Test di Medicina, studenti riammessi e risarciti. L`Università si sente

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15/7/2014
Test di Medicina, studenti riammessi e risarciti. L’Università si sente «parte lesa» - Sentenza “storica”
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SENTENZA “STORICA”
Test di Medicina, studenti riammessi e
risarciti. L’Università si sente «parte
lesa»
Il Consiglio di Stato ha condannato l’Unime a pagare 20.000 euro a candidato. Il caso da cui
nasce questa sentenza è quello del concorso per l’ammissione al corso di Laurea in Medicina e
Chirurgia per l’anno accademico 2008/2009. Il ricorso è stato presentato dal legale peloritano
Delia, che per conto delle due due assistite denunciò la violazione del principio dell’anonimato
Sentenza “storica” del Consiglio di Stato, che non solo riammette gli studenti esclusi dai test
http://www.tempostretto.it/news/sentenza-storica-test-medicina-2-candidati-riammessi-risarciti-unime-condannata-pagare-20000-euro-candidato.html
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Test di Medicina, studenti riammessi e risarciti. L’Università si sente «parte lesa» - Sentenza “storica”
di Medicina ma condanna anche
l’Ateneo peloritano a risarcire quasi 20
mila euro a candidato. Per la prima
volta nella storia del numero chiuso,
l’organo di secondo grado di giustizia
amministrativa ha accolto le domande
degli Avvocati Santi Delia e Michele
Bonetti e ha affermato un principio
L'avvocato Santi Delia e la sua "squadra"
destinato a fare giurisprudenza : se
M.I.U.R. e Atenei sbagliano devono
pagare e gli studenti devono essere
Lunedì, 14 luglio, 2014 - 18:35
risarciti per i danni subiti.
Scritto da: Danila La Torre
Categoria: università
Tag: consiglio di stato | test di Medicina | udu
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Il caso da cui nasce questa sentenza è
quello del concorso per l’ammissione al
corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
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presso l’Università di Messina per l’anno
accademico 2008/2009. Il ricorso è
stato presentato dal legale peloritano
Delia, che per conto delle sue assistite
risarcimento danno
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denunciò la violazione del principio
dell’anonimato: tutti i Commissari
d’Italia, per stesso ordine del M.I.U.R.,
sapevano infatti a chi era abbinato il
codice segreto e l’anonimato non era
quindi garantito.
Solo quest’anno, a pochi giorni dalla
prova di concorso dell’8 aprile, dopo
anni di battaglie condotte dall’U.D.U.
NEWS SIMILI IN UNIVERSITÀ
(Unione degli Universitari) e dei due
CAOS TASSE UNIVERSITARIE - Cda e Senato
avvocati messinesi Delia e Bonetti , il
accademico "sentenziano": "Il sistema del
M.I.U.R. ha ammesso i propri errori e
passato era errato"
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Test di Medicina, studenti riammessi e risarciti. L’Università si sente «parte lesa» - Sentenza “storica”
dettato nuove linee guida agli Atenei
La svolta più importante, però, arriva proprio con la recente sentenza del Consiglio di
Stato che ha duramente stigmatizzato il comportamento M.I.U.R. e Atenei: “avendo la
vicenda evidenziato l'inadeguata e insufficiente organizzazione della prova di accesso programmato al
corso di medicina, organizzazione evidentemente non rispettosa delle regole dell'imparzialità e del
buon andamento dell'azione amministrativa, regole che, se rispettate dall’Ateneo, avrebbero creato le
condizioni di migliori prestazioni da parte delle ricorrenti secondo un parametro di comune
esperienza, questo Collegio ritiene che sussista il nesso di causalità tra il comportamento tenuto
dall'Università e l'evento in termini di qualità della prova sostenuta dalle odierne appellanti”.
ATENEO PELORITANO - I test di Medicina
del 2010 sono illegittimi: LA SENTENZA del
Consiglio di Stato
BONUS MATURITÀ - Cancellata la misura.
Soddisfazione di M5S ed Unione degli
universitari
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controverse tabelle ed è subito polemica
OPERAZIONE CAMPUS - Il grido di chi vuole
legalità e trasparenza all'interno
dell'Università
L'Amministrazione, ricorda il Consiglio di Stato, “è, infatti, tenuta a comportarsi correttamente
e imparzialmente nell'attuazione di un concorso per essere fedele agli obblighi e agli adempimenti
contratti e assunti con l'indizione del concorso medesimo. Il venir meno a tali impegni la espone ad
una forma di responsabilità per inadempimento con conseguente risarcimento del danno prodotto,
anche indirettamente, nei riguardi di chi abbia subito la lesione”.
Agli studenti spetta, dunque, non solo l’ammissione al corso di laurea ma anche il
risarcimento del danno : “questo Collegio riconosce che, a causa delle illustrate inadempienze
riscontrate nell'attività dell'Amministrazione, queste ultime sono state illegittimamente private della
possibilità di iscriversi alla facoltà cui aspiravano, subendo di conseguenza i relativi danni, anche in
termini economici. Il danno subito è quantificabile nel ritardato ingresso nel mondo accademico e
conseguentemente del lavoro e ciò vale per le due appellanti anche con riguardo alla perdita di chance,
in modo particolare per [chi tra i ricorrenti] ha modificato le sue scelte, rinunciando alla sua iniziale
aspirazione. Conseguentemente, questo Collegio riconosce ad entrambe le appellanti un risarcimento
dei danni e lo quantifica, in via equitativa, in euro diecimila, che l'Università degli Studi di Messina
dovrà sborsare a favore di ciascuna di loro”.
Il ritardato ingresso nel mondo accademico e del lavoro, secondo i Giudici di Palazzo
Spada, devono essere risarciti. Il Consiglio di Stato ha anche condannato l’Ateneo a
pagare ulteriori 10.000 euro per spese legali.
Una brutta tegola per Miur ed Università, che dovranno fare i conti con il maxi ricorso
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Test di Medicina, studenti riammessi e risarciti. L’Università si sente «parte lesa» - Sentenza “storica”
UDU che gli stessi legali hanno notificato per conto di oltre 5.000 studenti. Secondo
Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’UDU, i vizi della procedura sono
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gravissimi ed il concorso è a rischio di annullamento per la sottrazione di un plico a Bari ed
in quanto il Ministero ha nuovamente violato la segretezza del concorso.
“Con i maxiricorsi dell’UDU" - conclude Scuccimarra- grazie agli Avvocati Delia e
Bonettiabbiamo ottenuto, e stiamo ottenendo, oltre 1.000 accoglimenti, ammettendo in
sovrannumero i nostri ragazzi in tutte le Università, da Padova a Palermo, sino alla Sapienza di
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Roma, grazie a provvedimenti positivi del TAR Lazio, TAR Palermo, TAR Molise, nonché ormai del
Consiglio di Stato che sui nostri ricorsi ha ormai preso la sua strada«.
Il Ministro e le Università adesso sembrano essere davvero con le spalle al muro. Quella
del Consiglio di Stato è una sentenza durissima da digerire, che potrebbe avere risvolti
Il killer del grasso!
Questo ingrediente fa dimagrire 14 kg in un
deleteri dal punto di vista economico per tutti gli Atenei della Penisola.
Sulla vicenda interviene immediatamente l’Università di Messina, che precisa che «la
sentenza in oggetto riguarda solo 2 studenti, per tutti gli altri che hanno proposto ricorso vale
soltanto come precedente pur autorevole, ma non vincolante. Ogni singola causa avrà pertanto il suo
corso e l'esito che il giudice riterrà di volta in volta secondo giustizia».
«Nulla – si legge ancora nella nota - può dire l'Ateneo in merito al numero di ricorrenti in tutta
Italia, che secondo un'agenzia di stampa sarebbero 5.000».
L’Ateneo prende poi una posizione netta rispetto all'errore rilevato dal Consiglio di
Stato: « è frutto di un ordine del Miur ricevuto da tutte le commissioni italiane e, pertanto, anche da
quelle di Messina. L'Università peloritana, quindi, risulta essere parte lesa e ritiene che, qualora
dovesse risultare una responsabilità generalizzata e questa prima sentenza dovesse essere
confermata, dovrà essere lo stesso Ministero a farsi carico del problema e non i singoli atenei».
Insomma, se errore c’è stato non è certo dipeso dall’Università, che si sente vittima tanto
quanto gli studenti esclusi dai Test.
Danila La Torre
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