EGON E JIM DI RENZO S. CRIVELLI IN SCENA AL

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EGON E JIM DI RENZO S.
CRIVELLI IN SCENA AL TEATRO
DEI FABBRI DAL 11 NOV.Al13.
Trieste – Egon Schiele e James Joyce, due grandi artisti,
figure controverse del loro tempo, s’incontrano nello
spettacolo “Egon e Jim” e nell’immaginario del Prof. Renzo
Crivelli, esperto di Joyce sul Molo San Carlo (oggi Audace) a
Trieste davanti a un cavalletto, quasi per caso; un colloquio
che darà inizio ad una profonda amicizia.
“Egon e Jim”, per la regia di Enza De Rose e Francesco Godina,
vede Schiele, dopo un periodo di prigionia per aver sedotto
una quattordicenne e per via delle sue opere ritrovate
nell’abitazione di Neulengbach in Austria e considerate
scandalose dal giudice chiamato in causa, ritornare a Trieste
dopo esservi già stato con la sorella anni prima. A quel tempo
James Joyce, già autore di “Gente di Dublino” ma impegnato con
la censura irlandese che ne voleva impedire la
Ego e jim
pubblicazione, soggiornava a Trieste sentendosi più che a suo
agio lontano da Dublino, dalla quale gli arrivano solo
commenti negativi per i suoi scritti, considerati anch’essi
immorali. Accomunati dunque dall’amore per le donne,
soprattutto giovani, alle quali affidano come delle muse la
loro ispirazione, e scontrandosi con resistenze e
incomprensioni da parte della società del loro tempo,
stabiliscono un’amicizia incentrata sull’arte affrontando il
tema del rapporto tra essa e la pornografia, una questione
senza tempo. Sullo sfondo della vicenda il piroscafo Carpathia
in partenza per New York: il simbolo della tragedia
incombente. In una lettera al pittore Anton Peschka, datata
Trieste 14 maggio 1912, Schiele, che sta soggiornando presso
l’Excelsior Palace Hotel, osserva il mare e nota proprio il
Carpathia. La nave, che ha appena salvato i superstiti del
“Titanic”, è l’immagine della società che “balla sul ponte”
mentre si avvicina il naufragio del conflitto mondiale. Il
testo del prof. Crivelli sottolinea come i due artisti si
siano “riconosciuti come maestri nel cavalcare burrasche (…)
navigatori infiniti anche se nel breve spazio degli sguardi”,
entrambi in grado di superare il consueto, verso l’essenza
delle cose, capaci di trasformarla in arte “così avanti nel
vedere le pieghe sconosciute della mente. L’istinto che seduce
ma anche quello che corrompe il corpo, quando sceglie, invece
dell’amore, l’oscenità della guerra.” Nel cast Francesco
Godina, Enza De Rose Giacomo Segulia e Valentino Pagliei.
Ingresso 10 euro, ridotto 8 euro.
Info 040 948471 / 040390613
www.contrada.it
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