Accordo tra Acque Veronesi, consorzio Arica e comune di Cologna Veneta.
Risolto l’annoso problema del “tubo dei veleni”. In arrivo fondi per disinquinare
e per ampliare la rete fognaria in vari comuni
Il collettore che nei decenni scorsi era noto come il “tubo dei veleni” adesso non solo non fa più
paura ma addirittura potrà diventare fonte di importanti opere per il territorio della bassa
veronese. E’ davvero significativo il cambio di prospettiva originato dalla collaborazione tra
Acque Veronesi e Consorzio ARICA, in linea con gli indirizzi espressi nell’accordo di
programma siglato nel 2008 che vede fra i firmatari, oltre al Comune, la Regione, le Province di
Verona e Vicenza, le associazioni di categoria e ambientaliste e come beneficiario, per una parte
importante, il territorio del Comune di Cologna Veneta. L’accordo prevede un monte
investimenti di oltre 21 milioni di euro; soldi in parte già destinati ad un ampliamento e
adeguamento dell’impianto di depurazione di Cologna Veneta, e previsti per il prolungamento
del collettore ARICA fino a valle dell’abitato di Cologna Veneta ricomprendendo lo scarico del
depuratore di Cologna Veneta, nonché per l’ampliamento delle reti fognarie nei Comuni di
Pressana, Cologna Veneta e Zimella. A ciò si accompagna un approfondito monitoraggio dei
sedimenti trasportati lungo il fiume Fratta, già iniziato a cura della Regione.
Per concretizzare quanto previsto nell’accordo, il sindaco di Cologna Veneta ha indetto un
incontro lo scorso mercoledì 30 marzo fra Acque Veronesi, rappresentata dal presidente Anna
Leso, ed ARICA, il Consorzio che si occupa della gestione del collettore, nella figura del
presidente Antonio Fracasso. Un incontro nel quale sono state prese le prime decisioni
operative. ARICA, che per questo sta ricercando i finanziamenti, si è impegnata ad eseguire, in
contemporanea al prolungamento del collettore, alcune opere di adeguamento delle arginature
del Fratta in località Sabbion e nell’area dell’impianto di Cologna Veneta. Su tali argini il
Comune prevede anche di realizzare una pista ciclabile lungo il Fratta che colleghi l’abitato di
località Sule con il centro del paese. Nell’insieme tali iniziative richiedono un importo
complessivo di circa 12 milioni di euro.
“Spostare il punto di consegna dei reflui depurati a valle dell’immissione del canale irriguo LEB
e del depuratore di Cologna Veneta - afferma Antonio Fracasso, presidente di ARICA –
permetterà ai colognesi di tornare a fruire della bellezza del fiume Fratta da troppo tempo
interessato dallo scarico del collettore il quale, ancorché qualitativamente a norma di legge,
presenta un evidente impatto visivo”. Mentre il sindaco di Cologna Seghetto parla di “incontro
decisivo che ha portato, in seguito ad un forte lavoro e ad una collaborazione fattiva, alla
individuazione comune della soluzione di problemi che erano sul tappeto da anni”.
D’altro canto per Acque Veronesi l’impegno è di potenziare il depuratore di Cologna Veneta
tenendo anche conto della nuova posizione dello scarico del collettore, a cui, una volta
realizzato il prolungamento, confluirà i propri reflui depurati. A questo si aggiunga il
collettamento di alcuni quartieri e lottizzazioni esistenti o in corso di realizzazione a Cologna
Veneta, non ancora raggiunte dal servizio di fognatura oltre alla realizzazione di nuovi tratti di
fognatura a servizio delle frazioni Sant’Andrea e San Sebastiano per un importo complessivo di
6 milioni di euro.
Per le opere in capo ad ARICA e ad Acque Veronesi già alcuni progetti sono pronti ed è in
corso l’iter autorizzativo. “Si tratta – afferma Anna Leso, presidente di Acque Veronesi – di una
serie di interventi importanti, perché contribuiscono a tutelare il territorio”.