“Ebraismo” è il termine che definisce la vita religiosa di Israele, il popolo eletto di Dio. La religione ebraica è una delle più antiche del mondo, risale a circa 4000 anni fa, da quando cioè Dio scelse Abramo, il padre d’Israele, tra tutte le nazioni. Successivamente Dio stipulò con Mosè un’alleanza con la quale Dio stesso si impegnava ad essere il Dio degli Israeliti e loro si impegnavano a seguire i 10 comandamenti che lo stesso Dio aveva donato loro. Il Dio degli Ebrei è il Dio cristiano, Padre e Creatore dell’universo, mentre Gesù è solo un ebreo, non è figlio di Dio, né il Messia che gli Ebrei ancora attendono. L’ebraismo è, come l’Islam e il Cristianesimo, una religione monoteista, rivelata da Dio e del Libro (nel senso che il libro sacro per gli ebrei, la Bibbia, contiene la rivelazione di Dio per il suo popolo, Israele). L’ebraismo comporta l’osservanza della “Torah”, una parola che significa “insegnamento” e che si riferisce all’insieme della Bibbia ebraica, ma soprattutto al Pentateuco (i primi 5 libri). La Bibbia ebraica è il nostro Antico Testamento, e molto importante è il Talmud (Insegnamenti) formato da molti libri nei quali viene descritto tutto quello che serve a un bravo Ebreo per capire e mettere in pratica ciò che viene detto nella Bibbia. DOVE E COME PRATICANO LA FEDE GLI EBREI Caratteristica è la casa degli ebrei: alla porta d’ingresso e allo stipite destro di ogni stanza è collocata la Mezuzah, una piccola cassa contenente i rotoli di pergamena sui quali sono scritti i brani della Bibbia. Ogni volta che si entra o si esce dalla stanza, si tocca la mezuzah con la mano. Il luogo di culto per gli ebrei è il Tempio di Gerusalemme ma essi si incontrano nella Sinagoga e quando entrano, gli ebrei indossano il Kipa, un piccolo berretto. Per pregare correttamente indossano anche uno scialle della preghiera, il Tallit, e i Tefillin, due piccoli contenitori di pelle che racchiudono brani dell’Esodo e la preghiera detta Shema’. Uno dei Tefillin, “preghiera”, è fissato sul capo con un laccio di cuoio, l’altro è legato all’avambraccio sinistro, dalla parte del cuore. Al compimento del tredicesimo anno di età più un giorno, i ragazzi ebrei celebrano la cerimonia del “figlio del comandamento” (bar mitswah) che li inizia alla responsabilità riguardo lo studio, la preghiera, l’osservanza della legge. Per la prima volta nella sua vita, il ragazzo si alza per leggere le parole della Torah di fronte alla comunità riunita in preghiera. Tutto ciò che mangiano e bevono gli ebrei deve essere kashèr, cioè puro: La carne deve essere priva di sangue; quella di maiale è vietata e per precise leggi di alimentazione non si può mangiare carne e latte insieme, o carne bianca e budino o yogurt. LE GRANDI FESTE RELIGIOSE EBRAICHE Gli Ebrei hanno molte feste: tutte iniziano la sera del giorno precedente e terminano al tramonto. LA FESTA DEL CAPODANNO (Rosh-ha-shanà): è diverso dal nostro capodanno; si festeggia a settembre e si ricorda che Dio ha creato il mondo. Durante questa festa si suona lo shofar (corno di ariete o di montone) per ricordare il sacrificio di Isacco. La festa del capodanno è utile per gli Ebrei perché essi si pentano del male che hanno fatto durante l’anno precedente. IL GIORNO DELL’ESPIAZIONE (Yom Kippur): ricorre nei mesi di settembre–ottobre. Gli adulti fanno un giorno di digiuno e al termine della giornata suonano lo shofar. LA FESTA DELLE CAPANNE (Sukkot) è particolarmente bella per i bambini; dura nove giorni e si celebra in autunno. Ogni famiglia costruisce in giardino, sul balcone o in cortile una capanna di foglie (Sukka) decorata con ghirlande, fiori e frutta di carta. Con questa festa si ricordano gli anni trascorsi nel deserto dagli israeliti. Con la FESTA DI PASQUA (Pesach) gli Ebrei ricordano la liberazione dalla schiavitù egiziana con il passaggio dal Mar Rosso per una vita libera con il Signore. La festa di Pasqua si celebra nei mesi di Marzo – Aprile. Altre feste importanti per gli Ebrei sono anche le SETTIMANE o PENTECOSTE (Shavuoth) e la festa delle LUCI (Channukkà).