UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA’ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA ELETTROTECNICA ELABORATO FINALE IN ELETTROTECNICA Operazioni di verifica e di manutenzione straordinaria dell’impianto elettrico di un parco divertimenti RELATORE: Prof. Ing. Lorenzo Fellin LAUREANDO: Andrea Nassi ANNO ACCADEMICO 2009/2010 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 I Premessa Questo elaborato si propone di dare una breve descrizione del lavoro svolto e dell’ambiente aziendale con cui sono venuto a contatto nelle sei settimane del mio tirocinio presso il parco divertimenti Gardaland a Castelnuovo del Garda in provincia di Verona, e presso alcune altre strutture correlate allo stesso, quali Sea Life, Gardaland Hotel Resort e Waterpark. Dopo una breve presentazione dell’azienda descriverò sommariamente gli ambienti su cui si è svolta la gran parte delle attività che abbiamo affrontato nei periodi di tirocinio, dal punto di vista dell’impianto elettrico, cioè il parco e il Sea Life, su cui è incentrata la parte più cospicua della relazione. Nei capitoli seguenti focalizzerò l’attenzione sui lavori più consistenti oppure su quelli a mio parere più interessanti e particolari, riservando l’ultimo breve capitolo alla veloce descrizione di una curiosità interessante riguardante l’applicazione di alcuni fenomeni elettrici nell’industria del divertimento e di alcune delle altre attività seguite con il mio tutor aziendale, il signor Fasoli Lino, responsabile della manutenzione elettrica generale del parco che ringrazio sentitamente. Premetto che tale riassunto si limita ad accennare solamente alle operazioni svolte e ai passi seguiti nella risoluzione dei problemi normalmente presenti in una struttura di tale vastità e complessità per dare almeno una grossolana idea dei sottili equilibri e del grande lavoro (e in alcuni casi anche del relativo costo) che sta dietro al mantenimento di un grande parco tematico come è Gardaland e inoltre si propone di dare anche una corposa descrizione generale del suo sistema elettrico per soddisfare la curiosità di tutti gli appassionati di parchi e dell’elettrotecnica stessa. Il tirocinio si è svolto in due periodi corrispondenti ai mesi di Luglio e di Settembre, momenti di piena attività delle strutture. In questo riassunto ho cercato di raggiungere un compromesso tra la comprensione del testo da parte di un maggior numero possibile di persone che non abbiano competenze specifiche nel settore elettrico (tagliando le parti troppo tecniche) e la trattazione di altre parti nelle quali vengono soddisfatte almeno parzialmente certe curiosità che attraevano anche me stesso prima del tirocinio e che quindi potrebbero, a mio parere, interessare anche altri lettori un po’ più preparati nell’argomento. II Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 Presentazione dell’azienda Gardaland s.r.l, situato in località Ronchi nel comune di Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona è il parco divertimenti più visitato d’Italia, nonché il primo parco a tema costruito nel paese nel 1975 e uno tra i più rinomati parchi a livello mondiale. Con i suoi 3 milioni di visitatori l’anno circa, i più di 1.500 dipendenti, e con un fatturato che si aggira sui 100 milioni di euro a stagione si presenta come uno dei maggiori centri turistici del paese nonché come una tra le aziende più importanti in Italia operanti nel settore del divertimento. Nata a seguito di un viaggio al parco Disneyland ad Orlando, di un operatore commerciale di nome Livio Furini, questo progetto si presentava all’inizio come una realtà del tutto nuova e ignota al pubblico italiano che fino ad allora non aveva nemmeno idea di cosa fosse un parco divertimenti fisso a tema, ma che ha da subito riscosso un grande apprezzamento dei turisti tanto che il suo Fig 1 Ingresso del parco successivo sviluppo in termini sia geografici che di offerta di intrattenimenti è sempre stato sostenuto già dai primi anni di apertura. Dopo vari passaggi di proprietà e vari investimenti, il parco si trova ora ad occupare una superficie di circa 600.000 m2, quattro volte maggiore di quella che occupava all’inizio della sua attività e presenta un notevole numero di attrazioni del tutto degne di nota, nonché, alcune, anche ai massimi livelli nel panorama mondiale, tanto che la rivista “Forbes”, nel 2005, ha giudicato Gardaland come il quinto parco tematico migliore al mondo . Nel 2004 Gardaland è la prima struttura del genere in Italia a dotarsi di un proprio albergo a tema a poche centinaia di metri dall’ingresso, istituendo di fatto in Italia il Fig. 2 Veduta dall’alto di una parte del parco concetto turistico di resort in precedenza assente. Tale concetto ha avuto forza di essere nella costruzione di un nuovo ulteriore polo di intrattenimento denominato “Sea Life”, una struttura aperta tutto l’anno che permette di venire a contatto con acquari e percorsi didattici relativi alla flora e alla fauna marina. A far parte della gestione Gardaland è entrato per ultimo anche il “Gardaland Waterpark” di Milano, un parco acquatico costituito da piscine e scivoli di diverso tipo, negozi, bar e aree di intrattenimento. Dal 2006 l’azienda è gestita dalla società britannica Merlin Entertainments1, tra i leader mondiali nel settore del divertimento e già proprietaria di altri marchi importanti come “Madame Tussauds”, ”Doungeons”, ”Legoland”, ”Alton Tower Resort” e molti altri, che l’acquistò mediante un contratto da più di 500 milioni di euro. A differenza dell’acquario e dell’hotel, che sono attivi 365 giorni all’anno, il parco è operativo continuativamente solo da Aprile a Settembre, per poi limitare l’apertura al pubblico ai soli week-end fino agli inizi di Gennaio con le decorazioni di Halloween e Natale. E’ nei restanti periodi dell’anno che si operano quindi i maggiori interventi tecnici e si 1 Facente parte del gruppo americano Blackstone. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 1 realizzano i nuovi progetti. Discorso simile lo si può fare per Waterpark che, essendo parco acquatico, riduce la stagione ai soli mesi estivi. Per quanto riguarda la sola Gardaland, che è ovviamente il nucleo del resort, essa presenta 28 attrazioni meccaniche in 5 grandi aree tematiche, 5 teatri di vario genere, 5 ristoranti, un delfinario e numerosi negozi e bar oltre alle strutture di servizio e ad alcuni uffici. Il Sea Life italiano invece (28° al mondo), si estende su circa 19.000 m2, si compone di varie sale didattiche, ambienti di servizio per la preparazione del cibo e la cura degli animali e di 27 vasche tematizzate che ospitano 5.000 esemplari di oltre 100 diverse specie acquatiche, più un ristorante-bar e un negozio, per un investimento iniziale di circa 15 milioni di euro. Per quanto Fig. 3 Ingresso del Sea Life riguarda l’hotel, esso è una imponente struttura fiabesca in stile New England con 247 camere per gli ospiti, ristorante, convention center, piscina e varie aree ricreative, situato ad un centinaio di metri dall’ingresso dei parcheggi. Il Waterpark si trova invece nella periferia ovest di Milano, ed era Fig. 4 Hotel conosciuto, fino a due anni fa, con il nome di “Aquatica” poi, con l’acquisizione da parte di Merlin si è rinnovato presentandosi al pubblico con nuove attrazioni e nuove piscine tematizzate. Pur dipendendo dall’amministrazione Gardaland, ovviamente, per una questione di comodità, la direzione e la manutenzione Fig. 5 Waterpark tecnica di tale parco sono delegate in parte a personale del luogo, che lavora in stretta collaborazione con quello del parco veronese. Esso presenta un discreto numero di scivoli, piscine di varie tipologie, bar, negozi e alcune aree giochi oltre ai normali servizi di una qualsiasi piscina e agli uffici del personale, il tutto disposto su un’area di circa 100.000 m2. 2 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 Capitolo 1 Generalità sul sistema elettrico del parco Gardaland, come tutti i parchi divertimento del mondo, usa come vettore energetico quasi esclusivamente l’elettricità, per questo motivo il suo sistema elettrico deve essere molto affidabile, sicuro e con un certo margine di elasticità che possa permettere ampliamenti e modifiche nel tempo, in relazione allo sviluppo del parco stesso. In particolare Gardaland assorbe una potenza apparente di picco, in certi momenti dell’anno, che arriva fino ai 6,5 MVA, per un consumo energetico che si aggira sui 18 GWh annui. Da parte del fornitore la consegna avviene in media tensione, ma ogni carico presente all’interno, comprese tutte le attrazioni meccaniche, è alimentato a 400 V trifase. L’alimentazione a 20 kV da parte di Enel è a neutro compensato e arriva tramite conduttori in cavo, direttamente dalla vicina sottostazione di Cavalcaselle di Castelnuovo del Garda, garantendo così una buona qualità dell’energia e rare mancanze di tensione durante tutto l’anno, fattore importante che evita altrimenti rilevanti perdite economiche, per ovvi motivi facili da intuire. Fig 1.1 Allacciamento ad anello delle cabine di media tensione del parco Il punto di consegna si trova nei pressi dell’entrata, in una delle 11 cabine di trasformazione da cui è costituito l’impianto. Da qui, cabina ”Ricezione”, si diramano una bretella che alimenta la cabina “Parcheggi” e un anello tangente alle restanti 8 cabine2. Questa disposizione è relativamente recente: fino a due anni fa dalla ricezione si diramavano due linee a sbalzo che alimentavano cinque cabine a testa3, più quella esistente tuttora per i 2 Una di esse non fa parte dell’anello ma viene alimentata a sbalzo della cabina “Castello”. 3 Ne era presente infatti una in più di adesso che nello stesso anno è stata accorpata alla “Tudor”. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 3 parcheggi. La configurazione odierna permette di lavorare su un singolo tratto isolandolo completamente, pur potendo mantenere tutte le attrazioni ancora in funzione. Generalmente le cabine sono strutturate in modo da avere una zona con gli armadi di media tensione, uno o più trasformatori 20/0,4 KV e una zona con gli armadi di bassa tensione, eventualmente separate tra loro come richiesto dalla sezione 752 delle norme C.E.I. 64-8 riguardanti le strutture classificate di pubblico spettacolo. C’è da sottolineare infatti che non tutto il parco è classificato zona di pubblico spettacolo, pertanto vengono rispettate la totalità delle restrizioni di cui parla la sezione citata solo nei luoghi definiti tali, mentre per la parte restante si fa riferimento alle norme generali o ad alcune particolari valutate di caso in caso. Precisamente le attrazioni con questa denominazione sono tutti i teatri, i cinema, il delfinario, le attrazioni del tipo dark ride “i Corsari” e “Ramses” e l’attrazione Magic house. Gli armadi di M.T. contengono gli interruttori generali in SF6 del tipo estraibile, le varie protezioni con i relativi TA e TV, più gli strumenti di misura e controllo. La cabina Ricezione ha inoltre una zona separata, a cui possono accedere solo gli addetti di Enel e un’altra più piccolina in comune, con i contatori di consumo. La stessa ha di particolare l’impianto di telecontrollo a distanza, un dispositivo che permette la supervisione di gran parte delle grandezze importanti della cabina e che si sta pensando di estendere anche alle altre dell’anello al fine di riuscire a ridurre i tempi di intervento in caso di blackout. Fig 1.2 I trasformatori MT/BT sono quasi Armadi MT della cabina Ricezione esclusivamente in resina a 1.000 o 1.250 kVA ma è presente anche qualcuno di potenza minore e due trasformatori in olio con raffreddamento del tipo ONAN , di cui uno si prevede possa venir eliminato a breve. Essendoci 17 trasformatori in tutto il parco all’incirca tutti dello stesso ordine di grandezza si può notare che, con i componenti installati, si potrebbe elaborare, al limite, una potenza fino a circa 18 MVA, più del triplo rispetto a quella tuttora necessaria. Anche i 16 gruppi elettrogeni sparsi per l’area che si attivano in caso di emergenza sono in grado di erogare una potenza tale, per cui si tratta di un impianto parecchio sovradimensionato rispetto alla potenza richiesta. Questo è dovuto alla preferenza di non far mai lavorare, per quanto possibile, i componenti al loro 100%, alla vastità dell’area da coprire che ha reso necessario costruire più cabine vicine ai carichi da alimentare, alle previsioni di sviluppo futuro e il tutto in aggiunta al fatto che al momento della costruzione la differenza di costi tra componenti di portate diverse era in qualche caso marginale rispetto all’investimento da compiere. I quadri BT infine contengono gli interruttori generali delle varie zone e delle attrazioni, nonché i condensatori dei gruppi di rifasamento. Questi ultimi sono concentrati in ogni cabina, e la capacità di ogni gruppo è regolata in base al carico, da centraline che mantengono il cosφ entro valori accettabili attorno a 0,9 , con banchi di condensatori di diversa capacità per creare vari scalini di potenza reattiva. In fine, per ogni cabina, possiamo trovare UPS di Fig. 1.3 Armadio dei condensatori di rifasamento alimentazione dei servizi ausiliari a 110V DC che possono 4 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 azionare tra l’altro i motori adibiti al caricamento automatico delle molle degli interruttori, qualora ci sia una manovra degli stessi. Ovviamente dalle cabine si diramano poi un congruo numero di linee a bassa tensione che fanno capolinea sui quadri delle attrazioni, dei ristoranti, negozi, bar, eccetera, posti generalmente sugli stessi o nelle loro vicinanze, oppure su sottoquadri sparsi in alcune aree, i quali, il più delle volte, alimentano l’illuminazione di particolari aree, fontane oppure elementi scenografici. C’è infine un impianto in fibra ottica che sopperisce a varie funzioni necessarie al parco e al sistema elettrico. Questo impianto è suddiviso in due condotti, uno con 4 fili esclusivamente adibiti alla comunicazione tra le varie protezioni dell’anello di media 4 e l’altro cavo, a 24 fili, per la futura tele gestione, la supervisione delle cabine, la videosorveglianza e, in alcune aree, anche per la trasmissione dell’audio. Un accenno va fatto per quanto riguarda l’alimentazione di riserva in caso di blackout: come menzionato sopra, essa viene garantita da ben 16 gruppi generatori di potenza mediamente attorno ad 1MW cadauno, sincroni, trifasi, a 400 V con motore diesel, comandati da un quadro di commutazione disposto subito a valle dei trasformatori di media. In caso di mancanza di tensione il commutatore isola il circuito normale di alimentazione e attiva il gruppo generatore che in 10-15 secondi riesce a lavorare a regime e durare fino a 10 ore. Essi vengono controllati e provati settimanalmente, per cui si può contare su una buona affidabilità. Le singole attrazioni hanno inoltre UPS che sopperiscono anche al buco di tensione che si viene a creare, o all’eventuale fuori servizio del generatore, limitatamente alle apparecchiature riguardanti la sicurezza, quali telecamere, segnalazioni d’emergenza, impianto di comunicazione e dispositivi di messa in Fig. 1.4 sicurezza degli ospiti presenti all’interno. Interno del generatore elettrico della cab. Ronchi Tuttavia, nell’eventuale caso di mancanza prolungata di energia da parte di Enel e quindi di alimentazione fornita dai generatori, il piano di sicurezza prevede comunque l’evacuazione di quelle attrazioni meccaniche come rollercoaster, trenini sopraelevati e attrazioni panoramiche che creerebbero i maggiori disguidi una volta disalimentate, onde evitare problemi nel caso sfortunato di guasto anche ai generatori. Tale evenienza, grazie ad ulteriori dispositivi meccanici di sicurezza, non comporterebbe comunque un pericolo per gli ospiti a bordo, ma solamente disagi notevoli nel recupero delle persone. Il sistema è del tipo TN-S con l’impianto di terra costituito da corde in rame interrate sotto ogni cabina più ulteriori connessioni delle masse dei carichi ai ferri strutturali delle attrazioni o degli edifici stessi. Discorso a parte lo si può fare per il Sea Life, il cui impianto è meno ricco e meno complesso, tuttavia comunque interessante per la particolarità dell’ambiente: l’alimentazione anche qui da parte di Enel, anche qui a 20 kV, arriva invece dalla cabina di Peschiera del Garda, e il fatto che sia su linea aerea può essere considerato un fattore importante che giustifica i più frequenti blackout di cui è vittima la struttura. Anche qui l’alimentazione è a neutro compensato, il sistema è un TN-S il cui impianto di terra è costituito da corde in rame nudo posate in intimo contatto con il terreno perimetralmente all’edificio, interconnesse ai ferri strutturali e interrotte da pozzetti contenenti puntazze in acciaio zincato a caldo alte circa 1,5 metri. 4 Per ogni eventuale guasto devono ovviamente intervenire solo i due interruttori ai capi del punto critico e gli stessi devono inibire l’intervento dei restanti, onde evitare il fuori servizio di tutto l’anello. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 5 Qui abbiamo una sola cabina, con un solo trasformatore in resina da 630 kVA caricato normalmente al 60%, cioè circa 370 kW, più il relativo interruttore in SF6 che svolge le protezioni 50, 51, 51N e la 67N direzionale di terra, capace di interrompere i 12,5 kA di corto circuito in quel punto. Abbiamo poi il generale di bassa tensione e l’UPS anch’esso a 110V DC per l’alimentazione del carica molla dell’interruttore. Il rifasamento è analogo a quello del parco, cioè centralizzato e comandato da centralina. Come per il parco, anche qui si passa dal TR al quadro di commutazione che avvia e connette il generatore di riserva. Questo ha motore diesel silenziato, 1500 g/min, da Pn=48 kW, generatore sincrono a 400V trifase, In=86A, cosφ=0,8. In caso di black out un PLC esclude la maggioranza dei carichi e mantiene in funzione solo alcune applicazioni di vasche particolarmente delicate. La bassa tensione passa da pochi quadri principali sparsi per l’edificio e alimenta sia carichi trifasi come pompe, gruppi condizionatori e frigoriferi, che monofasi, computer, piccoli apparecchi e l’illuminazione sia di servizio che scenografica. Per quanto riguarda quest’ultima i corpi illuminanti, spesso a LED sono tutti esterni alle vasche e hanno quasi esclusivamente IP55 o superiore. Per quanto riguarda questa struttura si devono osservare le limitazioni del paragrafo 752 delle C.E.I. 64-8, in quanto è considerato luogo di pubblico spettacolo 6 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 Capitolo 2 Aumento di carico al generatore di riserva del Sea Life I frequenti temporali verificatisi nel primo periodo del mio tirocinio hanno messo in evidenza la necessità di aumentare la potenza che deve essere disponibile al Sea Life anche in caso di blackout. La linea MT di alimentazione di Enel si è rivelata, a differenza di quella del parco, spesso inaffidabile, particolarmente soggetta a buchi di tensione e anche ad interruzioni prolungate di energia (sono state monitorate per qualche giorno le grandezze elettriche nel quadro relativo alle principali utenze mediante un analizzatore di rete e ciò ha evidenziato questi problemi). C’è da sottolineare che il capo dell’agenzia Enel di Garda, ci ha ricordato che la linea a 20 kV di alimentazione del Sea Life è poco affidabile per caratteristiche costruttive (linea aerea in corda nuda), sviluppo (parte da Peschiera ed arriva a Colà) e componenti obsoleti. Gli operatori dell’acquario hanno richiesto di poter aggiungere dei gruppi frigo per il controllo della temperatura di certe vasche delicate, alcune piccole pompe di circolazione e alcune lampade UV, con espressiva richiesta che essi siano in grado di funzionare perennemente, nonostante l’eventuale assenza di energia elettrica fornita da Enel. Il nostro lavoro è consistito quindi nel realizzare le linee di alimentazione necessarie a tali carichi e nel verificare la disponibilità del gruppo di riserva per l’alimentazione di essi. In caso di mancanza di tensione il sistema è strutturato in maniera tale che entri subito in funzione il generatore, mentre un apposito PLC, agendo sui teleruttori del quadro principale fa in modo di disinserire i carichi non indispensabili. Questo modo di procedere ha ovviamente consentito di risparmiare sul costo del gruppo d’emergenza, che altrimenti avrebbe dovuto essere estremamente più potente e relativamente più ingombrante. A fronte dei circa 370 kW assorbiti normalmente, l’alternatore è in grado di erogare una potenza massima di 48 kW, con un Fig. 2.1 cosφ=0,8 e una corrente massima di 86 A a 400 Quadro generale di controllo delle apparecchiature del Sea Life V. Si nota quindi che la riduzione dei carichi è drastica. Abbiamo proceduto a fare calcoli e le relative prove ( che ometto per sinteticità) e in conclusione abbiamo visto che i nuovi apparecchi aggiunti possono, in caso di blackout, essere caricati sul generatore elettrico di riserva, senza che esso superi i limiti nominali di funzionamento, tuttavia, in tale evenienza, esso si troverebbe a lavorare con grandezze prossime a questi limiti e ciò è giudicato negativamente dal mio tutor che decide di mantenere questa configurazione dell’impianto solo provvisoriamente fino all’inverno, quando, durante il periodo di minore affluenza di pubblico, sarà possibile intervenire in maniera più pesante, possibilmente con la sostituzione dell’intero gruppo elettrogeno o in altri modi che verranno esposti e valutati nel capitolo seguente. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 7 Capitolo 3 Nuova alimentazione di riserva dell’impianto Sea Life Come accennato in precedenza, di recente si è percepita la necessità di riuscire ad alimentare l’intero Sea Life anche in mancanza di energia da parte di Enel, operazione finora impossibile a causa della ridotta capacità del gruppo elettrogeno di riserva il quale è in grado di garantire il solo funzionamento delle apparecchiature essenziali per la sopravvivenza degli animali, ma che è insufficiente per mantenere la struttura aperta e godibile al pubblico. Considerando che la potenza necessaria al Sea Life è di 400 kVA, si sono analizzate varie opzioni di intervento, tenendo conto anche del fatto che, al parco, un buon numero di gruppi elettrogeni sono attualmente sotto sfruttati e avrebbero una potenza adeguata per poter alimentare l’intero impianto in questione. Si è pensato per esempio, visto il loro limitato sfruttamento, di sostituire il generatore elettrico (GE) presente (63 kVA, cosφ=0,8) con uno dei seguenti: 1. GE da 500 kVA ubicato presso la cabina Parcheggi il cui carico attuale è stato rilevato essere di 105 kVA 2. GE da 630 kVA ubicato presso la cabina “Ikarus Vecchia” il cui carico attuale è stato rilevato essere di 260 kVA 3. GE da 1.040 kVA ubicato presso la cabina Ricezione il cui carico attuale è stato rilevato essere di 145 kVA Ciò comporta varie possibilità di intervento per tutti i tre casi, anche a seconda che la dirigenza decida per il mantenimento o meno di un’attrazione denominata Ikarus che risulta essere rimasta praticamente l’unico carico dalla cabina citata al punto 2, per la quale, vista l’età, se ne prevede a breve il fuori servizio: la dismissione dell’attrazione permetterebbe lo smantellamento della relativa cabina e lo sfruttamento del suo GE. In tutti i casi il costo di trasporto e collegamento di un gruppo elettrogeno al Sea Life si aggira sui 18.000 €, spesa da aggiungere a qualsiasi dei seguenti preventivi. Analizziamo una ad una le varie opzioni. In caso di mantenimento dell’attrazione Ikarus: 3.13.2- Permutare il generatore presente con uno da 130 kVA Realizzare una nuova alimentazione per l’attrazione Ikarus utilizzando il passaggio sotto il “Ponte Merlino” E’ la prima valutazione che abbiamo eseguito per l’alimentazione dell’attrazione dalla più recente cabina “Ikarus Nuova”, svincolando il carico dalla ormai obsoleta cabina Ikarus Vecchia e rendendone quindi possibile il suo smantellamento per usufruire del generatore presente. Per il dimensionamento della linea e quindi per il relativo preventivo dobbiamo verificare l’assorbimento dell’attrazione. Per farlo osserviamo l’amperometro fisso installato in cabina il quale ci segnala una corrente media di circa 150 A, con un picco brevissimo di circa 375 A alla partenza del giro. L’illuminazione scenografica è costituita principalmente da lampadine a 60 V, 2 W per un assorbimento totale inferiore ai 21 kW, ipotizziamo quindi altri 30 A per il funzionamento notturno, arriviamo ad un picco massimo di circa 410 A. Per quanto riguarda la lunghezza della linea, la misuriamo in prima battuta passando dai pozzetti predisposti e così facendo essa vale circa 170 m. Si è proceduto al dimensionamento della linea. 8 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 Fig. 3.1 Progetto della nuova linea di alimentazione Ikarus da cabina Ikarus nuova con passaggio sotto Ponte Merlino Tale tipologia di alimentazione ha un costo unitario di circa 110 € al metro, più costo della manodopera, interruttore di protezione di 1.200 € ed eventuali imprevisti stimiamo un costo finale di circa 22.000 €. C’è da sottolineare anche il fatto che il costo del rame è in aumento, pertanto al momento dell’eventuale realizzazione si dovrà tener conto anche di questo aspetto. Possibili futuri incrementi di potenza per l’aggiunta di nuovi carichi nell’area limitrofa saranno garantiti usando i cavi in opera o incrementando la sezione totale della linea posando nuovi conduttori in parallelo. 3.3- Realizzare una nuova alimentazione per l’attrazione Ikarus utilizzando una via alternativa Successivamente a questa prima valutazione si sono notati dei condotti completamente liberi che, partendo da un pozzetto in prossimità della cabina Ikarus Nuova sboccavano sulla riva del fiume Dugale, proprio dietro all’attrazione da alimentare. Si è quindi prevista l’alimentazione per un costo complessivo di circa 10.000 €5. Questa è sembrata subito la soluzione più adeguata, in quanto economica e lungimirante: la stessa linea, eventualmente potenziata con altri conduttori in parallelo, potrebbe essere usata anche in futuro per alimentare gli eventuali nuovi carichi che verranno posizionati in quell’area. 5 Somma di acquisto e posa dei conduttori, carpenteria metallica di protezione e interruttore magnetotermico adeguato. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 9 Fig. 3.2 Progetto della nuova linea di alimentazione Ikarus da cabina Ikarus Nuova con passaggio sotto il ponte della ferrovia 3.4- Costruire una nuova linea aerea interna, tra la cabina Ricezione e il Sea Life In caso di smantellamento dell’attrazione Ikarus a fine 2010: 3.53.6- Scambio dei GE tra Sea Life e cabina Parcheggi Noleggiare un gruppo elettrogeno sostitutivo In conclusione, tra tutte le sei possibilità la più adeguata risulta in fine essere, indipendentemente dal mantenimento o meno dell’attrazione, quella dello spostamento al Sea Life del GE situato presso la cabina Ikarus Vecchia, la realizzazione di una nuova linea di 80 m per l’alimentazione dell’attrazione presente (o eventuali carichi sostitutivi) e lo smantellamento della cabina stessa. Per dare ancora una maggiore affidabilità si potrà in futuro tener conto anche della possibilità di costruire la nuova linea tra la cabina Ricezione e l’acquario con le modalità sopra descritte. 10 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 Capitolo 4 Verifiche termografiche dei quadri Si tratta di verifiche non imposte dalle norme ma che tuttavia la direzione dell’officina elettrica esige ormai abitualmente da qualche anno, una volta ogni dodici mesi, in quanto vengono evidenziati eventuali punti critici e disfunzioni degli impianti, senza che la prova sia invasiva e senza comportare particolari interventi lunghi e complicati, in quanto si tratta solo di “scannerizzare” i soggetti da verificare con una telecamera ai raggi infrarossi. Il principio su cui si basa questa tecnologia relativamente recente è quello dell’emissività dei corpi, ossia della capacità di un materiale di irradiare energia. Sapendo che tutti gli oggetti ad una temperatura superiore allo zero assoluto emettono radiazioni nel campo dell'infrarosso la termocamera è in grado di rilevare tale temperatura attraverso la misurazione dell’intensità di radiazione infrarossa emessa dagli stessi Con la telecamera ad infrarossi si è provveduto ad ispezionare i componenti e le parti ritenute solitamente più a rischio (collegamenti, contatti, capicorda, ecc.) di tutti i quadri del Sea Life e di gran parte di quelli del parco, compresa la totalità di quelli posizionati nei luoghi più esposti al pericolo d’incendio, come per esempio nelle casette in legno del villaggio West, misurandone la temperatura di funzionamento. Su apposite schede riepilogative vengono segnate le temperature rilevate, Fig. 4.2 Fig. 4.1 Ispezione termografica di un quadro nonché le fotografie Ispezione termografica di un quadro ricavate dalla telecamera ad infrarossi. Da tali schede (che non riporto in questo riassunto) si possono trarre le conclusioni sugli interventi più urgenti da eseguire e analizzare sommariamente le condizioni in cui si trovano le apparecchiature analizzate per ridurre al minimo i rischi di incidenti e di insorgere di situazioni pericolose. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 11 Capitolo 5 Calcolo delle perdite in una linea Tra i vari investimenti pensati per il prossimo futuro si è avanzata l’idea dell’eventuale riduzione delle perdite Joule lungo la linea di alimentazione dell’attrazione Jungle Rapids proveniente dalla vicina cabina “Ikarus Nuova”. Come accennato, il rifasamento di tutte le correnti assorbite all’interno del parco avviene nel singolo modulo di ogni cabina MT/BT, tuttavia in particolari casi può essere conveniente rifasare a fine linea nelle immediate vicinanze del punto di consegna al carico stesso, onde evitare di portarsi appresso Fig. 5.1 correnti superiori allo stretto necessario per Attrazione Jungle Rapids lunghi tratti, con le relative perdite di energia per effetto Joule nel conduttore ed eventuali problemi di riscaldamento, sicurezza e perdite economiche. Il nostro compito è stato quello di valutare l’entità di tali perdite nella linea citata e di definire il guadagno economico che ne deriverebbe da un’eventuale limitazione delle stesse. Questa possibilità è data dal fatto che l’attrazione in questione rappresenta un carico di notevole potenza praticamente costante, costituito principalmente da grossi motori in funzionamento permanente per la maggior parte della giornata (sono destinati al pompaggio di una grande quantità d’acqua) e pertanto a fattore di potenza relativamente basso. Questa attrazione è in sostanza l’unico carico alimentato dal trasformatore 2 della suddetta cabina e da solo impegna più della metà della sua potenza nominale. Gli amperometri situati nel quadro generale infatti indicano una corrente totale a pieno carico circa costante di 975 A ad un cosφ=0,73. Usando i valori reperibili nelle documentazioni tecniche o dedotti da appositi calcoli possiamo pervenire alle perdite rispettivamente con la corrente attuale e con quella presunta a seguito del rifasamento e i relativi costi per un funzionamento medio annuale dell’attrazione di h=2.050 ore. Potenza persa lungo la linea QGBT-attrazione 2 PjL = 3 * R L 90 * I L = 3 * 0,00365 * 975 2 = 10,409 kW Potenza persa lungo la linea TR-QGBT 2 Pjcabina = 3 * Rcabina 90 * I cabina = 3 * 0,01152 * 862 2 = 25,680 kW Potenza persa totale Pj = PjL + Pjcabina = 10,409 + 25,680 = 36,089 kW Energia persa E = Pj * h = 36,089 * 2.050 = 73.982 kWh Seppure il costo al kWh sia variabile durante l’intero periodo di funzionamento possiamo stimare un prezzo medio di 0,11 €/kWh Spesa = E * 0,11 = 73.982 * 0,11 = 8.138 € Possiamo ripetere gli stessi passaggi per calcolare perdite e costi una volta rifasato l’impianto (usiamo comunque RL90 anche se, a causa della corrente inferiore i cavi in realtà si dovrebbero scaldare meno) 12 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 PjL ' = 3 * RL 90 * I L ' 2 = 3 * 0,00365 * 730 2 = 5,835 kW Pjcabina ' = 3 * Rcabina 90 * I cabina ' 2 = 3 * 0,01152 * 730 2 = 18,417 kW Pj ' = PjL '+ Pjcabina ' = 5,835 + 18,417 = 24,252 kW E ' = Pj '*h = 24,252 * 2.050 = 49.717 kWh Spesa' = E '*0,11 = 49.717 * 0,11 = 5.469 € Da qui è facile risalire al risparmio che si ottiene annualmente grazie all’impianto di rifasamento, in particolare l’eventuale energia in meno sprecata è di Erisparmiata=24.265 kWh E il risparmio economico annuale è di Risparmio=2.669 € Tale somma permetterebbe di recuperare i circa 9.000 € di costo dell’investimento in poco più di tre anni. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 13 Capitolo 6 Nuova linea per lo stabilimento degli uffici: dimensionamento e preventivo Merlin è proprietaria di piccoli stabilimenti situati vicino all’area di Gardaland che sono adibiti allo svolgimento di alcune funzioni relative al parco stesso ma che ne sono esterne e indipendenti. Ci sono magazzini, depositi di materiale in disuso, officine, un’agenzia di viaggio e gli uffici direzionali. Per quanto riguarda questi ultimi, essi si trovano al confine con i parcheggi, nella parte più lontana dall’ingresso del parco e dal punto di vista elettrico sono alimentati con un contratto indipendente con ENEL di bassa tensione per 33 kW. Sarebbe senz’altro economico se si potesse alimentarli col sistema elettrico di Gardaland vista la relativa irrisorietà del carico rispetto alla potenza disponibile nel parco e considerato anche il fatto che in tal caso ci sarebbe anche il vantaggio della copertura da gruppo elettrogeno in caso di blackout. Il nostro scopo è stato quello di valutare la fattibilità di una nuova linea che prenda l’alimentazione dalla più vicina cabina presente, la cabina Parcheggi, definire il suo dimensionamento e fare un preventivo di costo della stessa. Fig. 6.1 Progetto della nuova alimentazione degli uffici direzionali In realtà pensiamo di sfruttare una linea già esistente che dalla cabina in questione porta energia ad una struttura definita “corpo A” dalla quale si diramano la totalità delle alimentazioni dei fari di illuminazione notturna, e da li raggiungere gli uffici con dei nuovi conduttori da dimensionare. Abbiamo quindi previsto due possibilità di procedere, una con linea da 70mm 2 da circa 6.930 € di costo e una con linea da 50mm2 da circa 5.349 €. Si valuterà in base al budget disponibile nell’anno di costruzione se realizzare l’una o l’altra. 14 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 Capitolo 7 Valutazione e preventivo per una nuova linea di riserva per l’attrazione monorotaia Nonostante la buona affidabilità del sistema elettrico, si ritiene ancora doveroso limitare ulteriormente i rischi di guasto su alcuni punti importanti del parco divertimenti, soprattutto per eliminare i fermi attrazione non voluti e quindi i relativi disagi non indifferenti che ne vengono di conseguenza. E’ il caso dell’attrazione “Monorotaia”, un insieme di trenini panoramici che viaggiano sull’intero percorso ad una altezza che va dai 7 metri in su e il cui tracciato comprende una superficie molto vasta. Un eventuale guasto sull’alimentazione dei convogli, pur non compromettendo l’incolumità degli ospiti, comporterebbe comunque un’evacuazione lenta e difficoltosa mediante gru, con tutti i relativi disagi che ne susseguono, per questo si è Fig. 7.1 Attrazione Monorotaia deciso di rendere ridondante il sistema di alimentazione, partendo sempre dalla cabina Colorado ma, diversamente dall’impianto principale, dal trasformatore 2 anziché dall’1, con copertura quindi del rispettivo generatore d’emergenza numero 2. Altra opzione considerata era altrimenti quella di comprare un nuovo gruppo elettrogeno di riserva da adibire, in caso di emergenza, all’esclusivo recupero dei trenini dal percorso fino in stazione, ma tale possibilità è stata ritenuta subito non ottimale soprattutto per motivi economici, in quanto, si dovrebbe ovviamente garantirne sempre il mantenimento, con tutte le visite periodiche e la manutenzione allo stesso modo di come si fa già per gli altri generatori presenti che spesso sono sotto sfruttati, a cui ovviamente aggiungere la spesa iniziale assolutamente non irrilevante per il suo acquisto dal momento che si tratterebbe di un generatore di elevata potenza. In questo capitolo si è fatta una veloce valutazione delle apparecchiature e degli impianti da aggiungere e una stima dei costi da affrontare per la realizzazione di tale lavoro ma in questo riassunto accenno soltanto brevemente alle caratteristiche tecniche del sistema elettrico presente relativo all’attrazione. L’attrazione ha una configurazione massima di dieci trenini in funzionamento contemporaneo, con 4 motori da 2,5 kW l’uno, per cui una potenza massima da garantire di circa 100 kW con correnti che per un cosφ=0,75 arrivano a circa 200 A. L’alimentazione attuale è garantita da una linea in cavo di circa 130 m, 3x(1x240)+N120 che dal QGBT1 (Quadro Generale Bassa Tensione) va al quadro generale dell’edificio Monorotaia. Come accennato al capitolo uno, in cabina la bassa tensione passa dal TR al quadro di commutazione a cui fanno capo anche i conduttori provenienti dal generatore elettrico d’emergenza corrispondente, e da qui al QGBT, così per il TR1 e ugualmente per il TR2. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 15 Fig. 7.2 Schema quadro MT cabina Colorado e progetto della nuova alimentazione dell’edificio Monorotaia Nell’edificio Monorotaia invece, dal “quadro generale edificio monorotaia (CO-01-B01)” si alimenta un’ulteriore sezione riguardante la sola attrazione in se e, a parte, alcune altri locali presenti nell’edificio della stazione, come il negozio, il bar, la ex sartoria, l’illuminazione e altri. Si alimenteranno ovviamente con la nuova linea anche tutte le altre utenze dello stesso stabilimento, che assorbono una potenza totale non superiore a 70 kW, corrispondenti a correnti di 112 A con cosϕ=0,9. 16 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 Capitolo 8 Altri lavori svolti e curiosità Il periodo di tirocinio è stato molto ricco di attività diverse. Fino ad ora mi sono limitato a descrivere i lavori più particolari o più laboriosi, in questo capitolo invece accenno molto velocemente anche ad altri compiti portati a termine e ad alcune piccole curiosità riguardanti l’uso dell’elettrotecnica in varie applicazioni relative al parco. Un incarico interessante è stato l’avviamento dell’attrazione più grande della stuttura, “I Corsari”, la ricerca di un guasto e la successiva riparazione. Si tratta di una giostra consistente in un percorso sviluppato interamente su più piani sotto il livello del terreno, che il pubblico deve fare a bordo di particolari imbarcazioni, attraverso sale coreografate in stile piratesco, con scenografie appropriate e vari effetti speciali. Per un paio di giorni ho seguito alcuni manutentori nell’avviamento giornaliero di alcune attrazioni e in particolare ho seguito Fig. 8.1 l’avviamento delle così dette “buche”, Attrazione “Corsari” cioè quelle giostre collocate al coperto e per la maggior parte interrate a vari metri di profondità. Tutte queste hanno caratteristiche e fini tali da poter essere considerate, secondo le definizioni C.E.I., luoghi di pubblico spettacolo, per cui esse hanno alcune particolarità dell’impianto elettrico che le diversifica dalle altre tipologie di attrazioni. La già citata norma 64-8 impone per esempio, tra le altre cose, un impianto di illuminazione suddiviso in almeno due circuiti indipendenti, impone che i relativi cavi riguardanti gli impianti di segnalazione e comando debbano avere tensione nominale non inferiore a 300/500 V, devono resistere ad un eventuale incendio (per cui devono essere resistenti al fuoco e ai danneggiamenti meccanici in relazione al tempo di funzionamento previsto), e devono rispettare varie altre limitazioni e alcuni requisiti riguardanti l’illuminazione d’emergenza, l’alimentazione dei servizi di sicurezza, gli interruttori di protezione e le cabine di alimentazione. Tali luoghi devono inoltre essere presidiati da personale competente durante il funzionamento o gli spettacoli (garantito ovviamente dalla costante presenza di tecnici manutentori all’interno del parco), e devono superare verifiche giornaliere dell’impianto di sicurezza, e controlli periodici dell’intero impianto elettrico. L’avviamento infatti consiste proprio in questo. Per esempio, per quanto riguarda l’attrazione citata, ore prima dell’apertura al pubblico, il manutentore deve fare l’intero percorso delle imbarcazioni e tutti i corridoi di servizio e sicurezza sotto illuminazione d’emergenza, deve attestare il corretto funzionamento di tutte le lampade, degli evacuatori, degli impianti di segnalazione audio e altri. Ovviamente si approfitta del giro Fig. 8.2 per verificare anche il corretto funzionamento Motori di risalita delle imbarcazioni attrazione “Corsari” degli effetti speciali, scenografia e tutto ciò che Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 17 riguarda la godibilità dell’attrazione. Sfortunatamente una mattina si è rilevata la presenza di un problema, tale per cui l’attrazione si è bloccata dopo il primo giro di prova e di conseguenza abbiamo proceduto immediatamente all’individuazione del guasto. Il computer ci segnalava una anomalia al sistema di controllo dei motori di risalita delle imbarcazioni, tuttavia non dava informazioni più specifiche. Inizialmente si è pensato ad un eventuale scatto intempestivo di qualche interruttore di protezione, magari a causa di qualche sovra sforzo degli stessi, tuttavia a seguito di una verifica visiva si è capito che il problema stava proprio sul funzionamento dell’inverter di comando di tali macchine. Il relativo impianto è costituito da tre convertitori in tutto, uno da 110 kW che frena le barche in discesa e ne dissipa l’energia in resistori di frenatura, e due inverter da 75 kW l’uno che gestiscono la risalita. Ognuno di essi comanda 12 coppie di motori asincroni trifasi della rampa di arrivo variandone la velocità secondo impostazioni programmate all’interno degli stessi inverter. Problema ulteriore era che l’unico convertitore di riserva con le impostazioni per la salita era già stato occupato nella precedente sostituzione del secondo di essi a seguito di un altro guasto sorto pochi giorni prima, per cui se non fossimo riusciti ad aggiustare l’azionamento difettoso avremmo dovuto riprogrammare quello di riserva per la discesa, con notevole spreco di tempo. Si sono aperte dunque tutte le macchine presenti per studiarne, aiutati ovviamente dalla relativa documentazione, il funzionamento e la logica dei componenti elettronici. Si è individuato il problema sostituendo una ad una le schede elettroniche che lo costituivano con altre disponibili in magazzino e si è appurato che l’anomalia stava nell’unica scheda che, sfortuna vuole, non se ne aveva una copia a disposizione. Non mi dilungo tanto nelle operazioni svolte a seguito di questa constatazione, mi limito a descrivere come si è risolto il problema. C’è da notare il fatto che questi componenti lavorano dentro armadi assemblati in camere notevolmente umide e afose, per cui si è pensato di smontare e ripulire interamente la scheda difettosa, pensando che qualche contatto si fosse inumidito e magari ossidato. Infatti il problema era proprio di questo tipo, e una volta sistemate alcune giunzioni, risaldati alcuni componenti e revisionata generalmente la scheda, l’attrazione è potuta ripartire senza ulteriori complicazioni. Questo episodio ha costretto la Fig. 8.3 chiusura della giostra al pubblico per buona parte della Inverter guasto attrazione “Corsari” giornata e ciò ha stimolato ad accelerare l’acquisto, già programmato, di nuovi inverter per sostituire quelli ormai datati che hanno dato i recenti problemi all’impianto. Com’è logico pensare, la mancanza di una attrazione di tale portata all’interno del parco non è sicuramente ammessa dalla direzione, per cui tale acquisto è tra gli investimenti più urgenti. Altri lavori interessanti sono state le ristrutturazioni di un bar del parco e dell’impianto elettrico di una sala pompe al Waterpark di Milano: per quanto riguarda il primo, poiché la direzione ha pensato di tematizzare e ristrutturare il bar denominato “Casetta dei fiori” cambiandone notevolmente l’assetto della cucina, io e il mio tutor abbiamo stilato assieme un preventivo per la modifica dell’impianto elettrico sulla base di un possibile progetto presentatoci dagli uffici direzionali. Altra cosa invece, è stato il rifacimento della sala pompe del parco acquatico milanese, per la quale non ci è stato dato nessun progetto da seguire ai fini della ristrutturazione, ma tale incarico lo si è preso in considerazione perché lo stato attuale in cui si trova l’impianto suggerisce la necessità di fare alcuni interventi prima della prossima riapertura. Interessante, dal punto di vista didattico, la visione della relazione riguardante i pericoli provenienti da scariche atmosferiche e i relativi impianti di protezione. Tale relazione deve 18 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 essere redatta per legge per ottenere l’attestazione di agibilità di ogni nuova struttura. Il parco ha due punti strategici più sensibili, che di fatto tendono a proteggere all’incirca tutto il parco: questi sono appunto il Blue Tornado che ha una area di raccolta per fulminazione diretta di 0,0746 km2 e per fulminazione indiretta di 0,291 km2 e i pennoni della nave corsara. Una curiosità che mi ha particolarmente colpito è stata l’applicazione, in alcune giostre, di freni magnetici al posto dei più tradizionali freni meccanici. E’ il caso, per esempio, di un’attrazione denominata “Space Vertigo”, una torre dove si può sperimentare l’effetto di una caduta libera da 40 m d’altezza. I quattro moduli con i sedili vengono agganciati da grosse pinze e trainati in alto da potenti motori. Una volta raggiunta la cima le pinze si aprono e fanno ricadere i moduli soggetti alla sola forza di gravità. I sistema magnetico viene utilizzato per la parte più gravosa della frenatura, mentre per lo stop completo si fa uso anche di particolari ammortizzatori meccanici. Dietro ad ogni modulo citato è incastonato un grosso magnete a forma di “U” che, nella parte più bassa della torre, avvolge parzialmente una lastra di materiale conduttore fissata al corpo della torre stessa. Nella fase di caduta, per l’elevata velocità relativa tra magnete e lastra si creano, in quest’ultima, correnti indotte tali da formare un campo magnetico che, per la nota legge di Lenz tende ad eliminare la causa che l’ha generato, ossia, tende a ridurre la velocità relativa stessa. L’ulteriore ammortizzatore meccanico serve ad adagiare la gondola una volta che si è ridotta la velocità di discesa ad un valore accettabile. Non tutte le attrazioni di questo tipo sfruttano questo sistema di rallentamento, anzi, questa tecnologia è Fig. 8.4 adottata solamente da alcune case Freni magnetici dell’attrazione “Space Vertigo” costruttrici. I vantaggi della frenatura magnetica stanno probabilmente nella minor richiesta di manutenzione e nella maggior fluidità di rallentamento rispetto al sistema ad attrito. Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010 19 Conclusione Lo scopo di un tirocinio aziendale è quello di verificare praticamente e sul campo la validità dei principi studiati all'università: in questo senso posso affermare che questa esperienza si sia rivelata molto utile. Il tirocinio è inoltre stato interessante per il fatto di essere venuto a contatto con un’azienda di notevole dimensioni qual è Gardaland, con tutti i suoi equilibri interni, le sinergie, le priorità e i problemi con cui spesso non si è abituati a fare i conti nella realtà scolastica, ma che tuttavia sono tra le cose fondamentali per il successo di una qualsiasi attività economica. La passione per il parco e soprattutto per la materia che studio, hanno ulteriormente contribuito a rendere questa esperienza del tutto particolare in quanto ricca di curiosità soddisfatte in tutti i campi, dall’elettrotecnica, al funzionamento delle attrazioni, alla gestione economica delle strutture, alle più banali curiosità sul parco. I rapporti sviluppati inoltre con i dipendenti, e in particolare con quelli dell’officina, grazie ai quali mi sono subito sentito a mio agio, sono infine stati un ulteriore tocco di vivacità e di godimento della mia esperienza. Questi ottimi rapporti hanno contribuito a rendere assolutamente piacevoli e non pesanti i periodi di collaborazione col gruppo. 20 Pubblicato su www.parksmania.it – gennaio 2010