Estratto da pag. Sabato 21/11/2015 44 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 362.821 Occupazione II lavoro futuro secondo Aspen tra «modello Positano» e sviluppo dell'economia digitale Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress MILANO II sociologo Domenico De Masi lo definisce il «modello Positano»: case una sull'altra, senza un piano regolatore. Come la società che stiamo costruendo. La prima che nasce senza un modello. Dove (ri) equilibrare lavoro, capitale, mezzi di produzione, sviluppo tecnologico, progressivo invecchiamento della popolazione (almeno in Occidente), contrazione dello Stato sociale. Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia, invita invece a smitizzare il teorema — profetizzato a ben vedere dall'università di Harvard — della distruzione non creativa di posti di lavoro a causa dell'economia digitale. L'economista Marco Fortis ammette il sommovimento sociale della Grande Crisi anche (e soprattutto) in Italia con il Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— crollo degli occupati nelle costruzioni e nella manifattura a basso valore aggiunto, ma la inquadra all'interno di un radicale cambiamento delle strutture produttive. In cui il saldo negativo dei posti di lavoro di questi ultimi anni è stato però attenuato dalla crescita dei servizi (principalmente professionali e legati alla cura della persona) e della manifattura ad alto valore aggiunto, come la meccanica strumentale di precisione. «Il lavoro del futuro». Il futuro del lavoro. Il tema della conferenza annuale dell'Aspen Junior Fellows tenutosi ieri a Milano nella sede di Edison. Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Politiche del lavoro Pag. 1