Carissimi lettori - I Prodotti del Mendel

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Carissimi lettori,
sono lieta di annunciarvi che, quest’anno, la 1°E andrà in Perù!!!... MAGARIIII!!!
Un nuovo progetto sta portando la nostra classe in un viaggio alla scoperta della
civiltà precolombiana Inca:
ARCHEOWIKI-NUOVI ARCHEOLOGI IN LOMBARDIA, PERCORSI VIRTUALI E REALI.
Ed ecco che la prima E è pronta! È partito tutto da una lettera mandata al dirigente
scolastico, inviata dalla redazione di Wikimedia. la nostra Prof. si è incuriosita e ci
ha chiesto se poteva interessarci. Insieme abbiamo fantasticato su archeologi tipo
INDIANA JONES e abbiamo accettato. Le iniziative proposte alla scuola si dividono
in tre momenti didattici fondamentali:
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Un primo incontro, già effettuato, il 30 novembre in Aula Clil, con un’
archeologa e con un WIKIPEDIANO ( si chiamano così i volontari che
collaborano alla libera e gratuita enciclopedia ) Ci è servito per capire come
funziona WIKIPEDIA e per incominciare a conoscere più da vicino i reperti
INCA conservati al DEPOSITO del Castello Sforzesco di MILANO

Una visita al Museo a Milano, sottoforma di uscita didattica, il 20 Dicembre
2013

Condivisione online del lavoro svolto e del materiale ricavato da cui si trarrà
un articolo per Wikipedia.
Questo progetto non avrà alcun costo ne per gli alunni, ne per la scuola perché il Progetto
è stato finanziato dalla CARIPLO e gestito da giovani laureati in Archeologia e membri di
WIKIMEDIA. .
In classe noi abbiamo lavorato per le prime fasi, ricercato informazioni, preparato le
domande per il I incontro, approfondito la civiltà inca… Vi terrò informata di come si
svilupperà il lavoro , intanto vi giro alcune slides realizzate dall’archeologa Rossella
Genovese sui reperti extraeuropei in LOMBARDIA.
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Se escludiamo il flusso di beni in arrivo dall’Asia orientale sin dall’epoca romana, i
manufatti che sono arrivati in epoca più antica in territorio lombardo sono con molta
probabilità quelli del tesoro di Sant’Ambrogio: una serie di tessuti islamici che
datano attorno al XI secolo.
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Nel 1492 Cristoforo Colombo scopre le Americhe
Nel 1520 Cortes conquista il Messico
Nel 1532 Pizarro conquista il Perù
Viene istituito il Quinto Reale e l’afflusso di oggetti e beni alla Spagna e di qui in
Europa
Nessuno di questi oggetti arriva in Lombardia, ma alcuni, anche famosi, sono a
Roma e fanno parte del dono che Hernan Cortes portò dal Messico a Carlo V di
Spagna
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Tra il 600 e il 700, sulla scia di oggetti esotici che affluivano non solo dal Nuovo Mondo ma
come abbiamo visto anche dall’Africa (oltre che dall’Oriente, ma questo già in epoca più
antica) si formano le cosiddette camera delle meraviglie. A Milano Manfredo Settala (16001680) raduna una collezione oggi in parte dispersa e in parte alla Biblioteca Ambrosiana
(acquisto del 1751)
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Un nuovo impulso al collezionismo viene dall’epoca delle esplorazioni geografiche
del 1700 che danno inizio all’avventura coloniale
Altri oggetti arrivano e poi vengono trasferiti nei musei, che in quell’epoca iniziano
ad aprire permanentemente al pubblico (Il primo ad essere fondato e il museo di
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Aldrovandi nel 1714 a Palazzo Poggi. In queste collezioni c’erano molti oggetti non
europei)
Milano in questa fase rimane piuttosto isolata, non essendoci un regnante o un
principe che sponsorizza le spedizioni scientifiche come succede in Spagna o in
Francia.
Tuttavia un milanese Fabio Ala Ponzone, esponente dell’omonima casata
nobiliare, parte nel 1789 insieme ad Alessandro Malaspina per una spedizione volta
all’individuazione del Passaggio a Nord Ovest. Attraverso il nipote Filippo
arriveranno oggetti esotici al Museo Patrio Archeologico e infine al Museo di Storia
Naturale di Milano (e poi alle Raccolte Extraeuropee vedi dopo).
L’800 è il secolo che vede la nascita dell’antropologia sulla spinta settecentesca
della ricerca dell’identità nazionale e delle radici della patria
In questo clima si sviluppano gli studi preistorici
A Modena viene edito per la prima volta la versione italiana di “Origin of men” di
Charles Darwin: la conoscenza delle culture altre si colloca nel quadro
dell’evoluzione umana, anzi nella fase primitiva dell’Umanità.
Nel museo di Modena si accostano le terramare con le società africane:
1858. Risale probabilmente a questa data l’istituzione di una Raccolta Etnografica
all’interno del Museo di Storia Naturale (fondato nel 1838). Fra i nomi dei donatori
spiccano importanti scienziati e viaggiatori milanesi del tempo come Paolo
Mantegazza, fondatore del famoso Museo Nazionale di Antropologia di Firenze,
Pellegrino Strobel, tra i fondatori della paletnologia italiana, Prospero Moisè Loria,
famoso filantropo ed imprenditore e, Antonio Raimondi, grande esploratore del
Perù.
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Nel 1865 Mons. Marinoni decide di offrire la collezione formatasi grazie ai
missionari di stanza in Oceania e in Estremo Oriente alla città di Milano,
incrementando in maniera significativa il nucleo della Raccolta Etnografica del
Museo.
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Dal 1892 il Museo Civico di Storia Naturale si trasferisce nell’edificio che occupa
attualmente ai giardini di Via Palestro.
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1900: il Comune destina il Castello Sforzesco a sede dei suoi musei e vi trasferisce
tutte le opere del Museo Artistico Municipale. Confluiscono anche alcuni nuclei dal
Museo Patrio Archeologico e nel 1929 la collezione etnografica del Museo di Storia
Naturale
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La collezione precolombiana assieme a quella orientale vengono trasferite a
Sondalo durante la II Guerra Mondiale, sono gli unici nuclei a salvarsi delle
Raccolte Etnografiche durante i bombardamenti del 1943
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Di fatto l’unica collezione archeologica relativamente completa che riguarda un
continente extraeuropeo nelle collezioni civiche milanesi è quella americana. E’
stata formata grazie ai viaggiatori che dal Museo di Storia Naturale intraprendevano
spedizioni in America Latina più che in altre zone, dove esisteva una certa
emigrazione del nord Italia e dove era più semplice, per un giovane ricercatore,
trovare aiuti per fare spedizioni e ricerche
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In particolare il Perù, assieme al Messico (dove però andarono pochi lombardi)
erano le due zone più ricche di reperti da poter collezionare in virtù della loro ricca
storia
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La maggior parte della raccolta americana civica proviene dal Perù
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Come spesso succede, se un museo ha già una collezione di un’area altre ne
vengono donate
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La collezione Precolombiana di area andina passa, tra il 1943 e il 2012 da 500
oggetti a oltre 1500 (consistenza attuale) e si arricchisce di testimonianze di diversi
contesti in quanto vengono fatte numerose scoperte archeologiche nell’area andina
nel corso del XX sec.
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Oggi sono rappresentate le maggiori culture del Perù dal Formativo Finale alla
colonia (IX a.C.-XVII)
A cura di STEFANIA RIZZATO
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