VII_MAXWELL SEGNI E MEMORIA
Un murales per il Cinquantesimo
Tra le diverse iniziative che si stanno organizzando per il 50°, alcune in particolare vogliono coinvolgere gli
studenti, per renderli protagonisti di un evento che non è solo ricordo nostalgico, ma progetto per il futuro,
per il loro futuro.
Una di queste attività è il concorso per la realizzazione di un murales, dal titolo “VII_MAXWELL SEGNI E
MEMORIA”, promosso dalle docenti di disegno.
Chiediamo alla collega Magrini di illustrarci il concorso.
Perché è stato proposto questo titolo?
Molti alunni, e non solo, non conoscono la storia di questo istituto.
In questa occasione ci sembrava interessante mettere in evidenza i diversi passaggi che il Maxwell ha fatto
prima di diventare quello che è oggi.
Luogo dove i ragazzi passano molto tempo della loro giornata e che è fondamentale per la formazione e la
crescita in un passaggio da adolescenti in uomini.
Perché tra le tante forme espressive si è scelta la formula “murales”
Il fenomeno del writing nasce negli anni ‘70 nelle grandi metropoli americane e specialmente nei ghetti
newyorkesi, un movimento giovanile che con i graffiti esprime il rifiuto ad un sistema che li esclude dalla
società del benessere. Gli interventi, sempre nell’illegalità, venivano fatti in luoghi della città periferica
rappropriandosi sia dello spazio di vita che dello spazio di espressione.
Questa forma di comunicazione che spazia tra un linguaggio artistico e la volontà di imprimere la propria
firma o “tag” nella loro città è sentita molto dai ragazzi, che con questa manipolazione, in qualche modo,
cercano di appropriarsi di spazi sempre più anonimi ed estranianti.
Con il passare del tempo gli esponenti più in vista sono entrati nella scena artistica internazionale,
collegandosi per certi aspetti al neoespressionismo e alla transavanguardia europea.
Nella nostra scuola fino a poco tempo fa c’era la tradizione di far eseguire, agli studenti interessati, un
murale durante la festa di fine anno; c’è ancora adesso l’usanza di accontentare quelle classi che vogliono
eseguire un lavoro particolare nella propria aula; con questo evento ci sembrava interessante rimettere in
piedi questa abitudine.
In una scuola tecnica come la nostra, ci sono ragazzi con capacità creative ed espressive?
Nella nostra scuola sono moltissimi i ragazzi con alte capacità grafiche e grandi sensibilità artistiche che
potrebbero affrontare il tema,se gli si da la possibilità.
Noi insegnanti di disegno abbiamo, negli anni scorsi, lavorato spesso per portare alla luce questa loro
espressione artistica latente.
L’ultimo lavoro cui molti studenti hanno partecipato è stato un progetto per la riqualificazione degli arredi
in cemento nei giardini di fronte alla scuola proposto dall’associazione AiCher.
Quali saranno le diverse fasi del concorso?
Gli studenti, singolarmente o in gruppo, devono presentare un piccolo progetto su l’idea che vogliono
realizzare entro il 30 marzo.
Il progetto deve rendere l’immagine che si vuole realizzare sulla parete esterna dell’Aula Magna (di fronte
agli aerei).
Una commissione composta dagli insegnati di disegno prenderà visione dei lavori.
Sarà possibile far eseguire il murale a uno o a più vincitori in base ai lavori pervenuti.
Gli alunni nel momento della realizzazione potrebbero essere affiancati da un esperto esterno in
collaborazione con l’associazione giovanile City Art, con cui abbiamo già realizzato un video.