Non si addormenta, non prende sonno il custode di Israele

Unità Pastorale Giovanile Cittadina
Città di Magenta – Oratorio San Giovanni Battista e San Girolamo Emiliani
FESTA DELL’ORATORIO 2008 – ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA
Non si addormenterà il tuo custode
(Salmo 120)
Ingresso in preghiera
Musica di sottofondo.
G. Nel nome del Padre…
T. Amen
G. “Restate qui, vegliate con me” (Mc. 13,34)
T. Accogliamo il tuo invito Signore. Siamo qui, davanti a Te, nell’attesa di incontrarti Pane
che si dona, cuore che desidera stare a tu per tu con il nostro, sguardo amorevole che ci
accoglie. Portiamo quello che siamo, sicuri che la tua Grazia e il tuo Amore possono farci
come sei Tu.
PRIMO MOMENTO: “Da dove mi verrà l’aiuto?”
L. Oggi siamo qui davanti al Signore con nel cuore tanti desideri, in particolare con la gioia di
poter vivere insieme la Festa di Apertura degli Oratori della Città. Oratorio è il luogo dove la
comunità cristiana, cioè tutti noi, prende su di sé l’impegno di educare i giovani all’integrazione
tra la fede e la vita. Siamo in un momento raccontato dai più come difficile, pieno di
quell’emergenza educativa che fa spesso guardare con paura e timore il futuro: i confini che
conosciamo si confondono e tutto quello che prima era sicuro sembra venire meno. Con questo
spirito comprendiamo bene le parole iniziali del salmo 120:
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra
Da una catechesi di Papa Benedetto XVI sul salmo 120 (4 maggio 2005)
L2. il canto si apre con uno sguardo dell’orante rivolto verso l’alto, «verso i monti», cioè i colli
su cui si leva Gerusalemme: di lassù viene l’aiuto, perché lassù abita il Signore nel suo tempio
santo (cfr vv. 1-2). Tuttavia i «monti» possono evocare anche i luoghi ove sorgono i santuari
idolatrici, le cosiddette «alture», spesso condannate dall’Antico Testamento (cfr 1Re 3,2; 2Re
18,4). In questo caso ci sarebbe un contrasto: mentre il pellegrino avanza verso Sion, i suoi
occhi cadono sui templi pagani, che costituiscono una grande tentazione per lui. Ma la sua fede
è inconcussa e la sua certezza è una sola: «Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e
terra» (Sal 120,2).
Vengono portati davanti al Signore alcuni segni che richiamano le nostre più comuni idolatrie:
la ricchezza – un sacchetto di monete, le mode – qualche vestito firmato, la televisione,
l’opinione degli altri – un microfono…
Ascolta
E- Eppure la mappa parla chiaro… il punto giusto è da queste parti… ma dove?
D- Scusi….la vedo in difficoltà. Posso aiutarla in qualche modo?
E- Che difficoltà e difficoltà! Mi sa che questa mappa è una bufala… Vede? Questo è il punto X…
impossibile mi sia sbagliato!....impossibile! eppure non vedo nulla…
D- Se mi dice cosa sta cercando, magari in due si fa prima…
E- Ho sentito parlare di un tesoro favoloso qui da queste parti… qualcosa di preziosissimo, di
valore inestimabile, bellissimo e facilmente raggiungibile…
D- Preziosissimo…inestimabile…bellissimo…facilmente raggiungibile…Mi sa che ho capito! E’
proprio qui vicino…
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FESTA DELL’ORATORIO 2008 – ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA
SECONDO MOMENTO: “Non si addormenta il custode”
L. Proprio quando tutto sembra perso, quando la speranza umana perde di intensità e di forza,
quando non si sa più dove guardare, noi possiamo avere una certezza che il mondo non ha, una
speranza che gli altri non possiedono. Questa certezza, questa speranza, non ci rendono migliori
o più bravi: ci danno la forza e la gioia di poter annunciare al mondo che c’è qualcosa, o meglio
Qualcuno più forte della paura, Qualcuno che illumina la nostra vita e che veglia su di noi,
perché ci ama tutti come Figli
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d'Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
Da una catechesi di Papa Benedetto XVI sul salmo 120 (4 maggio 2005)
L2. Questa fiducia è illustrata nel Salmo attraverso l’immagine del custode e della sentinella,
che vigilano e proteggono. Si allude anche al piede che non vacilla (cfr v. 3) nel cammino della
vita e forse al pastore che nella sosta notturna veglia sul suo gregge senza addormentarsi né
prendere sonno (cfr v. 4). Il pastore divino non conosce riposo nell’opera di tutela del suo
popolo. Subentra, poi, un altro simbolo, quello dell’«ombra», che suppone la ripresa del
viaggio durante il giorno assolato (cfr v. 5). Il pensiero corre alla storica marcia nel deserto del
Sinai, ove il Signore cammina alla testa di Israele di «giorno con una colonna di nube, per
guidarli sulla via da percorrere» (Es 13,21). Nel Salterio non di rado si prega così: «Proteggimi
all’ombra delle tue ali...» (Sal 16,8; cfr Sal 90,1).
Le candele accanto al tronetto dell’esposizione vengono accese. Il Signore, Luce che splende
nelle tenebre è il custode della nostra vita, la Luce che ci conduce, l’ombra che ci custodisce, il
tesoro da cercare…
Ascolta
E- Come è possibile? Non vedo campi, o grotte, o montagne…
D- Tante volte i luoghi nascosti non servono… Capisce? Certe volte un tesoro è sotto gli occhi di
tutti, ma non tutti se ne rendono conto…
E- Le spiacerebbe fare capire anche a me? E in fretta, perché non vorrei che qualcun altro me lo
portasse via…
D- Se è il tesoro che dico io, sono duemila anni che la gente lo trova, eppure è sempre lì...
E- Forse lei non sa che un tesoro appartiene a chi lo trova…
D- E’ vero, ma certi tesori sono talmente preziosi che possono essere condivisi con gli altri; e
questo “tesoro” può essere trovato da tutti coloro che lo cercano con cuore sincero e che poi si
lasciano cambiare da lui, mettendolo al centro della propria vita…
E- Deve essere davvero speciale…
D- E lo è. Scusa, posso darti del tu? Beh, ascolta questa storia:
L “Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo
nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo…”
D- Vedi? Quando un uomo che cerca un tesoro, prima deve scoprirlo, poi essere disposto a
qualunque cosa pur di averlo, e per ultimo, dopo aver dato tutto di sé, e averlo finalmente
raggiunto, deve saperlo condividere con gli altri.
E- Sembra una caccia al tesoro…
D- Sì, una caccia al tesoro nella gioia! E la posta in palio è altissima: la felicità. Se vuoi, ti
mostro il tesoro che vai cercando…
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TERZO MOMENTO: “Egli proteggerà la tua vita”
L. Si usa dire spesso: “Siamo nelle mani di Dio” con un modo che si può tranquillamente
collocare tra la rassegnazione e lo sconforto, ma non ci rendiamo conto che, dicendo così,
diciamo di essere nel posto più sicuro dell’universo. Gesù stesso ci ricorda che dalla mano di Dio
“nessuno potrà mai rapirci” (cfr Giovanni 10, 28). Lo stesso San Paolo, nella lettera ai Romani,
sottolinea “nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio” (Rm 8, 39)
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
Da una catechesi di Papa Benedetto XVI sul salmo 120 (4 maggio 2005)
L2. Dopo la veglia e l’ombra, ecco il terzo simbolo, quello del Signore che «sta alla destra» del
suo fedele (cfr Sal 120,5). È questa la posizione del difensore sia militare che processuale: è la
certezza di non essere abbandonati nel tempo della prova, dell’assalto del male, della
persecuzione. A questo punto il Salmista ritorna all’idea del viaggio durante un giorno caldo nel
quale Dio ci protegge dal sole incandescente. Ma al giorno succede la notte. Nell’antichità si
riteneva che anche i raggi lunari fossero nocivi, causa di febbre, o di cecità, o persino di follia;
perciò il Signore ci protegge anche nella notte (cfr v. 6). Ormai il Salmo giunge alla fine con
una dichiarazione sintetica di fiducia: Dio ci custodirà con amore in ogni istante, tutelando la
nostra vita da ogni male (cfr v. 7). Ogni nostra attività, riassunta nei due verbi estremi
dell’«uscire» e dell’«entrare», è sempre sotto lo sguardo vigile del Signore. Lo è ogni nostro
atto e tutto il nostro tempo, «da ora e per sempre» (v. 8).
Canto: Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore
Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore,
di trovare Te di stare insieme a Te,
unico riferimento del mio andare, unica ragione Tu,
unico sostegno Tu,
al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace,
ma c’è un punto fermo è quella stella là,
la stella Polare è fissa ed è la sola, la stella Polare Tu,
la stella sicura Tu,
al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
RIT Tutto ruota intorno a Te in funzione di Te,
e poi non importa il come il dove e il se.
Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore
il significato allora sarai Tu,
quello che farò sarà soltanto amore, unico sostegno Tu, la stella Polare Tu,
al centro del mio cuore ci sei solo Tu. RIT
Esposizione del SS. Sacramento
Silenzio ed adorazione (musica di sottofondo)
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Ascolta
D- Ecco, questo è il “tesoro dei tesori”!
E- Ma come?! Un pezzo di pane? Ecco…io credevo…insomma…come è possibile che un pezzo di
pane mi cambi la vita?
D- Questo “pezzo di pane”, come lo chiami tu, è il Signore.
Gesù è presente in molti modi nella Chiesa: nella sua Parola, nella preghiera, nei poveri, nei
malati, nei Sacramenti, ma è soprattutto nell’Eucaristia che Gesù è con noi, presente in una
maniera specialissima. In Gesù Eucaristia abbiamo scoperto il tesoro di Amore che rende
liberi. Egli, nel segno del Pane, ha voluto rimanere in mezzo a noi, entrare nella nostra vita,
diventare l’amico che ci prende per mano e ci guida alla felicità.
QUARTO MOMENTO: “Da ora e per sempre”
L. All’inizio di un anno oratoriana nuovo sia questa la nostra speranza. Dio e suo Figlio Gesù,
nell’unità donata dall’Amore che è lo Spirito Santo, ci accompagnano e desiderano
ardentemente fare questo cammino con ciascuno di noi. È come quando si è innamorati, che si
vuole stare a tutti i costi con chi si ama. Come quando si desidera guardare negli occhi per
entrare in comunione, in intimità. Siamo qui, davanti al Signore Gesù, sicuri che è con noi, da
ora e per sempre.
Da una catechesi di Papa Benedetto XVI sul salmo 120 (4 maggio 2005)
L2. Vogliamo ora commentare quest’ultima dichiarazione di fiducia con una testimonianza
spirituale dell’antica tradizione cristiana. Infatti, nell’Epistolario di Barsanufio di Gaza (morto
verso la metà del VI secolo), un asceta di grande fama, interpellato da monaci, ecclesiastici e
laici per la saggezza del suo discernimento, troviamo richiamato più volte il versetto del
Salmo: «Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita». Con esso egli
voleva dare conforto a quanti gli manifestavano le proprie fatiche, le prove della vita, i pericoli,
le disgrazie. Una volta Barsanufio, richiesto da un monaco di pregare per lui e per i suoi
compagni, così rispose, includendo nel suo augurio la citazione di questo versetto: «Figli miei
diletti, vi abbraccio nel Signore, supplicandolo di proteggervi da ogni male e di darvi
sopportazione come a Giobbe, grazia come a Giuseppe, mitezza come a Mosè e il valore nei
combattimenti come a Giosuè figlio di Nun, la padronanza dei pensieri come ai giudici,
l’assoggettamento dei nemici come ai re Davide e Salomone, la fertilità della terra come agli
Israeliti... Vi accordi la remissione dei vostri peccati con la guarigione del corpo come al
paralitico. Vi salvi dai flutti come Pietro e vi strappi dalla tribolazione come Paolo e gli altri
apostoli. Vi protegga da ogni male, come suoi veri figli e vi accordi ciò che il vostro cuore
chiede, per il vantaggio dell’anima e del corpo nel suo nome. Amen» (Barsanufio e Giovanni di
Gaza, Epistolario, 194: Collana di Testi Patristici, XCIII, Roma 1991, pp. 235-236).
Preghiera finale corale
Ti ringrazio, Signore,
perché ho capito che Tu sei il tesoro
che davvero conta nella mia vita.
Ti prego, non lasciare che altri “tesori” mi distolgano da Te,
ma assistimi col Tuo Spirito Santo,
perché mi dia la forza ogni momento
di “vendere tutti i miei averi”
per essere pronto ad accoglierti nel mio cuore,
Tu che sei l’unica speranza di tutti gli uomini.
Amen.
Da questo momento prosegue l’adorazione notturna adolescenti e giovani. È possibile accostarsi
per tutta la notte al Sacramento della Riconciliazione o vivere un momento di colloquio
spirituale.
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Testi per la riflessione personale, tratti dagli scritti del Servo di Dio
Giovanni Paolo II
O ABBIATE PAURA DI ESSERE GIOVAI!
Non abbiate paura della vostra giovinezza e di quei profondi desideri
che provate di felicità, di verità, di bellezza e di durevole amore! Si
dice qualche volta che la società ha paura di questi potenti desideri dei
giovani e che voi stessi ne avete paura. Non abbiate paura! Quando io
guardo a voi, giovani, sento una grande gratitudine e speranza. Il futuro
a lungo termine nel prossimo secolo sta nelle vostre mani. Il futuro
di pace sta nei vostri cuori. [...] Dovete essere persone con una profonda
fiducia nell’uomo ed una profonda fiducia nella grandezza della
vocazione umana.
GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della pace
O ABBIATE PAURA DELLA VERITÀ!
Alcuni di voi possono esser tentati di rifuggire dalle responsabilità:
negli illusori mondi dell’alcool e della droga, nelle fugaci relazioni sessuali
senza impegno per il matrimonio e la famiglia, nell’indifferenza,
nel cinismo e perfino nella violenza. State in guardia contro l’inganno
di un mondo che vuole sfruttare o far deviare la vostra energica e potente
ricerca della felicità e del senso della vita. Ma non evitate la ricerca
delle risposte vere alle domande che vi stanno di fronte. Non abbiate
paura!
GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace
O ABBIATE PAURA DI AUCIARE IL VAGELO!
Non abbiate paura di andare per le strade e nei luoghi pubblici, come i
primi Apostoli che hanno predicato Cristo e la Buona Novella della salvezza
nelle piazze della città, dei centri e dei villaggi. Non è tempo di
vergognarsi del Vangelo. È tempo di predicarlo dai tetti. Non abbiate
paura di rompere con i comodi e abituali modi di vivere, al fine di raccogliere
la sfida di far conoscere Cristo nella moderna “metropoli”.
Dovete essere voi ad andare “ai crocicchi delle strade” e a invitare tutti
quelli che incontrate al banchetto che Dio ha apparecchiato per il suo
popolo. [...] Cristo ha bisogno di operai pronti a lavorare nella sua
vigna. Giovani cattolici del mondo, non deludetelo. Nelle vostre mani,
portate la Croce di Cristo. Sulle vostre labbra le parole di Vita. Nei
vostri cuori la garanzia salvifica del Signore.
GIOVANNI PAOLO II, Omelia a Denver - 15 Agosto 1993
O ABBIATE PAURA DI ESSERE SATI!
Perseverate con fermezza accanto a Cristo, perché lui rimanga in voi!
Non permettete che nei vostri cuori si spenga la luce della santità! Non
abbiate paura di aspirare alla santità! Non abbiate paura di essere santi!
Del secolo che volge al suo termine e del nuovo millennio fate un’era
di uomini santi!
GIOVANNI PAOLO II, Omelia per la canonizzazione della Beata Kinga – 16 giugno 1999
Con Cristo la santità - progetto divino per ogni battezzato - diventa realizzabile...
Gesù cammina con voi, vi rinnova il cuore e vi irrobustisce
con il vigore del suo Spirito.
GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XV Giornata Mondiale della Gioventù
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O ABBIATE PAURA DI RISPODERE
ALLA VOSTRA VOCAZIOE!
Non abbiate paura di ritornare incessantemente a Cristo, fonte della
Vita! [...] Manifestando la sua fiducia, Gesù volge a voi il suo sguardo
e vi invita a fare della vostra esistenza qualcosa di buono, facendo fruttificare
i talenti che vi ha affidato, per il servizio alla Chiesa e ai vostri
fratelli, come pure per l’edificazione di una società più solidale, più
giusta e più pacifica. Cristo vi invita a riporre la vostra speranza in lui
e a seguirlo sulla via del matrimonio, del sacerdozio o della vita consacrata.
Nel silenzio del vostro cuore, non abbiate paura di ascoltare il
Signore che vi parla!
GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai giovani di Rouen - 14 Aprile 2000
Gesù Dice a ognuno di voi: “Vieni e seguimi”! Non abbiate
paura a rispondere a questa chiamata, perché Egli è la vostra forza.
GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai giovani di Terra santa - 24 Marzo 2000
O ABBIATE PAURA DEL FUTURO!
In Cristo voi potete credere nel futuro, anche se non potete distinguerne
i contorni. Voi potete affidarvi al Signore del futuro, e superare così
il vostro scoraggiamento di fronte alla grandezza del compito ed al
prezzo da pagare. Ai discepoli sgomenti sulla via di Emmaus il Signore
disse: «Non era necessario che il Cristo sopportasse queste sofferenze
per entrare nella sua gloria?». Il Signore rivolge queste stesse parole a
ciascuno di noi. Per questo, non abbiate paura di impegnare le vostre
vite nella pace e nella giustizia, perché voi sapete che il Signore è con
voi in tutte le vostre vie.
GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace
O ABBIATE PAURA DELLA SOFFEREZA E DELLA MORTE!
La parola del Papa
Poiché la croce di Cristo è il segno d’amore e di salvezza, non deve sorprenderci
che ogni amore autentico richiede sacrificio. Non abbiate
paura allora quando l’amore è esigente. Non abbiate paura quando
l’amore richiede sacrificio. Non abbiate paura della croce di Cristo. La
croce è l’Albero della Vita. È sorgente di ogni gioia e di ogni pace. Era
l’unico modo per Gesù di arrivare alla risurrezione e al trionfo. È l’unico
modo per noi di partecipare alla sua vita, ora e sempre.
GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai giovani di Auckland – 22 novembre 1986
Certamente il messaggio che la Croce comunica non è facile da comprendere
nella nostra epoca, in cui il benessere materiale e le comodità
sono proposti e ricercati come valori prioritari. Ma voi, cari giovani,
non abbiate paura di proclamare, in ogni circostanza il Vangelo della
Croce. Non abbiate paura di andare controcorrente!
GIOVANNI PAOLO II, Omelia – 4 Aprile 2004
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