Adriano Favole
Noi, Europei. Riflessioni su pluralismo, convivenza e
razzismo
Introduzione al tema della VIII edizione di Pistoia Dialoghi sull’uomo (26 – 28 maggio 2017)
Incontro con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado
9 marzo 2017, ore 11 - Teatro Manzoni, Pistoia
Adriano Favole è Vice Direttore per la Ricerca presso il Dipartimento di Culture, Politica e
Società e insegna Antropologia culturale e Cultura e potere all’Università di Torino.
Ha insegnato presso le Università di Milano, Genova e Bologna e in Nuova Caledonia.
Ha viaggiato e compiuto ricerche a Futuna (Polinesia occidentale), in Nuova Caledonia, a
Vanuatu, in Australia e a La Rèunion (Oceano indiano). I suoi ambiti di ricerca principali
sono l’antropologia politica, l’antropologia del corpo e l’antropologia del patrimonio.
Collabora con La lettura del Corriere della Sera. È autore di: La palma del potere (Il
Segnalibro, 2000); Isole nella corrente (La ricerca folklorica, Grafo, 2007); Resti di
umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte (2003); Oceania. Isole di creatività culturale
(2010), La bussola dell’antropologo (2015) per Editori Laterza.
Sull’argomento
Esiste un popolo europeo? Esiste una cultura europea? Già nel 1935, all’epoca
dell’ascesa del regime nazista, Julien Huxley, un famoso naturalista, e Alfred Huddon, un
noto antropologo, si ponevano la questione in un libro pionieristico: Noi, Europei (Einaudi,
2002). L’obiettivo dei due autori era quello di mostrare l’inconsistenza di una teoria
biologica e razziale dell’identità europea. Non vi è alcuna “razza” europea, né ariana –
scrivevano Huxley e Huddon - i popoli europei sono biologicamente il frutto di incontri,
apporti stranieri, meticciato. E’ passato quasi un secolo, eppure, a proposito di razzismo
potremmo dire: “ecco, ci risiamo”. Nonostante che la genetica e l’antropologia abbiano
smontato ogni valore scientifico del concetto di “razza”, il razzismo torna a percorrere
l’Europa.
Esiste però una cultura europea? A volte le domande sono, semplicemente, mal poste. Se
per “cultura europea” intendiamo una “sostanza” comune, che sia di tipo biologico (la
razza, il dna) o di tipo culturale (una fede, un’ideologia), allora l’evidenza ci mostrerà che
non esiste nulla di tutto ciò. Dobbiamo perciò rassegnarci alla “fine” del progetto europeo,
all’idea che solo le comunità nazionali o forse quelle locali possano garantire un senso di
appartenenza?
L’intervento di Adriano Favole prenderà spunto da queste due domande per inoltrarsi
all’interno dei significati che gli antropologi attribuiscono alla nozione di “cultura”. A partire
da episodi e approfondimenti relativi alle sue ricerche nell’Oltremare europeo (Futuna e la
Nuova Caledonia nel Pacifico, La Réunion nell’Oceano indiano), la lezione proporrà una
visione plurale e aperta dell’idea di “cultura europea”. Cosa ci fanno oggi in Europa, con lo
statuto di cittadini europei, i Ma’hoi di Tahiti, I Kanak della Nuova Caledonia, i Mahorais
islamici della Mayotte? Come tenere insieme tutti questi popoli dell’oltremare e la stessa
varietà linguistica e storica degli europei che abitano il continente in una “cultura
europea”? In queste aree caratterizzate da lunghi periodi di convivenza interreligiosa e
pluralismo si possono trovare modelli per un'Europa continentale (di nuovo) spaventata
dalla diversità e percorsa da ideologie ipernazionaliste e anti-immigrazione?
Molto dipende dal modo in cui decidiamo di concepire e costruire ciò che chiamiamo
“cultura”. Si tratta di una “sostanza” o, al contrario, di una rete di relazioni? La cultura che
ci fabbrica è un patrimonio che ereditiamo dal passato oppure un progetto d’avvenire?
Erigere muri (come alcuni paesi europei stanno facendo) significa “recintare il nulla”,
“delimitare una rabbia crescente”: tagliando le possibilità di relazione recidiamo ogni
spazio per la creazione di un senso di appartenenza all’Europa forte e condiviso.
Consigli di lettura per approfondimento
Postfazione di Guido Barbujani di La macchia della razza, di Marco Aime (elèuthera,
2013).
Introduzione e capitolo 1 di Contro il razzismo, a cura di Marco Aime (Einaudi, 2016).
Articoli:

Di Adriano Favole: Integrazione, pubblicato da La Lettura - Corriere della Sera (31
dicembre 2016),

di Adriano Favole: Viaggi. Nelle ultraperiferie dell’Europa, alla ricerca di modelli di
convivenza, pubblicato da La Lettura - Corriere della Sera (14 agosto 2016).