FILARMONICA
LAUDAMO
MESSINA
ente morale
90
ª
stagione concertistica 2010-2011
90
ª
stagione concertistica 2010-2011
2010
ottobre
novembre
dicembre
10
17
24
31
14
21
28
5
12
22
Orchestra Sinfonica Siciliana
Oleg Caetani direttore - Simone Pedroni pianoforte
Uto Ughi - Alessandro Specchi
Paolo Fresu - Bojan Z.
Roberto Metro
Voluptas dolendi. I gesti del Caravaggio film
Alessandro Marino
David Trio
Playtoy Orchestra
Duo Petrouchka
Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele
Claudio Desderi direttore - Tatiana Pavlova pianoforte
2 0 11
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
9
16
18
23
30
6
13
20
27
6
13
20
27
3
10
17
10
Gian Burrasca con Elio
Orchestra Maniscalchi - Gianluca De Martini cantante
Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele
Hirofumi Yoshida direttore - Shana Downes solista
Giuseppe Albanese
Trio Albatros Ensemble
Quartetto Aviv
Claudia Caristi - Cesare Natoli
Francesco Bearzatti Tinissima 4et
Giovanni Sollima
Boris Petrushansky
Sandro Cappelletto - Quartetto Savinio - Marco Scolastra
Franco Mezzena - Stefano Giavazzi
Dimitri Ashkenazy - Vovka Ashkenazy
Lucia Bova - Marco Cappelli - Avi Avital
Andrea Padova
Orchestra di Fiati del Conservatorio Corelli - Lino Blanchot direttore
Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele
direttore e solisti da definire
GALLERIA IN MUSICA
novembre
dicembre
marzo
marzo
aprile
maggio
11
2
3
24
7
5
Omnia Sax Quartet
I Mirabili - Sonia Mangraviti direttore
Samuele Galeano
Nello Alessi - Piero Viti
Maria Grazia Armaleo
Alberto Vocaturo - Alessia Pitali
90
ª
domenica 10 ottobre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
Nel 1921 in una Messina ancora in baracca
che mostrava le ferite inferte dal sisma
del 1908, alcuni cittadini illustri fondarono
un’associazione concertistica che riannodasse
le fila con la città antica e le sue tradizioni
musicali ma nello stesso tempo ne
ridisegnasse una nuova identità culturale
aderente
al mutamento dei tempi. Il sodalizio fu
intitolato ad Antonio Laudamo (Messina
1813-1884), operista, direttore dei teatri La
Munizione e
S. Elisabetta-Vittorio Emanuele e maestro
della Cappella Senatoria del Duomo.
La Filarmonica Laudamo, prima società
di concerti nata in Sicilia e settima in Italia,
da allora ha operato ininterrottamente
organizzando quasi 2.000 eventi e
intrecciando la sua storia a quella della città.
Oggi tocca
il traguardo della 90ª stagione. Per questo
importante anniversario l’Orchestra ˇSinfonica
Siciliana diretta da Oleg Caetani con Simone Pedroni solista
al pianoforte - esegue musiche di Cajkovskij
e Rota e la sinfonia dall’opera Ricciarda
di Laudamo, brano che aprì il concerto
inaugurale della Filarmonica la sera
del 19 agosto 1921 nel Salone
dell’Esposizione Edilizia in via Natoli, e il cui
manoscritto ottocentesco è fortunosamente
sopravvissuto all’incuria dei tempi.
ORCHESTRA
SINFONICA SICILIANA
OLEG CAETANI
direttore
SIMONE PEDRONI
pianoforte
ANTONIO LAUDAMO
Sinfonia dall’opera «Ricciarda» (1833)
inedita, prima esecuzione moderna
NINO ROTA
Concerto in mi magg.
per pianoforte e orchestra
«Piccolo mondo antico»
***
ˇ CAJKOVSKIJ
ˇ
PËTR IL’IC
Sinfonia n. 2 in do min. op. 17
«Piccola Russia»
90
ª
domenica 17 ottobre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
UTO UGHI
violino
ALESSANDRO SPECCHI
pianoforte
GIUSEPPE TARTINI
Sonata in sol min. «Il trillo del diavolo»
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sonata in sol magg. op. 30 n. 3
***
IGOR STRAVINSKIJ
Suite Italienne
NICCOLO' PAGANINI
3 Capricci dall'op. 1
HENRYK WIENIAWSKI
Polonaise Brillante n. 2 in la magg. op. 21
Durante i suoi 90 anni di attività la
Filarmonica Laudamo ha ospitato tutti i più
grandi concertisti. Dai recital ormai storici di
Cortot, Milstein, Gieseking, Szigeti, Casals,
Stern, Kempff, Szering, Benedetti
Michelangeli,
fino a quelli recenti di Zimerman,
Accardo, Lupu e degli interpreti di spicco
della nuova generazione, l’elenco di solisti,
orchestre, gruppi da camera e compagnie
di danza che si sono esibiti nelle stagioni
dell’ente è troppo lungo da ripercorrere.
Alcuni artisti sono però diventati
qualcosa di più per l’associazione: non solo
presenze costanti ma anche
compagni di strada nell’esplorazione
di mondi musicali, amici con cui affrontare
una comune battaglia in nome dell’arte e del
suo ruolo nella società.
Tra questi Uto Ughi occupa un posto
particolare. Ha debuttato alla Filarmonica
quando aveva appena 11 anni e vi ha fatto
ritorno con regolarità dal 1967, avvincendo il
pubblico
con le sue interpretazioni e lasciando
nell’archivio dell’ente molte belle immagini
che lo ritraggono nella piccola Sala Laudamo
in cui si svolse fino agli anni ’80 tutta
l’attività musicale cittadina. Avvalendosi della
preziosa collaborazione pianistica di
Alessandro Specchi, Uto Ughi suona in questa
stagione nell’auditorium del nuovo Palacultura
Antonello.
90
ª
domenica 24 ottobre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
Paolo Fresu era già una star della scena jazz
internazionale quando nel 1998 venne
alla Filarmonica Laudamo accettando,
con generoso entusiasmo, di entrare
in un progetto del Quintetto Suono e Ritmo
formato da musicisti messinesi e da ragazzi
diversamente abili. Quintetto con cui
nell’estate seguente volle aprire il suo
prestigioso festival
Time in Jazz di Berchidda. Da allora
ha presentato alla Laudamo altre proposte,
l’ultima insieme al quartetto
di Carla Bley “The lost Chords”. Il suo
incontro col pianista jugoslavo Bojan
Zulfikarpasic
è avvenuto in occasione
della carte blanche offertagli nel 2001
dal New Morning di Parigi per creare
un progetto intitolato a Miles Davis. In quella
manifestazione il duo formato con Bojan Z.,
ormai da anni tra i più intelligenti e moderni
pianisti attivi nella metropoli francese,
registrò un successo enorme.
L’imprevedibile esuberanza balcanica e
l’incredibile varietà ritmica di Bojan Z.,
vincitore dell’European Jazz Prize, si fondono
infatti con i suoni e l’anima musicale di Fresu
dando vita a un’esperienza d’ascolto rara
e preziosa. Dopo il concerto, alle ore 21
nella Libreria Circolo Pickwick Paolo Fresu
incontra il pubblico e parla del suo libro
autobiografico Musica dentro (Feltrinelli
2009).
PAOLO FRESU
tromba, flicorno, effetti
BOJAN Z.
pianoforte, Fender Rhodes
musiche originali
improvvisazioni
su standard jazzistici
90
ª
domenica 31 ottobre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
ROBERTO METRO
pianoforte
FRYDERYK CHOPIN
Fantasia in fa min. op. 49
Sonata in si bem. min. op. 35
***
Sonata in si min. op. 58
Il 2010 è stato un anno di grandi anniversari,
ricordati anche dalla Filarmonica Laudamo
con tutta una serie di eventi.
Tra questi anniversari, il bicentenario della
nascita di Fryderyk Chopin ha offerto
l’occasione per riproporre - con interpreti
diversi e di differenti generazioni un repertorio pianistico la cui bellezza
né il trascorrere del tempo né l’abitudine
all’ascolto riescono ad appannare.
È affidato a Roberto Metro il recital che sigla
l’anno chopiniano: un recital monografico di
particolare spessore, nel quale figurano le due
grandi Sonate op. 35 e op. 58.
Musicista raffinato, attento interprete del
repertorio romantico, alla Filarmonica
Laudamo Roberto Metro aveva eseguito nel
1994 l’integrale dei Valzer chopiniani,
effettuandone poi l’incisione discografica.
Da allora ha suonato da solista con grandi
orchestre, si è esibito in sale come
la Carnegie Hall di New York, la Goldener Saal
del Musikverein di Vienna, l’Accademia Liszt
di Budapest e il Gasteig di Monaco di Baviera.
Quest’anno è stato invitato dalla Società
Fryderyk Chopin di Varsavia a tenere
un concerto nell’ambito della
51ª edizione del Festival Chopiniano,
sotto il monumento dedicato al compositore
nel grande Parco Lazienki della capitale
polacca.
90
ª
domenica 14 novembre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
In fuga da Malta, Siracusa, Messina, Palermo
e Napoli per salvarsi da una condanna a morte
per omicidio, il 18 luglio 1610 a Porto Ercole
moriva «malamente, come appunto male havea
vissuto» Michelangelo Merisi
detto il Caravaggio.
La Filarmonica Laudamo ne ricorda
il quarto centenario della scomparsa con
la proiezione di Voluptas dolendi. I gesti del
Caravaggio, prodotto dalla Fondazione Marco
Fodella per la regia di Francesco Vitali.
Voluptas dolendi è un “film di arti” che unisce
musica, danza e recitazione, aprendo una
visione inedita sul mondo del pittore e
facendoci entrare direttamente nel suo sguardo,
capace di fissare come fotografie sonore e in
movimento l’esistenza quotidiana del suo
tempo,
non tanto dissimile dal nostro.
«Non è la trasposizione cinematografica di una
pièce teatrale; non un documentario; non un
film musicale e neppure un balletto. Il film
non usa una sceneggiatura con un testo
moderno,
ma incasella quadri come diapositive
in una presentazione e usa citazioni di testi
antichi per far risultare una “storia”
dall’insieme di movimenti, colori, luci, suoni,
parole, per farci ripercorrere l’arte visionaria
di Caravaggio,
il primo grande pittore della modernità, [...]
e per imparare a guardare cosa di lui è rimasto
in ognuno di noi» (D. Fabris).
VOLUPTAS DOLENDI
I GESTI DEL
CARAVAGGIO
film, Italia 2008, colore, 58’
dall’omonimo spettacolo di
Mara Galassi e Deda Cristina Colonna
Deda Cristina Colonna voce, gestualità e danza
Mara Galassi arpa doppia
Francesco Vitali adattamento cinematografico,
regia e fotografia
Barbara Petrecca costumi
Francesco da Milano, Laurencinus Romanus,
Girolamo Frescobaldi, Giovanni Girolamo
Kapsperger, Ascanio Maione, Rinaldo
dall’Arpa, Giovanni Maria Trabaci, anonimi
italiani secc. XVI-XVII musiche
produzione e distribuzione
Fondazione Marco Fodella
90
ª
domenica 21 novembre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
ALESSANDRO
MARINO
pianoforte
VALENTIN ALKAN
Grande sonata op. 33
«Le quattro età»
LOUIS MOREAU GOTTSCHALK
Souvenir de Porto Rico. Marcia
dei Gibaros op. 31
Grande fantasia trionfale
sull’inno nazionale brasiliano op. 69
***
VALENTIN ALKAN
Le chemin de fer. Studio da concerto op. 27
Sinfonia op. 39 nn. 4-5-6-7
per pianoforte solo
Perché è tramontata la stella di Valentin Alkan?
Forse perché oggi sono pochi i “virtuosi”
in grado di affrontare
le sue monumentali creazioni.
Alkan nacque nel 1813 a Parigi, dove trascorse
tutta la vita tra il concertismo, la
composizione e l’insegnamento. Coetaneo di
Berlioz e Liszt,
che lo stimavano molto, fu legato a Chopin
da un’amicizia profonda, anche se non si
potrebbero immaginare figure più diverse tra
loro: una sola cosa ebbero in comune, l’aver
scritto solo per il pianoforte. Se crediamo
(a torto, s’intende) di conoscere il mondo
chopiniano, quello di Alkan ci riserverà vere
sorprese col suo estro imprevedibile, gli scatti
fantastici e la scrittura sperimentale.
Ci sorprenderanno anche le forme colossali,
come nella Sonata «Le quattro età» che
descrive le fasi della vita dell’uomo, o nella
Sinfonia per pianoforte solo che a sua volta fa
parte
di un enorme ciclo pianistico.
Alessandro Marino, siciliano, classe 1987,
ha già eseguito Alkan nell’ambito del Festival
Suona Francese organizzato dall’Ambasciata
di Francia. Oggi ne presenta i brani più
impegnativi inframmezzandoli con pezzi
di bravura di Gottschalk, lo “Chopin negro”,
il pianista-compositore creolo che nel primo
’800 si formò a Parigi riuscendo a catturare
qualcosa delle magie chopiniane e lisztiane.
90
ª
domenica 28 novembre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
L’ultimo grande successo internazionale
il David Trio l’ha avuto recentemente
al Concertgebouw di Amsterdam.
Il primo si data al 2004, anno in cui ottenne
il Primo Premio e il Premio Bösendorfer
al Concorso Internazionale di Musica da
Camera
“F.J. Haydn” nella bella cornice
della Konzerthaus di Vienna.
Da allora è risultato vincitore di molte altre
prestigiose competizioni sia in Europa che
negli USA, non ultime per importanza il
Concorso Internazionale “Vittorio Gui” di
Firenze
e il “Premio Trio di Trieste”, dove si è anche
aggiudicato il Premio Amedeo Baldovino per
la migliore interpretazione di un brano
di Brahms. E nel nome di Brahms ha preso
avvio
l’attività discografica del David Trio, oggi
arricchita dall’integrale dei Trii di Schubert
in due CD registrati per Altara Classic. Brahms
(con il primo Trio op. 8) e Schubert (con il
meraviglioso Trio op. 99) sono anche gli
autori che i tre giovani musicisti propongono
nel loro concerto alla Filarmonica Laudamo,
rileggendoli con i mezzi di una salda maturità
artistica e
di una consapevolezza stilistica che, senza mai
tradire il testo, lo rinnova con freschi spunti
interpretativi, carica comunicativa e bellezza
di suono. In programma anche una pagina che
il compositore romano Michele Dall’Ongaro
ha scritto per il David Trio.
DAVID TRIO
Daniele Pascoletti violino
Patrizio Serino violoncello
Claudio Trovajoli pianoforte
JOHANNES BRAHMS
Trio in si magg. op. 8
MICHELE DALL’ONGARO
Trio n. 2
dedicato al David Trio
***
FRANZ SCHUBERT
Trio in si bem. magg. op. 99 D 898
90
ª
domenica 5 dicembre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
PLAYTOY
ORCHESTRA
spettacolo musicale
per bambini e adulti
con repertori classici e moderni
eseguiti su strumenti-giocattolo
Fabrizio Cusani
direttore, voci, fischio, fischietti e pupazzi di
plastica, pianino di Charlie Brown,
xilofonino, chitarrina
Carmine Turilli
fisarmonichetta, organo Bontempi
Antonio Maria Boscaino
chitarra basso toy
Gianpasquale Cusano
percussioni di plastica e cartone toy
Fabiano Fasoli
organo Bontempi, pupazzi di plastica e
xilofono giocattolo
Massimiliano Maresta batteria toy
Giorgio Stefanelli organo Bontempi
Giocare con la musica? Perché no?
Meglio ancora, far musica con i giocattoli!
Ecco una proposta davvero insolita per i
bambini (ma anche per le loro famiglie):
la prima orchestra al mondo che suona
soltanto strumenti giocattolo, dimostrando
che
anche i grandi classici possono diventare un
gioco e che giocando si può
prendere confidenza con loro.
La Playtoy Orchestra viene dalla Campania ma
ha suonato in tante nazioni. Il suo obiettivo è
far scoprire la musica in modo divertente,
interagendo con il pubblico, così che anche i
giovanissimi possano comprendere un
linguaggio spesso considerato difficile e che
invece è alla portata di tutti: come un
giocattolo, appunto. Strumenti allegri, dunque,
per un giro del mondo fatto con i suoni, e per
ricordarci che in molte lingue “suonare” e
“giocare”
si dice allo stesso modo.
Gli spettacoli della Playtoy Orchestra si
articolano in due parti. La prima include brani
di successo come sigle televisive, colonne
sonore, jingle pubblicitari, musiche dei
cartoon, temi allegri e divertenti composti da
Henry Mancini, Ennio Morricone, Vince
Tempera, Franco Godi, Quincy Jones. La
seconda è invece dedicata alla musica classica,
con arrangiamenti delle più note pagine di
Mozart, Rossini, Brahms, Strauss, Bizet,
Offenbach, Beethoven.
90
ª
domenica 12 dicembre 2010 ore 18
Palacultura Antonello
Nel 1913 al Teatro degli Champs-Élysées
di Parigi ebbe luogo una prima scandalosa:
andò in scena tra fischi, proteste e reciproche
aggressioni degli spettatori,
La sagra della primavera di Stravinskij.
Assurta oggi a icona della musica moderna,
la Sagra continua ancora a dividere,
ma anche chi non ne è rimasto conquistato
non può fare a meno di lasciarsi scuotere
dalla forza tellurica che si sprigiona
dal grande affresco orchestrale.
La versione per pianoforte a quattro mani
non è una riduzione della partitura per
orchestra, anzi la precede: Stravinskij stesso
la realizzò mentre componeva il lavoro, e
prima ancora
di stendere l’orchestrazione.
Essa trattiene dunque l’idea originale
dell’opera, esaltandone le strutture
e i ritmi percussivi.
Questa “prova d’autore” costituisce il punto
di forza del programma musicale proposto
da Massimo Caselli e Alessandro Barneschi,
dal 1999 uniti nel Duo Petruchka
che riscuote ovunque vivi consensi
con il suo interessante repertorio.
Il Duo Petrouchka conclude il suo primo
concerto a Messina con la Rapsodia in Blue,
inizialmente pensata da Gershwin
per due pianoforti e trascritta nel 1941
da Henry Levine per pianoforte a quattro
mani.
DUO PETROUCHKA
pianoforte a quattro mani
Massimo Caselli
Alessandro Barneschi
pianoforte
IGOR STRAVINSKIJ
La sagra della primavera
***
FRANCIS POULENC
Sonata
GEORGE GERSHWIN
Rapsodia in Blue
90
ª
mercoledì 22 dicembre 2010 ore 21
Teatro Vittorio Emanuele
ORCHESTRA DEL
TEATRO VITTORIO
EMANUELE
CLAUDIO DESDERI
direttore
TATIANA PAVLOVA
pianoforte
IGOR STRAVINSKIJ
Pulcinella. Suite da concerto
***
Concerto in mi bem.
«Dumbarton Oaks»
Capriccio
per pianoforte e orchestra
in collaborazione con
E.A.R. Teatro di Messina
Arricchisce la 90ª stagione musicale della
Filarmonica Laudamo un ciclo di tre concerti
dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele,
realizzato in collaborazione con l’E.A.R.
Teatro di Messina. La prima di queste proposte
è tematica: presenta infatti alcune tra le più
belle pagine del periodo neoclassico di
Stravinskij. Sette anni separano la Sagra delle
primavera (appena eseguita nella versione
pianistica
dal Duo Petrouchka) da Pulcinella, brano
d’apertura dell’odierno concerto. Un tempo
breve, ma sufficiente al compositore per
rivoluzionare la sua poetica e il suo stile.
Dalla tavolozza orchestrale “fauve” della Sagra
alla cristallina chiarezza timbrica e alla
cantabilità di Pulcinella (d’après Pergolesi),
entrambi scritti per i Balletti Russi di
Djagilev,
il linguaggio stravinskijano subisce
un mutamento radicale, che si accompagna
alla ripresa di forme barocche e classiche.
Un concerto grosso ma ripensato
modernamente è difatti Dumbarton Oaks, e
ancora una forma settecentesca rivisitata è il
Capriccio per pianoforte e orchestra del 1929.
In questa esplorazione del mondo di
Stravinskij l’Orchestra del Vittorio Emanuele è
guidata dall’esperta bacchetta di Claudio
Desderi,
noto cantante d’opera che ormai da tempo
svolge anche un’attività direttoriale con le più
grandi orchestre italiane e straniere.
90
ª
domenica 9 gennaio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
Nel 1964 Lina Wertmuller dirigeva le otto
puntate dello sceneggiato Rai
Il giornalino di Gian Burrasca
(tratto dal libro di Luigi Bertelli, in arte
Vamba, edito nel 1907), cadenzate sulle
musiche di Nino Rota dirette da Luis Bacalov.
Fu un gradissimo successo televisivo,
che rese famose canzoni come Viva la pappa
col pomodoro interpretate da una giovane
Rita Pavone nei panni del protagonista.
A quarantasei anni di distanza, in occasione
del centenario della nascita di Rota,
Lina Wertmuller cura l’adattamento del testo
e la supervisione alla regia di un’edizione
teatrale interpretata da Elio (alias Stefano
Belisari), artista fra i più eclettici e di talento
della scena contemporanea, affiancato
da Corrado Giuffredi al clarinetto,
Cesare Chiacchiaretta alla fisarmonica,
Giampaolo Bandini alla chitarra, Enrico
Fagone al contrabbasso, Danilo Grassi alle
percussioni. Parrucca e pantaloni alla zuava, il
cant-attore Elio presta la sua comica fissità
alla figura
di Gian Burrasca, ragazzino terribile
e dall’animo irrequieto che nel conformismo
dell’Italia umbertina si fa beffe tutte le regole
con lo spirito di un’autentica ribellione
futurista.
La prima nazionale di Gian Burrasca è andata
in scena lo scorso settembre
al Festival della Letteratura di Mantova.
GIAN BURRASCA
con ELIO
Corrado Giuffredi clarinetto
Cesare Chiacchiaretta fisarmonica
Giampaolo Bandini chitarra
Enrico Fagone contrabbasso
Danilo Grassi percussioni
Nino Rota musiche
Vamba testo
Lina Wertmuller rielaborazione testo
e supervisione registica
Giacomo Scaramuzza arrangiamenti musicali
Virginia Vianello elaborazione immagini
Daniele Valentini suoni
Valerio Ruiz assistente regia
Patrizia Caggiati costumi
Parmaconcerti produzione
90
ª
domenica 16 gennaio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
ORCHESTRA
MANISCALCHI
GIANLUCA DE MARTINI
cantante
«DIAMOCI DEL TU... »
NUOVE FANTASIE MUSICALI
DEGLI ANNI ’30 E ’40
Enzo Ceragioli Io con te... (tu con me)
Panzeri/Coniglio Maramao perché sei morto?
Eraldo Raviolo Diamoci del tu...
Piero Pizzigoni Concerto Jazz
Nello Segurini Girotondo... dell’amore
Roberto Leonardi Al Rosen Bar
Tito Carducci Petralia Contraddizione
Casiroli/Coniglio Il pinguino innamorato
Rodolfo De Angelis La donna bella non mi va!
Francesco Ferrari Il tuo nome
Giovanni D’Anzi Non partir
Umberto Manzetti My girl
Tito Carducci Petralia Luna sul mare
Christian Schmitz direzione,
pianoforte, arrangiamenti
Negli anni ’30 e ’40 la Filarmonica Laudamo,
da poco fondata, entrava nei circuiti del
concertismo internazionale ospitando gli
artisti più famosi e le prime orchestre
sinfoniche venute dalla Germania.
Ma cosa ascoltava quella generazione di
filarmonici, oltre ai repertori “classici”
proposti dal sodalizio alla Sala Laudamo?
Naturalmente le canzoni dell’EIAR! La radio,
nata nel 1925, diventò una realtà popolare a
metà degli anni ’30 grazie ai programmi
d’intrattenimento con musica da ballo.
Dapprima furono chiamati ai microfoni i
grandi nomi della lirica come Gigli, poi
l’EIAR allestì un vivaio di voci e orchestre
“leggere”, moderne come il mezzo stesso.
E l’etere fu subito pieno di swing, di
canzonette dai ritmi sincopati e di quella
musica
negroide-semitica (così la definiva il Regime)
venuta dall’America, cioè il jazz.
Questi repertori, che accompagnarono la vita
degli italiani tra le due guerre, vengono
riproposti dall’Orchestra Maniscalchi formata,
secondo l’uso del tempo, da tre sax, due
trombe, un trombone e un quartetto ritmico.
L’ugola d’oro del tenore Gianluca De Martini
rinnova il fascino di un repertorio ormai
storico ma sempre notissimo, ricostruito da
Christian Schmitz (in arte Chicco
Maniscalchi) dai vecchi spartiti e dai
“mandolini”, cioè i fogli musicali stampati per
il grande pubblico.
90
ª
martedì 18 gennaio 2011 ore 21
Teatro Vittorio Emanuele
Hirofumi Yoshida, nato nel 1968,
ha studiato direzione d’orchestra al Tokyo
College of Music, dove si è diplomato anche
in pianoforte, contrabbasso e musicologia.
Si è poi specializzato alla Hochschule
di Vienna e alla Chigiana di Siena
con Myung-Whun Chung e Juri Temirkanov.
Nel 1996 ha vinto la “Master Players
International Conducting Competition”;
subito proiettato in una carriera
internazionale, attualmente è direttore
dell’Ichikawa Opera
e direttore ospite in molti teatri europei.
Il suo rapporto privilegiato con l’Italia
lo ha portato a stabilirsi a Roma,
dove adesso abita.
La love story di Shana Downes col violoncello
è iniziata quando lei aveva appena quattroˇ
anni, ed è stata incoraggiata da Mstistlav
Rostropovic che ne scoprì il talento
sentendola suonare mentre frequentava ancora
la scuola materna.
A sedici anni Shana Downes ha lasciato
la nativa San Francisco per studiare
in Europa con i più grandi maestri.
Affermatasi in concorsi internazionali, si
esibisce ormai in tutte le nazioni con grande
successo.
ˇ
Insieme all’Orchestra del Teatro Vittorio
ˇ Downes
Emanuele, Hirofumi Yoshida e Shana
propongono due classici del repertorio
sinfonico: il Concerto per violoncello di
Dvorák
e la Quinta Sinfonia di Cajkovskij.
ORCHESTRA DEL
TEATRO VITTORIO
EMANUELE
HIROFUMI YOSHIDA
direttore
SHANA DOWNES
violoncello
ˇ
ANTONÍN DVORÁK
Concerto in si min. op. 104
per violoncello e orchestra
***
ˇ ˇCAJKOVSKIJ
PËTR IL’IC
Sinfonia n. 5 in mi min. op. 64
in collaborazione con
E.A.R. Teatro di Messina
90
ª
domenica 23 gennaio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
GIUSEPPE ALBANESE
pianoforte
ROBERT SCHUMANN
Fantasia in do magg. op. 17
***
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sonata in fa min. op. 57
«Appassionata»
FRANZ LISZT
Anni di pellegrinaggio. I. Svizzera:
4. Al bordo d’una sorgente
Anni di pellegrinaggio. III. Italia:
4. Giochi d’acqua a Villa d’Este
Due Leggende:
2. San Francesco di Paola
cammina sulle onde
Giuseppe Albanese vanta un curriculum di studi
straordinario e un palmarès considerevole di
premi ottenuti, tra cui spiccano il “Premio
Venezia” 1997 e soprattutto la vittoria nel
2003 al “Vendome Prize” (il concorso più
prestigioso del mondo attuale, come lo
definisce Le Figaro), con finali organizzate tra
Londra e Lisbona. Negli ultimi tempi si è
distinto per essere stato l’unico pianista
italiano della sua generazione
ad essere invitato a suonare in ben otto primari
enti lirici come il San Carlo di Napoli,
La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna,
il Maggio Musicale Fiorentino, il Petruzzelli
di Bari, il Carlo Felice di Genova, il Verdi
di Trieste e l’Arena di Verona.
Nel 2010 è stato una presenza di rilievo
del Festival Pianistico Internazionale
di Brescia e Bergamo.
La Filarmonica Laudamo lo ha “scoperto” nel
2005 quando, con un brevissimo preavviso,
accettò di sostituire Louis Lortie che aveva
annullato il suo impegno con l’ente.
Già in quel primo recital Giuseppe Albanese
stupì e affascinò con le qualità superbe
del suo pianismo, creando aspettative che
hanno trovato conferma in una carriera
internazionale
oggi in trionfale ascesa.
A lui è affidato il concerto d’apertura dell’anno
lisztiano 2011, con alcune belle pagine tratte
dagli Anni di pellegrinaggio e dalle Leggende.
90
ª
domenica 30 gennaio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
Il 2011 non è solo l’anno lisztiano,
ma anche quello in cui cade
il centenario della nascita di Nino Rota.
Premio Oscar per colonne sonore
cinematografiche e autore di musiche per
popolarissimi sceneggiati televisivi,
Rota fu un compositore a 360 gradi con un
fitto catalogo di opere liriche, balletti e lavori
in tutti
i generi della grande tradizione classica
europea, propiziati anche dal suo impegno
come docente e poi come direttore del
Conservatorio di Bari.
La Filarmonica Laudamo lo ricorda in questa
stagione con il concerto Piccolo mondo antico
eseguito dal pianista Simone Pedroni con
l’Orchestra Sinfonica Siciliana, il Gian
Burrasca di Elio e la Sonata per clarinetto e
pianoforte interpretata da Dimitri e Vovka
Ashkenazy,
ma soprattutto con la proposta monografica
del Trio Albatros Ensemble.
L’intesa assoluta e le sonorità di classe di
questo ensemble apprezzato tanto in Italia
quanto all’estero consentono una scelta
raffinata
del repertorio cameristico di Rota (che il trio
ha anche inciso in un CD per la Stradivarius
subito eletto “Disco del Mese” da Classic
Voice), restituendoci un mondo intimo e
prezioso.
In programma anche la Rotafantasy
che Rocco Abate ha scritto nel 2002
utilizzando i temi più celebri di Rota
e dedicandola proprio al Trio Albatros
Ensemble.
TRIO
ALBATROS
ENSEMBLE
Stefano Parrino flauto
Francesco Parrino violino
Alessandro Marangoni pianoforte
NINO ROTA
NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
NINO ROTA
Trio per flauto, violino e pianoforte
Un diavolo sentimentale. Improvviso
per violino e pianoforte
Sonata per violino e pianoforte
***
Cinque pezzi facili per flauto e pianoforte
Allegro veloce per flauto e pianoforte
Rotafantasy
per flauto, violino e pianoforte
(arr. Rocco Abate)
dedicata al Trio Albatros Ensemble
90
ª
domenica 6 febbraio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
QUARTETTO AVIV
Sergey Ostrovsky violino
Eugenia Epshtein violino
Nathan Braude viola
Alexander Khramoucin violoncello
FRANZ JOSEPH HAYDN
Quartetto in sol magg. op. 76 n.1
ˇ
ANTONÍN DVORÁK
Quartetto in fa magg. op. 96
«Americano»
***
JOHANNES BRAHMS
Quartetto in do min. op. 51 n. 1
Il Quartetto Aviv si è imposto nel panorama
musicale internazionale come uno dei
più grandi quartetti israeliani degli ultimi
anni.
Formato da prime parti della
Israel Philharmonic Orchestra, ha come
mentore ed estimatore d’eccezione
il celebre direttore Zubin Mehta.
Già nel 1998 è stato scelto per rappresentare
Israele negli “Incontri di musica da camera”
tenuti a Gerusalemme sotto la direzione
di Isaac Stern, a fianco di alcuni componenti
del Quartetto Emerson e del Juilliard Quartet.
L’anno seguente ha ottenuto
il Premio Amadeus Quartet in Olanda,
e subito dopo è stato nominato
Ministro dell’Educazione dello Stato
d’Israele.
Attuali collaborazioni lo vedono insieme
al prestigiosissimo Alban Berg Quartet
e al Quartetto Ysaÿe.
Nelle recenti stagioni si è esibito
nell’Auditorium del Louvre di Parigi, alla
Wigmore Hall di Londra, alla Carnegie Hall
di New York, al Barbican Center e alla Royal
Festival Hall di Londra, al Concertgebouw
di Amsterdam e alla Staatsoper di Monaco.
Il Quartetto Aviv, che incide per l’etichetta
discografica Naxos, faˇ il suo debutto a
Messina con un bel programma impaginato
nei nomi
di Haydn, Brahms e Dvorák, del quale esegue
il celebre Quartetto «Americano».
90
ª
domenica 13 febbraio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
Serate musicali al Faro è un album di sette
romanze da camera su testi di poeti messinesi
che Antonio Laudamo compose a metà ’800
per le sue aristocratiche allieve (la principessa
di Patti, la principessa Ruffo, Francesca Sollima
Novi nata Rombes, la principessa di Sant’Elia)
e per cantanti suoi amici, come il tenore
napoletano Matteo Saya poi Segretario ai
Pubblici Spettacoli e “cronista” del Teatro
Vittorio
Emanuele. Di questa raccolta, stampata a Napoli
da Cottrau e già nel titolo evocativa di serene
atmosfere in riva allo Stretto, è rimasta appena
una descrizione materiale; tutte le musiche sono
infatti perdute. Solo una pagina autografa è
giunta a noi: Occhiuzzi niuri su versi del Meli.
Intorno ad essa la Filarmonica Laudamo
costruisce un omaggio musicale al compositore
al quale nel 1921 ha scelto di intitolarsi,
recuperando e presentando in prima moderna
tutto ciò che resta di lui - arie d’opera, quadriglie
per
i veglioni del Circolo della Borsa, musica sacra.
Arricchiscono il repertorio brani di autori
messinesi del tempo tra cui E.A.L. Coop,
Francesco Maza, Antonio Jonata, Riccardo
Casalaina. E messinesi sono anche gli
interpreti. Il soprano Claudia Caristi con la sua
fresca voce trae dall’oblio queste antiche
pagine,
affiancata dal pianista Cesare Natoli
la cui collaborazione è stata preziosa anche
per le ricerche musicologiche.
CLAUDIA CARISTI
soprano
CESARE NATOLI
pianoforte
SERATE MUSICALI AL FARO
musiche
inedite e in prima esecuzione moderna
di Antonio Laudamo
e di
compositori messinesi
dell’Ottocento
90
ª
domenica 20 febbraio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
FRANCESCO
BEARZATTI
TINISSIMA 4ET
X (SUITE FOR MALCOM)
Francesco Bearzatti sax tenore, clarinetto
Giovanni Falzone tromba, effetti
Danilo Gallo basso
Zeno de Rossi batteria
musiche
Francesco Bearzatti
illustrazioni
Francesco Chiacchio
progetto video
Antonio Vanni
Dopo il grande successo dell’omaggio a
Tina Modotti, Francesco Bearzatti presenta
il suo nuovo progetto dedicato
a un’altra figura che ha lasciato tracce
indelebili nella storia del ’900.
X (Suite for Malcom) è un tributo
all’uomo che con la sua azione e il suo
pensiero ha impresso un cambiamento
radicale nel rapporto fra cittadini bianchi e di
colore negli Stati Uniti, e il cui messaggio di
libertà e di dignità è andato ben oltre la difesa
dei diritti degli afroamericani contro il
segregazionismo.
Come se si trattasse di una sequenza di
capitoli che raccontano la vita di Malcom
dall’infanzia fino al suo assassinio, la musica
prende la forma di una lunga suite: intensa e
incalzante, con melodie struggenti e
accelerazioni improvvise, muta di continuo
dal lirismo più raccolto alle dure sonorità del
rock.
Composta per esaltare le possibilità
espressive di quattro fra i musicisti più
ispirati
e versatili del jazz contemporaneo quali
Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo
al basso, Zeno De Rossi alla batteria e lo
stesso Bearzatti al sax, X (Suite for Malcom)
è prodotta in CD dal Parco della Musica
Records di Roma e viene realizzata in
concerto anche come progetto multimediale,
con la proiezione di un video di Antonio
Vanni
con le illustrazioni di Francesco Chiacchio.
90
ª
domenica 27 febbraio 2011 ore 18
Palacultura Antonello
La Filarmonica Laudamo segue sempre
con interesse il percorso artistico
di Giovanni Sollima, musicista tra i più
significativi del nostro tempo. Dalla sua prima
performance per l’associazione nel 1984,
poco più che ventenne, come violoncellista in
un ensemble con il messinese Carabo Quartet,
fino agli ultimi concerti con progetti propri,
egli continua ad affascinare per la sua
creatività
e il suo virtuosismo strumentale.
«Giovanni Sollima è un compositore in
viaggio. La sua valigia, piena e leggerissima a
un tempo, contiene suoni di tutti i tipi, antichi
e moderni, sofisticati e popolari. A tirarli
fuori, diventano strade e sentieri che
s’intrecciano, passando
per luoghi sorprendenti, incantati» (F.
Maimone).
Anche Barock Cello è un viaggio. Sfruttando
l’ambiguità del titolo (ba-rock) esplora
originali incroci fra diversi generi rock, jazz,
electric
e minimalismo, non escludendo la musica
popolare siciliana e mediterranea e passando
naturalmente per il Barocco. Vi troviamo
dunque Jimi Hendrix e i Nirvana accanto a un
grande del ’600 come Marin Marais. Apre il
programma Concerto rotondo dello stesso
Sollima,
che riprende una tipica forma barocca,
e lo chiude Taranta, un ballo a cerchio:
lo spettacolo è un gioco con i suoni e insieme
un viaggio ciclico, in cui inizio e fine
coincidono e perpetuamente si capovolgono.
GIOVANNI SOLLIMA
violoncello
BAROCK CELLO
GIOVANNI SOLLIMA
Concerto rotondo:
I - II - III Yafù - IV
GIOVANNI BATTISTA DEGLI ANTONI
Ricercata VII
GIOVANNI SOLLIMA
Lamentatio
JIMI HENDRIX
Angel
NIRVANA
Polly
MARIN MARAIS
La Folia (arr. Giovanni Sollima)
GIOVANNI SOLLIMA
Natural Songbook:
# 2 - # 3 - # 4 Taranta
90
ª
domenica 6 marzo 2011 ore 18
Palacultura Antonello
BORIS
PETRUSHANSKY
pianoforte
FRANZ SCHUBERT
16 Ländler op. 67 D 734
ˇ
DMITRIJ ˇSOSTAKOVIC
Sonata in si min. op. 61
***
ˇ
DMITRIJ ˇSOSTAKOVIC
24 Preludi e Fughe op. 87:
6. Preludio e Fuga in si min.
5. Preludio e Fuga in re magg.
FRANZ SCHUBERT
Sonata in re magg. op. 53 D 850
Hanno qualcosa in comune
ˇ compositori
Schubert eˇSostakovic,
tanto distanti tra loro per epoca, cultura,
contesto geografico e biografia?
Forse più di quanto non immaginiamo.
Boris Petrushansky ha ideato il suo recital
con l’intento di mettere a confronto
questi due mondi sonori apparentemente
diversi ma in realtà vicini nella loro
ermetica estraneità alla realtà circostante.
Una realtà (la dittatura sovietica
ˇ il regime poliziesco
per ˇSostakovic,
della Restaurazione viennese per Schubert)
vissuta come limitazione, come oppressione,
con la sola via di fuga offerta da una scrittura
musicale che usa le forme classiche
per nascondere un mondo segreto fatto di
motti, citazioni, autocitazioni.
Un sottile gioco di rimandi lega infatti tutti i
brani in programma, esaltandone il legame
interiore e favorendo un’integrità d’ascolto.
Boris Petrushansky, nato a Mosca,
è stato l’ultimo allievo del grande didatta
Heinrich Neuhaus. Ha suonato con le più
importanti orchestre sotto la direzione di
direttori come Valery Gergiev, e ha
collaborato con virtuosi quali Misha Maysky,
Leonid Kogan e Igor Oistrakh. Dopo la fine
dell’URSS si è stabilito in Italia, e insegna
all’Accademia Pianistica Internazionale di
Imola.
90
ª
domenica 13 marzo 2011 ore 18
Palacultura Antonello
«Artista del popolo, amico del popolo,
nemico del popolo: sono stato tutto questo,
hanno deciso che sono stato tutto questo...
La mia musica non è mai come appare,
si nasconde. E perché un artista del popolo
dovrebbe sentire il bisogno di nascondersi?
La musica è la mia salvezza e la musica
da camera è il mio rifugio segreto,
ˇ
ˇ descrive
lì non mi tradisco». Così Sostakovic
sé stesso e la propria musica, il cui linguaggio
cifrato solo adesso cominciamo a decodificare.
Dopo La notte delle dissonanze dedicato a
Mozart e La musica dell’Apocalisse dedicato a
Messiaen, «Un artista del popolo?» Un
ˇ
ˇ
concerto
per Dmitrij Sostakovic è il nuovo progetto del
musicologo Sandro Cappelletto, nominato nel
2010 direttore artistico dell’Accademia
Filarmonica Romana. Insieme al Quartetto
Savinio e al pianista Marco Scolastra,
Cappelletto ripercorre la vita del compositore
attraverso lettere, testimonianze e documenti
d’archivio,
in una narrazione dove la prosa di Cecov e i
ˇ Achmatova
ˇ
versi della
s’intrecciano agli atroci
comunicati del regime, alle riflessioni di
Sostakovic e, soprattutto, alle sue pagine
cameristiche più intense. «Il racconto diventa
ˇ
così ilˇ diario dell’anima
di un musicista che
chiede soltanto di potersi esprimere. La vicenda
di Sostakovic è finita e sempre ricomincia,
ovunque la libertà dell’arte sia minacciata».
SANDRO
CAPPELLETTO
voce narrante, drammaturgia
QUARTETTO SAVINIO
Alberto Maria Ruta violino
Rossella Bertucci violino
Francesco Solombrino viola
Lorenzo Ceriani violoncello
MARCO SCOLASTRA
pianoforte
«UN ARTISTA DEL POPOLO?»
UN CONCERTO
ˇ
ˇ
PER DMITRIJ SOSTAKOVIC
ˇ
DMITRIJ ˇSOSTAKOVIC
Trio in mi min. op. 67
per violino, violoncello e pianoforte
Quintetto in sol min. op. 57
per pianoforte e archi
90
ª
domenica 20 marzo 2011 ore 18
Palacultura Antonello
FRANCO MEZZENA
violino
STEFANO GIAVAZZI
pianoforte
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sonata in sol magg. op. 30 n. 3
Sonata in sol magg. op. 96
***
Sonata in la magg. op. 47
«A Kreutzer»
Quando due musicisti di rango si uniscono in un
progetto cameristico, il risultato non può che
essere quello di un prodotto destinato a lasciare
una traccia nella storia dell’interpretazione.
È il caso dell’integrale delle Sonate per violino
e pianoforte di Beethoven incisa nel 2009 in 4
CD per la Wide Classique da Franco Mezzena
e Stefano Giavazzi, e da loro presentata
in un ciclo di tre concerti nelle più prestigiose
istituzioni. I due strumentisti accendono il
fascino di un repertorio frequentato da sempre
dai grandi interpreti, creando «un affresco
strumentale solare, quasi mediterraneo (consiste
in questo una delle peculiarità della loro lettura
beethoveniana) e offrendo una dimensione
attuale e moderna
a questi lavori tra i più riusciti in fatto di bello
musicale e tra i più alti della musica
cameristica» (A. Brena). Franco Mezzena,
violinista di spicco
e noto didatta, ha registrato oltre 50 CD e DVD
ottenendo consensi dalla critica specializzata
con recensioni e copertine sulle riviste
musicali. Stefano Giavazzi, vincitore di
competizioni pianistiche internazionali, vanta
una prestigiosa carriera sia da camerista che da
solista in recital
e con l’orchestra sotto la direzione di note
bacchette. Attivo anche come docente e
operatore musicale, è direttore artistico della
Società della Musica di Mantova. Alla
Filarmonica Laudamo
il duo presenta un programma che include
la Sonata op. 47 «A Kreutzer» .
90
ª
domenica 27 marzo 2011 ore 18
Palacultura Antonello
Quella degli Ashkenazy è una famiglia di
musicisti. Il padre Vladimir è un celebre
pianista e direttore d’orchestra, il figlio
maggiore Vovka (nato come lui a Mosca) ne ha
ereditato
il talento pianistico, mentre il figlio minore
Dimitri (nato a New York) è uno dei
clarinettisti più entusiasmanti della nuova
generazione.
I tre Ashkenazy incrociano spesso le loro
strade: Vladimir accompagna i figli ora
sedendo
alla tastiera (con Vovka ha inciso il repertorio
russo e francese per due pianoforti e per
pianoforte a quattro mani) ora salendo sul
podio. Ma più di frequente Dimitri e Vovka
si esibiscono in duo, mettendo in comune
la loro esperienza di solisti
Philharmonia Orchestra, Sinfonica di
Cleveland e di San Francisco, NHK di Tokyo,
Berlin Deutsches Symphonie ed European
Union Youth Orchestra sono infatti le
formazioni
con cui Vovka frequenta i più noti teatri.
Nelle ultime stagioni Dimitri ha suonato
da solista alla Scala di Milano, al Festival
Internazionale di Bergen, a Londra, Monaco,
Parigi, negli USA, in Australia, Islanda
e Giappone. Nel repertorio cameristico ha
avuto come partner il Quartetto Kodaly,
Barbara Bonney, Antonio Meneses, Cristina
Ortiz
e Maria João Pires. Il duo Ashkenazy
suona per la prima volta a Messina,
presentando un programma con musiche del
’900.
DIMITRI ASHKENAZY
clarinetto
VOVKA ASHKENAZY
pianoforte
WITOLD LUTOSLAWSKI
Dance Preludes
CLAUDE DEBUSSY
Première Rhapsodie
FRANCIS POULENC
Sonata
***
NINO ROTA
Sonata in re
MARIO CASTELNUOVO TEDESCO
Sonata op. 128
90
ª
domenica 3 aprile 2011 ore 18
Palacultura Antonello
LUCIA BOVA
arpa
MARCO CAPPELLI
chitarra
AVI AVITAL
mandolino
HANS WERNER HENZE
Carillon, Récitatif et Masque
LUCIANO BERIO
Sequenza II per arpa
GOFFREDO PETRASSI
Seconda Serenata Trio
***
ALBERTO GINASTERA
Sonata op. 47 per chitarra
KLAUS HUBER
Luminescenza. Piccola musica enigmistica
per Brian Ferneyhough
YASUO KUWAHARA
Improvised Poem per mandolino
GIOVANNI SOLLIMA
nuova commmissione
prima esecuzione assoluta
Il chitarrista napoletano Marco Cappelli,
docente al Conservatorio di Palermo e al Music
Department della Columbia University, vive a
New York dove ha ideato l’EGP (Extreme Guitar
Project): dieci brani originali a lui dedicati
da compositori della scena Down newyorkese
che, registrati in CD per Mode Records
nel 2006, hanno aperto una collana di nuove
musiche per chitarra sola curata dallo stesso
Cappelli per la Peters.
Il mandolinista israeliano Avi Avital,
che oggi vive e opera a Berlino, si è affermato
in molti contesti internazionali e ha suonato
da solista in orchestra con direttori come
ˇ ed Entremont.
Rostropovic
L’arpista Lucia Bova si è diplomata in Italia e
perfezionata al Conservatorio di Nizza, dove
ha ottenuto all’unanimità il Prémier Prix.
Prima arpa nei principali enti lirici italiani,
insegna al Conservatorio di Bari ed è autrice
del libro L’arpa moderna (Suvini Zerboni
2008).
Il Trio Bova-Cappelli-Avital, nato all’interno
dell’Ensemble Dissonanzen durante l’incisione
discografica della musica da camera di Henze,
si caratterizza per le sue originali
combinazioni timbriche e per i programmi
innovativi.
Alla Filarmonica Laudamo presenta autori
moderni e contemporanei, e in prima
esecuzione un brano appositamente
commissionato a Giovanni Sollima.
90
ª
domenica 10 aprile 2011 ore 18
Palacultura Antonello
Alla fine degli anni ’80 Andrea Padova
ottenne a Messina i suoi primi riconoscimenti
sia come compositore (premiato
al Concorso Internazionale “Gino Contilli”)
che come pianista curioso e versatile.
Questa doppia anima di autore ed esecutore
è divenuta nel tempo il punto di forza della sua
carriera, propiziata dalla vittoria
all’Internationaler Klavierwettbewerb
“J.S. Bach” del 1995, che lo ha fatto
debuttare alla Carnegie Hall
di New York e in sale altrettanto note.
Pur restando «uno dei più importanti interpreti
contemporanei di Bach»(Allgemeine Zeitung),
grazie al magistero appreso da Vincenzo
Vitale, Aldo Ciccolini ed Eric Larsen, Andrea
Padova padroneggia oggi un repertorio
vastissimo. Sul versante compositivo i suoi
lavori per pianoforte solo, incisi nei due CD
della Stradivarius Landscape in Motion e Notes
posted on the Refrigerator, si impongono per
il loro linguaggio magicamente sospeso fra il
rigore della musica classica, l’energia del jazz
e la spontaneità della musica d’oggi. In questa
stagione Andrea Padova porta la propria
musica in Europa, Stati Uniti, Giappone, e si
esibisce in recital dedicati
a Bach, Schumann, Debussy.
Di Liszt, nel bicentenario della nascita, esegue
alla Filarmonica Laudamo le più belle
parafrasi su opere verdiane e wagneriane.
ANDREA PADOVA
pianoforte
JOHANN SEBASTIAN BACH
Aria variata alla maniera italiana BWV 989
Concerto italiano BWV 753
***
FRANZ LISZT
Il sogno di Elsa
(dal Lohengrin di Wagner)
Canto delle filatrici
(da L’olandese volante di Wagner)
Danza sacra e Duetto finale
(dall’Aida di Verdi)
Reminescenze da Boccanegra
(dal Simon Boccanegra di Verdi)
90
ª
domenica 17 aprile 2011 ore 18
Palacultura Antonello
ORCHESTRA DI FIATI
DEL CONSERVATORIO
CORELLI
LINO BLANCHOT
direttore
musiche originali
per
Symphonic Band
in collaborazione con
Conservatorio Corelli di Messina
La Filarmonica Laudamo e il Conservatorio
Corelli collaborano da tempo nella realizzazione
di progetti che vedono coinvolti i due complessi
dell’istituto musicale: l’orchestra sinfonica e
l’orchestra di fiati. Entrambe sono state infatti
protagoniste di eventi con la partecipazione di
noti solisti (come il pianista François-Joël
Thiollier) e di prime esecuzioni assolute anche
incise in CD per la Scomegna. Nel 2009
l’orchestra di fiati, diretta da Lino Blanchot, ha
tenuto un concerto alla Filarmonica Laudamo
registrato e trasmesso da Radio Vaticana. Il suo
ritorno in questa stagione assume però un
significato particolare. Nel 1938 la Filarmonica
Laudamo fondò una Scuola di Musica,
inizialmente rivolta ai soci
e in seguito a un’utenza allargata, chiamando
a dirigerla prima il compositore Franco Margola
e poi Gino Contilli. La scuola fu riconosciuta
nel 1942 Liceo Musicale “Antonio Laudamo”,
ed eretta in Ente Morale nel 1948. Pareggiata ai
conservatori di stato nel 1953, fino al 1962 è
stata parte integrante dell’associazione. Negli
anni ’70
è poi divenuta sezione staccata del “Cilea” di
Reggio Calabria. Nel 1980 ha ottenuto
l’autonomia come Conservatorio di Musica
“Arcangelo Corelli” di Messina. La presenza
della sua Symphonic Band costituita da allievi,
ex alunni e docenti, nella 90ª stagione
della Filarmonica Laudamo costituisce dunque
la migliore testimonianza dell’origine e del
lungo percorso comune compiuto dalle due
istituzioni.
90
ª
martedì 10 maggio 2011 ore 21
Teatro Vittorio Emanuele
Aperta dalla Sinfonia della Ricciarda,
si chiude con un’altra sinfonia d’opera
di Antonio Laudamo la 90ª stagione
dell’associazione concertistica a lui intitolata.
La Ricciarda, del 1833, fu il primo
melodramma del Laudamo; fino al 1859 egli
continuò
a comporre opere serie e semi-serie molto
apprezzate dal pubblico e dalla stampa coeva.
Quasi nulla, purtroppo, resta oggi
di questa sua copiosa produzione che i vecchi
“filarmonici” tentarono di recuperare dalle
macerie del terremoto del 1908, riuscendo
a mettere in salvo appena qualche pagina.
È il caso di una Sinfonia d’opera non più
riconducibile al contesto originario,
che conservata con cura nell’Archivio
della Filarmonica Laudamo (e successivamente
passata nella Biblioteca del Conservatorio
Corelli dove oggi si trova), fu eseguita
in concerto nel gennaio 1944 nella piccola
Sala Laudamo dall’orchestra sinfonica formata
dai soci dell’ente e da musicisti professionisti
sotto la direzione del messinese
Pasqualino Saya. Dopo così tanto tempo,
abbiamo l’occasione di ascoltarla per la prima
volta nel luogo d’elezione per il quale fu
ideata:
lo storico Teatro Vittorio Emanuele di
Messina.
Con questa piccola sinfonia operistica prende
avvio un articolato programma liricosinfonico incentrato sulle più belle e celebri
arie d’opera
e da concerto di Mozart.
ORCHESTRA DEL
TEATRO VITTORIO
EMANUELE
direttore e solisti
da definire
ANTONIO LAUDAMO
Sinfonia d’opera (1850 circa)
inedita, prima esecuzione moderna
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Arie d’opera
e da concerto
90
ª
GALLERIA IN MUSICA
Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contempemporanea
giovedì 11 novembre 2010 ore 17
OMNIA SAX QUARTET
Luigi Celona sax soprano
Italo Andrea Anastasi sax alto
Rosario Domenico Greco sax tenore
Raffaele Benedetto sax baritono
NICOLÓ GULLÍ
Bagatella
ROSSINI... PER QUATTRO
(arr. Gaetano Di Bacco)
SALUTE TO GLENN MILLER
Frank W. Meacham: American Patrol
Glenn Miller: Moonlight Serenade
Joe Garland: In the Mood
(arr. Bill Holcombe)
PEDRO ITURALDE
Pequena Czarda
MASSIMO VALENTINI
Greek
HEINER WIBERNY
Ulla in Africa
NICOLA PIOVANI
La vita è bella
(arr. Gianfranco Brundo)
giovedì 2 dicembre 2010 ore 17
I MIRABILI
SONIA MANGRAVITI
direttore
Maria Susanna Biondo - Silvia Bruccini
Francesca Coppini - Alessandra Pipitò
Alessandra Santisi - Simona Costa
soprani
Isabella Collogrosso - Simona Ficarra
Federica Grioli - Anna Musicò
mezzosoprani
Amalia Contino - Serena Dottore
Viviana Mangraviti - Roberta Stanco
contralti
Fabio Anastasi - Giovanni Cascio Angelo
Soraci - Giuseppe Emiliano Zagami
tenori
Gaetano Biondo - Silvio Busà
Alfonso Collogrosso - Alessio
Mangraviti bassi
Joshua fit the battle of Jericho - I’m gonna sing
“til the spirit” (negro spiritual)
Stan Getz/Charlie Byrd Jazz Samba
Paul McCartney Blackbird (arr. King’s Singers)
Arcangelo Corelli Allegro dal Concerto op. 6 n.
8
Johann Sebastian Bach Aria sulla quarta corda
(arr. Swingle Singers)
Trio Lescano Medley
Virgilio Savona Però mi vuole bene
Bobby McFerrin Don’t worry, be happy
Claudio Mattone Le ragazze
Enya Orinoco Flow
Mika Happy Ending
GALLERIA IN MUSICA
Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contempemporanea
giovedì 3 marzo 2011 ore 17
SAMUELE GALEANO
violino
90
giovedì 24 marzo 2011 ore 17
NELLO ALESSI
PIERO VITI
duo chitarristico
JOHANN SEBASTIAN BACH
Partita II in re min. BWV 1004
EUGÈNE YSAYE
Sonata n. 4 in mi min.:
1. Allemanda
FRITZ KREISLER
Recitativo e Scherzo. Capriccio op. 6
DOMENICO CIMAROSA
4 Sonate
FERDINANDO CARULLI
Fantasia sull’opera Il matrimonio segreto
di Cimarosa
JOAO DE PERNAMBUCO
Sons de Carilloes
(arr. Nello Alessi)
ANTONINO PIRRONE
Quasi un canto cercando
JOHN LENNON/PAUL MCCARTNEY
She is leaving home
(arr. Leo Brouwer)
Yesterday - Honey Pie
(arr. Nello Alessi)
ª
90
ª
GALLERIA IN MUSICA
Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contempemporanea
giovedì 7 aprile 2011 ore 17
MARIA GRAZIA
ARMALEO
marimba, vibrafono,
steel drums, percussioni
musiche di
ECKHARD KOPETZKI
NEY ROSAURO
NILS ROHWER
FRANCESCO LIPARI
nuova commissione
della Filarmonica Laudamo
prima esecuzione assoluta
giovedì 5 maggio 2011 ore 17
ALBERTO VOCATURO
flauto
ALESSIA PITALI
arpa
JACQUES IBERT
Entr’acte
ANONIMO INGLESE SEC. XVI
Greensleeves Variations
CAMILLE SAINT-SAËNS
Fantasia
GAETANO DONIZETTI
Sonata
LUIGI MAURIZIO TEDESCHI
Elegia op. 22
GEORGES BIZET
Intermezzo dalla Carmen
presentazione e performance del metodo
«Didattica del ritmo e Body Percussion»
di Maria Grazia Armaleo
FRYDERYK CHOPIN
Variazioni su un tema di Rossini
VINCENZO MONTI
Csárdás