La cantina del cielo Al cielo capovolto in un’eco distante regalo La lezione che deriva dal legno secolare e il Vomere che gli si è ritorto contro affinando La leva delle mani che lo distesero in ombra. Al contadino che ne ha fatto di strada per la Bocca che lo ha assaggiato regalo il brindisi Di una stella ogni volta diversa strappata al Rumore di fondo di una notte pescatrice. Alla morte e alla vita supine entrambe sulle Ali distese dei sogni suonatori regalo almeno Una volta un sorriso e un ricordo pericoloso E pensoso di cui far traccia con mille parole. Al viandante il cammino all’amore la propria Essenza alla solitudine la sua pena che fa un Po’ fatica a tornare tra i cuori distillati che le Girano intorno come moti del cerchio solare. Al vino che la nostra servitù coltiva di giorno In giorno regalo il regalo delle nozze di ogni Coppa colma di doni sorprendenti e una vera Regola: obbedire è degli schiavi, servire dei re. Felice Casucci