CS_Rane senza girini - MUSE

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museo tridentino di scienze naturali
comunicato stampa
15 ottobre 2010
Rane senza girini
Comunicato stampa
Pubblicata sull'ultimo numero del Zoological Journal of the Linnean Society, la descrizione di tre
nuove specie di rana del genere Callulina, scoperte nelle foreste dell’Eastern Arc, in Tanzania, fa
puntare i riflettori sulle peculiarità di chi abita un hotspot di biodiversità conosciuto nel mondo per
la sua ricchezza biologica.
Più piccole di un pugno, le tre specie di rana - descritte da un team internazionale di scienziati di
cui fa parte Michele Menegon, erpetologo del Museo Tridentino di Scienze Naturali – si
distinguono anche per il fatto che dalle loro uova non nascono girini bensì direttamente minuscole
ranocchie. Con una testa a muso piatto che fa apparire quasi tronca la porzione anteriore
corrispondente alle narici, una corporatura piccola e robusta e una pelle ricoperta da un fitto
tappeto ghiandolare, le tre “rane” vivono in ambienti di estensione molto ridotta paragonabili, a
titolo d’esempio, a un centesimo della superficie del comune di Roma.
Inseriti dalla IUCN (International Union for Conservation of Nature) nella lista rossa degli animali in
grave pericolo d’estinzione, le popolazioni delle tre “calluline” - C. laphami, C. shengena e C.
stanleyi) – ammontano probabilmente a poche migliaia di esemplari. Come altre specie forestali
trascorrono la maggior parte del giorno celate nella lettiera di foglie o in cavità degli alberi per poi
spostarsi verso sera su tronchi e rami, dove rimangono in attività durante la notte. Si nutrono
probabilmente di piccoli vertebrati e se disturbate reagiscono: si appallottolano ed espongono la
schiena, dalla quale secernono una sostanza vischiosa velenosa probabilmente per i predatori (non
al tatto).
Dai primi esami filogenetici effettuati, le tre “calluline” risultano appartenere a un ramo molto
basale, ossia a una linea di sangue vecchia di milioni di anni: un fatto che conferma ulteriormente
l’unicità di un territorio così speciale da essere soprannominato le “Galapagos dell’Africa”.
(elisabetta curzel)
Immagini delle specie che popolano le foreste dell’Eastern Arc, realizzate da Michele Menegon,
sono reperibili all’indirizzo: http://www.michelemenegon.it/wildlifegalleries/by-places/galapagosof-africa/
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