Argentina - UniCredit Investimenti

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Argentina
Accelera la crescita oltre che l’inflazione
Analista: Rosa Natale
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Il report trimestrale della banca centrale
L'andamento del Pil negli ultimi anni
argentina sull’andamento dell’inflazione con
20
50
riferimento al 4Q dello scorso anno ha
evidenziato
l’ottimismo
dell’istituto
10
30
monetario per l’andamento dell’economia
0
10
argentina, che continua a crescere ad un ritmo
sostenuto: nei primi tre trimestri del 2005
-10
-10
infatti il tasso di crescita medio del Pil è stato
-20
-30
pari al 9,2% (a/a); i leading indicator relativi al
4Q sembrano inoltre suggerire che anche
-30
-50
nell’ultimo trimestre del 2005 la performance
00
01
02
03
04
05
dell’economia dovrebbe essere simile a quella
Pil (a/a)
registrata nei trimestri precedenti. L’indice
Investimenti (a/a)-asse destroConsumi (a/a) -asse destroche rivela l’andamento dell’attività economica
Esportazioni (a/a) -asse destrodi novembre (EMAE, Estimator for the Monthly
Economic Activity, buona proxy del Pil) a
novembre ha registrato una crescita del 9,1% (a/a) in decelerazione dal 9,5% (a/a) di ottobre
(rivisto da 9,3%).
A sostenere la crescita del Paese sia la domanda estera che nazionale, con i consumi privati che
continuano a crescere a dai primi mesi del 2002 e che beneficiano del miglioramento delle
condizioni del mercato del lavoro, sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro che di
crescita salariale. La domanda domestica beneficia inoltre dell’espansione del credito al
consumo. Positivo inoltre il momento per gli investimenti, sostenuti soprattutto dal settore
delle costruzioni.
In un contesto in cui alla continua crescita della domanda interna si accompagna quella estera
ed in considerazione del fatto che diversi settori dell’economia producono a livelli prossimi a
quello che è il loro limite in termini di capacità produttiva, si può ipotizzare un proseguimento
della crescita degli investimenti anche per l’anno in corso; questo soprattutto in considerazione
dei bassi livelli dei tassi di interesse che facilitano le condizioni di accesso al credito per le
imprese.
Al miglioramento dell’attività economica si accompagna quello del mercato del lavoro: il tasso
di disoccupazione si è portato dal 13% del 1Q05 progressivamente al 12% nel 2Q05 ed
all’11,1% nel 3Q dello scorso anno. Con riferimento all’intero 2005 le attese sono di un tasso di
disoccupazione che dovrebbe attestarsi attorno al 10% (stime Banca centrale), in
miglioramento dunque dal 12,1% registrato nel 2004. Le attese di una crescita dell’attività
industriale (spinta dagli stimati incrementi dell’attività di investimento) potrebbe indurre
quindi un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro anche per l’anno in corso.
Fonte: EcoWin
La presente pubblicazione di UniCredit Banca Mobiliare S.p.A.(“UBM”) è indirizzata ad un pubblico indistinto e viene fornita a titolo meramente informativo. Essa non costituisce attività di
consulenza da parte di UBM né, tantomeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni ivi riportate sono di pubblico dominio e sono considerate
attendibili, ma UBM non è in grado di assicurarne l’esattezza. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche
senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia informazione esposta in questa pubblicazione. Si invita a fare affidamento
esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di
effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. UBM e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed
intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market maker rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lender
di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto della
pubblicazione od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Le informazioni di natura borsisitica sui titoli non implicano nel modo più assoluto un giudizio sulla società
oggetto della pubblicazione.
Argentina
Accelera la crescita oltre che l’inflazione
Analista: Rosa Natale
La situazione inflazionistica
Continua ad accelerare l’inflazione in Argentina, con l’indice dei prezzi al consumo di gennaio
cresciuto dell’1,3% (m/m) leggermente sotto le attese dei mercati (1,4%) ma in accelerazione
da dicembre 2005 (1,1%). Su base annua l’indice ha registrato una crescita del 12,1% che,
sebbene
in
lieve
2Q05
3Q05
4Q05
decelerazione dal 12,3% di
1Q05 (a/a)
(a/a)
(a/a)
(a/a)
dicembre, è il secondo tasso
variazione incidenza variazione incidenza variazione incidenza variazione incidenza
di crescita più elevato da
IPC
4,00%
4,00%
2%
2%
2,60%
2,60%
3,10%
3,10%
giugno del 2003.
Stagionali
3,50%
0,40%
-0,80%
-0,10%
7,20%
0,70%
3,90%
0,40%
Amministrati
1,90%
0,30%
1,70%
0,30%
-1,00%
-0,20%
1,00%
0,20%
L’inflazione nel dettaglio…
Nel 4Q le componenti
volatili
e/o
stagionali
IPC core
4,60%
3,30%
2,50%
1,80%
2,80%
2,10%
3,50%
2,60%
Servizi
5,60%
1,50%
4%
1%
3,20%
0,80%
4,40%
1,10%
dell’indice
generale
dei
Carne e prodotti caseari
4%
1,9%
1,60%
0,70%
2,70%
1,20%
3,00%
1,40%
prezzi al consumo (IPC)
Fonte: INDEC
hanno mostrato una certa
decelerazione in termini di crescita, soprattutto con riferimento ai prezzi di frutta e verdura, in
relazione alle migliori condizioni di offerta di tali beni nel periodo considerato. I prezzi
amministrati hanno al contrario mostrato una lieve accelerazione che però non ha esercitato
significative pressioni al rialzo sull’indice generale. Dunque l’accelerazione nell’IPC cui si è
assistito nell’ultima parte del 2005 è imputabile principalmente a componenti che fanno parte
dell’indice core dei prezzi al consumo: in primis il settore dei servizi, con particolare
riferimento ai prezzi delle scuole private, assicurazione medica e tv via cavo.
Questo incremento riflette il processo di riaggiustamento dei prezzi del settore servizi che ha
fatto seguito alla svalutazione del Peso.
C’è stata inoltre una significativa incidenza del prezzo del manzo sull’ ICP core nella seconda
metà del 2005, questo soprattutto con riferimento ai mesi di ottobre e di dicembre
Il ruolo del Governo nella lotta all’inflazione…
Il Governo nel tentativo di porre sotto controllo l’inflazione ha siglato una serie di accordi per
congelare i prezzi di alcune categorie di beni. Il 1 febbraio 2006 il Governo infatti ha rinnovato
un accordo con i supermercati per controllare i prezzi di circa 200 tipologie di beni ritenuti
“essenziali”. Tale accordo era stato inizialmente concepito per il solo mese di dicembre in
relazione alla maggiore domanda dei suddetti beni in concomitanza delle festività natalizie.
Inoltre il Governo ha creato un registro di esportazioni per i produttori di manzo dopo avere
incrementato al 15% la tassazione sulle esportazioni di tale bene. Questo proprio in relazione
al ruolo assunto dal prezzo di tale bene nelle pressioni al rialzo sull’indice generale dei prezzi
al consumo degli ultimi mesi.
Il settore dell’export di carni bovine tuttavia, è stato in questi giorni colpito dal fenomeno del
Foot and Mouth Desease, in pratica un’epidemia che colpisce i bovini e che ha indotto alcuni
Paesi (tra cui il Paraguay ed il Brasile) a bloccare le importazioni di manzo dall’Argentina.
Tale minore domanda estera è probabile che eserciti un effetto positivo sull’economia
argentina attraverso il canale inflazionistico.
La presente pubblicazione di UniCredit Banca Mobiliare S.p.A.(“UBM”) è indirizzata ad un pubblico indistinto e viene fornita a titolo meramente informativo. Essa non costituisce attività di
consulenza da parte di UBM né, tantomeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni ivi riportate sono di pubblico dominio e sono considerate
attendibili, ma UBM non è in grado di assicurarne l’esattezza. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche
senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia informazione esposta in questa pubblicazione. Si invita a fare affidamento
esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di
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pubblicazione od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Le informazioni di natura borsisitica sui titoli non implicano nel modo più assoluto un giudizio sulla società
oggetto della pubblicazione.
Argentina
Accelera la crescita oltre che l’inflazione
Analista: Rosa Natale
…e quello della politica monetaria
Nonostante le manovre di Governo finalizzate a mantenere sotto controllo la dinamica dei
prezzi al consumo, la politica monetaria continua ad essere espansiva, con la banca centrale
intenta a perseguire un target in termini di tasso di cambio piuttosto che di inflazione.
Tale politica è mirata a frenare l’apprezzamento del Peso, per l’impatto che lo stesso avrebbe
sulla competitività dei prodotti argentini sui mercati internazionali.
A tale scopo, la banca centrale si avvale di massicci interventi sul mercato valutario attraverso i
quali acquista Dollari: questo se da un lato accresce le riserve della banca centrale in valuta
estera (che rappresentano un buon indicatore del Paese di ripagare il debito estero), dall’altro
lato incrementa la liquidità interna (base monetaria). Quest’ultimo effetto della suddetta
politica valutaria determina a sua volta un innalzamento dell’inflazione oltre che delle
aspettative dei mercati sull’andamento futuro dell’inflazione stessa.
Il fatto che a dicembre 2005 il Governo argentino abbia deciso di pagare in anticipo e per
intero il debito da $9,8 miliardi verso il FMI lascia intuire che, allo scopo di ripristinare il livello
di riserve utilizzate in tale pagamento, la banca centrale continui ad acquistare Dollari.
Oltre all’impatto inflazionistico di tali manovre, occorre considerare che la banca centrale ha
dei target in termini di aggregati monetari, e dunque per sterilizzare l’effetto di tale
immissione di liquidità su tali aggregati e drenare quindi liquidità dal sistema, emette debito
(Lebacs e Nobacs). E questo ha ovviamente un costo in termini fiscali.
In conclusione dunque se da un lato la politica del Peso “debole” sostiene l’economia
argentina supportando il canale estero, in un orizzonte di più lungo termine, incide
negativamente sulla stessa sia in termini inflazionistici che fiscali.
La situazione fiscale
La situazione fiscale nel 2005 ha mostrato progressivi segnali di miglioramento sostenuta dalle
crescenti entrate fiscali che in percentuale del Pil si sono portate dal 22,6% nel 1Q al 21,9% del
2Q ed infine al 22,2% nel 3Q. Positiva inoltre la performance del bilancio primario (che esclude
cioè il pagamento degli interessi sul debito) che si è portato al 3,4% del Pil nel 3Q05. Questo
nonostante la progressiva crescita nel corso dell’anno della spesa primaria di bilancio
(soprattutto in vista delle elezioni legislative di ottobre 2005). A settembre 2005 il Governo ha
innalzato il minimo pensionistico da 350 Pesos a 390 Pesos al mese, si tratta del secondo
incremento in meno di due mesi (a luglio si era infatti passati da 308 Pesos a 350 Pesos) e
l’ottavo nel corso dell’amministrazione di Kirkner (al cui ingresso il livello minimo
pensionistico era di 150 Pesos).
In particolare l’avanzo primario in termini del Pil è stato inferiore rispetto allo scorso anno
(3,9% del Pil) ma comunque sufficiente per coprire gli interessi e parte del pagamento del
debito principale.
La presente pubblicazione di UniCredit Banca Mobiliare S.p.A.(“UBM”) è indirizzata ad un pubblico indistinto e viene fornita a titolo meramente informativo. Essa non costituisce attività di
consulenza da parte di UBM né, tantomeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni ivi riportate sono di pubblico dominio e sono considerate
attendibili, ma UBM non è in grado di assicurarne l’esattezza. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche
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Accelera la crescita oltre che l’inflazione
Analista: Rosa Natale
Sin dall’elezione del Presidente Kirkner le finanze pubbliche hanno mostrato un significativo
miglioramento con le entrate che hanno beneficiato della crescita economica del Paese,
dell’inflazione oltre che delle imposizioni fiscali su esportazioni e transazioni finanziarie.
Queste imposizioni rappresentano circa 1/3 delle entrate fiscali e se come più volte suggerito
dal FMI dovessero scomparire, l’avanzo di bilancio primario riceverebbe un significativo
contraccolpo.
E’ tuttavia probabile che il Governo mantenga questo regime fiscale introdotto nel 2001-2002.
L’obiettivo di Governo –secondo il piano di bilancio 2006 presentato al Congresso a settembre
dello scorso anno- è quello di un avanzo primario del settore pubblico pari al 3,3% del Pil.
In conclusione…
Le attese sono di un proseguimento della crescita economica del Paese anche per
l’anno in corso, spinto oltre che dal permanere di una favorevole situazione
internazionale che ne stimola le esportazioni, anche dal quadro interno.
Questo in relazione alle attese di una crescita degli investimenti in relazione al basso livello dei
tassi di interesse ed al fatto che in molti settori le imprese producono a livelli prossimi ai loro
limiti in termini di capacità produttiva. Sul fronte dei consumi, questi hanno sinora
beneficiato della crescita dei salari reali e delle misure fiscali espansive che hanno preceduto le
elezioni di ottobre 2005. Proprio il venire meno dello stimolo fiscale, unitamente all’impatto
negativo dell’inflazione sul potere d’acquisto delle famiglie, potrebbe incidere sui consumi e
rallentarne la crescita.
La presente pubblicazione di UniCredit Banca Mobiliare S.p.A.(“UBM”) è indirizzata ad un pubblico indistinto e viene fornita a titolo meramente informativo. Essa non costituisce attività di
consulenza da parte di UBM né, tantomeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni ivi riportate sono di pubblico dominio e sono considerate
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