CAMPIONATO DI GIORNALISMO MARTEDÌ 20 MAGGIO 2014 9 •• «Questa è la mia città ideale» Intervista dei ragazzi dell’Isc Nord al duca di Montefeltro, incontrato a Urbino LA RIFLESSIONE Tanti spunti anche nelle opere d’arte NEL PALAZZO ducale di Urbino si conserva un quadro enigmatico: “La Città Ideale”. Questo quadro rappresenta una piazza al cui centro è situato un edificio a pianta circolare che è il fulcro del dipinto. Il dipinto sfrutta la tecnica della prospettiva nel modo in cui sono costruiti gli edifici e la pavimentazione della piazza. La città sembra disabitata, ma le piante poste sui davanzali di alcune finestre e la porta semiaperta dell’edificio centrale indicano il contrario inoltre, la croce che lo sormonta, ci fa capire che si tratta di una chiesa al cui interno è raccolta la cittadinanza in preghiera. Esistono altre due versioni nel mondo di questo enigmatico quadro: una è conservata a Berlino e l’altra a Baltimora. L’autore del quadro è ignoto, anche se molti critici sono convinti che esso sia attribuibile al famoso pittore Piero della Francesca. Questo quadro è il fiore all’occhiello della ricca collezione del mecenate Federico da Montefeltro committente, nel Rinascimento, del Palazzo Ducale di Urbino. Come mai questo quadro è passato alla storia come “La Città Ideale”? Nel Rinascimento divenne molto forte l’aspirazione dei Principi e dei Duchi delle Signorie alla congiunzione tra uno Stato governato saggiamente e un’urbanistica organizzata secondo i principi della pura geometria, questa aspirazione così forte sfociò nel mito della cosiddetta “Città ideale” che tutte le Signorie volevano realizzare per dimostrare la loro grandezza. Se solo gli urbanisti e chi ci governa tenessero conto di questi principi, sicuramente le nostre città non avrebbero nulla da invidiare alla “Città ideale”. SIAMO dei reporter della acuola “Sacconi” di San Benedetto del Tronto e siamo riusciti ad ottenere un appuntamento con il famoso Duca Federico da Montefeltro. nelle segrete del Palazzo Ducale. Non è facile ottenere un’intervista da un fantasma così illustre, ma ci siamo riusciti e gli abbiamo posto alcune domande che pubblichiamo di seguito. Gentile signor Duca, lei ha governato a lungo su Urbino. Le è piaciuta questa esperienza? «Sì, anche se ho incontrato diversi problemi, ma ero un valoroso condottiero e ho combattuto per mantenere il potere e affermare il mio prestigio, come testimonia il mio volto». Visto che ha introdotto l’argomento, ci spiega perché ha un profilo così particolare? «Avete ragione ragazzi, io non sono nato così brutto. In battaglia ho perso l’occhio destro e, poiché sono volevo tenere tutto sotto controllo, mi sono sottoposto ad un’operazione di rinoplastica con cui mi hanno scavato la radice del naso per poter avere una visione completa anche di ciò che accadeva alla mia sinistra...Furbo eh? I ragazzi hanno intervistato il duca di Montefeltro Mi potete ammirare in tutta la mia ‘bellezza’ nel dittico dei Duchi di Urbino del mio caro amico Piero (Piero della Francesca) in cui poso di profilo con mia moglie Battista, lei è bellissima». Nel ritratto di Pedro Berruguete con suo figlio, indossa l’armatura e una mantellina mentre legge un libro, mostrandoci la gam- ba cinta da una ‘giarrettiera’. Ci spiega il perchè di tutti questi simboli? «Non leggo un libro, ma un codice, ai miei tempi era simbolo di grande cultura; l’armatura simboleggia il mio valore militare ed è ricoperta da una mantellina con collare in pelliccia di ermellino. Elegante vero? La ‘giarrettiera’ è un attributo nobiliare regalatami nientepopodimeno che dal re d’Inghilterra! Non avete notato che in alto su una bella mensola c’è una mitria tempestata di perle e pietre preziose? Mi fu regalata dal Sultano di Costantinopoli, giusto per far capire con chi amavo intrattenere rapporti di amicizia, ragazzi miei». Davvero ingegnoso. Scusi, ma come mai nel suo Palazzo è conservata una delle versioni de ‘La Città ideale’ che qualcuno dice rappresenti per lei l’utopia della città ideale? «Sapete ragazzi, io ero amante della tranquillità, della natura e del ‘bello’ in generale. Per non parlare poi della cultura. L’avete visto quel ‘gioiellino’ del mio studiolo no? Quella città così perfetta, curata, ma soprattutto equilibrata volevo rappresentasse il mio governo, il mio modo di fare politica, altro che utopia, era realtà. Io ero il migliore». Chi è l’artista che ha dipinto l’opera? «Non posso rivelarlo, è uno segreto. Lo tengo per me perché anche in futuro la gente venga a vedere affascinata e incuriosita questa meravigliosa opera». L’INIZIATIVA PROTAGONISTI GLI ALUNNI DEL PLESSO «SACCONI», ENTUSIASTI PER LA LORO ATTIVITA’ Artisti in classe per disegnare il luogo dei sogni Alcuni dei lavori realizzati dagli studenti dell’Isc Nord RIENTRATI dal viaggio d’istruzione svolto presso il palazzo Ducale di Urbino in cui abbiamo ammirato il quadro enigmatico “La Città Ideale”, la nostra professoressa di arte ha deciso di affidarci un compito interessante e creativo: ci ha consegnato una fotocopia del dipinto “La Città Ideale” e ci ha chiesto di ampliarne la prospettiva inserendo elementi architettonici, persone e oggetti a nostro piacimento per decorarla e renderla ‘nostra’. Oggetti, elementi architettonici, arredi urbani dovevano essere proporzionati, tridimensionali e dovevano rispettare i canoni della Città Ideale. Ciascuno di noi si è messo subito all’opera: Martina ha ampliato gli edifici laterali alla chiesa circolare (elemento principale nel disegno) ed ha aggiunto panchine, alberi e lampioni sognando una città senza traffico e con tanto verde; Anna ha inserito una signora in primo piano ed una fontana centrale multicolore per dare allegria al paesaggio ispirandosi ad una delle celebri fontane della nostra città, San Benedetto del Tronto, “la Fontana Strabica”; Mattia ha inserito al centro una statua di un cavaliere che simboleggia per lui l’importanza della storia, un aspetto fondamentale da preservare; Lorenzo ha aggiunto un paesaggio marittimo ispirandosi alla nostra città marinara e facendoci capire che per lui la Città Ideale deve affacciare sul mare; Giorgio ha inserito due pozzi laterali per dare equilibrio all’insieme e, sul viale centrale, molti dettagli che si ispirano all’architettura rinascimentale per omaggiare l’arte antica di cui lui è un fervido ammiratore ed infine Elena ha aggiunto molti negozi e riempito di particolari la piazza. GLI AUTORI DEGLI ARTICOLI LA PAGINA di oggi è stata realizzata dagli studenti della classe IID della scuola “Sacconi”dell’Isc Nord. L’articolo di apertura è stato realizzato da Alessia Rossi, Gherardo Piunti, Sasha Leon Guero, Egor Bale- stra, Paolo Capriotti, Andrea Barlocci, Clarissa Falasca Zamponi e Marco Gabrielli. L’articolo “Artisti in classe” è stato scritto da Elena Carminucci, Lorenzo Di Buò, Martina Di Buò, Anna Lombardini, Mattia Mas- simi, Giorgio Merlini. L’articolo di taglio è opera invece di Luca Bachetti, Sara Crescenzi, Maria Agnese Giaccaglini, Davide Marsicano, Angelo Pennacino, Samuel Piliego e Rosa Sciarra.