Anno III – Numero 541 AVVISO Ordine 1. Campagna antinfluenzale 20142015 2. Corso ECM: Low dose medicine omeopatia, omotossicologia e nutraceutica basate sull’evidenza Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Una nuova sostanza chimica fa sentire sazi e aiuta a perdere peso 4. La Tricotillomania 5. Chi ha buchi di memoria è a rischio di ictus Prevenzione e Salute 6. Stress natalizio, scatta l'"ansia da regalo" 7. Si può scoppiare per avere mangiato troppo? 8. Bando all'ossessione delle mail, non bisogna superare i tre controlli al dì Curiosità e Salute 9. Da dove proviene il lievito usato per fare il pane? Martedì 16 Dicembre 2014, S. Albina Proverbio di oggi……….. I strunze saglieno semp ‘a galle I cattivi riescono sempre a farsi notare AVVISO Ordine: Disponibili sul sito dell’Ordine i Turni delle Farmacie della Città di Napoli 2014/2015 ORDINE/ECM: LOW DOSE MEDICINE OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E NUTRACEUTICA BASATE SULL’EVIDENZA Crediti Formativi 24 per l’anno 2015 , n. sessioni 6+ 1. Al termine del Percorso Formativo sarà rilasciato un attestato dalla Associazione Medica Italiana di Omotossicologia di Milano e un Attestato di acquisizione di n.24 Crediti Formativi ECM dall’Ordine dei Farmacisti di Napoli come Provider. Per l’acquisizione dell’attestato di partecipazione e dell’attestato dei Crediti Formativi ECM è necessaria la partecipazione alle 7 sessioni che si svolgeranno nelle seguenti date dalle 9,00 alle 13,30 presso l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, Via Toledo 156, Napoli: LOW DOSE MEDICINE OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E NUTRACEUTICA BASATE SULL’EVIDENZA Domenica 21 Dicembre p.v. Domenica 22 Febbraio 2015 Domenica 18 Aprile 2015 Domenica 18 Gennaio 2015 Domenica 15 Marzo 2015 Domenica 01 Febbraio 2015 Domenica 29 Marzo 2015 Il Percorso Formativo è GRATUITO e rigorosamente a numero chiuso. OBIETTIVO FORMATIVO: si propone di fornire ai farmacisti le informazioni di base su Omeopatia e Omotossicologia, indispensabili per l’attività professionale quotidiana. Lo stile didattico del Percorso Formativo è tale da consentire agli Allievi di mettere in atto prontamente quanto acquisito durante le giornate attraverso modelli di insegnamento in cui il sapere si fonde con il saper fare. Molto sviluppata è la parte di programma inerente la clinica delle principali patologie di competenza del Farmacista. Per ogni malattia sono descritte eziopatogenesi, criteri di diagnosi e linee guida di terapia SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 541 SCIENZA E SALUTE UNA NUOVA SOSTANZA CHIMICA FA SENTIRE SAZI E AIUTA A PERDERE PESO Le persone che hanno assunto l’ingrediente nei test hanno mangiato il 14% di cibo in meno: è una polverina che i ricercatori stanno provando a incorporare in pane e frullati Una sostanza che fa sentire sazi e induce le persone a mangiare meno. E’ stata messa a punto da un team di scienziati britannici che ha pubblicato i risultati della ricerca online sulla rivista “Gut”. E’ un prodotto chimico che può essere aggiunto agli alimenti per far sentire subito pieni con l’obiettivo quindi di restare in linea o perdere qualche chilo di troppo. Un propionato che arriva direttamente all’intestino Si tratta di un propionato che fa naturalmente sentire pieni quando viene prodotto attraverso il metabolismo delle fibre nell’intestino. L’ingrediente saziante è una polvere solubile dal gusto sgradevole, ma si sta cercando di incorporarla in pane e frullati di frutta. La parte difficile della ricerca era quella di trovare un modo per far arrivare il propionato nel colon, dove si stimola il rilascio di ormoni che controllano l’appetito. Infatti aggiungendo la sostanza al cibo non avrebbe funzionato perché sarebbe stata assorbita dall’intestino troppo presto. Così il team ha trovato un modo per legarla ad un carboidrato naturale che si trova nelle piante, chiamato inulina. In questo modo il propionato ha potuto farsi tranquillamente strada attraverso il sistema digestivo, prima di essere liberato dai batteri nel colon. Con il nuovo ingrediente le persone hanno mangiato il 14% di cibo in meno E quindi sono partiti i test di sperimentazione che hanno dimostrato che “l’interruttore anti-fame” ha aiutato davvero le persone a mangiare meno; a 20 volontari è stata somministrata: semplice inulina o il nuovo ingrediente, denominato Ipe. Dopodiché tutti hanno potuto mangiare quanto volevano da un buffet. RISULTATI: i ricercatori hanno visto che con l’Ipe i volontari ingurgitavano il 14% di cibo in meno. Nella parte successiva dello studio, a 49 volontari in sovrappeso è stato somministrato Ipe oppure solo inulina in polvere da aggiungere al cibo ogni giorno. Dopo 24 settimane, sei dei 24 volontari sotto inulina avevano acquisito più del 3% del loro peso corporeo, contro un solo soggetto del gruppo Ipe che aveva fatto lo stesso. La nuova sostanza dovrebbe essere mangiata regolarmente per avere effetto, proprio come le fibre, ma poi potrebbe aiutare contro il sovrappeso. (Salute, Corriere) DA Dove PROVIENE il LIEVITO USATO per FARE il PANE? Oggi è ricavato per lo più dalla melassa, un sottoprodotto dell’industria saccarifera della barbabietola da zucchero: si tratta di un liquido bruno, sciropposo, che si separa dallo zucchero per centrifugazione. In commercio, il lievito si può trovare fresco, compresso in panetti o liofilizzato. Altre origini. È detto anche lievito di birra perché in passato si estraeva dai depositi che si formavano durante la fermentazione dei mosti di birra. Il lievito è un microrganismo dal cui metabolismo si sviluppa gas (anidride carbonica), che rende la pasta del pane più spugnosa e quindi più adatta alla cottura. (Focus) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 541 SCIENZA E SALUTE La TRICOTILLOMANIA E' l'impulso irrefrenabili a strapparsi i capelli, un meccanismo estenuante che è come una droga alla quale non si riesce a rinunciare. L'esperto di Ok Paolo Cavedini spiega da cosa nasce e come affrontarlo. I disturbi “satellite” dell’area ossessivo-compulsiva sono numerosi e più frequenti di quanto si possa immaginare. Alcuni arrivano a creare danni non soltanto psicologici, ma anche estetici, come nel caso della tricotillomania. Affrontiamo l’argomento con il prof. Paolo Cavedini, psichiatra e dottore di ricerca, responsabile dello IEDOC, l’Istituto Di Eccellenza per i Disturbi Ossessivo Compulsivi a Villa San Benedetto in provincia di Como. Tricotillomania: quando il disturbo prende di mira i capelli. La tricotillomania è una delle patologie dello spettro ossessivo compulsivo. Si tratta dell’impulso irrefrenabile a strapparsi i capelli, ma nei casi più gravi anche sopracciglia, barba, baffi, fino a provocare la comparsa di zone completamente glabre. Il meccanismo è estenuante e spesso è associato a rituali specifici; il gesto, che è come una droga alla quale non si riesce a rinunciare, segue schemi predefiniti e si focalizza dapprima su aree ben specifiche, per poi allargarsi a quelle circostanti. Qual è la causa? Non esiste un’unica causa che concorre a provocare la patologia, ma diversi fattori correlati tra di loro: ambientali, psicologici, biologici. Ci sono diversi livelli di gravità del disturbo, le differenze sono date principalmente dalla intensità e continuità del meccanismo: quanto tempo ed energia porta via al soggetto che ne è colpito, il disagio sociale che ne consegue, la difficoltà a stare in mezzo agli altri. Quali soggetti sono più colpiti? Può esordire a qualsiasi età ma è un disturbo frequente negli adolescenti tra i dodici e i 18 anni. È una patologia precoce che colpisce un po’ di più le donne rispetto agli uomini, forse per cause ormonali, ma questa tesi non è stata avvalorata da studi mirati. Ha un’incidenza del 2/3 per cento nella popolazione. Dopo la fase iniziale, si sviluppa negli anni fino a diventare, nei casi più gravi, una vera e propria mania che occupa la maggior parte del tempo del soggetto affetto. Il danno è sia estetico sia psicologico. Questo tipo di comportamento, che è più frequente di quanto si pensi, è una valvola di sfogo all’ansia e non un semplice vizio, che aumenta in risposta a stress emotivi intensi che generano una forte tensione interna. Il gesto di strapparsi i capelli subito provoca sollievo, ma in seguito, quando si realizza che cosa si è fatto, si prova disagio, senso di colpa e di incapacità. La tendenza a nascondere il problema, a sottovalutarlo, soprattutto all’inizio, è molto comune. Come si cura? Come tutti i disturbi ossessivo-compulsivi: a una terapia psicoterapia cognitivo-comportamentale si associa spesso un trattamento farmacologico. Se si interviene nel modo giusto e per tempo, i risultati sono molto soddisfacenti. Un disturbo sottoposto a terapia si può contenere e “tenere a bada”, anche per limitare i danni estetici in questo caso specifico della tricotillomania. Purtroppo un disturbo lasciato a sé stesso non si risolve se non per brevi periodi, non se ne va da solo ma soltanto con l’aiuto di uno specialista. (OK, Salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 541 PREVENZIONE E SALUTE STRESS NATALIZIO, SCATTA L'"ANSIA DA REGALO" Per evitarlo, gli psicologi invitano a fare doni di valore emotivo Il Natale sta arrivando e oltre a canti, addobbi e abbuffate porta con sé un carico notevole di stress. Molti soffrono addirittura "l'ansia da regalo" un po' per il poco tempo a disposizione, un po' per i negozi affollati ma anche per il budget limitato a causa della crisi. Gli psicologi consigliano di rilassarsi e orientarsi su doni con valore emotivo. Il segreto è l'amore - Questo il consiglio della psicologa e presidente della Società europea disturbi attacchi di panico, Paola Vinciguerra: "Un piccolo pensiero curato nella presentazione, per esempio sarà sempre più gradito di un grande oggetto buttato lì senza amore. Bisogna cioè modificare il valore economico di un regalo in valore emotivo, perché un oggetto costoso non vale di più di un oggetto cercato davvero". Le dritte - Vinciguerra fa anche degli esempi: "Una vecchia foto che rappresenti un momento di forte condivisione con la persona alla quale si vuol fare un regalo, messa in una cornice di legno, materiale vivo, può avere un valore emotivo molto alto". Per i figli, invece, l'esperta suggerisce che il regalo più bello "è trascorrere più tempo con loro, facendo cose che non si ha mai tempo di fare". Insomma, il Natale non deve essere un "compulsivo correre nell'illusione di riempire un vuoto" e l'arma migliore contro lo stress è "ritrovare e valorizzare i vecchi riti, come il taglio del panettone, l'attesa della mezzanotte per farsi gli auguri". Vinciguerrra conclude: "Tutto questo unisce davvero, se fatto con desiderio". (Salute, Tgcom24) SI PUÒ SCOPPIARE PER AVERE MANGIATO TROPPO? Iniziano le feste e con loro le abbuffate. Quante volte ci sentiamo "scoppiare"? Ma può succedere davvero? Pare di sì... Sono stati descritti casi di rottura dello stomaco dopo abbondanti abbuffate. Quasi sempre il fenomeno si è verificato dopo che il malcapitato aveva preso del bicarbonato per digerire: infatti, il gas prodotto da questa sostanza fa aumentare la pressione sulle pareti dell’organo che, già molto gonfio per il cibo, può così danneggiarsi. Per fortuna c'è il cervello. La rottura dello stomaco è comunque molto rara, perché quando si comincia a eccedere a tavola al cervello arriva un segnale di sazietà che dovrebbe far smettere di mangiare. Allo stesso tempo, la valvola che si trova tra lo stomaco e l’esofago si rilassa per fare uscire l’aria e permettere di allentare la pressione sulle pareti. Se invece si continua a mangiare, si attivano altri meccanismi di difesa – come il dolore, la nausea e il vomito – che dovrebbero preservare l’integrità dell’organo. (Focus) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 541 PREVENZIONE E SALUTE BANDO ALL'OSSESSIONE DELLE MAIL, NON BISOGNA SUPERARE I TRE CONTROLLI AL DÌ Uno studio della University of British Columbia in Canada consiglia di staccare dalla casella di posta elettronica per ridurre lo stress L'ossessione per le mail è una fonte di stress che nuoce alla salute. Controllare continuamente la casella di posta aumenta la tensione, con conseguenze negative per il nostro benessere. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Computers in Human Behaviour da esperti della University of British Columbia in Canada, che consigliano di limitare il controllo delle mail a tre volte al giorno e di non superare mai una certa soglia giornaliera. "Limitare la frequenza giornaliera con cui si controlla la casella di posta elettronica riduce la tensione durante una importante e particolare attività e riduce complessivamente, giorno dopo giorno, i livelli di stress". In condizioni di stress, il corpo rilascia cortisolo, un ormone legato a tutta una serie di conseguenze negative per la salute, dall'abbassamento delle difese immunitarie all'aumento del rischio cardiovascolare. Il comportamento più salutare è dunque gestire il carico di email tutto insieme sempre dopo un certo intervallo di tempo piuttosto lungo, evitando di controllare ossessivamente la posta elettronica e rispondere continuamente, messaggio dopo messaggio. (Salute, Tgcom24) Chi ha buchi di memoria è a rischio di ictus Se il segnale si manifesta in persone istruite è ancora più grave I buchi di memoria possono essere la spia del rischio di ictus. A dirlo è uno studio condotto presso l'Università Erasmus di Rotterdam e pubblicato sulla rivista Stroke. Gli esperti hanno evidenziato che le probabilità sono maggiori se le difficoltà a ricordare riguardano persone con un alto livello di istruzione. Una ricerca durata vent'anni - Gli scienziati hanno tenuto sotto osservazione per 20 anni un campione di 9mila individui, classificandoli anche in base al loro grado di istruzione. Gli esperti hanno indagato se ciascuno avesse dei problemi di memoria e in tutto il periodo di monitoraggio hanno registrato oltre 1.200 casi di ictus tra il campione. Svantaggiati i più istruiti - E' emerso che tutti coloro che dichiaravano di avere di tanto in tanto piccole o grandi defaillance mnemoniche presentavano un rischio maggiore di andare incontro a un ictus. Ma questo rischio era considerevole soprattutto per le persone più istruite. Secondo gli autori ciò è spiegabile col fatto che in generale il cervello di individui molto istruiti è più protetto da problemi cognitivi e di memoria e che, quindi, quando questi problemi si rendono evidenti si è già verificato qualche danno cerebrale importante. (Salute, Tgcom24)