PRESENTAZIONE DEL MANUFATTO Il teatro reale della Shoah, il teatro di Auschwitz, quello della disperazione e dell’annientamento dell’uomo. Poi il teatro della memoria, quello della Perla che si accende per Shlomo, quello delle immagini, dei suoni, delle parole, della musica: il teatrino realizzato dalla nostra classe. Quello che ha unito alunni, insegnanti, famiglie, artigiani nella realizzazione di un pensiero che guarda all’orrore che fu, con l’intento di progettare e realizzare una testimonianza della memoria che guarda all’oggi, al domani. Il messaggio positivo del lavoro è riposto nella luce che si accende all’interno della Perla per Shlomo, un simbolo di speranza per ricordare chi ce l’ha fatta ed ha voluto spendere molti anni della sua vita per raccontare il suo dolore, a rischio ogni volta di aprire ferite nascoste nel profondo del proprio cuore. Il nostro teatrino con il filo spinato a cui si aggrappavano le mani degli internati nel campo; con il ferro in cui era inciso l’inganno del “lavoro che rende liberi”; con le quinte che riportano alle immagini della sofferenza, della morte negli sguardi; con la rappresentazione delle rotaie che conducevano all’interno del campo dove l’uomo smetteva di essere uomo; con le sagome-ombra che riconducono all’annientamento dell’identità umana; con il ricordo di Shlomo che ad un certo punto decise di raccontare; con le parole di un poeta che riuscì a sopravvivere a quel luogo; con la musica di chi ha descritto la tragica tristezza di quel momento della storia. Tutto ciò è il frutto dell’impegno di una intera classe, con i suoi alunni, i suoi insegnanti, le sue famiglie e le persone che hanno voluto aiutare perché il prodotto risultasse esteticamente corrispondente a chi lo aveva immaginato. In alcuni casi la partecipazione degli alunni si è concretizzata semplicemente nel cercare di capire e conoscere il perché di tale lavoro, ascoltando con interesse e curiosità la presentazione del progetto in classe. Nella maggior parte dei casi comunque la collaborazione è stata fattiva ed estesa alle famiglie ed amici dei ragazzi: alcuni si sono impegnati nella realizzazione della “scatola”, mentre altri delle quinte, dell’impianto elettrico, dell’impianto audio, della selezione delle immagini, della ricerca dei materiali più diversi come le rotaie, il filo spinato, la stoffa per le camicie. In alcuni casi i ragazzi si sono fatti guidare dall’insegnante per l’impianto elettrico e dai genitori per quello audio. Tante mani, tanti cuori, tanti occhi, tanti pensieri si sono attivati e, tra momenti di trepidazione per la paura di non farcela di fronte alle difficoltà pratiche che man mano emergevano, si facevano strada gli sguardi fieri e le parole confortanti quando si percepiva il senso del gruppo, della bellezza di fare qualcosa tutti insieme. Grazie a tutti gli alunni della classe Terza C In particolare a -Alessia -Denise -Kevin -Leonardo -Maria Sofia -Myriam -Rachele -La prof Daniela Giulianetti, perché è stata un vulcano di entusiasmo, capace di sorprendere tutti -La prof Loredana Montali, perché ha coordinato con tutta la sua competenza la parte artistica del lavoro, unendo cuore e mani d’oro -Il prof Fabio Antinori, perché ha messo a disposizione la sua competenza per realizzare l’impianto elettrico -Il prof Luca Camilletti, perché è sempre con noi, in ogni attività -Il papà di Rachele, che ha messo a disposizione la sua competenza per aiutare i ragazzi nell’impianto audio -La mamma di Alessia, che ha aiutato le ragazze per realizzare la camicia -Il nonno di Myriam, che si è messo a disposizione per realizzare il fondale in compensato -Mario Cotoloni, tipografo di grande abilità e sensibilità, anche per la conoscenza diretta del Campo di Auschwitz, che ha visitato due volte -Elio Canonico, fabbro, o meglio artista dal cuore grande -Diego Pierpaoli, falegname di generosa capacità e di infinita pazienza -Antonio Peloso, disponibilissimo ex alunno del nostro istituto, che ha compensato alle difficoltà incontrate con l’impianto elettrico La referente del progetto Argentina Severini SCHEDA TECNICO-ESPLICATIVA Manufatto: Teatrino multisensoriale che riproduce Auschwitz con immagini e materia, luci e suoni collegati ad impianti elettrici e fonici che -può essere semplicemente osservato -può essere azionato, facendo accendere la Perla per Shlomo e le luci dietro le quintr -può essere ascoltato, facendo partire la cassa (ascolto collettivo) o le cuffiette (ascolto individuale) Immagini: -Auschwitz sullo sfondo -Persone che hanno vissuto l’esperienza del campo di concentramento -Una testimonianza in ricordo di Shlomo Materiali di recupero e artigianali: -Compensato per realizzare la struttura -Compensato per realizzare il profilo di Aushwitz -Legno per le quinte -Cartoncino delle sagome -Ferro per l’intelaiatura della scritta di ingresso -Carta per le lettere dell’ingresso realizzate artigianalmente -Stoffa per la camicia -Pietre e sassi per il basamento -Cartoncino e balza per le sagome umane -Colori a tempera per effetti decorativi -Pallina da ping pong Materiale acquistato -Filo spinato invecchiato con acido muriatico -Carta olografica -Vernice spray per contenitore e quinte -Balza di legno -Erba sintetica -Smalto opaco per finiture -Rotaie -Mp3 -Cassa -Batteria e lampadine SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GIACOMO LEOPARDI (ISTITUTO COMPRENSIVO F.LLI TRILLINI) CLASSE TERZA C SI PUO’ GUARDARE SI PUO’ ACCENDERE SI PUO’ ASCOLTARE TEATRINO MULTISENSORIALE UNA PERLA PER SHLOMO