CIRCOSCRIZIONE 6 - ITINERARIO N.1 ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI CARATTERISTICI DEI QUARTIERI “REGIO PARCO, BARCA-BERTOLLA e VILLARETTO” 3^ TAPPA: da piazzale Romolo e Remo a Villaretto Imbocchiamo ora, alla sinistra del piazzale Romolo e Remo, la pista ciclabile che fiancheggia il fiume Stura, snodandosi su terreno sterrato, ed arriviamo fino all'incrocio con corso Vercelli. fig. 1.19 - La pista ciclabile di lungo Dora Istria Sulla sinistra, sopra il fiume Stura, si può osservare il ponte Vittorio Emanuele II, costruito negli anni sessanta del ventesimo secolo, tipico esempio di ponte ad arco unico e fortemente ribassato, in cemento armato e di grande luce. fig. 1.20 – Il ponte Vittorio Emanuele II Qui si deve attraversare il corso al semaforo, con molta attenzione, per imboccare proprio di fronte a noi, la via Germagnano. Occorre procedere con molta cautela, sia per i due attraversamenti semaforici, sia perché su via Germagnano ci troviamo sulla strada percorsa dalle macchine e dai mezzi dell'AMIAT che si dirigono agli impianti posti più avanti nella strada. All'inizio di via Germagnano, sulla sinistra, si trova la sede del canile municipale. Senza soluzione di continuità passiamo in strada dell'Antiochia: ci stiamo inoltrando in una zona agricola nella quale, fin dal Settecento, si trovavano numerose "cascine di pianura" , spesso dotate di annessa cappella (cascina L'Antiochia, cascina La Barberina, etc.). Proseguendo oltre si percorre la Strada del molino di Villaretto che denota, già dal nome, la presenza nei tempi passati di svariati mulini; sulla sinistra c'è ancor oggi la “cascina del Molino”, sia pure rimaneggiata nel tempo. Ancora nel 1851 vi erano tre ruote da mulino ed un battitore da canapa. Ai giorni nostri quel pochissimo che rimane del fabbricato si trova vicino ad un modesto edificio chiamato “il piccolo Ciabot”. fig. 1.21 - Cascine di pianura Alcuni documenti dell'Archivio Storico di Torino attestano che nel 1495 la duchessa Bianca di Savoia confermò al Comune di Torino l'enfiteusi perpetua dei Molini della zona del Villaretto. Giunti alla fine della strada (attenzione al cartello di STOP) si incrocia la strada comunale del Villaretto e si svolta a sinistra, si oltrepassa il cavalcavia sulla tangenziale Nord e si giunge ad una rotonda per imboccare un breve tratto di pista ciclabile sulla Strada del Francese. Dopo pochi metri si attraversa la strada per entrare nel piccolo borgo del Villaretto. La zona agricola del Villaretto è delimitata a nord dal confine comunale di Borgaro e dal corso della bealera del Villaretto, poi dal ramo della Mariannina; ad est si trova la strada di grande comunicazione per Borgaro ed a sud dal ciglio della tangenziale. Il borgo comprende un'ampia zona con diverse cascine a corte chiusa, fattorie e case rurali; le sue origini risalgono al cinquecento, unico esempio osservato nel territorio di Torino, dotato di valore documentario e ambientale. Tale feudo venne eretto in contado a favore del marchese Tana nel 1733 e viene descritto a fine Settecento dal Grossi come «piccola borgata con cappella campestre sul territorio di Torino». Nel corso dei secoli il suo territorio è stato teatro di diversi eventi bellici. In passato erano presenti molti mulini che macinavano il grano che arrivava dalle cascine limitrofe. Quasi tutti i mulini non esistono più ma l'economia del territorio è ancor oggi prevalentemente agricola. Come accennato in precedenza, questa è una delle poche aree agricole presenti nel perimetro della città di Torino e l'elemento più caratteristico di quest'area sono le cascine. Arrivando dalla Falchera possiamo immediatamente trovare la Cascina Seminario proprio di fronte al Molino di Villaretto. Proseguendo verso sud possiamo imboccare Strada Bellacomba. Percorrendo questa strada verso ovest incontriamo Cascina Nobella, Cascina Marmorina, Cascina Bellacomba, Cascina Garino, Cascina Varetto, Cascina Berta, Cascina Bertoglio. Proseguendo in direzione nord troviamo Cascina Vigitello, Cascina Lamarmora, Cascina Barale. Andando oltre e prendendo Strada del Francese, possiamo trovare Cascina Chiotero. Infine, dirigendosi verso nord est troviamo l'isolata Cascina Roquet ai confini con Borgaro Torinese. Oltre alla Chiesa (oggi diroccata) si noti la ex Scuola elementare, costruita nel 1890 su progetto dell'Ing. Velasco, e la cascina dell’Ospedale di Carità dove alloggiarono i dragoni da caccia francese al tempo dell’Assedio del 1706. fig. 1.22- Il "borgo" di Villaretto: la chiesa, la scuola e l’ospedale L’Ospedale di carità fu fondato nel 1627 e poi trasferito in corso Unione Sovietica 220 nel grande stabile denominato “Poveri Vecchi”, oggi sede della Facoltà di Economia e Commercio. (Maggiori informazioni sulle “cascine di pianura” nella zona del Villaretto sono riportate nella scheda n.7 nella sezione “PER SAPERNE DI PIU'”)