Lezione 3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica Fisica dello Stato Solido http://www.de.unifi.it/Fisica/Bruzzi/fss.html Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 1 Introduzione Vogliamo estendere i concetti introdotti in meccanica a sistemi composti da un numero molto elevato di particelle, quali ad esempio i gas ideali che a pressione e temperatura standard risultano composti tipicamente da circa 1020 atomi/molecole. Sappiamo che la meccanica si fonda su alcuni principi generali, quali la conservazione dell'energia, della quantità di moto e del momento angolare, applicabili al moto di una o più particelle interagenti. Nella meccanica statistica questi principi vengono estesi ai sistemi di molte particelle in modo da ottenere proprietà collettive valide a livello macroscopico, quali la temperatura e la pressione, in modo che non sia necessario considerare individualmente il moto di ciascuna particella. Vedremo che, oltre a non essere praticamente possibile, risulta infatti anche non necessario seguire il moto di tutte queste particelle per derivare le proprietà macroscopiche del sistema. Il punto di partenza dell'analisi statistica è il concetto di probabilità di una distribuzione, vale a dire la probabilità che le particelle si trovino in una particolare distribuzione tra i tanti possibili stati dinamici in cui esse possono trovarsi. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 2 Consideriamo un sistema composto da un grande numero di particelle, N. Ogni particella può assumere un valore di energia ε1, ε2, ε3,.. questi livelli energetici possono essere quantizzati, cioè multipli di un valore finito, oppure possono descrivere un dominio di valori continuo. In un istante t generico le particelle siano distribuite tra i vari stati energetici così che n1 particelle si trovano nello stato caratterizzato dall'energia ε1, n2 in quello a energia ε2 e così via. Il numero totale di particelle e l'energia totale del sistema si scrivono : N = ∑ ni = numero totale particelle U int = ∑ niε i = energia interna totale del sistema Diciamo che il sistema è chiuso se il numero di particelle N è costante nel tempo. Inoltre, se il sistema è isolato, la sua energia totale è costante nel tempo. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 3 Equilibrio statistico E‘ ragionevole pensare che per ogni sistema fisico considerato, vi sia una particolare distribuzione delle N particelle nei vari εi che sia più probabile delle altre. Quando il sistema si trova ad assumere la distribuzione più probabile diciamo che ha raggiunto l'equilibrio statistico. Una volta raggiunta la condizione di equilibrio statistico il sistema fluttuerà intorno ad esso senza che si osservino cambiamenti nelle sue proprietà macroscopiche e se ne allontanerà solo in seguito all'applicazione di una forza esterna. Probabilità di una distribuzione Per determinare la probabilità di una distribuzione di N particelle negli stati εi devo calcolare il numero di configurazioni possibili con cui tale distribuzione si può ottenere. Nel seguito assumeremo che la probabilità di ottenere una particolare partizione delle particelle negli stati disponibili sia proporzionale alla molteplicità di tale distribuzione. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 4 Caso classico: Distribuzione di Maxwell - Boltzmann Per ottenere la distribuzione più probabile occorre partire da alcune assunzioni plausibili sul sistema da analizzare: la legge di distribuzione che ne deriva dipende ovviamente dalle assunzioni fatte. Analizzeremo inizialmente la statistica meccanica classica sviluppata da Stefan Boltzmann (1844-1906), James C. Maxwell (1831-1879) and Josia W. Gibbs (1839-1903) tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900. James Clerk Maxwell Ludwig Boltzmann Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 5 Per ottenere la legge di distribuzione di Maxwell-Boltzmann consideriamo un sistema composto da un grande numero di particelle identiche e distinguibili. Consideriamo una particolare partizione delle N particelle negli stati εi con i = 1..s, come in figura, dove ogni livello energetico è rappresentato da una linea nell'ordine di energia crescente. ε ε4 ε3 ε2 ε1 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 6 Molteplicità del livello 1 Parto con l’inserimento di n1 particelle nel livello ε1. Scelgo la prima particella: vi sono N modi per farlo. Poi prendo la seconda, vi sono N-1 modi per sceglierla. Per la terza i modi sono N-2, per l’ultima i modi sono N-n1+1. Perciò i modi con cui possono essere scelte le particelle dello stato ad energia ε1 sono: W1' N! = N ( N − 1)( N − 2).....( N − n1 + 1) = ( N − n1 )! Così abbiamo considerato come disposizione diversa ogni sequenza separata in cui le n1 particelle potrebbero essere scelte. Tuttavia a noi serve sapere solo quali n1 particelle scegliamo, non in che sequenza appaiono. Perciò dobbiamo dividere per il numero di sequenze diverse in cui n1 oggetti possono essere disposti, cioè n1! N! W = 1 n1 !( N − n1 )! Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica - M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 7 Esempio 1 5! W = = 10 1 3!2! N = 5, n1 = 3 123 451 234 512 345 124 134 135 245 352 Sono state considerate identiche le diverse sequenze delle stesse particelle: n1! = 6. Per il caso 1 2 3: 123 213 321 132 231 312 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 8 Molteplicità della distribuzione Per il livello ε2: W2 = ( N − n1 )! n2 !( N − n1 − n2 )! Perchè solo N - n1 particelle rimangono libere di essere scelte. Analogamente per il terzo livello: W3 = ( N − n1 − n2 )! n3 !( N − n1 − n2 − n3 )! Il numero di modi di distribuire le N particelle negli s stati è perciò W = ( N − n1 − n 2 . . . − n s − 1 ) ! ( N − n1 ) ! N ! ..... n 1 !( N − n 1 ) ! n 2 !( N − n 1 − n 2 ) ! n s !( N − n 1 − n 2 . . . . − n s ) ! N! W= n1 !n2 !n3 !...ns ! Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 9 Esempio 2 Consideriamo una scatola con pareti adiabatiche che contenga sei molecole identiche di un gas. In qualsiasi istante ogni molecola può trovarsi nella metà di destra o in quella di sinistra della scatola con uguale probabilità. Il numero di possibili configurazioni è 7, ciascuna con una molteplicità data dal numero totale dei microstati possibili che mostrano tale configurazione. In base alla legge di Boltzmann ricaviamo il valore dell’entropia di ciascuna configurazione. Utilizziamo la statistica di Maxwell Boltzmann per calcolare le molteplicità di configurazione: N! W= n1!n2 ! Molteplicità massima => Configurazione più probabile n1 n2 W I 6 0 1 II 5 1 6 III 4 2 15 IV 3 3 20 V 2 4 15 VI 1 5 6 VII 0 6 1 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 10 Degenerazione gi dello stato i-esimo Osserviamo che in questo calcolo abbiamo considerato che ogni configurazione abbia la stessa probabilità intrinseca di accadere ( ogni particella poteva trovarsi nella metà di sinistra o nella metà di destra della scatola con uguale probabilità). Questa condizione non è sempre verificata. Per tenere conto della possibilità che gli stati posseggano probabilità intrinseche diverse si introduce un fattore gi detto degenerazione dello stato i-esimo. Se gi è la probabilità di trovare la particella nello stato i-esimo, la probabilità di trovarne due nel medesimo stato è gi2 e la probabilità di trovarne ni è gini. gi ni WMB = N !∏ n! i =1 i s Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 11 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 I livello II livello III livello 1 2 3 3 1 2 2 3 1 2 3 1 1 3 2 3 2 1 3 12 12 3 12 3 3 12 3 12 3 12 2 13 13 2 13 2 2 13 2 13 2 13 Esempio 3: un solo stato energetico che corrisponde a tre livelli di stessa energia. In esso posso distribuire 3 particelle in 27 modi diversi g1=3, n1 = 3: g1n1 = 27 N = n1 → W = 27 I livello II livello III livello 19 123 20 123 21 123 1 22 23 23 1 23 23 1 24 1 23 25 1 23 26 1 23 27 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 12 Determinazione della distribuzione più probabile all’equilibrio All’equilibrio le particelle sono configurazione di probabilità massima. disposte nella In queste condizioni a piccole variazioni dni del numero delle particelle nello stato i-esimo deve corrispondere un differenziale nullo della grandezza P: dP = 0. Matematicamente, si preferisce imporre: d(lnP) = 0. ln( PMB ) = n1 ln g1 + n2 ln g 2 + n3 ln g 3 + ... − ln(n1!) − ln(n2 !) − ln(n3!) − .... Usando la formula di Stirling: ln( x!) ≈ x ln( x) − x Assumendo che n1, n2, n3 … siano grandi numeri, otteniamo: ln( PMB ) = n1 ln g1 + n2 ln g 2 + n3 ln g 3 + ... − ( n1 ln(n1 ) − n1 ) − (n2 ln(n2 ) − n2 ) − ( n3 ln(n3 ) − n3 ) = − n1 ln( n1 n n n ) − n2 ln( 2 ) − n3 ln( 3 ) − ... + (n1 + n2 + n3 + ...) = N − ∑ ni ln( i ) g1 g2 g3 gi Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 13 ni ( ) d P = − d n ln ln( ) = 0 Imponiamo: ∑ i gi ni ni n dn n − ∑ dni ln( ) − ∑ ni d ln( ) = −∑ dni ln( i ) − ∑ ni ( i ) = −∑ dni ln( i ) − ∑ dni gi gi ni gi gi Poiché il sistema è chiuso ed isolato, quindi è necessario imporre: N = costante ed U = costante : ∑ dn i = dN = 0 ; dU = ∑ dniε i = 0 Per imporre queste tre condizioni contemporaneamente si utilizza il metodo dei moltiplicatori di Lagrange: si introducono due parametri, per ora indeterminati, α e β, tali che valga la relazione complessiva: ni ∑ α + βε i + ln( g ) dni = 0 i Per ogni i. La condizione di equilibrio diviene: α + βε i + ln( ni )=0 gi ni = g i e −α − βε i Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 14 ESEMPIO 4 Un sistema è composto da N = 4000 particelle che si possono disporre nei livelli energetici ε=0, ε=ε1 e ε2=2ε1 tutti con stessa degenerazione g: Confrontiamo le molteplicità relative in due casi. Nel primo la partizione sia caratterizzata da n1 = 2000; n2 = 1700 e n3 = 300. La seconda è ottenuta immaginando di trasferire due particelle dal livello intermedio una a quello più basso e l’altra a quello più alto. 4000! g 2000 g 1700 g 300 W1 = 2000!1700!300! 4000! g 2001 g 1698 g 301 W2 = 2001!1698!301! W2 2000!1700!300! 1700 ⋅1699 = = = 4 .8 W1 2001!1698!301! 2001 ⋅ 301 il semplice trasferimento di due particelle da uno stato cambia la probabilità ad un valore quasi cinque volte superiore! Questo significa che le due partizioni sono lontane dall’equilibrio. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 15 Calcoliamo la partizione di equilibrio per la distribuzione. n1 = ge −α n2 = ge −α − βε ni = g i e −α − βε i n3 = ge −α − 2 βε Energia totale del sistema: U = 2000x0 + 1700xε1 + 600ε1 = 2300ε1 All’equilibrio deve valere: n2ε 1 + n3 2ε 1 = 2300ε 1 ge −α − βε 1 + 2 ge −α − 2 βε 1 = 2300 n1 ( x + 2 x 2 ) = 2300 Inoltre il sistema è chiuso quindi: con x = e − βε 1 n1 + n2 + n3 = N ge −α + ge −α − βε 1 + ge −α − 2 βε 1 = 4000 n1 (1 + x + x 2 ) = 4000 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 16 n1 (1 + x + x 2 ) = 4000 2 n1 ( x + 2 x ) = 2300 57 x 2 + 17 x − 23 = 0 x = 0.5034 Configurazione di equilibrio: n1 = 2277 n2 = 1146 n3 = 577 Ripetiamo ora l’esercizio precedente: spostiamo due particelle dal livello Intermedio e posizioniamole una sul livello inferiore e una su quello superiore: 4000! g 2277 g 1146 g 577 W '1 = 2277!1146!577! 4000! g 2278 g 1144 g 578 W '2 = 2278!1144!578! W '2 2277!1146!577! 1145 ⋅1146 = = = 0.9966 W '1 2278!1144!578! 2278 ⋅ 578 Le probabilità dei due casi sono quindi ora essenzialmente le stesse: all’equilibrio infatti piccoli cambiamenti nei valori di ni non portano apprezzabili cambiamenti nella probabilità. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 17 Parametri fisici associati ai moltiplicatori di Lagrange I due termini α e β sono legati al sistema fisico considerato. In particolare, si può esprimere α in funzione del numero totale di particelle N. Poiché: N = ∑ ni = ∑ g i e −α − βε i = e −α ∑ g i e − βε i introdotto il termine Z detto funzione di partizione del sistema: Z = ∑ g i e − βε i Riscriviamo: e −α N = Z e quindi: N ni = g i e − βε i Z Che è l’espressione della legge di distribuzione di Maxwell-Boltzmann all’equilibrio. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 18 Consideriamo la relazione tra parametro β ed energia totale del sistema: N U = ∑ n iε i = Z Allora: N d U =− Z dβ − βε i g ε e ∑ ii (∑ g e ) − βε i i con Z = ∑ g i e − βε i N dZ d ln Z =− = −N Z dβ dβ Quindi U dipende dalla funzione di partizione del sistema Z ed è funzione del parametro β, che a sua volta può essere utilizzato per caratterizzare l’energia interna del sistema. Si preferisce invece definire il parametro T, temperatura assoluta, tale che: K BT = 1 β Con kB= Costante di Boltzmann = 1.38x10-23 J/K = 8.617x10-5 eV/K Tale relazione costituisce la definizione statistica di temperatura assoluta Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 19 Notiamo che tale definizione di temperatura è valida solo all’equilibrio, poiché β è stato introdotto durante il calcolo della partizione più probabile. Otteniamo: d ln Z 2 d (ln Z ) U = −N = KNT dβ dT Determiniamo ora la funzione di partizione Z nel caso del gas ideale, dove l’energia è solo cinetica traslazionale: 1 2 ε i = mvi 2 Dobbiamo in primo luogo determinare la degenerazione g degli stati energetici permessi. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 20 Calcolo di g(ε) per un gas ideale in un recipiente chiuso di volume V Consideriamo un gas composto da un numero N molto grande di particelle, contenuto in un recipiente cubico di lato L. L’energia di ogni particella è: 2 2 2 p p p 1 1 1 y 2 2 2 ε = mvx + mv y + mvz = x + + z 2 2 2 2m 2 m 2 m Abbiamo visto che è possibile associare ad ogni particella nella scatola un’onda, h utilizzando la relazione di de Broglie: λ= p La condizione perchè la particella sia nel recipiente è che essa corrisponda ad un’onda stazionaria e quindi che: L= ε= h2 2 8mL n λ 2 o anche pi 2L = nih ( nx 2 + n y 2 + nz 2 ) con ni intero per i = x,y,z L’energia risulta quantizzata Tutti gli stati con stesso nx2+ ny2+ nz2 corrispondono alla stessa energia: essi si dicono perciò STATI DEGENERI. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 21 Determiniamo i primi livelli energetici e la rispettiva degenerazione per una particella libera confinata in un cubo di lato L: ε= h2 2 2 2 (nx + n y + nz ) = ε 0 (nx2 + n y2 + nz2 ) 8mL2 h2 con: ε 0 = 8mL2 Gli stati di stessa energia e la relativa degenerazione sono indicati nella tabella: h2 I livelli energetici permessi risultano distanti tra loro della quantità : ε 0 = 8mL2 Se le particelle si trovano confinate in un recipiente molto piccolo il termine ε0 avrà un valore tale che i livelli risulteranno ben distanziati tra loro, se invece il recipiente è grande, come nel caso di un gas ideale di volume V in condizioni standard, il termine ε0 è molto piccolo ed i livelli risulteranno molto vicini tra loro. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 22 primi livelli energetici di una particella libera confinata in un cubo di lato L molto piccolo: ε2= 9ε0 Livelli energetici di una particella libera confinata in un cubo di lato L grande: dε ε2= 6ε0 ε2= 3ε0 ε=0 In questo secondo caso possiamo considerare che la ε vari in modo praticamente continuo e quindi valutare, invece della degenerazione gi dell’ i-esimo livello, la funzione g(ε) descrivente la degenerazione tra i valori ε ed ε + dε. Z = ∑ gie ∞ − βε i Z = ∫ g (ε )e − ε K BT dε 0 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 23 Valutazione della funzione di degenerazione g(ε) nz ε= ζ 12 nx 34 h2 8mL2 ( nx 2 + n y 2 + nz 2 ) Consideriamo lo spazio rappresentativo delle terne di numeri nx,ny,nz interi. Tutti i punti sulla superficie della sfera di raggio: ξ = nx 2 + n y 2 + nz 2 ny sono caratterizzati dallo stesso valore di energia: h 2ξ 2 ε= Esplicitando: 8mL2ε 2 L ζ = = 2mε 2 h h 8mL2 Se consideriamo i soli numeri positivi nx,ny,nz interi si tratta di considerare una porzione di 1/8 della sfera totale. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 24 Considero dapprima il numero di stati permessi nella sfera di raggio ζ 4πV (2mε ) = 3h 3 3 π 2L 1 4 π 3/ 2 N (ε ) = π ζ 3 = ζ 3 = (2mε ) 8 3 6 h 6 Porzione n positivi ξ= Volume sfera di raggio ζ Numero di stati dentro la porzione di sfera: Differenziando: dN (ε ) = 4 N (ε ) = 4 3h 3h 3/ 2 ( ) 2 m ε 3 4π V h3 3/ 2 3 ( 2 m ) ε dε = 2π 3 2 dN (ε ) = (2m ) 3 1/ 2 4π V ε h 3 V = L3 π V π V o anche: g (ε ) = 2L 2mε h 3/ 2 (2m ) 3 1/ 2 V 3/ 2 ( 2 m ) ε dε 3 h ε dε Numero di valori permessi di energia tra ε ed ε + dε Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 25 Otteniamo la seguente funzione di partizione: ( 4πV 2m Z= h3 ∞ Si può dimostrare che l’integrale è: I = ∫ εe −ε / K B T 0 da cui: ( 4πV 2m Z= h3 ln Z = U = KNT 2 ) 3 1/ 2 ) 3 1/ 2 ∞ ∫ ε e −ε / KT dε 0 1 3 ( ) π K BT dε = 2 1 π (K BT )3 2 3 ln(K BT ) + C 2 d (ln Z ) = KNT 2 3 1 = 3 KNT = 3 nRT dT 2T 2 2 Abbiamo quindi ottenuto l’espressione dell’energia interna del gas ideale in funzione della temperatura assoluta. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 26 Il numero di particelle che all’equilibrio hanno energia tra ε ed ε + dε per il gas ideale è quindi dato da: ( ε ε dn N − KT N − KT 4πV 2m 3 = e g (ε ) = e dε Z Z h3 Utilizzando l’espressione di Z: formula di Maxwell per la distribuzione dell’energia ) 1/ 2 4πV (2m Z= h3 ε ) 3 1/ 2 1 π (K BT )3 2 L’area ombreggiata mostra il numero di particelle con energia superiore ad Ea ε − dn 2πN KT = e ε 3/ 2 dε (πKT ) Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 27 Passiamo alla distribuzione della velocità con: dn dn dε dn m = = mv = 4πN dv dε dv dε 2πKT 1 2 ε = mv 2 3/ 2 v 2e − mv 2 2 KT Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 28 Entropia e Probabilità Dal punto di vista statistico la definizione di entropia è: Equazione dell’entropia di Boltzmann S = K B ln W W è la molteplicità delle possibili configurazioni con cui le N particelle del sistema si distribuiscono nella particolare partizione (microstato) che corrisponde allo stato del sistema (macrostato). S e W sono legati da funzione logaritmica perché, se consideriamo l’esempio di due sistemi, l’entropia totale è la somma delle singole entropie, mentre il numero delle configurazioni possibili (probabilità) dei due sistemi indipendenti è pari al prodotto delle loro molteplicità. Osserviamo che l’evoluzione spontanea di un sistema isolato verso stati di maggior entropia corrisponde alla sua tendenza a portarsi nello stato che ha maggior probabilità termodinamica . Il macrostato cui è associato il maggior numero di microstati, macrostato piu’ probabile, viene chiamato STATO DI EQUILIBRIO. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica quindi il 29 Riferendosi all’ esempio 1 Una scatola con pareti adiabatiche che contiene sei molecole identiche di un gas. In base alla legge di Boltzmann ricaviamo il valore dell’entropia di ciascuna configurazione. Utilizziamo la statistica di Maxwell Boltzmann per calcolare le molteplicità di configurazione. W= n1 n2 W Entropia (10-23 J/K) I 6 0 1 0 II 5 1 6 2.47 III 4 2 15 3.74 IV 3 3 20 4.13 V 2 4 15 3.74 VI 1 5 6 2.47 VII 0 6 1 0 N! n1!n2 ! S = K B ln W Caso più probabile: entropia massima Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 30 Più in generale calcoliamo ora l’aumento di entropia di n moli di gas ideale che raddoppiano il loro volume durante un’espansione libera. Utilizziamo sia la termodinamica statistica che la definizione data dal teorema di Clausius e verifichiamo che danno stesso risultato. inizio fine Sia N il numero delle molecole del gas. Le molteplicità degli stati iniziale e finale sono: Winizio N! N! = = =1 n1!n2! N !0! W fine = N! N! = n1!n2! N ! N ! 2 2 L’entropia dei due stati è: Sinizio = K B ln W1 = 0 S fine N = K B ln N !−2 ln ! 2 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 31 ln N!= N ln N − ln N ∆S = nR ln 2 Quindi : = K B N ln 2 Ricordando la formula di Stirling: Otteniamo: S fine B Utilizziamo ora la definizione di entropia data dall’integrale : ∆S = S B − S A = ∫ A δQ T rev Utilizziamo ora l’espressione di Clausius. Poiché nella trasformazione le pareti sono adiabatiche non c’è scambio di calore con l’ambiente, inoltre non c’è lavoro perché non abbiamo presenza di pareti mobili, ma solo un setto divisorio tra le due metà del recipiente, che viene rimosso al momento dell’espansione libera. Per il primo principio della termodinamica quindi: poiché Q = 0 e W = 0, abbiamo ∆Ui = 0 e perciò: Tinizio = Tfine=T. L’espansione libera è una trasformazione irreversibile, devo quindi considerare, per il calcolo di ∆S, una trasformazione reversibile che abbia stessi stati finale ed iniziale. Scelgo di utilizzare una trasformazione con T = costante, dove quindi Q = W. Perveniamo al risultato: B ∆S = ∫ A B δQ T =∫ rev A δW T B =∫ A B pdV nRdV V =∫ = nR ln B = nR ln 2 T V VA A Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 32 Distribuzione di Fermi Dirac Assunzioni: 1. Le particelle obbediscono al principio di esclusione di Pauli (spin semi-intero, non possono avere stessi numeri quantici) 2. Particelle INDISTINGUIBILI. Discende dal principio di indeterminazione di Heisenberg, poichè non possono essere determinate precisamente le loro traiettorie Determino il numero delle distribuzioni distinguibili di ni particelle tra i livelli degeneri gi. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 33 La prima particella può essere disposta in uno qualunque dei gi stati, la seconda può essere disposta in gi -1, la terza in gi - 2 e così via fino a gi - ni + 1. In questo modo però considero distinte le distribuzioni che si ottengono permutando le particelle tra loro, cosa che non posso fare se le particelle sono tra loro indistinguibili. Così devo dividere per n1! g ( g − 1)( g1 − 2).....( g1 − n1 + 1) g1 ! W1 = 1 1 = n1 ! n1 !( g1 − n1 )! Nel totale: s gi ! WFD = ∏ n !( gi − ni )! i =1 i Enrico Fermi Distribuzione di Fermi-Dirac Paul Adrien Maurice Dirac Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 34 Determinazione della distribuzione più probabile all’equilibrio Come per la statistica di Maxwell Boltzmann assumiamo che all’equilibrio statistico le particelle siano disposte nella configurazione di probabilità massima ed imponiamo: d(lnP) = 0. ln( PFD ) = ∑ [g i ln g i − ni ln ni − ( g i − ni ) ln( g i − ni )] i − d (ln( PFD ) ) = ∑ [ln ni − ln( g i − ni ) ] dn i = 0 i Poiché il sistema è chiuso ed isolato: Usando i moltiplicatori di Lagrange: ∑ dn i = dN = 0 dU = ∑ dniε i = 0 ln ni − ln( g i − ni ) + α + βε i = 0 ni = e −α − βε i g i − ni Che diviene: ni = gi e α + βε i +1 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 35 1 Ancora, si può porre: β = k BT Mentre il parametro α, determinato dalla condizione : N = ∑ ni nella distribuzione di Fermi-Dirac viene espresso tramite un parametro detto energia di Fermi secondo la relazione: ε F = −α k BT Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 36 Distribuzione di Fermi Dirac all’equilibrio ni = gi e ( ε i −ε F ) / k B T + 1 Andamento della distribuzione di Fermi Dirac per varie temperature T =0 ni/gi T media T alta εF Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 37 Assunzioni: Distribuzione di Bose Einstein 1. Non ci sono limiti alla popolazione di ciascun livello 2. Particelle INDISTINGUIBILI. Considero il livello εi come una scatola con gi + ni - 1 palline colorate. gi-1 palline nere dividono la scatola in gi spazi in cui possono essere inserite le palline bianche. I gi spazi sono i livelli degeneri, le ni palline bianche sono le particelle. Esempio: ni = 16 palline bianche contenute in gi = 9 livelli degeneri ottenuti inserendo gi -1 = 8 palline nere. Il numero di possibili permutazioni di ni+gi-1 oggetti distinguibili è (ni+gi-1)! Per particelle indistinguibili devo dividere tale valore per ni! e (gi-1)! Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 38 Per il livello 1: ( g1 + n1 − 1)! W1 = n1 !( g1 − 1)! Nel totale: s ( gi + ni − 1)! WBE = ∏ n !( gi − 1)! i =1 i Distribuzione di Bose Einstein Satyendranath N. Bose Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica Albert Einstein 39 Determinazione della distribuzione più probabile all’equilibrio Come per la statistiche precedenti assumiamo che all’equilibrio le particelle siano disposte nella configurazione di probabilità massima ed imponiamo: d(lnP) = 0. ln( PBE ) = ∑ [(ni + g i − 1) ln(ni + g i − 1) − ni ln ni − ( g i − 1) ln( g i − 1)] i − d (ln( PBE ) ) = ∑ [− ln( ni + g i − 1) + ln ni ] dn i = 0 i Poiché il sistema è chiuso ed isolato: Usando i moltiplicatori di Lagrange: ∑ dn i = dN = 0 dU = ∑ dniε i = 0 ln ni − ln(ni + g i − 1) + α + βε i = 0 ni = e −α − βε i ni + g i Che diviene: ni = gi e α + βε i −1 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 40 Legge di distribuzione di Bose Einstein Andamento della distribuzione di Bose Einstein con la temperatura ni = gi eα + βε i − 1 Il parametro α, determinato dalla condizione : N = ∑ ni nella distribuzione di Bose Einstein rimane indicata come α. Ancora, si può porre: 1 β= k BT ni = gi α + ε i / k BT e −1 Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 41 Osserviamo infine che le tre statistiche possono essere riscritte insieme con espressione: gi α + ε i / k BT +d =e ni con d = 0 per la M-B, -1 per la F-D, +1 per la B-E. Per ni/gi <<1, cioè per sistemi molto rarefatti, ad esempio per alte temperature, le due statistiche quantistiche sono equivalenti a quella classica di Maxwell Boltzmann. Lezione n.3 Cenni di meccanica statistica classica e quantistica- M. Bruzzi Laurea magistrale in Ingegneria Elettronica 42 Boltzmann Bose Fermi http://www.public.iastate.edu/~adamkam/teaching/phys321_f0 6/321F06_Chap11_Lect_27_28.pdf 43