di studiare in modo rigoroso l’interazione tra la coscienza umana ed alcuni
processi casuali che avvengono utilizzando macchine come –ad esempio- un distributore di biglie,
un pendolo, un robot elettro - meccanico.
In pratica, si tratta di realizzare fenomeni di micro-psicocinesi1 su dispositivi sperimentali che
normalmente hanno un comportamento dettato dalle leggi del caso e che invece –durante gli
esperimenti- hanno mostrato, statisticamente, piccole ma misurabili fluttuazioni da tali leggi.
Tradizionalmente, i fenomeni parapsicologici, indicati con la lettera greca “PSI” (dalle iniziali di “psiche” in greco), si
possono dividere in due grandi classi: i fenomeni ESP (Extra Sensorial Perceptions e cioè telepatia, chiaroveggenza e
precognizione) e quelli PK (Psicocinetici, che riguardano cioè l’influenza della psiche sulla materia) a loro volta
suddivisibili in micro e macro cinesi a seconda dell’energia sviluppata. Un tipico esempio di PK è quello che riguarda –
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1
Al progetto vi lavorano fisici, ingegneri, psicologi e umanisti che hanno in agenda esperimenti per
cercare di capire come la coscienza “costruisca” e – in un certo senso - rappresenti il mondo
esterno.
Gli scienziati che lavorano a questo progetto sono: Robert G. Jahn, che è il Direttore del
programma ed è professore di Ingegneria e Scienza applicata occupandosi di propulsione al plasma,
fluidodinamica e quanto-meccanica e all’ Università di Princeton, Brenda J. Dunne, psicologa
sperimentale che è la responsabile del laboratorio, York H. Dobyns, fisico, il coordinatore
scientifico del progetto e l’analista dei dati.
Membri emeriti del PEAR sono: G. Johnston Bradish, Coordinatore Tecnico che ha disegnato e
costruito alcuni dispositivi sperimentali che aiutano gli esperimenti principali, Roger D. Nelson, che
è uno psicologo sperimentale e si occupa di costruire esperimenti, di utilizzare modelli statistici ed
interpretare i dati, e Arnold L. Lettieri Jr. che si è occupato dei rapporti con i mezzi di
comunicazione dal 1997 al 2003.
L’ipotesi di Jahn è che la base dei fenomeni paranormali sia la meccanica quantistica.
Gli studi quantitativi in parapsicologia sono iniziati nel 1884 con l’opera di Charles Richet che
utilizzò delle carte da gioco. Ma le vera spinta propulsiva verso una parapsicologia di tipo
scientifico venne con William Mc Dougall (1871–1938), uno psicologico sperimentale che pose le
basi di un laboratorio di parapsicologia presso il Dipartimento di Psicologia della Duke University.
Ma fu con Joseph Banks Rhine (1885–1980) che la parapsicologia riesce a strutturarsi come
disciplina scientifica.
Rhine, psicologo, assistente di Mc Dougall, si fece disegnare delle apposite carte con dei simboli
(un cerchio, una stella, un quadrato, una croce), le carte Zener, dallo psicologo percettivo Karl
Zener per studiare i fenomeni della telepatia, chiaroveggenza e precognizione (indicati
complessivamente come fenomeni ESP dal termine inglese Extra Sensorial Perception).
ANOMALIE UOMO – MACCHINA
Fig. 1Nelle tre immagini tre tipologie di esperimenti dell’interazione coscienza – macchine.
La maggior parte degli esperimenti2 effettuati al PEAR è per vedere se un operatore umano riesce
ad “influenzare” il funzionamento di diversi dispositivi meccanici, elettronici, acustici ed ottici con
esperimenti di micro e macro psicocinesi.
ad esempio- lo spostamento di un oggetto in assenza di (rilevabili) forze fisiche. Cfr.
http://digilander.libero.it/cspbologna/.
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In un esperimento tipico di micro - pk un generatore casuale binario emette 200 bit dopo che un tasto è stato premuto.
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Normalmente l’ output (cioè l’ “uscita”) di tale apparecchi è strettamente casuale e un eventuale
scostamento può esser attribuito solo alla presenza di un operatore umano.
In venti anni di lavoro sono stati fatti migliaia di esperimenti con diverse centinaia di soggetti, con
milioni di prove e sono stati osservati effetti abbastanza piccoli, dell’ordine di qualche parte su
10.000, in media3.
(Si veda a tal proposito: http://www.princeton.edu/~pear/correlations.pdf).
Oltre che a verificare la presenza statistica del fenomeno, gli esperimenti hanno rivelato notevoli
differenze individuali e di “genere”, cioè tra maschi e femmine.
Inoltre, i risultati ottenuti appaiono essere influenzati dall’atmosfera che si crea nei rituali di gruppo,
nello svolgimento in siti sacri e da avvenimenti teatrali e musicali,.
Invece, i dati registrati durante incontri di affari o conferenze accademiche non mostrano
cambiamenti dalla “norma” (cioè dalla distribuzione media attesa per un evento casuale).
Quindi, da un’analisi sia quantitativa sia qualitativa dei dati registrati si può inferire che con negli
esperimenti in corso si sono manifestati effetti (seppur piccoli) e che questi effetti sono con buona
probabilità connessi ad eventi e luoghi ad alto contenuto emotivo, avvalorando l’ipotesi di una sorta
di atmosfera o coscienza emotiva che avvilupperebbe il pianeta.
PERCEZIONE REMOTA
Seguendo la classificazione dei fenomeni paranormali che è comunemente accettata al PEAR, si
svolgono anche esperimenti4 dove un soggetto cerca di acquisire informazioni su bersagli
geograficamente e temporalmente lontani
Si sono effettuati esperimenti tra due soggetti: uno “attivo” (chiamato per convenzione “agente”) ed
uno passivo, (chiamato per convenzione “percipiente”).
L’agente viene spostato casualmente nello spazio e nel tempo: i risultati mostrano che vi è un
trasferimento di informazioni per canali non usuali (cioè, fuori dai canali conosciuti).
Inoltre, questo tipo di esperimento, ci mostra come la coscienza umana possa acquisire informazioni
indipendentemente dalla lontananza temporale o spaziale della fonte.
MODELLI TEORICI
I bit sono una serie di “1” e “0”. Al soggetto viene chiesto di “influenzare” il numero di uni e zeri nel senso di produrre
un punteggiare maggiore di 100, uno minore di 100 oppure non fare nulla (prova di controllo).
In un singolo esperimento di 150 prove, in 50 il soggetto deve influenzare il risultato nel senso di >100, in 50 prove
<100 e 50 prove di controllo.
Una serie completa implica 50 ripetizioni.
Un’analisi critica del lavoro di Jahn eseguiti da J. Palmer nel 1985 fornisce il valore del 50,02% di successi contro
un’aspettativa teorica del 50, 00%. Tuttavia, dato che le prove effettuate sono milioni, anche questa piccola differenza
fornisce un valore significativo.
3
Esattamente la probabilità che lo spostamento fosse casuale era del 0.07%=7/10.000 (vedi, ad esempio,
http://www.sicap.it/merciai/psicosomatica/students/salese.htm).
4
Gli esperimenti sulla visione a distanza sono stati criticati dai parapsicologi Hansen, Utts e Marwick in un lavoro del
1991.
3
Fig. 2I grafici in cui le curve superiore ed inferiore, PK+ e PK-, divergono sempre di più dalla
curva centrale mostrano la presenza di probabili effetti paranormali.
Tutta la ricerca scientifica richiede modelli teorici per inquadrare i dati sperimentali.
I modelli sviluppati si basano principalmente sulla psicologia e sulla fisica quantistica.
In questo contesto appare evidente l’ importanza della risonanza emozionale dell’operatore e
l’esplicita indipendenza dallo spazio e dal tempo.
In tale ottica si è sviluppata una “scienza della soggettività”.
Uno di questi modelli si basa sulla struttura quantistica della coscienza, descritto nel documento
“On the quantum mechanics of cosciousness, with applications to anomalous phenomena”.
Un altro modello teorico è quello descritto nel documento “A modular model of “mind/matter
manifestations, il cosiddetto “modello M5”.
Si tratta di un modello algebrico in cui il verificarsi di un evento dipende da particolari angoli
vettoriali.
IMPLICAZIONI ED APPLICAZIONI
La mentalità del mondo anglosassone ed in particolare quella scientifica è una mentalità
assolutamente pragmatica, volta quindi alle possibili applicazioni concrete dei modelli teorici e dei
risultati ottenuti.
In questa ottica il PEAR individua tre possibili “esiti” degli studi e degli esperimenti effettuati:
1) Scienza base
Accomodazione delle anomalie osservate in un quadro scientifico che richiederà l’inclusione della
coscienza come agente attivo nello stabilire la realtà fisica (la già citata “scienza della
soggettività”).
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2) Applicazioni tecnologiche
Le applicazioni delle conoscenze ottenute negli anni possono riguardare il campo chirurgico, la
tecnologia del controllo dei disastri, la tecnologia militare.
3) Implicazioni culturali
La prova dell’esistenza di fenomeni paranormali genererà un grande cambiamento culturale (shock
culturale) nel modo di percepire il cosmo e gli altri.
FUTURO
Due decadi di esperimenti e prove hanno dato indicazioni convincenti circa l’esistenza dei
cosiddetti “fenomeni paranormali”.
Il futuro appare quindi sempre più indirizzato verso lo studio e la sistematizzazione di questa
“scienza della soggettività”.
ALTRE ATTIVITA’ AL PEAR
Il PEAR tiene un corso molto popolare presso l’Università di Princeton che spesso costituisce la
base per futuri interessi e lavori degli studenti in questo campo.
Il PEAR coordina anche l’“Interdisciplinar Cosciounsness Research Laboratories” (ICRL) un
consorzio che raccoglie gli studenti più brillanti di diverse nazioni e che studia il ruolo della
coscienza nei campi della archeologia, antropologia, biologia, ingegneria, fisica, psichiatria e
scienze umane.
Con l’aiuto dell’ ICRL il PEAR ha organizzato anche l’ “Accademia degli studi sulla coscienza”
che raduna studiosi in diversi campi dello scibile e che dopo porteranno la loro esperienza nei loro
campi di ricerca.
Diversi membri del PEAR fanno poi parte della SSE (“Society for Scientific Exploration”), un’
organizzazione internazionale interdisciplinare che affronta tutti i temi della “scienza di frontiera”.
L’ SSE tiene un meeting annuale negli USA e biennale in Europa.
Inoltre l’ SSE pubblica il Journal of Scientific Exploration che costituisce un prezioso serbatoio di
informazioni sulle interazioni anomale e le scienze di frontiera.
Un numero crescente di giovani studenti segue poi un apposito programma di ricerca per investigare
i fenomeni anomali.
DOCUMENTI
Il PEAR, in un’ottica di piena e condivisa trasparenza, mette a disposizioni del pubblico sia i
risultati ottenuti in tanti anni di esperimenti, sia alcuni modelli teorici che cercano di rendere conto
dei dati sperimentali.
a) http://www.princeton.edu/~pear//correlations.pdf
Sono stati testati circa 100 soggetti in 12 anni di esperimenti in più di 1000 serie
sperimentali. La deviazione per bit processato è di 10^-4 bits, nel database l’effetto
composto finale eccede 7 sigma (La probabilità che questo avvenga casualmente è di 3.5
X 10^-13).
Questi dati mostrano significative differenze tra maschi e femmine.
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b) Mentre sono andate aumentando le prove dell’interazione anomale tra
mente/materia, non si è ancora riusciti a costruire un convincente modello teorico.
In contrasto con l’assunzione prevalente, sembra che questi fenomeni non siano
direttamente prodotti dall’attenzione diretta della mente conscia.
Sembra piuttosto che sia invocato un intangibile meccanismo fisico.
Infatti, a livello profondo, l’unione tra dimensioni mentali e materiali appare
indistinguibile.
IL PROGETTO DI CONSAPEVOLEZZA GLOBALE
Un’altra interessante esperienza riguarda un progetto esteso su scala mondiale.
Partendo infatti dall’idea che in una visione olistica dell’universo “tutto è connesso a tutto”, è stato
installata una rete di REG (random event generator, generatore di eventi casuali) in diversi punti
della Terra per realizzare una sorta di “elettrogaiografo” (EGG) che ha il compito di mostrare le
interazioni tra i grandi eventi mondiali e l’uscita dei numeri casuali.
Il nome Gaia dato alla Terra ci ricorda che essa può essere vista come un unico essere vivente
formato da tutti gli animali, gli uomini, i fiumi, i boschi, le rocce che la costituiscono5.
Il Progetto di Coscienza Globale, GCP (Gloabal Consciousness Project) è stato ideato da Roger
Nelson6, nell’ambito PEAR, nell’Agosto 1998 ed è anche noto come “Progetto Noosfera” (cioè
sfera della coscienza, del pensiero).
Si è creata una rete di più di 65 strumenti (a metà 2004) in tutti i Paesi del mondo.
Ad esempio, la rete EGG del GCP sembra aver reagito in modo specifico agli eventi dell’ 11
settembre 2201 della distruzione delle Torri Gemelle del World Trade Center di New York da parte
degli aerei dirottati.
Altri eventi mondiali che hanno fatto registrare precise alterazioni dei dati normalmente registrati,
sono stati la prima ora dei bombardamenti NATO in Yugoslavia e la visita del Papa Giovanni Paolo
II in Israele, meditazioni globali ed i principali terremoti.
Se questo fosse confermato, potremmo dire che gli eventi emotivi globali di risonanza mondiale
possono essere misurati come modificazioni dei normali risultati statistici ottenuti con un generatore
di numeri casuali.
Gli strumenti potrebbero mostrare il formarsi di una sorta di “coscienza globale terrestre”7.
L’ipotesi del pianeta Terra come entità vivente fu fatta da James E. Lovelock nel 1979; egli chiamo
la Terra col nome della Dea Madre greca Gaia (nata, nella mitologia greca, dal Caos).
Si noti tuttavia che l’idea della formazione di una nuova “coscienza” terrestre fu avanzata già dal
gesuita filosofo cattolico Pierre Teilhard De Chardin ed anche le ricerche sociali e psicologiche
delle Maharishi University of Management8 hanno portato al concetto di una sorta di “coscienza
collettiva”.
Giuseppe Vatinno
([email protected])
Ricordiamo –a titolo di curiosità- anche le cosiddette “risonanze di Schumann”, che riguardano onde
elettromagnetiche (ELF) che si riflettono nello spazio fra la superficie terrestre e la ionosfera e che qualcuno ha voluto
definire come una sorta di “onde cerebrali” del pianeta Gaia.
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Roger Nelson –il coordinatore del Progetto GCP- è uno psicologo sperimentale ad indirizzo cognitivo interessato
principalmente agli aspetti della percezione.
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Si noti comunque, che lo stesso Roger è molto cauto i questa affermazione e comunque si premunisce da possibil i
successive –e diverse- interpretazioni del fenomeno.
8
Queste istituzioni si rifanno al fondatore del movimento della Meditazione Trascendentale e cioè il fisico e maestro
indiano Maharishi Mahesh Yogi., vedi –ad esempio- http://www.meditazione.com/meru2.htm.
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Bibliografia
Jahn, R.G., York, H.D., e Dunne, B.J. (1991). Count population profiles in engineering
anomalies experiments. Journal of Scientific Exploration, 5, 205-232
Palmer, J. (1985). An evaluative report on the current status of parapsichology.
Documento preparato per l'United States Army Research Institute for the Behavioral
and Social Sciences.
Hansen, G.P., Utts, J. and Markwick, B. (1991). Statistical and methodological
problems of the PEAR remote viewing experiments. Lavoro presentato al 34xCongresso
Annuale della Parapsychological Association ad Heidelberg, Germania, Agosto 1991
Radin D.I., Nelson R., “Evidence for cosciousness-Related Effects in Random Physical
Systems”, Foundations of Physycis, 1989, 19, 1499-1514
http://www.princeton.edu/~pear/
http://noosphere.princeton.edu/
http://www.princeton.edu/~rdnelson/
http://www.metapsichica.it/M94bruschi.htm
http://lgxserver.uniba.it/lei/scuola/carelli/Teilhard%20de%20Chardin.htm
http://www.scientificexploration.org/
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