Comunicato Stampa
RUTH ORKIN + MORRIS ENGEL
Milano, 20 giugno - Dal 26 giugno al 3 agosto la Fondazione Stelline ospita, e organizza in
collaborazione con Admira, la mostra RUTH ORKIN + MORRIS ENGEL una retrospettiva, a
cura di Enrica Viganò, su due maestri della fotografia e della cinematografia
internazionale, compagni di vita e di lavoro.
Artisti eclettici e capaci di segnare il panorama artistico degli anni ’40 – ’70. Provenienti da
due mondi completamente diversi, lei cresciuta a Hollywood e con uno spirito avventuriero che
la porta a girare il mondo, lui cresciuto a Brooklyn, ma entrambi appassionati di fotografia, si
incontrano a New York in una delle associazioni di fotografi più rivoluzionarie del momento, la
Photo League, votata a dare forma visibile all’ambiente proletario della città, scopo raggiunto
coniugando la pratica della street photography agli obiettivi della documentazione sociale. Nella
fotografia di documentazione sociale mossero i loro primi passi Ruth Orkin e Morris Engel, per
poi dedicarsi principalmente lei ai ritratti di celebrità e alle fotografie di paesaggio di New York,
lui alla filmografia. E proprio la filmografia ha visto i loro nomi di nuovo accostati. Nel 2006 Mary
Engel ha voluto inaugurare l’Orkin/Engel Film and Photo Archive che unisce e accosta il lavoro
cinematografico e fotografico di entrambi i genitori, presentato per la prima volta a Milano.
Ruth Orkin ci offre ritratti di personaggi famosi e scatti di gente comune, in ognuna delle sue
opere fotografiche viene messo in luce un universo emozionale. I personaggi famosi appaiono
senza la maschera della celebrità, umani in parentesi di vita che si offrono allo spettatore in tutta
la loro naturalezza. Gente comune che si offre involontariamente all’obiettivo mostrando la
propria vita, con tratti di profonde emozioni. Due mondi a confronto, la frivolezza borghese e
la dignità della gente comune, mostrati con capace ironia e leggerezza. Scene di vita della
“Grande Mela” ci vengono mostrate come fotogrammi di un lungometraggio, dove gli attori sono
protagonisti a loro insaputa e le tante vite narrate nella scenografia non si incontrano mai.
Senza dimenticare la sua opera più famosa, American Girl in Italy, scattata a Firenze nel 1951, che
ha conquistato gli annali della storia della fotografia come secondo poster più venduto al mondo.
Alle fotografie di Ruth Orkin si affiancano quelle di Morris Engel. Le sue opere sono uno dei
massimi esempi di fotografia documentale: il suo sguardo è orientato all’ambiente che lo
circonda, fissando nello scatto momenti di vita comune in corso di svolgimento, suggerendo allo
spettatore una riflessione sullo stato della società americana di quegli anni. Set privilegiato è la
“strada” con cui Engel si relaziona e si riconosce catturando, con sguardo comprensivo e
illuminante, scene di vita quotidiana. Una serie di immagini sono dedicate a Fred e Rebecca, un
piccolo lustrascarpe e una bimba di Harlem: Engel entra nelle vite dei due bambini e li segue nelle
loro attività quotidiane, svelando, senza indulgere in sentimentalismi, la magia dell’infanzia.
Non è un caso se François Truffaut affermò che, senza il lavoro di Engel, la storia del cinema non
avrebbe mai visto nascere il movimento della Nouvelle Vague.
Il percorso espositivo della mostra è uno specchio in grado di riflettere l’eclettismo dei
protagonisti. 60 fotografie di Ruth Orkin e Morris Engel che ripercorrono i momenti
salienti della carriera fotografica dei due e offrono significativi esempi della
trasformazione dei rispettivi linguaggi espressivi nel corso degli anni.
All’interno della mostra saranno proiettati i due documentari diretti da Mary Engel: Ruth
Orkin: Frames of Life (1995), premiato al Sundance Film Festival nel 1996, e Morris Engel: The
Independent (2008), premiato al Turner Movie Classics nell’aprile 2009. Vibranti tributi alla vita
e alla carriera di Ruth Orkin e Morris Engel. Nel primo l’attrice Julie Harris, fotografata dalla
Orkin a Broadway nello spettacolo The Member of the Wedding, si alterna a interviste a Morris
Engel e ad altri amici e colleghi come Mary Ellen Mark, Cornell Capa (il fondatore
dell’International Center of Photography di New York), Ninalee Craig, una studentessa americana
di storia dell’arte che divenne la protagonista di American Girl in Italy. Nel secondo
documentario, Mary Engel ripercorre la vita del padre utilizzando fotografie, spezzoni di film,
filmati amatoriali e varie interviste a personalità del campo come il gallerista newyorchese
Howard Greenberg, Richie Andrusco (il protagonista bambino di Little Fugitive che ritorna a
Coney Island e racconta i suoi ricordi della registrazione del film), il critico cinematografico
Foster Hirsch e gli amici registi D.A.Pennebaker, Richard Leacock e Albert Maysles.
Durante l’esposizione saranno organizzate serate di approfondimento con la proiezione dei
due lungometraggi realizzati dalla coppia: Little Fugitive (1953), pluripremiato e presentato
a Venezia Classici lo scorso settembre, e Lovers and Lollipops (1955).
RUTH ORKIN nacque nel 1921 a Boston, Massachussetts. Figlia di Mary Ruby, un’attrice di film muti, e di Samuel
Orkin, un produttore di barchette giocattolo, crebbe a Hollywood negli anni d’oro tra gli anni ’20 e gli anni ’30. A dieci
anni ricevette in regalo la sua prima macchina fotografica, una Univex da 39 centesimi, con cui iniziò a ritrarre i suoi
amici e i professori a scuola. Quando aveva 17 anni Ruth fece un lungo viaggio in bicicletta da Los Angeles a New
York per visitare l’Esposizione Universale del 1939. Portando sempre con sé la macchina fotografica, scattò
fotografie a Washington, Chicago e Boston. Nel 1943 si trasferì a New York dove iniziò a lavorare per le riviste più
conosciute. Da sempre appassionata di musica e cinema, fotografò molti musicisti in concerto, attori e personaggi
famosi. Nel 1951, grazie alla rivista Life, andò in Israele per seguire la filarmonica israeliana. In seguito andò a
Firenze dove conobbe Nina Lee Craig. La fotografa rientrò a New York ed entrò a far parte dell’associazione Photo
League, dove conobbe Morris Engel, con il quale si sposò nel 1952. Insieme realizzarono due lungometraggi, tra cui il
classico Little Fugitive. Nel 1959 nacque il suo primo figlio, Andy, e nel 1961 la sua seconda figlia, Mary. Tra il 1976 e
il 1978 Orkin insegnò a New York nella School of Visual Arts e nel 1980 all’International Center of Photography. Ruth
Orkin morì nel 1985 nello stesso appartamento dove viveva con Morris Engel e da dove aveva scattato molte delle
sue fotografie.
MORRIS ENGEL Fotografo e regista, nacque a Brooklyn nel 1918. Si diplomò alla Lincoln High School e nel 1935
s’iscrisse alla Photo League per frequentare un corso base di fotografia per $6. Poco dopo già insegnava ed esponeva
i suoi lavori all’interno dell’associazione. Lavorò con Aaron Siskind al progetto Harlem Document, una delle più
rilevanti inchieste fotografiche su soggetti urbani di diverse etnie, e collaborò anche con Paul Strand al suo famoso
film Native Land. Da fotografo, Engel fece parte dello staff di PM, un quotidiano di sinistra di New York, e durante la
Seconda Guerra Mondiale si unì alla Marina degli Stati Uniti, come fece un altro membro della Photo League, Walter
Rosenblum. Serviva nell’Unità di Combattimento N.8 e partecipò allo sbarco in Normandia il 6 giugno del 1944. Al
suo rientro, in quella che fu l’epoca d’oro della fotografia editoriale, lavorò come freelance per riviste come Ladies'
Home Journal, McCall’s o Fortune e pubblicò molti reportage per la serie How America Lives. Nel 1952 sposò Ruth
Orkin, con la quale ebbe due figli, Andy e Mary, quest’ultima direttrice degli archivi fotografici dei genitori e regista a
sua volta. Gli anni ’50 e ‘60 furono i più prolifici nella produzione cinematografica di Engel. In questo periodo diresse
con sua moglie Little Fugitive (1953), film premiato a Venezia, e Lovers and Lollipops (1955) e, da solo, Weddings and
Babies (1958) e I Need a Ride to California (1968). Nel corso degli anni ‘90, Engel ritornò a fare cinema realizzando
due video: A Little Bit Pregnant nel 1994 e Camillia nel 1998. Tra gli anni ‘70 e ‘80 tornò a concentrarsi sulla
fotografia cominciando a scattare panoramiche a colori lungo le strade di New York, che aveva già fotografato 30
anni prima. Morì a New York nel 2005.
Filmografia:
LITTLE FUGITIVE (1953), scritto e diretto da Morris Engel, Ruth Orkin e Ray Ashley. Fu nominato all’Oscar per il
Miglior Soggetto e vinse il Leone d’Argento al Festival del Cinema di Venezia. Questo lungometraggio narra la storia
di un bambino di sette anni, Joey, che fugge di casa dopo essere stato ingannato dal fratello maggiore Lennie ed i suoi
amici, che gli fanno credere di aver ucciso il fratello. Joey trova il paradiso nel parco di divertimenti di Coney Island.
La fuga di Joey e la sua ricerca da parte di Lennie generano una serie di avventure nella città di New York e in un
luogo emblematico per la classe media nordamericana degli anni ‘50, magistralmente descritti. Per la produzione del
film risultò di primaria importanza l’uso di una videocamera portatile in 35mm, costruita da Engel, con la quale il
regista riuscì a ottenere una certa fluidità e, allo stesso tempo, a girare a costi bassissimi. Questo film è fondamentale
proprio perché è uno dei primi esempi di cinema indipendente. François Truffaut affermò che senza il lavoro di
Engel il movimento cinematografico della Nouvelle Vague non sarebbe esistito.
LOVERS AND LOLLIPOPS (1955), scritto e diretto dalla sola coppia Orkin-Engel. Questo film narra la storia di una
modella vedova che inizia a frequentare un vecchio amico e di come sua figlia di sette anni cerchi di complicare la
storia d’amore sul nascere. Come Little Fugitive, anche Lovers and Lollipops ritrae le piccole sfide di ogni giorno e
mostra, come in un documentario sulla città, i monumenti e i luoghi più caratteristici di New York: Central Park, la
Statua della Libertà, Chinatown, lo zoo del Bronx e il reparto dei giocattoli da Macy's. Anche questo film fu girato in
35 mm.
RUTH ORKIN + MORRIS ENGEL
26 giugno – 3 agosto 2014
Orario: martedì / domenica, 10 – 20 (chiuso lunedì)
Biglietti: intero € 6; ridotto € 4,50; scuole € 2
Fondazione Stelline, Corso Magenta 61
Website: www.stelline.it
Infoline: +39.0245462.411
Ufficio stampa | Andromaca Eventi e comunicazione
Valentina Morelli | [email protected] | 338 5600375
in collaborazione con
si ringrazia