CENNI STORICI sulla CASAFORTE DI S

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INDICE
INTRODUZIONE
1. ESTRATTI PLANIMETRICI
2. PROCESSO DI ANAMNESI
Cenni storici sulla Casaforte di S. Didero
Analisi sinottica
Stato attuale con tipologie costruttive
Considerazioni sullo stato di conservazione dell’insieme architettonico
3. L’IPOTESI PROGETTUALE
Premessa ed impostazione generale
Le funzioni essenziali e proposta di riutilizzo
4. OPERE E FORNITURE - QUADRO ECONOMICO
Individuazione dei lavori e delle forniture
Quadro generale di spesa
5. ALLEGATI
Verbale della conferenza dei servizi di approvazione del progetto definitivo
1
INTRODUZIONE
IL
PROGETTO
ESECUTIVO
SI
ARTICOLA
SECONDO
UN
LOGICO
APPROCCIO
CONSEQUENZIALE ATTRAVERSO UN BREVE PROCESSO DI ANAMNESI CONTENENTE
UN’ANALISI
STORICA,
LE
CONSIDERAZIONI
RELATIVE
ALLE
TIPOLOGIE
ARCHITETTONICHE, ALLO STATO DI CONSERVAZIONE E AD UNA DOCUMENTAZIONE
FOTOGRAFICA ARRICCHITA DA UNA SCHEDATURA DI RILIEVO DEL DEGRADO.
CIÒ
PREMESSO ED ACQUISITO SI È PROCEDUTO ALLA ELABORAZIONE DELL’IPOTESI
PROGETTUALE CHE HA, COME OBBIETTIVO GUIDA, QUELLO DI RECUPERARE IL
COMPLESSO EDILIZIO DENOMINATO
“CASAFORTE”
AD UNA FUNZIONE PRIVATA-
PUBBLICA DESTINANDOLO A SEDE DI ATTIVITÀ RICETTIVE LASCIANDO ALCUNI LOCALI IN
USO ALLA COMUNITÀ MONTANA ED AL COMUNE DI S. DIDERO.
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1. ESTRATTI PLANIMETRICI
3
ESTRATTO DI PIANO REGOLATORE GENERALE
SCALA 1:500
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ESTRATTO DI MAPPA CATASTALE FOGLIO N.° 5
SCALA 1:500
5
2. PROCESSO DI ANAMNESI
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CENNI STORICI SULLA CASAFORTE DI SAN DIDERO
PREMESSA
Le torri e i castelli conservati nell’area alpina sono un segno ad alta visibilità delle
forme di dominio imposte sul territorio. Le fortificazioni non si possono considerare
un episodio architettonico isolato, ma devono essere sempre riconosciute come parti
di un sistema territoriale di dominio.
Le tracce degli antichi insediamenti rimangono una grande potenzialità per la
valorizzazione del territorio, offrendo nuove prospettive non soltano per la ricerca
storica, ma anche per il recupero dei beni culturali, inseriti in progettati percorsi di
visita. Già nel 1925 Edoardo Barraja evocava un paesaggio “tutto irto di rovine di
torri smozzicate, di mura dirute e abbandonate che coronano i poggi, aggiungendo il
fascino della loro vecchiezza all’incanto indescrivibile della montagna e della valle”1
Lungo il corso della Dora si colloca la maggiore concentrazione di fortificazioni
delfinali sul versante Italiano delle Alpi. E’ possibile delineare i primi risultati
comparativi sulle ricerche condotte per questo nucleo di castelli alpini. Le fonti scritte
hanno documentato una serie di ambienti e di servizi collocati all’interno delle mura
caratteristici della funzione polivalente del castello in questi secoli. Nelle descrizioni
sono in genere presenti sale destinate alla residenza, dotate di focolare, cisterne,
latrine, magazzini, stalle per il ricovero degli animali.
SAN DIDERO
Grazioso centro addossato al versante settentrionale della bassa Valle di Susa,
edificato in luogo montuoso a 416 mt. sul mare, sulla sinistra della Dora Riparia è
1
E.BARRAJA, 1925, Torri, ricetti e castelli in Valle Susa, in “Rivista turistica semestrale della ‘Pro Piemonte’,5-I
7
citato per la prima volta in un documento del 1065 tra i beni sotto la dipendenza della
prevostura di Oulx.
San Didero, come altre terre della media Valle di Susa fu Signoria dei Bertrandi, poi
dei Roero e quindi dei Grosso.
Al centro dell’antico borgo, che conserva tutt’ora caratteristici esempi di architettura
medioevale si erge la Casaforte che fu dei Signori del luogo. Secondo alcuni si
tratterebbe di un “castrum” anche se tale termine mai compare nei documenti ufficiali
quali l’atto rogato nel 1425: “in Sancto Diderio ante dominum fortem nobilis
Francesquini Rotorii”.
Il cuore dalla struttura fortificata è un massiccio torrione quadrato circondato da un
alto muro merlato che costeggia la suggestiva strada principale, ancora pavimentata
in pietra. La torre come molte altre della valle, termina con un merlatura ed
internamente era suddivisa in più piani da impalcature in legno. Una serie di scalette
interne mette in comunicazione i vari piani: generalmente il primo fungeva da cucina,
il secondo da abitazione del Signore ed al terzo alloggiavano i pochi soldati della
guardia. Sulla via si apre un portone carraio attraverso il quale si accede all’ampio
cortile dell’edificio da dove è possibile vedere la “lobia” (ballatoio in legno) che
permette l’accesso della torre ai cammini di ronda sul ciglio interno del muro di cinta,
ed alcune feritoie aperte nei merli.
BIBLIOGRAFIA
C. TOSCO, 2003, Architetture del Medioevo in Piemonte, Torino.
Materiale pervenutoci dal Comune di S.Didero.
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ANALISI SINOTTICA
Il complesso architettonico della Casaforte di S. Didero, localizzato all’interno
dell’abitato del comune stesso ed individuato dal P.R.G.C. all’interno della
perimetrzione del centro abitato, viene valutato dallo strumento urbanistico come un
manufatto di valore documentario, vincolato ai sensi del Dec. Lgs. 490/1999 come
testimonianza storica circondato da una cortina muraria da mantenere nella sua
integrità posizionale e strutturale. Il complesso è costituito da un’insieme edilizio a
corte chiusa delimitato sui lati da altri fabbricati addossati alla cortina muraria
confinante con la strada di accesso al paese denominata via Abegg.
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Il fabbricato in esame, ubicato sul lato nord dell’area risulta composto da una torre
medioevale di pianta rettangolare che svetta tra i tetti in lose che ricoprono il
ballatoio e le stanze adiacenti alla torre. La torre raggiunge i quattro piani fuori terra
mentre, le zone adiacenti ad essa fuoriescono da terra per due piani. L’inserimento
delle stanze adiacenti la torre e il ballatoio in legno è sicuramente successivo alla
costruzione della torre, questi infatti si differenziano dal punto di vista tipologico
degli orizzontamenti e delle murature.
PLANIMETRIA GENERALE
Dimensionalmente il manufatto oggetto dell’intervento risulta così caratterizzato:
SUPERFICIE UTILE…………………….MQ. 466
SUPERFICIE CORTE…...…………..MQ. 225
SUPERFICIE COPERTA………………..MQ. 253
VOLUME…………………………....MC. 1.580
SUPERFICIE CANTINE in permuta……MQ. 70
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STATO ATTUALE CON TIPOLOGIE COSTRUTTIVE:
Attualmente l’edificio risulta inutilizzato ed in balia del tempo. Una mancata
manutenzione ordinaria ha fatto si che il complesso risulti essere in mediocri
condizioni.
VOLTE-ORIZZONTAMENTI:
Gran parte degli ambienti sono costituiti da volte intonacate, due stanze sono invece
costituite da solai lignei. La struttura muraria degli scantinati è costituita da muratura
di pietra informe legata con malta.
Le tipologie ricorrenti sono costituite da:
VOLTE A PADIGLIONE INTONACATE
VOLTE A BOTTE COSTITUITE DA PIETRE INFORMI
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SOLAIO PIANO CONTROSOFFITTATO IN CANNICCIO
SOLAIO CON CASSETTONATO LIGNEO A VISTA
ELEMENTI DI DISTRIBUZIONE VERTICALE:
Considerando la distribuzione planimetrica dell’insieme architettonico si riscontra
che il collegamento a livelli superiori avviene mediante una scala in muratura mista
con pedate in pietra. In realtà i vani scala sono due. Al primo si accede dal lato est
dell’edificio, il secondo parte dal piano primo ed è inserito nella muratura della torre
ubicata a ovest rispetto l’intero complesso.
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STRUTTURE E MANTI DI COPERTURA:
La tipologia delle coperture è costituita da elementi strutturali costituenti la grossa e
la piccola orditura in legno del tipo alla piemontese. Il manto di copertura è in lastre
di pietra denominate “lose”.
PARTICOLARE DELL’ORDITURA DEL TETTO DELLA TORRE
PARTICOLARE DELLA COPERTUTA DEL FABBRICATO
SERRAMENTI; FINESTRE E BALCONI:
I serramenti presenti nel complesso edilizio risultano essere soprattutto in legno in
stato di conservazione pessimo. In molti casi si riscontrano inserimenti impropri con
serramenti che contrastano in malo modo con le poche preesistenze. Il portone
d’ingresso al cortile interno è costituito da un tavolato doppio a due battenti con
portello centrale e sarà oggetto di restauro come il portoncino d’ingresso al
complesso architettonico della Casaforte costituito da due battenti in legno con
pannelli e tavolato di foderatura. Sono presenti solo due balconcini formati da lastre
in pietra appoggiate a modiglioni anch’essi in materiale lapideo mentre le ringhiere
sono in ferro battuto a semplice lavorazione.
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.
PARTICOLARE DEL PORTONE D’INGRESSO
PORTONE D’INGRESSO VISTO
DALL’INTERNO
PORTONCINO D’INGRESSO CON PANNELLI LAVORATI
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CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI CONSERVAZIONE
DELL’INSIEME ARCHITETONICO:
L’analisi dello stato di conservazione del complesso edilizio costituito dalla Casaforte
di S. Didero è stato condotto con l’obbiettivo di evidenziare lo “stato di salute” così
come può apparire da una indagine sinottica tesa ad evidenziare possibili aspetti
critici di degrado costruttivo. Da un primo approccio appare evidente, come allo stato
attuale, il complesso architettonico si presenti in modeste condizioni di
conservazione, è mancata principalmente una manutenzione periodica ed una
appropriata destinazione d’uso ai locali in esame. L’analisi del degrado è stata
realizzata attraverso la composizione di schede che descrivono ogni locale, allegate al
progetto. Ogni scheda presenta una fotografia con il relativo posizionamento in pianta
della ripresa. Lo stato di conservazione di ogni locale viene descritto attraverso il
rilievo del degrado al quale viene suggerito un possibile intervento.
RILIEVO DELLO STATO ATTUALE
Il rilievo dello stato attuale del manufatto oggetto dell’intervento risulta così
costituito:
• PIANTE
PIANI
TERRA,
PRIMO,
SECONDO,
SOTTOTETTO
E
COPERTURE;
• PROSPETTI ESTERNI ED INTERNI;
• SEZIONI SIGNIFICATIVE
Il rilievo eseguito, già consegnato all’amministrazione comunale, risulta essere
estremamente funzionale alla corretta lettura ed interpretazione del processo
evolutivo che ha determinato le scelte relative al progetto preliminare.
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3. L’IPOTESI PROGETTUALE
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PREMESSA ED IMPOSTAZIONE GENERALE
L’ipotesi progettuale, che si fonda sull’obbiettivo, calibrato con la pubblica
amministrazione, di reperire la sede di un albergo, prevede inoltre, nella parte più
elevata della torre, la possibilità di realizzare un’ampia sala riunioni ad uso
polivalente, nonché una serie di locali da destinarsi ad attività legate alla ricettività
territoriale e al deposito di attrezzature sportive che verranno probabilmente gestite
dalla Comunità Montana. Questo tipo d’indicazione è legato allo sviluppo della
fruibilità turistica e ricettiva della Valle Susa e delle sue potenzialità in funzione delle
prossime Olimpiadi invernali qui ospitate. San Didero pur essendo ai piedi della
Valle sarà sicuramente interessato dallo sviluppo generato dall’evento olimpico,
questo quindi potrà essere per il Paese un importante “cartolina” di autopromozione.
La Casaforte ne diventerà fulcro principale nonché risorsa atta ad ospitare. Per
ottenere una completa fruibilità del monumento è prioritario un intervento di
consolidamento e conservazione della struttura in modo da porre in sicurezza i
percorsi di visita. L’intero progetto è quindi subordinato alla possibilità di superare le
barriere architettoniche attraverso percorsi alternativi. A tale scopo è stato progettato
un ascensore che collega verticalmente i piani della torre.
SCHIZZO INDICATIVO DEI COLLEGAMENTI IN VERTICALE
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LE FUNZIONI ESSENZIALI E PROPOSTA DI RIUTILIZZO
A seguito dell’intervento di restauro troveranno posto nella Casaforte l’albergo, la
sala riunioni, i depositi legati alla funzione di ricettività dell’albergo e l’ecomuseo. In
generale per la localizzazione e la disposizione delle nuove funzioni da insediare è
stata ricercata la miglior coniugazione possibile tra le attività da svolgere e gli spazi
ben definiti che il complesso architettonico presenta. Si sono pertanto ricercate delle
logiche connettive tali da portare ad una suddivisione degli spazi interni atta a
consentire una omogeneità spaziale legata alle destinazioni d’uso in progetto. Il
percorso del fruitore è quindi un ripetersi di piccoli corridoi per i passaggi comuni
che vanno a collegare stanze di più ampio respiro quali l’atrio d’ingresso e la sala
colazioni.
SUDDIVISIONE DEGLI SPAZI
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DISTINZIONE DEGLI SPAZI: PUBBLICI, PRIVATI E DI SERVIZIO
Da un’attenta analisi delle esigenze espresse anche dagli Amministratori locali
risulta assolutamente indispensabile reperire, all’interno della nuova struttura che
dovrà ospitare la residenza alberghiera, gli spazi di seguito elencati:
Atrio d’ingresso con servizi relativi
Direzione
Zona salotto
Guardaroba
Telefono
Stanze di servizio all’albergo:
Deposito attrezzature
Servizi igienici per gli ospiti
Servizi igienici per gli ospiti portatori di handicap
Sala per servizio colazioni
Camere dotate di bagno
Locali di uso pubblico per il Comune di S. Didero e/o Comunità Montana:
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Sala riunioni polivalente
Sale da destinarsi ad Ecomuseo
Deposito di attrezzature sportive
A conclusione di quanto emerso dal precedente processo di anamnesi del complesso
edilizio oggetto d’intervento ed a seguito di una approfondita valutazione delle
esigenze funzionali precedentemente indicate, si addiviene ad una proposta
progettuale di riuso che, così come meglio rappresentata negli allegati elaborati
grafici Tavole n.ri 3.1, 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.10, 3.12, 3.13, 3.14.
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4. OPERE E FORNITURE – QUADRO ECONOMICO
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INDIVIDUAZIONE DEI LAVORI E DELLE FORNITURE
INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO
Il prioritario intervento di consolidamento viene descritto nelle sue parti essenziali
mentre si rimanda ad una lettura più approfondita della relazione specialistica
contenuta negli elaborati progettuali specifici delle opere strutturali. Le linee guida
dell’intervento strutturale sono finalizzate a garantire il riutilizzo per la nuova
destinazione d’uso secondo gli standard presenti dalla vigente normativa. A tal fine è
previsto un insieme d’interventi volti a migliorare il comportamento statico
dell’edificio, pur preservandone le priorità architettoniche e storiche. Si dovrà
pertanto agire secondo i diversi livelli di approfondimento:
- Miglioramento del comportamento globale dell’edificio per azioni statiche e
dinamiche (sisma);
- Miglioramento del comportamento strutturale di porzioni limitate dell’edificio
disomogenee rispetto al complesso edilizio principale;
- Ripristino e risarcimento delle macro lesioni presenti nelle tessiture murarie;
- Adeguamento delle capacità portanti degli orizzontamenti ai nuovi carichi;
- Messa in sicurezza di elementi emergenti e finiture per azioni sismiche;
- Individuazione e verifica delle catene esistenti.
IMPIANTI TECNICI
Il progetto definitivo è inoltre integrato dalla progettazione degli impianti elettrici ed
elettronici che presenteranno le seguenti caratteristiche:
La struttura di base degli impianti sarà realizzata con nuove condutture dorsali e
colonne montanti eseguite con tubazioni incassate sotto traccia, a vista e con canaline
e tubazioni portacavi posate sotto traccia o a parete entro volumi tecnici quali cavedi
e passaggi di servizio. Sono previsti degli apparecchi illuminanti per illuminazione
ordinaria e di sicurezza, dei gruppi presa di forza motrice di servizio e privilegiata
integrati con prese per telefonia, rete dati informatici, prese per segnale TV. Tutte le
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apparecchiature saranno di nuova fornitura realizzate da nota ed affermata primaria
casa costruttrice. Sono previsti altresì dei sistemi integrati di sicurezza e supporto alla
struttura quali:
- Impianto Telefonico intercomunicante;
- Impianto di ricezione segnale televisivo terrestre e via satellite;
- Impianto TV a circuito chiuso;
- Impianto Citofonico con chiamata e conversazione da posto esterno;
- Impianto di diffusione sonora con microfoni ed altoparlanti per chiamate
generali di servizio e di emergenza;
- Impianto di rilevamento e segnalazione allarme Antincendio;
- Impianto di rilevamento e segnalazione gas nel locale centrale termica;
- Impianto di controllo illuminazione di sicurezza;
- Predisposizione condutture per un eventuale futuro sistema gestionale di
controllo e supervisione degli accessi e di risparmio energetico;
- Gruppo elettrogeno per energia di riserva in caso di black-out per autonomia e
controllo dei sistemi di illuminazione e delle centrali tecnologiche.
Il progetto degli impianti meccanici prevede la realizzazione di un impianto di
riscaldamento a radiatori che servirà i servizi igienici e i locali di passaggio, e a
ventilconvettori che saranno di tipo a mobiletto verticale per installazione a
pavimento, un impianto con canalizzazioni atte ad estrarre l’aria, tutti i servizi
igienici privi di muri confinanti con l’esterno saranno dotati di una valvola di
ventilazione circolare per l’installazione a soffitto di estrazione aria, e un impianto
idrosanitario. La produzione di calore verrà centralizzata in un unico locale centrale
termica ubicato al piano terra in un vano compreso nella volumetria del fabbricato
servito. La centrale termica sarà funzionante a gas metano le cui caratteristiche sono
illustrate sulle tavole di progetto allegate. In centrale termica sarà installato un
bollitore per acqua calda sanitaria.
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OPERE EDILIZIE
I lavori da eseguire necessari alla realizzazione delle opere di cui agli allegati
elaborati grafici di progetto, possono essere sommariamente così descritti:
- Demolizione di tramezzi in legno costituenti superfetazioni;
- Demolizioni di tramezzi interni;
- Taglio di murature portanti in mattoni pieni per la realizzazione di nuove
aperture interne;
- Rimozione di pavimenti in lastre di pietra della pavimentazione con recupero
di materiali riutilizzabili;
- Posa in opera di pavimentazione di lastre di pietra di luserna nelle parti
mancanti;
- Rimozione di gradini e lastre in pietra per balconate e recupero dei materiali
riutilizzabili;
- Rimozione d’infissi esterni in legno;
- Rimozione di opere in ferro degradate con recupero e riutilizzo dei materiali in
buono stato di conservazione;
- Rimozione manto di copertura in lose e dell’orditura lignea principale;
- Realizzazione di nuovo tetto con impermeabilizzazione ed isolamento dei
locali sottotetto e manto di copertura in lose attrezzate da fermalose e
fermaneve;
- Demolizione di controsoffitti in canniccio pericolanti ed in parte già crollati;
- Rimozione d’intonaco su soffitti e pareti previa campagna di saggi stratigrafici;
- Scrostamento cauto di tratti d’intonaco deteriorato comprendente la ricerca di
eventuali reperti celati sotto scialbo;
- Realizzazione di nuove partizioni interne i mattoni intonacati;
- Realizzazione di tecnica cuci e scuci per la sostituzione di alcune porzioni di
muratura portante;
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- Risanamento dei muri controterra con formazione di drenaggio verticale lungo
il prospetto ovest esterno e realizzazione di solaio ventilato formato da casseri
modulari in materiale plastico nei locali posti al piano seminterrato;
- Realizzazione di pavimenti in battuto di cemento nella centrale termica e nel
deposito ricavato nel sottotetto;
- Realizzazione di palchetto in legno nella sala colazioni, nelle camere e nella
sala riunioni posta nel sottotetto della torre;
- Realizzazione di pavimento in gres ceramico nei locali di servizio, nei depositi
e nei servizi igienici;
- Esecuzione di tinteggiature su tutte le pareti interne;
- Realizzazione di soppalco con struttura portante in ferro e orizzontamento in
tavolato di legno;
- Sostituzione dei serramenti esistenti con altri nuovi in legno dotati di vetrate
isolanti termoacustiche e scuri interni anch’essi in legno;
- Installazione di porte interne in legno;
- Installazione di impianto ascensore, per persone, conforme alla direttiva
ascensori 95/16 CE;
- Posizionamento di ringhiere in acciaio e corrimano in faggio evaporato nelle
scale e nel soppalco sulla sala colazioni;
- Fornitura e posa in opera di lattoneria in lamiera di rame;
- Restauro del portone carraio sulla via Abegg e del portoncino d’ingresso al
complesso architettonico.
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5. ALLEGATI
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