Istituto Comprensivo "Dante Alighieri" di Sant'Agostino - Scuola Primaria di Dosso
Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Scuola Primaria di Dosso
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(redatto in conformità all’art. 28, comma 2 del D.Lgs. 81/08 “Testo Unico della Sicurezza”)
Valutazione dei rischi e interventi di adeguamento
(check list per l’individuazione dei pericoli e delle fonti di rischio negli edifici scolastici; indicazione delle priorità di intervento e
delle misure di prevenzione e protezione atte a garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza nelle attività scolastiche)
Aggiornamento anno scolastico 2016-2017
A cura di:
Legenda
P ......... positivo, nessun intervento di adeguamento richiesto
N ......... negativo
NA ...... non applicabile
NR ...... non rilevato/non rilevabile
SI ........ affermazione
NO...... negazione
R ......... entità del rischio
F ......... frequenza attesa - probabilità di accadimento dell'evento
D ......... danno atteso
..... non verificato / non verificabile
 dott. Arturo Travagli
Responsabile esterno incaricato del
Servizio di Prevenzione e Protezione
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Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Metodologia per la valutazione numerica del rischio utilizzata
La valutazione del rischio avviene associando ad ogni FATTORE DI RISCHIO una PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO di un evento
infortunistico provocato da tale fattore ed una ENTITA’ DI DANNO derivante atteso. La probabilità di accadimento è fissata in tre livelli di valore
numerico 1, 2 e 3. La entità del danno atteso è fissata parimenti in tre livelli di valore 1, 2 e 3.
L’ ENTITA’ DEL RISCHIO è rappresentata dal prodotto del valore del danno atteso D per il valore delle probabilità di accadimento F dell’evento
(R=FxD)
Nelle tabelle seguenti sono descritti i livelli di magnitudo e probabilità considerati.
Tabella 1 - Scala dell’indice “D” (magnitudo del danno potenziale)
Valore
Criteri
1
Si sono verificati danni che hanno prodotto inabilità temporanea con prognosi <=3 giorni di guarigione. Nell’ambito dell’attività è stata individuata una tipologia di
incidente durante una fase di attività che può causare danni lievi a persone o cose. Sono presenti agenti biologici del gruppo 1, sostanze e/o preparati tossici per
ingestione, nocivi per inalazione e/o contatto cutaneo o irritanti.
2
Si sono verificati danni che hanno prodotto inabilità temporanea con prognosi >3<=30 giorni di guarigione. Nell’ambito dell’attività è stata individuata una tipologia
di incidente durante una fase dell’attività che può causare danni moderati a persone o cose e/o produrre una limitata contaminazione dell’ambiente. Sono presenti
agenti biologici del gruppo 2, sostanze e/o preparati cancerogeni, molto tossici per ingestione e/o contatto cutaneo, infiammabili, comburenti.
3
Si sono verificati danni che hanno prodotto sulle persone effetti irreversibili (morte, perdite anatomiche e/o funzionali). Si sono verificati danni che hanno prodotto
inabilità temporanea con prima prognosi >30 giorni di guarigione. Nell’ambito dell’attività è stata individuata una tipologia di incidente durante una fase dell’attività
che può causare danni gravi a persone o cose e/o produrre alta contaminazione dell’ambiente. Sono presenti agenti biologici del gruppo 3 o 4, sostanze e/o preparati
cancerogeni e tossici o molto tossici, altamente infiammabili, capaci di esplodere, molto pericolosi per l’ambiente.
Tabella 2 - Scala dell’indice “F” (probabilità - frequenza eventi)
Valore
Criteri
1
Il fattore di rischio può provocare un danno solo in circostanze occasionali o sfortunate di eventi. Non sono noti o sono noti solo rari episodi già verificatisi. Non
esiste una correlazione tra attività lavorativa e fattori di rischio. Esiste una correlazione tra l’attività e un migliore andamento infortunistico e/o di malattie
professionali su un periodo significativo (tre, cinque anni).
2
Il fattore di rischio può provocare un danno, anche se non in maniera automatica o diretta. É noto qualche episodio che, per la tipologia considerata ha dato luogo a
danno. L’attività lavorativa comporta la necessità di intervento su attrezzatura di lavoro in funzionamento. Esiste una correlazione tra l’attività e/o il fattore di rischio
e le anomalie dell’andamento infortunistico e/o di malattie professionali su un periodo significativo (tre, cinque anni).
3
Si sono registrati danni per la tipologia considerata (incidenti, infortuni, malattie professionali). L’attività lavorativa richiede una particolare organizzazione del
lavoro perchè presenta interferenze, sovrapposizioni, incompatibilità di operazioni, ecc.. Esiste una correlazione tra l’attività e/o il fattore di rischio ed il
peggioramento dell’andamento infortunistico e/o di malattie professionali su un periodo significativo (tre, cinque anni). Sono state segnalate situazioni di rischio
potenziale per danni gravi.
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1
2
Fonti di
rischio
Perimetrazione
Muro di cinta
Recinzione
Cancelli e portoni
Passaggi esterni
Transito pedoni
Transito autoveicoli
3
Pertinenze esterne
dell’edificio
4
Accessibilità disabili
5
Rischi architettonici
6
Scale interne ed
esterne
Scale verticali
Scale a chiocciola
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Caratteristiche
Esito
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Muro di cinta di altezza adeguata
Recinzione integra e di altezza
sufficiente
Uscite prive di rischio
Transiti pedonali privi di rischio
Circolazione autoveicoli senza pericoli
o rischi per i pedoni
Accesso mezzi di soccorso
P
Superfici regolari ed uniformi
Attrezzature del parco giochi
Tombinature sporgenti
Ostacoli e impedimenti
Presenza di eventuali pericoli
Presenza di barriere architettoniche
Rampe per disabili
Parcheggi riservati
Superfici regolari ed uniformi
Conformazione dell’edificio
Tetto, cornicione e grondaie
Balconi e aggetti
Intonaco e rivestimenti
Presenza di crepe, fessure e difetti nelle
strutture murarie e portanti
Larghezza conforme alle norme
Parapetti a norma
Pianerottoli di larghezza pari a quella
della rampa
Corrimano (2 se l>1,80m)
Pedate e alzate di dimensioni idonee
Pedate con superficie uniforme e
antisdrucciolevole
Gabbia di sicurezza nelle scale verticali
N
Presenza di coperchio di botola
sporgente dal terreno e radici affioranti
nella parte posteriore del cortile
N
Accessibilità limitata al piano terra
Indisponibilità dei locali del
piano superiore per i disabili
1=1x1
N
Scale esterne a 5 gradini prive di
corrimano
Caduta dall’alto
2=2x1
N
Parapetto della scala interna di altezza
insufficiente e disegno non conforme alle
norme tecniche: adottare le opportune
misure di sorveglianza
Caduta dall’alto
3=1x3
P
Rischi residui
R=FxD
Unico cancello scorrevole ad
apertura manuale e ad uso
promiscuo. Manca un cancello
pedonale con apertura elettrica
a distanza.
Uscita su area adibita a
parcheggio autoveicoli.
Inciampo
2=2x1
P
NOTA: il parapetto della rampa
per disabili potrebbe essere
usato dagli allievi per scopi
ludici: adottare le opportune
misure di sorveglianza.
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Fonti di
rischio
Caratteristiche degli
ambienti interni e dei
locali ad uso didattico
8
Ascensori e
montacarichi
9
Porte interne
Porte con apertura nei
due sensi di
circolazione
Porte e serrande ad
azionamento
meccanico
Porte e serrande con
apertura verso l’alto
Porte con superfici
trasparenti e
traslucide
Palestre e attrezzi
sportivi
10
Caratteristiche
Esito
Locali adeguati all’attività
Altezza minima del soffitto 3 m
Spazi sufficienti per le persone e le
attrezzature didattiche
Pavimenti idonei e facilmente pulibili
Intonaci e rivestimenti interni adeguati
Assenza di macchie sui muri e di tracce
di umidità
Cabina autolivellante al piano
Pulsante di allarme e citofono interno
Bottoniera ad h < 1,20 m
Bottoni con lettere in braille
Luce di emergenza interna
Segnaletica interna ed esterna
Assoggettato a collaudo e sottoposto a
verifica periodica
Facilità nell’apertura
L’apertura non comporta rischio per chi
transita all’esterno
Maniglie e serrature non pericolose
Segnalazioni ad altezza d’occhio
Arresto di emergenza e blocco
anticaduta
Apertura manuale o automatica in caso
di mancanza di energia elettrica
Protezione antisfondamento delle
superfici trasparenti e traslucide
Lastre di vetro certificate
Vetri certificati o protetti contro gli urti
Corpi illuminanti protetti contro gli urti
accidentali
Spigoli acuti protetti contro gli urti
Attrezzi sportivi privi di pericoli
Attrezzi sportivi riposti il luogo idoneo
e in modo ordinato
P
Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=FxD
NA
N
NA
Alcune uscite verso l’esterno sono
prive di pianerottoli di adeguata
larghezza in corrispondenza delle
porte
Caduta dall’alto
2=1x2
NOTA: le maniglie delle porte sono
obsolete e poco efficienti ma non
costituiscono motivo di pericolo.
La palestra non è attualmente
agibile per motivi di sicurezza.
L’accesso interno alla palestra è
sbarrato.
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12
Fonti di
rischio
Infissi, pareti vetrate,
paratie e lucernari
Elementi pericolosi
in caso d’urto
13
Condizioni ambientali
interne
14
Arredi e scaffalature
Caratteristiche
Esito
Accessibilità per l’apertura e le pulizie
Barriera di protezione h > 1 m
Lastre di vetro non pericolose o
protette contro lo sfondamento
Lastre di vetro segnalate
Lastre di vetro installate in posizione
elevata
Lastre di vetro certificate
Superfici taglienti
Superfici acuminate
Spigoli acuti
N
Idoneità delle condizioni di lavoro
Locali asciutti e privi di umidità
Schermature alle finestre
Idoneità dell’ambiente luminoso
Assenza di abbagliamenti e zone
d’ombra
Assenza di correnti d’aria e di superfici
calde/fredde
Arredi funzionali ed ergonomici
Arredi con superfici non riflettenti
Arredi privi di lastre di vetro
pericolose e di parti protrundenti
Scaffalature stabili, resistenti e
ancorate ad almeno una superficie
Immagazzinamento corretto
Accesso ai ripiani alti privo di rischi
per gli operatori
N
N
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Lastre lunotti superiori accesso ai
bagni: verificare periodicamente i telai
di contenimento e proteggere le lastre
con pellicola o sostituirle con altro
materiale non frangibile
Elementi del termosifone a spigoli acuti
nelle aule e nei corridoi in posizione
non pericolosa
Assenza di schermature nelle vetrate
dei corridoi e in un’aula del piano
primo esposta a sud
Rischi residui
R=FxD
Caduta di lastre di vetro dall’alto
3=1x3
NOTA: lastre di vetro sopraporta
nelle aule protette con pellicola.
Impatto contro superfici
acuminate
2=1x2
Pilastri all’interno delle aule della
nuova ala del primo piano protetti
con angolari.
Soleggiamento eccessivo
2=2x1
P
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Fonti di
rischio
Servizi igienici e
spogliatoi
Caratteristiche
Sufficienti e adeguati
Distinti per uomini e donne
Dotati di antibagno
Dotati di sufficiente ricambio aria
naturale o artificiale
Porta di almeno 0,85 m con apertura a
scorrere o apribile verso l’esterno
Attrezzature e sanitari a norma
Presenza di campanello di allarme
Pacchetto di medicazione
Cassetta di pronto soccorso
Coperta termica
Esito
Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
P
16
Servizi igienici per
disabili
17
Presidi di pronto
soccorso
18
Pulizia degli ambienti
e dei locali interni
Idonea pulizia delle superfici
Organizzazione adeguata e non a
rischio per gli addetti alle pulizie
P
19
Rischio chimico
Microinquinamento
Agenti chimici
pericolosi
Assenza di agenti cancerogeni,
mutageni, tossici, nocivi e corrosivi
Protezione contro il fumo passivo
Adeguata ventilazione dei locali
Assenza di rischio di inalazione di fibre
di vetro e amianto
Assenza di rischio di inalazione di
microinquinanti
Assenza di rischio di inalazione di
polveri e aerosol
Idonea pulizia degli ambienti
Agenti chimici nocivi per la pulizia
degli ambienti
Prodotti chimici infiammabili
Idoneità e inaccessibilità del luogo di
conservazione delle scorte
N
Rischi residui
R=FxD
Possibile disagio derivante
dalla presenza prevalente di
turche nei bagni femminili.
Acqua calda disponibile solo in
un rubinetto in ogni piano.
Indisponibilità di servizi
igienici per disabili in caso di
necessità
NR
P
Collocare i prodotti per le pulizie in
ambienti dotati di aerazione
Adeguare periodicamente il
contenuto della cassetta di
pronto soccorso alle
prescrizioni del DM 388/2003
Richiedere le schede di
sicurezza dei prodotti e
verificarne idoneità e corrette
modalità di impiego
Inalazione di microinquinanti
1=1x1
Istruire il personale al corretto
uso delle bombolette spray
altamente infiammabili.
Il ripostiglio ove sono collocate
le scorte dei prodotti per le
pulizie è privo di aperture o di
sistemi di ventilazione forzata
per il ricambio aria.
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Fonti di
rischio
Videoterminali
21
Attrezzature per
ufficio
22
Scale manuali
23
Attrezzature e
insiemi a pressione
24
Mezzi di
sollevamento
25
Sorgenti di
radiazioni ionizzanti
e non ionizzanti
Radon (Rn-222)
Caratteristiche
Esito
Attrezzature conformi al D.Lgs. 81/08
Prescrizioni minime degli ambienti di
lavoro conformi al D.Lgs. 81/08
Interfaccia elaboratore-uomo conforme al
D.Lgs. 81/08
Disponibilità poggiapiedi a richiesta
Taglierine dotate di protezione
Cutter dotato di lama rientrante
Oggetti pesanti in posizione pericolosa
Altre attrezzature pericolose
Adeguate al progresso tecnico e marcate
EN 131
Idonee ed in buono stato
Di altezza idonea per raggiungere la
massima quota di lavoro
Uso di trabatelli per lavori ad altezze
elevate
P
Conformi ai regolamenti speciali
ANCC/ISPESL e alle altre normative
vigenti
Conformi alle disposizioni normative
relative ai criteri di costruzione,
montaggio e uso
Presenza di macchine radiogene nei
laboratori
Presenza di campi elettromagnetici
associati alle linee elettriche di rete, alla
telefonia cellulare, ai radar, alla luce
infrarossa, visibile e ultravioletta
Presenza di radon negli ambienti scolastici
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=FxD
NA
P
Infissi e soffitti alti, adottare le
opportune misure organizzative.
Istruzione del personale sul corretto
uso delle scale manuali.
Non utilizzare le scale se non per
interventi limitati nel tempo e
situati alle quote più basse.
Usare gli estensori per la pulizia
delle lastre di vetro.
Impiegare i trabatelli per la
manutenzione e pulizia dei punti
collocati alle quote più alte e meno
accessibili.
NA
NA
NR
L’indagine condotta da ARPA Emilia-Romagna nel 2001 ha verificato che
nelle scuole e nelle abitazioni la concentrazione di Rn-222 riscontrata è
costantemente inferiore al valore di azione adottato nelle Raccomandazioni
90/143/EURATOM, attestandosi in media sul valore di 44 Bq/m2 contro
una media nazionale di 70 Bq/m2. Nel caso specifico, la presenza del
vespaio al di sotto dell'edificio, protegge i piani superiori da infiltrazioni di
gas Radon proveniente dal terreno sottostante. A fini preventivi,
provvedere al periodico ricambio d'aria degli ambienti interni.
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Fonti di
rischio
Agenti biologici
Caratteristiche
L'attività opera con impiego di agenti
biologici.
Vi sono impianti suscettibili di
trasmettere malattie derivanti da
presenza di salmonella/legionella.
Trasmissione ambientale di malattie
infettive
Evitare di effettuare attività di pulizia
durante l’orario scolastico
Esito
N
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Presenza di scaldacqua elettrico murale
di piccola capacità all’interno
dell’antibagno del piano rialzato e del
piano primo
Rischi residui
R=FxD
Richiedere al Comune di S.
Agostino se sono osservate le
precauzioni gestionali per gli
impianti soggetti al rischio
“Legionellosi”
3=1x3
Verificare se vengono effettuati
periodici interventi di
manutenzione atti a prevenire il
rischio di trasmissione di malattie
derivanti dalla presenza di
legionella negli impianti
idrosanitari / ambienti secondo
quanto previsto dal relativo
protocollo.
Richiedere al Comune di S.
Agostino l’invio di copia del
protocollo applicato da parte delle
ditte incaricate della gestione degli
impianti idro-sanitari.
Disposizioni impartite dal
Dirigente per prevenire la
proliferazione di batteri nocivi alla
salute in casi di presenza di
impianti idrosanitari suscettibili di
trasmettere malattie derivanti dalla
presenza di salmonella/legionella.
Garantire l’effettuazione di
periodici interventi di
derattizzazione.
Assicurare una adeguata
frequenza degli interventi di
pulizia degli elementi
dell’impianto di riscaldamento.
Assicurare una adeguata
frequenza degli interventi di
detergenza e sanificazione delle
superfici
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Fonti di
rischio
Prevenzione incendi
Adempimenti
documentali per la
prevenzione incendi
Caratteristiche
Esito
Edificio con caratteristiche adeguate al
numero di presenze
Materiali infiammabili e combustibili
Presenza di cause d’innesco
Impianti elettrici adeguati
Resistenza al fuoco delle strutture
Reazione al fuoco dei materiali
Vie di esodo idonee per numero,
larghezza, lunghezza, altezza e
disposizione
Porte su vie di esodo idonee per
dimensioni, senso di apertura e
dispositivi di apertura
Compartimentazione dei locali con
carico d’incendio elevato
Impianto di rivelazione incendi
Impianto di spegnimento automatico
Impianto idrico antincendio ad
idranti/naspi
Sistema di evacuazione fumi
Idoneità degli estintori per numero,
capacità estinguente e disposizione
Coperta antifiamma
Impianto di allarme a comando
manuale e/o automatico
Interruttore generale di sgancio degli
impianti elettrici
Segnaletica di emergenza adeguata e
installata in modo idoneo e coerente
Presenza e idoneità dell’impianto di
illuminazione di emergenza
Valutazione rischio incendio
Piano di emergenza
Certificato di prevenzione incendi
Dichiarazione di conformità 37/08
degli impianti antincendio
N
Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Estintori collocati ad altezza eccessiva
Rischi residui
R=FxD
Difficoltà per un pronto utilizzo
dei presidi mobili antincendio
in caso di emergenza
3=1x3
Verificare se l’impianto di
allarme è dotato di
alimentazione di riserva.
Per le prove simulate di
evacuazione viene utilizzato
l’impianto di allarme il cui
pulsante si trova nell’atrio al
piano terra oppure la tromba
nautica.
Registrare l’avvenuta
effettuazione delle verifiche e
dei controlli periodici sul
registro antincendio in
dotazione ad ogni plesso
scolastico.
RACCOMANDAZIONE: per
migliore visibilità, si consiglia
di installare un cartello a
bandiera per segnalare l’uscita
di emergenza sulla scala
antincendio.
NR
N. 67 Scuola fino a 150 persone Cat. A
All. 1 (art. 2, comma 2 DPR 1 agosto
2011, n. 151).
Verificare la documentazione agli atti.
Richiedere attestazione di
conformità antincendio
dell’edificio scolastico
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Fonti di
rischio
Impianti elettrici
Caratteristiche
Esito
Idoneo isolamento dei componenti
Inaccessibilità dei luoghi ad alto
rischio (cabine elettriche)
Inaccessibilità dei quadri elettrici e
delle altre parti dell’impianto
Adeguato grado di protezione degli
involucri
Idoneità dei dispositivi di protezione
differenziale
Idoneità dei dispositivi di protezione
magnetotermica
Presenza dell’impianto di terra
generale e dei collegamenti
equipotenziali
Adeguato coordinamento fra
dispositivi di protezione e impianto di
terra
Adeguatezza dei dispositivi contro le
sovracorrenti
Idoneità dell’impianto di distribuzione
alle utenze
Idoneità delle apparecchiature e delle
macchine alimentate con la corrente
elettrica
Prese a spiana idonee, non
sovraccaricate e dotate di interruttore
per carichi >1000W
Idoneità dei collegamenti volanti
Presenza di interruttore generale
onnipolare all’arrivo delle linee
Attuazione dei provvedimenti
supplementari previsti dalle norme
P
Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=FxD
Ad un esame visivo gli
impianti elettrici paiono
adeguati ed in buone
condizioni manutentive.
Sottoporre periodicamente gli
impianti elettrici a controlli e
verifiche tecniche per
garantirne l’ efficienza nel
tempo.
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30
Fonti di
rischio
Adempimenti
documentali per gli
impianti elettrici
31
Scariche
atmosferiche
32
Adempimenti
documentali per gli
impianti di
protezione contro le
scariche atmosferiche
33
Impianti di
produzione del calore
34
Adempimenti
documentali per gli
impianti di
produzione del calore
Caratteristiche
Esito
Dichiarazione di conformità o di
rispondenza 37/08
Trasmissione della dichiarazione di
conformità all’ISPESL e all’AUSL
Omologazione per impianti realizzati
prima del 23.01.2002
Verifiche periodiche da parte di
organismi di controllo accreditati
Verifiche periodiche da parte di
organismi di controllo accreditati
Controlli secondo le indicazioni delle
norme di buona tecnica per verificarne
lo stato di conservazione e di efficienza
Verifica della probabilità di
fulminazione dell’edificio secondo le
norme CEI
Conformità dell’impianto alle norme
CEI
Dichiarazione di conformità 37/08
Trasmissione della dichiarazione di
conformità a ISPESL e AUSL
Omologazione per impianti realizzati
prima del 23.01.2002
Verifiche periodiche da parte di
organismi di controllo accreditati
Gestione degli impianti
NR
Certificato di prevenzione incendi per
impianti di potenzialità > 116 kW
Certificato di omologazione rilasciato
da ISPESL e/o AUSL
Dichiarazione di conformità 37/08
P
Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Verificare la documentazione
Sottoporre gli impianti a controlli e
verifiche strumentali integrative degli
esami a vista
Sottoporre gli impianti alle verifiche
periodiche di legge
Procedere alla valutazione del rischio di
fulminazione secondo la norma CEI EN
62305-2:2006 e, in relazione all’esito
della stessa, adottare le misure di
protezione adeguate
Rischi residui
R=FxD
Effettuare le verifiche
periodiche degli impianti di
messa a terra con le modalità e
nei termini stabiliti dal DPR
462/01 e sottoporre gli impianti
elettrici a controllo secondo le
indicazioni delle norme di
buona tecnica, redigendo il
prescritto verbale da tenere a
disposizione dell’autorità di
vigilanza.
Ad una valutazione preliminare
l'impianto elettrico non richiede
protezione contro il fulmine
(Rischio R1)
NA
L’edificio scolastico non è
dotato di impianto di protezione
contro le scariche atmosferiche,
non richiesto dalle norme
tecniche in base a valutazione
preliminare.
P
Impianti affidati a terzo
responsabile (CMV Servizi Srl
di Cento).
Richiedere attestazione di
conformità antincendio
dell’impianto termico
NR
Verificare se attività 74 All. 1 soggetta
alle visite ed ai controlli di prevenzione
incendi (art. 2, comma 2 DPR 1 agosto
2011, n. 151).
Verificare la documentazione agli atti.
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Fonti di
rischio
Interferenze lavorative
per presenza di cantieri
temporanei o mobili o
in caso di affidamento
di lavori, servizi e
forniture all'interno
degli ambienti
scolastici
36
Movimentazione
manuale dei carichi
(MMC)
37
Segnaletica
38
Dispositivi di
protezione individuale
(DPI)
Caratteristiche
Incidenti e infortuni causati da
interferenze lavorative
Vi sono persone che movimentano
carichi
La movimentazione dei carichi può
comportare rischi di patologie da
sovraccarico meccanico
La movimentazione si svolge in
condizioni ergonomiche sfavorevoli
Segnaletica di divieto, di
avvertimento, di prescrizione, di
salvataggio o di soccorso e di
informazione correttamente applicata
ed installata in modo coerente.
Cartelli a norma.
Elenco DPI per mansione
Schede individuali di consegna
Gestione informatizzata di fornitura e
consegna dei DPI
Dotazione adeguata all'attività svolta
ed ai rischi presenti nell'ambiente di
lavoro
Esito
NR
P
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Per ogni contratto d'appalto o d'opera o di
somministrazione, esclusi i casi di cui
all'art. 26, comma 3.bis del D. Lgs. 81/08,
deve essere redatto o acquisito il
documento unico di valutazione dei rischi
interferenziali.
Devono venire stimati i costi delle misure
adottate per eliminare o ridurre i rischi
derivanti dalle interferenze lavorative.
Deve essere verificata l'esposizione dei
tesserini di riconoscimento da parte del
personale della ditta incaricata dei lavori.
In caso di interventi di manutenzione
effettuati da lavoratori dipendenti dall'Ente
proprietario dell'immobile, devono essere
espletate le opportune procedure di
cooperazione, coordinamento e reciproca
informazione atte a prevenire i rischi da
interferenze lavorative.
Valutazione del rischio connesso alla
mansione ed ai compiti effettivamente
svolti.
Sorveglianza sanitaria.
Rischi residui
R=FxD
Mancato preavviso dei lavori.
Mancata consegna dei DUVRI
prima dell’effettuazione dei
lavori.
NOTA: allo stato attuale non
sono in corso all’interno della
scuola interventi che possano
provocare interferenze
lavorative di particolare entità.
VEDI SCHEDE DI RISCHIO:
- Collaboratori Scolastici;
- Insegnanti
P
Istruzione dei lavoratori sul significato di
ogni cartello.
Installazione di segnaletica integrativa di
informazione.
Mancata segnalazione dei
cartelli deteriorati o tolti dalla
loro posizione per vandalismo
o a seguito di lavori di
imbiancatura dei locali.
P
Elenco DPI in dotazione a ciascun
lavoratore in funzione della mansione e del
compito agli atti della Segreteria della
scuola. Dare disposizioni scritte per l’uso
dei dispositivi di protezione individuale
durante le operazioni di pulizia e in caso di
impiego di scale portatili.
Mancato controllo nell’uso dei
DPI da parte dei Preposti.
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Istituto Comprensivo "Dante Alighieri" di Sant'Agostino - Scuola Primaria di Dosso
Rif.
39
4
Fonti di
rischio
Fattori organizzativi e
attinenti alla sfera
psicosociale
Fattori esclusi in
quanto non pertinenti o
non presenti
nell’attività scolastica
Caratteristiche
Esito
Funzione e cultura organizzativa
Clima interno e rapporti e relazioni
interpersonali
Contenuto del lavoro
Contesto del lavoro
Lavoratrici madri
Differenze di genere
Differenze di età
Differenze culturali e linguistiche
Presenza di minori, portatori di handicap,
lavoratori con idoneità limitata alla
mansione
Presenza di terzi ed estranei
Rischi connessi alla tipologia contrattuale
attraverso cui viene resa la prestazione
Presenza di attività anomale o di fattori
ad alto impatto organizzativo e
psicologico
Condizioni di lavoro difficili
Alcol e lavoro
Assunzione di sostanze stupefacenti
Ambienti confinati o con sospetto rischio
di inquinamento
Impianti radiotelevisivi, antenne, impianti
elettronici
Macchine, attrezzature di lavoro,
apparecchi e macchinari fissi, escluso
impianti di servizio ad es. riscaldamento,
climatizzazione, condizionamento,
impianti idrici e sanitari, impianti di
distribuzione e utilizzazione del gas,
apparecchiature tipo ufficio,
elettrodomestici vari ad es. usati per la
pulizia dei locali, organi di collegamento
elettrico mobili ad uso domestico ad es.
prolunghe, adattatori, prese multiple,
apparecchi di illuminazione, mezzi di
trasporto delle persone (gite scolastiche e
infortuni in itinere), utensili usati per
l’attività didattica o negli uffici.
P
P
Sopralluogo RSPP del 28 settembre 2016
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Relazione indagine rischi psicosociali.
Procedura per le gestanti.
Procedura di evacuazione in emergenza per
portatori di handicap o lavoratori con
ridotte funzioni percettive o motorie.
Sorveglianza sanitaria.
Istituzione di un gruppo di valutazione
GDV interno per tenere sotto controllo i
fattori organizzativi e psicosociali.
Rischi residui
R=FxD
Mancato controllo della
dinamica dei fattori
organizzativi e psicosociali.
Sottovalutazione di eventuali
situazione di disagio.
Nessuno di questi fattori di rischio è
presente all’interno dell’attività, con le
esclusioni indicate in colonna 3 che sono
considerate in altri punti della check-list.
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