MARZO 2011
GENNAIO 11
IN COPERTINA:
VITO E MIRKO NANNI IN “A AL DUTÅUR DI MÂT”
PH RAFFAELLA CAVALIERI / IGUANA PRESS
MARZO - APRILE 2011. ANNO XVI
Spettacoli
L’Ora d’Aria
Formazione, eventi
Informazioni
Al dutåur di mât
pag 07
Il misantropo
pag 09
Stanze
pag 11
La metamorfosi
pag 13
Vestire gli ignudi
pag 15
Toledo suite
pag 17
L’ingegner Gadda va alla guerra
pag 19
Arie
pag 21
La malattia della famiglia M
pag 23
La verità salvata da una menzogna
pag 25
Spazio libero per la critica che non trova spazio
Cosa pensi dello spettacolo?
pag 27
Scuola & Teatro
pag 29
Laboratori teatrali
pag 31
Concerti
pag 33
Informazioni biglietteria, parcheggi
pag 35
Arena 2.0
pag 36
Staff
pag 37
Ringraziamenti
pag 39
N. 2
dal 2 al 12 marzo SALA GRANDE
GiovedìGiovani
Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25
Al dutåur di mât di Nanni Garella da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta
regia Nanni Garella - con Vito, Marina Pitta, gli attori di Arte e Salute e la partecipazione di Nanni
Garella - scene Antonio Fiorentino - luci Gigi Saccomandi - costumi Claudia Pernigotti - regista assistente Gabriele Tesauri• ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA • ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS
ore 21 - domenica ore 16 - lunedì riposo
PRIMA NAZIONALE
Spettacolo compreso negli abbonamenti:
Interazioni Contemporanee
Domenica Teatro
Prosegue la collaborazione tra il Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il
lavoro artistico con il lavoro nel campo della
salute mentale, nel quadro di “Arte e Salute
nell‟Arena del Sole”, progetto di residenza
della compagnia di pazienti psichiatrici
all‟Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale - Azienda Unità
Sanitaria Locale di Bologna.
Appunti di Nanni Garella
Da quando ho sentito fluire la lingua limpida
e cristallina del dialetto bolognese parlato da
Mirco e Iole ne Il linguaggio della montagna
di Pinter, ho cominciato ad immaginare
un‟opera recitata tutta in lingua bolognese.
Dico “lingua” perché vorrei che avesse dignità, che non fosse soltanto vernacolo.
Così è nata l‟idea di lavorare sulla commedia
di Scarpetta e di adattarla alla lingua originaria dei nostri attori. Eduardo Scarpetta usava rimaneggiare, con grande stile, commedie francesi di fine ottocento adattandole
alla realtà napoletana di quegli anni; non
restava che seguire il suo esempio.
GLI ATTORI DI ARTE E SALUTE
Giorgia Bolognini, Luca Formica,
Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni,
Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni,
Lucio Polazzi, Roberto Risi, Roberto Rizzi
medie francesi di fine ottocento adattandole
alla realtà napoletana di quegli anni; non
restava che seguire il suo esempio.
l medico dei pazzi è un titolo che ben si attaglia ad Arte e Salute: il tema dell‟inversione
del punto di vista nel guardare il mondo della follia è trattato da Scarpetta con la leggerezza che gli è propria, ma con grande sapienza drammaturgica e con sensibilità da
grande scrittore nell‟uso del dialetto.
Nel solco di una tradizione, tutta italiana,
che va dalla Commedia dell‟Arte a Goldoni,
a Pirandello, a Eduardo, a Gadda, a Pasolini, l‟uso del parlato dialettale affonda la lingua letteraria italiana nelle sue origini popolari e spesso restituisce un‟immagine inconsueta del nostro paese, visto, per così dire,
dal basso. In questi anni c‟è tanto bisogno di
sane verità popolari, per guardare ai nostri
difetti attraverso la risata della commedia,
intravedendo, se possibile, qualche pregio
del nostro essere italiani.
Ho chiesto a Vito di darci una mano in questa avventura “bolognese”. Ha accettato con
entusiasmo e ci stiamo divertendo molto.
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dal 15 al 20 marzo SALA GRANDE
Il misantropo
di Molière - regia Massimo Castri - con Massimo Popolizio, Graziano Piazza, Sergio Leone,
Federica Castellini, Ilaria Genatiempo, Laura Pasetti, Tommaso Cardarelli, Andrea Gambuzza,
Davide Lorenzo Palla, Miro Landoni - scene e costumi Maurizio Balò • TEATRO DI ROMA
ore 21
domenica ore 16
Spettacolo compreso negli abbonamenti:
InterAction - Domenica Teatro
I Classici
Per amore della verità
prima di lui. La sua grandezza è quella di far
diventare le storie comuni storie universali,
valide per ogni epoca e località. Il Misantropo è allora la storia di chi, contro il parere e
i consigli degli amici, non scende mai a
compromessi, pone sempre la sincerità al di
sopra di tutto, anche a costo di urtare le varie e deboli personalità col rischio, quindi, di
perdere ogni possibile protezione.
Massimo Castri, uno dei più importanti registi del teatro italiano, ritrova nuovamente
come protagonista un grande attore come
Massimo Popolizio e affronta per la prima
volta Molière, in un nuovo allestimento della
commedia ritenuta da Goldoni, Goethe e
molti altri il suo capolavoro.
Alceste ama soprattutto la verità, disprezza il
compromesso, la finzione e quasi tutta
l‟umanità. Innamorato di Célimène, una maldicente civetta, le propone di andare a vivere
con lui in provincia, ma la donna rifiuta. Alceste, sconfitto da ogni parte ma non piegato, si ritira a vivere da solo in una disgustosa
misantropia.
Come è noto, Molière ebbe il coraggio di
iniziare un nuovo genere di teatro, che descriveva senza veli i costumi del suo tempo. I
suoi personaggi, presi dalla vita di tutti i
giorni, erano avari, sciocchi, ipocriti scaltri,
misantropi, ma tutti avevano in comune un
pregio: erano vivi, veri e, per di più, comici.
Sembrerebbe che il Duca di Montasieur, precettore del Delfino di Francia, avesse minacciato Molière di bastonarlo per averlo preso
a modello per il protagonista del Misantropo,
salvo poi cambiare idea e ringraziarlo
dell‟onore concessogli.
Sin dal loro primo apparire sulle scene, le
commedie di Molière piacquero al pubblico
proprio per la novità che rappresentavano
anche se, come nel caso citato, egli raramente inventava trame e soggetti originali, sfruttando piuttosto il patrimonio di autori vissuti
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dal 16 marzo al 3 aprile TEATRO DELLE MOLINE
Stanze
IL SILENZIO ABITATO DELLE CASE di Marcello Fois
regia Marinella Manicardi - con Alessandra Frabetti, Marinella Manicardi, Marina Pitta
scene e costumi Davide Amadei - luci Paolo Mazzi - composizione sonora Mustafa MuCe Cengic
NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA
ore 21.15 - domenica ore 17
lunedì riposo
Le stanze delle figlie
di Marinella
Manicardi
Ci sono tre stanze: soggiorno, bagno, camera da letto. Ci sono due sorelle, una, organizzatrice di eventi, l‟altra, eterna ricercatrice
universitaria, che si incontrano nella casa
dove è morto il padre, allontanatosi dalla
loro vita quando erano ancora bambine. C‟è
un padre morto e dunque assente, eppure
interrogato, insultato, invocato, che ha vissuto molti anni in quel piccolo spazio, ora quasi vuoto di oggetti, non della sua presenza.
Contro di lui, le sorelle vogliono disfarsi velocemente di questa casa, quasi a cancellare il
dolore dell‟abbandono subito, oppure appropriarsene velocemente, per la stessa ragione. L‟apparizione di una vicina, che sembra conoscere molto bene la casa e chi la
abitava, dilata ogni decisione. È la vicina
gentile che porta i biscotti, ma anche la persona che ha ricevuto le confidenze del padre,
il suo arbitrio orgoglioso. E c‟è la casa, modesta per quel che può valere, uguale a tante
altre, abitata dai rumori che ne impregnano i
muri. A saperli leggere quei rumori ci si accorge che appartengono al presente (tubi,
scarichi, pompe), o al passato (risate, tonfi),
se non ci spingiamo a pensare che possano
essere anche rabbie o desideri che, rimasti
intrappolati nelle stanze, ne compongono
ora il paesaggio emotivo. La scrittura di Fois
affonda senza timori nel tragico, nelle motivazioni che ciascuna delle protagoniste mette
in campo. Le figlie, entrate in quella casa,
regrediscono a un‟infanzia in cui sperano di
colmare il vuoto dell‟abbandono, la vicina
interpretando le ragioni del padre ne difende
le scelte irrinunciabili, ma è la mancanza del
padre che scatena rappresentazioni sostitutive, psicodrammi famigliari, un teatro degli
le scelte irrinunciabili, ma è la mancanza del
padre che scatena rappresentazioni sostitutive, psicodrammi famigliari, un teatro degli
affetti che continua a travolgerci nonostante
le avvertenze di tutta la nostra cinica ragione.
In età classica i contrasti erano risolti da morti violente che scandivano le lotte di potere
nelle saghe famigliari. Ora, nella società
dell‟apparire, fatta di eventi e tempo precario, il senso del tragico ha perso sacralità, e i
contrasti si appianano con il sostituto del
sangue: il denaro. Che, per sua natura però
attribuisce valore e così si ricade nella trappola del possesso, delle identità, delle proiezioni, dei risarcimenti, nessuno si ritenga indenne. Stanze è anche una tragedia ridicola
nella sua potenza. La mia collaborazione
con Fois è nata nel ‟92 quando scelsi un suo
racconto sulla strage alla Stazione di Bologna. Poi è arrivato lo struggente Cerimonia
per la regia di Luigi Gozzi e adesso questa
nuova commissione per un testo che nasce
dalla complicità di tre attrici e del gruppo di
lavoro con cui ho collaborato nelle ultime
stagioni all‟Arena del Sole.
11
GiovedìGiovani
Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25
17 marzo SALA INTERACTION
La metamorfosi creazione scenica ispirata al racconto di Franz Kafka
ideazione, luci e regia Claudio Angelini - interpretazione Alessandro Bedosti
CITTÀ DI EBLA FESTIVAL • L’OCCIDENTE NEL LABIRINTO • TEATRO DIEGO FABBRI
in coproduzione con OFFICINA1011 DI TRIANGOLO SCALENO TEATRO
con il sostegno di COMUNE DI FORLÌ, PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA, REGIONE EMILIA-ROMAGNA
ore 21.30
13
Lo spettacolo è presentato in collaborazione con
CENTRO LA SOFFITTA
DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Breve mappa di orientamento
di Claudio Angelini
Partire dal racconto di Kafka senza nessuna
pretesa di rappresentazione.
Impossibile tradurre scenicamente la vicenda
di Gregorio Samsa. Provarci significa perdere in partenza un combattimento sul cui terreno rimarrebbero le ossa fatte a pezzi dalla
potenza linguistica dello scrittore di Praga.
Come entrare nella foresta espressiva de La
metamorfosi ed uscirne portando a casa la
pelle? Perché La metamorfosi ci interessa? Si
badi bene, non è semplicemente un fatto di
fabula, di “cosa” viene raccontato. È evidente una potenza di altra natura.
Io credo dipenda dal fatto che quel racconto
parla di noi, le parole compiono un‟acrobazia, si pongono alle nostre spalle, ci spingono e ciascuno di sente toccato in prima
persona. Come non essere interessati alla
propria storia? Siamo corpi in continua trasformazione, in un divenire incessante,
un‟attività di composizione e scomposizione
di forze, un flusso. Sentirsi spaventati dalla
propria disumana umanità, sentire il proprio
corpo che bolle come un‟officina surriscaldata. Divenire animale, coltivare la mosca, la
blatta che è in noi invece di inseguire le archetipiche figure materne e paterne come la
psicanalisi ci suggerisce. Non c‟è nulla di
psicanalitico o simbolico in Kafka. Ci sono
corpi divenuti animali ora.
Come scrive Gilles Deleuze: «all‟inumano
delle potenze diaboliche fa riscontro il sub
umano di un divenire animale: divenire coleottero, divenire cane, scimmia, fuggir via,
con una capriola a capofitto, piuttosto che
chinare il capo e restare burocrate, ispettore,
giudice, imputato».
PIEGHE
E
nell’ambito del progetto
APRIRE LA SCENA
PIAGHE NEL T EATRO DI CITTÀ
a cura di Silvia Mei
DI
EBLA
giovedì 24 marzo, ore 16, Laboratori DMS
INCONTRO CON CITTÀ DI EBLA
ingresso libero
giovedì 24 marzo, ore 21, Laboratori DMS – Teatro
Pharmakos V – Anatomia del sacro, ideazione e
luci Claudio Angelini
ingresso libero
con una capriola a capofitto, piuttosto che
chinare il capo e restare burocrate, ispettore,
giudice, imputato».
Pensare al Gregorio che è in noi e varcare
una soglia, spingere per tentare una fuga
dalla macchina stritolante del lavoro, della
famiglia, dell‟amore, dell‟entusiasmo. Fuga
possibile?
dal 22 al 27 marzo SALA GRANDE
Vestire gli ignudi
di Luigi Pirandello - regia Luca De Fusco - con Gaia Aprea,
Anita Bartolucci, Alberto Fasoli, Giovanna Mangiù, Aldo Ottobrino, Paolo Serra, Enzo Turrin
scene Fabrizio Plessi - costumi Maurizio Millenotti - musiche Antonio Di Pofi - luci Gigi Saccomandi
ARENA DEL SOLE - NUOVA SCENA - TEATRO STABILE DI BOLOGNA - TEATRO STABILE DEL VENETO
15
ore 21
domenica ore 16
Spettacolo compreso negli abbonamenti:
InterAction - Domenica Teatro
I Classici
Il reality show di Pirandello
grigie esistenze con brillanti affabulazioni
delle stesse. Queste riflessioni mi hanno spinto a immaginare un Vestire gli ignudi televisivo, in cui si aggiorna la volontà di auto
rappresentazione dalla carta stampata al
mezzo tipico del nostro tempo e in cui tutta la
vicenda sembra raccontata e insieme spiata
dalla televisione. L‟idea è talmente semplice
ed efficace da avermi subito fatto cercare
qualcosa che la rendesse più rarefatta e astratta, più universale e meno cronachistica.
Credo di aver trovato la soluzione affidando
la scenografia a un artista come Fabrizio
Plessi. Fabrizio è un veneziano d‟adozione,
come sono stato io. Ha inventato un modo
creativo e sottilmente teatrale per usare il
mezzo più inflazionato del nostro tempo: i
video, questa idea lo ha reso famoso in tutto
il mondo. È stato quindi l‟uomo giusto – ne
sono sicuro – per allestire il nostro reality
show pirandelliano come una magica metafora, misteriosa, sospesa tra antico e moderno, come un film in bianco e nero. (…)
di Luca De Fusco
Una ragazza sfortunata, che ha vissuto amori sbagliati e vicende travagliate, si suicida,
ma mentre agonizza compie un atto incredibile per una persona che sa di non avere un
futuro: concede una intervista a un giornale
popolare in cui si “rappresenta” in modo
molto diverso dalla realtà, creando una immagine di sé nobile ed edificante. La ragazza viene poi salvata dalla morte e, sopravvivendo, prova a inventarsi una nuova se stessa “né quella né questa: un‟altra”. Purtroppo
la finta Ersilia, questo il suo nome, che tutti
avrebbero rispettato se fosse morta, non regge il peso della realtà e, per vedersi restituire
l‟onore perduto, è costretta a suicidarsi davvero, questa volta con successo. Questa trama potrebbe essere una storia del nostro
tempo: Ersilia, se non fosse per il suo nome
demodé, sembra una cugina della ragazza
inglese che ha recentemente venduto alla tv
la diretta della propria agonia, fino al termine dei suoi giorni. L‟unica differenza, che
rende questo intreccio ancora novecentesco e
non contemporaneo, sta nel “mezzo”. Ersilia
concede l‟intervista fatale a un quotidiano e
non alla televisione. Ciò non toglie sapore
profetico al copione pirandelliano che intuisce in grande anticipo come il nostro tempo
verrà irrimediabilmente influenzato dalla forza dei mezzi di comunicazione di massa.
Deve infatti esserci qualcosa di irresistibile
che spinge le persone a “rappresentarsi”, a
raccontare i propri moti più intimi in pubblico, trasfigurandoli e cercando il riscatto da
delle stesse.
Queste riflessioni mi hanno spinto a immaginare un Vestire gli ignudi televisivo, in cui si
GiovedìGiovani
Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25
30 e 31 marzo SALA INTERACTION
Toledo-Suite
RECITAL TRA MUSICA E TEATRO
chansonnier Enzo Moscato - testi e regia Enzo Moscato - immagini sceniche Mimmo Paladino
direzione musicale Pasquale Scialò - luci Cesare Accetta - costumi Tata Barbalato
COMPAGNIA TEATRALE ENZO MOSCATO • FONDAZIONE TRAMONTANO ARTE • NUOVA OPERA FESTIVAL
ore 21.30
La voce umana
di Enzo Moscato
Io non sono un cantante. Non lo sono mai
stato. Quello che in scena sembra canto è
solo un‟altra forma della mia scrittura. Nel
mio canto scenico avviene come una migrazione dello strumento della scrittura da un
organo corporeo all‟altro: dalla mano
all‟ugola, alla gola… La scrittura, per me, e
non solo quella scenica, è la principale forma
d‟espressione dell‟anima, la quale, pertanto,
fa uso di tutto. Proprio tutto per poter venire
fuori e farsi riconoscere. Il canto, come la
sintassi, come lo stile, come la recitazione,
come la danza, il movimento… sono tutte
declinazioni del desiderio dell‟anima di esprimersi. Del resto, la migrazione di strumento espressivo, da un organo corporeo
all‟altro, è parallela alla migrazione che faccio compiere alla musica, alla canzone, ai
brani recitati, alle lingue, che compongono
di solito un mio percorso di spettacolo.
Parto dai suoni (genetici) napoletani, dai
grandi autori musicali nostrani: Viviani, Gill,
Taranto, Trovaioli, o anche da hit canori notissimi (Scalinatella, Cerasella, Anema e core
etc.), per poi “crudelmente spaesarli” – dislocarli – e, così, facendoli lambire il mondo
intero, l‟internazionalità del graffito vocale –
come direbbe Artaud; facendoli incontrare/scontrare con autori quali Brecht, Eisler,
Weill, Marguerite Duras, perché in fondo la
lingua del canto dell‟anima, della scrittura
dell‟anima in note, non conosce barriere,
dogane, divisioni, confini, ma parte e ritorna
da e all‟unica radice, che tutte le fa nascere e
camminare: il desiderio di esprimersi e comunicare, che è in ognuno di noi, al di là del
luogo dove si è nati, dell‟età, del colore della
pelle, dello status sociale e politico cui si appartiene.
Lo spettacolo è presentato in collaborazione con
CENTRO LA SOFFITTA
DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
nell’ambito del progetto
ENZO MOSCATO. PER UN TEATRO-CANZONE
a cura di Marco De Marinis
giovedì 31 marzo, ore 16, Laboratori DMS – Teatro
INCONTRO CON ENZO MOSCATO
ingresso libero
luogo dove si è nati, dell‟età, del colore della
pelle, dello status sociale e politico cui si appartiene. E questa “trasversalità” della musica e del canto è meravigliosa, perché fuori
dalle ideologie e dalle classi, fuori dalla storia e dai fenomeni, fuori dai dogmi e dalle
prigionie del gusto, il che spiega ampiamente perché, cantando, io non abbia mai fatto
selezione alcuna in ciò che canto: alto/basso, mentale/viscerale, destra/sinistra,
colto/plebeo, per me non esistono nel canto:
tutto è uguale, tutto è ugualmente degno di
essere, localmente, vissuto ed espresso. (…)
triste figura impersona la deriva, l'ultima
spiaggia cui viene costretto oggi il teatro. Ri-
17
1, 2, 3 aprile SALA GRANDE
L’ingegner Gadda va alla guerra
(O DELLA TRAGICA ISTORIA DI AMLETO PIROBUTIRRO) un‟idea di Fabrizio Gifuni
da Carlo Emilio Gadda e William Shakespeare - con Fabrizio Gifuni - regia Giuseppe Bertolucci
disegno luci Cesare Accetta - direttore tecnico Hossein Taheri
in collaborazione con TEATRO DELLE BRICIOLE SOLARES FONDAZIONE DELLE ARTI
ore 21
domenica ore 16
Appunti per uno spettacolo
di Fabrizio Gifuni
Un Amleto ormai vecchio, solo, senza più un
padre o una madre da invocare o da maledire, sempre più debole di nervi, collerico.
Solo con i suoi fantasmi. La lingua squassata
da lampi di puro genio proteiforme. Sempre
sull‟orlo di una follia tragica eppure, a tratti,
comicissima. E ricca di metodo. Ah sì, ricca
di metodo.
Così inizio a immaginare Gadda. Un “Amleto Pirobutirro” (protagonista-ombra del suo
più grande romanzo, La cognizione del dolore) che riavvolge il nastro delle sue nevrosi
camminando a ritroso – come un granchio –
sulle tavole della memoria. Una discesa agli
inferi che riapre antiche ferite, mai rimarginate. Fino ad arrivare alla ferita originaria.
A ciò da cui tutto discende. Nel male e nel
bene. Al pozzo nero della sua futura infelicità ma anche, forse, all‟involontaria miniera
della sua immensa arte. La partecipazione
dell‟Ingegnere al primo conflitto mondiale, la
disfatta di Caporetto, la detenzione nei campi di prigionia tedeschi e la morte del fratello
Enrico, modificheranno per sempre la vita
dello scrittore. Ma il dolore non è mai solo
fatto “privato”. Anzi. Si fa sempre inesorabilmente “pubblico”. Con progressione implacabile, la furia del Gaddus inizia a montare e ad abbattersi, a colpi d‟ascia, sul suo
paese – che è pur pronto a difendere con la
vita – sul suo popolo e sui suoi governanti.
Scritti dall‟assai scomodo osservatorio delle
trincee, i suoi Diari di guerra e di prigionia
squarciano il velo su qualsiasi retorica patriottarda per farsi atto d‟amore autentico e
doloroso. Acquisita coscienza del proprio
dolore, questo vecchio Amleto è ormai per-
Lo spettacolo è presentato in collaborazione con
CENTRO LA SOFFITTA
DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
nell’ambito del progetto
GIFUNI E GADDA.
SULLA DITTATURA
a cura di Gerardo Guccini
sabato 2 aprile, ore 16, Laboratori DMS – Auditorium
INCONTRO CON FABRIZIO GIFUNI
ingresso libero
giovedì 24 marzo, ore 21, Laboratori DMS – Teatro
Pharmakos V – Anatomia del sacro, ideazione e
luci Claudio Angelini
ingresso libero
triottarda per farsi atto d‟amore autentico e
doloroso. Acquisita coscienza del proprio
dolore, questo vecchio Amleto è ormai perfettamente in grado di analizzare le storture
di una Storia ciclicamente “fuori dai cardini”.
Preso l‟abbrivio, il flusso è inarrestabile. Sèguito ideale di un discorso aperto qualche
anno fa, con „Na specie de cadavere lunghissimo, questo nuovo capitolo si presenta
come un atto cognitivo „sacrale‟ utile forse a
chiunque, oggi, voglia provare a riannodare
i fili di una tela in brandelli.
La tela di un paese chiamato Italia.
triste figura impersona la deriva, l'ultima
spiaggia cui viene costretto oggi il teatro. Ri-
19
dal 5 al 10 aprile SALA GRANDE
Arie
con Lella Costa - regia Giorgio Gallione
IRMA SPETTACOLI
21
ore 21
domenica ore 16
Spettacolo compreso negli abbonamenti:
InterAction - Domenica Teatro
Piccole romanze recitate
re insieme momenti in apparenza lontani e
diversi e magari scoprire che sì, c‟è un filo
che li unisce, ed è saldo, e regge al tempo e
all‟usura. E poi a tutto questo materiale, che
è ricco e vivo e vibrante di suo, non posso
non sommare il meraviglioso regalo che è
stato, in questi ultimi anni soprattutto, lavorare con i musicisti in carne e ossa, vivi e dal
vivo, sul palco e in sala d‟incisione : Paolo
Fresu, Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Furio
Li Castri, Paolo Damiani, Danilo Rea, Antonello Salis, Bebo Ferra. Per non parlare delle
incursioni nella musica classica, con Ruggero
Laganà, con Giorgio Mezzanotte, con Rosetta Cucchi. Insomma: ho un curriculum, e intendo farlo valere.
di Lella Costa
Nel marzo del 2010, gli Amici del Conservatorio di Milano hanno deciso di insignirmi
del premio “Una vita per la musica”, insieme
a Luciana Serra e Liliana Cosi, e scusate se è
poco. Lì per lì ho pensato si fossero sbagliati:
macché, me l‟hanno confermato. Convinti e
contenti. E la motivazione era, tra l‟altro, bellissima. E coglieva nel mio lavoro qualcosa
“che aveva a che fare con la musica/e il
modo in cui la musica scorre, emblema della
vita/e come non puoi isolare una sola nota e
dire/se va bene o no: devi aspettare/che sia
finita”. Questi versi di John Ashbery alla luce
di quel premio acquisivano un valore e un
significato ancora più precisi e decisivi: non
mi è sembrato saggio ignorare tutte queste
coincidenze. E così sono andata a rileggermi
i copioni dei miei spettacoli, da Ragazze su
su fino ad Adlib, per verificare se davvero in
ognuno di loro ci fosse, più o meno esplicito,
più o meno consapevole, qualcosa “che aveva a che fare con la musica”. E se ci tenete a
saperlo sì, c‟era. C‟era la costante presenza
della musica, non solo come semplice colonna sonora, ma proprio come voce altra, come interlocutore e comprimario e complice di
palcoscenico; e c‟erano anche, in ogni testo,
dei brani costruiti con una scansione metrica
che li rendeva molto più simili a uno spartito
che a un copione, a un assolo che a un monologo. Piccole romanze recitate. Arie.
Riproporle, oggi, non vuole essere soltanto
una sorta di rivisitazione antologica, ma anche e forse soprattutto un‟occasione per cucire insieme momenti in apparenza lontani e
diversi e magari scoprire che sì, c‟è un filo
che li unisce, ed è saldo, e regge al tempo e
GiovedìGiovani
Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25
6, 7, 8 aprile SALA INTERACTION
La malattia della famiglia M
di Fausto Paravidino - regia Fausto Paravidino - con Jacopo-Maria Bicocchi, Iris Fusetti,
Emanuela Galliussi, Nicola Pannelli, Fausto Paravidino, Fausto Maria Sciarappa, Pio Stellaccio
scene Laura Benzi - costumi Sandra Cardini - luci Giovancosimo De Vittorio • TEATRO STABILE DI BOLZANO
ore 21.30
Andare a caccia di conigli
di Fausto Paravidino
Nell‟autunno del 2000, durante le prove di
Due Fratelli, mi capitò di leggere un articolo
dove Marquez riportava una citazione non
sua: «Un racconto è una freccia scagliata
contro un bersaglio, un romanzo è andare a
caccia di conigli». Pensai che Due Fratelli
fosse una freccia scagliata contro un bersaglio e che La Malattia della Famiglia M fosse
andare a caccia di conigli.
Nella Malattia della Famiglia M invece di
partire dall‟inizio e precipitare verso la fine
in pochi giorni, ho lasciato trascorrere lunghi
intervalli di tempo tra una scena e l‟altra, rimanendo in placida compagnia dei miei
personaggi. Ne è venuta fuori un‟opera con
un andamento molto morbido, dove i personaggi si fanno conoscere piuttosto bene,
mentre le scene sono soggette a frequenti
cambi di registro.
C‟è una storia famigliare che riguarda due
sorelle, un fratello, un padre malato e
l‟assenza di una madre. Questa famiglia ha
una malattia, dice il titolo. Forse ne ha più
d‟una. C‟è un padre che vive una malattia
clinicamente non specificata che lo sospende
dalla possibilità di esercitare l‟autorità e che
lui usa come arma e come scusa. C‟è il lutto
dell‟assenza della madre che pesa su questi
personaggi come una colpa e procura loro
una vaga tristezza della quale tutti si accusano a vicenda. Ci sono poi due amici, Fulvio e
Fabrizio, che interagiscono con questa famiglia e involontariamente portano la farsa tra
questa gente triste: hanno il buon gusto di
innamorarsi entrambi di una delle due sorelle
e vanno a fare la commedia degli equivoci a
casa di Ibsen senza mai accorgersi di avere
Spettacolo compreso nell’abbonamento
Interazioni Contemporanee
innamorarsi entrambi di una delle due sorelle
e vanno a fare la commedia degli equivoci a
casa di Ibsen senza mai accorgersi di avere
sbagliato indirizzo. C‟è poi un medico che si
presenta come narratore e che vorrebbe raccontare la storia da testimone esterno ma poi
verrà risucchiato dentro di essa. Mi piace che
il punto di vista sia quello di un medico. Mi
piacciono i medici e i loro punti di vista. (…)
Scrissi il testo nel 2000. Non l‟ho mai voluto
mettere in scena in Italia nell‟attesa che ci
fossero le condizioni giuste. Che si manifestasse l‟attore perfetto per questo o quel ruolo. Ho protetto questo testo dalla messinscena
perché gli ho sempre voluto quel bene astratto di cui parla la commedia. Ora ho accettato di farlo. Essere pronti non è tutto.
23
14 e 15 aprile SALA INTERACTION
La verità salvata da una menzogna
STUDIO SECONDO
regia Paolo Billi - con i detenuti della Sezione Penale della Casa Circondariale di Bologna
e con la partecipazione di Botteghe Molière
TEATRO DEL PRATELLO
ore 21.30
L’ Esperimento di Teatro di
Paolo Billi al carcere Dozza
Al terzo anno del progetto Esperimento di
Teatro alla Dozza, Paolo Billi continua
l‟esplorazione di Dostoevskij, giungendo con
La verità salvata da una menzogna al secondo studio, che affronta Memorie di una casa
morta, testimonianza di quattro anni di prigionia in Siberia, un‟opera minore ma fonte
di tutta la produzione maggiore. Nel primo
studio Nastasja, l‟oggetto del lavoro teatrale
è stato il romanzo L‟Idiota, con il personaggio del Principe Myskin – “l‟uomo buono”
ovvero il principe idiota – per il quale Dostoevskij si era ispirato a Don Chisciotte di Cervantes, da lui definito “il più triste dei libri”.
Come Dostoevskij, anche Cervantes soggiornò in diverse galere. Questo secondo studio
si svilupperà dalle memorie di Dostoevskij e
Cervantes in carcere per affrontare la follia
di credere, da cavaliere errante, che la giustizia sia un dovere e che la giustizia sia possibile. Questa terza annualità del progetto
Esperimento di Teatro alla Dozza ha preso
avvio a settembre 2010 con la prima fase di
laboratori aperti a tutti i detenuti della Sezione Penale della Casa Circondariale di Bologna. La fase dei laboratori di scrittura e di
teatro si è conclusa a dicembre 2010. La seconda fase, con la formazione del gruppo
che parteciperà alla costruzione dello spettacolo, si è avviata a dicembre per concludersi
a marzo 2011 con le anteprime dello spettacolo nella Sala Teatro del carcere riservate ai
detenuti della Casa Circondariale e a un
pubblico di invitati. Sostenuto dalla Provincia
di Bologna, Esperimento di Teatro alla Dozza
è parte del progetto Teatro Carcere in EmiliaRomagna.
l'idea teoretica di un Chisciotte che si trova
di credere, da cavaliere errante, che la giustizia sia un dovere e che la giustizia sia possibile. Questa terza annualità del progetto
Esperimento di Teatro alla Dozza ha preso
avvio a settembre 2010 con la prima fase di
laboratori aperti a tutti i detenuti della Sezione Penale della Casa Circondariale di Bologna. La fase dei laboratori di scrittura e di
teatro si è conclusa a dicembre 2010. La seconda fase, con la formazione del gruppo
che parteciperà alla costruzione dello spettacolo, si è avviata a dicembre per concludersi
a marzo 2011 con le anteprime dello spettacolo nella Sala Teatro del carcere riservate ai
detenuti della Casa Circondariale e a invitati.
Sostenuto dalla Provincia di Bologna, Esperimento di Teatro alla Dozza è parte del progetto Teatro Carcere in Emilia-Romagna.
25
Ora d’Aria
L’Ora d’Aria
Spazio libero per la critica
che non trova spazio
Aperte due nuove sezioni dedicate
al mondo della scuola
e tutto il pubblico dell’Arena
Cosa pensi dello spettacolo?
Inviaci la tua recensione!
L‟Ora d‟Aria è un‟area del sito dell‟Arena del
La sezione scuole è dedicata alla raccolta di
giudizi scritti provenienti dal mondo della
scuola e dell‟università, coinvolgendo docenti
e studenti, offrendo loro nuove possibilità di
confronto e stimolo con un possibile arricchimento dell‟attività formativa.
Sole dedicata a ospitare le recensioni sugli
spettacoli in programma in Sala Grande, Sala
InterAction e Teatro delle Moline. Si articola in
tre diverse sezioni: una dedicata ai critici professionisti, una dedicata al mondo della scuola, e una rivolta a tutti gli spettatori dell‟Arena.
In un contesto generale che tende a considerare l‟espressione del pensiero critico come fumo
negli occhi, L‟Ora d‟Aria è un piccolo contributo che nasce dalla costante riduzione degli
spazi mediatici della critica teatrale, senza la
pretesa di ovviare al problema, ma di ribadire
la necessità della lettura critica dell‟opera teatrale offrendo una “boccata d‟aria” (e da qui
la scelta voluta di un titolo autoironico) a tutti
coloro che, per mestiere o per passione, intendono dare una lettura più complessa e articolata degli spettacoli.
La sezione professionisti è dedicata a giornalisti, collaboratori di testate quotidiane e periodiche, radio-televisive e web e ospita le recensioni inedite o solo parzialmente pubblicate, in collaborazione con i Premi Ubu e
l‟Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
La sezione scuole è dedicata alla raccolta di
giudizi scritti provenienti dal mondo della
scuola e dell‟università, coinvolgendo docenti
e studenti, offrendo loro nuove possibilità di
confronto e stimolo con un possibile arricchimento dell‟attività formativa.
, debitamente argomentate, sugli spettacoli in
programmazione che ciascuno spettatore potrà liberamente inviarci
mail [email protected] (indicando il
nome dell‟autore e, per quanto riguarda gli
studenti, la classe e l‟istituto di provenienza) e
La sezione dedicata al pubblico dell‟Arena del
Sole, ospiterà riflessioni, considerazioni e valutazioni, debitamente argomentate, sugli spettacoli in programmazione che ciascuno spettatore potrà liberamente inviarci.
Le “recensioni”, che non dovranno superare
comunque le 1.500 battute spazi inclusi, potranno essere inviate al seguente indirizzo
mail [email protected] (indicando il
nome dell‟autore; la classe e l‟istituto di provenienza se studenti o docenti; testata giornalistica se professionisti) e saranno pubblicate al
seguente URL:
www.arenadelsole.it/oradaria.
Sarà nostra cura avvertire gli interessati
dell‟avvenuta pubblicazione della recensione.
Crediamo che L‟Ora d‟Aria sia non solo
un‟occasione per sensibilizzare alla lettura critica degli spettacoli, ma un momento di incontro, utile affinché il teatro continui a mantenere
un legame forte e stabile con il pubblico, attraverso uno spazio – il nostro sito web – che
vuole essere un patrimonio intellettuale comune partecipato e condiviso da tutti i nostri spettatori.
27
Scuola & Teatro
Impegno e creatività
I progetti rivolti a studenti e insegnanti
I progetti di promozione culturale verso le giovani
generazioni si arricchiscono di iniziative e di idee,
con la finalità di valorizzare sempre più l‟educazione teatrale nelle scuole. Sintesi di questa
attività è Il Teatro delle Scuole®, la rassegna di
spettacoli messi in scena dai ragazzi delle scuole
di Bologna e provincia che giunge alla 25° edizione. Il percorso di promozione della cultura e
della pratica del teatro prosegue anche all‟interno
degli istituti scolastici con un‟offerta laboratoriale
rivolta sia agli alunni che agli insegnanti, al fine di
utilizzare il teatro come strumento educativo per
facilitare i processi di socializzazione, l‟integrazione fra differenti culture e abilità e una maggiore consapevolezza nella fruizione degli spettacoli. Infine, in occasione della ricorrenza dei 150
anni dell‟Unità d‟Italia e del Bicentenario
dell‟Arena del Sole, sarà allestito Il Trionfo del Popolo Bolognese nell‟8 Agosto 1848 con il coinvolgimento di numerosi alunni delle scuole medie e
superiori, prima in una fase laboratoriale e successivamente con il debutto dello spettacolo.
I mestieri del teatro
Una proposta formativa dedicata alla scoperta
delle professionalità necessarie per l‟allestimento
di uno spettacolo portando direttamente il teatro
nelle scuole di ogni ordine e grado. Durante gli
incontri nelle classi un regista teatrale, un tecnico
di produzione e un attore si alterneranno a parlare dei segreti della messa in scena di uno spettacolo. A conclusione degli incontri i ragazzi saranno invitati a una visita al teatro ed eventualmente
a uno spettacolo serale.
Alza la voce
Un laboratorio sulla comprensione del testo e sulla
lettura espressiva, un modo per avvicinare i giovani alla letteratura e contrastare la decadenza
culturale, per accendere nuove curiosità, per confrontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e
propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in
classe, a cura di un‟attrice, che si concluderà con
la Festa della lettura in teatro dove protagonisti
saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro
propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in
classe, a cura di un‟attrice, che si concluderà con
la Festa della lettura in teatro dove protagonisti
saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro
culturale, per accendere nuove curiosità, per confrontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e
propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in
classe, a cura di un‟attrice, che si concluderà con
la Festa della lettura in teatro dove protagonisti
saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro
testi preferiti.
Laboratori per insegnanti
I percorsi formativi di Lettura espressiva sono rivolti
agli insegnanti che desiderano migliorare le proprie capacità comunicative. Animazione teatrale si
propone di accompagnare i docenti dall‟elaborazione di un testo alla messa in scena, arricchendo le attività di laboratorio con gli studenti
che convergono nella rassegna del Teatro delle
Scuole®.
Visite a teatro
Continuano con successo le visite guidate del teatro rivolte a gruppi di studenti, con percorsi formativi all‟interno dello spazio e dell‟attività teatrale. Le
visite hanno inizio nel foyer con la presentazione
del teatro e della sua storia in rapporto alla città e
si concludono in palcoscenico dove un tecnico di
produzione presenta i mestieri del palcoscenico e
illustra ciò che accade dietro le quinte.
Facebook e YouTube
Per favorire una partecipazione diretta alle iniziative da parte degli studenti saranno utilizzati anche strumenti di comunicazione innovativi come
Facebook e YouTube, nella convinzione che il
rapporto tra giovani generazioni e teatro passi
anche per i nuovi media, particolarmente utilizzati
e frequentati dalle nuove generazioni.
Info: Ufficio Scuola tel. 051.2910.950
[email protected]
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Laboratori
Laboratori teatrali: dizione, lettura espressiva, scenografia,
illuminotecnica, speakeraggio, scrittura
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In un momento in cui tutto si riduce, si ridimensiona e si contrae la nostra proposta di laboratori diventa ancora più ricca e articolata. Corsi
di recitazione, lettura, dizione, scrittura, scenografia, illuminotecnica, drammaturgia. Lunghi
tutta una stagione, un mese o un solo weekend.
Più opportunità, più occasioni per appropriarci
del palcoscenico, per confrontarci e capire gli
elementi che insieme costruiscono l‟attività scenica. Più teatro dunque. Più tempo e spazio da
concedere a noi stessi, da dedicare alla conoscenza di sé, degli altri e di quei rituali umani
che difficilmente mettiamo a fuoco nel quotidiano. I laboratori sono rivolti a tutti: come prima
tappa di una possibile formazione professionale ma anche – perché no – come un piccolo lusso che ci si concede.
Queste le proposte per i prossimi mesi:
saperlo dire
laboratorio di dizione e organizzazione del
discorso condotto da Alessandra Frabetti
3ª ed. dal 03/05 al 31/05/2011
dalle h 21 alle 24
ore di lezione: 18
spazio scenico
laboratorio di scenografia
condotto da Davide Amadei
dal 17/02 al 17/04/2011
dalle h 21 alle 23.30
ore di lezione: 25
accendi la luce!
laboratorio di illuminotecnica
condotto da Paolo Mazzi
dal 05/04 al 20/05/2011
dalle h 20.30 alle 23
ore di lezione: 20
trame di carta
laboratorio di scrittura
condotto da Marcello Fois
dal 01/04 al 17/04/2011
ore di lezione: 30
il gioco della voce
laboratorio di speakeraggio
condotto da Marina Pitta
dal 11/04 al 30/05/2011
dalle ore 20 alle ore 22
ore di lezione: 16
fare scena
workshop di scenografia
condotto da Davide Amadei
date da definire – maggio 2011
ore di lezione: 15
Informazioni, calendari dettagliati e iscrizioni
www.arenadelsole.it
[email protected] 051.2910.911
Concerti
Un’Arena di concerti:
Cristina Donà, Petra Magoni & Ferruccio Spinetti,
Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Francesco Baccini
Un‟intensa primavera di concerti attende
l‟Arena del Sole: alcuni degli artisti più interessanti del panorama italiano presenteranno
il proprio repertorio dal vivo.
Lunedì 28 marzo ritorna sul palco dell‟Arena
Cristina Donà, una delle cantautrici italiane
più apprezzate, capace di varcare i confini
nostrani scalando il mercato internazionale e
che può vantare collaborazioni con musicisti
del calibro di Robert Wyatt, Manuel Agnelli
degli Afterhours e Morgan. L‟artista presenterà le canzoni dell‟ultimo lavoro Torno a casa
a piedi, primo album di inediti dopo quattro
anni che sta riscuotendo grande successo di
critica e pubblico. Nell‟attesissimo concerto,
presentato da Altomusic, non mancheranno i
brani più significativi della sua carriera.
Martedì 12 aprile, ancora grazie ad Altomusic, il duo Musica Nuda formato da Petra
Magoni e Ferruccio Spinetti (rispettivamente
voce e contrabbasso) porterà sul palco della
Sala Grande i brani del nuovo disco Complici. Il progetto Musica Nuda ha visto dal
2003 la pubblicazione di ben cinque album:
una collaborazione dove è la musica stessa
messa a nudo, l‟arte di saper spogliare le
opere musicali, conosciute o meno, attinte
dal repertorio lirico, jazz, pop o soul, per
conservarne solamente la struttura essenziale, spaziando tra brani originali e cover.
Mercoledì 20 aprile è la volta di Niccolò Fabi, che ha scelto l'Arena del Sole per una
data del suo nuovo e atteso tour primaverile
nei teatri, presentato da Big Fish. Un'occasione per ascoltare i brani del repertorio del
cantautore romano, che ha all'attivo sei album in studio nell'arco di quindici anni.
Martedì 3 maggio Vinicio Capossela salirà
sul palco della Sala Grande per un concerto,
presentato da Ponderosa Music & Art, che si
preannuncia memorabile. Di ritorno dal suo
20 Years Show, che ha toccato oltre che
Londra anche Parigi, Zurigo e Colonia, Capossela presenterà i brani del nuovo doppio
di inediti, Marinai, Profeti e Balene, in uscita
il 26 aprile a tre anni dal suo precedente lavoro Da solo.
Giovedì 5 maggio tocca infine a Francesco
Baccini con Baccini canta Tenco – Porto a
spasso Luigi nei teatri, un concerto presentato
da CicciPromotion in cui viene proposto Tenco come cantautore ironico e sociale, oltre che
intimista, e di uomo dalle tinte forti, immagine
lontana da quella in bianco e nero che viene
ricordata. Una scoperta per molti, un viaggio
nel tempo per altri, attraverso brani come Vedrai vedrai e Mi sono innamorato di te, testi
fin troppo attuali e sonorità rinnovate che
vanno dal jazz alla bossa nova, passando
dalle ballate fino ad arrivare al rock.
33
NUOVA SCENA società cooperativa - ARENA DEL SOLE
TEATRO STABILE DI BOLOGNA - TEATRO DELLE MOLINE
presidente Massimo Terranova
vice presidente/direttore di produzione Natalino Mingrone
direttore amministrativo e del personale Carla Magri
direttore comunicazione e marketing Bruno Damini
direttore artistico Paolo Cacchioli
amministrazione del personale Rossana Cacchioli
segreteria amministrativa, elaborazione dati e contabilità
Tania Turrini, Stefania Covili, Antonino Gattuso
responsabile ufficio stampa Donatella Franzoni
ufficio marketing Francesca Ferri
addetti ufficio stampa e marketing Giacomo Giuggioli, Tommaso Simili
organizzazione ospitalità e eventi
responsabile Viviana Gardi
coordinamento Elena Zanesi
segreteria Federica Ghedini
coordinamento produzione e responsabile manutenzione Roberto Carletti
assistente ufficio produzione Lucia Zanfi
responsabile tecnico Marco Carletti
tecnici del teatro e di produzione:
Francesca Zarpellon (capo elettricista), Davide Capponcelli (capo macchinista)
Massimo Abbondanza, Marco Belli, Luca Bernardi, Giampiero Berti,
Vincenzo Bonaffini, Pierluigi Calzolari, Elena Dal Pozzo, Luca Diani, Emanuele Foti,
Paolo Mazzi, Sebastiano Sorbetti, Anna Vecchi
segreteria Anna Caso
direzione di sala, servizi al pubblico, coordinamento laboratori, ospitalità compagnie
Eleonora Cristiani, Luca Grosso, Davide Martini
ufficio promozione e servizi al pubblico Elena Castellari
ufficio scuola Emanuela Dogliotti
biglietteria e informazioni Veronica Bolelli (coordinamento)
Vera Mingozzi, Irena Radmanovic, Anissa Sala, Caterina Zarelli
coordinamento personale di sala Fabiola Sammartano
personale di sala
Carlotta Bolelli, Celeste Calzolari, Marinella Dettori, Ernesto Giusti, Giulio Gotti, Nader Haghshenas,
Federica Mingrone, Luigi Piotti, Andrea Porcelluzzi, Antonino Principato, Giulia Spisni, Cinzia Unguendoli
vigilanza Michele Moscarelli, Vincenzo Murrone, Gaetano Sorbetti
cleaning Galyna Shepelina , L‟Operosa (un particolare ringraziamento a Luciana Massa)
i soci sovventori
Fi.Bo Finanziaria Bolognese spa
Coop Adriatica scrl
CAMST scrl
Coopfond spa
Cooperare spa
Granarolo spa
Assicoop Sicura spa
Co.Ind sc
Coop Costruzioni sc
Coop Reno sc
L‟operosa scrl
Cooperativa Edificatrice Ansaloni sc
Cosepuri scpa
Manutencoop sc
NCV Cooperativa Autotrasporti scrl
Francesco Amante & Finalma srl
Eurocolumbus spa
Ottica Garagnani sas
STS Servizi Tecnologie Sistemi spa
Avola sc
Cronopios sas
GENNAIO 11
Staff
Il Nome della Casa