(ultima modifica 28/04/2013) RETI IN REGIME SINUSOIDALE I° parte Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 1 Introduzione: definizioni Funzioni periodiche Grandezza alternata e sinusoidale Metodo simbolico per lo studio dei circuiti in regime sinusoidale Bipoli e circuiti semplici Funzionamento dei bipoli clettrici R, L, C in corrente continua Funzionamento dei bipoli elettrici r, l, c in regime sinusoidale permanente Bipolo resistivo Bipolo induttivo Bipolo capacitivo Equazioni costitutive dei componenti elementari: resistore, induttore e capacitore. Componenti elementari: trasformatore e generatori dipendenti Trasformatore ideale: potenza istantanea Generatore ideale di tensione (pilotato in corrente o in tensione) Generatore ideale di corrente (pilotato in corrente o in tensione) Bipoli RLC Ammettenza: conduttanza, suscettanza Triangolo delle ammettenze Impedenze in serie e in parallelo Potenza istantanea in un bipolo Potenza attiva, reattiva, apparente e complessa Triangolo delle potenze Potenza in un bipolo puramente resistivo Potenza in un bipolo puramente induttivo Potenza in un bipolo puramente capacitivo Generatori reali di tensione e di corrente Condizioni di massimo trasferimento di potenza: rendimento. Teorema di Tellegen e di Boucherot Applicazione del teorema di Boucherot Analogie fra i metodi di risoluzione delle reti in regime continuo e sinusoidale Metodi di risoluzione delle reti in regime sinusoidale Metodo delle correnti maglia Metodo dei potenziali di modo Rifasamento Modalità di rifasamento di un impianto Risoluzione delle reti lineari in presenza di generatori con frequenza diversa Risonanza Risonanza serie Risonanza parallelo Reti due porte o bi-porta Bi-porta attivo: teorema generalizzato di Thevenin Definizione del bi-porta attraverso la matrice Z Definizione del bi-porta attraverso la matrice Y Definizione del bi-porta attraverso la matrice T Definizione del bi-porta attraverso la matrice inversa Ti Potenza assorbita da un bi-porta Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari pag. 3 pag. 5 pag. 6 pag. 13 pag. 19 pag. 20 pag. 21 pag. 21 pag. 23 pag. 25 pag. 27 pag. 29 pag. 30 pag. 31 pag. 32 pag. 33 pag. 34 pag. 35 pag. 36 pag. 38 pag. 39 pag. 41 pag. 42 pag. 42 pag. 43 pag. 45 pag. 46 pag. 48 pag. 48 pag. 50 pag. 51 pag. 51 pag. 54 pag. 58 pag. 59 pag. 63 pag. 66 pag. 68 pag. 79 pag. 88 pag. 90 pag. 94 pag. 95 pag. 96 pag. 97 pag. 99 2 RETI IN REGIME SINUSOIDALE INTRODUZIONE Sono delle reti nelle quali le grandezze in gioco variano al variare del tempo con legge sinusoidale. Le reti elettriche in alta potenza sono alimentate con tensione sinusoidale con frequenza di: 9 50 Hz in Europa 9 60 Hz in USA. Le tensioni sinusoidali sono molto importanti nelle applicazioni pratiche. DEFINIZIONI Funzione periodica nel tempo t, u(t): è una funzione che rappresenta una grandezza che assume valori uguali ad intervalli di tempo pari al suo periodo T u( t ) = u( t + nT ) ∀n ∈ Interi (1) u1(t) t T Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 3 Si definiscono: 9 Valore medio u(t) nel periodo T: T UmT = 1 u( t )dt T ∫ (2) 0 9 Valore medio u(t) in un qualunque intervallo di tempo τ: Umτ = 1 τ u( t )dt ∫ τ (3) 0 9 Valore efficace o valore quadratico medio: T U= 1 u 2 ( t )dt T ∫ (4) 0 Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 4 FUNZIONI PERIODICHE Una qualsiasi funzione tale che soddisfi la relazione (1) e cioè: u( t ) = u( t + nT ) ∀n ∈ Interi può essere espressa mediante la serie di Fourier a condizione che siano verificate le condizioni di Dirichelet: 1. se è discontinua presenti un numero finito di discontinuità nel periodo T 2. abbia un valor medio finito nel periodo T : T 1 UmT = u( t )dt < ∞ T ∫ 0 3. presenti un numero finito di massimi positivi e negativi. Lo sviluppo di u(t) nella serie di Fourier in forma reale è: ∞ ∞ a0 u( t ) = + an cos( nωt ) + bn sin( nωt ) (5) 2 n=1 n=1 ∑ ∑ con: an = bn = 2 T 2 T T 2 ∫ u( t ) cos( nωt )dt n=0,1,2,3….. (6) ∫ u( t ) sin( nωt )dt n=0,1,2,3….. (7) −T 2 T 2 −T 2 Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 5 Si definisce: • Alternata o alternativa una grandezza periodica il cui valor medio nel periodo è uguale a zero: T U mT = 1 u( t )dt = 0 T ∫ (8) 0 • Fattore di forma Kf di una grandezza alternativa il rapporto fra il suo valore efficace e il suo valore medio U (9) nel semiperiodo: K f = U mT 2 u t Una grandezza alternativa è sinusoidale se varia nel tempo con legge sinusoidale: (10) u( t ) = U M sin( ωt + α ) Essa è caratterizzata da tre parametri, ossia per definirla in maniera univoca sono necessari tre parametri: 1. AM ampiezza o valore massimo di picco di a(t) con le stesse dimensioni di a(t); cioè se a(t) è una corrente AM si misurerà in Ampere, se a(t) è una tensione AM si misurerà in Volt, e così via. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 6 2π ⎡ rad ⎤ pulsazione, legata alla frequenza ⎢ ⎥ T ⎣ s ⎦ 1⎡ 1 ⎤ f e al periodo T = ⎢ ⎥ = [s ] f ⎣ Hz ⎦ ⎡ ⎤ α ⎢ rad ⎥ = [s ] 3. α [rad ] fase iniziale e tα = ⎢ ⎥ ω ⎢ rad ⎥ ⎣ s ⎦ intervallo di tempo corrispondente alla fase α. 2. ω = 2πf = N.B. (ωt+α) [rad ] rappresenta la fase istantanea della grandezza sinusoidale. Per t=0 risulterà (ωt+α) = α. Si definisce: 9 Periodo T l’intervallo di tempo che intercorre fra due istanti successivi aventi la stessa fase istantanea Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 7 Osservazione tα = α ; in funzione del valore dell’angolo α avremo i ω seguenti casi: 9 α=0 9 la u(t)=0 per (ωt+α)=0, ossia per 0 tα = = 0 u(0)=UMsin(ωt+α)=0 ω U Sinusoide con fase iniziale nulla 25 20 15 10 5 0 -5 -10 -15 -20 -25 Tempo 9 α<0 la u(t)=0 per (ωt+α)=0, ossia per −α −α ⎞ tα = <0 u(0)=UMsin ⎜⎛ ⎟ <0 ω ⎝ ω ⎠ Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 8 tα = α [sec ondi ] ω 9 α>0 la u(t)=0 per (ωt+α)=0, ossia per: α α tα = > 0 u(0)=UMsin ⎜⎛ ⎞⎟ >0 ω ⎝ω ⎠ tα = α [sec ondi ] ω Se la fase iniziale è positiva la sinusoide è in anticipo, in caso contrario la fase iniziale è negativa e la sinusoide risulta in ritardo. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 9 DETERMINAZIONE DEL VALORE EFFICACE DI UNA GRANDEZZA SINUSOIDALE u(t) 9 Definizione di valore efficace T 1 2 U= U M sin 2 ( ωt )dt T ∫ (11.a) 0 Dalle formule trigonometriche per la duplicazione degli archi: cos 2 x = 1 − 2 sin 2 x da cui sin 2 x = 1 − cos 2 x 2 T U= 1 2 ⎛ 1 − cos 2ωt ⎞ UM ⎜ ⎟dt T 2 ⎝ ⎠ ∫ (11.b) 0 Inoltre: 1 − cos 2ωt 2π ⎡ t sin 2ωt ⎤ = − dt e ricordando che ω = si π f 2 = ∫ ⎢⎣ 2 0 2 4ω ⎥⎦ 0 T T T ha che la soluzione del precedente integrale risulta essere: 2π 2π ⎤ ⎡ T sin 2 sin 2 ⎢T T −0+ T ⎥ =T − ⎢2 2π 2π ⎥ 2 2 ⎥ ⎢ 4 4 ⎣ T T ⎦ Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 10 La (11.b) diventerà: U= 1 2 T UM UM = 2 T 2 (12) Il valore medio UT di una grandezza sinusoidale u(t) nel semiperiodo sarà: T 2 U mT = 2 2 U M sin( ωt + α )dt T ∫ (13) 0 Cambiando il riferimento per annullare α: T 2 U mT = 2 2 2 ⎡ U M sin( ωt )dt = U M ⎢ − T T ⎣ ∫ 0 T cos ωt ⎤ 2 ω ⎥⎦ 0 T ⎡ ⎞⎤ ⎛ ω cos ⎟⎥ ⎜ cos 0 ω 2⎢ 2+ ⎟⎥ = U m T = ⎢U M ⎜ − ω ω ⎟⎥ T⎢ ⎜⎜ 2 ⎟ ⎠⎦ ⎝ ⎣ 2π T ⎡ ⎛ ⎞⎤ cos ⎜ ⎟⎥ 2 2⎢ 1 T 2 + ⎟ = U ⎡ cos π + 1 ⎤ = U mT = ⎢U M ⎜ − ⎥ M⎢ T T ω ω ω ω ⎥⎦ ⎣ ⎜ ⎟ 2 ⎢ ⎥ ⎜ ⎟ ⎝ ⎠⎦ ⎣ 2 ⎡1 1⎤ = UM ⎢ + ⎥ = T ⎣ω ω ⎦ Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 11 = 2 2 2 2 2 UM = UM = U M = 0.636U M 2π π T ω T T Il fattore di forma di una grandezza sinusoidale sarà: UM U 2 = 1.11 Kf = = 2 U mT UM 2 (14) π Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 12 METODO SIMBOLICO PER LO STUDIO DEI CIRCUITI IN REGIME SINUSOIDALE Se una rete lineare è alimentata da un generatore sinusoidale e(t)=EM sin(ωt+α), risulteranno sinusoidali tutte le tensioni e tutte le correnti che si stabiliranno nei diversi rami del circuito. L’importanza delle eccitazioni di tipo sinusoidale è legata al fatto che: • qualsiasi funzione periodica nel tempo o alternativa è sviluppabile in una serie di funzioni del tipo: 2π con pulsazione ei(t)=EMisin(ωit+αi) con ω i = 2πf i = Ti ωi=iω per i=0, 1 ,2 ,….(sviluppo in serie di Fourier) e che • per circuiti lineari vale il principio di sovrapposizione degli effetti. Per tali motivi lo studio di questi circuiti si riconduce allo studio di circuiti alimentati da un solo segnale sinusoidale (tanti circuiti quante sono le componenti dello sviluppo di Fourier), per poi applicare il principio di sovrapposizione degli effetti per tutti i contributi delle cause, o eccitazioni, alle diverse frequenze. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 13 In base delle considerazioni già fatte, poiché una funzione sinusoidale e(t)=EM sin(ωt+α) è definita da tre parametri (ampiezza EM, pulsazione ω, fase α) è possibile semplificare notevolmente i calcoli trasformando: l’insieme delle funzioni sinusoidali S in un insieme di funzioni complesse C con una corrispondenza biunivoca. Insieme delle funzioni sinusoidali S u(t)=UMsin(ωt+α) (15) Insieme delle funzioni complesse C U(jωt)=UM e j(ωt+α) (16) Le operazioni tra grandezze sinusoidali, che richiedono l’applicazione di tutte le formule relative alla trigonometria, vengono così semplificate in operazioni più semplici da eseguire fra grandezze simboliche complesse. La corrispondenza risulta anche isomorfa, cioè conserva le operazioni fondamentali. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 14 Relazioni tra le grandezze sinusoidali, i corrispondenti vettori rotanti nella rappresentazione complessa e i fasori della rappresentazione fasoriale Rappresentazione sinusoidale Rappresentazione complessa e( t ) = E M cos( ωt + α ) j ( ωt +α ) E ( jω t ) = E M e e jα + e − jα Ricordando che cos α = avremo: 2 e( t ) = E M cos( ωt + α ) = E M e j ( ωt +α ) + e − j ( ωt +α ) = 2 e j ω t e jα + e − j ω t e − j α = EM = 2 ( E M e jα )e jωt + ( E M e − jα )e − jωt = 2 __ Ponendo: E = E M e e e( t ) = E M jα __ * E = E M e − jα , si ricava: ⎡ __ jωt ⎤ E e jω t + E * e − jω t cos( ωt + α ) = = Re ⎢ E e ⎥ 2 ⎣ ⎦ (17) __ Ricordando che se I = I R + jI I si ha: 9 I + I = I R + jI I + I R − jI I = 2 I R = 2 Re ⎡ I ⎤ (18) ⎢⎣ ⎥⎦ __ __ __ * ⎡ 9 I − I = I R + jI I − I R + jI I = 2 jI I = 2 j Im I ⎤ (19) ⎢⎣ ⎥⎦ __ __ * __ Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 15 ⎡ __⎤ __ * __ Quindi: Re ⎢ I ⎥ = I + I 2 ⎣ ⎦ ⎡ __⎤ Im ⎢ I ⎥ = ⎣ ⎦ __ (20) __ * I−I 2j (21) Dall’espressione della rappresentazione complessa si ottengono le seguenti relazioni: __ e( t ) = E M __ ⎡ __jωt ⎤ E jω t E − j ω t = Re ⎢ Ee ⎥ cos( ωt + α ) = e + e 2 2 ⎢⎣ ⎥⎦ __ e' ( t ) = E M (22) __ ⎡ __jωt ⎤ E jω t E − jω t = Im ⎢ Ee ⎥ sin( ωt + α ) = e − e 2j 2j ⎥⎦ ⎣⎢ che possono essere visualizzate attraverso la seguente rappresentazione grafica: __ e(t)’= EMsin(ωt+α) E e j ωt __ E jωt e 2 (ωt+α) __ E − j ωt e 2 e(t)=EMcos(ωt+α) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 16 Si vede come e(t) risulta essere: 9 la proiezione sull’asse reale del vettore rotante e 9 uguale in ogni istante alla somma di due vettori rotanti con velocità angolare opposta jωt e E -jωt, di modulo M pari alla metà dell’ampiezza del 2 vettore rotante associato E ( jωt ) . Più grandezze sinusoidali di uguale frequenza possono essere rappresentate con i fasori, ossia considerando i vettori rotanti associati alla rappresentazione complessa relativi all’istante t=0. Ciò è possibile perché grandezze complesse della stessa frequenza ruotano mantenendo fra loro lo stesso sfasamento al variare del tempo. Quindi: 1. Rappresentazione sinusoidale e( t ) = E M sin( ωt + α ) 2. Rappresentazione complessa j ( ωt +α ) E ( jω t ) = E M e Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 17 3. Rappresentazione fasoriale __ E = E M e jα In questo modo ad ogni grandezza sinusoidale corrisponde una grandezza complessa con modulo pari al valore massimo (o efficace) e fase pari alla fase iniziale. • Con la rappresentazione fasoriale non viene espresso il terzo parametro ω, perché è definito a priori per tutte le grandezze aventi la stessa pulsazione e quindi rappresentabili sullo stesso piano complesso. • Grandezze di pulsazioni diverse non possono essere rappresentate sullo stesso piano perché in ogni istante varia lo sfasamento relativo fra loro. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 18 BIPOLI E CIRCUITI SEMPLICI Ipotesi: circuito in regime sinusoidale permanente. Se ad un bipolo si applica una tensione sinusoidale u(t), esso assorbirà una corrente sinusoidale i(t) sfasata di un certo angolo che dipende dalla natura stessa del bipolo. i(t) u(t) ⎧u( t ) = U M sin( ωt + αV ) ⎨ ⎩i ( t ) = I M sin( ωt + α I ) U = U∠αV I = I∠ α I UM 2 I I= M 2 U= Lo sfasamento fra le due grandezze può essere positivo o negativo ed è espresso dalla relazione ϕ=αV-αI ossia dalla differenza fra le fasi. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 19 FUNZIONAMENTO DEI BIPOLI ELETTRICI R, L, C IN CORRENTE CONTINUA Resistore o resistenza ideale U=RI (1) Vale la legge di Ohm U Capacitore o condensatore ideale U U R=∞⎯ ⎯→ I = U =0 R (2) Induttore o induttanza ideale U U R=0⎯ ⎯→ U = 0 ; I = 0 (3) Il condensatore ideale in corrente continua equivale ad un interruttore aperto; non circola corrente (funzionamento a vuoto). L’induttore ideale in corrente continua equivale ad un interruttore chiuso privo di resistenza; la tensione ai capi del bipolo è nulla (funzionamento in corto circuito). Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 20 FUNZIONAMENTO DEI BIPOLI ELETTRICI R, L, C IN REGIME SINUSOIDALE PERMANENTE 9 Bipolo resistivo i(t) u(t) R(Ω)= Resistenza i ( t ) = 2 I sin ωt = I M sin ωt u( t ) = Ri ( t ) = RI M sin ωt = U M sin ωt U M = RI M U M = 2U ⎯ ⎯→ u( t ) = 2U sin ωt (1) (2) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 21 Utilizzando la rappresentazione fasoriale: _ _ U = U ∠0 (Volt) _ _ I = I ∠0 (Ampere) _ I U _ U = RI con U = (3) UM I ;I = M ; 2 2 Le due grandezze risultano in fase pur avendo dimensioni e ampiezze diverse. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 22 9 Bipolo induttivo i(t) u(t) L(Henry) = Induttanza Per la legge di Lenz: u L ( t ) = L di dt Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari (4) 23 Poiché i ( t ) = I M sin ωt , avremo: π⎞ π⎞ ⎛ ⎛ uL ( t ) = ωLI M cos ωt = ωLI M sin⎜ ωt + ⎟ = U M sin⎜ ωt + ⎟ 2⎠ 2⎠ ⎝ ⎝ (5) con U M = ωLI M (6) Si definiscono: Reattanza induttiva: Suscettanza induttiva: X L = ωL = 2πfL (Ω) 1 1 (S) BL = = ωL 2πfL (7) (8) Utilizzando la rappresentazione fasoriale: _ U = U∠ _ π 2 (Volt) U I = I∠0 (Ampere) I UM IM UL = ;I = 2 2 _ Inoltre:U L = (ωLI ) ∠ π 2 _ = jω L I (9) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 24 Bipolo capacitivo i(t) u(t) C (Farad) = Capacità o capacitore La relazione che lega tensione e corrente in un bipolo capacitivo è duale a quella trovata per il bipolo induttivo: du (10) i( t ) = C dt Quindi se u( t ) = U M sin ωt Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 25 π⎞ ⎛ i ( t ) = ωCU M cos ωt = (ωCU M ) sin⎜ ωt + ⎟ = 2⎠ ⎝ π⎞ ⎛ = I M sin⎜ ωt + ⎟ 2⎠ ⎝ con I M = ωCU M UM = (11) (12) 1 IM ωC (13) Si definiscono: 1 (Ω) ωC Suscettanza capacitiva: BC = ωC (S) Reattanza capacitiva: XC = (14) (15) 1 I = XC I Con i valori efficaci: U = ωC utilizzando la rappresentazione fasoriale: _ _ U = U ∠0 (Volt) _ (16) _ I = I∠ π I (Ampere) 2 U _ _ I = jω C U _ 1 _ I U =−j ωC (17) (18) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 26 EQUAZIONI COSTITUTIVE DEI COMPONENTI ELEMENTARI 1. Resistore: 9 equazione costitutiva in c.a.: u( t ) = Ri ( t ) 9 equazione costitutiva in c.c. : U = RI i(t) u(t) 2. Induttore di ( t ) dΦ ( t ) = dt dt 9 equazione costitutiva in c.c. La corrente I non varia e la tensione U=0. L’induttore equivale ad un interruttore chiuso o ad una resistenza di valore nullo. 9 equazione costitutiva in c.a. u( t ) = L i(t) u(t) N.B. Φ=LI (Weber) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 27 3. Capacitore du( t ) dq( t ) = dt dt 9 equazione costitutiva in c.c.: La tensione non varia nel tempo e la corrente è sempre nulla. Il capacitore equivale ad un interruttore aperto o ad una resistenza di valore infinito. 9 equazione costitutiva in c.a.: i ( t ) = C i(t) u(t) N.B. Q=CV:quantità di carica (Coulomb) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 28 Fra i componenti elementari principali esistono altre tre categorie: 1. Trasformatore ideale 2. Generatore ideale di tensione (pilotato in corrente o in tensione) 3. Generatore ideale di corrente (pilotato in corrente o in tensione) Trasformatore ideale U1 ⎧u1 = nu 2 ⎪ ⎨ 1 i i2 = − ⎪⎩ 1 n U2 (4) 1-1’ = morsetti primari; 2-2’ = morsetti secondari n = rapporto di trasformazione (è un numero reale) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 29 La potenza istantanea p1(t) è data dalla seguente relazione: 1 p1 (t ) = u1i1 = − nu 2 i2 = −u 2 i2 = − p 2 (t ) (5) n essendo : p2 (t ) = u 2 i2 La relazione (5) indica che: 9 il trasformatore è trasparente alle potenze (potenza in ingresso pari alla potenza in uscita), mentre 9 variano tensioni e correnti, che hanno valori in ingresso e in uscita in proporzione mutuamente inversa. ⎯→ u1 > u 2 : trasformat ore − abbassator e Se n > 1 ⎯ Se n < 1 ⎯ ⎯→ u 1 < u 2 : trasformat ore − elevatore Se n = 1 ⎯ ⎯→ u1 = u2 : trasformat ore di isolamento Il trasformatore di isolamento (n=1) viene utilizzato per separare una parte del circuito da un’altra per motivi principalmente dovuti alla sicurezza elettrica. Essendo p1 (t ) = u1i1 = −u 2 i2 = − p2 (t ) la potenza assorbita dal doppio bipolo è p (t ) = u1i1 − u 2 i2 = 0 , ossia la potenza entrante è uguale a quella uscente. In base a queste considerazioni risulta che: il trasformatore ideale è un elemento passivo e non dissipativo, non è dotato di stato, in quanto sia le tensioni che le correnti primarie e secondarie sono legate da relazioni algebriche e non differenziali (non ci sono derivate temporali, quindi non si può parlare né di condizioni iniziali, né di variabili di stato). Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 30 La base di definizione è mista: (u1;i2) o (u2;i1). Questo quadripolo ideale è utile per modellare componenti reali. Generatore ideale di tensione controllato 9 Generatore di tensione pilotato in corrente (CCVS: Current Controlled Voltage Source) k [Ω ] I transimpedenza kI 9 Generatore di tensione pilotato in tensione (VCVS: Voltage Controlled Voltage Source) β [ad ] U βU Altro simbolo previsto dalle norme: + - Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 31 Generatore ideale di corrente controllato 9 Generatore di corrente pilotato in corrente (CCCS:Current Controlled Current Source) α [ad ] I αI 9 Generatore di corrente pilotato in tensione (VCCS: Voltage Controlled Current Source) g [Siemens U ] transammettenza gU Altro simbolo previsto dalle norme: Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 32 BIPOLO RLC UR UL UC U U AB = U R + U L + U C (1) U AB = R I + jX L I − jX C I = [R + j ( X L − X C )] I Introducendo il concetto di impedenza avremo: (2) U AB = Z& I (N.B. Z& è un operatore complesso) (3) 2 Z& = Z∠ϕ ⎯ ⎯→ Z = R 2 + ( X L − X C ) modulo di Z& (4) X − XC ϕ Z = arctan L argomento di Z& (5) R R = Z cosϕz (6) X = Z sinϕz= R tanϕz (7) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 33 • Se XL-XC >0 prevale il fenomeno induttivo e la corrente è in ritardo rispetto alla tensione • Se XL-XC <0 prevale il fenomeno capacitivo e la corrente è in anticipo rispetto alla tensione U Ammettenza 1 Y& = = G + jB ; (8) Z& Y& = Y∠ϕ Y G = conduttanza (Siemens) B = suscettanza (Siemens) (con notazione fasoriale) ATTENZIONE: Y& = Y= 1 R − jX R X j = 2 = − ≠ 2 R + jX R + X 2 Z 2 Z R2 Z 4 + X2 Z 4 = Z2 Z 4 = 1 Z 2 = 1 1 +j R X 1 Z (9) (10) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 34 X 2 X X Z ϕY = arctan = arctan− = − arctan = −ϕ R R R + 2 Z − Quindi: Y= 1 ; Z ϕY = − ϕ Z (11) (12) Analogamente a quanto fatto per le impedenze, si definisce un triangolo delle ammettenze: In regime sinusoidale due bipoli si dicono equivalenti se presentano ai loro morsetti la stessa impedenza equivalente, ossia il rapporto fra il fasore della tensione e quello della corrente é lo stesso. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 35 _ U1 Z& 1 = _ I1 U1 U2 _ U2 Z& 2 = _ I2 _ _ _ _ _ _ Se U 1 = U 2 = U ⎯ ⎯→ I 1 = I 2 = I ⎯ ⎯→ Z& 1 = Z& 2 IMPEDENZE IN SERIE E IN PARALLELO Come in corrente continua, valgono relazioni analoghe a quelle viste per il partitore di tensione e di corrente realizzati in regime permanente con i resistori. • • • • • 9 Serie: Z eq = Z 1 + Z 2 + Z 3 + .... + Z n = n • ∑Z (1) i i =1 U1 U2 _ Ui = U3 • _ Zi n Un U • ∑Z (2) i i =1 Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 36 9 Parallelo: 1 1 1 1 1 = + + + ... + Z& eq Z& 1 Z& 2 Z& 3 Z& n (3) Y&eq = Y&1 + Y&2 + Y&3 + ... + Y&n (4) _ _ _ _ _ I = I 1 + I 2 + I 3 + ... + I n Y&i _ Ii = (5) _ I n ∑ Y& (6) i i =1 Nel caso particolare di due sole impedenze in parallelo avremo: (7) • I1 = • Z2 _ • Y1 _ • Z1 + Z 2 I= • U • • Z eq = • Z1 • I Y2 _ • Z1 + Z 2 I= • _ • Y1 + Y2 I • Z1 * Z 2 • I2 = • Y1 + Y2 • _ _ • Z1 + Z 2 (8) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 37 POTENZA ISTANTANEA IN UN BIPOLO Se si alimenta un bipolo passivo in regime sinusoidale le tensioni e le correnti relative saranno: u( t ) = U M sin ωt i ( t ) = I M sin(ωt − ϕ ) i(t) u(t) I ϕ U Si definisce potenza istantanea p(t): p( t ) = u( t )i ( t ) = U M I M sin ωt sin(ωt − ϕ ) essendo sinα sin β = − = (1) 1 [cos(α + β ) − cos(α − β )] 2 1 [cos(α − β ) − cos(α + β )] 2 UM IM U I cos ϕ − M M cos(2ωt − ϕ ) = 2 2 U I U I = M M cos ϕ − M M cos(2ωt − ϕ ) = 2 2 2 2 π⎞ ⎛ = UI cos ϕ + UI sin⎜ 2ωt − ϕ − ⎟ 2⎠ ⎝ π⎞ ⎛ essendo: − cos α = sin⎜ α − ⎟ 2⎠ ⎝ (2) p( t ) = (3) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari (4) 38 • UI cos ϕ : é costante e coincide con il valor medio della potenza istantanea p(t) nel semiperiodo, essa é la potenza attiva o reale e cos ϕ è il fattore di potenza. La potenza attiva si indica con P. Si ha: P ≥ 0 per P < 0 per • − π π 2 2 ≤ϕ ≤ <ϕ < π 2 3π 2 π⎞ ⎛ UI sin⎜ 2πt − ϕ − ⎟ è la potenza fluttuante di 2⎠ ⎝ pulsazione doppia 2ω rispetto alla potenza attiva. Questo termine non da contributo di potenza attiva. POTENZA ATTIVA, REATTIVA, APPARENTE E COMPLESSA Potenza attiva P = UI cos ϕ [Watt ] [W ] (1) Potenza reattiva Q = UI sin ϕ [VAR] o [VoltAmpereReattivi] (2) Potenza apparente S = UI [VoltAmpere] [VA] (3) _ _∗ Potenza complessa S& = P + jQ = U I [VA] (4) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 39 Dimostrazione: i(t) Z& = R + jX = Z& e jϕ _∗ _ ⎯→ I = Ie − jϕ Se I = Ie jϕ ⎯ I u(t) _ I _ allora U = Z& I = ( ZI )e jϕ e jϕ I S& = P + jQ = UI ∗ = ( Ue jϕ e jϕ I )Ie − jϕ = UIe jϕ =UI cos ϕ + jUI sin ϕ Altre relazioni utili: S = P 2 + Q 2 = U 2 I 2 cos 2 ϕ + U 2 I 2 sin 2 ϕ = UI P P = UI cos ϕ = S cos ϕ ⎯ ⎯→ S = cos ϕ Q Q = UI sin ϕ = S sin ϕ ⎯ ⎯→ S = sin ϕ Q = P tan ϕ _ (5) (6) (7) (8) _ I cos ϕ U ϕ _ I _ I sin ϕ Il grafico si riferisce alla ipotesi di carico ohmico-induttivo Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 40 La potenza attiva P = VI cos ϕ sarà il prodotto della tensione per la componente della corrente nella direzione _ della tensione: I cos ϕ La potenza reattiva Q = VI sin ϕ sarà il prodotto della tensione per la componente della corrente nella direzione _ perpendicolare (o in quadratura) alla tensione: I sin ϕ Analogamente a quanto fatto per impedenze e ammettenze si definisce un triangolo delle potenze: S Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 41 Potenze istantanea, attiva, reattiva e apparente nel caso si bipoli puramente resistivi, induttivi o capacitivi. 1. Potenze in un bipolo puramente resistivo Se il bipolo è resistivo non c’è sfasamento fra tensione e corrente:ϕ=0 (9) π⎞ π⎞ ⎛ ⎛ p( t ) = UI cos ϕ + UI sin⎜ 2ωt − ϕ − ⎟ = UI + UI sin⎜ 2ωt − ⎟ 2⎠ 2⎠ ⎝ ⎝ T P= ∫ 0 U2 p( t )dt = UI cos ϕ = RI = R 2 Q = UI sin ϕ = UI sin 0 = 0 ⎯ ⎯→ S = P (10) (11) 2. Potenze in un bipolo puramente induttivo Se il bipolo è induttivo lo sfasamento fra tensione e corrente: ϕ = π (12) 2 π⎞ ⎛ p( t ) = UI cos ϕ + UI sin⎜ 2ωt − ϕ − ⎟ = UI ⋅ 0 + UI sin(2ωt − π ) 2⎠ ⎝ T P= ∫ p( t )dt = UI cos ϕ = 0 (13) 0 U2 Q = UI sin ϕ = UI sin = UI = ωLI = → S = Q L (14) ωL 2 π 2 Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 42 3. Potenze in un bipolo puramente capacitivo Se il bipolo è capacitivo lo sfasamento fra tensione e corrente: ϕ = − π (15) 2 π⎞ ⎛ p( t ) = UI cos ϕ + UI sin⎜ 2ωt − ϕ − ⎟ = UI ⋅ 0 + UI sin(2ωt ) 2⎠ ⎝ T P= ∫ p( t )dt = UI cos ϕ = 0 0 Q = UI sin ϕ = UI sin− π 2 = −UI = − (16) 1 2 I = ωCU 2 → S = QC ωC (17) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 43 Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 44 GENERATORI REALI Generatore reale di tensione. Può essere simulato con un generatore ideale di tensione con in serie l’impedenza interna. Generatore reale di corrente. Può essere simulato con un generatore ideale di corrente con in parallelo l’ammettenza interna. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 45 _ _ _ • J = E Yi = E • Zi è la relazione che consente di passare da un generatore di tensione a un generatore di corrente equivalente o viceversa, in base ai teoremi di Thevenin e Norton. CONDIZIONI DI MASSIMO TRASFERIMENTO DI POTENZA U • Z i = Ri + jX i (1) Z = R + jX (2) • _ _ I= E • • (3) Zi + Z Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 46 La potenza trasferita dalla resistenza al carico sarà: E2 2 Pu = RI = R ( R + Ri )2 + ( X + X i )2 (4) Tale potenza sarà massima per: • • ∗ R = Ri e per X = − X i ossia per Z = Z i Per dimostrarlo basta esprimere Pu in funzione di R considerando costante X, e poi in funzione di X considerando costante R, derivare le due espressioni e quindi uguagliarle a zero. dPu con X = cost =0⎯ ⎯→ R = Ri dR dPu =0⎯ ⎯→ X = − X i con R = cost dX Il rendimento complessivo η sarà ridotto del 50%: potenza utilizzata Pu RI 2 = = η= potenza erogata Pe 2 RI 2 Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 47 TEOREMA DI TELLEGEN • _ _ S = P + jQ = U I* è la potenza complessa. Per una rete lineare in regime sinusoidale vale il teorema di Tellegen secondo il quale: l _ _∗ l l _ ∑ U I =∑ (P + jQ ) = 0 ⎯⎯→ ∑ S i i =1 i i =1 i =0 (1) i =1 Poiché deve essere valida la (1) sarà: l ∑P =0 i i =1 l ∑Q i =0 (2) i =1 Le relazioni (2) esprimono il teorema di conservazione della potenza attiva e reattiva, chiamato Teorema di Boucherot. Separando i generatori dagli altri bipoli elementari passivi, il teorema di Tellegen può essere così enunciato: la somma delle potenze attive (o reattive) generate deve essere uguale alla somma delle potenze attive (o reattive) assorbite. Con l sono stati indicati i lati della rete a cui è associato un grafo con l lati orientati. In altre parole il teorema mostra come il vettore delle tensioni e delle correnti sono fra loro ortogonali, infatti se _ _ _ _ U I * = 0 , allora i vettori U e I* sono ortogonali. Il teorema di Tellegen è una delle espressioni del principio di conservazione dell’energia, da esso discende che la somma delle potenze attive (reattive) erogate è uguale alla somma delle potenze attive (reattive) assorbite. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 48 Applicazione del TEOREMA DI BOUCHEROT U1 U2 U 1 = tensione ai morsetti dell’alimentazione U 2 = tensione ai morsetti dell’utilizzatore P1 = potenza attiva erogata Q1= potenza reattiva erogata P2 = potenza attiva assorbita dall’utilizzatore Q2= potenza reattiva assorbita dall’utilizzatore PR = potenza attiva assorbita dalla linea QX= potenza reattiva assorbita dalla linea P1 = PR + P2 = RI 2 + P2 Q1 = Q X + Q2 = X L I 2 + Q2 S2 =I U2 S 2 2 ⎯→ U 1 = 1 Da cui S 1 = P1 + Q1 = U 1 I 1 ⎯ I Lo sfasamento fra U1 e I1 è dato da : Q ϕ 1 = arctan 1 P1 2 2 ⎯→ I 2 = Poiché S 2 = P2 + Q2 = U 2 I 2 ⎯ (1) (2) (3) (4) (5) Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 49 ANALOGIE FRA I METODI DI RISOLUZIONE DELLE RETI IN REGIME CONTINUO E SINUSOIDALE La risoluzione delle reti sinusoidali è basata sui teoremi visti per le reti in corrente continua, valgono quindi: 9 La legge di Ohm 9 Il principio di sovrapposizione degli effetti 9 I teoremi di Thevenin e Norton 9 Il metodo di risoluzione delle correnti di maglia 9 Il metodo di risoluzione dei potenziali di nodo 9 Il teorema di Millman. Quindi le espressioni analitiche delle leggi, teoremi e principi sono generalmente analoghe a quelle valide per il regime permanente, basta far corrispondere le grandezze corrispondenti secondo il seguente schema: grandezze in corrente continua corrente alternata U tensione I corrente R resistenza G conduttanza U tensione I corrente • Z impedenza • Y ammettenza Appunti di Elettrotecnica del prof. 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