Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ -FORME DI RISPOSTA(SHORT ANSWERS) Nel fascicolo precedente si è parlato di come ottenere la forma interrogativa di una frase. In questa lezione si analizzerà invece come rispondere ad una frase. PREMESSA: Le domande che richiedono un “sì” o un “no” come risposta vengono chiamate in inglese “yes or no questions”. Quando viene posta una domanda del genere, in italiano si risponde –di solitosemplicemente con un sì (yes) o un no (no). Anche in inglese è possibile questo tipo di risposta (semplicemente con un “sì” o un “no”), tuttavia è meno utilizzata, perché suona incompleta o un po’ scortese. Quando si pone ad un interlocutore inglese una “yes or no question”, solitamente egli non si limita a rispondere solo “sì” o “no”, ma utilizza invece quella che viene chiamata “a short answer” (risposta breve), che dà più enfasi alla frase. Vediamo in che cosa consiste analizzando prima un caso in italiano. Supponiamo che si domandi ad un interlocutore inglese: Vedi qualcosa? Questa domanda richiede un sì o un no come risposta. L’interlocutore inglese risponde non con un semplice sì o un semplice no, ma ripetendo la frase che gli è stata posta in forma più breve. Vediamo come. DOMANDA: Vedi qualcosa? RISPOSTA: Sì, vedo qualcosa (full answer) RISPOSTA: Sì, la vedo (short answer) Come si vede, la “full answer” (risposta piena) riprende completamente la domanda. La “short answer” (risposta breve) la riprende solo in parte. E’ con quest’ultima risposta che un interlocutore inglese risponde alla frase. Risponderà dunque: “Sì, la vedo”. “Sì la vedo” si traduce letteralmente in inglese con “yes, I see it”. Tuttavia la short answer prevede solo un soggetto e un verbo, e il verbo non viene ripetuto per intero, ma viene mutato in do o does (se alla terza persona singolare). 1 La risposta alla domanda è dunque: “yes, I do”. Ecco come ottenere la “short answer” in base al tipo di verbo presente nella domanda. FORMA DELLA SHORT ANWSER: FORMAZIONE GENERICA: yes + pronome+ do/does/did (a seconda di come è coniugato nella domanda) no + pronome+ don’t/doesn’t/didn’t (a seconda di come è coniugato nella domanda) ESEMPIO: Do you see anything? Yes, I do/No, I don’t. Does he see anything? Yes, he does/No, he doesn’t. Did you see anything? Yes, I did/No, I didn’t. Nella short answer negativa si utilizza sempre la forma contratta. FORMAZIONE VERBO AUSILIARIO O MODALE: yes + pronome+ verbo modale no + pronome+ verbo modale + not (forma contratta) ESEMPIO: Have you seen anything? Yes, I have/No, I haven’t. Are you seeing anything? Yes, I am /No, I am not. Can you see anything? Yes, I can/No, I can’t. Will they go to the cinema? Yes, they will/No, they won’t. Nella short answer negativa si utilizza sempre la forma contratta (tranne che alla prima persona singolare presente del verbo “to be”, che non ha la forma contratta). NOTA 1: La “short answer” non è però utilizzata con quelle “yes or no questions” che costituiscono una richiesta, un suggerimento, un’offerta o un invito. Would you like a cup of tea? Yes, please. NOTA 2: La “short answer” è inoltre utilizzata per tradurre in inglese le espressioni come “io sì/io no”. Are you English? I am not, but they are. Siete inglesi? I no, ma loro sì. 2 “DI SI’”/”DI NO”: Le espressioni italiane “penso di sì/penso di no” (così come le espressioni ad esse affini) vengono tradotte in inglese in modo molto particolare. Penso di sì → I think so Penso di no → I think not/ I don’t think so (la seconda espressione è assai più utilizzata) Si comportano come “think”, anche i verbi “believe”, “suppose”, “guess”. Ma non sono gli unici. Questi verbi utilizzano l’espressione “to think/believe… + so” sempre, anche per tradurre frasi come “lo spero” → I hope so (non: I hope it) Con i verbi “hope” e “to be afraid”, non è però possibile la forma negativa con "so": si utilizza soltanto la quella con "not". Ho paura di no → I ‘m afraid not Questa costruzione non è invece utilizzata con l’espressione “to be sure”. Sono sicuro di sì → I’m sure of it (letteralmente: ne sono sicuro) ANCHE IO/PURE IO: L’espressione italiana “anch’io/pure io” può essere tradotta in molti modi. L’espressione più utilizzata in ogni caso è: “me too”, oppure “I + verbo + too”. Esiste anche una terza costruzione: “Also + I + verbo + complementi”, sebbene meno utilizzata, di solito per dare enfasi al concetto espresso. Ho diciotto anni, e tu? Anch’io. I am eighteen years old, and you? Me too/I am too/ Also I am eighteen years old. A queste tre costruzioni (due con “too” ed una con “also”) se ne aggiunge anche una quarta: “so + verbo +I”. Ho diciotto anni, e tu? Anch’io. I am eighteen years old, and you? So am I. Il verbo da utilizzare è quello espresso nella frase a cui si sta rispondendo. I can run quite fast. So can I. I speak English perfectly. So do I. La forma negativa è: “nemmeno io”, che in inglese può essere tradotta in due modi. Me neither Neither am/have/do/did/will/can I I will never believe that → Never will I 3 Al posto di “neither” è possibile utilizzare anche “nor”, ma si tratta di uso meno frequente, riservato ad un linguaggio più formale. Visitaci su: http://englishclass.altervista.org/ 4