RICERCA DI Pneumocystis jirovecii: REAL

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RICERCA DI Pneumocystis jirovecii:
REAL TIME PCR
VS
IMMUNOFLUORESCENZA
G. Masciarelli 1, G. Capelli 1, A. Amici 1, M. Di Franco 1, A. Braccioforte 1, A. De Nicolò 1, M. Matteucci 1, G. Testa 1, V. Sambri
U.O. MICROBIOLOGIA
Pievesestina
1
1 U.O. Microbiologia, Centro Servizi Laboratorio Unico AUSL della Romagna, P.le Liberazione 60, Pievesestina di Cesena, 47522 (FC)
INTRODUZIONE E SCOPO
Pneumocystis jirovecii, precedentemente noto come P. carinii, è un fungo patogeno opportunista nell'uomo. Seppur non in grado di determinare infezioni gravi
nell'ospite immunocompetente, esso risulta essere responsabile di una grave forma di polmonite interstiziale (PCP) nei pazienti con deficit dell'immunità cellulo-mediata.
La ricerca convenzionale di Pneumocystis jirovecii è basata sulla dimostrazione microscopica in immunofluorescenza diretta o DFA (tecnica ad oggi riconosciuta come
gold-standard), di cisti e trofozoiti in campioni delle basse vie respiratorie. Tuttavia, la continua evoluzione delle metodiche molecolari basate sulla PCR real-time ha
portato ad un aumento della sensibilità rispetto alle tecniche convenzionali. Alla luce di quanto esposto, questo studio ha lo scopo di comparare i risultati ottenuti
utilizzando una PCR real-time con quelli ottenuti attraverso l'immunofluorescenza diretta, al fine di proporre un ipotetico iter diagnostico basato sull'integrazione delle
due metodiche.
MATERIALI E METODI
Nel periodo compreso tra Marzo 2015 e Agosto 2016 sono stati analizzati 164 campioni di liquidi di
lavaggio bronchiale e bronchioloalveolare provenienti da pazienti immunocompromessi. In prima
analisi è stata utilizzata la tecnica dell'immunofluorescenza diretta (MERIFLUOR PneumocystisMERIDIAN), successivamente è stato utilizzato l'approccio in biologia molecolare attraverso l'utilizzo
del Kit RealCycler PJIR (PROGENIE MOLECULAR).
RISULTATI
MERIFLUOR
Real-Time PCR (PROGENIE MOLECULAR): 51 positivi (31%); 113 negativi (69%)
DFA (MERIFLUOR Pneumocystis- MERIDIAN): 19 positivi (11%); 145 negativi (89%)
Tutti i campioni risultati positivi in DFA (11%) sono risultati positivi anche in Real-Time PCR.
PROGENIE
0%
10%
20%
30%
40%
POSITIVI
50%
60%
70%
80%
90%
100%
NEGATIVI
CONCLUSIONI
Come atteso, l'analisi in biologia molecolare ha mostrato una più elevata sensibilità; infatti, la metodica eseguita in Real-Time PCR ha identificato un numero di positivi
maggiore del 20% rispetto all'immunofluorescenza diretta.
Tenuto conto che il valore predittivo negativo delle tecniche di biologia molecolare risulta molto più elevato rispetto all'immunofluorescenza, può essere giustificato
pensare di proporre un iter diagnostico che preveda, in prima analisi uno screening dei campioni in biologia molecolare, in modo da escludere i veri negativi e
successivamente, sui campioni positivi, effettuare l'analisi in immunofluorescenza diretta. Ciò permetterebbe la stesura di un referto più completo che tenga conto di
entrambi risultati al fine di fornire al clinico informazioni più complete per una migliore gestione del paziente.
XLV CONGRESSO NAZIONALE AMCLI
6-9 Novembre Rimini
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