Infezioni da Enterobatteriacee resistenti ai carbapenemi

Infezioni da Enterobatteriacee
resistenti ai carbapenemi
Informazioni a Pazienti e Caregivers
23 Luglio 2013
Introduzione
La comunicazione continua a rappresentare un aspetto di
grande criticità all’interno e fra le strutture sanitarie.
SIMPIOS si pone l’obiettivo di richiamare l’attenzione su
questo aspetto attraverso la divulgazione di esperienze
informative rivolte ai paziente e caregivers sviluppate nelle
strutture sanitarie. Vi chiediamo quindi di presentare le
vostre esperienze, inviandole via email alla sede SIMPIOS
([email protected]) per una possibile loro pubblicazione su
questo nostro sito.
Trovate qui di seguito due schede informative di base che
potrete utilizzare, personalizzare, integrare per una
comunicazione efficace rivolta al paziente e al caregiver;
anche in questo caso, ne auspichiamo l’invio per la
pubblicazione sul sito della nostra Società scientifica
Il GRUPPO di LAVORO SIMPIOS
Informazione e Comunicazione
INFEZIONE DA ENTEOBATTERIACEE RESISTENTI AI CARBAPENEMI
SCHEDA BASE INFORMAZIONE A PAZIENTE/CARE GIVERS
Destinatario
Enterobatteri
Perché è necessario
prestare attenzione
Come si trasmette
Come è stata fatta la
diagnosi
Quali precauzioni
devono essere adottate
dalla persona
colonizzata
Quali precauzioni
devono esser adottate
da chi assiste la
persona colonizzata
Si può eliminare il
germe
A chi deve essere
comunicata questa
condizione
Paziente/care givers di soggetti portatori o infetti da Enterobacteriaceae
resistenti ai carbapenemici o produttori di carbapenemasi
Si tratta di microrganismi che fanno parte della normale flora intestinale ma
che hanno sviluppato resistenza a tutti gli antibiotici beta-lattamici.
La persona che è in questa situazione può non avere nessun sintomo di
infezione. Può tuttavia trasmettere questo germe alle persone che gli sono
vicine.
Una infezione causata da questi microrganismi è una infezione
potenzialmente diffusiva che non può essere trattata dagli antibiotici oggi
disponibili
Nel soggetto portatore asintomatico o con infezione il microrganismo può
diffondersi sulle mucose e sulla cute, anche delle parti intime
Chi assiste questo soggetto può toccarlo con le mani e poi
tocca superfici oppure oggetti
tocca un’altra persona
porta le mani alla bocca
il portatore può toccare la propria cute contaminata con le mani e poi
tocca superfici o oggetti
tocca un’altra persona
infine: una terza persona tocca oggetti contaminati e attraverso gli oggetti può
contrarre infezione
La diagnosi è stata fatta attraverso il tampone rettale
Lavare accuratamente le mani dopo ogni contatto con le mucose e la cute,
anche delle parti intime
Non scambiare con altri asciugamani, spazzolini, rasoi, posate
Usare sapone liquido al posto della saponetta
Lavare la biancheria in lavatrice a circa 60 °C
lavare le stoviglie a mano o in lavastoviglie avendo l’accortezza di
mantenerle separate da quelle utilizzate dagli altri.
Lavare accuratamente le mani dopo ogni contatto con le mucose e la cute,
anche della persona assistita
Non è possibile eliminare il germe dalle mucose o dalla cute della persona
infetta, ma è possibile evitare che si sviluppi l’infezione
Deve essere comunicata al medico e a tutte le persone che si occupano della
cura del paziente.
INFEZIONE DA ENTEROBATTERIACEE RESISTENTI AI CARBAPENEMI
SCHEDA BASE INFORMAZIONE A STRUTTURE DI RICOVERO/RESIDENZA
Destinatario
Enterobatteri
Perché è necessario
prestare attenzione
Come si trasmette
Come si fa la diagnosi
Quali precauzioni
devono essere
adottate dalla persona
colonizzata
Quali precauzioni
devono esser adottate
da chi assiste la
persona colonizzata
Si può eliminare il
germe
In caso di
trasferimento ad altra
strutture
Struttura di ricovero (esclusi ospedali per acuti)/residenza di soggetti
portatore o infetti da Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenemici o
produttori di carbapenemasi
Si tratta di microrganismi che fanno parte della normale flora intestinale ma
che hanno sviluppato resistenza a tutti gli antibiotici beta-lattamici.
La persona che è in questa situazione può non avere nessun sintomo di
infezione. Può tuttavia trasmettere questo germe alle persone che gli sono
vicine.
Una infezione causata da questi microrganismi è una infezione che non può
essere trattata dagli antibiotici oggi disponibili
Nel soggetto colonizzato asintomatico o con infezione il microrganismo può
diffondersi sulle mucose e sulla cute, anche delle parti intime
chi assiste tocca il portatore con le mani e poi
tocca superfici oppure oggetti
tocca un’altra persona
porta le mani alla bocca
poi: il portatore tocca la cute contaminata con le mani e poi
tocca superfici o oggetti
tocca un’altra persona
infine: una persona (anche senza aver toccato il portatore o il suo assistente)
tocca oggetti contaminati e può contrarre l’infezione
La diagnosi è microbiologica, per isolamento del microrganismo da campioni
clinici o nell'ambito di uno screening per la ricerca di portatori (tampone
rettale)
Lavare accuratamente le mani dopo ogni contatto con le mucose e la cute,
anche delle parti intime.
Invitare le persone che l’assistono a lavarsi le mani
Non scambiare con altri asciugamani, spazzolini, rasoi padelle, ecc., e adottare
sempre materiali monopaziente
Usare sapone liquido al posto della saponetta
Lavare accuratamente le mani dopo ogni contatto con le mucose e la cute
della persona assistita. Evitare di toccare suppellettili prima di aver lavato le
mani
Adottare di prassi i 5 momenti fondamentali per l’igiene delle mani
raccomandati da OMS
Non è possibile decolonizzare il soggetto che ha sulle mucose o sulla cute
questo germe, ma è possibile evitare che si sviluppi l’infezione
Comunicare la condizione del paziente