L’unità d’Italia. Bibliografia •  1) G. Mar8na, Storia della Chiesa, vol. 3, Brescia 1998. •  2) G. Mar8na, Storia della Chiesa, vol. 4, Brescia 1998. •  3) G. Sabatucci – V. VidoHo, Storia Contemporanea. L’OHocento, Roma-­‐Bari 2002. •  4) G. Filoramo – G. Menozzi, Storia del cris8anesimo. L’età contemporanea, Roma-­‐Bari 1997. La Restaurazione •  Dopo la rivoluzione francese abbiamo il periodo della “restaurazione”. •  Si cerca di ritornare al periodo precedente alla rivoluzione: •  RimeHendo sul trono i sovrani spodesta8; •  Ricos8tuendo le an8che gerarchie sociali; •  Modi di governare preceden8 alla rivoluzione (le monarchie assolute); •  Alleanza tra trono e altare. Impero napoleonico (1812). Congresso di Vienna •  AHraverso il congresso di Vienna viene aHuata le restaurazione sul trono dei legiZmi regnan8. •  La carta poli8ca dell’Europa torna, in parte alla situazione precedente alla rivoluzione francese (1789). L’Italia del 1815 •  Anche nella penisola italiana tornano sul trono i rispeZvi sovrani. •  Per quanto riguarda i confini degli sta8 le variazioni più importan8 rispeHo al periodo pre-­‐
rivoluzionario sono la scomparsa delle storiche repubbliche marinare di Venezia e di Genova. •  La Repubblica di Venezia viene incorporata nel regno Lombardo-­‐Veneto soHo il controllo dell’Impero Austriaco. •  La Repubblica di Genova viene annessa al Regno di Sardegna. •  Lo scopo era quello di rafforzare le due maggiori potenze della penisola in modo da renderle in grado di resistere a un eventuale nuovo aHacco da parte della Francia. Italia della restaurazione. Un esempio di restaurazione nella penisola italiana: Il Regno di Sardegna •  Con ViHorio Emanuele I viene rimessa sul trono la dinas8a Savoia. •  ViHorio Emanuele abolisce tuHe le leggi del periodo napoleonico; •  È ristabilita la monarchia assoluta; •  Riporta soHo il controllo della Chiesa l’istruzione; •  Valdesi ed ebrei sono sono nuovamente discrimina8. Corren8 poli8che e culturali dopo la rivoluzione francese •  Reazionari (di cui fanno parte i caHolici “intransigen8”. All’interno di questa corrente si collocano la maggioranza dei caHolici). •  Liberali (di cui fanno parte i caHolici “modera8”. All’interno di questa corrente si collocano la minoranza dei caHolici) •  Democra8ci (i più radicali) Un po’ d’ordine… Rivoluzione francese Favorevoli alla rivoluzione Liberali Democra8ci (minoranza dei caHolici, i cosiddeZ “Modera8”) Os8li alla rivoluzione Reazionari (maggioranza dei caHolici, i cosiddeZ “Intransigen8”) Il mondo caHolico si divide in due: •  1) GLI INTRANSIGENTI
(reazionari). •  2) I MODERATI (caHolico-­‐
liberali). GLI INTRANSIGENTI •  Os8li in tuHo alla rivoluzione. Rifiutano anche quanto di buono aveva portato il periodo rivoluzionario. •  Sono la maggioranza dei caHolici e, come reazione all’an8clericalismo e all’ateismo della rivoluzione, vogliono riportare indietro le lanceHe dell’orologio (alcuni si spingono a sostenere la teocrazia papale). •  Vogliono tornare all’alleanza tra Stato e Chiesa Avversano aspeZ anche gius8 della rivoluzione. •  Contrari alla libertà di coscienza perché può portare al peccato e all’errore. •  Contrari all’istruzione delle masse perché potrebbe diffondere le nuove idee. •  CombaHono contro la promozione delle classi meno abbien8 perché vogliono un sostanziale immobilismo della società (il cambiamento può portare al sorgere di nuove idee). Larivoluzione non ha portato solo a conseguenza posi8ve… AspeZ nega8vi della rivoluzione: •  La ragione umana come unico criterio di verità. •  Il pensiero laicista rivoluzionario meHeva sullo stesso piano tuHe le religioni. •  Voleva lasciare alla Chiesa (e alle religioni in genere) solo le ques8oni dogma8che ed escluderla dalla vita sociale. •  Le guerre e la violenza portate dalla rivoluzione francese (il Terrore, le guerre napoleoniche). I MODERATI (corrente caHolica dei liberali) •  All’interno di questa corrente si colloca la minoranza del mondo caHolico. •  Riconoscono che la rivoluzione aveva anche dato risposte giuste a problemi reali e che queste non erano in contraddizione con i principi evangelici. •  I modera8, o liberali caHolici, sono decisi a salvare quanto di buono presente nella rivoluzione e a conciliarlo con il cris8anesimo. •  Gli esponen8 di spicco di questa corrente sono, tra gli altri: Manzoni (1785-­‐1873), Antonio Rosmini (1797-­‐1855) e Vincenzo Giober8 (1801-­‐1852). •  All’aHo pra8co sono favorevoli a un governo cos8tuzionale e a un parlamento eleZvo. Cosa ha portato di buono la rivoluzione francese: •  I modera8 riconoscono gli aspeZ posi8vi e gius8 della rivoluzione: •  Uguaglianza formale delle persone davan8 alla legge; •  TuZ devono pagare le tasse; •  Non ci sono privilegi lega8 al sangue; •  Libertà di culto; •  Libertà di pensiero; •  La difesa dell’individuo contro gli abusi dell’autorità I modera8: rapporto tra stato e Chiesa. •  Favorevoli a uno stato laico (rispeHoso della libertà della Chiesa) ma non laicista. Volevano che lo stato mantenesse un caraHere cris8ano nella sua legislazione (per esempio in materia di matrimonio e di istruzione) pur riconoscendo la libertà di religione. •  Il pericolo era che la Chiesa rimanesse troppo legata ALL’ANCIEN REGIME e che fosse iden8ficata con esso (quindi che venisse imputata alla Chiesa tuHo il sistema di ingius8zie che era legato a quel sistema di potere). •  Vogliono una Chiesa libera dai legami poli8ci e dai problemi temporali. Nuova approccio alla predicazione. •  Secondo i “modera8”: •  La Chiesa non deve conver8re aHraverso un regime poli8co autoritario che costringe la gente a essere cris8ana e ad andare in Chiesa; •  La Chiesa deve rispeHare il principio della libertà di coscienza e deve operare formando le coscienze individuali e l’opinione pubblica aHraverso la scuola, la stampa e le altre inizia8ve di apostolato; •  Le inizia8ve in merito dovevano essere portate avan8 anche e sopraHuHo da laici. I DEMOCRATICI •  I nostalgici della rivoluzione francese nella sua espressione più radicale: •  La forma di governo ideale è la repubblica. Quindi sono contro tuHe le monarchie, anche nella forma cos8tuzionale. •  Sono per il suffragio universale. PIO VII (1800-­‐1823) •  Non mancarono certo le aperture da parte della chiesa: •  Pio VII (1800-­‐1823): «la forma di governo democra8co adoHato tra noi non è in opposizione al Vangelo». GLI “ZELANTI” •  Con i successivi pontefici le cose cambiano perché dentro il conclave vince il par8to dei cardinali intransigen8. •  Abbiamo quindi una serie di Pon8fica8 schiera8 dalla parte della restaurazione e sostenitori dell’alleanza tra Stato e Chiesa. •  L’unica eccezione è rappresentata da Pio VIII, ma il suo pon8ficato dura pochissimo e non incide minimamente nell’andamento della Chiesa. I PAPI INTRANSIGENTI LEONE XII (1823-­‐1829). LEONE XII (1823-­‐1829). Pio VIII (1829-­‐1830), •  GREGORIO XVI (1831-­‐1846). Gregorio XVI •  Fautore della più rigida intransigenza. •  Contrario alle ferrovie (perché con la circolazione di persone e beni potevano facilitare la circolazione delle idee) e all’illuminazione a gas (perché poteva facilitare le riunioni no;urne,). •  L’amministrazione dello Stato pon8ficio con8nua a essere esercitata da ecclesias8ci. •  Con l’enciclica “Mirari vos” condanna la libertà di coscienza. LA CHIESA E LA SITUAZIONE ITALIANA. Italia della restaurazione. L’Italia: alcuni numeri… •  22 milioni di abitan8 (1861). •  Solo 200 mila parlavano italiano (esclusi i toscani). •  78% analfabe8 (nel sud il tasso raggiunge il 90%). •  Problemi sociali, arretratezza economica e culturale. •  Paese diviso in tan8 sta8 e questo comporta: dogane, unità di misura diverse e lentezza dei collegamen8. •  Il 70 % della popolazione lavora nell’agricoltura. •  Nel 1859 nella penisola si trovano solo 2000 km di ferrovie: nello stato della Chiesa solo 100 km (questo solo con il pon8ficato di PIO IX), 100 nel regno delle due Sicilie, 300 in Toscana, 700 nel Lombardo-­‐Veneto e 800 in Piemonte. (Nel 1848 in Francia c’erano già 3000 km di ferrovie, in Inghilterra 9000). L’Italia della restaurazione. •  Dopo la tempesta Napoleonica l’Italia è aHraversata da fermen8 nazionalis8ci, le fasce più dinamiche della popolazione vogliono la formazione di uno stato unitario. •  L’unità della penisola era vista come la panacea di tuZ i mali, i problemi erano considera8 la conseguenza del dominio straniero perché l’Italia era sacrificata agli interessi di altre nazioni. •  I nemici dell’unificazione e quindi del progresso erano considera8 l’Austria e lo Stato Pon8ficio (Mazzini). •  Il confronto tra democra8ci, modera8 e intransigen8 si intreccia in Italia con il problema dell’unificazione. •  Conseguentemente il papato si trova ad essere coinvolto nel problema perché il papa oltre a la guida di una comunità religiosa è anche un capo di stato. Quale stato realizzare? La soluzione repubblicana di Mazzini: •  Un’ Italia unita e repubblicana; •  Un’Italia laicista; •  L’unità d’Italia deve avvenire aHraverso una loHa di popolo e non grazie all’intervento di una potenza straniera o aHraverso l’accordo con i vari sovrani della penisola. •  Italia unita = progresso; •  Nemici dell’unità = Austria e il papa = nemici del progresso •  La religiosità mazziniana: Dio non è un essere trascendente ma è uno spirito insito nella storia, è la stessa umanità. Quale stato realizzare: i Democra8ci modera8. •  Massimo d’Azeglio e altri pensatori Piemontesi proponevano come guida del risorgimento nazionale il Regno di Sardegna. •  Proponevano una monarchia cos8tuzionale con suffragio ristreHo. •  Considerano le insurrezioni spontanee dei democra8ci radicali, come Mazzini, controproducen8 se non coordinate con l’appoggio di uno stato. •  La soluzione proposta dai democra8co-­‐modera8 prende piede dopo la sconfiHa delle repubbliche nate nei mo8 del ’48. •  Tra i sostenitori di questa linea abbiamo mol8 liberali caHolici trai quali Alessandro Manzoni. Quale stato? Una confederazione di sta8. All’unificazione soHo un unico stato si contrapponeva la corrente NEOGUELFA di Vincenzo Giober8 (1801-­‐1852). •  Vincenzo Giober8 era un abate piemontese. •  Sosteneva che per le riforme necessarie a modernizzare l’Italia non occorresse l’unità ma cheoccorresse dar vita a una confederazione degli sta8 italiani soHo la presidenza del papa e proteHa dalla forza militare della Regno di Sardegna (così riconosceva un ruolo al più potente stato italiano dell’epoca). •  Molto vicino alle idee di Giober8 è anche Rosmini. PIO IX (1846-­‐1878): •  La situazione cambia radicalmente: •  Pio IX cerca di far convivere il suo ruolo di capo della chiesa universale con la carica di capo di stato e di aprire le 2 is8tuzioni alle istanze che percorrevano la società del tempo. •  Nel 1847 aHua alcune aperture nello Stato Pon8ficio: limitazioni alla censura della stampa, libertà per i detenu8 poli8ci. •  Viene is8tuito un consiglio di Stato con rappresentan8 delle province scel8 dal papa. •  TuHo ciò scatena un grande entusiasmo: prende quota l’idea neoguelfa di Giober8. La Santa Alleanza. •  Si aZva il meccanismo che consen8va alle potenze della restaurazione di intervenire militarmente per spegnere ogni focolaio di una possibile rivoluzione democra8ca. •  In questo caso si aZva la potenza che più aveva interessi poli8ci nella penisola: l’Impero Austriaco. •  Nel luglio del 1847 l’Austria, spaventata dalle concessioni del papa, con una manovra controproducente, occupa Ferrara. L’esempio di PIO IX •  La Toscana imita il papa: formazione di un consiglio di stato. •  Nel novembre del 1847 il granduca di Toscana (Leopoldo III) e il re di Sardegna (Carlo Alberto) soHoscrivono accordi preliminari con lo Stato della Chiesa per dar vita a una lega doganale italiana. L’Italia e il ‘48. •  A causa delle rivolte scoppiate a Parigi, Vienna e Berlino nel Regno delle due Sicilie, nel Granducato di Toscana e nel Regno di Sardegna sono concesse carte cos8tuzionali. •  A seguito di queste concessioni nel marzo 1848 Pio IX concede una cos8tuzione e viene formato un apposito governo I mo8 si diffondono anche in Italia. •  Scoppiano rivolte a Milano e a Venezia •  Il 23 Marzo 1848, il Regno di Sardegna dichiara guerra all’Austria. •  Con lo scopo di: •  evitare che la Lombardia divenisse un focolaio repubblicano e per anneHerne il territorio (i Savoia vedevano solo la possibilità di allargare il loro stato, non gli interessava l’unità d’Italia). Pio IX protagonista. •  Pio IX si sforza di stringere i vari sta8 italiani in una lega ma invano. •  I liberali dello stato pon8ficio insistono per una partecipazione direHa alla guerra dello stato pon8ficio. •  Il papa invia le truppe sul Po per tutelare i confini dello Stato ma non per aHaccare gli austriaci. (truppe sono inviate anche da Napoli e dalla Toscana per paura che si diffondessero agitazioni nei rispeDvi staE). •  I generali del papa non rispeHano le direZve loro affidate e proclamando che il papa aveva indeHo una crociata contro l’Austria invadono il lombardo-­‐veneto. L’Austria minaccia uno scisma •  SoHo la minaccia di uno scisma dell’Austria: •  Il 29 aprile il papa dichiara di non poter far guerra ad una nazione caHolica. •  Il papa tenta di mediare tra il regno sabaudo e l’Austria e invita, invano, l’imperatore Ferdinando d’Asburgo a cedere la Lombardia al Piemonte. •  I piemontesi sono sconfiZ (ba;aglia di Custoza) e il 9 agosto del 1848 firmano l’armis8zio con l’Austria. Il fallimento del papato cos8tuzionale •  Il 15 novembre 1848 Pio IX nomina Pellegrino Rossi (un moderato) primo ministro. (Questo perché il governo precedente al Rossi, andando contro la cosEtuzione emanata da Pio IX, operava senza rendere conto del suo operato al pontefice. Voleva togliere completamente la poliEca dalle mani del sabto padre). •  Dopo l’assassinio di Pellegrino Rossi, tra il 24-­‐25 novembre 1848 Pio IX lascia Roma e si rifugia a Gaeta. •  9 febbraio 1849 proclamazione della repubblica romana. Questa repubblica assieme a quelle nate dopo le insurrezioni (a Venezia, in Toscana dopo la rivolta contro Leopoldo III) vengono tu;e sconfi;e perché vi partecipano solo i ceE ci;adini (il popolo minuto, gli arEgiani e i borghesi) mentre i contadini, la stragrande maggioranza della popolazione italiana, rimangono indifferenE se non osEli. •  2 luglio 1849, il papa chiede aiuto alle potenze caHoliche e la Francia di Napoleone III invia un corpo di spedizione a occupare Roma. (nel fra;empo tu;e le rivolte del nord Italia sono sconfi;e dall’esercito austriaco, il quale per pacificare lo stato ponEficio occupa la Romagna e le Marche). •  12 aprile 1850 dopo la sconfiHa dei rivoltosi Pio IX TORNA A ROMA. La Chiesa non guida più l’unità d’Italia •  Dopo ques8 even8 Pio IX, amareggiato, cambia la linea del suo pon8ficato. •  Credendo che quanto accaduto fosse il fruHo delle sue aperture scrive l’enciclica “Nos8s et nobiscum” (1849) con la quale sposa la linea degli intransigen8. L’età di Cavour (1852-­‐1861) L’età di Cavour (1852-­‐1861) •  Grande sviluppo economico dello regno di Sardegna. •  Alleanza con la Francia. •  Il regno Sabaudo si pone quale promotore dell’unità nazionale. •  Laicizzazione dello stato (matrimonio civile...) •  Il protagonista non è più lo stato ponEficio, che voleva proporsi quale capo della lega italica. La regia dell’unificazione non è più ca;olico-­‐liberale ma passa ai democraEci-­‐moderaE La II guerra d’indipendenza •  Nell’aprile del 1859 scoppia la guerra tra il regno di Sardegna e l’Austria. •  Emissari piemontesi uni8 a elemen8 locali provocano insurrezioni in Emilia-­‐Romagna, Toscana e Umbria. •  La Francia e il regno di Sardegna sconfiggono l’Austria mentre le regioni ribelli dello Stato Pon8ficio chiedono l’annessione al Regno di Sardegna, cosa che avviene dopo alcuni plebisci8. La spedizione dei mille •  Nel maggio del 1860 Garibaldi invade il REGNO DELLE DUE SICILIE. •  Cavour, per congiungersi con l’esercito garibaldino e per evitare deviazioni in senso repubblicano della spedizione meridionale, invade lo stato pon8ficio. •  Dopo la sconfiHa dell’esercito papale a Castelfidardo, Umbria e Marche sono annesse allo stato Sabaudo (sempre dopo plebiscito). •  Al papa rimanevano solo Roma e il Lazio. Il Regno d’Italia (17 marzo 1861) •  Con la proclamazione del regno vengono estese alle regioni di nuova annessione le leggi del Regno di Sardegna emanate durante l’epoca di Cavour: •  matrimonio civile; •  abolizione del foro ecclesias8co; •  libertà religiosa (gli ebrei, fino ad allora, erano sta8 rinchiusi nei gheZ); •  concessione di una certa libertà di stampa (nei territori ponEfici era già stata concessa da Pio IX); •  Is8tuzione di scuole statali laicizzate; •  Soppressione degli ordini religiosi; •  Incameramento dei beni ecclesias8ci. •  Divieto alle monache di clausura di accogliere novizie. Condanna dell’unificazione •  Pio IX, vedendo nell’unificazione realizzata in ques8 termini un effeZvo e reale aHacco alla Chiesa, scomunica tuZ quan8 avessero collaborato con l’occupazione del territorio pon8ficio. •  L’8 dicembre del 1864: emana l’enciclica “Quanta Cura” e il “Sillabo” con cui condanna: •  La separazione tra stato e Chiesa; •  Le elezioni per legiZmare il potere civile; •  La libertà di culto, di pensiero, di stampa; Concilio Va8cano I: (1869-­‐1870) Infallibilità del papa, quando il pontefice parla ex catedra: •  In merito a ques8oni morali e di fede; •  Le deliberazioni di questo 8po sono inappellabili, anche di fronte a un concilio (fine di qualsiasi ipotesi conciliarista). La fine dello stato della Chiesa (754-­‐1870). •  Nel 1870, a causa della guerra franco-­‐
prussiana, le truppe francesi lasciano Roma. •  Il regno d’Italia ne approfiHa e invia l’esercito a occupare la ciHà eterna. •  Il 20 seHembre 1870 i bersaglieri, dopo l’ul8mo rifiuto di Pio IX di consen8re l’occupazione pacifica di Roma, entrano dalla breccia di porta Pia e conquistano la ciHà. LA LEGGE DELLE GUARENTIGIE. •  Nel maggio del 1871 con un aHo unilaterale il regno d’Italia concedeva: •  Onori sovrani al papa; •  Una rendita annua per ripagarlo di quanto perduto; •  Il diriHo all’uso dei palazzi apostolici romani. •  Viene comunque esteso al Lazio e alla ciHà di Roma quanto previsto per il resto del regno d’Italia. Viene esteso al Lazio e alla ciHà di Roma quanto previsto per il resto del Regno d’Italia. •  Matrimonio civile; •  Abolizione del foro ecclesias8co; •  Libertà religiosa (gli ebrei, fino ad allora, erano ancora rinchiusi nei gheZ); •  Is8tuzione di scuole statali laicizzate; •  Soppressione degli ordini religiosi; •  Incameramento dei beni ecclesias8ci. Il “non expedit” •  Nel 1871 Pio IX proclama il rifiuto di quanto previsto dalle Guaren8gie e con il “non expedit” vieta ai fedeli di partecipare alle elezioni poli8che dello regno italiano. •  Alessandro Manzoni, fervente caHolico ma della corrente liberale, fece sal8 di gioia al sapere che Roma era stata conquistata dall’esercito Italiano. •  Manzoni vedeva con favore la liberazione della Chiesa dal potere temporale. •  Nominato senatore del regno dal 1860 partecipa all’aZvità poli8ca. •  Nel 1872 viene nominato ciHadino onorario di Roma. La fine del potere temporale: •  La chiesa si libera da mol8ssimi impegni amministra8vi per la laicizzazione delle opere pie (ospedali, brefotrofi, ricoveri, ges8one di ingen8 beni immobili…). •  •  La predicazione diventa più rispeHosa della persona. Non può più far ricorso agli anEchi mezzi di pressione psicologica e fisica. Occorre far leva sulla persuasione •  •  Oggi storici e uomini di Chiesa concordano nel ritenere un bene la fine del potere temporale della Chiesa. •  Questo perché la Chiesa si è liberata di struHure anacronis8che ormai più di peso che di aiuto, si è purificata e ha acquistato maggiore libertà. L’opinione di un autorevole italiano… •  «Fu allora che il papato riprese con inusitato vigore le sue funzioni di maestro di vita e di tes8monio del Vangelo, così da salire a tanta altezza nel governo spirituale della Chiesa e nell’irradiazione morale sul mondo come prima non mai». Giovan BaZsta Mon8ni, 10 oHobre 1962. (futuro papa Paolo VI). Negli anni successivi… •  Nel breve periodo, per quanto riguarda l’Italia, si possono constatare tre conseguenze nega8ve: •  Forte incremento dell’an8clericalismo, che potremmo chiamare “conseguente” (per dis8nguerlo da quello “antecedente” fondato su presuppos8 filosofici e non su mo8vi poli8ci); •  La poli8ca italiana, anche in seguito all’astensione dei caHolici alle elezioni, segue una linea os8le alla Chiesa, laicista; •  L’Italia è divisa in due: Neo-­‐Guelfi contro Neo-­‐
Ghibellini. Il solco tra Chiesa e stato unitario. •  Nel periodo 1870-­‐1900 la tensione tra Santa Sede e governo italiano si inasprisce sempre di più (Periodo di Leone XIII, e Francesco Crispi). •  Il papa era a tuZ gli effeZ suddito del re d’Italia. •  Lo stato italiano era sempre più os8le alla Chiesa •  Nel 1881: “assalto” alla salma di Pio IX. Durante il trasporto noHurno del feretro al cimitero del Verano. •  Nonostante tuHo per i caHolici era lecito partecipare alle elezioni amministra8ve. •  È bene ricordare che l’Italia non era un paese democra8co come noi oggi lo conosciamo. Il diriHo di voto era riservato ai soli maschi, con un’età superiore ai 25 anni, che sapessero leggere e scrivere e che potessero pagare un tassa di 40 lire. •  I ciHadini che possedevano tali caraHeris8che erano pressappoco 400 mila persone, meno del 2 % della popolazione. Il laicismo dello stato unitario si radicalizza •  Il posi8vismo porta ad una fede assoluta nella scienza: è vero solo ciò che è dimostrabile scien8ficamente. •  Dagli anni ‘70 grande diffusione della massoneria nelle classi dirigen8 italiane. •  Nel 1877 legge Coppino: •  La scuola elementare è obbligatoria e gratuita per tuZ; •  L’insegnamento della religione a scuola è facolta8vo mentre è obbligatorio l’insegnamento di “morale laica”. 1900-­‐1919: si aHenua il confliHo. •  Il solco tra caHolici e governo si andò via via chiudendo a par8re dai primi del ‘900 (periodo di Pio X e di Giovanni GioliZ). Perché? •  A causa sopraHuHo del pericolo socialista. •  Il movimento poli8co allora in pieno sviluppo, grazie anche all’allargamento del suffragio, spaventa a tal punto i liberali, al potere dall’unità, da spingerli a più mi8 consigli nei confron8 dei caHolici. •  Il “confliHo” termina nel 1905 quando Pio X permeHe ai caHolici di partecipare alla vita poli8ca. •  Nel 1919 viene defini8vamente abolito il “non expedit”. Processo di separazione tra stato e Chiesa. Età moderna Il medioevo Rinascimento Illuminismo l‘800 Posi8vismo