FILARMONICA LAUDAMO MESSINA ente morale 90 ª stagione concertistica 2010-2011 90 ª stagione concertistica 2010-2011 2010 ottobre novembre dicembre 10 17 24 31 14 21 28 5 12 22 Orchestra Sinfonica Siciliana Oleg Caetani direttore - Simone Pedroni pianoforte Uto Ughi - Alessandro Specchi Paolo Fresu - Bojan Z. Roberto Metro Voluptas dolendi. I gesti del Caravaggio film Alessandro Marino David Trio Playtoy Orchestra Duo Petrouchka Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele Claudio Desderi direttore - Tatiana Pavlova pianoforte 2 0 11 gennaio febbraio marzo aprile maggio 9 16 18 23 30 6 13 20 27 6 13 20 27 3 10 17 10 Gian Burrasca con Elio Orchestra Maniscalchi - Gianluca De Martini cantante Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele Hirofumi Yoshida direttore - Shana Downes solista Giuseppe Albanese Trio Albatros Ensemble Quartetto Aviv Claudia Caristi - Cesare Natoli Francesco Bearzatti Tinissima 4et Giovanni Sollima Boris Petrushansky Sandro Cappelletto - Quartetto Savinio - Marco Scolastra Franco Mezzena - Stefano Giavazzi Dimitri Ashkenazy - Vovka Ashkenazy Lucia Bova - Marco Cappelli - Avi Avital Andrea Padova Orchestra di Fiati del Conservatorio Corelli - Lino Blanchot direttore Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele direttore e solisti da definire GALLERIA IN MUSICA novembre dicembre marzo marzo aprile maggio 11 2 3 24 7 5 Omnia Sax Quartet I Mirabili - Sonia Mangraviti direttore Samuele Galeano Nello Alessi - Piero Viti Maria Grazia Armaleo Alberto Vocaturo - Alessia Pitali 90 ª domenica 10 ottobre 2010 ore 18 Palacultura Antonello Nel 1921 in una Messina ancora in baracca che mostrava le ferite inferte dal sisma del 1908, alcuni cittadini illustri fondarono un’associazione concertistica che riannodasse le fila con la città antica e le sue tradizioni musicali ma nello stesso tempo ne ridisegnasse una nuova identità culturale aderente al mutamento dei tempi. Il sodalizio fu intitolato ad Antonio Laudamo (Messina 1813-1884), operista, direttore dei teatri La Munizione e S. Elisabetta-Vittorio Emanuele e maestro della Cappella Senatoria del Duomo. La Filarmonica Laudamo, prima società di concerti nata in Sicilia e settima in Italia, da allora ha operato ininterrottamente organizzando quasi 2.000 eventi e intrecciando la sua storia a quella della città. Oggi tocca il traguardo della 90ª stagione. Per questo importante anniversario l’Orchestra ˇSinfonica Siciliana diretta da Oleg Caetani con Simone Pedroni solista al pianoforte - esegue musiche di Cajkovskij e Rota e la sinfonia dall’opera Ricciarda di Laudamo, brano che aprì il concerto inaugurale della Filarmonica la sera del 19 agosto 1921 nel Salone dell’Esposizione Edilizia in via Natoli, e il cui manoscritto ottocentesco è fortunosamente sopravvissuto all’incuria dei tempi. ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA OLEG CAETANI direttore SIMONE PEDRONI pianoforte ANTONIO LAUDAMO Sinfonia dall’opera «Ricciarda» (1833) inedita, prima esecuzione moderna NINO ROTA Concerto in mi magg. per pianoforte e orchestra «Piccolo mondo antico» *** ˇ CAJKOVSKIJ ˇ PËTR IL’IC Sinfonia n. 2 in do min. op. 17 «Piccola Russia» 90 ª domenica 17 ottobre 2010 ore 18 Palacultura Antonello UTO UGHI violino ALESSANDRO SPECCHI pianoforte GIUSEPPE TARTINI Sonata in sol min. «Il trillo del diavolo» LUDWIG VAN BEETHOVEN Sonata in sol magg. op. 30 n. 3 *** IGOR STRAVINSKIJ Suite Italienne NICCOLO' PAGANINI 3 Capricci dall'op. 1 HENRYK WIENIAWSKI Polonaise Brillante n. 2 in la magg. op. 21 Durante i suoi 90 anni di attività la Filarmonica Laudamo ha ospitato tutti i più grandi concertisti. Dai recital ormai storici di Cortot, Milstein, Gieseking, Szigeti, Casals, Stern, Kempff, Szering, Benedetti Michelangeli, fino a quelli recenti di Zimerman, Accardo, Lupu e degli interpreti di spicco della nuova generazione, l’elenco di solisti, orchestre, gruppi da camera e compagnie di danza che si sono esibiti nelle stagioni dell’ente è troppo lungo da ripercorrere. Alcuni artisti sono però diventati qualcosa di più per l’associazione: non solo presenze costanti ma anche compagni di strada nell’esplorazione di mondi musicali, amici con cui affrontare una comune battaglia in nome dell’arte e del suo ruolo nella società. Tra questi Uto Ughi occupa un posto particolare. Ha debuttato alla Filarmonica quando aveva appena 11 anni e vi ha fatto ritorno con regolarità dal 1967, avvincendo il pubblico con le sue interpretazioni e lasciando nell’archivio dell’ente molte belle immagini che lo ritraggono nella piccola Sala Laudamo in cui si svolse fino agli anni ’80 tutta l’attività musicale cittadina. Avvalendosi della preziosa collaborazione pianistica di Alessandro Specchi, Uto Ughi suona in questa stagione nell’auditorium del nuovo Palacultura Antonello. 90 ª domenica 24 ottobre 2010 ore 18 Palacultura Antonello Paolo Fresu era già una star della scena jazz internazionale quando nel 1998 venne alla Filarmonica Laudamo accettando, con generoso entusiasmo, di entrare in un progetto del Quintetto Suono e Ritmo formato da musicisti messinesi e da ragazzi diversamente abili. Quintetto con cui nell’estate seguente volle aprire il suo prestigioso festival Time in Jazz di Berchidda. Da allora ha presentato alla Laudamo altre proposte, l’ultima insieme al quartetto di Carla Bley “The lost Chords”. Il suo incontro col pianista jugoslavo Bojan Zulfikarpasic è avvenuto in occasione della carte blanche offertagli nel 2001 dal New Morning di Parigi per creare un progetto intitolato a Miles Davis. In quella manifestazione il duo formato con Bojan Z., ormai da anni tra i più intelligenti e moderni pianisti attivi nella metropoli francese, registrò un successo enorme. L’imprevedibile esuberanza balcanica e l’incredibile varietà ritmica di Bojan Z., vincitore dell’European Jazz Prize, si fondono infatti con i suoni e l’anima musicale di Fresu dando vita a un’esperienza d’ascolto rara e preziosa. Dopo il concerto, alle ore 21 nella Libreria Circolo Pickwick Paolo Fresu incontra il pubblico e parla del suo libro autobiografico Musica dentro (Feltrinelli 2009). PAOLO FRESU tromba, flicorno, effetti BOJAN Z. pianoforte, Fender Rhodes musiche originali improvvisazioni su standard jazzistici 90 ª domenica 31 ottobre 2010 ore 18 Palacultura Antonello ROBERTO METRO pianoforte FRYDERYK CHOPIN Fantasia in fa min. op. 49 Sonata in si bem. min. op. 35 *** Sonata in si min. op. 58 Il 2010 è stato un anno di grandi anniversari, ricordati anche dalla Filarmonica Laudamo con tutta una serie di eventi. Tra questi anniversari, il bicentenario della nascita di Fryderyk Chopin ha offerto l’occasione per riproporre - con interpreti diversi e di differenti generazioni un repertorio pianistico la cui bellezza né il trascorrere del tempo né l’abitudine all’ascolto riescono ad appannare. È affidato a Roberto Metro il recital che sigla l’anno chopiniano: un recital monografico di particolare spessore, nel quale figurano le due grandi Sonate op. 35 e op. 58. Musicista raffinato, attento interprete del repertorio romantico, alla Filarmonica Laudamo Roberto Metro aveva eseguito nel 1994 l’integrale dei Valzer chopiniani, effettuandone poi l’incisione discografica. Da allora ha suonato da solista con grandi orchestre, si è esibito in sale come la Carnegie Hall di New York, la Goldener Saal del Musikverein di Vienna, l’Accademia Liszt di Budapest e il Gasteig di Monaco di Baviera. Quest’anno è stato invitato dalla Società Fryderyk Chopin di Varsavia a tenere un concerto nell’ambito della 51ª edizione del Festival Chopiniano, sotto il monumento dedicato al compositore nel grande Parco Lazienki della capitale polacca. 90 ª domenica 14 novembre 2010 ore 18 Palacultura Antonello In fuga da Malta, Siracusa, Messina, Palermo e Napoli per salvarsi da una condanna a morte per omicidio, il 18 luglio 1610 a Porto Ercole moriva «malamente, come appunto male havea vissuto» Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. La Filarmonica Laudamo ne ricorda il quarto centenario della scomparsa con la proiezione di Voluptas dolendi. I gesti del Caravaggio, prodotto dalla Fondazione Marco Fodella per la regia di Francesco Vitali. Voluptas dolendi è un “film di arti” che unisce musica, danza e recitazione, aprendo una visione inedita sul mondo del pittore e facendoci entrare direttamente nel suo sguardo, capace di fissare come fotografie sonore e in movimento l’esistenza quotidiana del suo tempo, non tanto dissimile dal nostro. «Non è la trasposizione cinematografica di una pièce teatrale; non un documentario; non un film musicale e neppure un balletto. Il film non usa una sceneggiatura con un testo moderno, ma incasella quadri come diapositive in una presentazione e usa citazioni di testi antichi per far risultare una “storia” dall’insieme di movimenti, colori, luci, suoni, parole, per farci ripercorrere l’arte visionaria di Caravaggio, il primo grande pittore della modernità, [...] e per imparare a guardare cosa di lui è rimasto in ognuno di noi» (D. Fabris). VOLUPTAS DOLENDI I GESTI DEL CARAVAGGIO film, Italia 2008, colore, 58’ dall’omonimo spettacolo di Mara Galassi e Deda Cristina Colonna Deda Cristina Colonna voce, gestualità e danza Mara Galassi arpa doppia Francesco Vitali adattamento cinematografico, regia e fotografia Barbara Petrecca costumi Francesco da Milano, Laurencinus Romanus, Girolamo Frescobaldi, Giovanni Girolamo Kapsperger, Ascanio Maione, Rinaldo dall’Arpa, Giovanni Maria Trabaci, anonimi italiani secc. XVI-XVII musiche produzione e distribuzione Fondazione Marco Fodella 90 ª domenica 21 novembre 2010 ore 18 Palacultura Antonello ALESSANDRO MARINO pianoforte VALENTIN ALKAN Grande sonata op. 33 «Le quattro età» LOUIS MOREAU GOTTSCHALK Souvenir de Porto Rico. Marcia dei Gibaros op. 31 Grande fantasia trionfale sull’inno nazionale brasiliano op. 69 *** VALENTIN ALKAN Le chemin de fer. Studio da concerto op. 27 Sinfonia op. 39 nn. 4-5-6-7 per pianoforte solo Perché è tramontata la stella di Valentin Alkan? Forse perché oggi sono pochi i “virtuosi” in grado di affrontare le sue monumentali creazioni. Alkan nacque nel 1813 a Parigi, dove trascorse tutta la vita tra il concertismo, la composizione e l’insegnamento. Coetaneo di Berlioz e Liszt, che lo stimavano molto, fu legato a Chopin da un’amicizia profonda, anche se non si potrebbero immaginare figure più diverse tra loro: una sola cosa ebbero in comune, l’aver scritto solo per il pianoforte. Se crediamo (a torto, s’intende) di conoscere il mondo chopiniano, quello di Alkan ci riserverà vere sorprese col suo estro imprevedibile, gli scatti fantastici e la scrittura sperimentale. Ci sorprenderanno anche le forme colossali, come nella Sonata «Le quattro età» che descrive le fasi della vita dell’uomo, o nella Sinfonia per pianoforte solo che a sua volta fa parte di un enorme ciclo pianistico. Alessandro Marino, siciliano, classe 1987, ha già eseguito Alkan nell’ambito del Festival Suona Francese organizzato dall’Ambasciata di Francia. Oggi ne presenta i brani più impegnativi inframmezzandoli con pezzi di bravura di Gottschalk, lo “Chopin negro”, il pianista-compositore creolo che nel primo ’800 si formò a Parigi riuscendo a catturare qualcosa delle magie chopiniane e lisztiane. 90 ª domenica 28 novembre 2010 ore 18 Palacultura Antonello L’ultimo grande successo internazionale il David Trio l’ha avuto recentemente al Concertgebouw di Amsterdam. Il primo si data al 2004, anno in cui ottenne il Primo Premio e il Premio Bösendorfer al Concorso Internazionale di Musica da Camera “F.J. Haydn” nella bella cornice della Konzerthaus di Vienna. Da allora è risultato vincitore di molte altre prestigiose competizioni sia in Europa che negli USA, non ultime per importanza il Concorso Internazionale “Vittorio Gui” di Firenze e il “Premio Trio di Trieste”, dove si è anche aggiudicato il Premio Amedeo Baldovino per la migliore interpretazione di un brano di Brahms. E nel nome di Brahms ha preso avvio l’attività discografica del David Trio, oggi arricchita dall’integrale dei Trii di Schubert in due CD registrati per Altara Classic. Brahms (con il primo Trio op. 8) e Schubert (con il meraviglioso Trio op. 99) sono anche gli autori che i tre giovani musicisti propongono nel loro concerto alla Filarmonica Laudamo, rileggendoli con i mezzi di una salda maturità artistica e di una consapevolezza stilistica che, senza mai tradire il testo, lo rinnova con freschi spunti interpretativi, carica comunicativa e bellezza di suono. In programma anche una pagina che il compositore romano Michele Dall’Ongaro ha scritto per il David Trio. DAVID TRIO Daniele Pascoletti violino Patrizio Serino violoncello Claudio Trovajoli pianoforte JOHANNES BRAHMS Trio in si magg. op. 8 MICHELE DALL’ONGARO Trio n. 2 dedicato al David Trio *** FRANZ SCHUBERT Trio in si bem. magg. op. 99 D 898 90 ª domenica 5 dicembre 2010 ore 18 Palacultura Antonello PLAYTOY ORCHESTRA spettacolo musicale per bambini e adulti con repertori classici e moderni eseguiti su strumenti-giocattolo Fabrizio Cusani direttore, voci, fischio, fischietti e pupazzi di plastica, pianino di Charlie Brown, xilofonino, chitarrina Carmine Turilli fisarmonichetta, organo Bontempi Antonio Maria Boscaino chitarra basso toy Gianpasquale Cusano percussioni di plastica e cartone toy Fabiano Fasoli organo Bontempi, pupazzi di plastica e xilofono giocattolo Massimiliano Maresta batteria toy Giorgio Stefanelli organo Bontempi Giocare con la musica? Perché no? Meglio ancora, far musica con i giocattoli! Ecco una proposta davvero insolita per i bambini (ma anche per le loro famiglie): la prima orchestra al mondo che suona soltanto strumenti giocattolo, dimostrando che anche i grandi classici possono diventare un gioco e che giocando si può prendere confidenza con loro. La Playtoy Orchestra viene dalla Campania ma ha suonato in tante nazioni. Il suo obiettivo è far scoprire la musica in modo divertente, interagendo con il pubblico, così che anche i giovanissimi possano comprendere un linguaggio spesso considerato difficile e che invece è alla portata di tutti: come un giocattolo, appunto. Strumenti allegri, dunque, per un giro del mondo fatto con i suoni, e per ricordarci che in molte lingue “suonare” e “giocare” si dice allo stesso modo. Gli spettacoli della Playtoy Orchestra si articolano in due parti. La prima include brani di successo come sigle televisive, colonne sonore, jingle pubblicitari, musiche dei cartoon, temi allegri e divertenti composti da Henry Mancini, Ennio Morricone, Vince Tempera, Franco Godi, Quincy Jones. La seconda è invece dedicata alla musica classica, con arrangiamenti delle più note pagine di Mozart, Rossini, Brahms, Strauss, Bizet, Offenbach, Beethoven. 90 ª domenica 12 dicembre 2010 ore 18 Palacultura Antonello Nel 1913 al Teatro degli Champs-Élysées di Parigi ebbe luogo una prima scandalosa: andò in scena tra fischi, proteste e reciproche aggressioni degli spettatori, La sagra della primavera di Stravinskij. Assurta oggi a icona della musica moderna, la Sagra continua ancora a dividere, ma anche chi non ne è rimasto conquistato non può fare a meno di lasciarsi scuotere dalla forza tellurica che si sprigiona dal grande affresco orchestrale. La versione per pianoforte a quattro mani non è una riduzione della partitura per orchestra, anzi la precede: Stravinskij stesso la realizzò mentre componeva il lavoro, e prima ancora di stendere l’orchestrazione. Essa trattiene dunque l’idea originale dell’opera, esaltandone le strutture e i ritmi percussivi. Questa “prova d’autore” costituisce il punto di forza del programma musicale proposto da Massimo Caselli e Alessandro Barneschi, dal 1999 uniti nel Duo Petruchka che riscuote ovunque vivi consensi con il suo interessante repertorio. Il Duo Petrouchka conclude il suo primo concerto a Messina con la Rapsodia in Blue, inizialmente pensata da Gershwin per due pianoforti e trascritta nel 1941 da Henry Levine per pianoforte a quattro mani. DUO PETROUCHKA pianoforte a quattro mani Massimo Caselli Alessandro Barneschi pianoforte IGOR STRAVINSKIJ La sagra della primavera *** FRANCIS POULENC Sonata GEORGE GERSHWIN Rapsodia in Blue 90 ª mercoledì 22 dicembre 2010 ore 21 Teatro Vittorio Emanuele ORCHESTRA DEL TEATRO VITTORIO EMANUELE CLAUDIO DESDERI direttore TATIANA PAVLOVA pianoforte IGOR STRAVINSKIJ Pulcinella. Suite da concerto *** Concerto in mi bem. «Dumbarton Oaks» Capriccio per pianoforte e orchestra in collaborazione con E.A.R. Teatro di Messina Arricchisce la 90ª stagione musicale della Filarmonica Laudamo un ciclo di tre concerti dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, realizzato in collaborazione con l’E.A.R. Teatro di Messina. La prima di queste proposte è tematica: presenta infatti alcune tra le più belle pagine del periodo neoclassico di Stravinskij. Sette anni separano la Sagra delle primavera (appena eseguita nella versione pianistica dal Duo Petrouchka) da Pulcinella, brano d’apertura dell’odierno concerto. Un tempo breve, ma sufficiente al compositore per rivoluzionare la sua poetica e il suo stile. Dalla tavolozza orchestrale “fauve” della Sagra alla cristallina chiarezza timbrica e alla cantabilità di Pulcinella (d’après Pergolesi), entrambi scritti per i Balletti Russi di Djagilev, il linguaggio stravinskijano subisce un mutamento radicale, che si accompagna alla ripresa di forme barocche e classiche. Un concerto grosso ma ripensato modernamente è difatti Dumbarton Oaks, e ancora una forma settecentesca rivisitata è il Capriccio per pianoforte e orchestra del 1929. In questa esplorazione del mondo di Stravinskij l’Orchestra del Vittorio Emanuele è guidata dall’esperta bacchetta di Claudio Desderi, noto cantante d’opera che ormai da tempo svolge anche un’attività direttoriale con le più grandi orchestre italiane e straniere. 90 ª domenica 9 gennaio 2011 ore 18 Palacultura Antonello Nel 1964 Lina Wertmuller dirigeva le otto puntate dello sceneggiato Rai Il giornalino di Gian Burrasca (tratto dal libro di Luigi Bertelli, in arte Vamba, edito nel 1907), cadenzate sulle musiche di Nino Rota dirette da Luis Bacalov. Fu un gradissimo successo televisivo, che rese famose canzoni come Viva la pappa col pomodoro interpretate da una giovane Rita Pavone nei panni del protagonista. A quarantasei anni di distanza, in occasione del centenario della nascita di Rota, Lina Wertmuller cura l’adattamento del testo e la supervisione alla regia di un’edizione teatrale interpretata da Elio (alias Stefano Belisari), artista fra i più eclettici e di talento della scena contemporanea, affiancato da Corrado Giuffredi al clarinetto, Cesare Chiacchiaretta alla fisarmonica, Giampaolo Bandini alla chitarra, Enrico Fagone al contrabbasso, Danilo Grassi alle percussioni. Parrucca e pantaloni alla zuava, il cant-attore Elio presta la sua comica fissità alla figura di Gian Burrasca, ragazzino terribile e dall’animo irrequieto che nel conformismo dell’Italia umbertina si fa beffe tutte le regole con lo spirito di un’autentica ribellione futurista. La prima nazionale di Gian Burrasca è andata in scena lo scorso settembre al Festival della Letteratura di Mantova. GIAN BURRASCA con ELIO Corrado Giuffredi clarinetto Cesare Chiacchiaretta fisarmonica Giampaolo Bandini chitarra Enrico Fagone contrabbasso Danilo Grassi percussioni Nino Rota musiche Vamba testo Lina Wertmuller rielaborazione testo e supervisione registica Giacomo Scaramuzza arrangiamenti musicali Virginia Vianello elaborazione immagini Daniele Valentini suoni Valerio Ruiz assistente regia Patrizia Caggiati costumi Parmaconcerti produzione 90 ª domenica 16 gennaio 2011 ore 18 Palacultura Antonello ORCHESTRA MANISCALCHI GIANLUCA DE MARTINI cantante «DIAMOCI DEL TU... » NUOVE FANTASIE MUSICALI DEGLI ANNI ’30 E ’40 Enzo Ceragioli Io con te... (tu con me) Panzeri/Coniglio Maramao perché sei morto? Eraldo Raviolo Diamoci del tu... Piero Pizzigoni Concerto Jazz Nello Segurini Girotondo... dell’amore Roberto Leonardi Al Rosen Bar Tito Carducci Petralia Contraddizione Casiroli/Coniglio Il pinguino innamorato Rodolfo De Angelis La donna bella non mi va! Francesco Ferrari Il tuo nome Giovanni D’Anzi Non partir Umberto Manzetti My girl Tito Carducci Petralia Luna sul mare Christian Schmitz direzione, pianoforte, arrangiamenti Negli anni ’30 e ’40 la Filarmonica Laudamo, da poco fondata, entrava nei circuiti del concertismo internazionale ospitando gli artisti più famosi e le prime orchestre sinfoniche venute dalla Germania. Ma cosa ascoltava quella generazione di filarmonici, oltre ai repertori “classici” proposti dal sodalizio alla Sala Laudamo? Naturalmente le canzoni dell’EIAR! La radio, nata nel 1925, diventò una realtà popolare a metà degli anni ’30 grazie ai programmi d’intrattenimento con musica da ballo. Dapprima furono chiamati ai microfoni i grandi nomi della lirica come Gigli, poi l’EIAR allestì un vivaio di voci e orchestre “leggere”, moderne come il mezzo stesso. E l’etere fu subito pieno di swing, di canzonette dai ritmi sincopati e di quella musica negroide-semitica (così la definiva il Regime) venuta dall’America, cioè il jazz. Questi repertori, che accompagnarono la vita degli italiani tra le due guerre, vengono riproposti dall’Orchestra Maniscalchi formata, secondo l’uso del tempo, da tre sax, due trombe, un trombone e un quartetto ritmico. L’ugola d’oro del tenore Gianluca De Martini rinnova il fascino di un repertorio ormai storico ma sempre notissimo, ricostruito da Christian Schmitz (in arte Chicco Maniscalchi) dai vecchi spartiti e dai “mandolini”, cioè i fogli musicali stampati per il grande pubblico. 90 ª martedì 18 gennaio 2011 ore 21 Teatro Vittorio Emanuele Hirofumi Yoshida, nato nel 1968, ha studiato direzione d’orchestra al Tokyo College of Music, dove si è diplomato anche in pianoforte, contrabbasso e musicologia. Si è poi specializzato alla Hochschule di Vienna e alla Chigiana di Siena con Myung-Whun Chung e Juri Temirkanov. Nel 1996 ha vinto la “Master Players International Conducting Competition”; subito proiettato in una carriera internazionale, attualmente è direttore dell’Ichikawa Opera e direttore ospite in molti teatri europei. Il suo rapporto privilegiato con l’Italia lo ha portato a stabilirsi a Roma, dove adesso abita. La love story di Shana Downes col violoncello è iniziata quando lei aveva appena quattroˇ anni, ed è stata incoraggiata da Mstistlav Rostropovic che ne scoprì il talento sentendola suonare mentre frequentava ancora la scuola materna. A sedici anni Shana Downes ha lasciato la nativa San Francisco per studiare in Europa con i più grandi maestri. Affermatasi in concorsi internazionali, si esibisce ormai in tutte le nazioni con grande successo. ˇ Insieme all’Orchestra del Teatro Vittorio ˇ Downes Emanuele, Hirofumi Yoshida e Shana propongono due classici del repertorio sinfonico: il Concerto per violoncello di Dvorák e la Quinta Sinfonia di Cajkovskij. ORCHESTRA DEL TEATRO VITTORIO EMANUELE HIROFUMI YOSHIDA direttore SHANA DOWNES violoncello ˇ ANTONÍN DVORÁK Concerto in si min. op. 104 per violoncello e orchestra *** ˇ ˇCAJKOVSKIJ PËTR IL’IC Sinfonia n. 5 in mi min. op. 64 in collaborazione con E.A.R. Teatro di Messina 90 ª domenica 23 gennaio 2011 ore 18 Palacultura Antonello GIUSEPPE ALBANESE pianoforte ROBERT SCHUMANN Fantasia in do magg. op. 17 *** LUDWIG VAN BEETHOVEN Sonata in fa min. op. 57 «Appassionata» FRANZ LISZT Anni di pellegrinaggio. I. Svizzera: 4. Al bordo d’una sorgente Anni di pellegrinaggio. III. Italia: 4. Giochi d’acqua a Villa d’Este Due Leggende: 2. San Francesco di Paola cammina sulle onde Giuseppe Albanese vanta un curriculum di studi straordinario e un palmarès considerevole di premi ottenuti, tra cui spiccano il “Premio Venezia” 1997 e soprattutto la vittoria nel 2003 al “Vendome Prize” (il concorso più prestigioso del mondo attuale, come lo definisce Le Figaro), con finali organizzate tra Londra e Lisbona. Negli ultimi tempi si è distinto per essere stato l’unico pianista italiano della sua generazione ad essere invitato a suonare in ben otto primari enti lirici come il San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il Maggio Musicale Fiorentino, il Petruzzelli di Bari, il Carlo Felice di Genova, il Verdi di Trieste e l’Arena di Verona. Nel 2010 è stato una presenza di rilievo del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. La Filarmonica Laudamo lo ha “scoperto” nel 2005 quando, con un brevissimo preavviso, accettò di sostituire Louis Lortie che aveva annullato il suo impegno con l’ente. Già in quel primo recital Giuseppe Albanese stupì e affascinò con le qualità superbe del suo pianismo, creando aspettative che hanno trovato conferma in una carriera internazionale oggi in trionfale ascesa. A lui è affidato il concerto d’apertura dell’anno lisztiano 2011, con alcune belle pagine tratte dagli Anni di pellegrinaggio e dalle Leggende. 90 ª domenica 30 gennaio 2011 ore 18 Palacultura Antonello Il 2011 non è solo l’anno lisztiano, ma anche quello in cui cade il centenario della nascita di Nino Rota. Premio Oscar per colonne sonore cinematografiche e autore di musiche per popolarissimi sceneggiati televisivi, Rota fu un compositore a 360 gradi con un fitto catalogo di opere liriche, balletti e lavori in tutti i generi della grande tradizione classica europea, propiziati anche dal suo impegno come docente e poi come direttore del Conservatorio di Bari. La Filarmonica Laudamo lo ricorda in questa stagione con il concerto Piccolo mondo antico eseguito dal pianista Simone Pedroni con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, il Gian Burrasca di Elio e la Sonata per clarinetto e pianoforte interpretata da Dimitri e Vovka Ashkenazy, ma soprattutto con la proposta monografica del Trio Albatros Ensemble. L’intesa assoluta e le sonorità di classe di questo ensemble apprezzato tanto in Italia quanto all’estero consentono una scelta raffinata del repertorio cameristico di Rota (che il trio ha anche inciso in un CD per la Stradivarius subito eletto “Disco del Mese” da Classic Voice), restituendoci un mondo intimo e prezioso. In programma anche la Rotafantasy che Rocco Abate ha scritto nel 2002 utilizzando i temi più celebri di Rota e dedicandola proprio al Trio Albatros Ensemble. TRIO ALBATROS ENSEMBLE Stefano Parrino flauto Francesco Parrino violino Alessandro Marangoni pianoforte NINO ROTA NEL CENTENARIO DELLA NASCITA NINO ROTA Trio per flauto, violino e pianoforte Un diavolo sentimentale. Improvviso per violino e pianoforte Sonata per violino e pianoforte *** Cinque pezzi facili per flauto e pianoforte Allegro veloce per flauto e pianoforte Rotafantasy per flauto, violino e pianoforte (arr. Rocco Abate) dedicata al Trio Albatros Ensemble 90 ª domenica 6 febbraio 2011 ore 18 Palacultura Antonello QUARTETTO AVIV Sergey Ostrovsky violino Eugenia Epshtein violino Nathan Braude viola Alexander Khramoucin violoncello FRANZ JOSEPH HAYDN Quartetto in sol magg. op. 76 n.1 ˇ ANTONÍN DVORÁK Quartetto in fa magg. op. 96 «Americano» *** JOHANNES BRAHMS Quartetto in do min. op. 51 n. 1 Il Quartetto Aviv si è imposto nel panorama musicale internazionale come uno dei più grandi quartetti israeliani degli ultimi anni. Formato da prime parti della Israel Philharmonic Orchestra, ha come mentore ed estimatore d’eccezione il celebre direttore Zubin Mehta. Già nel 1998 è stato scelto per rappresentare Israele negli “Incontri di musica da camera” tenuti a Gerusalemme sotto la direzione di Isaac Stern, a fianco di alcuni componenti del Quartetto Emerson e del Juilliard Quartet. L’anno seguente ha ottenuto il Premio Amadeus Quartet in Olanda, e subito dopo è stato nominato Ministro dell’Educazione dello Stato d’Israele. Attuali collaborazioni lo vedono insieme al prestigiosissimo Alban Berg Quartet e al Quartetto Ysaÿe. Nelle recenti stagioni si è esibito nell’Auditorium del Louvre di Parigi, alla Wigmore Hall di Londra, alla Carnegie Hall di New York, al Barbican Center e alla Royal Festival Hall di Londra, al Concertgebouw di Amsterdam e alla Staatsoper di Monaco. Il Quartetto Aviv, che incide per l’etichetta discografica Naxos, faˇ il suo debutto a Messina con un bel programma impaginato nei nomi di Haydn, Brahms e Dvorák, del quale esegue il celebre Quartetto «Americano». 90 ª domenica 13 febbraio 2011 ore 18 Palacultura Antonello Serate musicali al Faro è un album di sette romanze da camera su testi di poeti messinesi che Antonio Laudamo compose a metà ’800 per le sue aristocratiche allieve (la principessa di Patti, la principessa Ruffo, Francesca Sollima Novi nata Rombes, la principessa di Sant’Elia) e per cantanti suoi amici, come il tenore napoletano Matteo Saya poi Segretario ai Pubblici Spettacoli e “cronista” del Teatro Vittorio Emanuele. Di questa raccolta, stampata a Napoli da Cottrau e già nel titolo evocativa di serene atmosfere in riva allo Stretto, è rimasta appena una descrizione materiale; tutte le musiche sono infatti perdute. Solo una pagina autografa è giunta a noi: Occhiuzzi niuri su versi del Meli. Intorno ad essa la Filarmonica Laudamo costruisce un omaggio musicale al compositore al quale nel 1921 ha scelto di intitolarsi, recuperando e presentando in prima moderna tutto ciò che resta di lui - arie d’opera, quadriglie per i veglioni del Circolo della Borsa, musica sacra. Arricchiscono il repertorio brani di autori messinesi del tempo tra cui E.A.L. Coop, Francesco Maza, Antonio Jonata, Riccardo Casalaina. E messinesi sono anche gli interpreti. Il soprano Claudia Caristi con la sua fresca voce trae dall’oblio queste antiche pagine, affiancata dal pianista Cesare Natoli la cui collaborazione è stata preziosa anche per le ricerche musicologiche. CLAUDIA CARISTI soprano CESARE NATOLI pianoforte SERATE MUSICALI AL FARO musiche inedite e in prima esecuzione moderna di Antonio Laudamo e di compositori messinesi dell’Ottocento 90 ª domenica 20 febbraio 2011 ore 18 Palacultura Antonello FRANCESCO BEARZATTI TINISSIMA 4ET X (SUITE FOR MALCOM) Francesco Bearzatti sax tenore, clarinetto Giovanni Falzone tromba, effetti Danilo Gallo basso Zeno de Rossi batteria musiche Francesco Bearzatti illustrazioni Francesco Chiacchio progetto video Antonio Vanni Dopo il grande successo dell’omaggio a Tina Modotti, Francesco Bearzatti presenta il suo nuovo progetto dedicato a un’altra figura che ha lasciato tracce indelebili nella storia del ’900. X (Suite for Malcom) è un tributo all’uomo che con la sua azione e il suo pensiero ha impresso un cambiamento radicale nel rapporto fra cittadini bianchi e di colore negli Stati Uniti, e il cui messaggio di libertà e di dignità è andato ben oltre la difesa dei diritti degli afroamericani contro il segregazionismo. Come se si trattasse di una sequenza di capitoli che raccontano la vita di Malcom dall’infanzia fino al suo assassinio, la musica prende la forma di una lunga suite: intensa e incalzante, con melodie struggenti e accelerazioni improvvise, muta di continuo dal lirismo più raccolto alle dure sonorità del rock. Composta per esaltare le possibilità espressive di quattro fra i musicisti più ispirati e versatili del jazz contemporaneo quali Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo al basso, Zeno De Rossi alla batteria e lo stesso Bearzatti al sax, X (Suite for Malcom) è prodotta in CD dal Parco della Musica Records di Roma e viene realizzata in concerto anche come progetto multimediale, con la proiezione di un video di Antonio Vanni con le illustrazioni di Francesco Chiacchio. 90 ª domenica 27 febbraio 2011 ore 18 Palacultura Antonello La Filarmonica Laudamo segue sempre con interesse il percorso artistico di Giovanni Sollima, musicista tra i più significativi del nostro tempo. Dalla sua prima performance per l’associazione nel 1984, poco più che ventenne, come violoncellista in un ensemble con il messinese Carabo Quartet, fino agli ultimi concerti con progetti propri, egli continua ad affascinare per la sua creatività e il suo virtuosismo strumentale. «Giovanni Sollima è un compositore in viaggio. La sua valigia, piena e leggerissima a un tempo, contiene suoni di tutti i tipi, antichi e moderni, sofisticati e popolari. A tirarli fuori, diventano strade e sentieri che s’intrecciano, passando per luoghi sorprendenti, incantati» (F. Maimone). Anche Barock Cello è un viaggio. Sfruttando l’ambiguità del titolo (ba-rock) esplora originali incroci fra diversi generi rock, jazz, electric e minimalismo, non escludendo la musica popolare siciliana e mediterranea e passando naturalmente per il Barocco. Vi troviamo dunque Jimi Hendrix e i Nirvana accanto a un grande del ’600 come Marin Marais. Apre il programma Concerto rotondo dello stesso Sollima, che riprende una tipica forma barocca, e lo chiude Taranta, un ballo a cerchio: lo spettacolo è un gioco con i suoni e insieme un viaggio ciclico, in cui inizio e fine coincidono e perpetuamente si capovolgono. GIOVANNI SOLLIMA violoncello BAROCK CELLO GIOVANNI SOLLIMA Concerto rotondo: I - II - III Yafù - IV GIOVANNI BATTISTA DEGLI ANTONI Ricercata VII GIOVANNI SOLLIMA Lamentatio JIMI HENDRIX Angel NIRVANA Polly MARIN MARAIS La Folia (arr. Giovanni Sollima) GIOVANNI SOLLIMA Natural Songbook: # 2 - # 3 - # 4 Taranta 90 ª domenica 6 marzo 2011 ore 18 Palacultura Antonello BORIS PETRUSHANSKY pianoforte FRANZ SCHUBERT 16 Ländler op. 67 D 734 ˇ DMITRIJ ˇSOSTAKOVIC Sonata in si min. op. 61 *** ˇ DMITRIJ ˇSOSTAKOVIC 24 Preludi e Fughe op. 87: 6. Preludio e Fuga in si min. 5. Preludio e Fuga in re magg. FRANZ SCHUBERT Sonata in re magg. op. 53 D 850 Hanno qualcosa in comune ˇ compositori Schubert eˇSostakovic, tanto distanti tra loro per epoca, cultura, contesto geografico e biografia? Forse più di quanto non immaginiamo. Boris Petrushansky ha ideato il suo recital con l’intento di mettere a confronto questi due mondi sonori apparentemente diversi ma in realtà vicini nella loro ermetica estraneità alla realtà circostante. Una realtà (la dittatura sovietica ˇ il regime poliziesco per ˇSostakovic, della Restaurazione viennese per Schubert) vissuta come limitazione, come oppressione, con la sola via di fuga offerta da una scrittura musicale che usa le forme classiche per nascondere un mondo segreto fatto di motti, citazioni, autocitazioni. Un sottile gioco di rimandi lega infatti tutti i brani in programma, esaltandone il legame interiore e favorendo un’integrità d’ascolto. Boris Petrushansky, nato a Mosca, è stato l’ultimo allievo del grande didatta Heinrich Neuhaus. Ha suonato con le più importanti orchestre sotto la direzione di direttori come Valery Gergiev, e ha collaborato con virtuosi quali Misha Maysky, Leonid Kogan e Igor Oistrakh. Dopo la fine dell’URSS si è stabilito in Italia, e insegna all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola. 90 ª domenica 13 marzo 2011 ore 18 Palacultura Antonello «Artista del popolo, amico del popolo, nemico del popolo: sono stato tutto questo, hanno deciso che sono stato tutto questo... La mia musica non è mai come appare, si nasconde. E perché un artista del popolo dovrebbe sentire il bisogno di nascondersi? La musica è la mia salvezza e la musica da camera è il mio rifugio segreto, ˇ ˇ descrive lì non mi tradisco». Così Sostakovic sé stesso e la propria musica, il cui linguaggio cifrato solo adesso cominciamo a decodificare. Dopo La notte delle dissonanze dedicato a Mozart e La musica dell’Apocalisse dedicato a Messiaen, «Un artista del popolo?» Un ˇ ˇ concerto per Dmitrij Sostakovic è il nuovo progetto del musicologo Sandro Cappelletto, nominato nel 2010 direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana. Insieme al Quartetto Savinio e al pianista Marco Scolastra, Cappelletto ripercorre la vita del compositore attraverso lettere, testimonianze e documenti d’archivio, in una narrazione dove la prosa di Cecov e i ˇ Achmatova ˇ versi della s’intrecciano agli atroci comunicati del regime, alle riflessioni di Sostakovic e, soprattutto, alle sue pagine cameristiche più intense. «Il racconto diventa ˇ così ilˇ diario dell’anima di un musicista che chiede soltanto di potersi esprimere. La vicenda di Sostakovic è finita e sempre ricomincia, ovunque la libertà dell’arte sia minacciata». SANDRO CAPPELLETTO voce narrante, drammaturgia QUARTETTO SAVINIO Alberto Maria Ruta violino Rossella Bertucci violino Francesco Solombrino viola Lorenzo Ceriani violoncello MARCO SCOLASTRA pianoforte «UN ARTISTA DEL POPOLO?» UN CONCERTO ˇ ˇ PER DMITRIJ SOSTAKOVIC ˇ DMITRIJ ˇSOSTAKOVIC Trio in mi min. op. 67 per violino, violoncello e pianoforte Quintetto in sol min. op. 57 per pianoforte e archi 90 ª domenica 20 marzo 2011 ore 18 Palacultura Antonello FRANCO MEZZENA violino STEFANO GIAVAZZI pianoforte LUDWIG VAN BEETHOVEN Sonata in sol magg. op. 30 n. 3 Sonata in sol magg. op. 96 *** Sonata in la magg. op. 47 «A Kreutzer» Quando due musicisti di rango si uniscono in un progetto cameristico, il risultato non può che essere quello di un prodotto destinato a lasciare una traccia nella storia dell’interpretazione. È il caso dell’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven incisa nel 2009 in 4 CD per la Wide Classique da Franco Mezzena e Stefano Giavazzi, e da loro presentata in un ciclo di tre concerti nelle più prestigiose istituzioni. I due strumentisti accendono il fascino di un repertorio frequentato da sempre dai grandi interpreti, creando «un affresco strumentale solare, quasi mediterraneo (consiste in questo una delle peculiarità della loro lettura beethoveniana) e offrendo una dimensione attuale e moderna a questi lavori tra i più riusciti in fatto di bello musicale e tra i più alti della musica cameristica» (A. Brena). Franco Mezzena, violinista di spicco e noto didatta, ha registrato oltre 50 CD e DVD ottenendo consensi dalla critica specializzata con recensioni e copertine sulle riviste musicali. Stefano Giavazzi, vincitore di competizioni pianistiche internazionali, vanta una prestigiosa carriera sia da camerista che da solista in recital e con l’orchestra sotto la direzione di note bacchette. Attivo anche come docente e operatore musicale, è direttore artistico della Società della Musica di Mantova. Alla Filarmonica Laudamo il duo presenta un programma che include la Sonata op. 47 «A Kreutzer» . 90 ª domenica 27 marzo 2011 ore 18 Palacultura Antonello Quella degli Ashkenazy è una famiglia di musicisti. Il padre Vladimir è un celebre pianista e direttore d’orchestra, il figlio maggiore Vovka (nato come lui a Mosca) ne ha ereditato il talento pianistico, mentre il figlio minore Dimitri (nato a New York) è uno dei clarinettisti più entusiasmanti della nuova generazione. I tre Ashkenazy incrociano spesso le loro strade: Vladimir accompagna i figli ora sedendo alla tastiera (con Vovka ha inciso il repertorio russo e francese per due pianoforti e per pianoforte a quattro mani) ora salendo sul podio. Ma più di frequente Dimitri e Vovka si esibiscono in duo, mettendo in comune la loro esperienza di solisti Philharmonia Orchestra, Sinfonica di Cleveland e di San Francisco, NHK di Tokyo, Berlin Deutsches Symphonie ed European Union Youth Orchestra sono infatti le formazioni con cui Vovka frequenta i più noti teatri. Nelle ultime stagioni Dimitri ha suonato da solista alla Scala di Milano, al Festival Internazionale di Bergen, a Londra, Monaco, Parigi, negli USA, in Australia, Islanda e Giappone. Nel repertorio cameristico ha avuto come partner il Quartetto Kodaly, Barbara Bonney, Antonio Meneses, Cristina Ortiz e Maria João Pires. Il duo Ashkenazy suona per la prima volta a Messina, presentando un programma con musiche del ’900. DIMITRI ASHKENAZY clarinetto VOVKA ASHKENAZY pianoforte WITOLD LUTOSLAWSKI Dance Preludes CLAUDE DEBUSSY Première Rhapsodie FRANCIS POULENC Sonata *** NINO ROTA Sonata in re MARIO CASTELNUOVO TEDESCO Sonata op. 128 90 ª domenica 3 aprile 2011 ore 18 Palacultura Antonello LUCIA BOVA arpa MARCO CAPPELLI chitarra AVI AVITAL mandolino HANS WERNER HENZE Carillon, Récitatif et Masque LUCIANO BERIO Sequenza II per arpa GOFFREDO PETRASSI Seconda Serenata Trio *** ALBERTO GINASTERA Sonata op. 47 per chitarra KLAUS HUBER Luminescenza. Piccola musica enigmistica per Brian Ferneyhough YASUO KUWAHARA Improvised Poem per mandolino GIOVANNI SOLLIMA nuova commmissione prima esecuzione assoluta Il chitarrista napoletano Marco Cappelli, docente al Conservatorio di Palermo e al Music Department della Columbia University, vive a New York dove ha ideato l’EGP (Extreme Guitar Project): dieci brani originali a lui dedicati da compositori della scena Down newyorkese che, registrati in CD per Mode Records nel 2006, hanno aperto una collana di nuove musiche per chitarra sola curata dallo stesso Cappelli per la Peters. Il mandolinista israeliano Avi Avital, che oggi vive e opera a Berlino, si è affermato in molti contesti internazionali e ha suonato da solista in orchestra con direttori come ˇ ed Entremont. Rostropovic L’arpista Lucia Bova si è diplomata in Italia e perfezionata al Conservatorio di Nizza, dove ha ottenuto all’unanimità il Prémier Prix. Prima arpa nei principali enti lirici italiani, insegna al Conservatorio di Bari ed è autrice del libro L’arpa moderna (Suvini Zerboni 2008). Il Trio Bova-Cappelli-Avital, nato all’interno dell’Ensemble Dissonanzen durante l’incisione discografica della musica da camera di Henze, si caratterizza per le sue originali combinazioni timbriche e per i programmi innovativi. Alla Filarmonica Laudamo presenta autori moderni e contemporanei, e in prima esecuzione un brano appositamente commissionato a Giovanni Sollima. 90 ª domenica 10 aprile 2011 ore 18 Palacultura Antonello Alla fine degli anni ’80 Andrea Padova ottenne a Messina i suoi primi riconoscimenti sia come compositore (premiato al Concorso Internazionale “Gino Contilli”) che come pianista curioso e versatile. Questa doppia anima di autore ed esecutore è divenuta nel tempo il punto di forza della sua carriera, propiziata dalla vittoria all’Internationaler Klavierwettbewerb “J.S. Bach” del 1995, che lo ha fatto debuttare alla Carnegie Hall di New York e in sale altrettanto note. Pur restando «uno dei più importanti interpreti contemporanei di Bach»(Allgemeine Zeitung), grazie al magistero appreso da Vincenzo Vitale, Aldo Ciccolini ed Eric Larsen, Andrea Padova padroneggia oggi un repertorio vastissimo. Sul versante compositivo i suoi lavori per pianoforte solo, incisi nei due CD della Stradivarius Landscape in Motion e Notes posted on the Refrigerator, si impongono per il loro linguaggio magicamente sospeso fra il rigore della musica classica, l’energia del jazz e la spontaneità della musica d’oggi. In questa stagione Andrea Padova porta la propria musica in Europa, Stati Uniti, Giappone, e si esibisce in recital dedicati a Bach, Schumann, Debussy. Di Liszt, nel bicentenario della nascita, esegue alla Filarmonica Laudamo le più belle parafrasi su opere verdiane e wagneriane. ANDREA PADOVA pianoforte JOHANN SEBASTIAN BACH Aria variata alla maniera italiana BWV 989 Concerto italiano BWV 753 *** FRANZ LISZT Il sogno di Elsa (dal Lohengrin di Wagner) Canto delle filatrici (da L’olandese volante di Wagner) Danza sacra e Duetto finale (dall’Aida di Verdi) Reminescenze da Boccanegra (dal Simon Boccanegra di Verdi) 90 ª domenica 17 aprile 2011 ore 18 Palacultura Antonello ORCHESTRA DI FIATI DEL CONSERVATORIO CORELLI LINO BLANCHOT direttore musiche originali per Symphonic Band in collaborazione con Conservatorio Corelli di Messina La Filarmonica Laudamo e il Conservatorio Corelli collaborano da tempo nella realizzazione di progetti che vedono coinvolti i due complessi dell’istituto musicale: l’orchestra sinfonica e l’orchestra di fiati. Entrambe sono state infatti protagoniste di eventi con la partecipazione di noti solisti (come il pianista François-Joël Thiollier) e di prime esecuzioni assolute anche incise in CD per la Scomegna. Nel 2009 l’orchestra di fiati, diretta da Lino Blanchot, ha tenuto un concerto alla Filarmonica Laudamo registrato e trasmesso da Radio Vaticana. Il suo ritorno in questa stagione assume però un significato particolare. Nel 1938 la Filarmonica Laudamo fondò una Scuola di Musica, inizialmente rivolta ai soci e in seguito a un’utenza allargata, chiamando a dirigerla prima il compositore Franco Margola e poi Gino Contilli. La scuola fu riconosciuta nel 1942 Liceo Musicale “Antonio Laudamo”, ed eretta in Ente Morale nel 1948. Pareggiata ai conservatori di stato nel 1953, fino al 1962 è stata parte integrante dell’associazione. Negli anni ’70 è poi divenuta sezione staccata del “Cilea” di Reggio Calabria. Nel 1980 ha ottenuto l’autonomia come Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli” di Messina. La presenza della sua Symphonic Band costituita da allievi, ex alunni e docenti, nella 90ª stagione della Filarmonica Laudamo costituisce dunque la migliore testimonianza dell’origine e del lungo percorso comune compiuto dalle due istituzioni. 90 ª martedì 10 maggio 2011 ore 21 Teatro Vittorio Emanuele Aperta dalla Sinfonia della Ricciarda, si chiude con un’altra sinfonia d’opera di Antonio Laudamo la 90ª stagione dell’associazione concertistica a lui intitolata. La Ricciarda, del 1833, fu il primo melodramma del Laudamo; fino al 1859 egli continuò a comporre opere serie e semi-serie molto apprezzate dal pubblico e dalla stampa coeva. Quasi nulla, purtroppo, resta oggi di questa sua copiosa produzione che i vecchi “filarmonici” tentarono di recuperare dalle macerie del terremoto del 1908, riuscendo a mettere in salvo appena qualche pagina. È il caso di una Sinfonia d’opera non più riconducibile al contesto originario, che conservata con cura nell’Archivio della Filarmonica Laudamo (e successivamente passata nella Biblioteca del Conservatorio Corelli dove oggi si trova), fu eseguita in concerto nel gennaio 1944 nella piccola Sala Laudamo dall’orchestra sinfonica formata dai soci dell’ente e da musicisti professionisti sotto la direzione del messinese Pasqualino Saya. Dopo così tanto tempo, abbiamo l’occasione di ascoltarla per la prima volta nel luogo d’elezione per il quale fu ideata: lo storico Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Con questa piccola sinfonia operistica prende avvio un articolato programma liricosinfonico incentrato sulle più belle e celebri arie d’opera e da concerto di Mozart. ORCHESTRA DEL TEATRO VITTORIO EMANUELE direttore e solisti da definire ANTONIO LAUDAMO Sinfonia d’opera (1850 circa) inedita, prima esecuzione moderna WOLFGANG AMADEUS MOZART Arie d’opera e da concerto 90 ª GALLERIA IN MUSICA Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contempemporanea giovedì 11 novembre 2010 ore 17 OMNIA SAX QUARTET Luigi Celona sax soprano Italo Andrea Anastasi sax alto Rosario Domenico Greco sax tenore Raffaele Benedetto sax baritono NICOLÓ GULLÍ Bagatella ROSSINI... PER QUATTRO (arr. Gaetano Di Bacco) SALUTE TO GLENN MILLER Frank W. Meacham: American Patrol Glenn Miller: Moonlight Serenade Joe Garland: In the Mood (arr. Bill Holcombe) PEDRO ITURALDE Pequena Czarda MASSIMO VALENTINI Greek HEINER WIBERNY Ulla in Africa NICOLA PIOVANI La vita è bella (arr. Gianfranco Brundo) giovedì 2 dicembre 2010 ore 17 I MIRABILI SONIA MANGRAVITI direttore Maria Susanna Biondo - Silvia Bruccini Francesca Coppini - Alessandra Pipitò Alessandra Santisi - Simona Costa soprani Isabella Collogrosso - Simona Ficarra Federica Grioli - Anna Musicò mezzosoprani Amalia Contino - Serena Dottore Viviana Mangraviti - Roberta Stanco contralti Fabio Anastasi - Giovanni Cascio Angelo Soraci - Giuseppe Emiliano Zagami tenori Gaetano Biondo - Silvio Busà Alfonso Collogrosso - Alessio Mangraviti bassi Joshua fit the battle of Jericho - I’m gonna sing “til the spirit” (negro spiritual) Stan Getz/Charlie Byrd Jazz Samba Paul McCartney Blackbird (arr. King’s Singers) Arcangelo Corelli Allegro dal Concerto op. 6 n. 8 Johann Sebastian Bach Aria sulla quarta corda (arr. Swingle Singers) Trio Lescano Medley Virgilio Savona Però mi vuole bene Bobby McFerrin Don’t worry, be happy Claudio Mattone Le ragazze Enya Orinoco Flow Mika Happy Ending GALLERIA IN MUSICA Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contempemporanea giovedì 3 marzo 2011 ore 17 SAMUELE GALEANO violino 90 giovedì 24 marzo 2011 ore 17 NELLO ALESSI PIERO VITI duo chitarristico JOHANN SEBASTIAN BACH Partita II in re min. BWV 1004 EUGÈNE YSAYE Sonata n. 4 in mi min.: 1. Allemanda FRITZ KREISLER Recitativo e Scherzo. Capriccio op. 6 DOMENICO CIMAROSA 4 Sonate FERDINANDO CARULLI Fantasia sull’opera Il matrimonio segreto di Cimarosa JOAO DE PERNAMBUCO Sons de Carilloes (arr. Nello Alessi) ANTONINO PIRRONE Quasi un canto cercando JOHN LENNON/PAUL MCCARTNEY She is leaving home (arr. Leo Brouwer) Yesterday - Honey Pie (arr. Nello Alessi) ª 90 ª GALLERIA IN MUSICA Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contempemporanea giovedì 7 aprile 2011 ore 17 MARIA GRAZIA ARMALEO marimba, vibrafono, steel drums, percussioni musiche di ECKHARD KOPETZKI NEY ROSAURO NILS ROHWER FRANCESCO LIPARI nuova commissione della Filarmonica Laudamo prima esecuzione assoluta giovedì 5 maggio 2011 ore 17 ALBERTO VOCATURO flauto ALESSIA PITALI arpa JACQUES IBERT Entr’acte ANONIMO INGLESE SEC. XVI Greensleeves Variations CAMILLE SAINT-SAËNS Fantasia GAETANO DONIZETTI Sonata LUIGI MAURIZIO TEDESCHI Elegia op. 22 GEORGES BIZET Intermezzo dalla Carmen presentazione e performance del metodo «Didattica del ritmo e Body Percussion» di Maria Grazia Armaleo FRYDERYK CHOPIN Variazioni su un tema di Rossini VINCENZO MONTI Csárdás