vincenzo celiberti: l`uomo non discende dalla scimmia

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VINCENZO CELIBERTI: "L’UOMO NON DISCENDE
DALLA SCIMMIA"
Scritto da Marzia Mirizzi Venerdì 03 Maggio 2013 06:00
Si inserisce nell’ambito dell’evento “CulTour”
–
pensato dall’assessorato alla cultura gioiese per offrire alla comunità la conoscenza dei beni
scientifici e naturalistici, nonché artistici, archeologici e architettonici - l’incontro con il dott.
Vincenzo Celiberti, archeologo presso il “Centre Europé de Recherches Préhistoriques de
Tautavel”, in Francia, tenutosi il 29 aprile presso il chiostro comunale.
Dopo aver narrato, un paio di giorni prima, “L’avventura dell’evoluzione umana. I mestieri
dell’archeologia” agli studenti del liceo classico gioiese, il dott. Celiberti si è rivolto alla
cittadinanza con la conferenza dal tema: “Ecce Homo, la meravigliosa storia delle origini e
dell’evoluzione umana”, introdotta dall’assessore alla cultura, la prof.ssa Piera De Giorgi.
Iniziato con un’ora di ritardo per colpe non imputabili al relatore – un problema tecnico ha
inizialmente costretto il pubblico a fare a meno del supporto audiovisivo – il viaggio
immaginifico tra le tracce materiali portate alla luce da quell’affascinante scienza ch
e è l’archeologia, ha rapito un uditorio curioso di scoprire le proprie origini.
Da sfatare è il falso mito sull’evoluzionismo secondo cui l’uomo discende direttamente dalla
scimmia. Se è vero, infatti, che umani e scimmie hanno un legame di parentela, la metafora più
corretta per spiegare l’evoluzione, ha spiegato il dott. Celiberti, è quella di un cespuglio i cui
rami generano ramoscelli che a loro volta ne generano altri, che seguono ognuno una propria
direzione. Non esiste, quindi, una direzione di crescita unica e predefinita: questo il tema
centrale del meeting.
Ciò non toglie, tuttavia, che tutti conserviamo nel nostro patrimonio genetico atteggiamenti
ancestrali con un che di…”scimmiesco”, proprio per via degli antenati in comune fra umani e
scimmie. La risoluzione dei problemi tecnici ha permesso al relatore di utilizzare le immagini
a supporto della propria voce, che ha condotto il pubblico tra le principali scoperte dei resti
umani che sono stati di ausilio nella ricostruzione dell’evoluzione dell’uomo.