UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Paramyxovirus CLASSIFICAZIONE FAMIGLIA: Paramyxoviridae GENERI: Morbillivirus virus del morbillo Paramyxovirus virus della parainfluenza (tipo 1, 2, 3, 4) virus della parotite Pneumovirus virus respiratorio sinciziale (RSV) metapneumovirus umano + Henipavirus: Hendra virus e Nipah virus (encefaliti, zoonosi; dal 1998) Paramyxovirus STRUTTURA • genoma: RNA a polarità negativa, non segmentato, monocatenario • diametro di 150-300nm • simmetria elicoidale • presenza di mantello • Pm 5-8 x106 Da PROTEINE DEI PARAMYXOVIRUS Nucleocapside: RNA associato a: • Nucleoproteina (NP) • Fosfoproteina P (polimerasi) • Proteina grande L (polimerasi) • Proteina M (della matrice) • Proteina F (di fusione) I 3 generi sono distinti in base alla proteina d’attacco (VAP): • Proteina HN (v. parainfluenza e parotite) • Proteina H (morbillo) • Proteina G (RSV) F M L NP P Paramyxovirus: recettori ed antirecettori recettori antirecettori attività HN Paramyxovirus acido sialico HN (++) Rubulavirus acido sialico HN (++) Morbillivirus CD46 H (+) G (--) Pneumovirus (RSV) ? Ciclo di replica • A) Il virus si lega al recettore CD46 ( proteina cofattore di membrana, MCP) ed anche al CD150 (molecola di segnale dell’attivazione linfocitaria, SLAM) • B) L’infezione causa fusione cellulare con formazione di cellule giganti (sincizi), Fusione del mantello con la superficie cellulare (pH neutro) • C) Denudamento del capside. • D) Eclissi : il mRNA viene sintetizzato mediante una RNA-polimerasi - RNA-dipendente virale • Vengono trascritti mRNA per ogni proteina e uno stampo d’intera lunghezza • Replica citoplasmatica • Traduzione • E) Assemblaggio • F Liberazione per gemmazione Virus del Morbillo Morbillo = piccolo morbo (in confronto a peste, vaiolo, etc) il morbillo è uno dei 5 esantemi tipici dell’infanzia insieme a: • rosolia (togavirus: rubivirus) • roseola infantum (o sesta malattia, herpes virus - HHV6) • varicella (herpes virus - VZV) • quinta malattia (parvovirus B-19) Patogenesi ed Immunità • Si trasmette attraverso le goccioline di Flügge (aerosol) (vie respiratorie) virus del morbillo: diffusione nell’organismo infezione per via inalatoria replicazione nel tratto respiratorio • • • • • congiuntiva tratto respiratorio tratto urinario SNC piccoli vasi azione dei CTL sulle cellule endoteliali infette rash via linfatica viremia disseminazione generalizzata a: guarigione (immunità duratura) SEQUENZA DEGLI EVENTI NELL’INFEZIONE PRIMARIA DA VIRUS DEL MORBILLO GIORNO 0 Tramite le goccioline di Flugge, il virus viene a contatto con l’epitelio del nasofaringe: INFEZIONE DELLE CELLULE EPITELIALI con MOLTIPLICAZIONE VIRALE 1-2 DIFFUSIONE del virus ai linfonodi regionali 2-3 Viremia primaria 3-6 MOLTIPLICAZIONE del virus nell’epitelio respiratorio e nei linfonodi regionali e non 5-7 Viremia secondaria 7-11 L’INFEZIONE si stabilisce alla CUTE e in altri organi tra cui il tratto respiratorio 11-14 Il virus è presente nel SANGUE, nella CUTE, e in ALTRI ORGANI TRA CUI IL TRATTO RESPIRATORIO 15-17 La viremia decresce, la carica virale negli organi diminuisce ED INIZIA LA RISPOSTA IMMUNE Cellule del sistema immunitario- recettore CD150/SLAM Cellule epiteliali dell’apparato respiratorio-- nectina4 Immunità La CMI è responsabile dei sintomi ed è essenziale per il controllo dell’infezione Gli Ab non sono sufficienti per risolvere la malattia. Il rash maculopapulare è causato dalla reattività delle cellule T (CTL) verso le cellule endoteliali dei vasi sanguigni infetti In bambini con deficit di CMI l’infezione causa una polmonite a cellule giganti senza rash Il virus causa immunodepressione: 1) infettando direttamente cellule T e B e monociti; 2) favorendo lo switch da TH1 a TH2 con produzione di IL- 4, IL-5, IL-10, IL-13 che riducono la possibilità di risposte cellulo-mediate protettive Epidemiologia • Virus altamente contagioso • Infezione trasmessa da secrezioni respiratorie PRIMA e DOPO i sintomi • Epidemie ogni 3 anni • Picco della incidenza: inverno e primavera • Presenta un solo sierotipo • Immunità permanente • Ancora comune nei Paesi dove non è stato attuato un programma di vaccinazione: in alcuni casi è la più comune causa di morte nella fascia di età 1-5 anni aree affollate, asili Clinica del Morbillo • Periodo d’incubazione 8-13gg • Fase prodromica (2-4 gg) • Fase esantematica (5-8 gg) Morbillo: clinica periodo d’incubazione 8-13gg FASE PRE-ESANTEMATICA • febbre elevata tosse (Cough) • mucosite congiuntivite (Conjunctivitis) caratterizzata da: raffreddore (Coriza) “CCCP” fotofobia (Photophobia) dopo circa 2 giorni compaiono le • macchie di Koplik sulla mucosa buccale, congiuntivale, vaginale. Le lesioni durano 24-48 ore (diametro di 1-2 mm) La presenza delle macchie di Koplik insieme agli altri segni è patognomonica macchie di Koplik PERIODO ESANTEMATICO • dopo 3-4 giorni dall’inizio della fase pre-esantematica appare il tipico esantema (rash maculopapulare) che interessa prima il viso, vicino all’attaccatura dei capelli e dietro alle orecchie, e poi, nell'arco di 2-3 giorni, il resto del corpo: braccia, tronco, gambe L’esantema si attenua in 3-4 giorni Esantemi dell’infanzia Morbillo Rosolia Scarlattina Varicella Morbillo: complicazioni • Otite media (una ogni 20 casi) • polmonite (una ogni 50 casi) • malattie neurologiche: meningo-encefaliti Morbillo atipico: grave forma dovuta a vaccinazione con vecchi preparati a virus inattivato che sensibilizza l’organismo senza proteggere dall’infezione (con rash, vescicole, petecchie, porpora, orticaria) Un deficit di CMI nei bambini causa una polmonite a cellule giganti (senza rash) Morbillo: complicazioni neurologiche encefalite acuta progressiva per infezione diretta dei neuroni POSTVACCINALE NEGLI IMMUNODEPRESSI (MIBE: Measles inclusion body encephalitis) encefalite acuta post-infettiva: immunopatogenesi (ADEM: Acute disseminated encephalomyelitis) panencefalite sclerosante subacuta (PESS) malattia degenerativa cerebrale a lenta insorgenza, che provoca un deterioramento comportamentale e intellettivo e convulsioni (1 caso su 1 milione) Causata da mutanti difettivi che agiscono come un virus lento causando effetto citopatico nei neuroni PESS Diagnosi (solitamente è su base clinica!) Campioni biologici: • secrezioni respiratorie • urine • sangue • tessuto cerebrale Crescita in colture primarie di cellule umane e di scimmia: effetto citopatico, cellule giganti, corpi inclusi, Le shell vial Ricerca dell’Ag con il test di Immunofluorescenza in sedimenti urinari e cellule faringee RT-PCR Sierologia: • IgM quando il rash è presente • IgG: sieroconversione Prevenzione, trattamento e controllo Vaccino a virus vivo attenuato: ceppi Schwartz o Moraten, ottenuti attenuando il ceppo Edmonston B • Vaccinazione insieme al virus della Rosolia e Parotite con il vaccino MMR (Measles, Mumps, Rubella) La scheda di vaccinazione: 15° mese 24° mese 4° e 6° anno Nei primi mesi di vita gli anticorpi materni sono proteggenti • No terapia • Uso di Ig sieriche • In bambini immunodeficienti: siero o vaccino a virus uccisi Virus della parotite epidemica PAROTITE: malattia acuta benigna virale Il virus si replica nelle cellule epiteliali del tratto respiratorio superiore virus della parotite: diffusione nell’organismo infezione per via inalatoria pancreas replicazione nel tratto respiratorio • • • • • testicoli ovaie nervi periferici orecchio interno SNC forse associazione con Il diabete giovanile viremia infezione sistemica ghiandole parotidi (o per viremia o attraverso il dotto di Stensen) Moltiplicazione del virus e infiammazione locale guarigione (immunità duratura) Epidemiologia • 1 solo sierotipo • Infetta solamente l’uomo • In assenza di vaccinazione: il 90% (<15 anni di età) • trasmesso con le goccioline di Flügge • Periodo d’incubazione 14-21 gg • 7 gg prima dei sintomi clinici inizia l’eliminazione del virus • Primavera –Autunno • Immunità permanente Parotite Parotite • La CMI è essenziale per il controllo dell’infezione ed è responsabile di molti sintomi. • Gli anticorpi non sono sufficienti poiché il virus è in grado di diffondere da cellula a cellula. Clinica della parotite • L’infezione è spesso asintomatica. • Il periodo d’incubazione è 2-4 settimane, segue l’ingrossamento delle ghiandole parotidi che dura 5-7 giorni. Il virus è presente nella saliva e nelle urine (dalla fine del periodo d’incubazione alla scomparsa dei sintomi). • Sintomi prodromici aspecifici sono: malessere, astenia. L’ingrossamento delle parotidi bilaterale, avviene nel 50% dei casi ed è accompagnato da febbre, orchite dolorosa (può essere causa di sterilità), ingrossamento delle ovaie. Meningite asettica e meningoencefalite Diagnosi • Campioni biologici: saliva, urine, tampone nasofaringeo, CSF • Isolamento in colture cellulari: effetto citopatico (CPE), cellule giganti. Shell vial (dopo 2-3gg) • Test sierologici (IgM, IgG, sieroconversione) • Immunofluorescent antibodies (IFA) • enzyme immunoassay (EIA o ELISA) • Ricerca di antigeni virali (PCR) Prevenzione trattamento e controllo Vaccino a virus vivi ed attenuati - usato il ceppo “Jeryl-Lynn” (da J.L. Hilleman) insieme al vaccino anti-morbillo e anti-rosolia (MMR) Virus parainfluenzali 4 sierotipi umani: 1, 2, 3, 4 Infezioni: sintomi simili al raffreddore • tratto respiratorio (giovani e ragazzi, tipi 1e 3) • laringo-tracheo-bronchiti (tipo 2) • tratto respiratorio superiore (bambini, tipo 4) Virus parainfluenzali Patogenesi: • Infezioni limitate al tratto respiratorio superiore: i virus parainfluenzali causano raramente viremia. • L’infezione è citolitica ma causa anche formazione di sincizi • Le malattie includono sintomi da raffreddamento, bronchiti (infiammazione dell’albero bronchiale) e croup (laringotracheobronchite, 2-3%). • La CMI oltre a fornire protezione, produce danno cellulare. • L’infezione induce immunità protettiva (IgAs) di breve durata, permettendo cosi la reinfezione . Epidemiologia • Ubiquitari • Trasmissione per contatto diretto da persona a persona (secrezioni respiratorie, inalatoria per aerosol) • Il periodo di contagio precede i sintomi, e può avvenire in assenza dei sintomi. I tipi 1e 2 causano laringotracheobronchite (croup). • I tipi 1, 2 danno infezioni in autunno, il tipo 3 tutto l’anno. • Questi virus si diffondono rapidamente all’interno degli ospedali, causando epidemie nei reparti pediatrici o a rischio • • • • Clinica Para 1, 2, 3: sindromi respiratorie, che vanno da forme lievi (alte vie respiratorie) come coriza, faringiti, bronchiti, febbre a bronchioliti e polmoniti. Non causano viremia. Nei neonati l’infezione può sfociare in bronchiolite, polmonite e laringotracheobronchite Croup: rigonfiamento subglottideo, che può ostruire le vie respiratorie. Dopo un periodo d’incubazione di 2-6 giorni si manifestano raucedine, tosse (seal bark, latrato di foca), tachipnea, tachicardia, retrazione retrosternale. La maggior parte dei bambini viene ricoverata entro 48 ore. Diagnosi • Campioni biologici: lavaggi nasali, secrezioni respiratorie. • Semina in colture primarie di rene di scimmia o linee continue (HEp-2) • Rilevazione delle cellule infettate con immunofluorescenza diretta (DFA) • Ricerca di Ab con test immunoenzimatici (IEA). • RT-PCR Terapia • • • • nebulizzazioni calde o fredde. controllo delle alte vie respiratorie. No farmaci antivirali. No vaccini. Virus respiratorio sinciziale (RSV) • Appartiene al genere Pneumovirus • Capside piccolo. • Non ha HA/NA, ma proteina G • è la prima causa di infezioni respiratorie acute fatali del tratto respiratorio inferiore nei bambini • causa epidemie precoci invernali • infetta soprattutto i neonati (6 settimane-4 mesi) • l’infezione si trasmette facilmente • crescente importanza di RSV come causa di malattie parainfluenzali nelle persone più anziane Patogenesi ed immunità distruzione delle cellule epiteliali respiratorie a causa della replicazione virale con conseguente Edema,afflusso di linfociti e macrofagi, e secrezione di muco (= danno di natura immunopatologica) Patogenesi • infezioni localizzate nel tratto respiratorio • non causa viremia, né disseminazione • Necrosi dei bronchi e dei bronchioli, con formazione di “placche”di muco, fibrina e materiale necrotico Cellule dell’epitelio bronchiale all’interno delle vie minori. infettate da RSV • provoca la formazione di sincizi • la polmonite si deve ad azione citopatologica del virus Epidemiologia • Bambini di 6 settimane-3 anni. • Infezione del tratto respiratorio inferiore. • Molto contagioso: secrezioni respiratorie. • Infezioni ospedaliere, anziani. • Ab materni non proteggono dall’infezione. • L’infezione naturale non previene le reinfezioni. • La vaccinazione impropria aumenta la gravità della malattia. Clinica: Periodo d’incubazione di 4-5gg. Può causare svariati tipi di malattie delle vie respiratorie dal comune raffreddore alla polmonite • • • • • • Sintomi iniziali: Naso chiuso o che cola Tosse secca Febbricola Mal di gola Lieve mal di testa • • • • • • Sintomi più gravi: Polmonite o Bronchiolite: Febbre alta Un acuto rumore durante la espirazione Respiro affannoso o difficoltà respiratorie, dove il bambino preferisce stare seduto piuttosto che sdraiarsi Colore bluastro della pelle a causa della mancanza di ossigeno (cianosi) • Può essere fatale nei soggetti immunodepressi, neonati prematuri. Diagnosi Campioni biologici: tamponi o lavaggi nasali raccolta di secrezioni nasofaringee • test immunocromatografico per la rilevazione degli antigeni virali (15 minuti) •. • coltivazione in cellule Hep-2 (CPE) • coltura rapida in shell-vials (Hep-2) e immunofluorescenza (24-48 h) • RT-PCR del genoma virale • Ricerca degli anticorpi (IFI, ELISA) Sieroconversione Prevenzione, Trattamento e Controllo • Trattamento supportivo con ossigeno • Terapia nutrizionale con fluidi per via intravenosa • Ribavirina per inalazione • Negli ospedali uso di guanti, maschere, camici, occhiali, lavaggio delle mani • Non esistono vaccini efficaci per l’RSV (vaccino sperimentale con proteina di fusione ricombinante) Prevenzione, Trattamento e Controllo PALIVIZUMAB: un anticorpo monoclonale umanizzato (chimerico) verso la proteina di fusione di RSV Risulta efficace quando dato prima o immediatamente dopo l’infezione L’uso è previsto per neonati <2 anni di età con problemi cardiaci Metapneumovirus umano (hMPV) Scoperto recentemente (2001) Famiglia pneumovirus Responsabile di: • infezioni asintomatiche • raffreddore comune (circa il 15%) • bronchioliti • polmoniti Bambini (5 anni): quasi tutti sieropositivi Diagnosi: • isolamento in colture cellulari + immunofluorescenza • RT-PCR Terapia: terapia di supporto Virus Hendra e Nipah • L’ospite naturale è il pipistrello. • Entrambi i virus possono infettare uomo, cani, gatti, maiali, cavalli e altri mammiferi. • Utilizzano come unico recettore cellulare (ephrin B2), espressa in molte cellule dei vertebrati. • Gli henipavirus vanno studiati solo in laboratori di massima sicurezza (BSL4) Patogenesi • L’infezione del virus Nipah si manifesta dopo un periodo d’incubazione di 3-5gg, seguita da febbre, cefalea, e difficoltà respiratorie. • La progressione è rapida in 1-2 gg il soggetto perde lucidità e sopraggiunge il coma. All’esame autoptico la lesione predominante è una vasculite sistemica. • L’infezione può evolvere in forma cronica, alternando periodi asintomatici a encefaliti ricorrenti che possono ricomparire in forma grave anche a distanza di 2-4anni dall’episodio iniziale. • La mortalità delle infezioni acute è del 70%, delle croniche è del 20%. • L’infezione da virus Hendra si presenta come una sindrome simil-influenzale all’esordio con interessamento del sistema nervoso in fase più tardiva. La mortalità è del 40%. Epidemiologia • Nell’infezione acuta gli henipavirus sono abbondanti nelle secrezioni respiratorie e urine. Nei pochi casi accertati, il passaggio all’uomo è avvenuto per contatto diretto con tessuti o secrezioni di cavalli e maiali infetti. • La trasmissione uomo-uomo è probabile ma non è stata provata. Diagnosi di laboratorio • Gli henipavirus crescono su un ampio spettro di linee cellulari,data l’estrema pericolosità dei virus, all’isolamento si preferisce la ricerca dell’antigene o dell’acido nucleico. La ricerca del virus è eseguita su siero, liquido cefalorachidiano e tampone faringei. • La ricerca di anticorpi (IgM e IgG) è condotta su siero e liquor con test immunoenzimatici. Terapia • La ribavirina si è dimostrata attiva in vitro contro entrambi i virus, mancano studi sull’efficacia clinica. Sono in fase di sviluppo Anticorpi neutralizzanti per l’immunizzazione passiva. • Le misure di contenimento dell’infezione sono mirate all’isolamento degli animali/persone infette con impiego di adeguate misure di protezione.