Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Dinamica III P.A. Tipler, "Invito alla Fisica", volume 1, Zanichelli 2001, § 5.2, 5.3, 6.5 A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 71 Equilibrio statico di un corpo esteso La statica è quella parte della dinamica in cui essendo le forze tra di loro in equilibrio non c’è variazione di moto e in particolare un sistema in quiete rimane tale. Se una particella è in equilibrio statico, cioè se è ferma e resta ferma, la forza risultante che agisce su di essa deve essere nulla. Nel caso di un corpo esteso, per esempio una bacchetta, la condizione che la forza risultante sia nulla è ancora necessaria, ma non è sufficiente, perché il corpo può ruotare anche se non c’è nessuna forza risultante che agisce su di esso. F1 F1 F2 F2 (a) Le due forze F1 e F2 sono uguali ed opposte, ma la bacchetta non è in equilibrio statico, perché queste forze tendono a farla ruotare in senso orario. A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini (b) In questo caso, le due forze hanno la stessa retta d’azione e quindi non provocano la rotazione della bacchetta. Fisica dei Materiali 72 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Equilibrio statico di un corpo esteso Per i corpi estesi, oltre al modulo e alla direzione orientata della forza, è quindi importante anche il punto di applicazione. Esempio: Per aprire una pesante porta si spinge in un punto il più lontano possibile dai cardini. Nessuna forza, per quanto intensa, riuscirà ad aprirla se esercitata in un punto appartenente alla retta passante per i cardini. F A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 73 Momento di una forza La grandezza che misura l’efficacia di una forza nel produrre la rotazione è chiamata momento della forza M. Il momento di una forza può essere orario oppure antiorario, a seconda del senso di rotazione che tende a produrre: in tal caso viene considerato rispettivamente negativo (rotazione oraria) o positivo (rotazione antioraria). Nell’esempio illustrato in figura, il momento della forza F è dato da: M = F R = (Fsinθ )R = F(Rsinθ ) = FL F O F θ F// R θ Rsinθ = L Retta di applicazione della forza A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini R è la distanza tra il punto di applicazione della forza e il punto O, in cui la sbarra è fissata. L è il braccio della forza. Il momento è dato dal prodotto della forza per il braccio. Fisica dei Materiali 74 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Condizioni per l’equilibrio “Perché un corpo sia in equilibrio statico, il momento risultante in senso orario delle forze, calcolato rispetto ad un punto qualsiasi, deve essere uguale al momento risultante in senso antiorario calcolato rispetto allo stesso punto.” Se chiamiamo positivi i momenti di forza in senso antiorario e negativi quelli in senso orario, questa condizione equivale a dire che la somma algebrica dei momenti di forza rispetto a un punto qualsiasi deve essere nulla. ∑F = 0 ∑M = 0 CONDIZIONI PER L’EQUILIBRIO STATICO DI UN CORPO ESTESO A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 75 Centro di gravità I pesi Pi di tutte le particelle che costituiscono un corpo possono essere sostituiti con il peso totale P del corpo, applicato nel centro di gravità, che è il punto rispetto al quale il momento risultante delle forze Pi è nullo. P = ∑i Pi Il centro di gravità di un corpo si può determinare sospendendolo ad un perno in punti diversi e tracciando la retta verticale passante per il perno. perno A B Supporto alla didattica - C.Paolini C B A C A.A. 2003-2004 Centro di gravità C Fisica dei Materiali B A 76 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Equilibrio stabile L’equilibrio di un corpo può essere di tre tipi: stabile, instabile o indifferente. L’equilibrio stabile si ha se le forze o i momenti di forza risultanti che insorgono a causa di un piccolo spostamento del corpo spingono il corpo indietro verso la sua posizione di equilibrio. P Centro di gravità P A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 77 Equilibrio instabile L’equilibrio instabile si ha se le forze o i momenti di forza risultanti che insorgono a causa di un piccolo spostamento del corpo spingono il corpo lontano dalla sua posizione iniziale. A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 78 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Equilibrio indifferente L’equilibrio indifferente si ha quando, in seguito ad un piccolo spostamento del corpo, non vi sono forze o momenti di forza risultanti che tendano a riportarlo verso la sua posizione iniziale o ad allontanarlo da essa. Se si ruota leggermente il cilindro, esso è di nuovo in equilibrio. A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 79 Stabilità e centro di gravità (a) (b) (c) La stabilità dell’equilibrio è relativa. Se la bacchetta in (a) viene ruotata poco, come in (b), essa ritorna nella sua posizione di equilibrio iniziale, purché la proiezione verticale del centro di gravità si trovi entro la base di appoggio. Se la rotazione è maggiore, come in (c), la proiezione verticale del centro di gravità è al di fuori della base d’appoggio e la bacchetta cade. A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 80 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Macchine semplici Una macchina semplice è un dispositivo che ha lo scopo di trasformare una piccola forza in entrata in una grande forza in uscita, facendo sì che lo spostamento del punto di applicazione della forza in entrata sia molto maggiore di quello della forza in uscita. Esempi di macchine semplici sono le leve, i piani inclinati e i sistemi di carrucole. Il vantaggio A di una macchina semplice è definito come il rapporto tra la forza in uscita e la forza in entrata. A= A.A. 2003-2004 forza in uscita forza in entrata Fisica dei Materiali 81 Leve Le leve sono un tipico esempio di macchine semplici, utilizzate per tagliare, per sollevare, per spostare con la minore fatica possibile. L’equilibrio si ottiene quando Potenza (P) x Braccio della Potenza (a) = = Resistenza (R) x Braccio della Resistenza (b) che equivale alla condizione: Momento della Potenza = Momento della Resistenza Col termine potenza intendiamo la forza in entrata, col termine resistenza intendiamo la forza in uscita. Il braccio è la distanza tra il punto di applicazione della potenza (o della resistenza) e un punto detto fulcro. Col termine momento (che ritroveremo più avanti) intendiamo il prodotto forza x braccio. Una leva ha vantaggio > 1 quando R > P. Le leve possono essere classificate in tre tipi: ¾le leve di 1° genere ¾le leve di 2° genere ¾le leve di 3° genere A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 82 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Leve di primo genere Le leve sono di 1° genere quando il fulcro (F) si trova tra il braccio (a) della potenza (P) e il braccio (b) di resistenza (R). Le leve di 1° genere sono dette interfulcrate. Esse possono essere: • vantaggiose • svantaggiose • indifferenti A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 83 Leve di primo genere Fulcro Esempi di leva di 1° genere sono la bilancia, l’altalena e le pinze. Potenza Resistenza A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 84 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Primo genere: vantaggiose Le leve sono vantaggiose quando la P è minore di R perchè il braccio della potenza è maggiore del braccio della resistenza. a b P R F A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 85 Primo genere: svantaggiose Le leve sono svantaggiose quando la P è maggiore di R perchè il braccio della potenza è minore del braccio della resistenza. a P b R F A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 86 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Primo genere: indifferenti Le leve sono indifferenti quando la P è uguale ad R perchè il braccio della potenza è uguale al braccio della resistenza. a b P R F A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 87 Leve di secondo genere z A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini z Hanno il fulcro all’estremità. Hanno la resistenza fra il fulcro e la potenza. z Sono sempre vantaggiose. z a > b quindi P < R. Fisica dei Materiali 88 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Leve di secondo genere z z Hanno la resistenza fra il fulcro e la potenza. Esempi: lo schiaccianoci, la carriola, il piede. b a P R F A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 89 Leve di terzo genere z Queste leve sono sempre svantaggiose, ma sono molto usate perché permettono di afferrare e manipolare con precisione oggetti anche molto piccoli. z Hanno la potenza fra il fulcro e la resistenza. z Esempi: gli aghi, la canna da pesca, il braccio, le molle per il camino, le pinze per il ghiaccio... A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 90 Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Leve di terzo genere Le leve di terzo genere sono svantaggiose perché il braccio della potenza è minore del braccio della resistenza ed il fulcro è ad una estremità. P > R perché a < b a b F R P A.A. 2003-2004 Fisica dei Materiali 91 Cunei Sono macchine semplici costituite da un solido rigido limitato da due facce piane (fianchi), che formano un angolo diedro molto piccolo, e da una terza (testa) che chiude il diedro. Con il cuneo si esercitano forze rilevanti su due parti di un corpo per separarle, applicando sulla testa di esso, perpendicolarmente, una forza (potenza) P. Quest’ultima può essere decomposta secondo le due direzioni perpendicolari ai fianchi. R B D C P G R I triangoli DFE e ABC sono simili, quindi: F E R AC = P BC A All’equilibrio, ovvero nella condizione in cui il cuneo non progredisce né viene espulso, è necessario e sufficiente che LA POTENZA STIA ALLA RESISTENZA COME LA LUNGHEZZA DELLA TESTA STA A QUELLA DEL FIANCO. Quindi per equilibrare una rilevante resistenza con una piccola potenza è necessario usare un cuneo con testa molto piccola in confronto al fianco (ad esempio la lama di un coltello). A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 92 ESERCIZIO Fisica dei Materiali A.A. 2003-3004 Un esempio di macchina semplice Determinare la massa m che equilibri M. b a = raggio interno = 1 cm b = raggio esterno = 6 cm M = 12 kg a Resistenza: R = M · g = 117.6 N M m A.A. 2003-2004 Rispetto al fulcro (il centro della ruota), il momento della forza resistente è: MR = R · a = M · g · a = 1.176 N · m Rispetto al fulcro, il momento della potenza è: MP = F · b Nelle condizioni di equilibrio: MP = MR , quindi: F = R · (a/b) = 19.6 N F = mg, quindi m = 2 kg. Fisica dei Materiali 93 N.B. Il concetto di lavoro viene introdotto e spiegato nella dispensa successiva. A.A. 2003-2004 Supporto alla didattica - C.Paolini Fisica dei Materiali 94