la Repubblica
Cosl comanda la nuova mafia
E
'
nuovi capi? Che rapporto ha
0 , con la politica? A 30 anni
1
dall'iniziodelmaxiprocesso
�
s�� ;
�'e ���:�?;hi s':�� e aquasi25dallestragidiCa-
f8 t
e
paci edi via D'Amelio, la fac- procuratore generalE: di Pacia di Toto Riina non basta lermo Ro?erto Scarpmato e
piuaspiegare cosaelamafia dellostoncoSalvatoreLupo.
ALLEPAGINE 18E 19
oggi.A confronto i pareridel
sempre la stessa o cambiata? E piu forte di prima
perche non spara o in disparte in attesa di tempi
migliori? Ha mantenuto la sua natura originaria o
diventata solo "finanziaria" e intemazionale? La Cupola c'
ancora? Chi sono i nuovi capi? E che rapporto ha con la
politica? A 30 anni dall' inizio maxi processo-capolavoro
di ingegneria giudiziaria firmato da Giovanni Falcone-e
a quasi 25 dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, la faccia
sconcia di Toto Riina non basta piu a spiegare cosa la
mafia oggi. Materia di dibattito fra intelligenze investigative
ed esperti di criminalita politica, la questione unisce o
divide, scatena dispute nelle commissioni parlamentari e ai
piu alti livelli nelle procure distrettuali. I convincimenti
sono assai diversi, c' anche molta incertezza o
confusione. Paradossalmente, argomento trascurato
ormai solo da un'Antimafia sociale sempre piu
e
e
e
e
e
e
la Repubblica
I
intellettualmente apatica e incapace di riconoscere il
proprio nemico. Questa inchiesta parte con le interviste a
due tra i piu autorevoli conoscitori di Cosa nostra, il
procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato e lo
storico Salvatore Lupo. Uno e stato pm in molte delle
inchieste che hanno segnato la vicenda siciliana degli
ultimi vent' anni, la piu famosa contro Giulio Andreotti.
L'altro e profes.sore ordinario di Storia contemporanea
all'Universita di Palermo, autore di saggi, il piu noto dei
quali e una Storia della Mafia del 1993. A loro la parola.
D proeuratore. Per Roberto Scarpinato
c' e stato un salto di qualita. Prevale un network
criminale che offre sul mercato i suoi servizi
"LanuovaCupola
ora coloniZul
I' economia legale"
PALERMO, Cosa e la mafia oggi? «Non occhi della Prima Repubblica e con
un'ottica regionalistica. Tutti i para­
che e in crisi, ce n'e un'altra che offre digmi del passato stanno diventando
sul libero mercato beni e servizi illegali obsoleti, percha e completamente mu­
per i quali vi e una domanda di massa, tato lo scenario socio-economico nel
poi c'e un'aristocrazia mafiosa che ha quale le mafie operano e di cw sono
fatto un salto in circoli ristretti che ge­ una componente organica».
Mondo legale e mondo illegale che
stiscono legalmente grandi affari»,
si avvicinano sempre di piu confon­
Procuratore Roberto Scarpinato, co­
dendosi?
minciamo dalla mafia che ha fatto il
«E dal 2014 che l'Unione Europea
salto.
«Anche nel mondo mafioso c'e stata ha stabilito che, per calcolare il Pil, il
una selezione della specie. Solo alcune prodotto interno lordo degli Stati
elite criminali partecipano al gioco dell'Europa, bisogna inserire anche i
grande de] potere, dove a livello apica­ fatturati dello stupefacente, della pro­
le gestiscono le ]eve della residua spe­ stituzione e de! contrabbando. Quan­
sa pubblica e dei business che richiedo­ do calcoliamo il Pi! nazionale, da due
no competenze complesse muitilivel­ anni inseriamo per l'Italia anche i 12
lo: dal settore dell'energia a quello del­ miliardi di euro del fatturato degli stu­
le privatizzazioni, Da anni uso la deno­ pefacenti e i circa 3 rniliardi e mezzo di
minazione "sistemi criminali", net­ euro di quello della prostituzione».
Quall sono le cause che hanno porta­
work nei quali esponenti di mondi di­
to grandi cambiamenti nel mondo
versi mettono in comune risorse di po­
criminale?
tere politico ed economico - e se occor­
«Nella prima Repubblica la politica
re anche militare- per colonizzare inte­
governava I'economia, la spesa pubbli­
ri comparti economici o territoriali».
Una mafia lontana da quella che ab­ ca era una risorsa potenzialmente illi­
rnitata e il Paese aveva ancora la sovra­
biamo conosciuto.
«Non si pub capire che cosa e oggi la nita monetaria. Da qui, derivava una
mafia se si continua a guardarla con gli determinata tipologia di rapporti di
scambio e di convivenza tra mafia-police n'e una sola. C'e una mafia popolare
tica- economi(:l. La mafia offriva il suo
sostegno elettorale ai partiti governa­
tivi che, in cambio, garantivano la com­
partecipazione alla spartizione della
spesa pubblica e protezioni per il ri­
schio penale derivante dall'attivita
predatoria sui territori. Il rapporto era
"democratico", nel senso che qualsiasi
mafioso di medio livello poteva inter­
facciarsi con politici e amministratori
locali che gestivano in autonomia la
spesa pubblica».
E oggi invece?
«Oggi e l'economia che governa la
politica, i centri decisionali si sono ver­
ticalizzati e spesso sono sovranaziona­
li, la spesa pubblica e divenuta una ri­
sorsa strutturalmente contingentata
perche, con I'euro, il Paese ha perduto
Ia sovranita monetaria. Gli appalti pub­
blici si sono ridotti in percentuali eleva­
tissime. Tutto cio sta scardinando la ti­
pologia di rapporti preesistenti con la
mafia. I mediatori politici hanno sem­
pre meno da offrire in cambio».
E la mafia come sopravvive a que­
sta crisi profonda?
«Dalle intercettazioni emerge la dif­
ficolta dei mafiosi popolari persino di
garantire le spese per il mantenimen-
la Repubblica
to delle famiglie dei carcerati e per
quelle legali. Le attivita criminali pre­
datorie tradizionali proseguono per
forza d'inerzia su territori sempre piu
impoveriti».
Altre associazioni criminali in que­
sti anni si sono organizzate diversa­
mente, la camoITae la 'ndrangheta
per esempio.
«In Sicilia ancora esiste una struttu­
ra mafiosa che tiene l'ordine, anche se
in alcune zone si sta sfilacciando. In
Campania, dove quella struttura d'or­
dine non esiste, i vuoti di potere deter­
minati dagli arresti hanno scatenato
una guerra per bande. Interi quartieri
di Napoli, come le favelas sudamerica­
ne, sono isole di un'econornia crimina­
le della sussistenza che coinvolge rni­
gliaia di nuclei familiari».
Poi c'e la mafia che ha invaso le re­
gioni da Romain su.
«Li operano componenti evolute del­
le mafie - soprattutto la 'ndrangheta quelle che non solo si sono de-localizza­
te ma si sono anche intemazionalizza­
te. E la mafia mercatista, che cavalca
LOSCJUmIO
Gli appalti
pubblici si
sono ridotti
inmodo
rilevante
Imediatori
politici
hanno perso
influenza
I�'ll
Le categorie
penali del
concorso
estemo
e della
assoc1az1one
mafiosa
mostrano la
corda
la logica del mercato. Offre quello che
chiedono rnigliaia di persone normali:
stupefacenti, prostitute, falsi griffati.
E ci sono anche tantissimi imprendito­
ri ai quali queste mafie offrono servizi
che abbattono i costi o incrementano i
profitti, come lo smaltimento illegale
di rifiuti o la fornitura di manodopera
sottopagata o schiavizzata. Questa e la
cosiddetta mafia silenziosa che con i
territori non ha un rapporto aggressi­
vo ma collusivo. La violenza viene uti­
Iizzata solo se e indispensabile. E uno
spaccato che emerge da tante inchie­
ste, come quella recente sulla coloniz­
zazione mafiosa di intere aree dell'Erni­
lia Romagna».
Uno scenario cupo.
«E solo il piu visibile. Poi ve n'e un al­
tro piu sofisticato, trasversqle ai terri­
tori, prodotto dalla trasformazione
strutturale del modo di essere del pote­
re nella societa. Dopo la chiusura della
parentesi democratica del Novecento,
che aveva redistribuito ricchezza e po­
tere, e in corso un ritorno alla societa
delle elite che concentra ricchezza nel
IL MACilSTRATO
Roberto Scarpinato
e stato pubblico
ministero in molte
inchieste su
Cosa nostra degIi
ultimi 20 anni, la piu
famosa quella
contro ii senatore
Giulio Andreotti
10% della popolazione. Questa feno­
meno attraversa anche il mondo crirni­
nale. II ceto medio delle mafie tradizio­
nali sta subendo la stessa parabola di­
scendente del ceto medio legale. La
"democrazia" e finita anche dentro la
mafia».
Chi e aristocraziamafiosa in Sicilia?
«Matteo Messina Denaro».
Come si fronteggiano queste elite
criminali?
«Le categorie penali del concorso
esterno e dell'associazione mafiosa
mostrano la corda. Non si sa piu se si
tratti di concorso esterno di colletti
bianchi negli affari delle mafie o, vice­
versa, di concorso di aristocrazie mafio­
se negli affari loschi di strutture crirni­
nali che la stampa definisce cricche, co­
mitati d'affari, P3 o P4. Per fronteggia­
re il nuovo che avanza serve un salto
culturale, come quello compiuto da Fal­
cone 30 e passa anni fa, quando mo­
stro al Paese la realta della mafia della
Prima Repubblica».
(a.b.)
Atrent'anni
lerieo
dal maxi processo ecco come
e cambiata e quali sono
i rapporti con finanza e politica
IUI.ASBARRA
A fianco, l'aula del
maxi processo a
Cosa nostra, iniziato
ii 10 febbraio del
1986, in cui sfilo la
Cupola mafiosa:
oltre 400 boss
condannati
complessivamente
a 2.665 anni di
carcere, 19 gli
ergastoli. Condanne
quasi tutte
confermate
in Cassazione