LA FISICA E LE STELLE STEFANO SANDRELLI1 1 INAF, Osservatorio Astronomico di Brera, Public Outreach & Education office (POE), Italy 1. La fisica e le stelle è una unità didattica L'Osservatorio Astronomico di Brera sta conducendo una sperimentazione didattica costituita da 6 conferenze che fanno parte di un programma più vasto (Magie in cielo e in terra) proposto alle scuole della provincia di Milano e Lecco. Le sei conferenze costituiscono due moduli didattici: L'evoluzione stellare e La cosmologia moderna e la relatività. Ogni singola conferenza costituisce un'unità didattica a se stante. In questo modo ogni insegnante può scegliere di seguire con la propria classe una qualsiasi delle conferenze proposte indipendentemente una dall'altra. In relazione alle esigenze della programmazione svolta in classe, gli insegnanti coinvolti possono prevedere una discussione in classe degli argomenti trattati nel corso dell'incontro. Questo momento conclusivo dell'unità didattica è fortemente consigliato. In ogni caso, il personale dell'Osservatorio rimane a disposizione per qualsiasi forma di contatto. La sperimentazione si rivolge agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori con curricula standard e agli studenti del primo biennio delle scuole superiori sperimentali. Ogni conferenza che fa parte della sperimentazione si propone di presentare un settore di ricerca moderno, come per esempio l'astrofisica stellare, scomponendolo in pochi concetti chiave di fisica che gli studenti hanno già incontrato nel corso del loro percorso curriculare. La fisica e le stelle è la più sperimentata tra le conferenze proposte: nel corso dell'anno scolastico 2001-02, sono state coinvolte 10 classi di V Liceo Scientifico e di III Liceo Classico di Milano, per un totale di circa 250 studenti e di circa 15 professori di fisica e/o scienze. La durata di ciascun incontro è di circa 2-3 ore, secondo quanto concordato con gli insegnanti. Scopo della conferenza è stimolare i ragazzi a riconoscere quali sono le caratteristiche fondamentali delle stelle e sappiano richiamare e utilizzare quelle nozioni di fisica incontrate nel corso degli anni scolastici che sono necessarie per spiegare le caratteristiche delle stelle. 2. Prerequisiti e obiettivi di La fisica e le stelle Le conferenze sono precedute da un colloquio con gli insegnanti, che serve a chiarire quali nozioni sono in possesso degli alunni, quali nozioni devono essere esplicitamente richiamate nel corso della conferenza, quali altre devono essere svolte più ampiamente. In alcuni casi l'insegnante riprenderà la conferenza in classe, svolgendo alcuni aspetti marginalmente svolti nel corso della conferenza. Poiché le modalità di svolgimento sono discusse con gli insegnanti, la separazione fra prerequisiti e obiettivi è da considerarsi meno rigida di quanto non avvenga in una unità didattica curriculare. Per chiarezza, riportiamo di seguito i prerequisiti minimi. Prerequisiti di astronomia Prerequisiti di fisica Il Sole è luminoso Il concetto di forza Il Sole è colorato L'energia cinetica Il Sole è sferico L'energia potenziale gravitazionale Le stelle sono luminose Il principio di conservazione dell'energia Il Sole è una stella La legge di gravitazione universale La legge dei gas perfetti (pressione, temperatura, densità) Le cariche elettriche e la forza elettrostatica Lo spettro elettromagnetico Altri concetti di fisica elementare che spesso non sono inclusi nei prerequisiti perché nel corso della conferenza è comunque previsto il loro richiamo esplicito sono i seguenti: ! La forza di gravitazione è una forza di tipo centrale ! La legge di Stevino ! I meccanismi di trasporto del calore: irraggiamento, convezione, conduzione ! L'emissione di corpo nero e la legge di Wien ! Emissione e assorbimento della luce da parte di atomi L'obiettivo più importante (e perciò comune a tutte le conferenze della sperimentazione) è far apprendere come alcune nozioni imparate a scuola permettano di capire il funzionamento di corpi celesti. Di seguito riportiamo gli obiettivi disciplinari minimi. Osserviamo esplicitamente che gli obiettivi sono di tipo sapere e non di tipo saper fare: per quest'ultimi occorre una esercitazione per la quale una conferenza fuori sede non è opportuna né per i tempi né per le strutture a disposizione. Inoltre ci riferiremo ai soli obiettivi per quanto riguarda l'astronomia, perché per quanto riguarda la fisica l'obiettivo è di mostrare l'utilizzo di saperi già noti. Obiettivi (sapere): ! Sfericità di corpi celesti come conseguenza della forma della legge di gravitazione ! Il significato di equilibrio per una stella ! La relazione fra temperatura e colore in un corpo nero ! Le reazioni nucleari come sorgente necessaria per spiegare l'età di una stella 3. Metodo didattico e strumenti utilizzati La conferenza è realizzata in Power Point, sfruttando metodi di animazione e di proiezione digitale di immagini. Gran parte delle immagini e degli schemi sono prodotti dall'Osservatorio di Brera. Nel corso dell'attività si cerca di evitare una comunicazione frontale, dall'esperto all'inesperto, privilegiando invece un approccio fortemente induttivo e circolare, basato sul metodo del problem solving. Sulla base dei prerequisiti, i ragazzi sono spinti a formulare loro stessi i problemi e, induttivamente, a trovarne la soluzione, con un elevato livello di interattività. La durata di un incontro di questo tipo è di circa 2 ore - 2 ore e mezzo. L'interattività garantisce un notevole livello di attenzione, anche grazie ai filmati e alle animazioni. 4. Struttura dell'attività 1. La conferenza inizia con la domanda che cosa è una stella? Dopo discussione, segue la lettura della definizione di stella su un dizionario: Stella: corpo celeste costituito da gas caldo tenuto insieme dalla gravità, che emette luce propria; il Sole è una tipica stella. [Devoto-Oli, 1987]. Gli studenti individuano le parole che nascondono un significato fisico: gas (che tipo di gas?); caldo (che significa caldo?); tenuto insieme (in che modo?); gravità (che cosa è la gravità? E come la gravità tiene insieme le cose?); emette (in che modo?); luce (che cosa è la luce?). 2. Gli studenti sono invitati a ricordare le caratteristiche del Sole: è un corpo luminoso, è giallo (arancione), è sferico. Il relatore esprime le grandezze solari in termini quantitativi. 3. Basandosi sulla stima dell'età della Terra, gli studenti pongono un limite minimo all'età del Sole, nell'assunzione che la Terra non sia più vecchia del Sole. 4. Gli studenti generalizzano a tutte le stelle le caratteristiche del Sole, nell'assunzione che il Sole sia una tipica stella. La parte di fenomenologia è terminata. Inizia la ricerca dei motivi: perché le stelle sono sferiche, perché sono colorate, perché sono luminose, perché si consumano così lentamente. 5. Si riconosce che la sfericità è una caratteristica comune di molti oggetti celesti: la Terra, la Luna, i pianeti, le stelle, gli ammassi globulari. Si riconosce che la sfericità dei corpi celesti è legata al fatto che la forza gravitazionale è una forza di tipo centrale (l'intensità della forza non dipende dalla direzione, ma solo dalla distanza fra i corpi interagenti. Vedi §5). 6. Ricordando la definizione di stella, si assume che le stelle siano fatte di gas, ricordando che si tratta di una assunzione da verificare. Si ricorda la legge del gas perfetto e alcune proprietà dei gas: l'energia cinetica, la pressione, la temperatura, l'equazione di stato di un gas. Tenendo conto che le molecole si attraggono una con l'altra per effetto gravitazionale, si introduce l'energia gravitazionale di una stella. L'assunzione verrà verificata successivamente (vedi punto 8). 7. Per capire l'origine dell'equilibrio di una stella, si paragona l'atmosfera terrestre agli strati di gas che compongono il Sole e, infine, agli strati di acqua che si dispongono in una vasca da bagno. Si ricorda la legge di Stevino per il calcolo della pressione in un liquido a una certa profondità. Si mostra come attraverso la legge di Stevino si possa descrivere la differenza di pressione a due diverse profondità in funzione della densità del liquido, della differenza di profondità e della accelerazione gravitazionale. Questa equazione, che abbiamo espresso con differenze finite, è l'analogo integrale dell'equazione che esprime il principio dell'equilibrio idrostatico di una stella. Si fa ricavare l'espressione generale dell'accelerazione gravitazionale utilizzando la legge di gravità. 8 Il colore delle stelle: ricordando la definizione di stella, si spinge i ragazzi a pensare a una sorgente di luce: le lampadine a filamento hanno tutte lo stesso colore? E un ferro arroventato? Si introduce il corpo nero e la connessione fra temperatura e colore. Si introducono discorsivamente elementi di spettroscopia: l'emissione della luce da parte di atomi, l'assorbimento della luce da parte di atomi. Confrontando spettri atomici di gas in emissione e in assorbimento e spettri stellari, si riconosce che una stella è costituita da gas "caldo" che emette e assorbe luce. 9. A che cosa è dovuta la luminosità del Sole? Il problema è posto in questi termini: il Sole ha una energia cinetica, data dall'energia cinetica delle particelle che lo compongono. Possiamo associare al Sole anche un'energia gravitazionale, dovuta all'interazione gravitazionale di tutte le particelle. Il Sole è luminoso, dunque emette una certa quantità di energia nello spazio. A spese di chi? Dell'energia cinetica? Dell'energia potenziale? Che cosa accadrebbe se fosse così? Si introduce il legame tra energia potenziale e energia cinetica in un corpo all'equilibrio (Teorema del Viriale) e si mostra che, se così fosse, il Sole si sarebbe spento in poche decine di milioni di anni. 10. Si chiede allora di trovare una risposta alternativa: si introducono le reazioni nucleari. Ci si limita ad alcune considerazioni: com'è possibile che due nuclei atomici si fondano uno con l'altro se, essendo carichi elettricamente, si respingono? Cosa succede quando la loro distanza tende a zero? Ricordando il legame tra temperatura e velocità media in un gas, si deduce la necessità che queste reazioni avvengano a temperature molto elevate, dunque nelle zone più interne del Sole. Si introduce il concetto di differenza di massa e dell'emissione di energia nelle reazioni nucleari. 11. Una volta compreso che le reazioni nucleari avvengono all'interno di una stella, i ragazzi sono invitati a elencare le modalità che conoscono per il trasporto dell'energia e le condizioni in cui queste modalità si possono realizzare. I ragazzi sono spinti a fare esempi tratti dalla vita reale. 12 In modo discorsivo, utilizzando il diagramma temperatura - luminosità, si descrive l'evoluzione in colore e luminosità di una stella come il sole e di una stella di 25 masse solari, mettendo in relazione le varie fasi evolutive con le reazioni nucleari che producono la maggior parte dell'energia della stella in quella fase. 13. Conclusione. È la cosa più divertente: si mostrano ai ragazzi immagini di nebulose planetarie dalla forme più insensate. E si chiede che cosa c'è di diverso in queste stelle rispetto a una stella come il Sole. 5. Osservazioni e suggerimenti didattici ! Buona parte dei ragazzi non sa che le stelle hanno un colore: quasi tutti rispondono che le stelle sono bianche. Negando questa risposta e proponendo di pensarci meglio, si ottengono come risposte più frequenti: a) alcune stelle sono rosse (le Giganti Rosse) b) le Nane Bianche sono bianche. A una breve discussione segue la visione di immagini dallo spazio di ammassi globulari, in cui sono evidenti stelle di molti colori. Oppure delle stelle della costellazione di Orione, fra le quali stelle blu e stelle rosse. Solo a questo punto si è in grado di concludere che le stelle sono colorate e che il Sole è un caso particolare. ! In genere i ragazzi accettano acriticamente il fatto che le stelle siano sferiche. Mostrando loro immagini del cielo con stelle puntiformi e di seguito immagini di corone stellari o di fotosfere stellari (HST), in genere non si mostrano sorpresi nell'accettare che oggetti puntiformi siano, in realtà, sfere. Come se la sfera (o il cerchio) fosse la forma naturale e intrinseca di un punto. ! Un numero notevole di ragazzi, ma anche diversi insegnanti, rispondono che molti corpi sono sferici perché ruotano. E questo nonostante che, a domanda diretta, i ragazzi sappiano che la Terra è schiacciata ai poli a causa della rotazione. ! Non è ovvio capire perché la gravità "costruisce" oggetti a simmetria sferica. In genere si ricorre a un'analogia (Ceccarelli, 1969). Supponiamo di distribuire banconote da 50 euro in una piazza gremita di persone. A seconda del modo con il quale distribuiamo banconote, la fila che si forma assume un forma diversa. Se, rimanendo immobili, consegniamo una banconota soltanto a chi si presenta di fronte a noi, si forma una fila approssimativamente lineare, nella direzione lungo la quale avviene la distribuzione. Supponiamo invece di distribuire le banconote in modo del tutto diverso: dopo aver distribuito la prima, invece di rimanere immobili, ruotiamo in senso orario di qualche grado. A questo punto distribuiamo la seconda banconota e ripetiamo nello stesso verso la rotazione di qualche grado. E così via. In un caso come questo, quindi, le banconote non sono distribuite secondo una direzione privilegiata, ma lungo molte direzioni equivalenti, come se si trattasse dei raggi di una ruota. Dunque la fila che si forma intorno al "centro di attrazione" e che rende minimo il tempo di attesa è di tipo circolare. In modo analogo, una sorgente gravitazionale "non distingue" la direzione lungo la quale attrae le particelle di gas, che si dispongono intorno ad essa secondo una simmetria sferica. È bene sottolineare che si tratta di un'analogia, non di una spiegazione fisica. ! I ragazzi confondono facilmente la sorgente del colore delle cose quotidiane con la sorgente del colore delle stelle. Bibliografia - ISTAT, Università e lavoro, statistiche per orientarsi, dicembre 2001: www.istat.it/Anumital/unilav01/unla1201.pdf - Cellerino, S., Dallari, D., Gandini, R., Guerrini, M., Pancaldi, M. G., Pizzirani; Daniel, M., Durigon, P., Fava, R., Giordano, E., Martinelli, E., Maschio, S., Masetto, L., Sasso, M.; Cibinetto, L., Mari, G., Somenzi, M.; Casellati, A., Lazzaro, G., Mistrello, G.; Benacchio, L., Turricchia, A.; Zini, G., Cielo! - Un percorso di astronomia e fisica per la nuova scuola dell'obbligo, Revisione 1.2, febbraio 2002. L'edizione più recente di Cielo! si può trovare al sito: www.polare.it - Amaldi, U.: La fisica per i licei scientifici, volume III, Zanichelli, 1999 - Devoto, G., Oli, G.C., Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, 1987 (prima ediz.) - Castellani, V.: Astrofisica stellare, Zanichelli, 1985 (prima edizione) - Ceccarelli, M. Una betulla per la Pio - appunti per insegnare la fisica (o per tentare di dimenticarla), Zanichelli, 1969