Idee, strumenti e ricette del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone Le sorgenti pietrificanti 27 ottobre 2007 – Lezione a cura di Cristina Bollini e Anna Leone Il ciclo dell’acqua L’acqua si arricchisce di Sali minerali a contatto dei suoli e delle rocce che attraversa nel suo percorso Le rocce sedimentarie Le rocce che si trovano nel sottosuolo del Parco sono rocce sedimentarie, ma non tutte… Le rocce Le rocce possono essere distinte in tre gruppi principali: -Magmatiche -Sedimentarie -Metamorfiche Le rocce sedimentarie Alcuni esempi Le argilliti sono rocce sedimentarie composte da argille (“polveri”) cementate da “calcare”, infatti, se messe a contatto con sostanze acide (succo di limone o anticalcare) reagiscono facendo effervescenza. Al tatto lasciano sulle mani una polvere molto fine. L’arenaria è una roccia sedimentaria composta da sabbie. Al tatto appare “abrasiva” tanto che è comunemente nota come “pietra molera”. Ha meno calcare dell’argillite quindi fa un po’ meno effervescenza a contatto con sostanze acide. Il conglomerato è una roccia sedimentaria fatta di ciottoli e sassi cementati da carbonato Le sorgenti L’acqua piovana filtra attraverso il suolo e incontra gli strati di roccia sedimentaria. Il calcare contenuto nelle rocce di scioglie nell’acqua. Quando la falda incontra la superficie del suolo si forma una sorgente. Le sorgenti pietrificanti L’acqua sorgiva ricca di calcare percorre un alveo “a gradini” per cui l’acqua è soggetta a numerosi salti e cascatelle che aumentano l’ossigenazione dell’acqua. Questa turbolenza favorisce la deposizione del travertino sui materiali presenti nell’alveo e sulle sponde (muschi, legni, rocce, …). E’ un processo rapido per i tempi in cui normalmente si muovono i fenomeni geologici, lento invece dal punto di vista umano. L’effetto è di una patina che ricopre e “pietrifica” i muschi, i legni e le rocce. L’habitat Salamandra salamandra Austropotamobius pallipes italicus La deposizione del calcare sui substrati avviene in condizioni particolari per cui l’equilibrio chimico è fondamentale per non interrompere il deposito del travertino, ma soprattutto per garantire l’equilibrio dell’habitat del torrente. L’acqua deve essere pulita, non inquinata, altrimenti non è più idonea alla vita degli abitanti temporanei o permanenti. Gli abitanti del ruscello Gli invertebrati delle acque correnti sono animali che vivono almeno una parte della loro vita su substrati disponibili usando meccanismi di adattamento capaci di resistere alla corrente. < 1 mm MICROINVERTEBRATI Vengono divisi in base alla dimensione > 1 mm MACROINVERTEBRATI MICROINVERTEBRATI si tratta di organismi minuti al limite della visibilità ad occhio nudo (da alcuni centesimi di mm al alcuni mm) ma estremamente abbondanti su ogni substrato e tra vegetazione sommersa. Vi appartengono individui di svariati gruppi tassonomici:oligocheti, nematodi, crostacei cladoceri, copepodi,ostracodi. Macroinvertebrati si tratta di organismi molto diversificati ognuno dei quali svolge un ruolo nell’ ambito dell’ecosistema acquatico. Ne fanno parte i seguenti gruppi: insetti, crostacei,molluschi, oligocheti, irudinei, platelminti. Larve di: Efemerottero Libellula Tricottero Gammaride Larva di Plecottero Macroinvertebrati Ciclo di vita del Tricottero Macroinvertebrati La catena alimentare Macroinvertebrati Vi sono diversi fattori che influenzano la presenza di questi organismi quali: •VELOCITA’ CORRENTE •OSSIGENAZIONE •CARATTERISTICHE DEL SUBSTRATO •NUTRIENTI •PORTATA •DUREZZA •TEMPERATURA •CORRENTE si tratta di un fattore chiave in più: essa controlla almeno parzialmente numerosi parametri ambientali ( temperatura, ossigeno, tipo di substrato) •OSSIGENO si trova disciolto in acqua in quantità circa 30 volte minore che nell’aria. La solubilità diminuisce con l’ aumentare della temperatura, inoltre la turbolenza favorisce gli scambi aria/acqua. Macroinvertebrati ADATTAMENTO ALLA CORRENTE CORPO APPIATTITO UNCINI ADDOMINALI ASTUCCI Macroinvertebrati ADATTAMENTO DISPONIBILITA’ OSSIGENO SIFONI RESPIRATORI PELI IDROFUGHI TRACHEOBRANCHIE FOGLIFORMI Chiave di riconoscimento Bioindicatori Gli organismi che vivono in un corso d’acqua sono condizionati dalla qualità dell’acqua stessa, in particolare i macroinvertebrati che vivono sui fondali. Questi sono ottime “spie” delle condizioni ambientali e la struttura della comunità è strettamente correlata con il grado di inquinamento del corso d’acqua. •Plecotteri presenti più tutti gli altri gruppi ambiente non inquinato o non alterato •Efemerotteri e tricotteri presenti (assenti plecotteri) ambiente con deboli tracce di inquinamento •Gammaridi e asellidi presenti (assenza di A e B ) ambiente inquinato •Oligocheti e chironomidi presenti (assenza di A-B-C) ambiente fortemente inquinato Bioindicatori Per definire il giudizio di qualità si usa una tabella a 2 entrate nella quale si entra in orizzontale con il gruppo più sensibile che riesce a vivere in quelle acque e in verticale con la colonna il cui intervallo comprende il n° totale di specie ( o anche famiglie e generi) catturate. La congiungente individua un valore numerico che rappresenta il giudizio di qualità. Attenzione… Nel torrente vivono anche altri organismi sensibili alla qualità dell’acqua, in particolare anfibi: Larve di salamandre : - i ciuffetti branchiali servono a massimizzare gli scambi con l’ossigeno; - non vanno manipolate perché le zampette sono delicatissime! Rana di Lataste: - depone le uova in acque meno turbolente e fredde di quelle del torrente; - da adulta frequenta il sottobosco e le rive del torrente. …e pesci: Cobite Sanguinerola Ghiozzo Vairone