Introduciamo il mercato delle attività finanziarie Lezione 5 Moneta, prezzi, inflazione Rosa Capolupo - Giovanni Ferri - Appunti I limiti del modello a prezzi flessibili • • • • Ha ignorato completamente il lato monetario (nominale) dell’economia (moneta, prezzi e inflazione) Ha assunto che queste variabili siano ininfluenti o neutrali sul funzionamento del sistema Ha mantenuto l’ipotesi di piena occupazione Ha mostrato che Y= Y*: il livello del PIL potenziale non può mutare ma muta la sua composizione (es: +G è compensata da –NX e –I) La teoria monetaria neoclassica • • • • Definizione: La moneta designa quella parte del patrimonio detenuta in forma facilmente spendibile (attività finanziaria). Possiede potere liberatorio conferito dalla legge per l’estinzione delle obbligazioni e quindi è accettata da tutti come mezzo di pagamento. Oltre ad essere mezzo di pagamento come è noto la moneta è anche unità di conto (ovvero la misura che adottiamo per esprimere i prezzi dei beni) La teoria quantitativa • • • • • è la teoria secondo cui l’unica componente della domanda di moneta è il flusso di spesa (moneta come mezzo di scambio) Formulazione di Fisher: MV=PY Formulazione di Cambridge: M= 1/V(PY) In ciascuna delle due forme della TQ, PxY rappresenta il flusso nominale di spesa. Il parametro V (o il suo reciproco) è costante e rappresenta la velocità di circolazione della moneta. Essa esprime in numero delle volte all’anno in cui una unità di moneta viene utilizzata per comprare beni e servizi computati nel PIL . Essa è determinata dalle innovazioni finanziarie e dalle convenzioni sociali che governano i sistemi di pagamento e di regolamento degli scambi TQ e livello dei prezzi • • La TQ e l’ipotesi di piena occupazione considerate insieme permettono di determinare il livello dei prezzi (P) nel modello macroeconomico a prezzi flessibili. P= MV/Y spiega come fermo restando Y=Y* e data la costanza di V, M determina P La TQ è valida nel lungo periodo • • • Su una scala di tempi su base decennale la TQ è un predittore affidabile del movimento di P Tuttavia fluttuazioni transitorie della V significano che variazioni della quantità di moneta (M1) non si riflettono in variazioni proporzionali di P Da cosa è composta M? Chi la determina? Quali effetti negativi può provocare? Il più grave danno è l’inflazione • • I giornalisti, gli opinionisti, la TV, dedicano molta attenzione all’inflazione Se è vero che l’inflazione è un fenomeno “monetario” nel senso che è determinata da un incremento dell’offerta di moneta (Friedman) allora è importante che le autorità preposte alla regolamentazione dei mercati monetario, finanziario e valutario (BCE e Federal Reserve) operino in modo tale da evitare che tale fenomeno che crea grandi timori possa ripresentarsi Grandi inflazioni • • • • • • Di recente la Russia del 1998 (tasso di inflazione del 60% l’anno) Alti tassi di inflazione anche in molti altri paesi della transizione Molti paesi dell’America latina Nel passato la Grande iperinflazione tedesca del 1923 in cui il livello dei prezzi salì del 60% alla settimana. Altri grandi processi inflazionitici in Argentina, Ungheria, Cina etc.. Come le autorità monetarie controllano gli aggregati monetari? Inflazione in Italia Tasso di inflazione in Russia Aggregati monetari negli USA • • • • • • C = circolante H = base monetaria (attività finanziarie che possono servire come riserve per le banche formate da circolante + depositi di riserva obbligatoria nelle banche della Federal Reserve) M1 = circolante +depositi in c/c M2 = M1 + depositi a risparmio, depositi vincolati e fondi del mercato monetario detenuti dalle famiglie M3 = M2 + fondi del mercato monetario detenuti da investitori istituzionali, depositi vincolati di grandi dimensioni e pronti c/ termine L = M3 + titoli del Tesoro a breve termine e altre attività finanziarie liquide Aggregati monetari nell’UE • • • • C = circolante M1 = circolante +depositi in c/c M2 = M1 + depositi a risparmio, depositi vincolati con preavviso a tre mesi M3 = M2 + pronti contro termine + fondi comuni monetari + titoli di debito a due anni L’equilibrio macroeconomico neoclassico con moneta W/P LD L* Y P Y* M=M’ L* Y* Inflazione e TQ Dall’equazione quantitativa: P = MV/Y • In termini di tassi di variazione: Tasso di inflazione = tasso di crescita della velocità di circolazione + tasso di crescita dello stock di moneta - tasso di crescita del PIl reale. In simboli: π=m+v-y Se m cresce del 5% all’anno, v cresce al tasso del 2% e il PIL al 4% allora: π = 5 + 2 - 4 = 3% • Moneta e domanda aggregata • • Nel breve periodo la moneta influenza il livello di produzione e la domanda aggregata. Questa è stata una delle principali intuizioni di Keynes quando introdusse per la prima volta la teoria della preferenza per la liquidità. Elementi centrali di questa teoria sono: Preferenza per la liquidità • • • • il tasso di interesse non è una variabile reale ma monetaria la moneta influenza il livello del prodotto reale (assenza di neutralità) la moneta può essere causa di fluttuazioni cicliche e di insufficiente utilizzazione delle risorse non esiste dicotomia: i due settori monetario e reale sono interconnessi Preferenza per la liquidità • • • Le connessioni tra i due settori avvengono tramite il tasso di interesse (meccanismo di trasmissione) Non è possibile realizzare l’equilibrio reale separandolo da quello monetario (il tasso di interesse è essenziale per determinare la domanda di investimenti). Il modello che ci permette di realizzare simultaneamente l’equilibrio reale e monetario è il modello IS-LM Gli elementi centrali della teoria • • • Offerta di moneta è una variabile esogena determinata dalle strategie della banca centrale e non dipende dal tasso di interesse Viene rappresentata graficamente da una perpendicolare all’asse delle ascisse Offerta di moneta i Offerta di moneta L’offerta di moneta è indipendente dal tasso di interesse Quantità fissata M Domanda di moneta • • • • • Si detiene moneta per i seguenti motivi: transazioni precauzionale speculativo La moneta detenuta per il primo motivo sarà funzione del livello del reddito Moneta per transazioni L1= L(Y) • • Gli agenti che detengono moneta per transazioni guardano alla sua funzione di mezzo di scambio Si detiene moneta per questo scopo perché tutti gli incassi e le spese che effettuiamo in un determinato periodo non sono sincronizzati nel tempo. Domanda per transazioni • La quantità di scorte monetarie che desideriamo detenere sarà proporzionale al valore delle transazioni che desideriamo effettuare. L L1(Y) Y Domanda per transazioni • • Md è dunque funzione crescente del reddito nominale ed è proporzionale ad esso. Ciò significa che se il reddito nominale cresce del 10% anche la domanda di moneta aumenta dello stesso ammontare. Motivo precauzionale • • Il motivo precauzionale sorge per far fronte all’incertezza del futuro in cui gli agenti dovranno affrontare spese impreviste o approfittare di opportunità vantaggiose. Nella teoria tradizionale keynesiana questo motivo dipende essenzialmente dal reddito reale. Nelle elaborazioni successive si fa dipendere anche dal tasso di interesse Motivo speculativo • • • Si detiene moneta per ridurre i rischi di un portafoglio finanziario. Chi detiene moneta per questo motivo considera la moneta nella sua funzione di riserva di valore. La preferisce alle altre attività finanziarie perché: meno rischiosa più liquida Perché si sceglie la moneta? • • Gli individui sono avversi al rischio e sono portati a sacrificare gli alti rendimenti sulle altre attività finanziarie (obbligazioni, azioni) con un rendimento più basso (nullo per la moneta ma può essere negativo = -πe in caso di inflazione) ma più certo. Minimizza i costi associati alla conversione di titoli con moneta Motivo speculativo: L2= L(i) r Quanto più elevato il tasso di interesse tanto maggiore il costo opportunità di detenere moneta +πe L2 Funzione della domanda di moneta • • • Poiché la domanda di moneta dipende dal reddito (motivo delle transazioni) e dal tasso di interesse sui titoli possiamo formalizzare la funzione: Md = L(i, Y) e assumendo che Md è proporzionale al reddito nominale possiamo scrivere: Md = €Y x L(i), dove €Y è il reddito nominale (PY) Domanda di moneta (2) Si ricordi che la funzione Md è disegnata nello spazio (M;i), quindi: • ogni curva di domanda di moneta viene costruita assumendo che il livello del reddito nominale sia dato. • è inclinata negativamente perché all’aumentare del tasso di interesse gli agenti detengono meno moneta e più titoli • Variazioni del livello del reddito provocano spostamenti della curva di domanda di moneta Evidenza empirica • • • • è verificata la relazione negativa domanda di moneta e tasso di interesse? Md/€Y = L(r+πe) il rapporto tra domanda di moneta e reddito nominale si muove in senso inverso al tasso di interesse il reciproco del rapporto moneta reddito è pari alla velocità di circolazione della moneta VCM (che si può derivare anche dall’equazione quantitativa) VCM=PY/M ; €Y/M • M/ $Y=0,28 1/0,28=3,6(1960) • M/ $Y=0,17 1/0,17=5,9 (1994) • Si noti come la VCM è aumentata nel corso degli ultimi 30 anni, mentre il rapporto moneta reddito è diminuito. Gli agenti detengono meno scorte monetarie e a parità di reddito deve aumentare la loro velocità di circolazione La VCM aumenta quando: • • • Il tasso di i cresce e quindi la domanda di moneta si riduce si verificano innovazioni finanziarie (carte di credito) che permettono agli individui di ridurre la detenzione di moneta. Poiché vi è una relazione inversa tra V e Md possiamo esprimere la domanda di moneta come: Mercato delle attività finanziarie • • • Il mercato monetario e quello delle attività finanziarie sono interrelati e funzionano l’uno in maniera speculare rispetto all’altro. Questo significa, per esempio, che un eccesso di domanda su un mercato deve essere compensato da un eccesso di offerta sull’altro mercato e viceversa. Quando il mercato monetario è in equilibrio lo è anche quello delle attività finanziarie Tasso di interesse e prezzo dei titoli • • Supponiamo di avere titoli che garantiscono il rimborso del valore nominale di 100 dopo un anno. Il rendimento sul titolo sarà pari a : i = (100-PB) / PB Se PB = 90, il rendimento sul titolo è l’11%, se PB aumenta a 98, il tasso di interesse è pari al 2% • Ogni volta che PB ⇑ il tasso di interesse ⇓ e viceversa Analogamente • • • • Se conosciamo il tasso di interesse possiamo derivare il prezzo dei titoli. Dalla formula precedente si ottiene: €PB = 100 / (1+i) in cui ugualmente si nota la relazione inversa tra prezzo dei titoli e tasso di interesse Determinazione del tasso di interesse • • • • I mercati finanziari sono in equilibrio quando si determina un tasso di interesse che renda uguali l’offerta e la domanda di moneta (M= Md) o equivalentemente B=Bd Il tasso di interesse si modifica quando: varia il reddito nominale (€Y) varia l’offerta di moneta (Ms) equilibrio i Il prezzo dei titoli diminuisce, il tasso di interesse aumenta fino a che i due mercati sono in equilibrio MS Eccesso di domanda di i0 i1 Per procurarsi la moneta gli agenti devono vendere titoli moneta LL Eccesso di offerta di titoli Effetti di un aumento di Y sul tasso di interesse i2 Md’(Y2>Y1) i1 Md(Y1) M Sposta la Md verso l’alto e aumenta i Aumento dell’offerta di moneta sul tasso di interesse Un aumento dell’offerta di moneta riduce il tasso di interesse i1 i2 Md M1 M2 Tasso di interesse reale e monetario • Tasso di interesse nominale nell’anno t: it – – • è l’ammontare aggiuntivo in moneta che devo restituire sul prestito l’anno prossimo. Es.: Se prendo a prestito 1 € oggi devo restituire il montante (1+ it) euro l’anno prossimo Tasso di interesse reale nell’anno t: rt – – è l’ammontare aggiuntivo in termini di beni (reale) che devo restituire l’anno prossimo Es.: Se prendo oggi a prestito 1 kg. di pane dovrò restituire il montante (1+ rt ) kg. di pane l’anno prossimo Relazione tra r e i • • • • • • • 1 kg. di pane costa oggi Pt Per acquistare 1 kg. di pane prendo a prestito Pt L’anno prossimo dovrò ripagare il montante (1+it)Pt Il prezzo 1 kg. di pane l’anno prossimo è Pt+1 ma non possiamo osservarlo oggi; gli operatori formano l’aspettativa Pet+1 sul prezzo del pane futuro Il montante monetario (1+it)Pt equivale alla seguente quantità di pane al prossimo anno: (1+it)Pt / Pet+1 Il tasso di interesse reale rt definisce in (1+rt) quanti kg. di pane vengono restituiti l’anno prossimo se si prende a prestito 1 kg. oggi Quindi: (1+ rt) ≡ (1+it)Pt / Pet+1 (1) ASPETTATIVE Relazione tra tasso di interesse reale e nominale: (1+ rt ) ≡ (1+it)Pt/ Pet+1 (1) • Definiamo l’inflazione attesa, πet • • ovvero • sostituendo nella (1): (1+ rt) ≡ (1+it) / (1+ πet) (2) • Approssimazione di FISHER • • L’equazione 2 ci dà la definizione esatta di tasso di interesse reale Tuttavia quando il tasso di inflazione πet e il tasso di interesse nominale it sono inferiori al 20% all’anno l’equazione 2 può essere approssimata dalla relazione di Fisher : rt ≈ it- πet Politica monetaria • • Consiste in una serie di interventi da parte delle autorità monetarie tendenti a variare l’offerta di moneta politica monetaria espansiva viene attuata con operazioni di mercato aperto in cui le autorità monetarie acquistano titoli e aumentano lo stock di moneta. La domanda di titoli aumenta, il prezzo dei titoli aumenta e il tasso di interesse diminuisce Politica monetaria (2) • • Una politica monetaria restrittiva consiste invece in una vendita di titoli (riduzione dell’offerta di moneta) da parte delle autorità monetarie. L’eccesso di offerta di titoli fa diminuire il prezzo dei titoli e fa aumentare il tasso di interesse. Oltre alle operazioni di mercato aperto esistono altre manovre per variare l’offerta di moneta (manovra riserve obbligatorie) è l’offerta di moneta completamente esogena? • • • • abbiamo fino ad ora trascurato: il ruolo delle banche nel determinare l’offerta di moneta il ruolo del pubblico nell’influenzare l’offerta di moneta Il tener conto di questi elementi rende la funzione di offerta di moneta in parte endogena e il ruolo della BC è quello di controllare MS Derivazione del tasso di interesse • Definiamo moneta ciò che è comunemente accettato come mezzo di pagamento. La moneta è formata dalle banconote emesse dalla Banca di emissione ma anche assegni emessi dalle banche a fronte di depositi Le banche possono pertanto creare moneta • • I depositi creati dalle banche sono una delle fonti principali dell’offerta di moneta per misurare la moneta bisogna ricordare che la moneta ha vari gradi di liquidità ed è quindi opportuna una classificazione che cominci dallo stock di moneta più liquido per passare poi ad altre forme di moneta meno liquide. Base monetaria o moneta ad alto potenziale (high powered money) • • • La base monetaria è formata dalla moneta legale sia essa detenuta dal pubblico sia dalle banche sotto forma di riserve. Indicheremo lo stock di moneta ad alto potenziale con: H= C+R Espansione dei depositi • • • • Supponiamo che la BCE emetta base monetaria per 100 milioni di euro (operazione di mercato aperto acquistando titoli) il percettore dei 100 milioni di euro li deposita presso una banca (non trattiene contanti) la banca trattiene una parte di liquidità sotto forma di riserve ( θ=10%) e concede dei prestiti per 90 Chi ha ottenuto il prestito lo deposita presso una banca di seconda generazione Espansione dei depositi • • • La banca B trattiene la riserva (θ=10%) e concede prestiti per 81. I beneficiari dei nuovi prestiti depositeranno l’intero ammontare presso la banca C che tratterrà anch’essa la percentuale di riserve e concederà nuovi prestiti per 72,9 e così via. Quale sarà l’ammontare complessivo di moneta creata? Bilanci delle banche Banca A attivo Impieghi 90 passivo Depositi 100 riserve 10 Banca C Impieghi 72,9 riserve 8,1 Depositi 81 Banca B Impieghi 81 riserve 9 Depositi 90 Espansione dei depositi • • • • • Sommiamo la creazione dei depositi da parte delle banche: ΔDEP= 100+90+81+ 72,9+…. è una progressione geometrica di ragione (1-θ): = 100(1+0,9+0,92+0,93+…. Ogni termine è ottenuto dal precedente moltiplicando per (1- θ) Sommando gli infiniti termini si ha: • • • • • ΔDEP= 1-(1-θ)n/1-(1- θ) per n→∞ ΔDEP=1/ θ per deposito iniziale 1/ θ è il moltiplicatore dei depositi ed essendo θ= 0,10, il moltiplicatore =10 il deposito iniziale di 100 ha creato moneta addizionale per un valore di 1000 Derivazione algebrica, con l’ipotesi che gli agenti trattengono moneta presso di sé Definiamo la base monetaria • H=CU + R CU=contante detenuto dal pubblico definiamo l’offerta di moneta: • M= CU+D CU= cD • H=cD+R • sostituiamo: H= cD+ θD • R= θD Moltiplicatore depositi • • • • H=( c+θ) D o in modo equivalente: D= 1/(c+ θ)xH i depositi sono un multiplo della base monetaria. Il moltiplicatore ha ora al denominatore il rapporto contante /depositi. Se questo = 0, come nel caso precedente, allora il moltiplicatore è il reciproco del rapporto riserve/ depositi (1/ θ) Moltiplicatore offerta di moneta • • • M= CU+D M= cD+D= (1+c)D sostituendo il valore di D già trovato (D= 1/(c+ θ) H) si ha: Moltiplicatore (2) • • • • L’offerta di moneta è uguale al moltiplicatore per la base monetaria o moneta ad alto potenziale. Se θ=20% e il settore privato desidera detenere sotto forma di circolante il 10% dei depositi (c=0,10): moltiplicatore= M/H=1,10/0,30= 3,6 1 euro (di moneta ad alto potenziale) crea una offerta di moneta di 3,6 euro. Il moltiplicatore indica la variazione dell’offerta di moneta dovuta a una variazione di 1 euro di base monetaria Dipende da 2 parametri: c e θ • • Quanto minore c tanto più elevato sarà il moltiplicatore per un certo ammontare di base monetaria in modo simile, quanto minore θ , tanto maggiore l’ammontare di depositi, tanto maggiore sarà il moltiplicatore. CONCLUSIONI • • • • La scelta tra moneta e titoli dipende dalle caratteristiche dei due tipi di attività il tasso di interesse si forma nel breve periodo nel mercato delle attività finanziarie l’offerta di moneta è sempre un multiplo della moneta ad alto potenziale il moltiplicatore dell’offerta di moneta è >1