costruire un laghetto ornamentale 3

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LA DUREZZA CARBONATICA
La durezza carbonatica deve essere almeno di 5° dkH.
L'importanza della durezza carbonatica è legata agli equilibri multipli che si instaurano tra anidride carbonica, presente in acqua anche
come acido carbonico H2CO3, bicarbonati e carbonati, che possiamo schematizzare come:
- anidride carbonica + acqua = acido carbonico;
- acido carbonico = ione bicarbonato + ione idrogeno;
- ione bicarbonato = ione carbonato + ione idrogeno
Avremo quindi a che fare con una serie di equilibri che definiranno le quantità di ciascuno degli ioni presenti in soluzione, in quanto il
rapporto tra le concentrazioni delle specie a destra e a sinistra del segno di equilibrio a sarà costante.
Se ad esempio si satura l'acqua con anidride carbonica, si avrà che:
- parte di anidride carbonica disciolta in acqua formerà acido carbonico;
- l'acido carbonico in parte si dissocerà in ioni bicarbonato e ioni idrogeno in quantità tale da essere in equilibrio con l'acido carbonico;
- parte degli ioni bicarbonato si dissoceranno a loro volta in ioni carbonato e ioni idrogeno, fino a soddisfare il relativo equilibrio.
Durante tale processo il pH della soluzione si abbasserà, aumentando la concentrazione di ioni H+ in seguito all'instaurarsi degli equilibri
di dissociazione.
Analogamente, se sì pongono in una soluzione sufficientemente acida degli ioni carbonato, parte di essi reagirà con gli ioni Idrogeno
formando ioni bicarbonato in quantità tale da soddisfare l'equilibrio carbonato/bicarbonato. Gli ioni bicarbonato formato si metteranno in
equilibrio con l'acido carbonico indissociato, reagendo in parte con gli ioni idrogeno ancora presenti. In tal caso le reazioni di equilibrio
andranno lette da destra a sinistra e l'instaurarsi degli equilibri avverrà consumando ioni H+ presenti in soluzione: il pH si innalzerà e la
soluzione diventerà basica.
Il pH di un'acqua sarà quindi fortemente legato alle concentrazioni di ione carbonato e bicarbonato: ad ogni valore di acidità
corrisponderà una quantità diversa di tali specie in soluzione. In funzione del pH mutano le percentuali di carbonati, bicarbonati e acido
carbonico. L'acquario di acqua dolce è normalmente mantenuto a un pH inforno a 7, a tale pH la specie predominante sarà quindi lo
ione bicarbonato.
Il sistema anidride Carbonica/acido Carbonico/ioni bicarbonato/ione carbonato si adatterà ad ogni variazione di pH, spostando i suoi
equilibri nella direzione più opportuna: verso destra se la concentrazione ioni H+ è diminuita e verso sinistra se, al contrario, è
aumentata. il modificarsi di tali equilibri come conseguenza di una variazione dì pH comporterà quindi la produzione di nuovi ioni H+
(nel caso in cui il pH tenda ad aumentare) o al contrario il consumo di parte degli ioni H+ in eccesso (nel caso in cui il pH tenda a
diminuire): in tal modo le variazioni di acidità vengono assorbite e rese minime dal sistema, definito in base a tale comportamento
"sistema tampone". Il sistema CO2/H2CO3/HCO3/CO3^2- è il più importante dei sistemi tampone presenti dell'acqua: la comprensione
del suo funzionamento è di estrema utilità.
LE ALGHE
Le alghe sono spesso ospiti indesiderati in acquario e possono rovinare ad ogni acquariofilo tutta la gioia che questo hobby sa dare. Per
evitare che diventino un problema è indispensabile trattarle con rispetto: studiandole, imparare a conoscerle per combatterle. Nelle
schede che seguono vengono illustrate le alghe che più facilmente possono invadere il nostro acquario.
ALGHE VERDI
CARATTERISTICHE: si notano una moltitudine di puntini verdi sui vetri della vasca e sulle foglie delle piante in particolare su quelle
più vecchie.
CAUSA: le alghe verdi indicano acqua buona, se si presentano in quantità limitata, perciò, in genere, si evita la lotta per la loro
eliminazione. Se diventano infestanti, è il segnale che indica lo squilibrio biologico tra piante e pesci.
RIMEDIO: per quanto riguarda i puntini verdi sui vetri, possono essere rimossi facilmente con un raschietto. Per eliminare i puntini
sulle foglie è opportuno ospitare nell'acquario dei pesci mangiatori di alghe, per esempio: Otocinclus vittatus, Otocinclus affinis,
Platy, Epalzeorhynchus siamensis.
ALGHE MARRONI (alghe silicee)
CARATTERISTICHE: Le piante e gli ornamenti vengono coperti da un velo di colore marroncino. Sulla superficie dell'acqua a volte si
possono formare agglomerati schiumosi di alghe.
CAUSA: queste alghe si formano a causa delle cattive condizioni di luce ed a un contemporaneo eccesso di sostanze nutritive
nell'acqua.
RIMEDIO: Fare un cambio parziale dell'acqua e controllare l'illuminazione, è sempre opportuno ospitare nell'acquario dei pesci
mangiatori di alghe, per esempio: Otocinclus vittatus, Otocinclus affinis, Platy, Epalzeorhynchus siamensis.
ALGHE BLU (patina gelatinosa)
CARATTERISTICHE: Grandi chiazze di alghe che formano un tappeto compatto, molto viscido di colore verde azzurro. Le chiazze si
espandono rapidamente fino a ricoprire tutto l'acquario.
CAUSA: Queste alghe si formano spesso in un acquario con acqua molto dura e con l'illuminazione insufficiente (neon vecchi) o per un
eccesso di fosfati derivanti da somministrazioni esagerate di mangime. Cibi surgelati, come larve di zanzara o cuore di bue, possono
causare una esplosione di queste alghe.
RIMEDIO: Rimuovere le alghe con un tubo aspirandole (sifonatura), fare un cambio parziale dell'acqua e controllare l'illuminazione.
Attenzione nel somministrare il cibo per i pesci.
ALGHE A PENNELLO
CARATTERISTICHE: è una delle alghe più diffuse e difficili da eliminare dall'acquario. Cresce in piccoli ciuffetti sui bordi delle foglie
che dopo poco iniziano a deperire. Si espandono con molta rapidità rendendo l'acquario poco decorativo.
CAUSA: Viene trasferita nell'acquario per mezzo delle nuove piante immesse. Il suo sviluppo viene favorito da un'acqua carica di
sostanze organiche.
RIMEDIO: Rimuovere queste alghe manualmente è impossibile, comunque è meglio eliminare le foglie che ormai sono devastate. Se
necessario fate uso di un prodotto appropriato e fare un cambio parziale dell'acqua. Attenzione nel somministrare il cibo per i pesci.
Nell'immettere nuove piante nell'acquario fare attenzione e verificare che non ci sia presenza della suddetta alga. È sempre consigliato
ospitare pesci mangiatori di alghe.
ALGHE FILAMENTOSE
CARATTERISTICHE: Filamenti verdi lunghi fino a 20 cm, ancorati sulle piante e sul materiale decorativo (pietre, legni, ecc.).
CAUSA: Le alghe filamentose sono indicatori di acqua molto buona. Purtroppo sono poco estetiche e possono sopraffare le piante fino
a farle morire. Si sviluppano particolarmente bene quando l'acquario è esposto ai raggi diretti del sole.
RIMEDIO: Rimuovere le alghe con un bastoncino, attorcigliandole e tirandole via. Posizionare l'acquario lontano dalle finestre e
introdurre nella vasca alcuni pesci mangiatori di alghe, per esempio: Otocinclus vittatus, Otocinclus affinis, Platy,
Epalzeorhynchus siamensis.
POMPE PER LAGHETTI ORNAMENTALI
Per mettere in funzione i filtri e i sistemi UV sono necessarie elettropompe silenziose, robuste e indistruttibili di piccolo ingombro e
consumo elettrico ridotto. Secondo la dimensione del laghetto e la portata desiderata avete sul mercato una vasta scelta. Vi sono
motorini per solo ricircolo e ossigenazione dell’acqua o ibridi che attraverso un deviatore possono regolare l’uscita dell’acqua secondo le
necessita e servire dei giochi d’acqua (fontane) spettacolari e rilassanti. Le pompe più potenti per laghetti generalmente non sono
adatte al filtraggio e specialmente alla debatterizzazione UV poiché hanno portate e velocità non idonee ma studiate per giochi d’acqua
più complessi e potenti e/o cascate e ruscelli artificiali. Tutte le pompe per laghetti ornamentali possiedono svariati giochi d’acqua.
Avete la possibilità di scegliere tra varie altezze e dimensione secondo i vostri gusti (geyser, campana, margherita, calice, vulcano).
4 – LE PIANTE
Le piante hanno il ruolo più importante per il buon funzionamento del laghetto. Oltre all’effetto estetico, esse sono
contemporaneamente dispensatori di ossigeno, nascondigli e luoghi di riproduzione per pesci come anche concorrenti nutrizionali delle
fastidiose alghe. L’enorme quantità di tipi di piante permette una grandissima possibilità di allestimenti. Le piante si suddividono in
piante sommerse, piante galleggianti (non sono ancorate sul fondo con le radici) e con foglie galleggianti e piante palustri per le zone
umide. Alcune tra queste piante, le trovate in vasta scelta, nei rivenditori dedicati. Potete chiedere la consulenza del vostro negoziante,
per l’assortimento più confacente alle vostre esigenze. Non allestite il laghetto con piante raccolte in natura! In molti casi è proibito per
legge e comunque potreste, senza volere, raccogliere piante protette.
PIANTE SOMMERSE
Queste piante sono le più importanti per l’equilibrio biologico nel laghetto. Arrichiscono l’acqua di ossigeno ed eliminano le sostanze
nocive. In modo specifico le crescita veloce (Elodea e Ceratophyllum) sono diretti concorrenti nutrizionali delle alghe, è perciò
particolarmente indicate per il laghetto.
ELODEA
Cresce molto velocemente ed è la specie che più arricchisce di ossigeno l’acqua. È la pianta ideale per il laghetto di nuova costruzione.

Profondità dell’acqua fino a 100 cm

Altezza > 100 cm
CERATOPHYLLUM DEMERSUM
Preferisce acqua tranquille, è senza radici e ha una crescita veloce.

Profondità dell’acqua fino a 150 cm

Altezza circa 50 cm
RANUNCULUS CIRCINATUS

Profondità dell’acqua fino a 30 cm

Altezza ca. 100 cm
UTRICULARIA VULGARIS

Profondità dell’acqua fino a 50 cm

Altezza fino a 50 cm
PIANTE PALUSTRI, DA TERRENO UMIDO PER I BORDI
I bordi sono la delimitazione ottica del laghetto e sono anche uno spazio di vita assai importante per molti animali. C’è la possibilità di
comporre queste piante in modo tale da avere una fioritura dalla primavera all’autunno. Sistemata le piante cosicchè le più alte restino
dietro a quelle più piccole, partendo ovviamente dal vostro punto principale di osservazione. Questo vi garantisce anche un bellissimo
effetto visivo.
MENYANTHES TRIFOLIATA

FIORITURA: Maggio – Giugno.

Altezza: fino a 30 cm
BUTOMUS UMBELLATUS

Fioritura: Giugno – Agosto.

Profondità dell’acqua: fino a 30 cm

Altezza: 80 – 100 cm
GEUM RIVALE

Fioritura: Maggio – Giugno.

Altezza: 30 cm
CALTHA PALUSTRIS
Ama l’acqua ferma e il fondo ricco di nutrimento.

Fioritura: Aprile – Giugno

Altezza ca. 30 – 40 cm
LYTHRUM SALICARIA
Forma piccoli cespugli.

Fioritura: Luglio – Settembre
Profondità dell’acqua: fino a 20 cm

Altezza: fino a 150 cm
IRIS SP.
E’ una pianta protetta in natura-


Fioritura: Maggio – Luglio
Altezza ca. 60 – 80 cm
CALLA PALUSTRIS
I rizomi senza radici possono essere lasciati galleggiare e così si svilupperà una pianta galleggiante.

Fioritura: Maggio – Luglio.

Altezza: fino a 30 cm
ALISMA SP.

Fioritura: Giugno – Agosto

Altezza ca. 60 – 80 cm
PIANTE A FOGLIE GALLEGGIANTI
Le più conosciute ed utilizzate sono le ninfee. E’ importante accertarsi che queste piante non portino via troppa luce a quelle sommerse.
E’ consigliabile riservare loro una parte delimitata di laghetto e, nel caso non sopportino i limiti, tagliare le foglie eccedenti.
Le ninfee sono sicuramente le regine tra le piante da laghetto. Scegliete le ninfee che per dimensione più si adattino al vostro laghetto.
Oltre a centinaia di varietà di colori, ne esistono anche di diverse grandezze.
Prima di piantarle nel vostro laghetto controllate i rizomi su eventuali punti di marcescenza, che devono essere eliminati accuratamente
con un coltello tagliente.
Per ulteriori informazioni circa il loro allevamento, la cura e le precauzioni per l’inverno è opportuno affidarsi ai consigli e alla
competenza del negoziante.
COME SISTEMARE LE PIANTE
Il periodo migliore per la sistemazione delle piante nel laghetto va dalla primavera all’estate (dalla metà del mese di marzo fino a luglio).
In questo periodo le piante sono particolarmente robuste, l’acqua ha già raggiunto temperature tali da stimolare la crescita e di
conseguenza un più facile attecchimento.
Piante sommerse e piante a foglie galleggianti si possono sistemare in contenitori molto capienti (di terracotta o recipienti di plastica).
Questi vasi vanno riempiti con un misto di sabbia e argilla o nche terra da giardino; uno strato di granulato dilava (5 – 10 cm) deve
coprire la terra.
Per far attecchire le radici magari comprimere per bene la terra vicino ad esse. L’aggiunta di Sali minerali ed oligoelementi favorisce la
nutrizione delle piante dei nitrati e fosfati che si formano in gran quantità durante la decomposizione organica nel laghetto.
Dopo aver terminato anche di ornamentale con le piante bisogna lasciar riposare il laghetto per almeno tre settimane. In questo lasso di
tempo le piante possono attecchire e l’acqua stabilizzarsi ed i pesci, al loro arrivo, troveranno un ambiente perfettamente equilibrato e
favorevole.
STABILITA’ DELL’ACQUA
Un laghetto ideale dovrebbe avere una durezza totale di 6 – 16 dh e una durezza carbonica di 5 – 10 dh. Con valori diversi si verificano
forti oscillazioni del valore PH (acidità). In presenza di una forte crescita delle alghe in estate, come anche a causa di forti precipitazioni
piovose acide, la durezza carbonica precipita velocemente.
Solo introducendo i pesci nel laghetto questo piccolo mondo acquista vitalità e si arricchisce della sua particolare atmosfera. Esistono
pesci bellissimi, come ad esempio, le coloratissime KOI o i più comuni pesci rossi con tutte le loro varietà.
Introducete dapprima solo due o quattro pesci, aumentandone gradatamente il numero nel giro di alcune settimane, fino a raggiungere
la quantità desiderata sempre in base alle dimensioni del vostro laghetto. Durante questo periodo può formarsi la colonia batterica che
ha il compito di trasformare le sostanze organiche inquinanti e pericolose per la vita dei pesci in materiale innocuo.
Se la concentrazioni dei Nitriti è inferiore a 0,1 milligrammi per litro potete introdurre i pesci.
Un’ultima avvertenza: tenete in considerazione, per non sovraffollare il laghetto, che i pesci possono crescere di parecchio sia in
dimensione, che in numero!
Se avete costruito il vostro laghetto in autunno aspettate la primavera prima di introdurre i pesci, questo vale anche per le piante
palustri e le ninfee, mentre invece è opportuno introdurre le piante sommerse. In questo modo pesci e piante hanno tutto il tempo di
ripararsi l’inverno seguente.
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