+ Attaccamento e amore. Dimensioni neuropsicopatologiche delle relazioni intime Marina Quattropani Università degli Studi di Messina Dipartimento Scienze Cognitive e Psicologiche + In tutti i paesi occidentali, risulta subire violenze e maltrattamenti una donna adulta su tre o su quattro. Per l’Italia, i primi dati sono stati diffusi dall’Istat nel febbraio 2007, a conclusione della prima indagine vittimologica sulla violenza contro le donne, su un campione di 25.000 donne in età 16-70 anni 31,9% 14,3% 43% Violenza fisica e/o sessuale Violenza nelle relazioni intime Violenza psicologica la violenza nelle relazioni di coppia: assume i connotati di una vera e propria emergenza sociale, sia dal punto di vista economico, che sanitario e psicosociale. ONU, l’Oms e l’Unione Europea parlano di violenza di genere, cioè una violenza che si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi “La violenza contro le donne è un problema di salute pubblica Le donne e le ragazze sono a rischio di violenza soprattutto nella famiglia La violenza in famiglia agita dai partner o ex-partner è quella più diffusa nel mondo La violenza non è solo quella sessuale La violenza è anche economica, verbale, psicologica e fisica La violenza ha serie conseguenze sulla salute fisica e psichica delle donne Linee Guida dell'OMS Responding to intimate partner violence and sexual violence against women (2013) Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Istanbul, 2012) D.L. n. 93 del 14/09/2013 Il fenomeno è trasversale alle classi sociali, all’età, alla cultura, alla provenienza geografica, ma non è trasversale ai generi, occupando l’uomo quasi sempre la posizione dell’autore e la donna quella di vittima. PPSICOLOGIA CLINICA Fenomenologia delle relazioni intime e della violenza Prevenzione Diagnosi Modelli d'intervento sui legami di coppia + L’AMA (American Medical Association) nel giugno 2002 linee guida per le figure sanitarie finalizzata alla prevenzione, all’individuazione precoce ed al trattamento dei casi di violenza tra la popolazione femminile dei servizi sanitari “Connecting the Dots to Prevent Youth Violence. A Training and Outreach Guide for Physicians and Other Health Professionals” + L’AMA sottolinea che • la violenza domestica è un crimine • la sicurezza delle vittime della violenza domestica e dei loro bambini deve essere prioritaria • c’è bisogno di cambiare i tradizionali servizi, incluse le cure mediche e psicologiche, per incontrare i bisogni delle donne abusate + sebbene vi siano molti stereotipi che circondano le vittime della violenza di genere in Le realtà essa può capitare a tutte le donne. vittime della GBV (Gender Based Violence) possono essere sia povere che ricche, acculturate o illetterate, sposate, vedove o nubili. + Anche le Nazioni Unite (United Nations Populations Fund UNPFA) hanno affrontato il problema presentando un programma integrato di iniziative da sviluppare nell’ambito dell’assistenza sanitaria. Il Programma “Programme Guide for Health Care Providers and Managers” è rivolto all’adeguamento delle strutture sanitarie. Identifica una serie di punti strategici perché i servizi sulla salute integrino al loro interno il trattamento della GBV che costituisce un grave impedimento per la vita riproduttiva e la salute della donna e una violazione dei diritti umani. + Le donne soffrono in silenzio per l’assenza di un qualcuno di cui fidarsi con il quale poter parlare della violenza presente nella loro vitaqualcuno che le ascolti in modo sensibile e che dia delle risposte di supporto. Per rompere questo silenzio, suggerisce l’UNPFA, è necessario attuare una strategia innovativa che assista le vittima di violenza mediante l’integrazione della diagnosi e del trattamento della GBV. + Forme di maltrattamento ed abuso La violenza domestica è un’esperienza continua, debilitante, di un abuso fisico, psicologico e/o sessuale, associata ad un crescente isolamento dal mondo esterno e limitante la libertà individuale e l’accessibilità alle risorse. Il rischio di abuso è maggiore quando una donna è isolata dalle reti di supporto. + Solitamente, l’abuso fisico è ricorrente e si incrementa sia nella frequenza che nell’intensità. • strattonamenti, spintoni, schiaffeggiamenti, pugni, calci, soffocamenti; • aggressione con un’arma; • prendere violentemente, bloccare o trattenere; • lasciare in un luogo pericoloso; • rifiutarsi di dare aiuto in caso di necessità. + L’abuso emotivo o psicologico può precedere o accompagnare la violenza fisica come tentativo di controllo mediante la paura e la degradazione. Esso include i seguenti aspetti: • minacce di danni morali e fisici; • chiamare la donna con soprannomi oltraggiosi, e criticarla costantemente, • isolamento fisco e sociale; • insultarla e minimizzarla; • estrema gelosia e possessività; • false accuse, rimproveri per tutto; • ignorare, respingere o ridicolizzare i bisogni personali; • mentire, non mantenere le promesse, distruggere la fiducia; • guidare velocemente e spericolatamente per spaventare e intimidire. • deprivazione; • intimidazione; • degradazione ed umiliazione; + L’abuso sessuale all’interno di una relazione violenta è spesso l’aspetto dell’abuso più difficile da discutere. Esso può assumere qualsiasi forma di atto sessuale forzato o di degradazione sessuale, come: • tentativi di avere prestazioni sessuali contro la volontà • perseguire atti sessuali quando la donna non è pienamente cosciente, non lo ha chiesto o ha paura di dire no • picchiare durante il rapporto sessuale o aggredire i genitali, inclusa la penetrazione vaginale, orale o anale con oggetti o armi • costringere ad avere rapporti sessuali senza precauzioni per la gravidanza o le malattie sessualmente trasmesse + Effetti della violenza familiare sulla salute: onseguenze psicologiche e comportamentali • Abuso di alcool e di farmaci • Inattività fisica • Depressione ed ansia • Bassa auto-stima • Disturbi dell’alimentazione e del sonno • Disturbo post-traumatico da stress • Sentimenti di colpa • Disturbi psico-somatici • Fobie ed attacchi di panico • Tentativi di suicidio • Comportamenti sessuali non protetti + Conseguenze fisiche • Lesioni addominali e toraciche • Fratture • Disturbi gastrointestinali • Sindrome dell’intestino irritabile • Contusioni e lividi • Dolore cronico • Disabilità • Lacerazioni ed abrasioni • Fibromialgia • Danni oculari • Riduzione del funzionamento fisico + Conseguenze sulla salute sessuale e riproduttiva • • Disturbi ginecologici • Disfunzioni sessuali Infertilità • Malattie sessualmente trasmesse, incluse HIV/AIDS • Aborti in condizioni precarie • Gravidanze non volute • Infiammazione pelvica • Complicazione in gravidanza + Per uno psicoterapeuta Affrontare il mondo della violenza di genere,dell’abuso e dello stalking significa addentrarsi in ambiti estremamente intimi e delicati il cui accesso è intralciato da innumerevoli difese e forme di protezione + genesi della violenza nei rapporti di coppia ha sempre più bisogno di chiavi interpretative che orientino interventi di prevenzione e cura efficaci. + L’amore può essere definito come “uno stato dinamico che comprende i bisogni di entrambi i partner e le loro capacità di attaccamento, accudimento e sessualità” (Mikulincer, 2006). In questa prospettiva, gli studi evidenziano l’importanza dell’attaccamento stesso come sistema motivazionale connesso al bisogno che gli esseri umani hanno di garantirsi la vicinanza e la disponibilità affettiva di una persona significativa (Hughes, 2007; Cassidy & Shaver, 2008). + Lungo tutto l’arco della vita le persone stabiliscono dei legami preferenziali, chiamati “legami di attaccamento”, a cui sono affidate quattro funzioni fondamentali: la ricerca e il mantenimento della vicinanza la funzione di rifugio sicuro la protesta per la separazione ruolo di base sicura Il legame dell’attaccamento nell’adulto, proprio come quello nei bambini, spinge a ricercare la vicinanza di una persona specifica che non è sostituibile con le altre. Si tratta di una funzione di protezione, che permette all’individuo di sentire che il partner è emotivamente vicino. + Risulta evidente quindi il peso fondamentale che l’attaccamento ricopre nella regolazione delle emozioni la cui eziogenesi va fatta risalire alle esperienze precoci degli individui con i loro caregiver. Tali esperienze vengono interiorizzate in schemi, chiamati modelli operativi interni, che nel tempo modellano e influenzano le modalità di ingaggio nelle relazioni interpersonali e le strategie per la gestione delle emozioni (Mikulincer et al., 2005). I modelli operativi interni possono essere intesi come una base di conoscenza, grazie alla quale è possibile modellare le esperienze successive (Bowlby, 1973): esperienze che, dettate dalla vita quotidiana, costituiscono insieme ai MOI la base per la formazione dei legami affettivi anche nell’età adulta + teoria dell’attaccamento una delle basi fondamentali per comprendere le dinamiche che possono scatenare la violenza all’interno della relazione di coppia. Dinamiche, che nascono da presupposti familiari, di personalità, relazionali. La teoria dell’attaccamento, secondo diversi ricercatori in tutto il mondo, è particolarmente utile, per delineare la possibilità di evidenziare le coppie a rischio. E quindi per poter dar vita a programmi di prevenzione/intervento mirati. + Ma cosa accade nella mente di un partner violento? Mette in atto una serie di comportamenti ripetuti ed intrusivi di controllo, sorveglianza, violenza fisica inducendo uno stato di sofferenza psicologica Correlazione neurobiologica tra la violenza e la condizione di innamoramento Violenza e dipendenza Violenza e gelosia delirante Disturbo dell’attaccamento + Amare da…morire Correlazione neurobiologica tra violenza e Relazione di innamoramento A livello neurochimico A livello corticale Ipoattività della serotonina centrale: Iperattivazione dei circuiti sottocorticali del sistema dopaminergico, l’area tegmentale destra e il nucleo caudato Pensiero ossessivo Impulsività Ossessione per la vittima + A livello neurochimico A livello corticale Iperattività della dopamina centrale: Ipoattivazione dell’amigdala destra: Maggiore energia Attenzione focalizzata Motivazione alla sopraffazione della vittima Incapacità a riconoscere i pericoli ai quali va incontro + L’innamoramento attiva determinate aree del cervello e ne disattiva altre Dopamina: Genera senzazioni piacevoli di benessere Serotonina: Regolazione tono dell’umore + Durante l’innamoramento Le aree cerebrali (cingolo anteriore, ippocampo, putamen)sono sede di alta concentrazione di vasopressina e ossitocina (eccitamento sessuale) e dopamina (euforia) + alla vista dell’amato si spengono alcune aree cerebrali corteccia frontale (giudizio) Amigdala (non si prova paura + Pattern della relazione diadica e indicatori che intervengono nella genesi e nella formazione della violenza domestica maggiori predittori che connotano i partner a rischio : • lo stile di attaccamento ansioso e quello evitante • dinamica vicinanza/distanza; • funzione delle emozioni funzionali e disfunzionali, quali la rabbia; • durata della relazione; • capacità dei partner di comunicazione e di problem solving. + Nelle coppie a rischio i comportamenti aggressivi possono essere innescati in situazioni di minaccia, immaginaria o reale, di rifiuto, di separazione o di abbandono da parte del partner. Ma nel caso delle coppie connotate da una dinamica di abuso, non va considerato solo il senso di insoddisfazione percepito da uno o da entrambi i partner, ma vanno anche valutati il conflitto e la rabbia disfunzionale che possono entrare in scena nella messa in atto di comportamenti violenti; questi partner spesso riportano un forte senso di impotenza rispetto alla possibilità di modificare la situazione e di uscire dal circolo vizioso di negatività che si crea. È stato in effetti osservato come spesso le relazioni più disfunzionali siano paradossalmente anche le più stabili (Bartholomew, Henderson & Dutton, 2001). + la teoria dell’attaccamento evidenzia quanto una relazione violenta sia caratterizzata dal fatto che le vittime di abuso si sentano, spesso, legate ai loro partner abusanti. Bowlby (1988) suggerisce che le situazioni di pericolo e di paura attivano il sistema di attaccamento e possono portare alla formazione di legami particolarmente forti, anche quando la stessa figura di attaccamento è la fonte di minaccia. + La difficoltà ad abbandonare una relazione violenta potrebbe essere amplificata dalle esperienze passate che porterebbero i partner a sentire di non poter ricevere un trattamento migliore in altre relazioni o addirittura a incolparsi dell’abuso subito. + La dipendenza e l’ansia nei confronti della separazione caratteristiche dei soggetti con un attaccamento ansioso, giocano per esempio un ruolo essenziale, rendendo difficile, per costoro, abbandonare le relazioni abusanti. Il modello negativo del Sè intensifica le condizioni necessarie a mantenere i legami di attaccamento anche nei confronti di un partner abusante (Castellano, Velotti & Zavattini, 2010). + Molto spesso sono le donne a trovarsi in questa situazione e a presentare uno stile di attaccamento ansioso. Donne, che altrettanto spesso non riescono a emanciparsi dal loro ruolo di vittime. Quando ciò avviene, tipicamente nella coppia si crea una dinamica che porta alla formazione del cosiddetto “ciclo della violenza”. + Il ciclo della violenza è da intendersi come “il progressivo e rovinoso vortice in cui la donna viene inghiottita dalla violenza continuativa, sistematica, e quindi ciclica, da parte del partner” (Walker, 1979). In questo ciclo, la fase di violenza acuta è preceduta da un periodo di costruzione del conflitto ed è seguita da una fase di calma e amore, nel corso della quale la tensione è assente. Una certa percentuale di vittime sperimenta questo ciclo più e più volte + Walker ha descritto i tre momenti del ciclo della violenza: Fase dell’accumulo di tensione. E’ il primo momento della violenza verbale. L’uomo è irritato, sono presenti sentimenti di insofferenza e ostilità, che sfociano in forme di aggressività “tollerabili” e che trapelano sul piano della violenza verbale. Fase dell’esplosione della violenza. Spesso inaspettatamente, attivata da un’inezia, si scatena la violenza fisica, che destabilizza, confonde e terrorizza la donna. Fase della “falsa riappacificazione”. È sempre il partner maschile, a decidere quando inizia e quando finisce questa fase. Nei primi episodi è caratterizzata da pentimenti e richieste di perdono, con promesse di cambiamento e rinnovate dichiarazioni d’amore. Man mano che passa il tempo questa fase è sempre più breve, la donna diventa sempre più dipendente e l’uomo ha sempre più potere. La fase della falsa riappacificazione costituisce il rinforzo positivo che spinge la donna a restare all’interno della relazione violenta e in qualche modo soddisfa (soprattutto all’inizio) un suo bisogno di riabilitazione. + Possibili fattori di rischio labilità affettiva stile di attaccamento insicuro rabbia o aggressività comportamento violento della vittima nei confronti del partner abusante che il benessere delle relazioni e degli + “Sappiamo stessi partner è fortemente connesso alla capacità di regolare gli stati emotivi presenti nella coppia; in tal senso la comprensione delle emozioni turbolente e potenzialmente distruttive, che connotano i legami nei quali si agisce la violenza, costituisce oggi una sfida ardua per gli stessi partner, per i clinici e per i ricercatori”(Velotti, 2013). + Relazioni chiuse o aperte Hinde (1997) sostiene che una relazione si possa definire come un sistema chiuso o aperto, a partire dalle sue proprietà emotive. I sistemi aperti presentano bassi livelli di conflittualità e alti livelli di affettività, calore, sicurezza e autonomia. I sistemi chiusi, al contrario, sono tipici delle coppie disfunzionali, che presentano emozioni disadattive, alti livelli di conflittualità, insicurezza ed eccesso di dipendenza. I legami violenti, a loro volta, sono sistemi rigidi e poco flessibili (Sander, 2002). Ogni coppia violenta “intrappola” i partner all’interno di circoli viziosi. + quali specifici stili di attaccamento intervengano nella determinazione di una coppia a rischio. la violenza all’interno della relazione di coppia può essere compresa, considerando due principi fondamentali dell’attaccamento: In primo luogo, il fatto che l’attaccamento soddisfa un bisogno fondamentale per la sopravvivenza: da questo punto di vista, quindi, la tenacia del legame di attaccamento è indipendente dalla qualità del rapporto. In secondo luogo, è bene tenere in considerazione il fatto che le persone, i cui bisogni di attaccamento sono stati frustrati, possono agire violentemente per riconquistare la vicinanza del partner, di cui era stata percepita la perdita o l’allontanamento. + Stili di attaccamento e sviluppo della violenza nella coppia Formazione degli stili di attaccamento nell’età adulta Il legame di attaccamento adulto spinge a ricercare il contatto e la vicinanza di una persona specifica, non sostituibile con altre; ciò appare evidente soprattutto in situazioni di disagio e di stress, quando cioè si attiva la richiesta di accudimento nei confronti del proprio partner. Se la relazione è minacciata da forze esterne o interne, c’è angoscia, gelosia e rabbia. L’insieme di strategie attraverso cui un individuo regola i propri stati emotivi è strettamente correlato con il suo stile di attaccamento e con i suoi modelli operativi interni. + Il legame di attaccamento tra i partner ha una duplice natura, quella auto e quella eteroregolativa: ciascuno dei due partner partecipa, cioè, all’autoregolazione dell’altro, ne conferma e ne definisce il Sè, contribuendo alla stabilizzazione di un senso di coesione interna. + Ove si instaura un equilibrio tra i due poli, la coppia si dimostra in grado di gestire la distanza/vicinanza, e quindi l’insieme delle emozioni attachment-related. Se ciò non avviene, si possono attivare “pattern disfunzionali, poiché i due partner non trovano un loro assetto rispetto alla distanza/vicinanza e alle emozioni che vengono attivate nel contesto dell’attaccamento” (Velotti, 2013). + Stili di attaccamento adulto Il modello sicuro (visione positiva di sé e degli altri): elevata autostima e dalla capacità di stabilire e mantenere legami intimi con gli altri senza perdere il senso di sé. Il modello timoroso (visione negativa di sé e degli altri): da una bassa autostima e dall’evitamento di intimità, attivato dalla paura del rifiuto da parte degli altri. Il modello preoccupato (visione negativa di sé e visione positiva degli altri): bassa autostima, da un’eccessiva dipendenza amorosa e dalla costante ricerca di approvazione nelle relazioni sentimentali Il modello distaccato o evitante (visione positiva di sé e visione negativa degli altri): compulsiva fiducia in se stessi e da una sottovalutazione dell’importanza delle relazioni intime, usata come meccanismo di difesa. + l’impatto dello stile di attaccamento di un partner combinato con lo stile di attaccamento dell’altro (Wilson et al., 2013) Nella disamina della disfunzionalità di una coppia, va considerata la diade, con i rispettivi stili di attaccamento, che vengono agiti e che coagiscono, e non solo lo stile che ciascun partner presenta di per sé. + Diadi di attaccamento Diade di attaccamento sicuro-sicuro: sono le coppie caratterizzate dal più basso livello di aggressività interna, in cui ciascun membro mostra fiducia in se stesso e nella relazione. Tali individui si sentono capaci di offrire e meritare amore e sostegno. Diade di attaccamento sicuro-insicuro: queste coppie presentano livelli intermedi di aggressività interna. In queste relazioni, gli individui hanno una forte dipendenza dal partner, unita a una crescente insoddisfazione per il sostegno e l’amore ricevuto. Diade di attaccamento insicuro-insicuro: queste coppie presentano strategie di regolazione emotiva, utili per garantire a ciascun partner modalità di espressione delle emozioni compatibili con le proprie possibilità di regolarle. Possibilità, che il più delle volte falliscono, portando questa diade a delinearsi come quella a maggior rischio di violenza sia fisica che psicologica + È dunque lo stile di attaccamento, sia personale che diadico, ad essere coinvolto direttamente nella formazione e nella manifestazione di violenza in una coppia. Parimenti, la presenza di determinati stili di attaccamento può risultare un fattore predittivo di violenza. In particolare, l’associazione di un partner maschile con uno stile di attaccamento evitante, con un partner femminile con un attaccamento ansioso, si è dimostrata essere un forte fattore di rischio per il manifestarsi di violenza domestica + La violenza, per ciascun essere umano, è una delle esperienze più traumatiche e disorganizzanti. Se poi è agita o subita all’interno di una coppia, è ancor più devastante, poiché mina alle radici quello che viene percepito come un approdo sicuro, protetto, difeso. + Dimensione relazionale nella violenza autore e vittime sono legati da un rapporto di reciprocità e circolarità + Il ruolo della psicoterapia nei percorsi di uscita dalla violenza Il lavoro nella dimensione individuale chiaramente, porta a connettersi con il mondo interno della donna, con la sua storia personale e familiare, con i suoi bisogni più profondi ed intimi, con le sue vulnerabilità. + Il ruolo della psicoterapia nella prevenzione Metodologia d’intervento: Trasformazione della terapia di coppia facendo leva su aspetti chiave: Natura e significato delle emozioni Natura delle difficoltà e della soddisfazione coniugale Natura delle relazioni d’amore negli adulti + importanza • Del contesto interpersonale • Modalità attraverso le quali tale contesto definisce continuamente il Sé • Strategie di regolazione affettiva condivise + Due obiettivi e tipologie di intervento Curare la relazione Creare relazioni che promuovano il benessere + EFT (Emotionally Focused Therapy) Approccio sistemico, breve empaticamente validato, per modificare le risposte emotive e i pattern interattivi rigidi delle coppie in difficoltà promuovendo lo sviluppo di un legame sicuro tra i partner + La EFT nel trattamento delle difficoltà relazionali Punta a diminuire la presenza di stati affettivi che organizzano modelli di interazione “irrigiditi” e che autorinforzandosi prendono la forma di un’interazione caratterizzata da violenza + EFT Unisce a un focus esperienziale e intrapsichico sulla continua costruzione dell’esperienza interiore un focus sistemico relativo alle risposte interattive e ai consequenziali pattern ricorrenti + Gli elementi chiave dell’esperienza I bisogni di attaccamento e i sentimenti di paurasono manifestati e definiti durante le sedute di terapia e nuove interazioni positive prendono forma e vengono tradotte in comportamenti + Le emozioni sono Il collegamento tra il Sé e il sistema Il sistema primario di segnalazione che organizza le interazioni fondamentali nella coppia che, a loro volta, costituiscono la realtà interiore di ciascun partner Importanti, benefiche e istruttive poiché comunicano ai partner ciò di cui ciascuno di essi ha bisogno e in quale modo mettersi in relazione l’uno con l’altro + Funzione di contenimento su Distorsione e disconoscimento delle emozioni e dei bisogni di attaccamento Emozioni intense e negative + Il terapeuta è un consulente del processo Non offre consigli e non insegna competenze • Deve creare un rifugio sicuro per la coppia • Mantenere alleanza terapeutica empatica • Fare rielaborare le emozioni fondamentali • Modificare gradualmente i modelli di interazione mettendo in atto interazioni di attaccamento significative che ridefiniscano la relazione, prestando attenzione alle ferite nel legame di attaccamento che impediscono i processi riparativi + La teoria dell’attaccamento Fornisce al terapeuta che utilizza la EFT una mappa per orientarsi nel dramma della sofferenza, delle emozioni primarie e dei bisogni Un linguaggio per la dipendenza affettiva Una direzione e un punto di riferimento per la terapia Una guida per i momenti chiave e i cambiamenti che definiscono un rapporto di amore adulto + Teoria dell’attaccamento consente al terapeuta EFT di creare Un rapporto meno ostile Con minori livelli di conflitto Un legame emotivo più sicuro + Teoria dell’attaccamento offre al terapeuta Ampio modello teorico esplicativo delle relazioni Essa possiede la profondità e la specificità necessarie per guidare il processo di cambiamento momento per momento + In questa prospettiva Gli esseri umani sono orientati verso la crescita, con esigenze e desideri che ne promuovono il benessere, spezzando il ciclo della violenza e modificando l’accessibilità e la responsività emotiva