Nell’antichità, un uomo, ai piedi delle Ande, aveva imparato a coltivare la terra e nel suo campo ogni tipo di pianta produceva frutti in grande quantità. Diceva ai suoi due figli: “Questo campo è tutta la mia ricchezza. Ma dovete sapere che c'è una cosa ancor più preziosa nascosta nella sua terra. Un giorno, quando io non ci sarò più, la troverete e non vi mancherà più nulla”. I figli facevano cenno di aver capito le parole che il padre ripeteva loro in continuazione e non chiedevano nulla a proposito di quel tesoro misterioso. Quando il padre morì i figli cominciarono subito la ricerca di quel tesoro sepolto pensando che sarebbero diventati ricchi senza fatica. Impugnarono la zappa e la vanga, fecero buchi e fosse dappertutto rovinando il campo e i suoi frutti. Cercavano oro o pietre preziose, ma non trovarono nulla del genere. “Sono stanco. Me ne vado anch’io”, disse uno dei figli. “Nostro padre ci ha raccontato una bugia. Non c’è niente di prezioso in questo campo”. Gettò la sua vanga e si allontanò a grandi passi. L’altro figlio non disse niente, si appoggiò al manico della Zappa e osservò il campo tutto devastato. Non voleva credere che il padre li avesse fatto un simile scherzo. Per ore scrutò ogni metro del suo campo, scorse lontana in un angolo una pianticella. Le foglie brillavano come fossero dorate e corse a vedere. “Ecco!”, urlò. “Questo è il tesoro nascosto!”. L’uomo si buttò in ginocchio: accarezzò piano la pianta che ondeggiava nell’aria e fu certo di aver trovato il bene prezioso lasciatogli dal padre. Un’umile pianticella aveva resistito ai colpi delle vanghe, di quel figlio che desiderava diventare ricco senza fatica. E così fu: la pianticella di mais, curata con attenzioni pazienti, crebbe e si moltiplicò e produsse magnifiche pannocchie con chicchi biondi e grandi come pietre preziose. Da allora la pianta del mais divenne l’oro degli abitanti delle Ande, più pregiato ancora del metallo nascosto nel ventre della montagna. Portò cibo in abbondanza per tutti e la pianta così preziosa si diffuse in tutto il mondo. Comprensione: LA LEGGENDA DEL MAIS 1. Questa è una leggenda cioè: una storia vera. una storia immaginaria. 2. La leggenda racconta di: come si coltiva il mais. come è stato scoperto il grano. come è iniziata la coltivazione del granoturco. due fratelli contadini. 3. Il padre disse ai suoi due figli che nel campo: aveva nascosto delle pietre preziose. avrebbero trovato frutti maturi in abbondanza. sotto terra si nascondeva una grande ricchezza. potevano lavorare tante persone. 4. Quando venne il momento di cercare il tesoro: alcuni uomini si portarono via le pietre preziose. zapparono un po’ ma facevano troppa fatica. trovarono il tesoro sparso qua e là. rivoltarono tutto il terreno rovinando tutti frutti. 5. Il primo figlio se ne andò perché: aveva sudato tanto. preferiva lasciare il tesoro al fratello. pensava che il padre avesse detto una bugia. preferiva rimanere povero. 6. Il secondo figlio aspettò e: trovò una pianta (il mais) che lo avrebbe reso ricco. trovò le vanghe lasciate dagli uomini che avevano scavato. sotto una pianta trovò le pietre preziose. continuò a zappare da solo. 7. Il mais: divenne un alimento importante (più prezioso dell’oro) per tutti i popoli delle Ande. si trasformò in oro e pietre preziose. fece arricchire solo il giovane figlio saggio. era stata solo un’invenzione del padre. 8. Leggi, individua le due frasi e metti il punto e la lettera maiuscola dove ti sembra più giusto. Gli uomini impugnarono le zappe e cominciarono a scavare fecero buchi e fosse qua e là, rovinando il campo. 9. Cerchia la parola divisa in sillabe in modo errato. ZAP – PA CAM – PO DE – VAS – TA – TO PIAN – TA RI – MA – STA NA – SCO - STO