salute e benessere www.salutare.info Terapia a cura del Prof. Antonio Suelzu [email protected] Musicoterapista per i disturbi della comunicazione Accordi e melodie per dare il meglio di sé L’ascolto della musica può essere come il doping, in alcune situazioni è stato vietato perché altera le prestazioni fisiche e aumenta il rendimento. La musica come gli steroidi anabolizzanti. Lo sport americano prende di mira il più antico degli aiuti psicologici: dalla musica etnica, jazz a quella commerciale fino ai generi che inducono agli stati di trance e resistenza fisica, in cui si può ballare per ore ed ore all’induzione di analgesia, dove i partecipanti al rituale camminano sul fuoco senza sentire dolore. È ora di cambiare. Niente più iPod nelle orecchie dei corridori delle maratone. La notizia è del New York Times, che lo ha annunciato con un lungo articolo in prima pagina lo scorso Novembre. Alla vigilia della più famosa maratona del mondo, quella che parte dal ponte di Verrazzano e si conclude a Central Park, la federazione americana di atletica, la Usa Track and Field, ha messo al bando l’uso di auricolari e riproduttori di musica portatile nelle competizioni ufficiali. Le nuove regole sono state prima giustificate con motivi di sicurezza, ma poi si è chiarito che il divieto è figlio della volontà di non dare “un vantaggio competitivo” a chi corre con la musica nelle orecchie, rispetto a chi non usa le cuffiette. In realtà, studi seri sostengono che esiste una relazione tra il suono ascoltato e prestazioni fisiche. La musica riduce la sensazione della percezione dello sforzo e, favorendo la calma, riduce il consumo di calorie ottimizzando le prestazioni. Ci sono perfino teorie più avanzate dove selezionano compilation di canzoni in cui le battute al minuto sono identiche ai passi della corsa, possono creare una sincronia perfetta di ritmo tra musica e movimento. Alcuni scienziati teorizzano che ci sia un collegamento tra musica e movimento, e per dimostrare che si svi- luppano insieme, all’università canadese di McMaster, ne hanno provato gli effetti sui neonati, scoprendo nei bambini di sette mesi dei legami multisensoriali tra il sistema dell’udito e la parte motoria. Il direttore dell’Institute for Music and Brain Science di Harvard, Mark Tramo, inizialmente musicista rock professionista prima di fare medicina, si convinse del legame tra musica e risultati prestazionali, quando vinse i 100 metri al liceo ripetendosi nella testa “Brown Sugar” dei Rolling Stones. Alla luce di questi motivi si è deciso di vietare l’uso degli iPod durante le gare. Ma ora i lettori Mp3 sono sempre più piccoli e invisibili, possono essere facilmente nascosti sotto una maglietta, in un reggiseno o nel bordo dei pantaloncini, e le cuffie nascoste da cappellini e fasce per il sudore. Mary Whittenberg, che dirige l’organizzazione sportiva di New York, spiega che lei questa volta non riuscirà a far rispettare il divieto anche se per il futuro cercherà di organizzarsi, ma poi ammette: “Io per superare i momenti più duri ho bisogno degli U2 nelle orecchie”. Ma anche prima della nascita del walkman, del cd portatile e dell’iPod, la musica veniva considerata uno strumento per migliorare le prestazioni, non solo degli atleti ma anche dei chirurghi e perfino delle mucche, che gli studi dimostrano siano in grado di fare più latte se si diffondono brani di classica nelle stalle. Nelle sale operatorie la musica è una costante, e solitamente il dj è l’anestesista. L’idea è che la musica in sala operatoria diminuisca le ansie, aiuti la concentrazione e il ritmo dei movimenti, ma quando ci sono complicazioni di solito si sceglie di spegnerla. Camillo Ricordi porta un cognome importante, anzi fondamentale, nella storia della musica italiana: è discendente diretto di quel Giovanni Ricordi che duecento anni fa “inventò” l’Opera italiana e suo padre Nanni è uno dei discografici che ha segnato la nascita della nostra musica leggera. Nella sua vita ha scelto la professione medica, con un successo notevole. Lo troviamo in Florida dove dirige il centro di trapianti cellulari dell’Università di Miami: “Per me è fondamentale ascoltare musica mentre opero, serve a rilassare le tensioni, i miei preferiti sono Giuseppe Verdi, Billy Joel, i Pink Floyd e Bruce Springsteeen, ma ogni occasione ha la sua colonna sonora: per fare un trapianto o un’operazione di microchirurgia ci vuole una musica molto dolce e suadente, non ci possono essere scariche di batteria o squilli di tromboni a far sobbalzare chi tiene i ferri. In sostanza, se è necessario tenere alta l’attenzione e l’adrenalina, allora trovo perfetta la musica sinfonica”. Addirittura è stato scoperto un “Effetto Mozart”: secondo uno studio del dipartimento di fisica dell’Università californiana di Irvine, l’ascolto in particolare della sonata K.448 migliora significativamente la capacità di ragionare e aumenta il metabolismo cerebrale in alcune zone del cervello importanti per le funzioni cognitive. Certamente, anche se non sapeva tutto questo Archie Moore, pugile degli anni Cinquanta e campione del mondo dei massimi, di solito si allenava chiedendo al sassofonista Lucky Thompson di suonare a bordo ring. Ascoltare la musica jazz, diceva, mi aiuta a prepararmi al meglio e ad essere il più forte. alutare 23