Dall'inlervisla Mifid fino ai BLp, dalle obbligazioni subordinate ai fondi Così si evitano le trappole allo sportello 3. Tìtoli dì Stato 1. Mifid A che cosa serve Com'è il rischio il questionario se punto solo prima di investire? sul Tesoro italiano? La Mifid (Markets in Financial Instruments Direttive) è il complesso delle norme europee che regolano i rapporti tra intermediari e clienti le cui indicazioni sono state recepite dall'Italia nel 2007. L'obiettivo del questionario che viene presentato ai risparmiatori quando decidono di fare un investimento è di aiutarli a fare la scelta giusta in relazione al proprio grado di esperienza finanziaria, conoscenza dei mercati, propensione al rischio. Talvolta infatti sono gli investitori stessi a non avere ben chiaro il limite della perdita massima che sono disposti a sopportare, magari perché abbagliati dalla possibilità di ottenere un rendimento elevato. La banca 0 il promotore finanziario sono quindi tenuti a verificare che la consulenza fornita corrisponda agli obiettivi di investimento del cliente al quale è rivolta e che sia adeguata alle sue risorse patrimoniali. In questo momento storico la febbre dei titoli di Stato italiani è scesa parecchio. Il problema attuale è che con il Tesoro e con le obbligazioni più sicure assimilabili ai Btp i rendimenti sono molto bassi. L'inflazione è vicina a zero e questo per chi investe è un vantaggio. Ma con un Btp decennale si ottiene poco più dell'1,5 per cento lordo. Ecco allora la domanda da fare se si decide di investire in questo asset: quali sono le tendenze dei rendimenti e dei tassi di interesse? Se sottoscrivo un bond a lungo termine e i tassi tendono a scendere si aprono interessanti prospettive di guadagno per i titoli già emessi. Ma se i rendimenti di mercato puntano verso l'alto sottoscrivere un bond a lungo termine, ad esempio a dieci anni, può esporre a importanti perdite in conto capitale se decido di vendere prima della scadenza stabilita. © RIPRODUZIONE RISERVAI; 2. Consapewolezza Quali domande vanno rivolte al consulente? Le scelte di investimento devono essere consapevoli. Non tutti hanno conoscenze specifiche, ma tutti possono pretendere (sì, pretendere) di ottenere da chi li assiste il massimo della chiarezza. Il fatto, per esempio, che io non sappia che cosa è un'azione, automaticamente (secondo i modelli utilizzati dalle banche) mi mette nella categoria di chi non può investire in strumenti rischiosi. Liquidare la pratica del questionario Mifid come un passaggio burocratico è dunque sbagliato. Non sarà il massimo, non sarà divertente ma è, al momento, il primo baluardo per evitare incidenti futuri. Il sistema (non solo finanziario) potrebbe fare molto di più per venire incontro a chi non ha una grande preparazione. E c'è di più: una gestione scorretta 0 disinvolta di questa profilatura da parte dell'intermediario è passibile di sanzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 4. Obbligazioni corporate Ma i bond emessi dalle società sono affidabili? In passato i corporate bond hanno riservato amare sorprese ai risparmiatori (Cirio, Parmalat...). In realtà i prestiti societari sono moltissimi e di diversa qualità: in alcuni casi sono considerati addirittura più sicuri delle emissioni governative. Questo vale per società molto internazionalizzate e poco indebitate che risentono meno di altre dell'andamento dell'economia del Paese in cui hanno la loro sede principale. Informarsi quindi sul rating, il voto sul livello di rischio, non solo in assoluto ma anche in relazione alle emissioni governative può essere una strategia utile. E' molto importante sapere se il rischio viene remunerato adeguatamente. Un punto di rendimento in più, in un mondo di tassi bassi, può non valere la partita di fronte al livello di rischio in cui si può incorrere con i bond di bassa qualità. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5. Obbligazioni bancarie Prestiti subordinati, Ha senso mettere quanto sono tutti i soldi pericolosi? in un solo titolo? I risparmiatori che hanno sottoscritto in passato i prestiti subordinati delle banche avrebbero dovuto essere consapevoli dei rischi che correvano. Ma è anche vero che nella pratica non era mai accaduto che questa categoria di emissioni venisse chiamata a ripianare le perdite della banca. Adesso questi titoli in caso di grave difficoltà della banca sono considerati alla stregua del capitale di rischio (le azioni) e possono di conseguenza vedere ridotto o azzerato il valore nominale di rimborso. Nella nuova suddivisione i prestiti bancari subordinati si distinguono in obbligazioni Additional tier 1 (ATi) e Tiera. Infine c'è la categoria teoricamente sicura del senior debt. Attenzione però: in caso di salvataggio bancario anche i titoli senior debt potrebbero essere chiamati a pagare il conto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mettere tutti i propri risparmi in un solo titolo è molto pericoloso. Se l'emittente fallisce, come è accaduto alle banche al centro della tempesta, si perde tutto. Può invece avere un senso investire in uno strumento che è composto da tanti titoli, come i fondi comuni e gli Etf. In Italia ce ne sono tantissimi e negli ultimi tre anni hanno avuto un grande boom di raccolta. Non garantiscono nulla: i loro rendimenti passati, anche se investono in titoli obbligazionari di qualità non promettono analoghe performance per il futuro. Non tutti i fondi sono adatti a chiunque. Un pensionato anziano, forse, non dovrebbe investire soldi in un prodotto che compra le azioni dei mercati Emergenti, ora in crisi di crescita. Questa stessa scelta, fatta da un giovane che ha davanti molti anni, può invece essere accorta. Giuditta Marealli e I