MARZO 2011 GENNAIO 11 IN COPERTINA: VITO E MIRKO NANNI IN “A AL DUTÅUR DI MÂT” PH RAFFAELLA CAVALIERI / IGUANA PRESS MARZO - APRILE 2011. ANNO XVI Spettacoli L’Ora d’Aria Formazione, eventi Informazioni Al dutåur di mât pag 07 Il misantropo pag 09 Stanze pag 11 La metamorfosi pag 13 Vestire gli ignudi pag 15 Toledo suite pag 17 L’ingegner Gadda va alla guerra pag 19 Arie pag 21 La malattia della famiglia M pag 23 La verità salvata da una menzogna pag 25 Spazio libero per la critica che non trova spazio Cosa pensi dello spettacolo? pag 27 Scuola & Teatro pag 29 Laboratori teatrali pag 31 Concerti pag 33 Informazioni biglietteria, parcheggi pag 35 Arena 2.0 pag 36 Staff pag 37 Ringraziamenti pag 39 N. 2 dal 2 al 12 marzo SALA GRANDE GiovedìGiovani Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25 Al dutåur di mât di Nanni Garella da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta regia Nanni Garella - con Vito, Marina Pitta, gli attori di Arte e Salute e la partecipazione di Nanni Garella - scene Antonio Fiorentino - luci Gigi Saccomandi - costumi Claudia Pernigotti - regista assistente Gabriele Tesauri• ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA • ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS ore 21 - domenica ore 16 - lunedì riposo PRIMA NAZIONALE Spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee Domenica Teatro Prosegue la collaborazione tra il Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, nel quadro di “Arte e Salute nell‟Arena del Sole”, progetto di residenza della compagnia di pazienti psichiatrici all‟Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale - Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna. Appunti di Nanni Garella Da quando ho sentito fluire la lingua limpida e cristallina del dialetto bolognese parlato da Mirco e Iole ne Il linguaggio della montagna di Pinter, ho cominciato ad immaginare un‟opera recitata tutta in lingua bolognese. Dico “lingua” perché vorrei che avesse dignità, che non fosse soltanto vernacolo. Così è nata l‟idea di lavorare sulla commedia di Scarpetta e di adattarla alla lingua originaria dei nostri attori. Eduardo Scarpetta usava rimaneggiare, con grande stile, commedie francesi di fine ottocento adattandole alla realtà napoletana di quegli anni; non restava che seguire il suo esempio. GLI ATTORI DI ARTE E SALUTE Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Roberto Risi, Roberto Rizzi medie francesi di fine ottocento adattandole alla realtà napoletana di quegli anni; non restava che seguire il suo esempio. l medico dei pazzi è un titolo che ben si attaglia ad Arte e Salute: il tema dell‟inversione del punto di vista nel guardare il mondo della follia è trattato da Scarpetta con la leggerezza che gli è propria, ma con grande sapienza drammaturgica e con sensibilità da grande scrittore nell‟uso del dialetto. Nel solco di una tradizione, tutta italiana, che va dalla Commedia dell‟Arte a Goldoni, a Pirandello, a Eduardo, a Gadda, a Pasolini, l‟uso del parlato dialettale affonda la lingua letteraria italiana nelle sue origini popolari e spesso restituisce un‟immagine inconsueta del nostro paese, visto, per così dire, dal basso. In questi anni c‟è tanto bisogno di sane verità popolari, per guardare ai nostri difetti attraverso la risata della commedia, intravedendo, se possibile, qualche pregio del nostro essere italiani. Ho chiesto a Vito di darci una mano in questa avventura “bolognese”. Ha accettato con entusiasmo e ci stiamo divertendo molto. 7 dal 15 al 20 marzo SALA GRANDE Il misantropo di Molière - regia Massimo Castri - con Massimo Popolizio, Graziano Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini, Ilaria Genatiempo, Laura Pasetti, Tommaso Cardarelli, Andrea Gambuzza, Davide Lorenzo Palla, Miro Landoni - scene e costumi Maurizio Balò • TEATRO DI ROMA ore 21 domenica ore 16 Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction - Domenica Teatro I Classici Per amore della verità prima di lui. La sua grandezza è quella di far diventare le storie comuni storie universali, valide per ogni epoca e località. Il Misantropo è allora la storia di chi, contro il parere e i consigli degli amici, non scende mai a compromessi, pone sempre la sincerità al di sopra di tutto, anche a costo di urtare le varie e deboli personalità col rischio, quindi, di perdere ogni possibile protezione. Massimo Castri, uno dei più importanti registi del teatro italiano, ritrova nuovamente come protagonista un grande attore come Massimo Popolizio e affronta per la prima volta Molière, in un nuovo allestimento della commedia ritenuta da Goldoni, Goethe e molti altri il suo capolavoro. Alceste ama soprattutto la verità, disprezza il compromesso, la finzione e quasi tutta l‟umanità. Innamorato di Célimène, una maldicente civetta, le propone di andare a vivere con lui in provincia, ma la donna rifiuta. Alceste, sconfitto da ogni parte ma non piegato, si ritira a vivere da solo in una disgustosa misantropia. Come è noto, Molière ebbe il coraggio di iniziare un nuovo genere di teatro, che descriveva senza veli i costumi del suo tempo. I suoi personaggi, presi dalla vita di tutti i giorni, erano avari, sciocchi, ipocriti scaltri, misantropi, ma tutti avevano in comune un pregio: erano vivi, veri e, per di più, comici. Sembrerebbe che il Duca di Montasieur, precettore del Delfino di Francia, avesse minacciato Molière di bastonarlo per averlo preso a modello per il protagonista del Misantropo, salvo poi cambiare idea e ringraziarlo dell‟onore concessogli. Sin dal loro primo apparire sulle scene, le commedie di Molière piacquero al pubblico proprio per la novità che rappresentavano anche se, come nel caso citato, egli raramente inventava trame e soggetti originali, sfruttando piuttosto il patrimonio di autori vissuti 9 dal 16 marzo al 3 aprile TEATRO DELLE MOLINE Stanze IL SILENZIO ABITATO DELLE CASE di Marcello Fois regia Marinella Manicardi - con Alessandra Frabetti, Marinella Manicardi, Marina Pitta scene e costumi Davide Amadei - luci Paolo Mazzi - composizione sonora Mustafa MuCe Cengic NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA ore 21.15 - domenica ore 17 lunedì riposo Le stanze delle figlie di Marinella Manicardi Ci sono tre stanze: soggiorno, bagno, camera da letto. Ci sono due sorelle, una, organizzatrice di eventi, l‟altra, eterna ricercatrice universitaria, che si incontrano nella casa dove è morto il padre, allontanatosi dalla loro vita quando erano ancora bambine. C‟è un padre morto e dunque assente, eppure interrogato, insultato, invocato, che ha vissuto molti anni in quel piccolo spazio, ora quasi vuoto di oggetti, non della sua presenza. Contro di lui, le sorelle vogliono disfarsi velocemente di questa casa, quasi a cancellare il dolore dell‟abbandono subito, oppure appropriarsene velocemente, per la stessa ragione. L‟apparizione di una vicina, che sembra conoscere molto bene la casa e chi la abitava, dilata ogni decisione. È la vicina gentile che porta i biscotti, ma anche la persona che ha ricevuto le confidenze del padre, il suo arbitrio orgoglioso. E c‟è la casa, modesta per quel che può valere, uguale a tante altre, abitata dai rumori che ne impregnano i muri. A saperli leggere quei rumori ci si accorge che appartengono al presente (tubi, scarichi, pompe), o al passato (risate, tonfi), se non ci spingiamo a pensare che possano essere anche rabbie o desideri che, rimasti intrappolati nelle stanze, ne compongono ora il paesaggio emotivo. La scrittura di Fois affonda senza timori nel tragico, nelle motivazioni che ciascuna delle protagoniste mette in campo. Le figlie, entrate in quella casa, regrediscono a un‟infanzia in cui sperano di colmare il vuoto dell‟abbandono, la vicina interpretando le ragioni del padre ne difende le scelte irrinunciabili, ma è la mancanza del padre che scatena rappresentazioni sostitutive, psicodrammi famigliari, un teatro degli le scelte irrinunciabili, ma è la mancanza del padre che scatena rappresentazioni sostitutive, psicodrammi famigliari, un teatro degli affetti che continua a travolgerci nonostante le avvertenze di tutta la nostra cinica ragione. In età classica i contrasti erano risolti da morti violente che scandivano le lotte di potere nelle saghe famigliari. Ora, nella società dell‟apparire, fatta di eventi e tempo precario, il senso del tragico ha perso sacralità, e i contrasti si appianano con il sostituto del sangue: il denaro. Che, per sua natura però attribuisce valore e così si ricade nella trappola del possesso, delle identità, delle proiezioni, dei risarcimenti, nessuno si ritenga indenne. Stanze è anche una tragedia ridicola nella sua potenza. La mia collaborazione con Fois è nata nel ‟92 quando scelsi un suo racconto sulla strage alla Stazione di Bologna. Poi è arrivato lo struggente Cerimonia per la regia di Luigi Gozzi e adesso questa nuova commissione per un testo che nasce dalla complicità di tre attrici e del gruppo di lavoro con cui ho collaborato nelle ultime stagioni all‟Arena del Sole. 11 GiovedìGiovani Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25 17 marzo SALA INTERACTION La metamorfosi creazione scenica ispirata al racconto di Franz Kafka ideazione, luci e regia Claudio Angelini - interpretazione Alessandro Bedosti CITTÀ DI EBLA FESTIVAL • L’OCCIDENTE NEL LABIRINTO • TEATRO DIEGO FABBRI in coproduzione con OFFICINA1011 DI TRIANGOLO SCALENO TEATRO con il sostegno di COMUNE DI FORLÌ, PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA, REGIONE EMILIA-ROMAGNA ore 21.30 13 Lo spettacolo è presentato in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Breve mappa di orientamento di Claudio Angelini Partire dal racconto di Kafka senza nessuna pretesa di rappresentazione. Impossibile tradurre scenicamente la vicenda di Gregorio Samsa. Provarci significa perdere in partenza un combattimento sul cui terreno rimarrebbero le ossa fatte a pezzi dalla potenza linguistica dello scrittore di Praga. Come entrare nella foresta espressiva de La metamorfosi ed uscirne portando a casa la pelle? Perché La metamorfosi ci interessa? Si badi bene, non è semplicemente un fatto di fabula, di “cosa” viene raccontato. È evidente una potenza di altra natura. Io credo dipenda dal fatto che quel racconto parla di noi, le parole compiono un‟acrobazia, si pongono alle nostre spalle, ci spingono e ciascuno di sente toccato in prima persona. Come non essere interessati alla propria storia? Siamo corpi in continua trasformazione, in un divenire incessante, un‟attività di composizione e scomposizione di forze, un flusso. Sentirsi spaventati dalla propria disumana umanità, sentire il proprio corpo che bolle come un‟officina surriscaldata. Divenire animale, coltivare la mosca, la blatta che è in noi invece di inseguire le archetipiche figure materne e paterne come la psicanalisi ci suggerisce. Non c‟è nulla di psicanalitico o simbolico in Kafka. Ci sono corpi divenuti animali ora. Come scrive Gilles Deleuze: «all‟inumano delle potenze diaboliche fa riscontro il sub umano di un divenire animale: divenire coleottero, divenire cane, scimmia, fuggir via, con una capriola a capofitto, piuttosto che chinare il capo e restare burocrate, ispettore, giudice, imputato». PIEGHE E nell’ambito del progetto APRIRE LA SCENA PIAGHE NEL T EATRO DI CITTÀ a cura di Silvia Mei DI EBLA giovedì 24 marzo, ore 16, Laboratori DMS INCONTRO CON CITTÀ DI EBLA ingresso libero giovedì 24 marzo, ore 21, Laboratori DMS – Teatro Pharmakos V – Anatomia del sacro, ideazione e luci Claudio Angelini ingresso libero con una capriola a capofitto, piuttosto che chinare il capo e restare burocrate, ispettore, giudice, imputato». Pensare al Gregorio che è in noi e varcare una soglia, spingere per tentare una fuga dalla macchina stritolante del lavoro, della famiglia, dell‟amore, dell‟entusiasmo. Fuga possibile? dal 22 al 27 marzo SALA GRANDE Vestire gli ignudi di Luigi Pirandello - regia Luca De Fusco - con Gaia Aprea, Anita Bartolucci, Alberto Fasoli, Giovanna Mangiù, Aldo Ottobrino, Paolo Serra, Enzo Turrin scene Fabrizio Plessi - costumi Maurizio Millenotti - musiche Antonio Di Pofi - luci Gigi Saccomandi ARENA DEL SOLE - NUOVA SCENA - TEATRO STABILE DI BOLOGNA - TEATRO STABILE DEL VENETO 15 ore 21 domenica ore 16 Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction - Domenica Teatro I Classici Il reality show di Pirandello grigie esistenze con brillanti affabulazioni delle stesse. Queste riflessioni mi hanno spinto a immaginare un Vestire gli ignudi televisivo, in cui si aggiorna la volontà di auto rappresentazione dalla carta stampata al mezzo tipico del nostro tempo e in cui tutta la vicenda sembra raccontata e insieme spiata dalla televisione. L‟idea è talmente semplice ed efficace da avermi subito fatto cercare qualcosa che la rendesse più rarefatta e astratta, più universale e meno cronachistica. Credo di aver trovato la soluzione affidando la scenografia a un artista come Fabrizio Plessi. Fabrizio è un veneziano d‟adozione, come sono stato io. Ha inventato un modo creativo e sottilmente teatrale per usare il mezzo più inflazionato del nostro tempo: i video, questa idea lo ha reso famoso in tutto il mondo. È stato quindi l‟uomo giusto – ne sono sicuro – per allestire il nostro reality show pirandelliano come una magica metafora, misteriosa, sospesa tra antico e moderno, come un film in bianco e nero. (…) di Luca De Fusco Una ragazza sfortunata, che ha vissuto amori sbagliati e vicende travagliate, si suicida, ma mentre agonizza compie un atto incredibile per una persona che sa di non avere un futuro: concede una intervista a un giornale popolare in cui si “rappresenta” in modo molto diverso dalla realtà, creando una immagine di sé nobile ed edificante. La ragazza viene poi salvata dalla morte e, sopravvivendo, prova a inventarsi una nuova se stessa “né quella né questa: un‟altra”. Purtroppo la finta Ersilia, questo il suo nome, che tutti avrebbero rispettato se fosse morta, non regge il peso della realtà e, per vedersi restituire l‟onore perduto, è costretta a suicidarsi davvero, questa volta con successo. Questa trama potrebbe essere una storia del nostro tempo: Ersilia, se non fosse per il suo nome demodé, sembra una cugina della ragazza inglese che ha recentemente venduto alla tv la diretta della propria agonia, fino al termine dei suoi giorni. L‟unica differenza, che rende questo intreccio ancora novecentesco e non contemporaneo, sta nel “mezzo”. Ersilia concede l‟intervista fatale a un quotidiano e non alla televisione. Ciò non toglie sapore profetico al copione pirandelliano che intuisce in grande anticipo come il nostro tempo verrà irrimediabilmente influenzato dalla forza dei mezzi di comunicazione di massa. Deve infatti esserci qualcosa di irresistibile che spinge le persone a “rappresentarsi”, a raccontare i propri moti più intimi in pubblico, trasfigurandoli e cercando il riscatto da delle stesse. Queste riflessioni mi hanno spinto a immaginare un Vestire gli ignudi televisivo, in cui si GiovedìGiovani Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25 30 e 31 marzo SALA INTERACTION Toledo-Suite RECITAL TRA MUSICA E TEATRO chansonnier Enzo Moscato - testi e regia Enzo Moscato - immagini sceniche Mimmo Paladino direzione musicale Pasquale Scialò - luci Cesare Accetta - costumi Tata Barbalato COMPAGNIA TEATRALE ENZO MOSCATO • FONDAZIONE TRAMONTANO ARTE • NUOVA OPERA FESTIVAL ore 21.30 La voce umana di Enzo Moscato Io non sono un cantante. Non lo sono mai stato. Quello che in scena sembra canto è solo un‟altra forma della mia scrittura. Nel mio canto scenico avviene come una migrazione dello strumento della scrittura da un organo corporeo all‟altro: dalla mano all‟ugola, alla gola… La scrittura, per me, e non solo quella scenica, è la principale forma d‟espressione dell‟anima, la quale, pertanto, fa uso di tutto. Proprio tutto per poter venire fuori e farsi riconoscere. Il canto, come la sintassi, come lo stile, come la recitazione, come la danza, il movimento… sono tutte declinazioni del desiderio dell‟anima di esprimersi. Del resto, la migrazione di strumento espressivo, da un organo corporeo all‟altro, è parallela alla migrazione che faccio compiere alla musica, alla canzone, ai brani recitati, alle lingue, che compongono di solito un mio percorso di spettacolo. Parto dai suoni (genetici) napoletani, dai grandi autori musicali nostrani: Viviani, Gill, Taranto, Trovaioli, o anche da hit canori notissimi (Scalinatella, Cerasella, Anema e core etc.), per poi “crudelmente spaesarli” – dislocarli – e, così, facendoli lambire il mondo intero, l‟internazionalità del graffito vocale – come direbbe Artaud; facendoli incontrare/scontrare con autori quali Brecht, Eisler, Weill, Marguerite Duras, perché in fondo la lingua del canto dell‟anima, della scrittura dell‟anima in note, non conosce barriere, dogane, divisioni, confini, ma parte e ritorna da e all‟unica radice, che tutte le fa nascere e camminare: il desiderio di esprimersi e comunicare, che è in ognuno di noi, al di là del luogo dove si è nati, dell‟età, del colore della pelle, dello status sociale e politico cui si appartiene. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO UNIVERSITÀ DI BOLOGNA nell’ambito del progetto ENZO MOSCATO. PER UN TEATRO-CANZONE a cura di Marco De Marinis giovedì 31 marzo, ore 16, Laboratori DMS – Teatro INCONTRO CON ENZO MOSCATO ingresso libero luogo dove si è nati, dell‟età, del colore della pelle, dello status sociale e politico cui si appartiene. E questa “trasversalità” della musica e del canto è meravigliosa, perché fuori dalle ideologie e dalle classi, fuori dalla storia e dai fenomeni, fuori dai dogmi e dalle prigionie del gusto, il che spiega ampiamente perché, cantando, io non abbia mai fatto selezione alcuna in ciò che canto: alto/basso, mentale/viscerale, destra/sinistra, colto/plebeo, per me non esistono nel canto: tutto è uguale, tutto è ugualmente degno di essere, localmente, vissuto ed espresso. (…) triste figura impersona la deriva, l'ultima spiaggia cui viene costretto oggi il teatro. Ri- 17 1, 2, 3 aprile SALA GRANDE L’ingegner Gadda va alla guerra (O DELLA TRAGICA ISTORIA DI AMLETO PIROBUTIRRO) un‟idea di Fabrizio Gifuni da Carlo Emilio Gadda e William Shakespeare - con Fabrizio Gifuni - regia Giuseppe Bertolucci disegno luci Cesare Accetta - direttore tecnico Hossein Taheri in collaborazione con TEATRO DELLE BRICIOLE SOLARES FONDAZIONE DELLE ARTI ore 21 domenica ore 16 Appunti per uno spettacolo di Fabrizio Gifuni Un Amleto ormai vecchio, solo, senza più un padre o una madre da invocare o da maledire, sempre più debole di nervi, collerico. Solo con i suoi fantasmi. La lingua squassata da lampi di puro genio proteiforme. Sempre sull‟orlo di una follia tragica eppure, a tratti, comicissima. E ricca di metodo. Ah sì, ricca di metodo. Così inizio a immaginare Gadda. Un “Amleto Pirobutirro” (protagonista-ombra del suo più grande romanzo, La cognizione del dolore) che riavvolge il nastro delle sue nevrosi camminando a ritroso – come un granchio – sulle tavole della memoria. Una discesa agli inferi che riapre antiche ferite, mai rimarginate. Fino ad arrivare alla ferita originaria. A ciò da cui tutto discende. Nel male e nel bene. Al pozzo nero della sua futura infelicità ma anche, forse, all‟involontaria miniera della sua immensa arte. La partecipazione dell‟Ingegnere al primo conflitto mondiale, la disfatta di Caporetto, la detenzione nei campi di prigionia tedeschi e la morte del fratello Enrico, modificheranno per sempre la vita dello scrittore. Ma il dolore non è mai solo fatto “privato”. Anzi. Si fa sempre inesorabilmente “pubblico”. Con progressione implacabile, la furia del Gaddus inizia a montare e ad abbattersi, a colpi d‟ascia, sul suo paese – che è pur pronto a difendere con la vita – sul suo popolo e sui suoi governanti. Scritti dall‟assai scomodo osservatorio delle trincee, i suoi Diari di guerra e di prigionia squarciano il velo su qualsiasi retorica patriottarda per farsi atto d‟amore autentico e doloroso. Acquisita coscienza del proprio dolore, questo vecchio Amleto è ormai per- Lo spettacolo è presentato in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO UNIVERSITÀ DI BOLOGNA nell’ambito del progetto GIFUNI E GADDA. SULLA DITTATURA a cura di Gerardo Guccini sabato 2 aprile, ore 16, Laboratori DMS – Auditorium INCONTRO CON FABRIZIO GIFUNI ingresso libero giovedì 24 marzo, ore 21, Laboratori DMS – Teatro Pharmakos V – Anatomia del sacro, ideazione e luci Claudio Angelini ingresso libero triottarda per farsi atto d‟amore autentico e doloroso. Acquisita coscienza del proprio dolore, questo vecchio Amleto è ormai perfettamente in grado di analizzare le storture di una Storia ciclicamente “fuori dai cardini”. Preso l‟abbrivio, il flusso è inarrestabile. Sèguito ideale di un discorso aperto qualche anno fa, con „Na specie de cadavere lunghissimo, questo nuovo capitolo si presenta come un atto cognitivo „sacrale‟ utile forse a chiunque, oggi, voglia provare a riannodare i fili di una tela in brandelli. La tela di un paese chiamato Italia. triste figura impersona la deriva, l'ultima spiaggia cui viene costretto oggi il teatro. Ri- 19 dal 5 al 10 aprile SALA GRANDE Arie con Lella Costa - regia Giorgio Gallione IRMA SPETTACOLI 21 ore 21 domenica ore 16 Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction - Domenica Teatro Piccole romanze recitate re insieme momenti in apparenza lontani e diversi e magari scoprire che sì, c‟è un filo che li unisce, ed è saldo, e regge al tempo e all‟usura. E poi a tutto questo materiale, che è ricco e vivo e vibrante di suo, non posso non sommare il meraviglioso regalo che è stato, in questi ultimi anni soprattutto, lavorare con i musicisti in carne e ossa, vivi e dal vivo, sul palco e in sala d‟incisione : Paolo Fresu, Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Furio Li Castri, Paolo Damiani, Danilo Rea, Antonello Salis, Bebo Ferra. Per non parlare delle incursioni nella musica classica, con Ruggero Laganà, con Giorgio Mezzanotte, con Rosetta Cucchi. Insomma: ho un curriculum, e intendo farlo valere. di Lella Costa Nel marzo del 2010, gli Amici del Conservatorio di Milano hanno deciso di insignirmi del premio “Una vita per la musica”, insieme a Luciana Serra e Liliana Cosi, e scusate se è poco. Lì per lì ho pensato si fossero sbagliati: macché, me l‟hanno confermato. Convinti e contenti. E la motivazione era, tra l‟altro, bellissima. E coglieva nel mio lavoro qualcosa “che aveva a che fare con la musica/e il modo in cui la musica scorre, emblema della vita/e come non puoi isolare una sola nota e dire/se va bene o no: devi aspettare/che sia finita”. Questi versi di John Ashbery alla luce di quel premio acquisivano un valore e un significato ancora più precisi e decisivi: non mi è sembrato saggio ignorare tutte queste coincidenze. E così sono andata a rileggermi i copioni dei miei spettacoli, da Ragazze su su fino ad Adlib, per verificare se davvero in ognuno di loro ci fosse, più o meno esplicito, più o meno consapevole, qualcosa “che aveva a che fare con la musica”. E se ci tenete a saperlo sì, c‟era. C‟era la costante presenza della musica, non solo come semplice colonna sonora, ma proprio come voce altra, come interlocutore e comprimario e complice di palcoscenico; e c‟erano anche, in ogni testo, dei brani costruiti con una scansione metrica che li rendeva molto più simili a uno spartito che a un copione, a un assolo che a un monologo. Piccole romanze recitate. Arie. Riproporle, oggi, non vuole essere soltanto una sorta di rivisitazione antologica, ma anche e forse soprattutto un‟occasione per cucire insieme momenti in apparenza lontani e diversi e magari scoprire che sì, c‟è un filo che li unisce, ed è saldo, e regge al tempo e GiovedìGiovani Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25 6, 7, 8 aprile SALA INTERACTION La malattia della famiglia M di Fausto Paravidino - regia Fausto Paravidino - con Jacopo-Maria Bicocchi, Iris Fusetti, Emanuela Galliussi, Nicola Pannelli, Fausto Paravidino, Fausto Maria Sciarappa, Pio Stellaccio scene Laura Benzi - costumi Sandra Cardini - luci Giovancosimo De Vittorio • TEATRO STABILE DI BOLZANO ore 21.30 Andare a caccia di conigli di Fausto Paravidino Nell‟autunno del 2000, durante le prove di Due Fratelli, mi capitò di leggere un articolo dove Marquez riportava una citazione non sua: «Un racconto è una freccia scagliata contro un bersaglio, un romanzo è andare a caccia di conigli». Pensai che Due Fratelli fosse una freccia scagliata contro un bersaglio e che La Malattia della Famiglia M fosse andare a caccia di conigli. Nella Malattia della Famiglia M invece di partire dall‟inizio e precipitare verso la fine in pochi giorni, ho lasciato trascorrere lunghi intervalli di tempo tra una scena e l‟altra, rimanendo in placida compagnia dei miei personaggi. Ne è venuta fuori un‟opera con un andamento molto morbido, dove i personaggi si fanno conoscere piuttosto bene, mentre le scene sono soggette a frequenti cambi di registro. C‟è una storia famigliare che riguarda due sorelle, un fratello, un padre malato e l‟assenza di una madre. Questa famiglia ha una malattia, dice il titolo. Forse ne ha più d‟una. C‟è un padre che vive una malattia clinicamente non specificata che lo sospende dalla possibilità di esercitare l‟autorità e che lui usa come arma e come scusa. C‟è il lutto dell‟assenza della madre che pesa su questi personaggi come una colpa e procura loro una vaga tristezza della quale tutti si accusano a vicenda. Ci sono poi due amici, Fulvio e Fabrizio, che interagiscono con questa famiglia e involontariamente portano la farsa tra questa gente triste: hanno il buon gusto di innamorarsi entrambi di una delle due sorelle e vanno a fare la commedia degli equivoci a casa di Ibsen senza mai accorgersi di avere Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee innamorarsi entrambi di una delle due sorelle e vanno a fare la commedia degli equivoci a casa di Ibsen senza mai accorgersi di avere sbagliato indirizzo. C‟è poi un medico che si presenta come narratore e che vorrebbe raccontare la storia da testimone esterno ma poi verrà risucchiato dentro di essa. Mi piace che il punto di vista sia quello di un medico. Mi piacciono i medici e i loro punti di vista. (…) Scrissi il testo nel 2000. Non l‟ho mai voluto mettere in scena in Italia nell‟attesa che ci fossero le condizioni giuste. Che si manifestasse l‟attore perfetto per questo o quel ruolo. Ho protetto questo testo dalla messinscena perché gli ho sempre voluto quel bene astratto di cui parla la commedia. Ora ho accettato di farlo. Essere pronti non è tutto. 23 14 e 15 aprile SALA INTERACTION La verità salvata da una menzogna STUDIO SECONDO regia Paolo Billi - con i detenuti della Sezione Penale della Casa Circondariale di Bologna e con la partecipazione di Botteghe Molière TEATRO DEL PRATELLO ore 21.30 L’ Esperimento di Teatro di Paolo Billi al carcere Dozza Al terzo anno del progetto Esperimento di Teatro alla Dozza, Paolo Billi continua l‟esplorazione di Dostoevskij, giungendo con La verità salvata da una menzogna al secondo studio, che affronta Memorie di una casa morta, testimonianza di quattro anni di prigionia in Siberia, un‟opera minore ma fonte di tutta la produzione maggiore. Nel primo studio Nastasja, l‟oggetto del lavoro teatrale è stato il romanzo L‟Idiota, con il personaggio del Principe Myskin – “l‟uomo buono” ovvero il principe idiota – per il quale Dostoevskij si era ispirato a Don Chisciotte di Cervantes, da lui definito “il più triste dei libri”. Come Dostoevskij, anche Cervantes soggiornò in diverse galere. Questo secondo studio si svilupperà dalle memorie di Dostoevskij e Cervantes in carcere per affrontare la follia di credere, da cavaliere errante, che la giustizia sia un dovere e che la giustizia sia possibile. Questa terza annualità del progetto Esperimento di Teatro alla Dozza ha preso avvio a settembre 2010 con la prima fase di laboratori aperti a tutti i detenuti della Sezione Penale della Casa Circondariale di Bologna. La fase dei laboratori di scrittura e di teatro si è conclusa a dicembre 2010. La seconda fase, con la formazione del gruppo che parteciperà alla costruzione dello spettacolo, si è avviata a dicembre per concludersi a marzo 2011 con le anteprime dello spettacolo nella Sala Teatro del carcere riservate ai detenuti della Casa Circondariale e a un pubblico di invitati. Sostenuto dalla Provincia di Bologna, Esperimento di Teatro alla Dozza è parte del progetto Teatro Carcere in EmiliaRomagna. l'idea teoretica di un Chisciotte che si trova di credere, da cavaliere errante, che la giustizia sia un dovere e che la giustizia sia possibile. Questa terza annualità del progetto Esperimento di Teatro alla Dozza ha preso avvio a settembre 2010 con la prima fase di laboratori aperti a tutti i detenuti della Sezione Penale della Casa Circondariale di Bologna. La fase dei laboratori di scrittura e di teatro si è conclusa a dicembre 2010. La seconda fase, con la formazione del gruppo che parteciperà alla costruzione dello spettacolo, si è avviata a dicembre per concludersi a marzo 2011 con le anteprime dello spettacolo nella Sala Teatro del carcere riservate ai detenuti della Casa Circondariale e a invitati. Sostenuto dalla Provincia di Bologna, Esperimento di Teatro alla Dozza è parte del progetto Teatro Carcere in Emilia-Romagna. 25 Ora d’Aria L’Ora d’Aria Spazio libero per la critica che non trova spazio Aperte due nuove sezioni dedicate al mondo della scuola e tutto il pubblico dell’Arena Cosa pensi dello spettacolo? Inviaci la tua recensione! L‟Ora d‟Aria è un‟area del sito dell‟Arena del La sezione scuole è dedicata alla raccolta di giudizi scritti provenienti dal mondo della scuola e dell‟università, coinvolgendo docenti e studenti, offrendo loro nuove possibilità di confronto e stimolo con un possibile arricchimento dell‟attività formativa. Sole dedicata a ospitare le recensioni sugli spettacoli in programma in Sala Grande, Sala InterAction e Teatro delle Moline. Si articola in tre diverse sezioni: una dedicata ai critici professionisti, una dedicata al mondo della scuola, e una rivolta a tutti gli spettatori dell‟Arena. In un contesto generale che tende a considerare l‟espressione del pensiero critico come fumo negli occhi, L‟Ora d‟Aria è un piccolo contributo che nasce dalla costante riduzione degli spazi mediatici della critica teatrale, senza la pretesa di ovviare al problema, ma di ribadire la necessità della lettura critica dell‟opera teatrale offrendo una “boccata d‟aria” (e da qui la scelta voluta di un titolo autoironico) a tutti coloro che, per mestiere o per passione, intendono dare una lettura più complessa e articolata degli spettacoli. La sezione professionisti è dedicata a giornalisti, collaboratori di testate quotidiane e periodiche, radio-televisive e web e ospita le recensioni inedite o solo parzialmente pubblicate, in collaborazione con i Premi Ubu e l‟Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. La sezione scuole è dedicata alla raccolta di giudizi scritti provenienti dal mondo della scuola e dell‟università, coinvolgendo docenti e studenti, offrendo loro nuove possibilità di confronto e stimolo con un possibile arricchimento dell‟attività formativa. , debitamente argomentate, sugli spettacoli in programmazione che ciascuno spettatore potrà liberamente inviarci mail [email protected] (indicando il nome dell‟autore e, per quanto riguarda gli studenti, la classe e l‟istituto di provenienza) e La sezione dedicata al pubblico dell‟Arena del Sole, ospiterà riflessioni, considerazioni e valutazioni, debitamente argomentate, sugli spettacoli in programmazione che ciascuno spettatore potrà liberamente inviarci. Le “recensioni”, che non dovranno superare comunque le 1.500 battute spazi inclusi, potranno essere inviate al seguente indirizzo mail [email protected] (indicando il nome dell‟autore; la classe e l‟istituto di provenienza se studenti o docenti; testata giornalistica se professionisti) e saranno pubblicate al seguente URL: www.arenadelsole.it/oradaria. Sarà nostra cura avvertire gli interessati dell‟avvenuta pubblicazione della recensione. Crediamo che L‟Ora d‟Aria sia non solo un‟occasione per sensibilizzare alla lettura critica degli spettacoli, ma un momento di incontro, utile affinché il teatro continui a mantenere un legame forte e stabile con il pubblico, attraverso uno spazio – il nostro sito web – che vuole essere un patrimonio intellettuale comune partecipato e condiviso da tutti i nostri spettatori. 27 Scuola & Teatro Impegno e creatività I progetti rivolti a studenti e insegnanti I progetti di promozione culturale verso le giovani generazioni si arricchiscono di iniziative e di idee, con la finalità di valorizzare sempre più l‟educazione teatrale nelle scuole. Sintesi di questa attività è Il Teatro delle Scuole®, la rassegna di spettacoli messi in scena dai ragazzi delle scuole di Bologna e provincia che giunge alla 25° edizione. Il percorso di promozione della cultura e della pratica del teatro prosegue anche all‟interno degli istituti scolastici con un‟offerta laboratoriale rivolta sia agli alunni che agli insegnanti, al fine di utilizzare il teatro come strumento educativo per facilitare i processi di socializzazione, l‟integrazione fra differenti culture e abilità e una maggiore consapevolezza nella fruizione degli spettacoli. Infine, in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell‟Unità d‟Italia e del Bicentenario dell‟Arena del Sole, sarà allestito Il Trionfo del Popolo Bolognese nell‟8 Agosto 1848 con il coinvolgimento di numerosi alunni delle scuole medie e superiori, prima in una fase laboratoriale e successivamente con il debutto dello spettacolo. I mestieri del teatro Una proposta formativa dedicata alla scoperta delle professionalità necessarie per l‟allestimento di uno spettacolo portando direttamente il teatro nelle scuole di ogni ordine e grado. Durante gli incontri nelle classi un regista teatrale, un tecnico di produzione e un attore si alterneranno a parlare dei segreti della messa in scena di uno spettacolo. A conclusione degli incontri i ragazzi saranno invitati a una visita al teatro ed eventualmente a uno spettacolo serale. Alza la voce Un laboratorio sulla comprensione del testo e sulla lettura espressiva, un modo per avvicinare i giovani alla letteratura e contrastare la decadenza culturale, per accendere nuove curiosità, per confrontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di un‟attrice, che si concluderà con la Festa della lettura in teatro dove protagonisti saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di un‟attrice, che si concluderà con la Festa della lettura in teatro dove protagonisti saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro culturale, per accendere nuove curiosità, per confrontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di un‟attrice, che si concluderà con la Festa della lettura in teatro dove protagonisti saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro testi preferiti. Laboratori per insegnanti I percorsi formativi di Lettura espressiva sono rivolti agli insegnanti che desiderano migliorare le proprie capacità comunicative. Animazione teatrale si propone di accompagnare i docenti dall‟elaborazione di un testo alla messa in scena, arricchendo le attività di laboratorio con gli studenti che convergono nella rassegna del Teatro delle Scuole®. Visite a teatro Continuano con successo le visite guidate del teatro rivolte a gruppi di studenti, con percorsi formativi all‟interno dello spazio e dell‟attività teatrale. Le visite hanno inizio nel foyer con la presentazione del teatro e della sua storia in rapporto alla città e si concludono in palcoscenico dove un tecnico di produzione presenta i mestieri del palcoscenico e illustra ciò che accade dietro le quinte. Facebook e YouTube Per favorire una partecipazione diretta alle iniziative da parte degli studenti saranno utilizzati anche strumenti di comunicazione innovativi come Facebook e YouTube, nella convinzione che il rapporto tra giovani generazioni e teatro passi anche per i nuovi media, particolarmente utilizzati e frequentati dalle nuove generazioni. Info: Ufficio Scuola tel. 051.2910.950 [email protected] 29 Laboratori Laboratori teatrali: dizione, lettura espressiva, scenografia, illuminotecnica, speakeraggio, scrittura 31 In un momento in cui tutto si riduce, si ridimensiona e si contrae la nostra proposta di laboratori diventa ancora più ricca e articolata. Corsi di recitazione, lettura, dizione, scrittura, scenografia, illuminotecnica, drammaturgia. Lunghi tutta una stagione, un mese o un solo weekend. Più opportunità, più occasioni per appropriarci del palcoscenico, per confrontarci e capire gli elementi che insieme costruiscono l‟attività scenica. Più teatro dunque. Più tempo e spazio da concedere a noi stessi, da dedicare alla conoscenza di sé, degli altri e di quei rituali umani che difficilmente mettiamo a fuoco nel quotidiano. I laboratori sono rivolti a tutti: come prima tappa di una possibile formazione professionale ma anche – perché no – come un piccolo lusso che ci si concede. Queste le proposte per i prossimi mesi: saperlo dire laboratorio di dizione e organizzazione del discorso condotto da Alessandra Frabetti 3ª ed. dal 03/05 al 31/05/2011 dalle h 21 alle 24 ore di lezione: 18 spazio scenico laboratorio di scenografia condotto da Davide Amadei dal 17/02 al 17/04/2011 dalle h 21 alle 23.30 ore di lezione: 25 accendi la luce! laboratorio di illuminotecnica condotto da Paolo Mazzi dal 05/04 al 20/05/2011 dalle h 20.30 alle 23 ore di lezione: 20 trame di carta laboratorio di scrittura condotto da Marcello Fois dal 01/04 al 17/04/2011 ore di lezione: 30 il gioco della voce laboratorio di speakeraggio condotto da Marina Pitta dal 11/04 al 30/05/2011 dalle ore 20 alle ore 22 ore di lezione: 16 fare scena workshop di scenografia condotto da Davide Amadei date da definire – maggio 2011 ore di lezione: 15 Informazioni, calendari dettagliati e iscrizioni www.arenadelsole.it [email protected] 051.2910.911 Concerti Un’Arena di concerti: Cristina Donà, Petra Magoni & Ferruccio Spinetti, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Francesco Baccini Un‟intensa primavera di concerti attende l‟Arena del Sole: alcuni degli artisti più interessanti del panorama italiano presenteranno il proprio repertorio dal vivo. Lunedì 28 marzo ritorna sul palco dell‟Arena Cristina Donà, una delle cantautrici italiane più apprezzate, capace di varcare i confini nostrani scalando il mercato internazionale e che può vantare collaborazioni con musicisti del calibro di Robert Wyatt, Manuel Agnelli degli Afterhours e Morgan. L‟artista presenterà le canzoni dell‟ultimo lavoro Torno a casa a piedi, primo album di inediti dopo quattro anni che sta riscuotendo grande successo di critica e pubblico. Nell‟attesissimo concerto, presentato da Altomusic, non mancheranno i brani più significativi della sua carriera. Martedì 12 aprile, ancora grazie ad Altomusic, il duo Musica Nuda formato da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (rispettivamente voce e contrabbasso) porterà sul palco della Sala Grande i brani del nuovo disco Complici. Il progetto Musica Nuda ha visto dal 2003 la pubblicazione di ben cinque album: una collaborazione dove è la musica stessa messa a nudo, l‟arte di saper spogliare le opere musicali, conosciute o meno, attinte dal repertorio lirico, jazz, pop o soul, per conservarne solamente la struttura essenziale, spaziando tra brani originali e cover. Mercoledì 20 aprile è la volta di Niccolò Fabi, che ha scelto l'Arena del Sole per una data del suo nuovo e atteso tour primaverile nei teatri, presentato da Big Fish. Un'occasione per ascoltare i brani del repertorio del cantautore romano, che ha all'attivo sei album in studio nell'arco di quindici anni. Martedì 3 maggio Vinicio Capossela salirà sul palco della Sala Grande per un concerto, presentato da Ponderosa Music & Art, che si preannuncia memorabile. Di ritorno dal suo 20 Years Show, che ha toccato oltre che Londra anche Parigi, Zurigo e Colonia, Capossela presenterà i brani del nuovo doppio di inediti, Marinai, Profeti e Balene, in uscita il 26 aprile a tre anni dal suo precedente lavoro Da solo. Giovedì 5 maggio tocca infine a Francesco Baccini con Baccini canta Tenco – Porto a spasso Luigi nei teatri, un concerto presentato da CicciPromotion in cui viene proposto Tenco come cantautore ironico e sociale, oltre che intimista, e di uomo dalle tinte forti, immagine lontana da quella in bianco e nero che viene ricordata. Una scoperta per molti, un viaggio nel tempo per altri, attraverso brani come Vedrai vedrai e Mi sono innamorato di te, testi fin troppo attuali e sonorità rinnovate che vanno dal jazz alla bossa nova, passando dalle ballate fino ad arrivare al rock. 33 NUOVA SCENA società cooperativa - ARENA DEL SOLE TEATRO STABILE DI BOLOGNA - TEATRO DELLE MOLINE presidente Massimo Terranova vice presidente/direttore di produzione Natalino Mingrone direttore amministrativo e del personale Carla Magri direttore comunicazione e marketing Bruno Damini direttore artistico Paolo Cacchioli amministrazione del personale Rossana Cacchioli segreteria amministrativa, elaborazione dati e contabilità Tania Turrini, Stefania Covili, Antonino Gattuso responsabile ufficio stampa Donatella Franzoni ufficio marketing Francesca Ferri addetti ufficio stampa e marketing Giacomo Giuggioli, Tommaso Simili organizzazione ospitalità e eventi responsabile Viviana Gardi coordinamento Elena Zanesi segreteria Federica Ghedini coordinamento produzione e responsabile manutenzione Roberto Carletti assistente ufficio produzione Lucia Zanfi responsabile tecnico Marco Carletti tecnici del teatro e di produzione: Francesca Zarpellon (capo elettricista), Davide Capponcelli (capo macchinista) Massimo Abbondanza, Marco Belli, Luca Bernardi, Giampiero Berti, Vincenzo Bonaffini, Pierluigi Calzolari, Elena Dal Pozzo, Luca Diani, Emanuele Foti, Paolo Mazzi, Sebastiano Sorbetti, Anna Vecchi segreteria Anna Caso direzione di sala, servizi al pubblico, coordinamento laboratori, ospitalità compagnie Eleonora Cristiani, Luca Grosso, Davide Martini ufficio promozione e servizi al pubblico Elena Castellari ufficio scuola Emanuela Dogliotti biglietteria e informazioni Veronica Bolelli (coordinamento) Vera Mingozzi, Irena Radmanovic, Anissa Sala, Caterina Zarelli coordinamento personale di sala Fabiola Sammartano personale di sala Carlotta Bolelli, Celeste Calzolari, Marinella Dettori, Ernesto Giusti, Giulio Gotti, Nader Haghshenas, Federica Mingrone, Luigi Piotti, Andrea Porcelluzzi, Antonino Principato, Giulia Spisni, Cinzia Unguendoli vigilanza Michele Moscarelli, Vincenzo Murrone, Gaetano Sorbetti cleaning Galyna Shepelina , L‟Operosa (un particolare ringraziamento a Luciana Massa) i soci sovventori Fi.Bo Finanziaria Bolognese spa Coop Adriatica scrl CAMST scrl Coopfond spa Cooperare spa Granarolo spa Assicoop Sicura spa Co.Ind sc Coop Costruzioni sc Coop Reno sc L‟operosa scrl Cooperativa Edificatrice Ansaloni sc Cosepuri scpa Manutencoop sc NCV Cooperativa Autotrasporti scrl Francesco Amante & Finalma srl Eurocolumbus spa Ottica Garagnani sas STS Servizi Tecnologie Sistemi spa Avola sc Cronopios sas GENNAIO 11 Staff Il Nome della Casa