I Disturbi del comportamento alimentare: clinica e terapia La gestione degli aspetti internistici e delle urgenze Dr. Stefano Pinelli Nutrizione Clinica Asl 12 Versilia U.O Medicina Interna Corso FAD “Disturbi del comportamento alimentare: diagnosi precoce e appropriatezza delle cure” - Unità 1 www/eduiss.it Corso: Disturbi del comportamento alimentare: diagnosi precoce e appropriatezza d elle cure I genitori portano la figlia tredicenne affetta da diabete tipo 1 dall’età di 8 anni, dal pediatra per un controllo glicemico instabile, una perdita di peso e una dieta vegana che ha deciso di seguire da qualche settimana. Sono preoccupati e si chiedono se la dieta sia compatibile con il diabete e se sia il segno di qualche comportamento alimentare disfunzionale. Aggiungono la segnalazione di difficoltà del sonno, irritabilità e un certo ritiro sociale Nella storia di Alessia emergono alcuni fatti rilevanti. Due mesi prima è comparso il menarca, vissuto con particolare disagio. In precedenza dopo la diagnosi di diabete e l’inizio della terapia insulinica c’è stato un progressivo aumento di peso. Luisa, la madre di Alessia riferisce che la figlia in precedenza magrissima, ha via via sofferto sempre di più per la presenza insieme di restrizioni dietetiche e di ingrassamento. Negli ultimi mesi si è chiusa molto in se stessa trascorrendo molte ore al computer soprattutto la sera ed ha evitato gli incontri con gli amici. Alessia in precedenza studiosissima e scrupolosa rispetto alla dieta e alle cure ha intensificato l’attività fisica e rifiuta di andare a scuola dicendo che si vergogna di mostrarsi agli altri. I genitori hanno anche l’impressione che di quando in quando mangi molto di nascosto e che non faccia regolarmente uso dell’insulina come in precedenza. Il Dott. Rossi chiede a Alessia come si sente e cosa pensa rispetto a quanto riferito dai genitori. Alessia dice: “Mi sento bene così, sono loro che sono sempre esagerati!”. Il Dott. Rossi prosegue la visita pesandola e misurandola. Alessia è alta cm 161 e pesa 48 chili. Un anno prima pesava kg 60 circa peso massimo raggiunto nella sua vita quando era alta cm 156. Il Dott. Rossi durante la visita rileva la presenza di alito acetonemico e controllando le ultime analisi osserva che la glicemia ha avuto forti oscillazioni e l’HbA1c più recente è 12. È presente inoltre microalbuminuria e intensa glicosuria. I genitori chiedono al Dott. Rossi quale possa essere l’intervento più utile per aiutare la figlia 1) Nella storia clinica descritta, quali sono gli elementi che consentono al Dott. Rossi di distinguere tra comportamenti alimentari insoliti e possibili sintomi di DCA? 2) I dati clinici raccolti potrebbero indirizzare il Dott. Rossi verso la diagnosi di un DCA? Quale? 3) In base ai dati antropometrici rilevati dal Dott. Rossi, qual è lo stato ponderale attuale di Alessia? E qual’ era a 12 anni? 4. Potrebbe trattarsi di una condizione di sottopeso o invece di un DCA? E quali misure preventive si potrebbero attuare in entrambi i casi? 5. Quali elementi anamnestici nella storia di Alessia ti sembra abbiano influito maggiormente sui suoi problemi alimentari? STILI ALIMENTARI • RESTRIZIONE • AVVERSIONE SELETTIVA • PILUCCAMENTO • MANGIARE PER SEDARE EMOZIONI • IPERFAGIA COMPULSIVA • BRAMOSIA SELETTIVA ( AD ES SWEET EATING ) • ABBUFFATA COMPULSIVA Ideologie alimentari • Vegetarianismo • • Veganismo • • Crudismo • • Fruttarismo ORTORESSIA NERVOSA • PREOCCUPAZIONI CONCENTRATE SU: • • QUALITA’ E PUREZZA DEI CIBI • LORO EFFETTI PRESUNTI SULLA SALUTE • • COMPORTAMENTI ALIMENTARI( E SOCIALI) CONSEGUENTI, RIGIDI E INFLESSIBILI • PENSIERI OSSESSIVI NON GIUSTIFICATI SU SPECIFICHE PATOLOGIE • LEGATE A PARTICOLARI ALIMENTI L’anoressia come sintomo può essere presente nelle seguenti Malattie • Sindrome acuta da radiazioni • Epatite virale acuta • Morbo di Addison • Polmonite atipica • AIDS • Cancro • Morbo di Crohn • Demenza • Depressione grave • Tubercolosi • Malattie infettive • Colite ulcerosa • uso di sostanze quali Anfetamine o cocaina. Nel caso di Alessia, tra i criteri per la diagnosi differenziale il dott. Rossi dovrà includere il fatto che Alessia qualche volta vomita perché non vuole ingrassare Tali anomalie si associano a una compromissione clinicamente significativa: • della salute fisica (controllo glicemico instabile etc.) • del funzionamento psico-sociale (disturbi del sonno, rifiuto della scuola, isolamento sociale etc.) Quindi è plausibile l’ipotesi di : Disturbo del comportamento alimentare associato a diabete mellito di tipo 1 Disturbo del comportamento alimentare • Esiste un comportamento alimentare e/o di controllo del peso corporeo anomalo e ben definito • Tali anomalie e altri fenomeni ad essa associati determinano una compromissione clinicamente significativa della salute e/o del funzionamento psico-sociale • Il disturbo del comportamento alimentare non è secondario ad un’ altra patologia medica o psichiatrica Quali esami di laboratorio indirizzano il dott. Rossi verso la scelta di un ricovero in Ospedale? Cosa lo preoccupa di più tanto da farlo optare per il ricovero? 1) Parametri biologici 2) • Malnutrizione grave (peso </= 75% del peso ideale per età, sesso, altezza) • Disidratazione • Alterazioni elettrolitiche • Aritmie cardiache • Instabilità dei parametri vitali • Bradicardia grave (frequenza cardiaca diurna <50 battiti/minuto); frequenza cardiaca notturna <45 battiti/minuto) • Ipotensione (Pressione arteriosa <80/50) • Ipotermia • Variazioni ortostatiche nella frequenza cardiaca e nella pressione 2) Parametri psicopatologici • ideazioni suicidarie • psicosi acuta In particolare Alessia piange, dice che non vede più un futuro e che non vuole mangiare più per «farla finita» è l’ elemento di maggiore preoccupazione, unito al fatto che non vuole i genitori per comunicare questo suo stato d’animo, il che presuppone una situazione di conflitto familiare e di insufficiente sostegno a Alessia . Anoressia nervosa: sintomi e segni principali Sistema nervoso : Confusione mentale, difficoltà di concentrazione, apatia, letargia, astenia, facile faticabilità, cefalea, vertigini, lipotimia, tintinnii, disturbi del sonno (risvegli precoci al mattino) Neuropatia periferica, neuropatia ottica Apparato gastrointestinale: Stipsi (anche importante), gonfiore addominale, senso di ripienezza, gastralgie, flatulenza, dolori addominali Stomatite angolare, erosioni dentali*, paradontomegalia, ipertrofia delle parotidi* Apparato cardio-vascolare : Palpitazioni Bradicardia, variazioni di polso e pressione arteriosa tra clinostatismo e ortostatismo, polsi deboli Apparato riproduttivo: Amenorrea (primaria o secondaria), ridotto interesse sessuale, ipo-/infertilità (scarsamente riportata dall’adolescente) Ipo- o atrofia del seno (femmina); riduzione/mancato incremento del volume testicolare(maschi) Rene : Poliuria (per eccessiva assunzione di liquidi, o per pseudodiabete insipido conseguente a deficit di ADH) Disturbo del comportamento alimentare : parametri di laboratorio utili nel monitoraggio clinico e loro interpretazione. Emocromo : Un emocromo nella norma può essere dovuto a disidratazione con emoconcentrazione (potendo portare a false interpretazioni con mancato riconoscimento della gravità della situazione) Glicemia Ridotta (in grado variabile) : L’ipoglicemia può contribuire ai disturbi neuro-psichici (per deficit energetico a livello della sostanza grigia) Elettroliti Deficit di potassio, sodio e calcio; sono possibili anche deficit magnesio e fosforo oltre che per la denutrizione, per diarrea o abuso di diuretici I livelli sierici possono risultare falsamente nella norma per ridistribuzione idrica Transaminasi Aumentate Possono essere indice di alterazioni metaboliche e/o di abuso di alcol/farmaci. L’ipertransaminasemia può essere esacerbata dalla rialimentazione Amilasi Aumentate Indice di vomito autoindotto Proteine ridotte : A volte iperalbuminemia come conseguenza dell’ipovolemia . Creatinina Normale :Se aumentata si deve pensare a disidratazione ed emoconcentrazione o diminuzione del filtrato glomerulare Anomalie elettrocardiografiche Aumento dell’intervallo QT, bassi voltaggi, inversione dell’onda T, depressione del tratto ST, aritmie (es. extrasistoli sopraventricolari, tachicardia atriale e ventricolare) ● ● N:B: Un prolungamento del tratto QT è un fattore di rischio per morte improvvisa ● Osteoporosi Riduzione della densità ossea di grado variabile, in rapporto alla sede esaminata (densitometria ossea) È dovuta sia a un deficit di formazione ossea (modelling) che di rimodellamento osseo (remodelling). Fattori condizionanti la gravità del deficit di massa ossea sono l’età di insorgenza, la durata della malattia, la durata dell’amenorrea, la massa ossea all’esordio della malattia, l’entità dell’attività fisica Cosa rassicura il dott. Rossi sulla compliance di Alessia al trattamento e cosa avrebbe dovuto fare se Alessia si fosse Opposta? a) Alessia accetta la decisione del dott. Rossi e questo indica una sua disponibilità a farsi aiutare e quindi una iniziale compliance al Trattamento. b) Se Alessia si fosse opposta … Nel rapporto con i bambini e ragazzi, il “consenso” a specifici atti sanitari e la semplice collaborazione alla conoscenza della situazione da parte del clinico va inteso come «informazione» del paziente sulle cure necessarie, nella forma e al livello in cui il soggetto è in grado di comprendere. Pertanto il consenso spetta al genitore o a chi ha la patria potestà sul minore e il medico proponente ha il dovere di informare il minore sulle pratiche terapeutiche necessarie. In corso di ricovero si dovrà poi richiedere la firma del paziente come espressione di avvenuta informazione sul percorso di cura • La comparsa del diabete di tipo 1 e il conseguente sovrappeso di Alessia rappresentano fattori predisponenti a causa dell’attivazione di due meccanismi: ● la restrizione dietetica ● lo stigma sociale che favorisce lo sviluppo di un’immagine del corpo negativa peggiorando i comportamenti alimentari tra restrizione e perdita di controllo ● Tuttavia, in questo caso - al di là della catalogazione diagnostica descrittiva (DSM-5) - nella valutazione clinica e nel disegno di un piano di cura è necessario considerare: • il rischio di complicanze mediche legate sia alla malnutrizione che all’irregolarità della terapia del diabete (dieta, attività fisica, insulina etc.) • il ruolo del diabete e della sua terapia come fattori di rischio • il profondo disagio con il quale è vissuto il corpo e la sua immagine • la tendenza a reagire con comportamenti alimentari anomali • il ritiro sociale • il ruolo della famiglia e dell’ambiente scolastico Nel caso clinico descritto diversi elementi suggeriscono la presenza probabile di comportamenti anomali, alimentari e/o di controllo del peso corporeo: • vergogna per l’ingrassamento • dieta vegana • perdita di peso • forse abbuffate segrete (sospetto dei genitori) • forse manipolazione dell’insulina (sospetto dei genitori, instabilità del controllo glicemico e del peso) Segni clinici peculiari all' esame obiettivo • Particolare sensibilità al freddo,eccessiva copertura con abiti ampi (per l’ipotermia e per nascondere lo stato di magrezza), • • Aumentata attività fisica (in particolare al mattino), crisi tetaniche • • Capelli sottili e fragili con perdita della naturale lucentezza; pallore, ipotermia, • • Edemi periferici, estremità fredde, debolezza muscolare,ipercarotideremia del palmo delle mani e/o della pianta del piede, ipertricosi/irsutismo. Valutazioni antropometriche • Peso corporeo • Altezza • Indice di massa corporea • Misurazione delle pliche cutanee (tronco: sottoscapolare, medioascellare, pettorale, addominale, soprailiaca; arto superiore: tricipitale, bicipitale, dell’avambraccio; arto inferiore: coscia, soprapatellare, mediale del polpaccio) Esami bioumorali • Emocromo, reticolocitemia • Velocità di eritrosedimentazione (VES), proteina C reattiva • Transaminasi • Colinesterasi • Azotemia, creatininemia • Calcemia, fosforemia, magnesiemia, potassiemia, sodiemia,cloremia • Ferritinemia, transferrinemia • Albuminemia, prealbuminemia, transferrina ( Parametri nutrizionali) • Colesterolemia totale • Ormone tireotropo (TSH) • Esame urine Esami strumentali • Elettrocardiogramma • Pressione arteriosa Valutazione della densità ossea (nei pazienti con amenorrea > 6 mesi e/o indice di massa corporea < 15,0 kg/m2) • Estradiolo, testosterone • Densitometria a doppio raggio X Criteri di accesso livello ambulatoriale • Pazienti la cui sintomatologia fisica e psicologica appare sufficientemente stabile e che presentano una buona motivazione al trattamento. • Il trattamento ambulatoriale per pazienti con un sottopeso rilevante è consigliato quando il paziente ha un'alta motivazione al trattamento, ha il sostegno della famiglia e i sintomi sono di recente insorgenza. • Il livello ambulatoriale deve prevedere quasi sempre un intervento di natura psicoterapia singola e/o di gruppo e deve essere integrato con gli altri aspetti assistenziali (psichiatrico e nutrizionale) Criteri di accesso-ricovero ospedaliero • Dati di laboratorio indicanti situazione clinica ad alto rischio • Presenza di gravi complicanze mediche , cardiache, metaboliche ( epatiche, renali, diabete ecc. che richiedano un trattamento in acuto) • In questa fase la priorità è ripristinare le condizioni cliniche di equilibrio organico per poter poi occuparsi adeguatamente degli aspetti psicologici e di correzione del comportamento alimentare Criteri di accesso per il ricovero • Frequenza cardiaca < 40 btm • PA <90/60 mm/hg (variazioni in clino/ortostatismo) • Glicemia < 60 mg/ dl • Potassiemia <3 meq/l • ipofosforemia • Ipotermia • Disidratazione • Insufficienza epatica, renale e cardiovascolare PRINCIPALI COMPLICANZE ANORESSIA NERVOSA • CARDIACHE:Bradicardia, aritmie ( Extrasistolia, tachiaritmie) • • EMATOLOGICHE: Anemia. Leucopenia, trombocitopenia • • ENDOCRINE: Ipotiroidismo, amenorrea ipogonadotropa • • GASTROINTESTINALI: Motilità gastrica ridotta,svuotamento gastrico rallentato,stitichezza Principali complicanze mediche dell’ anoressia nervosa 2 Ginecologiche: Infertilità, aumentato rischio di aborti spontanei, parti prematuri, complicanze perinatali, basso peso del neonato alla nascita, depressione post partum Scheletriche: osteopenia, osteoporosi Principali complicanze mediche della Bulimia nervosa • Cardiache: aritmie cardiache • • Elettrolitiche (dovute alle pratiche di compenso):ipopotassiemia, alcalosi metabolica • • Gastrointestinali: esofagite, dolore retrosternale, reflusso gastro-esofageo,ernia iatale.(fenomeni secondari al vomito) colon irritabile, colon atonico con stipsi Principali complicanze mediche della bulimia nervosa 2 • Neuro-muscolari: debolezza muscolare, tetania, convulsioni • • Orali/dentali: erosione dello smalto, ritiro gengivale, ipertrofia delle ghiandole salivari, inpertrofia della parotide, elevati livelli sierici di amilasi salivare Imaging del sistema nervoso centrale • Atrofia cerebrale generalizzata (sia della sostanza bianca che di quella grigia); • • Si possono rilevare perdite di volume specifiche a livello del cingolo, del cervelletto e della regione occipitotemporale. • • Vi possono essere anomalie funzionali delle regioni frontali,limbiche, occipitali, striate e cerebellari. Possono contribuire ad alcuni aspetti comportamentali/deficit psicologici presenti in queste pazienti; • • In alcuni studi è stata riportata la risoluzione delle anomalie cerebrali con il recupero del peso corporeo. • Criteri di accesso-ricovero • Stato di malnutrizione • Condizioni cardio-circolatorie • Stato metabolico del paziente Il ricovero ospedaliero è motivato da una gravità generalmente di tipo organico e prende, infatti, il nome di “ricovero salvavita” Criteri clinici di accesso per il ricovero • Frequenza cardiaca < 40 btm • PA 90/60 mm/hg(variazioni in clino/ortostatismo • Glicemia < 60 mg/ dl • Potassiemia <3 meq/l • ipofosforemia • Ipotermia • Disidratazione • Insufficienza epatica, renale e cardiovascolare Indicazioni alla NA: Malnutrizione Stato Nutrizionale § • MALNUTRIZIONE SEVERA O MODERATA in presenza di insufficiente apporto alimentare (< 50% del fabbisogno) • • BUONO STATO NUTRIZIONALE DI PARTENZA ma con previsione di nutrizione orale insufficiente (< 50% del fabbisogno) per almeno 10 giorni, e tale da compromettere l'evoluzione clinica del paziente Page 36 Obiettivi terapeutici della NA •correzione della malnutrizione •Recupero della massa magra Page 37 Criteri di scelta della nutrizione artificiale Intestino funzionante? SI Nutrizione Enterale < 30 gg Sonda nasogastrica/digiunale > 30 gg Gastro/digiunostomia Obiettivi nutrizionali raggiunti? Page 38 SI Continua enterale NO Integrazione con NP No Nutrizione Parenterale < 15 gg > 15 gg Periferica Centrale Criteri di scelta L’accesso enterale deve essere scelto considerando tre parametri: • Lo stato clinico generale del paziente ed in particolare del suo apparato gastroenterico • La durata prevista del trattamento nutrizionale • Il rischio di ab-ingestis Page 39 Tipologia delle sonde/stomie SONDE • sondino naso gastrico • sondino naso duodenale • sondino naso digiunale STOMIE • Gastrostomie • digiunostomie Page 40 Sonda nasogastrica o naso enterica Gastrostomia Digiunostomia Cosa rassicura il dott. Rossi sulla compliance di Alessia al trattamento e cosa avrebbe dovuto fare se Alessia si fosse opposta? a) Alessia accetta la decisione del dott. Rossi e questo indica una sua disponibilità a farsi aiutare e quindi una iniziale compliance al trattamento. 12 10 8 6 4 2 0 Ri Page 41 b) Se Alessia si fosse opposta … Nel rapporto con i bambini e ragazzi, il “consenso” a specifici atti sanitari e la semplice collaborazione alla conoscenza della situazione da parte del clinico va inteso come «informazione» del paziente sulle cure necessarie, nella forma e al livello in cui il soggetto è in grado di comprendere. Pertanto il consenso spetta al genitore o a chi ha la patria potestà sul minore e il medico proponente ha il dovere di informare il minore sulle pratiche terapeutiche necessarie. In corso di ricovero si dovrà Poi richiedere la firma del paziente come espressione di avvenuta informazione sul percorso di cura Page 42 Algoritmo per la scelta dell'Accesso enterale Necessità di Nutrizione Enterale < 4 settimane > 4 settimane Durata NE a breve termine Fattore di rischio Sede Page 43 rischio di aspirazione nessun rischio di aspirazione Sondino nasodigiunale Sondino naso-gastrico NE a lungo termine rischio di aspirazione Digiunostomia o sonda naso-digiunale nessun rischio di aspirazione Gastrostomia Scelta dell’accesso venoso § Nella scelta tra via periferica e via centrale, considerare: •Le condizioni del paziente •L’indicazione e la durata della NP •Le eventuali controindicazioni locali e sistemiche Durata della NP Breve termine: < un mese Medio termine: 2-3 mesi Lungo termine: > 3 mesi Page 44 Punti chiave della nutrizione artificiale 1) Identificazione del paziente da nutrire 2) Quando iniziare la nutrizione 3) Definizione dei fabbisogni nutrizionali 4) La scelta della via di somministrazione, dei materiali e dei nutrienti piu opportuni nelle varie situazioni cliniche 5) Il nursing nella nutrizione artificiale 6) Il monitoraggio del paziente 7) Il riconoscimento e la prevenzione delle possibili complicanze della nutrizione artificiale Page 45 Tempistica della nutrizione La nutrizione va iniziata precocemente però: § Considerare il paziente NELLA SUA GLOBALITA’( nel paz. In fase acuta: la nutrizione puo non essere la priorità) § § I fabbisogni calorici , specie in fase iniziale devono essere inferiori a quelli previsti dalle linee guida, paz. Settico, pancreatite, soprattutto in caso di anoressia § § § Page 46 Definizione di malnutr Page 47 Malnutrizione Stato di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente a carenza o eccesso o squilibrio tra fabbisogni, introiti ed utilizzazione dei nutrienti che causa effetti avversi misurabili sulla composizione corporea e sui risultati clinici (Stratton et. Al, 2003) LA MALNUTRIZIONE E’ la conseguenza di un: inadeguato introito di uno o più nutrienti (nutrizione PER DIFETTO) eccessivo introito di uno o più nutrienti (nutrizione PER ECCESSO) sbilanciato introito dei nutrienti Page 49 Errori da evitare • Non avere identificato precocemente la malnutrizione o un fattore di rischio malnutrizione (Importanza dello screening malnutrizione e disfagia) • Non avere fatto una valutazione clinica complessiva del paziente, presenza di sepsi , altre condizioni di stress, ischemia intestinale, intestino corto,scompenso cardiaco ecc • Non avere iniziato precocemente la nutrizione, anche se a dosaggio ridotto ( per brevi periodi puo essere accettabile, in assenza di controindicazioni anche una via di somministrazione non da protocollo, se utile a garantire un apporto calorico adeguato.) • Stabilire un incremento progressivo dell’ introito calorico evitando sia l’ overfeeding che l’ underfeeding • Tenere sempre presente il rischio refeeding ( che riproduce i rischi dell’ alimentazione tardiva nel paziente cachettico, dopo un lungo periodo di digiuno) Page 50 Criteri di accesso-ricovero ospedaliero • Dati di laboratorio indicanti situazione clinica ad alto rischio • • Presenza di gravi complicanze mediche , cardiache, metaboliche (epatiche, renali, diabete ecc. che richiedano un trattamento in acuto) • • In questa fase la priorità è ripristinare le condizioni cliniche di equilibrio organico per poter poi occuparsi adeguatamente degli aspetti psicologici e di correzione del comportamento alimentare Complicanze Metaboliche PRECOCI Squilibri idro-elettrolitici Alterazioni metabolismo: glucidico, lipidico ed azotato Alterazioni equilibrio acido-base Refeeding syndrome Page 52 Complicanze Metaboliche TARDIVE Alterazione epatobiliari ( talvolta precoci) reversibili↔irreversibili Alterazioni metabolismo osseo Carenze micronutrienti Page 53 Criteri di accesso per il ricovero • Frequenza cardiaca <40 btm • PA < 90/60 mm/hg(variazioni in clino/ortostatismo • Glicemia < 60 mg/ dl • Potassiemia <3 meq/l • ipofosforemia • Ipotermia • Disidratazione • Insufficienza epatica, renale e cardiovascolare • N.b :tali alterazioni costituiscono fattori di rischio di refeeding • Refeeding Syndrome La refeeding syndrome si verifica in pazienti gravemente malnutriti che vengono trattati impropriamente con alti carichi di carboidrati in fase precoce Il risultato è una rapida caduta dei fosforo, del potassio e del magnesio ematici, accompagnata ad un quadro di scompenso cardiaco Il tutto porta a gravi complicanze Page 55 Refeeding Syndrome • La somministrazione di glucosio sia enterale che parenterale puo causare un notevole incremento dei livelli circolanti di insulina • • Si assiste ad una rapida captazione di glucosio, potassio, fosfati e magnesio nelle cellule . La concentrazione ematica di questi agenti si riduce drammaticamente • • Inoltre si assiste ad una ritenzione idrica con aumento dello spazio extracellulare • • Aggravato da un quadro di «scompenso cardiaco latente» Page 56 Conseguenze Page 57 refeeding Anomalie elettrocardiografiche Aumento dell’intervallo Q-T, bassi voltaggi, inversione dell’onda T, depressione del tratto ST, aritmie (es. extrasistoli sopraventricolari, tachicardia ventricolare) ● ● N:B: Un prolungamento del tratto QT è un fattore di rischio per morte improvvisa ( con o senza refeeding) ● Consequenze del digiuno in corso di anoressia nervosa Diminuita secrezione di insulina e glucagone con passaggio da glucosio a corpi chetonici come principale sorgente di energia Metabolismo adattato all’utilizzo degli acidi grassi e dei corpi chetonici Vengono utilizzate prima le riserve di glicogeno e di tessuto adiposo I vari organi si adattano ad utilizzare corpi chetonici, principalmente l'encefalo I vari organi vanno incontro ad atrofia, con quadro di insufficienza multiorgano latente, in particolare cardiaca e renale Riduzione della massa cardiaca!!! Carenza vitaminica e di oligoelementi in particolare di vitamina b1, Carenza di vit B12 ,PP e acido folico Page 59 Adattamento al Digiuno La reazione al digiuno dipende da: • durata del digiuno • riserve energetiche di partenza • eventuali condizioni di stress Nel soggetto sano digiunante degli introiti processi anabolici e catabolici spesa energetica globale dal 15 al 40 %, in 24 settimane la spesa energetica dell’encefalo rimane costante, cioè pari al 20% del totale della spesa energetica Page 60 Refeeding Syndrome The sudden administration of carbohydrates exerts a considerable strain on the respiratory system, whose musculature may well be atrophied due to starvation. There is an increase in CO2 production and O2 consumption, and a resultant increase in the respiratory quotient (RQ). The consequence of this is an increase in minute ventilation, which may cause dyspnea and tachypnea Page 61 Refeeding syndrome La drammatica riduzione degli elettroliti e la ritenzione idrica porta a tutta una serie di patologie sistemiche. c’ è un incremento nel carico cardiaco, della frequenza cardiaca e del consumo di ossigeno. Questo rapido incremento puo superare la capacità di compenso. Inoltre in tali pazienti il rapido incremento del lavoro cardiaco e dei fluidi circolanti puo’ precipitare uno scompenso cardiaco (Effetto antinatriuretico dell’ insulina) con tendenza all’ ipercapnia piu accentuata Page 62 Refeeding syndrome Il miglior modo di trattare la refeeding syndrome consiste nel conoscerla!!! Identificare il paziente a rischio ( paziente cachettico a rischio)n.b. i valori ematici iniziali possono risultare nella norma!!! Non iniziare la nutrizione in modo aggressivo! Somministrare preventivamente vitamina b1 ed in seconda battuta complesso b e polivitaminici, ev. in base al monitoraggio : fosforo, potassio, magnesio Page 63 Alimentare pazienti a rischio refeeding Apportare calorie al massimo del 50% delle richieste caloriche totali almeno per I primi 2 giorni prima di incrementare, ma solo se non compaiono anomalie elettrolitiche ( potassio, fosforo) e/o elettrocardiografiche ): monitoraggio! Non indicata la precoce somministrazione di integratori alimentari Apportare idonee quantita di electroliti, vitamine e minerali dal primo giorno di rialimentazione : VITAMINA B1 E FOSFATI Prestare particolare attenzione all' apporto idrico, che deve essere ridotto!!! Page 65 Page 66 Page 67 Conseguenze Electrolytes PO4 + K 2+ Mg Page 68 Consequence Acute ventilatory failure Arrythmias Confusion Congesive heart failure Lethargy, weakness Rhabdomyolysis Arrythmias Cardiac arrest Constipation / ileus Polyuria / polydipsia Respiratory depression Weakness Anorexia Arrythmias Confusion Diarrhoea / constipation Weakness Page 69 Controllare l’ apporto idrico x os e l’ ev. assunzione sconsiderata di farmaci diuretici lassativi ecc. Page 70 • Monitoraggio elettrolitico • • Monitoraggio Ecg grafico e ecocardiografico •• Controllare l’ apporto idrico x os e l’ ev. • Page 71 assunzione sconsiderata di farmaci diuretici lassativi ecc Page 72 Patients at High Risk of Refeeding Patients with any of the following: BMI < 16 kg/m2 (Un)intentional weight loss >15% within the last 3-6 months Very little or no nutrition for >10 days Low levels of potassium, magnesium or phosphate prior to feeding Page 73 Patients at High Risk of Refeeding Patients with 2 or more of the following: 1) BMI < 18.5 kg/m2 2) (Un)intentional weight loss >10% within the last 36 months 3) Very little or no nutrition for >5 days 4) A history or alcohol abuse or some drugs including insulin, chemotherapy, antacids or diuretics Terapia Subito prima e durante I primi 10 giorni di nutrizione: Tiamina orale 200-300mg/day prima di iniziare la nutrizione Complesso B Multivitaminici Fosforo (Esafosfina) Potassio, magnesio, diuretici risparmiatori di potassio Restrizione idrica Page 75 Monitor appropriate biochemistry including monitor fluid balance closely , potassium, phosphate and magnesium Refeeding syndrome • • • • • • • Il miglior modo di trattare la refeeding syndrome consiste nel conoscerla!!! Identificare il paziente a rischio ( paziente cachettico a rischio) n.b. i valori ematici iniziali possono risultare nella norma!!! Non iniziare la nutrizione in modo aggressivo! Somministrare preventivamente vitamina b1 ed in seconda battuta complesso b e polivitaminici, ev. in base al monitoraggio : fosforo, potassio, magnesio Monitoraggio metabolico della NA Elettroliti quotidiani fino a stabilizzazione poi 2-3 volte alla settimana Funzionalità epatica: basale poi settimanale Trigliceridi basali poi settimanali Glicemia in funzione di presenza di diabete o intoll. glucidica Peso corporeo 2-3 volte alla settimana Bilancio idrico Quotidiano se posibile Efficacia della NA prealbumina, transferrina, azotemia, perdita di azoto con le urine, calorimetria, test della stretta di mano Concludendo… Scelta del percorso territoriale Clinico Stabilità Quadro Psichico Metabolico Possibile Gestione Domiciliare Criteri Selezione Livello di trattamento Grado di collaborazione Motivazione Page 79 Consenso Patologia di Base Gestione Nutrizione Scelta del percorso territoriale • Sintomatologia fisica e psicologica sufficientemente stabile e buona motivazione al trattamento. • • Il livello ambulatoriale deve prevedere quasi sempre un intervento di natura psicoterapia singola e/o di gruppo e deve essere integrato con gli altri aspetti assistenziali (psichiatrico e nutrizionale) Scelta del percorso territoriale • Regime residenziale -necessità di separare il paziente dal contesto familiare ( fattore di rinforzo) -necessità di evitare comportamenti disfunzionali (vomito autoindotto, comportamenti auto lesivi). • Regime semiresidenziale • -come prima istanza terapeutica oppure come prosecuzione del trattamento ospedaliero e residenziale. -Indicato nei casi in cui il paziente, pur non rispondendo al trattamento ambulatoriale, abbia una motivazione al trattamento maggiore e un migliore controllo sui comportamenti psicopatologici. Condizioni psicologiche e/o cliniche meno compromesse Quadro familiare con maggiori capacità di aiutare il paziente nel suo percorso. Grazie per l’ attenzione Page 82