Radon, nemico invisibile ..... ma presente in Provincia di Lecco L’EDIFICIO “RADON FREE” Stefano Capolongo_ Dipartimento ABC, Politecnico di Milano 2 PERCEZIONE DEL RISCHIO FATTORE DI RISCHIO Onde elettromagnetiche Inquinanti atmosferici Fumo si sigaretta Radon EFFETTI SULLA SALUTE PERCEZIONE DEL RISCHIO ± ++ ++++ +++ ++ ++++ + Stefano Capolongo +++ SISTEMI DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE AMBIENTALE 3 LEED Leadership in Energy and Environmental Design BREEAM building research establishment environmental Assessmant method SBTool Sustainable Building Tool PASSIV HAUS ITACA CENED Stefano Capolongo Percorsi alternativi per raggiungere i luoghi centrali Presenza di piste ciclabili o di corsie dedicate lungo le strade principali 15 16 Presenza di piste esclusivamente dedicate a ciclisti e pedoni Presenza di biciclette libere o a pagamento 17 18 Presenza di aree di parcheggio adeguate e sicure per le biciclette Uso di servizi sanitari 19 20 Misure di benessere e di salute percepiti Campagne di educazione alla salute Xs X X X Xr X X Xr X X Xr X X X X X X 21 Coinvolgimento della comunità locale 22 23 Strutture pubbliche più frequentate Nuove strutture pubbliche X X X X 24 25 Disagio psichico Piazze e altri spazi verdi attrezzati per la sosta e lo svago X X 26 27 Aggregazione giovanile e degli anziani Opportunità di socializzazione per anziani X 28 29 Presenza di spazi accessibili e con supporto sociale per i bambini e i giovani Verde di vicinato per gioco bambini 30 31 Presenza di spazi accessibili e con supporto sociale per i disabili Opportunità di aggregazione intergener. e interetnica 32 33 Azioni comunitarie, di quartiere Scuole 34 35 N. di cinema e spettacoli annuali per residente N. di posti a sedere nei cinema X X X X 36 37 N. di concerti per residente N. di teatri e spettacoli annuali per residente X X X X 38 39 N. di musei e visitatori annuali per residente N. di biblioteche pubbliche e di volumi prestati annualmente per residente X X X 40 41 Attrezzature culturali Persone che passeggiano per il quartiere a diverse ore del giorno e in giorni differenti 42 (Qualità dello) spazio abitabile X 43 44 Disagio abitativo Degrado edilizio X X 45 46 Disagio da contesto Spazio abitabile per persona X X X 47 48 Percentuale di abitazioni non dotate di strutture di servizio di base Esposizione solare e illuminazione naturale X X 49 50 Intrusività traffico veicolare e inquinamento Presenza di attività a rischio o arrecanti disturbo 51 52 Grado di privacy Comfort ambientale esterno 53 54 Integrazione con il contesto Integrazione con rete di trasporto pubblico 55 56 Qualità del paesaggio percepito dall'abitazione Qualità e fruibilità spazi pertinenziali X in Urban Audit più articolato X X X X X X X X X X r X X in PI articolato in sub-criteri X X X X X X X in PI articolato in sub-criteri X X X in GBT articolato in sub-criteri in PI articolato in sub-criteri X X X X X X X X in PI articolato in sub-criteri in GBT articolato in sub-criteri X X 61 62 Flessibilità e adattabilità Comfort acustico X X X in GBT articolato in sub-criteri in PI e GBT articolato in sub-criteri 63 64 Comfort termico Qualità dell'aria X X X in PI e GBT articolato in sub-criteri in PI articolato in sub-criteri 65 66 Manutenibilità Impatto sulle proprietà adiacenti X X X X in PI e GBT articolato in sub-criteri in PI e GBT articolato in sub-criteri 67 68 Monitoraggio consumi Sicurezza 69 70 Misure per favorire il trasporto alternativo Superifici filtranti 71 72 Numero di edifici non adeguati ogni 1000 abitazioni Rapporto fra sviluppo di aree residenziali e verdi rispetto al recupero di aree dismesse 73 74 Tasso di disoccupazione Percentuale di disoccupati da più di un anno che richiedono l'assegno di disoccupazione 75 76 Percentuale di disoccupati sotto i 25 anni Percentuale di disoccupati da più di un anno 77 78 Reinserimento lavorativo In cerca di prima occupazione X X 79 80 Disabili occupati Percentuale di giovani (18-24) che studiano o che lavorano X 81 82 Percentuale di crescita o diminuzione di imprese locali (o N.per ab.) Percentuale di crescita o diminuzione di lavori locali 83 84 Percentuale di spazi destinati a uffici non occupati Tasso di occupazione (M/F) 85 86 PIL procapite a livello urbano Tasso di attività (M/F) 87 Interruzione degli studi alle scuole medie X 88 89 Strade pedonali Piste ciclabili X X X X 90 91 Trasporto pubblico (distanza fermate e frequenza) Copertura della rete di trasporto pubblico X X X 92 93 Presenza di strade accessibili lungo mare, colline, fiume, boschi Percentuale di residenti che hanno facile accesso ai servizi di base 94 95 Distanza attuale ai servizi locali di base Accessibilità veicolare 96 97 Adeguatezza delle infrastrutture stradali alla domanda marginale Accesso ai servizi e alle aree verdi 98 99 Strutture pubbliche con servizio di refezione “biologica” Quota di prodotti biologici sul totale dei consumi 100 101 Prodotti Sostenibili Campagne pubbliche di informazione alimentare X X X X X X X X X X X X Potrebbe essere incluso in equità sociale X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 102 Velocità del traffico veicolare alle differenti ore del giorno X 103 104 Presenza di attraversamenti pedonali, segnaletica per i pedoni e di dissuasori del traffico Distanza tra gli incroci X X 105 106 Presenza di marciapiedi Condizioni di manutenzione dei marciapiedi X X 107 108 Illuminazione alle varie ore del giorno (percorsi, marciapiedi, scuole, centri ricreativi,..) Sicurezza percorsi casa-aree a verde/sport X 109 110 Lunghezza e sicurezza dei percorsi pedon. casa-scuola materna/obbligo Segnaletica lungo percorsi e piste 111 112 Incidenti stradali (mortali o con ferite gravi ogni 1000 ab.) Incidenti stradali con pedoni e ciclisti 113 114 Presenza di forze dell'ordine Presenza di programmi di sorveglianza dei quartieri 115 116 Eventi criminali (ogni 1000 famiglie, contro spazi resid./comm., contro persone) Percezione di sicurezza X X 117 Cause specifiche di mortalità per categorie X 118 119 Presenza di stranieri regolari Disagio ed esclusione abitativa degli immigrati X X 120 121 Prezzi medi delle abitazioni come percentuale sul reddito medio Affitto settimanale medio come percentuale sul reddito settimanale medio 122 123 Percentuale di edifici econ- popol. Percentuale di abitazioni in proprietà 124 125 Senza dimora sul totale di popol. residente Poveri X X 126 127 Patrimonio di abitazioni sociali Richieste all’edilizia sociale in attesa X X 128 129 Tempi di attesa per un alloggio sociale Aree pubbliche attrezzate per il gioco per i bambini X X 130 131 Percorribilità dei percorsi pedon. casa-scuola obbligo da disabili Ambulatori 132 133 Consultori famigliari Asili nido X X X X X Xp X X X X X X X X X X X X X X X X X Xr Xr 134 135 Numero di luoghi dedicati alla cura dei bambini ogni 1000 abitanti di età 0-5 Livello di istruzione (c'è anche in altri doc) 136 137 Percentuale di bambini sotto i 16 anni che vivono in famiglie a basso reddito Percentuale di popolazione in età lavorativa che richiede benefici 138 139 Famiglie con reddito inferiore alla metà di quello nazionale Stipendi tempo pieno, part time (M/F) 140 Soddisfazione dei cittadini con riferimento alla Comunità Locale X X 141 142 Sorgenti di radiazioni non ionizz. Inquinamento atmosferico X X X 143 144 Numero di giorni con “buona qualità” dell’aria Inquinamento acustico (diurno/notturno) X X X 145 146 Inquinamento elettromagnetico Monitoraggio X X 147 148 Qualità della fornitura idrica Consumi idrici X X 149 150 Percentuale di fiumi e canali con buona qualità dell'acqua Percentuale di abitazioni connesse alla rete dell'acqua potabile 151 152 Percentuale di abitazioni connesse alla rete fognaria Disponibilità e adeguatezza della fornitura di acqua X X X X X in Urban Audit molto articolato X X X X X X X X Xp X p/s X X Xs X Xs Xp X X X oppure in stabilità clima in Urban Audit e GBT molto articolato in Urban Audit molto articolato X X X X X Xr X 153 154 Adeguatezza della rete fognaria Depurazione urbana 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 Produzione rifiuti solidi urbani (pro capite) X Produzione rifiuti speciali X Raccolta differenziata X Gestione rifiuti liquidi Gestione rifiuti da cantiere Smaltimento rifiuti speciali X Recupero dei materiali X Impiego compost per manutenz. verde pubblico Adeguatezza degli impianti si smaltimento RSU alla domanda marginale Aree bonificate Aree da bonificare Siti industriali abbandonati X X Siti industriali recuperati X X Fughe di acqua dalla rete Percentuale di nuove abitazioni su suolo già sviluppato Percentuale di suolo abbandonato Percentuale di area urbana soggetta a specifiche misure di conserv. Tasso di artificializzazione reale Industrie a rischio incidente rilevante Sup. residenz. nelle classi azzon. acust. I,II,III Programmi di riqualif. urbana Consumo di suolo e impatto sulla qualità ecologica Valore ecologico/agricolo del sito Presenza di alberi e vegetazione lungo le strade e di viste panoramiche X Qualità ambient./paesagg. dei percorsi casa-scuola obbligo Sup. lorda approx. di strutture esistenti nel sito che possono essere parzialmente o totalmente riutilizzate X 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 Parcheggi d'interscambio ferroviario ZTL Mobilità delle persone Spostamenti sistem. con auto o motociclo Tempo medio viaggio auto privata Tempo medio viaggio trasporto pubblico Residenti che usano bici, piedi, altro Residenti che usano trasporto pubblico Pendolari che usano trasporto pubblico Pendolari che usano auto privata Spostamenti Casa – Scuola dei bambini Flusso medio di traffico ogni 1000 km di strade principali Tasso di motorizzazione privata e complessiva Trasporto pubblico urbano su rotaia Riduzione inquinamento nel trasporto pubblico Consumo di gas pro-capite Consumo energetico per tipo di carburante (petrolio, gas, elettr.,..) Consumo energetico per settore Consumo energetico (elettrico) pro-capite Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Emissioni CO2 Emissioni durante costruzione e funzionamento Emissioni gas che contribuiscono all'acidificazione Risparmio energ. Norme cogenti/volont. Prg Regolamenti Contributo Locale al Cambiamento Climatico Globale La Gestione Sostenibile dell’Autorità Locale e delle Imprese Locali X , Spon Press, London, 2000 Xr X X Xp X X Xr in GBT articolato in sub-criteri X X X X X in PI e GBT articolato in sub-criteri in PI articolato in sub-criteri X in PI e GBT articolato in sub-criteri X In GBT articolato in sub-criteri Xr X Xr Xs Xs X X X?? X X Xp Xp Xp Xr X X X X X Xr Xr X X X X X in Urban Audit è articolato Xp Xp Xp Xr Xr Xr Xp X X X X X X X X X X X X X Xp X X Xr Xp X Xr X X X X in PI e GBT articolato in sub-criteri X X X In GBT articolato in sub-criteri X STILE DI VITA SALUBRE Presenza di graffiti Attrattività degli edifici e delle strade Valore architettonico dell'edificio Tipo edilizio X 1 2 Cause di morte Mortalità infantile 3 4 Tasso di mortalità/sotto i 65 anni malattie app. respirat./cuore Tasso di morbilità per malattie app. respiratotio 5 6 Mortalità evitabile Aspettative di vita alla nascita (M/F) 7 8 X X Da 84 a 14 indicatori X X X X Superficie relativa di spazi verdi nella città Distanza da servizi, servizi di vicinato e luogo di lavoro X X Accesso pubblico agli spazi verdi Sport e tempo libero X X X X in PI articolato in sub-criteri 57 58 Healthy Urban Planning X note X X 59 60 * da Barton H., Tsourou C., INDICATORI Spazio residenziale 13 14 Protocollo Itaca X GBTool Locali “no smoking” Isole pedonali X Ecometropoli 11 12 X X Quality of life X X Urban Audit X Accesso pubblico agli spazi verdi Sport e tempo libero WHO_Healthy Cities GBTool Protocollo Itaca Spazio residenziale Ecometropoli X X X Superficie relativa di spazi verdi nella città Distanza da servizi, servizi di vicinato e luogo di lavoro 9 10 Who_active city X X note Progetto Città Sane X X X Indicatori Comuni Europei Mortalità evitabile Aspettative di vita alla nascita (M/F) 7 8 X X 12 obiettivi chiave della pianificazione urbana secondo il Programma Healthy Cities* Tasso di mortalità/sotto i 65 anni malattie app. respirat./cuore Tasso di morbilità per malattie app. respiratotio 5 6 Urban Audit X Quality of life 3 4 Who_active city Progetto Città Sane Cause di morte Mortalità infantile WHO_Healthy Cities Indicatori Comuni Europei INDICATORI 1 2 4 9 10 1. Stile di vita salubre 11 Locali “no smoking” 12 Isole pedonali 2. Coesione sociale 13 Percorsi alternativi per raggiungere i luoghi centrali 3. Qualità abitativa 14 Presenza di piste ciclabili o di corsie dedicate lungo le strade principali 15 Presenza di piste esclusivamente dedicate a ciclisti e pedoni 4. Opportunità di lavoro 16 Presenza di biciclette libere o a pagamento 17 5. Accessibilità Presenzadi areedi parcheggioadeguateesicureper lebiciclette 18 Uso di servizi sanitari 6. Distribuzione19alimenti biologici Misure di benessere e di salute percepiti 20 Campagne di educazione alla salute 7. Sicurezza 21 Coinvolgimentodellacomunitàlocale 22 Strutture pubbliche più frequentate 8. Equità sociale 23 Nuove strutture pubbliche 9. Qualità dell 24aria Disagio psichico 25 Piazze e altri spazi verdi attrezzati per la sosta e lo svago 10. Qualità dell 26acqua Aggregazione giovanile e degli anziani 27 Opportunità di socializzazione per anziani 11. Riduzione del consumo di 28 Presenza di spazi accessibili e con supporto sociale per i bambini e i giovani suolo e qualità delle risorse 29 Verde di vicinato per gioco bambini territoriali 30 Presenzadi spazi accessibili econsupportosocialeper i disabili 31 Opportunità di aggregazione intergener. e interetnica 12. Stabilità del 32clima Azioni comunitarie, di quartiere COESIONE SOCIALE BIOLOGICI ALIMENTI QUALITA' STABILITA' DEL CLIMA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO E QUALITA' DELLE RISORSE TERRITORIALI QUALITA' DELL'ACQUA DELL'ARIA EQUITA' SUL PIANO SOCIALE SICUREZZA DISTRIBUZ. ACCESSIBILITA' OPPORTUNITA' DI LAVORO QUALITA' ABITATIVA COESIONE SOCIALE STILE DI VITA SALUBRE 12 obiettivi chiave della pianificazione urbana secondo il Programma Healthy Cities* TABELLA SINOTTICA Xs X X X X Xr X X Xr X X Xr X X X X X X X X X X X in Urban Audit più articolato X X X X X X X X X X X 33 Scuole 34 35 N. di cinema e spettacoli annuali per residente N. di posti a sedere nei cinema X X X X 36 37 N. di concerti per residente N. di teatri e spettacoli annuali per residente X X X X 38 39 N. di musei e visitatori annuali per residente N. di biblioteche pubbliche e di volumi prestati annualmente per residente X X X 40 41 Attrezzature culturali Persone che passeggiano per il quartiere a diverse ore del giorno e in giorni differenti 42 (Qualità dello) spazio abitabile X 43 44 Disagio abitativo Degrado edilizio X X 45 46 Disagio da contesto Spazio abitabile per persona X Stefano Capolongo 47 Percentuale di abitazioni non dotate di strutture di servizio di base X X X X r X X in PI articolato in sub-criteri X X X X X 48 Esposizione solare e illuminazione naturale X X 49 50 Intrusività traffico veicolare e inquinamento Presenza di attività a rischio o arrecanti disturbo X X X in PI articolato in sub-criteri IL SET DI INDICATORI 5 Qualità ambientale e indoor 1.1 Comfort term-oigrometrico, 1.2 IAQ e ricambi d’aria, 1.3 Illuminazione naturale e viste, 1.4 Rumore, 1.5 Radiazioni ionizzanti e non Qualità outdoor 2.1 parcheggi, 2.2 spazi verdi, 2.3 qualità ed efficienza degli spazi aperti di progetto Qualità del progetto 3.1 compresenza funzionale, 3.2 qualità ed effiìcienza del progetto 3.3 edificio e contesto Rifiuti e risorse 4.1 gestione rifiuti solidi, 4.2 gestione rifiuti liquidi e acque, 4.3 materiali Qualità del servizio 5.1 gestione dell’edificio e sicurezza Stefano Capolongo SCHEDA DI VALUTAZIONE La scheda di valutazione VALUTAZIONE a Grande scala Attualmente uno dei nodi più rilevanti della pianificazione a livello urbano è quello di rispondere alla domanda di funzioni diverse su suoli ampiamente ur banizzati che costituiscono pertanto una risorsa scarsa. A prescind ere da un effettivo aumento della popolazione , tale domanda è continuamente in crescita ed è orientata alla ricerca di spazi caratterizzati da elevata qualità. L’uso multiplo del suolo cont ribuisce indubbiamente al perseguimento di questo obiettivo, poiché consente di creare luoghi ampiamente vivibili, nei quali alle funzioni di tipo privato si affiancano quelle pubbliche (edilizia residenziale pubblica inclusa), adeguati ad attrarre capital i privati per lo sviluppo di attività remunerative, creando le condizioni per l’avvio di innovativi processi di sviluppo. Alla scala urbana l’uso multiplo deve essere verificato nell’ambito delle scelte strategiche descritte nel Piano di Governo del territ orio, che dovrebbero essere incentrate sul concetto di standard qualitativo. Giudizi di riferimento a) Nei documenti che costituiscono il Piano di Governo del Territorio è rintracciabile una strategia volta alla massimizzazione dei rapporti di complementarietà tra funzioni e attività concentrate nello stesso ambito urbano con l’obiettivo di incrementarne l’attrattività e la vivibilità e di ridurre al contempo il consumo di suolo e le esternalità negative dovute alla separatezza delle funzioni. b) Tale strategia è stata inoltre definita in modo coerente con l’organizzazione dell’offerta di servizi di trasporto pubblico. a) La strategia di sviluppo del territorio urbano è stata definita nella considerazione della necessità di superare la monofunzio nalità delle diverse parti della città . b) Manca o non è possibile valutare in modo esaustivo l’integrazione tra le diverse funzioni, sia fisica che temporale, e con il sistema di trasporto pubblico. Non è possibile valutare l’adozione a livello ur bano di strategie di sviluppo orientate alla compresenza di diverse funzioni nelle stesse aree. Punteggio Buono Critico Insuffici ente Il quartiere Zuidas ad Amsterdam rappresenta un innovativo progetto di uso intensivo e multifunzionale del suolo. Localizzato lung o un importante corridoio infrastrutturale tra la città e l’aeroporto, il quartiere Zuidas, inizialmente individuato come area ideale nella quale concentrare lo sviluppo del settore terziario e quaternario, è destinato a ospitare differenti funzioni. Il pe rseguimento di un articolato mix funzionale è stato reso possibile dagli strumenti di governo del territorio che hanno coordinato l’azione dei diversi attori indirizzandola verso progetti coordinati. Riferimenti • • Fusco Girard L. (2003), L’uomo e la città, FrancoAngeli, Milano Mattia S. (2002), L’ambuente, la città, i valori, Spirali, Milano Stefano Capolongo Descrizione criterio Effetti sulla salute Obiettivo e confronto con le normative Valutazione per destinazione d’uso Casi di studio esemplificativi/Best Practices Riferimenti normativi/tecnici 1 . QUALITA’ AMBIENTALE INDOOR - SALUTE Stefano Capolongo 2. IAQ E RICAMBI D'ARIA DESCRIZIONE INDICATORE La qualità dell’aria interna - Indoor Air Quality (IAQ) - costituisce il primo requisito qualitativo di benessere e sicurezza che un ambiente indoor deve possedere. Risulta infatti fondamentale un’attenta valutazione dei possibili fattori di rischio che possono trovare origine sia in cause prettamente ambientali (agenti chimici, fisici e biologici) sia essere correlati alla presenza dell’uomo (processi metabolici, virus, batteri): Risulta pertanto determinate adottare nella progettazione una serie di accorgimenti atti a eliminare o a impedire la formazione di agenti inquinanti indoor. Ciò induce a porre particolare attenzione alla scelta di materiali non tossici che garantiscano la salubrità dell’aria e ai ricambi d’aria degli ambienti. La selezione dei materiali e dei prodotti edilizi da utilizzare per la costruzione di un edificio viene spesso effettuata in base alla prestazione tecnica-compositiva de materiale e ai costi rispetto alle disponibilità economiche. Ne consegue che l’attenzione verso questo tipo di operazione è focalizzata più sui vantaggi economici e tecnologico architettonici che il prodotto è in grado di offrire piuttosto che su uno studio attento della natura del materiale e del possibile rilascio di emissioni o particelle. Questo si traduce, spesso in errori di costruzione con effetti sulla salubrità degli ambienti indoor: si può verificare, infatti, che alcuni materiali proposti come risolutivi per uno specifico problema, magari a costi particolarmente convenienti, si rivelino completamente inadeguati o dannosi, se impiegati in ambienti indoor con determinate condizioni ambientali (temperature di esercizio specifiche …)oppure a contatto con altri materiali. Inoltre attualmente ai fini dell’efficienza energetica si tende ad isolare ermeticamente l’edificio sottostimando il numero di ricambi d'aria naturali (propriamente detti)e vincolando di molti il numero dei ricambi d'aria sussidiari con conseguenze dirette sulla qualità dell'aria indoor. Effetti sulla salute I principali inquinanti che si possono rinvenire negli edifici sono di natura chimica (composti organici volatili, monossido di carbonio, anidride carbonica, biossido di azoto, formaldeide, ozono), fisica (polveri, fibre di vetro, radon, fibre di asbesto) e biologica (virus, batteri, actinomiceti, spore fungine, acari, alghe, amebe, peli e prodotti della desquamazione cutanea, frammenti di insetti); molti di essi sono spesso presenti negli ambienti indoor e talvolta in concentrazioni pericolose per esposizioni di lunga durata. Considerando che nell’aria degli ambienti confinati sono presenti contaminanti dell’aria esterna maggiorati dagli inquinanti specifici indoor, i ricambi d'aria di un locale assumono particolare importanza. Le patologie correlate con una inadeguata IAQ possono essere suddivise in due gruppi, in base a considerazioni di ordine epidemiologico, eziopatogenetico, clinico, diagnostico e prognostico. Al primo gruppo appartiene la cosiddetta Sindrome dell’Edificio malsano (o Sick Building Syndrome), caratterizzata da una sintomatologia di modesta entità, aspecifica e polimorfa (cefalea, sonnolenza, irritazione oculare, della gola, tosse, irritazione cutanea, etc.), strettamente correlata con la permanenza nell’edificio e si risolve o si attenua rapidamente con l’allontanamento da esso. Al secondo gruppo appartengono malattie con un quadro clinico ben definito, che non si risolvono rapidamente abbandonando il luogo insalubre, la cui patogenesi è di tipo allergico o tossico-infettivo, talora caratterizzata da notevole gravità. Stefano Capolongo GIUDIZI DI RIFERIMENTO Stefano Capolongo 9 10 BEST PRACTIS Stefano Capolongo PRINCIPI PASSIVI PER LA SOSTENIBILITÀ Ventilazione BEST PRACTIS Light House a Londra, UK, 2007; di Sheppard Robson; esempio di elementi verticali in grado si sfruttare l effetto camino. Liceo Albert Camus, Francia – N. Foster 1991. Esempio di edificio studiato per incrementare la ventilazione tramite atrio aerato naturalmente Stefano Capolongo IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MULTICRITERIALE Per ogni indicatore c è un opzione a tenda con l esito delle valutazioni da inserire: • Buono • Critico • Insufficiente In automatico, tramite un sistema di valutazione ponderata viene calcolato • il punteggio dell indicatore stesso, • il punteggio ed il giudizio medio della macroarea • Il punteggio ed il giudizio complessivo del piano 0 = x = 1,5 1,5 < x = 2,25 2,25 < x = 3 Insufficiente Critico Buono Contemporaneamente vengono elaborati su differenti fogli di calcolo • Un grafico esplicativo per macroarea • Un grafico complessivo con il giudizio del Piano Urbano • Un grafico radar che evidenzia le macroaree più critiche e quelle migliori • Un grafico complessivo con la distribuzione dei giudizi per singola area tematica Stefano Capolongo IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MULTICRITERIALE Restituzione dei risultati: valutazione complessiva del piano o del progetto VALUTAZIONE 3,00 3 Buono 2,5 2,50 Critico 2,00 1,5 1,50 1,00 Insufficiente 0,50 0 0,00 Valutazione complessiva Stefano Capolongo IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MULTICRITERIALE Restituzione dei risultati: valutazione a livello di ogni singola area tematica 1 QUALITÀ AMBIENTALE E BENESSERE 3 2,5 6 QUALITÀ PAESAGGISTICA DEGLI SPAZI URBANI Buono 2 1,25Critico 2,00 3,00 2 RIFIUTI SOLIDI e LIQUIDI 1,5 1 0,5 Insufficiente 0 0,50 1,33 5 ORGANIZZAZIONE URBANA E ASSETTO FUNZIONALE2,60 3 ENERGIA E RISORSE RINNOVABILI 4 MOBILITÀ E ACCESSIBILITA' Stefano Capolongo STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E GOVERNO DEL TERRITORIO (P.G.T. - P.A. E LORO VARIANTI – V.A.S.) – L.R. n.12678 del 21/12/2011 15 VALUTAZIONI E OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE ATTINENTI GLI ASPETTI IGIENICO SANITARI, DI PREVENZIONE SANITARIA E DI PROMOZIONE DELLA SALUTE: A) Previsioni di sviluppo e di espansione edificatoria. B) Localizzazione degli ambiti di trasformazione del territorio. C) Dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico. D) Disponibilità idrica e sistema acquedottistico. E) Fognatura, collettamento e depurazione acque reflue. F) Produzione e gestione dei rifiuti. G) Energia. H) Sistema della mobilità e relative infrastrutture. I) Sistema della naturalità e salvaguardia ambientale - Sistema del verde . J) Prevenzione rischio Radon. K) Prevenzione da radiazioni non ionizzanti. L) Piano dell’Illuminazione - Inquinamento Luminoso M) Prevenzione Rischio Geologico, Idrogeologico e Sismico. N) Stabilimenti a rischio di incidente rilevante. O) Perimetrazioni del territorio - Fasce di rispetto - Zonizzazioni. P) Piano delle regole: osservazioni a valenza igienico sanitaria. Q) Indicatori per il Monitoraggio. Stefano Capolongo INQUADRAMENTO NORMATIVO – VALORI LIMITE 16 Ambienti di lavoro: D.Lgs. 241/2000 (ex D.Lgs. 230/95) → definisce due livelli di a.enzione per i lavoratori: 500 Bq/m³ su base annua ed in caso positivo la valutazione della dose efficace 3mSv/anno specifica in funzione del tempo di permanenza. Abitazioni: in Italia non esiste una normativa specifica, ma una raccomandazione della Comunità Europea (90/143) - 400 Bq/m³ → soglia abitazioni esistenti - 200 Bq/m³ → soglia edifici di nuova costruzione Attualmente è in discussione a livello europeo una revisione della direttiva 90/143/ Euratom che indica quali livelli di concentrazione di radon in ambienti chiusi da considerare: - 200 Bq/m³ → nuove abitazione e nuovi edifici con accesso di pubblico; - 300 Bq/m³ → abitazioni esistenti; - 300 Bq/m³ → edifici esistenti con accesso di pubblico (nel periodo di permanenza la media dell’esposizione non deve superare i 1000 Bq/m³). Stefano Capolongo IL RADON IN ITALIA e IN LOMBARDIA In Italia, nel periodo 1989/1991, è stata condotta la prima campagna di misura del radon indoor su tutto il territorio nazionale, allo scopo di valutare l’esposizione della popolazione al radon all’interno delle abitazioni. La prima mappatura nazionale ha portato a stimare una media nazionale di concentrazione di radon indoor pari a 70 Bq/m³. In Lombardia, la media regionale è risultata pari a 116 Bq/m³ e le maggiori concentrazioni di radon sono state rilevate in provincia di Milano, Bergamo e Sondrio; le abitazioni con concentrazioni superiori a 400 Bq/m³ sono state stimate attorno al 2.5%. Stefano Capolongo 17 IL RADON IN ITALIA e IN LOMBARDIA 18 Regione Lombardia ha approfondito le indagini territoriali attraverso le campagne di mappatura e monitoraggio del 2003/2004 e del 2009/2010. Dalle elaborazioni dei dati è risultato: - distribuzione disomogenea del radon nelle abitazioni: i valori più alti si registrano in zone situate nella fascia nord della regione (province di Sondrio, Bergamo, Varese, Lecco, Como, Brescia), nell area della pianura padana la presenza di radon è molto bassa; - valori medi annuali di concentrazione nelle abitazioni compresi nell intervallo 9/1796 Bq/m³; media aritmetica regionale 124 Bq/m³; - I l 15 % dei locali presenta valori superiori a 200 Bq/m³; il 4,3% presenta valori superiori a 400 Bq/m³. Stefano Capolongo Fonte: Decreto 12678.2011 - Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor FATTORI CHE INCIDONO SULLA CONCENTRAZIONE DI RADON NEI LOCALI INTERNI 19 CARATTERISTICHE DELL EDIFICIO Scavo di fondazione - effettuato minando la roccia - in area di riempimento, su ghiaia o sabbia - in terreni di fondazione con crepe o molto permeabili Attacco a terra - contatto diretto del primo solaio o di pareti con il terreno - mancanza di vespaio areato Superfici permeabili - pavimenti naturali in terra battuta, ciotoli, ecc. - solai in legno, pareti in forati, muratura in pietrisco Punti di infiltrazione - fori di passaggio cavi e tubazioni - giunti o fessurazioni in pavimenti e pareti - pozzetti ed aperture di controllo - camini, montacarichi, etc. Distribuzione spazi - locali interrati o seminterrati adibiti ad abitazione - presenza di scale aperte che conducono alla cantina Fruizione - scarsa ventilazione dei locali interrati e/o abitabili - lunga permanenza in locali interrati o seminterrati Stefano Capolongo FATTORI CHE INCIDONO SULLA CONCENTRAZIONE DI RADON NEI LOCALI INTERNI RICAMBIO D’ARIA NELL’EDIFICIO Porte e finestre non stagne determinano indici di ricambio d’aria più elevati. Per contro, se il ricambio d’aria viene ridotto, per esempio con il montaggio di finestre e porte a chiusura stagna, la concentrazione di radon nell’aria interna può aumentare significativamente. CONDIZIONI DELL’EDIFICIO La penetrazione dell’aria del suolo può avvenire ad esempio attraverso crepe e fessure, ma anche lungo i fori di passaggio di cavi e tubature. L’aria del suolo contenente radon viene aspirata nell’edificio dalla depressione che si crea al suo interno (effetto camino). Se la cantina o altri locali a contatto con il terreno comunicano direttamente con i piani superiori, il radon può diffondersi verso l’alto molto facilmente. Stefano Capolongo 20 FATTORI CHE INCIDONO SULLA CONCENTRAZIONE DI RADON NEI LOCALI INTERNI STRUTTURA DEL TERRENO Oltre alla composizione del suolo e delle rocce (contenuto di uranio e radio), sono soprattutto la granulometria della roccia (diffusione del radon nell aria del suolo) e la permeabilità del terreno (trasporto d aria del suolo ricca di radon) a svolgere un ruolo determinante. Va prestata attenzione alle fasce detritiche e alle zone franose, nonché ai terreni granitici, carsici e ghiaiosi. SOLUZIONI TECNICHE E IMPIANTISTICHE Il sistema di ventilazione preleva aria fredda da cantine; aspira l aria esterna attraverso tubi interrati (preriscaldamento dell aria) e con giunzioni non a tenuta radon. L impianto di riscaldamento a pavimento è a diretto contatto con il terreno; nel caso di riscaldamento geotermico il radon entra attraverso l isolamento delle tubazioni dell acqua. Stefano Capolongo 21 22 MISURAZIONE DEL RADON NEI LOCALI INTERNI Rivelatore Tipo Durata Costo stimato a tracce passivo 3 - 6 mesi da 20 a 70 euro a carbone attivo passivo 2 -7 giorni da 20 a 70 euro elettrete passivo 5 giorni - 1 anno da 70 euro ad integrazione elettronica attivo 2 giorni - anni circa 300 euro monitor in continuo attivo 1 ora - anni da 120 euro La scelta del metodo di misura deve essere fatta in funzione dell obiettivo, del tipo di informazione desiderata e del tempo a disposizione. - short term (rilevazioni che effettuano misure di qualche giorno) sono adatte a dare una prima indicazione sulla concentrazione di gas presente in un ambiente, con il limite che tale concentrazione si riferisce al solo periodo di effettuazione della misura; - long term (su lungo periodo) sono quelle più adatte a determinare la concentrazione di radon presente in un ambiente. Stefano Capolongo 23 STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE Si può distinguere tra il risanamento del radon in una casa esistente e la prevenzione dal radon in un edificio nuovo, ancora in fase di progetto. In termini operativi vi è una sostanziale differenza. Nel caso del risanamento le contromisure vanno adeguate ad una struttura esistente, con molti possibili punti d’infiltrazione; di conseguenza i risultati non sempre saranno soddisfacenti. Le azioni preventive possono invece essere pianificate in base alle reali esigenze ed integrate in modo mirato ed ottimale nella nuova struttura dell’edificio; pertanto gli interventi sono più semplici da realizzare e vi sono maggiori garanzie di successo. EDIFICIO ESISTENTE NUOVA COSTRUZIONE risanamento prevenzione Stefano Capolongo STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE 24 Le tecniche di controllo dell’inquinamento indoor da gas radon possono essere schematicamente riassunte in: BARRIERE IMPERMEABILI evitare l ingresso del radon all’interno degli edifici con membrane a tenuta d aria; DEPRESSIONE ALLA BASE DELL EDIFICIO intercettare il radon prima che entri all’interno degli edifici aspirandolo per espellerlo poi in atmosfera; PRESSURIZZAZIONE ALLA BASE DELL EDIFICIO deviare il percorso del radon creando delle sovrappressioni sotto l edificio per allontanare il gas. Stefano Capolongo STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE EDIFICIO ESISTENTE 1) Aerare di più gli ambienti confinati interessati dal problema radon Ventilando si ottiene subito un certo miglioramento. Oltre 1000 Bq/m³ le probabilità di successo sono però modeste. 2) Sigillare le vie d’ingresso In caso di valori di radon elevati (oltre 1000 Bq/m³), i risultati della sigillatura sono incerti e da soli insufficienti a risolvere il problema. Le tecniche di isolamento devono essere abbinate alle tecniche d’abbattimento attive (che prevedono l’ausilio di un ventilatore). Stefano Capolongo 25 STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE EDIFICIO ESISTENTE 26 3) Aerare di più la cantina o il vespaio o creare una sovrappressione negli ambienti di vita Nei casi in cui le infiltrazioni di radon ai piani superiori provengano dalla cantina (o da altre stanze sottostanti) può essere sufficiente aumentare il ricambio d’aria in cantina con metodi passivi (finestra socchiusa) o attivi (ventilatore). Si può rafforzare l’effetto espellendo all’esterno l’aria dalla cantina chiusa (creando una depressione) o immettendovi aria esterna (creando una sovrappressione) con un ventilatore. Stefano Capolongo 27 STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE SCHEDA DI APPROFONDIMENTO DEPRESSIONE: PRESSURIZZAZIONE DEL SOTTOSUOLO Pozzetto di dimensioni circa 50 x 50 x 50 cm aperto nella parte inferiore e posato su uno strato di ghiaia grossa di 10-12 cm di spessore Pozzetto di dimensioni circa 50 x 50 x 50 cm e idoneo ad alloggiare il ventilatore di progetto Stefano Capolongo 28 STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE SCHEDA DI APPROFONDIMENTO DEPRESSIONE: PRESSURIZZAZIONE DEI VOLUMI ALLA BASE L’ingresso del radon può essere controllato: aspirando l’aria dal vespaio o da locali tecnici (fuori terra, seminterrati o interrati) sotto l’edificio, intercettando il gas ed evacuandolo in atmosfera prima che entri negli ambienti superiori insufflando aria all’interno del vespaio o nei locali tecnici al di sotto dell’edificio per creare un volume in sovrapressione che impedisca al gas di uscire dal terreno e lo respinga al di fuori del perimetro dell’edificio. Stefano Capolongo STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE SCHEDA DI APPROFONDIMENTO 29 PUNTI DI EVACUAZIONE DEL RADON Ove si ricorra alla tecnica della depressione e nei casi in cui il gas viene aspirato ed evacuato in atmosfera, particolare attenzione andrà posta al punto di uscita e dispersione del gas che dovrebbe avvenire al di sopra dell’altezza di gronda. L’apertura delle finestre causa una circolazione d’aria dall’esterno verso l’interno dell’edificio e se il punto di evacuazione è nelle vicinanze, è probabile il re-ingresso del gas. Se il punto di evacuazione del gas si trova in un prospetto privo di bucature è possibile disperderlo in atmosfera senza arrivare all’altezza di gronda. In caso contrario è possibile disperdere il gas in atmosfera a livello del terreno allontanandosi dagli edifici di almeno 5 m. Stefano Capolongo STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE EDIFICIO ESISTENTE 30 4) Aspirare l’aria da pavimenti con intercapedine o da apposite canaline Realizzare un nuovo pavimento con un’intercapedine ventilata. Una variante meno costosa può essere l’aspirazione da apposite canaline di raccolta, applicate alla linea di congiunzione tra le pareti ed il pavimento della stanza. L’intercapedine o la canalina sono collegate ad un ventilatore che aspira l’aria ricca di radon e la veicola all’esterno. Stefano Capolongo STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE EDIFICIO ESISTENTE 31 5) Aspirazione dell’aria dal sottosuolo con un pozzetto o con tubi di drenaggio Il metodo consiste nello scavare un pozzetto nel terreno sottostante la casa, dal quale per mezzo di un’adeguata tubazione e di un ventilatore si estrae l’aria ricca di radon dal sottosuolo prima che possa entrare nell’abitazione. Stefano Capolongo 32 STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE SCHEDA DI APPROFONDIMENTO VENTILAZIONE NATURALE O MECCANICA TRAMITE POZZETTO CENTRALE E MEMBRANA IMPERMEABILE In interventi di nuova edificazione risulta semplice e poco oneroso predisporre un pozzetto al di sotto dell’edificio, subito prima del getto di magrone. Il pozzetto è collegato a un secondo pozzetto situato al perimetro dell’edificio tramite una tubazione in pvc di almeno 100-120 mm di diametro. Questo secondo pozzetto viene chiuso alla medesima quota del terreno, e quindi a vista, oppure leggermente interrato sotto un modesto spessore di terra restando comunque accessibile in caso di necessità. Stefano Capolongo 33 STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE SCHEDA DI APPROFONDIMENTO ASPIRAZIONE MECCANICA TRAMITE TUBAZIONI DRENANTI E MEMBRANA IMPERMEABILE Laddove esista l’eventualità di una quota di falda piuttosto alta una soluzione costruttiva consiste nel posizionare, al di sotto del solaio a terra, delle tubazioni drenanti per allontanare l’acqua dalle fondazioni dell’edificio. Questo medesimo impianto è particolarmente funzionale anche per limitare e contrastare il percorso di risalita del radon. Stefano Capolongo STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE EDIFICIO ESISTENTE 34 Fonte: Confederazione Svizzera - Radon, misure di risanamento negli edifici esistenti Stefano Capolongo STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE EDIFICIO DI NUOVA COSTRUZIONE 1) Edificio fondato su piattaforma in cemento (fondazione a platea) La fondazione a platea in cemento speciale che ricopre tutta la superficie orizzontale dello scavo per la nuova costruzione è la migliore protezione nei confronti del radon. Tutte le pareti esterne sotto terra devono essere realizzate in cemento, isolate con materiali impermeabili al radon e protette da uno strato di ghiaia ventilato. 2) Fondazione ventilata per edifici con fondazioni a travi rovesce Ove non si realizzi una fondazione a platea si raccomanda la posa in opera di una pavimentazione ventilata. Le possibili soluzioni sono il classico vespaio o un sistema con tubi di drenaggio collocati in uno strato di ghiaia. Stefano Capolongo 35 STRATEGIE DI DIFESA e MITIGAZIONE SCHEDA DI APPROFONDIMENTO VENTILAZIONE MECCANICA E NATURALE DEL VESPAIO CON CASSERI IN PVC E MEMBRANA Stefano Capolongo 36 37 BIBLIOGRAFIA - - - - Raccomandazioni Euroatom del 21/02/1990; D.Lgs. n. 230 del 17/03/1995; D.Lgs. n.241 del 26/06/2000; ISPESL, Quaderni per la Salute e la Sicurezza, Il radon in Italia: guida per il cittadino, 2007; - Regione Lombardia, decreto n.12678 del 21/12/2011, Linee Guida per la Prevenzione delle Esposizioni al Gas Radon in Ambienti Indoor; - Confederazione Svizzera, Ufficio Federale della sanità Pubblica, Radon: Misure di prevenzione negli edifici nuovi, 2012; - Confederazione Svizzera, Ufficio Federale della sanità Pubblica, Radon: Misure di risanamento negli edifici esistenti, 2012. Stefano Capolongo RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Cesare Stevan _ Stefano Capolongo Radon, nemico invisibile ..... ma presente in Provincia di Lecco L’EDIFICIO “RADON FREE” Stefano Capolongo_ Dipartimento ABC, Politecnico di Milano