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ASL 3 di lecce
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
E INDUSTRIA DELLA DIETA.
L’importanza della comunicazione nella prevenzione
Allegato 1
TITOLO: DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
E INDUSTRIA DELLA DIETA.
L’importanza della comunicazione nella prevenzione
ANALISI STRUTTURATA DEL PROBLEMA
Problema
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono variamente caratterizzati da: una
preoccupazione estrema circa il peso e la propria immagine corporea, una intensa paura di
diventare grassi, la ricerca della magrezza che si traducono in una alterazione del
comportamento alimentare caratterizzato (a seconda del tipo di disturbo - anoressia, bulimia,
disturbo del comportamento alimentare Non Altrimenti Specificato (NAS) -) da diete
restrittive, vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, attività fisica ed episodi di
abbuffate che portano a seconda dei casi ad un peso corporeo più basso nel caso
dell’anoressia, ad un peso corporeo più alto nel caso di BED.
Spiegazioni plausibili
L’eziopatogenesi dei disturbi dell’alimentazione è multifattoriale e comprende fattori biologici e
psicologici individuali, fattori familiari e fattori socio-culturali.
I fattori biologici spiegano la maggiore diffusione dei disturbi nelle donne rispetto agli uomini
in quanto le donne presentano: una maggiore resistenza alla fame; una prevalenza maggiore
di tessuto adiposo; una maggiore predisposizione alla depressione endogena; maggiori
variazioni ormonali durante pubertà.
Per quanto riguarda i fattori psicologici, caratteristiche di personalità che possono predisporre
allo svilupparsi di un disturbo dell’alimentazione sono: la difficoltà nell’identificare stati e
sensazioni interne; la sensazione di inefficacia; la scarsa autostima; la scarsa autoconsapevolezza; l’ossessione per il perfezionismo; la paura di diventare adulti.
Tra i fattori familiari sono implicati: la scarsa comunicazione; le cattive relazioni familiari; la
mancanza di risoluzione dei conflitti; l’iperprotettività; la rigidità e la mancanza di
adattamento; la mancanza di coesione tra i membri; la mancanza di confini; le alte
aspettative da parte dei genitori; i convincimenti cognitivi e comportamentali errati della
famiglia circa l’alimentazione, i problemi di peso e l’apparenza fisica; la pressione esercitata
dai familiari sull’apparenza e l’aspetto fisico; una storia familiare di depressione o abuso di
alcool; una storia di abuso psichico, fisico o sessuale all’interno della famiglia.
Tra i fattori socio-culturali ritroviamo l’insoddisfazione per il proprio corpo determinata
dall’incremento degli standard della magrezza e della bellezza veicolati dai media, insieme con
la relativa incapacità di molte donne a raggiungerli. Sono, inoltre, altamente apprezzati nella
nostra società l’autocontrollo, il perfezionismo, l’ossessività e il bisogno di successo
caratteristici di un disturbo dell’alimentazione.
Le donne si trovano ad essere bombardate attraverso la televisione, il cinema, le riviste, da
immagini di bellezza e adeguatezza che promettono successo attraverso la magrezza. Alle
donne viene però chiesto di conformarsi a queste immagini senza tuttavia perdere la
femminilità, la compiacenza e la passività proprie del ruolo femminile tradizionale.
L’Industria della Dieta propaganda incessantemente, strumenti, strategie, programmi e
qualsiasi altro mezzo che possa essere impiegato per la perdita di peso, indipendentemente
dal fatto che questo si traduca in un vantaggio per il consumatore in termini di salute psicofisica, sfruttando il bisogno dei soggetti che vogliono o devono perdere peso, la loro mancanza
di consapevolezza e di preparazione necessaria ad affrontare il difficile percorso del
dimagrimento rispetto ad una condizione di soprappeso o obesità spesso sostenute
dall’ambiente e da condizioni genetiche predisponenti, o rispetto ad un deficit dell’identità.
Da non sottovalutare è anche l’enfasi posta nell’ultimo decennio dalla nostra società, sui
benefici fisiologici e psicologici dell’attività fisica regolare, il controllo del peso e la riduzione
dell’introduzione dei grassi propagandati come stile di vita salutare. Lo stare a dieta, pertanto,
rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per lo svilupparsi di disturbi
dell’alimentazione.
La gravità di queste malattie è evidenziata dall’alta percentuale di mortalità per cause varie
che arriva a sfiorare il 18% dei casi e dall’alta mortalità per suicidio.
I DCA mostrano, a partire dagli anni ’70, un significativo incremento di incidenza e
prevalenza.
20 febbraio 2008
Per quanto riguarda l’incidenza, questa è attualmente valutata nei termini di:
 0,5-1% per l’anoressia nervosa, sembra essere tuttavia molto più diffuso un disturbo subclinico di tipo anoressico (diagnosticato come disturbo dell’alimentazione NAS);
 1-3% per la bulimia nervosa,
 0,7-4% per i disturbi del comportamento alimentare NAS.
Per quanto riguarda la prevalenza, questa è attualmente valutata nei termini di:
 4-8 nuovi casi annui per 100.000 abitanti per l’anoressia nervosa
 9-12 nuovi casi annui per 100.000 abitanti per la bulimia nervosa.
 70 nuovi casi annui per 100.000 abitanti per i disturbi del comportamento alimentare NAS.
In particolare tra i DCA NAS, il Binge Eating Disorder (disturbo da abbuffate compulsive)
affliggerebbe il 30-40% della popolazione di soggetti obesi che si rivolge ai servizi medici e
chirurgici per interventi di controllo del peso, interessa gli uomini quasi quanto le donne e lo si
ritrova in soggetti di età più avanzata.
Va sottolineato, inoltre, che i disturbi del comportamento alimentare sono in notevole
aumento nella popolazione maschile (10-15% del totale).
Soluzioni proposte
La proporzione del fenomeno, che colpisce prevalentemente l’età adolescenziale, unita al fatto
che spesso i disturbi dell’alimentazione cronicizzano per il ritardo nell’intervento o per
l’utilizzazione di pratiche terapeutiche non idonee, hanno accresciuto la preoccupazione degli
operatori del settore e non, tanto da far riflettere sulla necessità di elaborare una campagna di
sensibilizzazione, informazione e prevenzione appropriata.
L’obiettivo deve essere quello di spingere verso l’accettazione del proprio peso naturale,
migliorare l’immagine di sé e l’autostima, propagandare un’alimentazione salutare,
disconfermare e contrastare i messaggi distorti e subdoli veicolati dalla Industria della Dieta
che colpiscono gli individui più fragili e bisognosi di accettazione e di conferme. E’ necessario
che le persone sappiano che la perdita di peso e la magrezza, possibili fino ad un certo punto,
non sono gli unici mezzi per ottenere il successo e la realizzazione personale, e che il
fallimento di una dieta risiede nella dieta stessa e nel funzionamento biologico dell’individuo
(predisposizione genetica, teoria del Set Point), piuttosto che nella scarsa forza di volontà o
nella mancanza di rigore morale. Anoressia, bulimia e gli altri disturbi dell’alimentazione
mostrano da diverse angolature la distorsione della nostra quotidianità, l’inganno e
l’inconsistenza alimentati dal discorso “mediatico” contemporaneo. Una modalità comunicativa
impropria, dunque, può essere considerata fattore predisponente dei disturbi del
comportamento alimentare. Occorre, pertanto, utilizzare le potenzialità informative e
persuasive dei mass media in maniera positiva e benefica, sensibilizzando sulla profonda
influenza che essi esercitano sugli individui nella ricerca della propria identità e nel rapporto
con il proprio corpo, al fine di determinare una presa di coscienza e un cambiamento dello
stile di vita di chi si trova ad essere giornalmente bombardato da messaggi illusori che
promettono magrezza, e dunque successo, senza sforzo. E’ necessario, allo stesso tempo,
avviare un programma di informazione circa queste malattie e i rischi che comportano per il
corpo e la mente rivolta agli adulti più a contatto col mondo infantile/giovanile: familiari,
insegnanti, pediatri, medici di base, allenatori, ecc. perché possano, questi, impedire l’abuso
da parte dei ragazzi di comportamenti pericolosi o individuarli precocemente quando presenti
al fine di ridurre il tempo di latenza tra l’insorgere della patologia e l’inizio del trattamento da
parte di personale specializzato, cosa che contribuisce a migliorare la prognosi.
Fattibilità
La fattibilità risiede nelle competenze degli operatori utili a elaborare una campagna di
informazione e sensibilizzazione per gli operatori e la popolazione tutta.
Criticità
Le criticità sono legate alla disponibilità di accogliere suggerimenti e sviluppare comportamenti
salutari da parte dei ragazzi oltre che la collaborazione del personale scolastico per quanto
riguarda la prevenzione primaria, e all’accoglienza e la disponibilità di tutti, in particolare degli
operatori della salute, di essere sensibilizzati e informati al fine di meglio intervenire nei
confronti di un problema conclamato.
Bibliografia
Calò P., Renna C., Perrone S., Rango A.: Il corpo femminile visto dai media, in Alimenti e comportamenti, 1, 20-23, 2004
De Giacomo P., Renna C., Santoni Rugiu A: Manuale sui disturbi dell’alimentazione, Franco Angeli, Milano, 2005
Schmidt U.: “Risk Factors for eating Disorders” in Eating Disorders and Obesity, Fairburn C.G. e Brownell K.D. (Eds.),
2nd ed., The Guilford Press, New York, 2002
20 febbraio 2008
Allegato 2
OBIETTIVO GENERALE
L’obiettivo generale consiste nella riduzione dell’incidenza e la prevalenza dei disturbi del
comportamento alimentare e nella riduzione del tempo di latenza tra il manifestarsi del
problema alimentare e la ricerca di una cura efficace, nell’accettazione del proprio peso
naturale e della propria corporeità, nell’aumento di consapevolezza circa i messaggi
predisponenti i DCA veicolati dai media.
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Sensibilizzare
La campagna di sensibilizzazione deve essere rivolta a tutta la popolazione e stimolare
l’accettazione del proprio peso naturale e della naturale forma del proprio corpo attraverso
l’adozione di stili di vita salutari, l’aumento della consapevolezza circa l’inutilità e la
pericolosità delle diete, la celebrazione della bellezza e della diversità della propria taglia e
delle proprie forme corporee. La campagna si propone, pertanto, di valorizzare l’unicità
dell’essere persona e la bellezza autentica che non sono determinate da un numero sulla
bilancia, quanto piuttosto dall’accettazione e la valorizzazione del sé inteso come unità psicofisica-emozionale e intellettuale che ha bisogno del giusto nutrimento non solo in termini di
alimenti, ma anche di attività fisica e di esperienze sociali e culturali che aiutano a maturare
la propria autonomia accrescendo l’autostima.
Prevede l’ideazione e la progettazione di cartoline e manifesti nonché l’ideazione, la
progettazione e la produzione di uno spot in animazione digitale, inneggianti al Peso
Naturale, da lanciare in occasione di una giornata nazionale di sensibilizzazione sui disturbi
del comportamento alimentare, da intitolare ‘Pe(n)sa differente!’ come già accade da anni
in Paesi all’avanguardia per la prevenzione e la cura di queste malattie quali il Canada
(Eating Disorder Awareness Week ) e l’Inghilterra (International No Diet Day).
La parola dello slogan ‘Pe(n)sa’ contiene in sé due accezioni, l’una che si riferisce al peso,
che è determinato da molti fattori tra i quali quelli genetici e che quindi non può essere un
numero ideale valido per tutti, e l’altra che si riferisce alla necessità di pensare, ciascuno con
la propria testa per elaborare il proprio modo originale di essere nel mondo.
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Informare
La campagna di informazione deve essere duplice e cioè deve avere contenuti diversi a
seconda che sia destinata alla popolazione generale o agli operatori della salute.
Prevede l’ideazione e la progettazione di due diverse brochure.
La brochure rivolta alla popolazione generale ha lo scopo di fornire informazioni corrette circa
uno stile di vita salutare, aumentare la consapevolezza circa i messaggi illusori sulla bellezza
e sulla magrezza proposti dai media e circa la impossibilità di modificare drasticamente il
proprio peso o il proprio corpo senza pagare tutto ciò in termini di benessere e salute.
La brochure rivolta agli operatori della salute (MMG, Pediatri di libera scelta, nutrizionisti,
endocrinologi, dietologi, dietisti, psicologi, fisioterapisti) e in generale a coloro più a contatto
con il mondo giovanile (insegnanti, educatori, allenatori) ha lo scopo di fornire informazioni
circa i disturbi del comportamento alimentare e i rischi che questi comportano per il corpo e
per la mente, e circa i metodi per prevenirli o riconoscerli.
20 febbraio 2008
Allegato 3
PIANO DI VALUTAZIONE OBIETTIVO SPECIFICO 1
Obiettivo generale
Obiettivo specifico 1
Indicatore di risultato
Standard di risultato
Azione
Riduzione dell’incidenza e la prevalenza dei disturbi del
comportamento alimentare e nella riduzione del tempo di
latenza tra il manifestarsi del problema alimentare e la ricerca
di una cura efficace, nell’accettazione del proprio peso naturale
e della propria corporeità, nell’aumento di consapevolezza circa
i messaggi predisponenti i DCA veicolati dai media.
Realizzazione di un’adeguata ed efficace campagna di
comunicazione al fine di sensibilizzare la popolazione
generale
Numero degli strumenti utilizzati per la campagna
sensibilizzazione:
 cartoline,
 manifesti,
 spot in animazione digitale.
di
l’80% circa della popolazione cui la campagna è destinata.
Indicatore/i di processo
Standard
di processo
Ideazione e progettazione di
supporti per la
comunicazione quali:
1. cartoline;
2. manifesti 70x100 cm;
3. manifesti 6x3 mt.
Numero dei messaggi veicolati tramite
gli strumenti della comunicazione.
A partire da messaggi subliminali al
fine di generare curiosità e interesse
crescente in un target indifferenziato
quale è la popolazione generale, si
prosegue con messaggi successivi fino
a svelare la vera natura della
comunicazione
Ideazione, realizzazione e
produzione di uno spot
video in animazione
digitale e audio mirato
all’accettazione del “Peso
Naturale”
Efficacia del messaggio veicolato tramite lo
spot
Ok
Ideazione e progettazione di
una Giornata nazionale di
sensibilizzazione sui
disturbi del comportamento
alimentare (da istituire)
intitolata ‘Pe(n)sa differente!’
e ripetibile ogni anno. Tale
giornata si dovrà stabilire in
accordo con il ministero della
salute.
N° di anni in cui viene istituita la
giornata nazionale di sensibilizzazione
Tutti gli anni
20 febbraio 2008
Il numero di
messaggi proposti è
≥3
CRONOGRAMMA OBIETTIVO 1
Mese
1
2
3
4
Ricerca, Acquisizione ed elaborazione
dati
Sviluppo Progetto comunicativo e
realizzazione
Ideazione e progettazione di una
giornata nazionale di sensibilizzazione
20 febbraio 2008
5
6
7
8
9
10
11
12
PIANO DI VALUTAZIONE OBIETTIVO SPECIFICO 2
Obiettivo generale
Obiettivo specifico 2
Indicatore di risultato
Standard di risultato
Azione
Ideazione e
progettazione di
brochure informativa
rivolta alla
popolazione generale
contenente informazioni
corrette sugli alimenti,
le necessità biologiche
degli stessi, cosa sia
una corretta
alimentazione e i
benefici di una costante
attività fisica sulla
salute psico-fisica di
ogni individuo,
l’importanza
dell’allattamento al
seno, i rischi di
accettare acriticamente
quanto proposto dal
mercato della dieta
Ideazione e
progettazione di
brochure informativa
rivolta agli operatori
della salute (MMG,
PLS, nutrizionisti,
endocrinologi, dietologi,
dietisti, psicologi,
fisioterapisti) e a
coloro più a contatto
con il mondo
giovanile (insegnanti,
educatori, allenatori)
contenente informazioni
circa i disturbi del
comportamento
alimentare, quali le
principali caratteristiche
Riduzione dell’incidenza e la prevalenza dei disturbi del
comportamento alimentare e nella riduzione del tempo di latenza tra
il manifestarsi del problema alimentare e la ricerca di una cura
efficace, nell’accettazione del proprio peso naturale e della propria
corporeità, nell’aumento di consapevolezza circa i messaggi
predisponenti i DCA veicolati dai media.
Realizzazione di una campagna di informazione, rivolta:
 alla popolazione generale;
 agli operatori della salute e agli operatori del mondo giovanile.
Elaborazione di contenuti efficaci da veicolare tramite le brochure, in
forma specifica per ciascun target di popolazione previsto.
L’80% circa di ciascun target di popolazione cui la campagna è
destinata.
Indicatore/i di processo
Standard
di processo
Numero dei messaggi veicolati tramite le
brochure.
Il numero di
messaggi proposti è
≥ 10
Numero dei messaggi veicolati tramite le
brochure
Il numero di
messaggi proposti è
≥ 10
20 febbraio 2008
dei disturbi
dell’alimentazione; i
rischi e le conseguenze
dei disturbi sul piano
biologico, psicologico e
relazionale, l’inutilità
dello stare a dieta e le
complicazioni cliniche
legate al vomito, alla
denutrizione e all’uso
eccessivo dei lassativi e
dei diuretici, i fattori
individuali, familiari,
sociali e culturali che
predispongono allo
sviluppo dei disturbi
dell’alimentazione, i
fattori scatenanti e
perpetuanti; l’utilità di
un’attività fisica
regolare che non
necessariamente
comporta la
partecipazione a uno
sport competitivo, ma
piuttosto l’incremento
del gioco e il movimento
all’aria aperta; come
riconoscere i soggetti a
rischio; i modelli e le
strategie integrate per
lo sviluppo di un
modello di vita salutare;
i rischi dei messaggi
veicolati dall’Industria
della dieta.
CRONOGRAMMA OBIETTIVO 2
rendicontazione
Mese
1
2
3
4
Ricerca, Acquisizione ed elaborazione
dati
Elaborazione del testo per il
messaggio per la campagna di
informazione
Ideazione e progettazione brochure
20 febbraio 2008
5
6
7
8
9
10
11
12
CRONOGRAMMA GENERALE
Mese
1
2
3
4
Ricerca, Acquisizione ed elaborazione
dati campagna di sensibilizzazione
Sviluppo Progetto comunicativo e
realizzazione campagna di
sensibilizzazione
Ideazione giornata nazionale di
sensibilizzazione
Ricerca, Acquisizione ed elaborazione
dati campagna di informazione
Elaborazione del testo per il
messaggio per la campagna di
informazione
Ideazione e progettazione brochure
20 febbraio 2008
5
6
7
8
9
10
11
12
Allegato 4
PIANO FINANZIARIO
Unità Operativa 1
Salomè ONLUS –
Associazione Scientifico
Culturale
Risorse
referente
Dottoressa
Caterina Renna - Psichiatra
Compiti e prodotti attesi
compiti
Responsabile di progetto
1° anno *
Personale
1 Psichiatra
1 Psichiatra
1 Psicologa
1 Psicologa
1 Dietista
1 Operatore amministrativo
Beni e servizi
Acquisto Personal
Computer
Spese generali
Overhead
Totale
Supervisione e coordinamento
scientifico dei testi e delle
immagini
Equipe scientifica:
Ricerca scientifica e valutazione
critica dei messaggi socioculturali veicolati dai media e
dalla diet industry quali fattori
predisponenti i Disturbi del
Comportamento Alimentare
(DCA)
Gestione e rendicontazione
economico-finanziaria del
progetto
Gestione e supporto informatico
del progetto
€ 9.500,00
€ 2.000,00
€ 4.000,00
€ 2.500,00
€ 1.250,00
€ 1.875,00
€ 1.625,00
€ 2.250,00
€ 25.000,00
* a seconda del progetto (annuale, biennale, triennale) le risorse finanziarie dovranno essere divise per singolo anno
Unità Operativa 2
BigSur Immagini e Visioni –
Studio di comunicazione e
produzioni video
Risorse
Personale
1 Art Director
1 Copywriter
1 Grafico
1 Operatore Informatico
1 Operatore Informatico
1 Illustratore
1 Montatore
Beni e servizi
Spese di post-produzione
Spese tipografiche
Spese generali
Overhead
Totale
referente
Sig. Sergio Quarta – Legale
Rappresentante
Compiti e prodotti attesi
Ideazione visiva campagna
Ideazione testi campagna
Progettazione grafica
Modellazione 2D
Modellazione 3D
Iconografia, personaggi per spot
animati
Spot, video e audio
Finalizzazione e correzione
cromatica
Stampe layout, prove colore
compiti
Amministrazione e
coordinamento area creativa
progetto
1° anno *
€ 3.000,00
€ 3.000,00
€ 3.000,00
€ 2.000,00
€ 3.000,00
€ 3.000,00
€ 3.000,00
€ 2.000,00
€ 1.000,00
€ 2.000,00
€ 25.000,00
* a seconda del progetto (annuale, biennale, triennale) le risorse finanziarie dovranno essere divise per singolo anno
20 febbraio 2008
PIANO FINANZIARIO GENERALE
Risorse
1° anno *
Personale
Beni e servizi
Spese generali
€ 41.125,00
€ 4.625,00
€ 4.250,00
Totale
€ 50.000,00
* a seconda del progetto (annuale, biennale, triennale) le risorse finanziarie dovranno essere divise per singolo anno
20 febbraio 2008
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