DIFFRAZIONE: APPUNTI A SUPPORTO DELL’ATTIVITÀ SPERIMENTALE Marisa Michelini Unità di Ricerca in Didattica della Fisica, Università di Udine Rilevanza • La diffrazione è un fenomeno che si incontra ovunque nella vita quotidiana e nelle applicazioni dell’ottica • Pone un confine inferiore all’avanzamento verso il “microscopico” o il “lontano” (potere risolutivo): • limite nella capacità di distinzione fra due oggetti vicini fra loro che si trovano a grande distanza • limite inferiore nell’osservazione microscopica • limite inferiore all’integrazione (litografia)…. • Costituisce un doppio ponte tra l’ottica geometrica e quella fisica ed tra la fisica classica quella quantistica, proponendo una interpretazione ondulatoria della luce • È il caso reale di interferenza ottica • Permette di comprendere nella sua potenzialità il principio di Huygens-Fresnel • Offre significativa occasione di raccordo tra ipotesi interpretative (modellizzione e simulazione) ed esperimento. Possiamo identificare vari contesti in cui la si ritrova, prodotta da radiazione o particelle, come nelle seguenti figure: D1: diffrazione per tra- D2:diffrazione per riflessione di smissione di luce bianca luce bianca da parte di un CD-rom. che attraversa le foglie degli alberi. D4: diffrazione di elettroni su un cristallo di ZnO. D3: diffrazione di luce monocromatica blu che attraversa i bordi di una lametta da barba. D5: diffrazione di raggi X su un cristallo di NaCl. D6: diffrazione di immagini di stelle lontane. D7: la diffrazione nell’arte: la tecnica dei puntinisti (Van Gogh, 1887). 128 Capitolo 3. Esperimenti Troviamo la diffrazione anche sulla superficie dell’acqua o nei fenomeni acustici. Ha applicazioni negli studi di struttura della materia (diffrazione di elettroni, di raggi X, di neutroni), delle alte energie e dell’astrofisica (diffrazione gamma). Stabilisce il limite degli strumenti ottici (criterio di Rayleigh) ed il potere risolutivo. I puntinisti ne hanno fatto una tecnica in termini di separazione dei colori. La diffrazione ottica si presenta in varie situazioni • • • • Bordo di uno schermo Foro, filo/capello Fenditura semplice e multipla Reticolo mono e bidimensionale La sua interpretazione: richiede un’ipotesi ondulatoria sulla natura della luce Principio di Huygens-Fresnel Ciascun punto di un fronte d’onda si comporta come una sorgente puntiforme secondaria di stessa frequenza di quella primaria: l’onda al di là dell’ostacolo è data dalla sovrapposizione di tutte le onde sferiche delle sorgenti secondarie. Diffrazione da una fenditura Caso più generale Fresnel Fraunhofer Caso sempliÞcato Fronte d’onda qualsiasi su apertura qualsiasi a distanza qualsiasi Fronte d’onda piano sulla fenditura (raggi //) Fronti d’onda piani sul punto P dello schermo (raggi //) In un pounto P dello schermo giungono perturbazioni che differiscono per ampiezza e fase Si ottiene: 1) con 2 lenti convergenti 2) laser+schermo all’inÞnito Oppure con la semplice disposizione da noi proposta in cui un fascetto laser costituisce sorgente e riferimento per l’allineamento ottico di fenditura e schermo su un tavolo. Si può facilmente ottenere in laboratorio per misure quantitative con sensori. 129 Progetto IDIFO - Proposte didattiche sulla fisica moderna La proposta didattica La proposta didattica è un percorso ragionato tra gli esperimenti per costruire le leggi fenomenologiche, impadronirsi delle loro caratteristiche e significati. Non ci si limita alle tradizionali analisi della posizione dei minimi e dei massimi, ma si va verso l’interpretazione dei processi analizzando le caratteristiche della distribuzione di intensità luminosa. Sensore da noi realizzato per lo studio della diffrazione Distribuzione di intensità ottenute con - fenditura di ampiezza a= 0.24 mm; - distanza fenditura schermo D=0.80 cm; - sorgente laser di = 623.8 nm. Procedimento seguito: il laser è stato diretto sulla fenditura e si è raccolta la distribuzione di intensità luminosa in funzione della posizione a distanza D dalla fenditura, in direzione normale a quelle di propagazione del fascio e della fenditura. Nodi concettuali legati alla diffrazione 1. Concetti di fase, cammino ottico e fronte d’onda 2. Sovrapposizione di onde e interferenza 3. Rappresentazione spazio-temporale del fenomeno e difficoltà di immaginare che l’interferenza si verifica in tutto lo spazio 4. Stretta relazione fra cammino ottico e fase 5. Ruolo fondamentale della fase nella determinazione della figura di interferenza 6. Principio di Huygens-Fresnel 7. Formalismo matematico per l’interpretazione 130 Capitolo 3. Esperimenti Materiale necessario - laser (He-Ne, Oriel MOD 79262, 2 mW, =6328 Å) - fenditure (Phywe 08577.01, 8540) a=0.05÷0.1÷0.2 mm - sistema di rilevazione posizione-intensità luminosa Assetto - non serve banco ottico allineamenti dimensioni fascetto laser (0.63 mm) D! 35 cm ÷ 2 m D/a ! 104 La sequenza di attività Si descrive di seguito la sequenza delle attività didattiche proposte. A – Esame qualitativo della figura di diffrazione ottenuta con una fenditura a) Ispezione visiva al variare della distanza fenditura-schermo D La figura mantiene la stessa forma alle diverse distanze: si tratta di una distribuzione angolare di intensità luminosa: lo schermo intercetta una distribuzione angolare costante ( cost) b) Acquisizione di una distribuzione di intensità luminosa. Attenzione: - non si richiescono a rilevare insieme il massimo centrale e quelli laterali (uso polaroid) - caratteristiche di simmetria della figura - peculiarità della distribuzione di intensità luminosa Distribuzione intensità luminosa in funzione della posizione (fenditura da 0.12 mm posta a 80 cm dal sensore). B – Posizione dei minimi A partire dalla seguente conoscenza dell’insegnante Ci sono minimi per sen z=0 z= m" m=±1, ±2, ±3… Progetto IDIFO - Proposte didattiche sulla fisica moderna Per D>> a L !D La proposta didattica per lo studio della POSIZIONE DEI MINIMI è la seguente a) Acquisizione di distribuzioni di intensità luminosa I(x) vs x per diverse D (a=cost) cursore: xm, x0 grafico vs m motivato dall’attività A_a) sopra descritta Si trova 131 132 Capitolo 3. Esperimenti b) Acquisizione di distribuzione di intensità luminosa I(x) vs x per diverse a (per ogni D) si trovano rette di diversa pendenza al variare di a # interpolazione lineare # calcolo di a o Il coefficiente angolare è inversamente proporzionale ad a Pertanto si può scrivere Tutto quanto richiamato finora: • La simmetria dei minimi rispetto al massimo centrale • La diretta proporzionalità della distanza dei minimi dal massimo centrale e il numero d’ordine • La proporzionalità inversa alla larghezza della fenditura è in accordo con il modello che prevede Si possono valutare quantitativamente le larghezze delle fenditure o la lunghezza d’onda dai risultati delle interpolazioni lineari: Nominale (mm) Misurata (mm) 0.16 0,155 0.05 0.049 0.1 0.100 0.2 0.207 133 Progetto IDIFO - Proposte didattiche sulla fisica moderna B – Posizione dei massimi A partire dalla seguente conoscenza dell’insegnante La cui base è la seguente Massimo centrale per $=0 Altri massimi max centrale cioè Dove km: tg con m=1,2,3….d Max secondari dovuti a interferenza parzialmente costruttiva delle onde secondarie Essi si trovano nei punti di intersezione di non a metà tra 2 minimi Se i massimi di sen z / z sono vicini (<) a quelli di sen z soluzione approssimata 134 Capitolo 3. Esperimenti La proposta didattica per lo studio della POSIZIONE DEI MASSIMI è la seguente a) Rilevazione con cursore di xM e di x0 (uso distribuzione di intensità luminosa precedenti) In analogia con minimi grafico vs M retta che passa per (0;0) c) Interpolazione lineare d) Grafico xM vs (2M+1) interpolazione lineare di x0 ed a (o ) Per varie fenditure si trova il coefficiente angolare sempre circa doppio dell’intercetta, si può perciò scrivere: 135 Progetto IDIFO - Proposte didattiche sulla fisica moderna D – Intensità di picco A partire dalla seguente conoscenza dell’insegnante sull’intensità IM di ogni massimo rispetto a quella del centrale I0 e sulla intensità relativa dei massimi laterali Che deriva da quanto segue poiché i massimi si hanno per per M>0 La proposta didattica per l’INTENSITÀ DEI MASSIMI è la seguente a) Grafico vs b) calcolo Io dalla pendenza 136 c) grafico Capitolo 3. Esperimenti vs (2M+1) d) Indipendenza dell’intensità relativa di ciascun picco dall’ampiezza della fenditura Progetto IDIFO - Proposte didattiche sulla fisica moderna 137 APPROFONDIMENTI - Gli aspetti interpretativi Nelle condizioni di Fraunhofer la distribuzione di intensità ha la forma A. Metodo numerico Si può applicare il principio di Huygens-Fresnel a un numero finito N di sorgenti puntiformi posizionate lungo la fenditura e calcolare la sovrapposizione delle onde secondarie nei punti dello schermo. I fasori corrispondenti sono 138 Metodo della bisezione della fenditura Capitolo 3. Esperimenti 139 Progetto IDIFO - Proposte didattiche sulla fisica moderna B. Metodo dei fasori Fasore: vettore rotante di modulo pari all’ampiezza dell’onda e di angolo di rotazione pari alla fase. L’ampiezza istantanea dell’onda è data dalla proiezione del fasore lungo una data direzione. Diffrazione da singola fenditura: I ( ) Mediante i fasori si possono rappresentare le singole onde elementari provenienti da segmenti adiacenti della fenditura. Per =0, la differenza di fase tra le onde elementari è nulla ed è quindi nullo anche l’angolo tra ogni coppia di fasori adiacenti. L’ampiezza data dalla sovrapposizione delle onde elementari è massima. 140 Capitolo 3. Esperimenti Questa relazione motiva: • la simmetria rispetto al massimo centrale della figura di diffrazione • l’indipendenza della forma della figura di diffrazione dalla distanza dello schermo. Progetto IDIFO - Proposte didattiche sulla fisica moderna 141 Bibliografia Bradley SA, P.S. Shaffer, R.N. Steinberg, L.C. McDermott (1999) An invetigation of student understanding of single-slit diffraction and double-slit interference, American Journal of Physics 67 (2), pp. 146-155. Chauvat D, O. Emile, M. Brunel and A. 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Quest’ultima è stata gestita dall’Unità di Ricerca in Didattica della Fisica dell’Università degli Studi di Udine e ripetuta nell’estate 2009. È stata l’occasione per preparare materiali per studenti, che mettano a frutto i risultati della ricerca in didattica della fisica per l’apprendimento dei concetti più importanti della fisica dell’ultimo secolo. Questo volume raccoglie i contributi più significativi alle attività per studenti della scuola estiva, in forma adatta ad essere utilizzati in attività scolastiche o direttamente dai ragazzi in autonomia. Curatore Marisa Michelini, Università degli Studi di Udine Comitato scientifico Compagno Cristiana, Rettore dell’Università degli Studi di Udine Colombo Mario, Università degli Studi di Udine Corni Federico, Università degli Studi di Bolzano e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corvaja Pietro, Direttore del Dottorato di Ricerca in matematica e fisica, Università degli Studi di Udine Fabbro Franco, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Udine Ferraro Speranzina, Direzione Generale dello Studente, MIUR Gervasio Mario, Università degli Studi di Udine Honsell Furio, Sindaco di Udine Marcolini Lorenzo, Segretario Sezione AIF di Udine Michelini Marisa, Università degli Studi di Udine Michelutti Gian Luigi, Università degli Studi di Udine Mossenta Alessandra, Università degli Studi di Udine Pastore Giorgio, Università degli Studi di Trieste Peressi Maria, Università degli Studi di Trieste Piccinini Livio Clemente, Direttore della Scuola Superiore, Università degli Studi di Udine Rocca Filomena, Direzione Generale degli Ordinamenti Scolastici, MIUR Santi Lorenzo, Università degli Studi di Udine Sciarratta Isidoro, Segretario Sezione AIF di Pordenone Stefanel Alberto, Università degli Studi di Udine Tarantino Giovanni, ANSAS Palermo Tasso Carlo, Preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Università degli Studi di Udine Toppano Elio, Responsabile PLS – Matematica, Università degli Studi di Udine Vercellati Stefano, Università degli Studi di Udine Viola Rossana, Università degli Studi di Udine Segreteria redazionale Cristina Cassan Donatella Ceccolin Chiara Geretti IIª Edizione dicembre 2010 IIª Edizione luglio 2011 © Copyright Università degli Studi di Udine ISBN 978-88-97311-04-1